Cercando Connie...

ff tristeeee

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  1. Kate ~
     
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    Oggi mi girava così....

    E siccome avevo in mente questa cosa da qualche giorno. Eccovela... è triste ma spero vi piaccia...


    14 Dicembre 2007

    Ciao.
    Io sono Connie e sono una prostituta.
    Il mio capo dice che sono un’accompagnatrice ma non è vero. Sono solo una puttana.

    Ho solo 20 anni, un passato da dimenticare e una famiglia inesistente. L’unica certezza che ho nella vita è proprio quella di essere una puttana.

    Ho finito il liceo carica di speranze. Provenendo da una famiglia povera e litigiosa, sognavo l’università, un bel lavoro e una casa tutta per me.

    Ho trovato solo un protettore che mi fa da padre e tre prostitute come me che mi fanno da madre.
    E’ stato facile inserirsi in questo mondo, perché non batto sulle strade. Io intrattengo personaggi importanti dopo i party mondani, li accompagno dovunque mi chiedano e li faccio divertire la notte.

    La mia prima volta non è stata quella che sognavo. Avevo 19 anni e lui 45. Grasso, sudato ma pieno di soldi. Mi ha comprata per una notte intera e ha fatto con me tutto quello che non avrebbe mai fatto con sua moglie.
    Non dimenticherò mai le sue mani viscide e le sue parole volgari. Ne scorderò mai il suo odore pesante e le sue pretese assurde.
    Ho sofferto ma quello era il mio lavoro. Mi servivano i soldi per l’università e per l’affitto. I lavori normali non sono così facili da trovare e io avevo solo bisogno di soldi. Me ne sono fregata della moralità: quando la notte la passi sotto un ponte al freddo e sogni solo una coperta calda beh... te ne freghi davvero della moralità. Quando passi davanti alle panetterie e senti il profumo del pane appena sfornato, quando non mangi da giorni credetemi, la moralità passa in secondo piano.

    Andandomene di casa sapevo che avrei fatto quella fine, così quando ho letto quell’annuncio ho accettato subito.

    Quel che faccio non è legale. La prostituzione è un reato ma il mio capo si nasconde dietro una facciata rispettabile. Spacciando il nostro mestiere per puro intrattenimento senza secondi fini, se la cava sempre.

    Io non lo posso denunciare perché lui mi da uno stipendio invidiabile e io mi accontento. La notte sogno di mettere da parte abbastanza soldi per cambiare vita, ma sono ancora lontana dalla cifra che mi serve.

    Le mie colleghe sono grandi. Hanno tutte passato la quarantina, sono delle bellissime donne, intelligenti e curate. Una di loro ha un fidanzato che non sa nulla del suo mestiere. Le altre sono single e si godono i guadagni da sole.

    Mi sono affezionata a loro, mi trattano come una figlia e mi coccolano ogni volta che mi sento triste, sporca, sola.

    Maggie, la più grande, due settimane fa mi ha regalato questo diario.
    Mi ha detto che potrebbe servirmi.
    Non ho mai avuto il tempo ne la voglia necessaria a scrivere ma oggi..
    Oggi ho preso in mano la penna e mi sono affidata a lui.

    Credo che sarebbe necessario darti un nome però… Ma che nome?
    Roxy!

    Roxy era il cane di una mia amica del liceo. Io non ho mai avuto animali, perché a casa mia non avevamo nemmeno i soldi per mangiare.
    Adoravo quel cane, era così affettuoso... Poi ho perso di vista anche lui perché da quando ho iniziato a lavorare non sento né vedo più gli amici di un tempo.

    Quindi, ricomincio da capo...

    Caro Roxy,
    oggi sto pensando alla mia mamma.
    Quando avevo 8 anni, papà lavorava ancora e non si ubriacava. La mia mamma era sempre felice e sorridente, cantava e preparava le torte.
    Poi mio padre ha perso il lavoro, ha iniziato a bere, a tornar tardi la sera e la mia mamma ha iniziato a morire dentro.
    Dall’età di 11 anni in poi, non ho più avuto una famiglia.
    Ma la mia mamma… se ripenso a lei mi si spezza il cuore ancora e ancora. Era così bella. Adesso non la vedo più da un anno.
    L’ultima immagine che ho di lei è quella di una donna sciatta, trasandata e con la morte nel cuore, abbandonata a sé stessa su un divano logoro.
    Quando avrò i soldi necessari andrò a riprenderla e la porterò via da là.
    Lei sarà di nuovo felice, come un bambino la mattina di Natale, e mi sorriderà di nuovo.

    Mi sento molto meglio, Roxy!
    Adesso sono più tranquilla, anche se ho pianto tanto.
    Non ho mai scritto un diario. Chissà perché...
    Adesso devo andare. Stasera ho una cena importante. Mi toccherà essere la bambolina di qualcun altro ma niente paura. Quando tornerò da te sarò sempre e solo Connie... ma chi è Connie poi?


    Continua...

    Edited by Kate ~ - 8/2/2009, 20:25
     
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