nei nostri luoghi

ascoltavo questa canzone..

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  1. Hime
     
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    grazie mille per i commenti, posto un nuovo capitolo.
    Spero vi piaccia come i precedenti.
    Buona Lettura.

    Capitolo 4

    Le settimane passano, e io e te non ci siamo sentiti neanche una volta.
    Ho cercato di non pensarti, ma è stato tutto inutile, non riesco a toglierti dalla mia testa, tu ci sarai sicuramente riuscito con una di quelle belle ragazze che ti gironzolano sempre attorno, come quella che ho trovato nella tua camera la sera del nostro primo litigio…
    Ma una sera Terry mi comunica che tra una settimana, tu sarai di nuovo qui in Italia, a Roma, per l’ultima data italiana..
    Rimango sorpresa, già so che quella notte non chiuderò occhio, pensandoti a solo quaranta minuti da casa mia.

    La settimana passa velocemente, così mi ritrovo al giorno del concerto, di malumore, nervosa, scostante, solo Terry riesce a starmi vicino, perché sa qual è il vero motivo del mio cattivo umore, nonostante il mio continuo negare.
    Tornata a casa, mi butto sul letto, senza mangiare, abbraccio il cuscino e cerco di dormire, ma non ci riesco.. A casa sono sola, i miei torneranno a casa stasera tardi, a farmi compagnia c’è solo la mia cagnolina sdraiata sul letto e lo stereo che diffonde a tutto volume la canzone dei linea77 che più adoro: mi vida.

    dopo un’attenta analisi confronti e riflessioni ho capito che io, no, non ho capito niente di te, non ho capito niente di te.

    Canto e ballo tutto il pomeriggio nella mia stanza, per non pensarti; finche il mio cellulare comincia a squillare.
    “Tesora mia, senti fatti trovare pronta per le 20.30 che ti passo a prendere, ci facciamo un giro, e poi vieni a dormire da me, così ti svaghi un po’.” Era Terry.
    “Mmm.. Non sono di molta compagnia questa sera, penso che passo.”
    “Ok, allora d’accordo, ti passo a prendere alle 20.30 sotto casa, e se non ti fai trovare pronta, comunque tu sia vestita, anche in pigiama ti prendo e ti carico sul motorino.”
    Faceva sempre così, alla fine anche se non mi andava di uscire, mi preparai, indossai un paio di jeans e una felpa rossa, e legai a forma di melone i miei dreads.
    Alle 20.30 in punto, peggio di un orologio svizzero, Terry con il suo motorino a scacchi nero e rosa, non chiedetemi come abbia fatto a colorarlo, perché non lo so, mi venne a prendere.
    “Vedo che alla fine ti sei decisa a vestirti, comunque, ora ti porto da una parte, è una sorpresa.” Mi disse tutta eccitata e contenta. Io non capivo minimamente ciò che avesse in mente.
    “Ok, tanto mi costringi sempre a fare quello che vuoi tu. Sai, fai questo effetto alle persone” dissi mentre indossavo il casco.
    “Lo so mia cara, so avere un ascendente molto forte, soprattutto su di te.”

    Dopo una decina di minuti, arrivammo alla stazione, e li, io capii benissimo le sue intenzioni, e mi opposi, ma niente alla fine mi fece salire a forza sul treno.
    “Perché mi fai questo?”le dissi, mettendo il broncio.
    “Perché non ne posso più vederti in queste condizioni, sei innamorata, ti manca e manco te ne rendi conto, e mi fai incacchiare quando ti comporti cosi.”
    “Ma l’ho dimenticato! E poi l’ho lasciato io! Ora non posso tornare indietro, farei la figura dell’idiota!” le dissi con le lacrime agli occhi.
    “E allora perché stai quasi per piangere? Se l’hai dimenticato, quando te lo troverai davanti, non dovresti provare nessuna emozione no? E comunque io penso che per una volta, potresti mettere da parte il tuo orgoglio e chiedere scusa” Mi guardavi fissa negli occhi, e io rivolsi lo sguardo fuori dal finestrino.
    “Prossima fermata Roma Termini.” Disse una voce di donna dall’altoparlante, eravamo arrivate.

    Scendemmo dal treno, e ci avviammo verso la metropolitana, “certo che la stazione fa veramente paura di sera” pensai avvicinandomi a Terry, che ogni tanto mi buttava qualche occhiata per assicurarsi che non me la fossi data a gambe.
    “Guarda che non scappo” le dissi.
    “Lo so, fifona come sei non te andresti in giro col buio per la stazione, ma meglio non perderti di vista.” Ridemmo come due sceme.
    Prendemmo la metropolitana, che ci lasciò a piazza del popolo, io ne fui subito stupita, “Credevo che andavamo al Palalottomatica..” dissi a Terry, intenta a scrutare i palazzi che ci circondavano.
    “Ma che! Uno: non abbiamo i biglietti per assistere al concerto, due: saremo arrivate troppo tardi per far si che Tom ti notasse.” Mi disse.
    “E quindi? Dove siamo dirette?!?”
    “All’albergo, logico no?”
    “Ma.. ma.. ma sai almeno quale albergo è? E mi dici come facciamo ad entrare?” le dissi, mentre venivo investita dal panico, addirittura davanti in albergo mi voleva portare!
    “Certo che lo so quale albergo è! Eccolo la, è davanti ai tuoi occhi, ora, vediamo un po’, dunque sono le 22.00, calcolando che il concerto sarà iniziato ora e quindi finirà tardi, diciamo che intorno alle 01.00 dovrebbero essere qui, quindi siccome ora sto morendo di fame, andiamo a mangiare, dopodichè ci accampiamo qui davanti, finche il tuo love, non arrivi.” Disse tutta tranquilla, mentre a me l’ansia chiudeva lo stomaco.
    “Simpatica che sei! Andiamo a mangiare va, anche se l’ansia mi chiude lo stomaco.”
    Detto questo, la presi sotto braccio e ci avviammo a cercare una pizzeria.



    Edited by Hime - 30/4/2008, 14:44
     
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  2. th=...littleEmo...=th
     
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    bellissima!mi pice tanto,complimenti!
    ti prego continuaaaaa!
     
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  3. ~Cherry~
     
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    bellissima!!
    mi piace tantissimo!!^^
     
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  4. Hime
     
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    grazie mille.
    eccovi un'altro capitolo, che ho scritto stanotte, visto che il sonno tardava a venire. xD
    Buona Lettura.

    Capitolo 5

    La folla di fan in delirio, mi spingono da una parte all’altra, non riesco nemmeno a farmi notare, tu sei già salito nella tua stanza, e io sono qui, bloccata nella folla.
    “Minchia! Ma queste non sono stanche dopo il concerto? Devono venire per forza a scassare i maroni anche sotto l’albergo?!?” dice Terry tra uno spintone a l’altro,
    “Tesoro mio non preoccuparti, anche a forza di far chiamare le forza di sicurezza, noi non veniamo via di qua finche tu non dici a Tom che hai fatto un grandissimo errore nel lasciarlo!” mi dice urlando per farsi sentire.
    “Terry, lasciamo perdere dai.. Era destino che non lo dovevo vedere, su andiamocene a casa,” la presi per un braccio e la portai via da tutta quella folla impazzita, ma lei cocciuta come un mulo continuava:
    “Eh no cara mia! Noi restiamo qua, non sono rimasta tutto questo tempo qui per nulla. E poi mi sono rotta di vederti sempre depressa! Rivoglio la Lavinia solare, sorridente che conosco da una vita!” mi guarda con quei suoi occhi grandi e ingenui, come i miei, e capisco che tutto questo lo sta facendo per me. Lei si che è una vera amica. Ora si sta sedendo sul marciapiede appoggiando la schiena contro il muro dell’albergo, io ripeto il suo stesso gesto, sono quasi le 2e mezza di notte, siamo esauste e ci addormentammo l’una sulla spalla dell’altra.

    Il nostro risveglio, piuttosto bizzarro direi, visto che ci svegliamo sul marciapiede avvenne all’incirca sei ore dopo, e vedendo l’enorme folla che si era creata davanti all’hotel, capiamo che tra poco tu e il resto della band, uscirete dall’albergo.
    E stavolta, dissi a me stessa che, non mi saresti sfuggito; così cerco assieme Terry di intrufolarmi nella prima fila, vicino ad un uomo molto grosso, tutto vestito di nero, non si sa come ma ci riusciamo.
    “Da qui ti vede di sicuro, e se non ti nota vuol dire che sta ancora dormendo in piedi, e che la prossima volta gli lanceremo addosso un caffe, cosi vediamo se il signorino si sveglia.”
    Rido a quelle sue parole:
    “Sei sempre tu, Terry!.”
    Aspettiamo li davanti, impalate per circa tre quarti d’ora, quando all’improvviso, si vede uscire per primo Bill, poi Georg, poi ancora Gustav e infine tu, tutti e quattro scortati da quei tizi vestiti tutti di nero.
    Saluti sorridente le fan che si dimenano per poterti accarezzare, quando in mezzo a tutta quella scalmanata folla, ti accorgi che ci sono solo due persone che non si agitano, e una di queste sono io.
    Mi guardi attraverso i tuoi inconfondibili occhiali scuri che ti coprono come sempre quasi mezza faccia.
    Mentre il tuo sguardo è rivolto verso di me, le tue guardie del corpo ti fanno cenno di salire in macchina, dove il resto della band è già dentro ad aspettarti, così anche tu entri; non riesco nemmeno a vederti dal finestrino, che è oscurato per motivi, penso di privacy.
    La macchina parte, e con lei parti anche tu, e il mio desiderio di chiarire le cose.

    “Cazzo che sfiga! Eravate neanche ad un metro, e l’hanno fatto salire in macchina! Lui però si è accorto di te, ho visto che guardava fisso nelle tua direzione, e poi eri l’unica ad avere i dreads e a non agitarsi. Peccato però che dopo questa data non ce ne siano altre in Italia, mi dispiace Lavi. Ma stai sicura che si farà vivo.”
    Mi guardò con occhi dispiaciuti, mentre ci avviavamo verso la metropolitana.
    “Già, ma non preoccuparti Terry, ci abbiamo provato, vuol dire che le cose tra di noi non dovevano andare e basta. Non voglio illudermi che lui dopo oggi si farà sentire, dopo tutto il male che ci siamo fatti, questa storia è arrivata veramente al capolinea. Ora andiamo a casa e stasera usciamo a farci una bella bevuta, ti va?”
    Il suo viso si illuminò:
    “Certo che mi va! Una bella bevuta fa sempre bene!”
    Saliamo sulla metropolitana diretta alla stazione, per prendere il treno e tornare a casa.

    Intanto nello stesso momento, a Fiumicino, i quattro ragazzi stavano per imbarcarsi, e tornare anche loro a casa; questo tour li aveva distrutti.
    “Ehi Tom! Ma quella ragazza in prima fila davanti all’albergo non era Lavinia?” chiese Bill al suo gemello, che da quando erano partiti non aveva aperto bocca.
    “Già, era proprio lei, non so che cavolo sia venuta a fare!”
    Bill lo guardò attentamente, Lavinia gli mancava davvero molto, lo si capiva soprattutto dal modo in cui non volesse mai parlare di lei.
    “Secondo me se era venuta lì davanti un motivo c’era, e ora sta a te coglierlo..”
    “E quale sarebbe secondo te il motivo da cogliere, caro fratellino?”
    “Forse voleva dirti che ha sbagliato a lasciarti e che ora ne è pentita?”
    “Si vede che non la conosci proprio, Lavinia è troppo orgogliosa per ammettere di aver sbagliato, e poi l’ultima volta mi è sembrata molto decisa. Ma non mi importa, sai quante altra ragazze posso avere? Basta che schiocchi le dita.”
    Bill osservò Tom e poi gli disse:
    “A volte le persone cambiano, ora sta a te decidere cosa fare.. Se veramente non ti importa più niente di lei, allora non ci pensare e basta. Tanto come hai detto tu, puoi avere tutte le ragazze che vuoi quindi...”
    Bill lasciò a metà la frase notando che uno degli impiegati aveva poggiato malamente la sua cara e preziosa borsa, si avvinò e cominciò a discutere con quest’ultimo dicendo che doveva fare più attenzione con la sua borsa.
    “E’ veramente una checca!” disse tra se Tom, ma subito il suo pensiero si rivolse alle ultime parole che gli aveva appena detto il fratello, e capi ciò che doveva fare..



    Edited by Hime - 1/5/2008, 15:27
     
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  5. ~Cherry~
     
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    oh my god!
    ritornano insieme?!?!?!?!...
     
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  6. tommina_kaulitz
     
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    speriamo che tornino insieme!!!sono troppo belli!!
    please posta presto!!
     
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  7. Terry_w bill
     
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    Amoleeeee mio....*e ora entra in scena la Terry della ff* XD...anche se me la avevi già fatta leggere ti ripeto che sei bravissima e la tua ff è davvero STUPENDA!!!!!!
    Grazie di avermi messo dentro il tuo fantastico racconto!!!!!!!!
    Ti amooooooooooooooooooo

    *ci sentiamo stella!*
     
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  8. Hime
     
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    grazie mille a tutte per i commenti. ^^
    cercherò di postare al più presto un nuov capitolo.

     
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  9. Hime
     
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    Eccovi un nuovo capitolo, appena scritto. Siccome però che non ho avuto il tempo di rileggerlo, potrebbe capitare che ci sia qualche errore di scrittura. ^^
    Buona Lettura

    Capitolo 6

    Tornai a casa, mi feci una doccia, mi cambiai e uscii di nuovo, avevo appuntamento con Terry sotto casa sua.

    Passammo tutta la sera ai giardinetti a bere la sambuca comprata in uno di quei supermercati del risparmio. Al momento di tornare a casa siamo ubriache fracide e io rischio di venire investita da una macchina perché trovavo eccitante il fatto che mi illuminasse con i fari.
    Ma per fortuna riusciamo ad arrivare a casa sane e salve.
    “Shiau amoreeee!! Shi vediamo domaanii!” dico a Terry scendendo barcollante dal motorino.
    “Okeeey tesoroo, a domanii” mi rispose altrettanto ubriaca lei, mentre faceva retromarcia per tornarsene a casa.
    Per fortuna che abitavamo vicine, così che Terry riuscì ad arrivare sana e salva a casa.
    Apro piano piano la porta d’ingresso di casa mia, i miei dormono già; guardai l’ora: era l’una e mezza del mattino, mi dirigo in punta di piedi verso la mia camera, ma non reggendomi bene in piedi, sbatto il mignolo del piede allo stipite della porta, e comincio a saltellare per la camera posando di qua e di là la mia roba.
    Riesco finalmente a mettermi il pigiama e a sdraiarmi sul letto, ma sono talmente ubriaca che mi gira tutta la stanza attorno e ci metto un po’ prima di addormentarmi.
    Ma poi lentamente cado nelle braccia di Morfeo, per un lungo e piacevole sonno, questa giornata mia aveva distrutto.
    Mi risveglio la mattina con un mal di testa lancinante. Per fortuna che sono iniziate le vacanze, senno immagino in quali condizioni pietose mi sarebbe toccato andare a scuola.
    Decido di alzarmi, vado in cucina, preparo un doppio cafè amaro mentre esco sul terrazzo a fumarmi la prima sigaretta del giorno.
    Sono le 10 di mattina, sono ancora rintontita dalla sbornia della scorsa sera, mi siedo sulla sedia coperta da un cuscino celeste, mentre ripenso alla giornata di ieri. Il mio pensiero va a te, chissà cosa hai pensato quando mi hai vista.

    Intanto i quattro ragazzi, arrivati in Germania, fecero ritorno ognuno a casa propria per poter stare con la propria famiglia dopo lo stancante e lungo tour che li aveva portati lontani dai propri cari.
    Ma solo uno di loro non era contento come voleva di esser tornato nella propria città.


    E’ passata una settimana e non ho avuto notizie di te. Non posso fartene una colpa se io ritorno sempre sui miei passi, devo darti atto che starmi accanto è difficile, io sono lunatica, mentre tu sei molto sicuro di quello che fai, e una persona “instabile” come me non va bene per la vita che fai.
    Ho colto l’attimo troppo tardi.
    Al momento del nostro addio in quella suite dalle pareti color ciliegia e le lenzuola di pizzo bianche, sembrava come se recitavamo una parte. Eravamo freddi, nessuno di noi due era se stesso. Io avrei voluto abbracciarti, prenderti a pugni, fare qualsiasi cosa, pur che non ci fossimo detti addio in quel modo, ma alla fine non è stato così.
    Mi fermo davanti a freak out! Dove in vetrina in bella vista hanno il dvd dei tokio hotel. Non riesco a non pensarti.. possibile che la mia stia diventando un ossessione?
    No, devo andare avanti tu sei stato un bellissimo sogno, ma al risveglio di questo magnifico sogno mi sembra di aver vissuto un incubo. Nella mia mente c’è ancora impressa la scena di quella maledetta notte: quando ti ho trovato a letto con una delle tue groupie.. Lo schiaffo che ti ho dato era talmente forte che ricordo ancora il tuo sangue rosso schizzare dalla tua bocca alle lenzuola candide.
    Tu mi urlavi contro dicendo che non era mio diritto arrabbiarmi e aggredirti, visto che non stavamo insieme a causa di un mio tradimento. Io ti stavo a guardare senza lacrime, non dovevo farlo, lo sapevo che non ne avevo il diritto di tirarti quello schiaffo.
    Da lì riuscimmo poi ricostruire il nostro rapporto. Non sapevamo resistere uno all’altra. Ma la mia insicurezza lo rimandò e questa volta forse per sempre a puttane.
    Avanzo verso la piazza centrale della mia città, cerco di scacciare dalla mia testa questi pensieri che mi rendono solo di malumore. Mi siedo sulla panchina di fronte la fontana, quando in lontananza noto una figura maschile a me familiare, ma non riesco a capire bene chi sia. Si sta guardando attorno in cerca di qualcosa o forse di qualcuno.
    Guardai l’orologio del mio cellulare che indicava le 19e30, era ora di tornare a casa per la cena se poi dovevo uscire di nuovo la sera.

    La sera la passai al mare, eravamo solo io e Terry. Si stava da dio. Il vento accarezzava dolcemente la nostra chiara e delicata pelle, distesa sulla sabbia.
    Il cielo non era oscurato neanche da una nuvola, e quindi di potevamo vedere benissimo le stelle, c’erano a centinaia.
    Tornata a casa, notai una scura macchina parcheggiata davanti al cancello del mio palazzo.
    Pensai che stava aspettando qualcuno. E così era infatti. Stava aspettando me.

     
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  10. ~Cherry~
     
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    bellissima Hime^^
    continua presto^^
     
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  11. ..::Tommina94::..
     
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    uuhhhhhhhhh...shiiiii tomè tornato da lei....evvai!!!!(quanto vorrei essere al suo posto!!! :76j87687: )
     
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  12. Hime
     
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    vedo che quasi nessuno commenta la mia ff
    *è sconsolata ç____ç*
    vabbè io posto lo stesso un nuovo capitolo, spero vi piaccia, e spero anche ce ci saranno più commenti.^^
    Questo capitolo l'ho scritto ascoltando The Funeral Of Heart degli HIM..
    Buona Lettura

    Capitolo 7

    Si apre lo sportello sinistro della porta anteriore della macchina scura, da dove esce lui, bello più che mai. Eccolo il sex got, c’è l’ho qui davanti a me, mi sta facendo segno di salire nella sua macchina, ma io rimango impalata e titubante con in mano le chiavi di casa.
    Presa dalla paura di quel fatidico incontro comincio a correre senza alcuna direzione. Corro più forte che posso, ansimo, ho i polmoni che mi stanno per scoppiare e sono tutta accaldata, decido di fermarmi a riflettere qualche secondo, accasciandomi per terra, vicino a un lampione.
    E ora che faccio? E’ notte fonda e sono da sola. Sento dei passi venire nella mia direzione. Ho paura e sono angosciata di quello che potrebbe accadermi, se ne sentono tante al telegiornale, e stavolta io me la sono proprio andata a cercare. Ma come mi è venuta in mente l’idea di scappare, e poi a quest’ora della notte?
    Un ombra mi si pone davanti, oscurandomi la vista, non ho abbastanza coraggio per vedere chi è.
    Sento le sue gelide mani posarsi sulle mie spalle, la sua lingua mi lecca il collo, per un istante mi sforzo di credere che sei tu.
    Ma alzando il mio viso mi accorgo che è un altro. Mi prende con forza dalle braccia, le sue mani mi toccano da per tutto, io comincio ad urlare, a dimenarmi, ma la sua stretta è più forte della mia esile persona. Mi spinge contro la saracinesca abbassata di un bar, mi strappa con forza e desiderio la maglietta verde che indosso, sento il suo membro eccitato premere contro di me, io continuo a scalciare e a urlare come un assennata, ma mi minaccia con un coltello e non vedo nessuno venire in mio aiuto.
    Fino a quando all’improvviso non arrivi tu da dietro, prendendolo dalle spalle gli sferri due cazzotti: uno in piena faccia, e l’altro dritto allo stomaco, facendolo accasciare per terra.
    Ti osservo impaurita con le lacrime che rigano le mie paffutelle guance.
    “G.. Grazie Tom..”
    “Ti ha fatto male quel bastardo?!” mi rispondi venendo verso di me.
    Ma mentre ti sto per rispondere che è tutto a posto, un acuto e sordo grido mi arriva alle orecchie, non posso crederci, davanti a me c’è un enorme pozza di sangue, tu sei inginocchiato per terra con le mani circondate attorno alla pancia.
    L’uomo da cui mi hai salvato ti ha colpito con il coltello con cui mi minacciava qualche minuto prima e ora se la sta dando a gambe.
    Con il cellulare chiamo subito l’ambulanza. Ti prendo tra le mie braccia, comincio a singhiozzare lentamente, le lacrime che scendono dai miei occhi scivolano lentamente sul tuo bellissimo viso, ora contrito in una smorfia di dolore.
    “Sono contento che sia riuscito a vedere il tuo viso per un’ ultima volta.”dici mentre mi regali con sforzo uno dei tuoi sorrisi che fanno impazzire milioni di ragazzine, ma subito dopo i tuoi occhi si chiudono e il tuo corpo si abbandona sulle mie fragili ginocchia mentre ti abbraccio ancora di più a me.
    Da lontano sento le sirene dell'ambulanza sempre più vicine a noi.
    Due infermieri scendono da essa portando con loro una barella, ti sollevano pian piano dalle mie ginocchia e ti appoggiano delicatamente su di essa.
    Un terzo infermiere si dirige verso di me, chiedendomi se sto bene e appoggiandomi una mano dietro la schiena mi accompagna sull’ambulanza.

    La nostra corsa, è una corsa disperata senza sosta, in una notte senza nuvole, dove nel cielo si possono vedere mille stelle, ma le uniche luci che riesco a vedere sono solo quelle blu dell’ambulanza che ci sta portando all’ospedale.
    Sono stordita, non capisco niente di quello che i medici mi chiedono.. Sono preoccupata per te, rimpiango tutti quei momenti di gioia e dolore che ci hanno segnato.. dalla fantastica gita a Firenze a quando mi hai menato sapendo che avevo provato l’eroina. Il nostro legame è sempre stato tormentato, non ci siamo mai detti ti amo, in fin dei conti non siamo dei sentimentali, siamo esattamente l’estremità della stessa cosa.
    Opposti, ma così dannatamente uguali.

     
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  13. ..::Tommina94::..
     
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    oddio è bellissimaaaaa...sto piangendo...
    ma tom non muore vero??? :crybaby.gif:

    ti prego dimmi di nooo...dai fagli tornare insieme!!!no va bè....è stupendissimaaa...sei bravissima!!!!!!!

    continua presto... kuss kuss
     
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  14. serenoska
     
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    nooooooooo!!!
    continua ti scongiuro!!!!!
    povero tom!!!!!!
    contiua continua... postaaaaaaaaaaaa
     
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  15. ~Cherry~
     
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    è tristissima...
    spero che tom non muoia...
     
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79 replies since 25/4/2008, 15:41   1566 views
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