nei nostri luoghi

grazie mille ragazze
+si commuove T____T*
al momento il prossimo capitolo è quasi pronto! ma mi si è rotto il cp, quindi sto da quello di mio fratello.. devo trasferire il file.

Grazie mille ancora per i commenti, spero di postare al pi presto^^

eccovi finalmnete un nuovo capitolo^^ spero vi piaccia, e che commentiate in tante.
Buona Lettura.

Capitolo 8

Io e te. A guardare il cielo illuminato da piccole stelle lontane migliaia di chilometri da noi. Io e te. Sdraiati ed abbracciati su una vecchia coperta. Si, Io e te. Avvolti nella più completa beatitudine, facendoci scivolare da dosso tutto ciò che è stato. Solo io e te. Ora so finalmente il significato della parola "paradiso", il mio paradiso è qui, accanto a te. Non voglio perderti, non un'altra volta. Ti guardo, mentre osservi appagato il cielo, sei bello come non lo sei stato mai, un passionale bacio ci travolge.. e all'improvviso mi ritrovo catapultata in un'altra dimensione. Buio. Paura. Angoscia. Tu non ci sei e io mi sento perduta. Dove sei? Ti cerco ma non ti trovo.. non lasciarmi da sola, ho paura.

Mi sveglio di colpo, ritrovandomi in una stanza dalle semplici pareti bianche, tra lenzuola candide e odore di disinfettante nella stanza.
Sono in ospedale.
"Come stai?" mi chiede l'infermiera accanto a me, porgendomi un bicchiere d'acqua. Io lo prendo, bevendone un lungo sorso.
"Io.. bene, si io sto bene, ma lui come sta?" ho il battito del cuore a mille. Tu.
"Ti riferisci al ragazzo che è arrivato qui stanotte con te vero?" annuisco con la testa.
"E' riuscito a superare la notte. Ma ancora non ha ripreso conoscenza. E' abbastanza grave, ma dovrebbe farcela. Comunque ci sono i tuoi genitori qui fuori, ora li faccio entrare." dicendo così esce dalla stanza.
Non hai ancora ripreso conoscenza. Non hai ancora ripreso conoscenza. Non hai ancora ripreso conoscenza.
"Amore mio come stai?" mi chiede mia mamma abbracciandomi.
"Sto bene, tranquilla mamma." Io sto bene. Ma tu no.
Mia mamma comincia a parlarmi, e a farmi domande, ma io non la sto ascoltando veramente, mi limito a fare qualche cenno con la testa. Il mio pensiero è rivolto a te: Te che lotti tra la vita e la morte, per me.
"Ii medici hanno detto che già da questa sera puoi tornare a casa, quindi ti veniamo a prendere stesera, ora riposati." mi comunica mio padre, dopo di che mi danno un dolce bacio sulla fronte tuttie due, e se ne vanno.
Mi rannicchio nelle coperte, cercando di dormire un pochino, ma non ci riesco. Devo assolutamente vederti.
Scendo dal letto, apro la porta della stanza dove mi trovo e mi dirigo verso il reparto di terapia intensiva.
"Scusa sa dove è ricoverato Tom Kaulitz?" chiedo ad un infermiere di passaggio.
"La prossima porta a destra."
Avanzo di pochi passi, fino a quando mi ritrovo seduti su delle sedie di fronte alla tua stanza, Bill abbracciato ad una signora, che deduco sia tua madre, e Georg e Gustav che se ne stanno in piedi con l'aria grave e afflitta guardando fuori dalla finestra.
Nessuno di loro nota la mia presenza. Rimango titubante per un pò vicino al muro, finche non vedo che dalla porta della tua stanza esce un medico, subito tutti si precipitano verso di lui per vedere come stai, ma io sono troppo lontana per sentire il responso del medico.. Anche se dall'espressioni del viso di tua madre e di tuo fratello non deve essere niente di buono.
All'improvviso vedo Bill che accortosi della mia presenza si dirige verso di me, quando si trova pochi passi da me comincia ad insultarmi:
"Che ci fai tu qui? Sei una Stronza! Una stronza insensibile, è colpa tua se mio fratello si trova in queste condizioni! E io che l'ho anche spinto a venire da te, sono stato un idota! Lo dovevo immaginare che gli avresti fatto dell'altro male.. Perchè non sparisci una buona volta dalla sua, anzi dall nostra vita?!?"
Ascolto in silenzio, con la testa bassa tutto quello che ha da dirmi.
Non posso rimproverarlo di questa situazione, ha ragione, se io non fossi scappata, tu ora staresti sano e salvo.. magari accanto a me.
"Bill, ora basta, sei sconvolto, ma lo siamo tutti. Non devi prendertela con lei, lei non ha colpa, anzi stava per subire uno stupro. Ora dobbiamo solo sperare che Tom si riprenda." a venire in mia difesa era la signora che stava abbracciata al tuo gemello prima, tua mamma.."Ora vai a prenderti un caffè, e rilassati.." e poi rivolgendosi a me: "Tu come stai piccola? Mi hanno detto i medici che sei venuta qui con mio figlio, ma poi eri talmente scossa per quello che era successo, che sei svenuta.." le sue dolci parole mi fanno venir voglia di piangere, nonostante sia stata la causa di molte sofferenze per suo figlio, si preouccupa per me.
"Sto bene grazie.."

Aspettiamo tutto il pomeriggio notizie sulla tua salute, ma nessuno ci comunica niente. O meglio niente di più a ciò che ci hanno già detto, cioè che devi ancora riprendere conoscenza.
La sera, nonostante io non volessi, i miei genitori mi riportarono a casa. Sarei tornata il giorno dopo a trovarti, e il giorno dopo ancora..
Finche non avrei potuto rivedere sul tuo bellissimo viso, i tuoi intensi occhi e il tuo sorriso da sex got..

grazie^^
ma cosi pochi commenti? ç_____ç
va bene non importa^^ comunque scusate il ritardo, ora posto un nuovo capitolo.
Buona Lettura, come sempre^^

Capitolo 9

Sono ore che cammino per la città senza una meta, con in mano una bottiglia vuota di sambuca.
E’ da circa una settimana che ho preso la notizia che sei entrato in coma. Ma non sono ancora riuscita a vederti, perché la tua camera è sempre pervasa da giornalisti che vogliono sapere le tue condizioni di salute, per farci poi qualche squallido e strappalacrime articolo.
Che schifo.
Non so dove andare so solo che se ti riprenderai mi allontanerò una volta per tutte dalla tua vita. Ha ragione tuo fratello, da quando mi hai conosciuto ti ho portato solo guai.
Durante questi giorni ho subito diversi interrogatori, per capire chi fosse il nostro aggressore.
Ma di quella maledetta notte ricordo solo le mille stelle luccicanti che danzavano sulle palpebre dei miei occhi piangenti e il tuo sangue rosso come una rosa che macchiava i miei abiti.
Non riesco nemmeno ad immaginare cosa possa accadere se tu non riesca a riprenderti.

Attraverso la strada. E accade tutto in un istante. I fari, la frenata, il mio cellulare che squilla, la macchina che inchioda ed infine il mio corpo che giace sull’asfalto freddo.

Mi alzo stordita con il ginocchio sinistro sanguinante, ma a parte questo sto bene.
“Lavinia ma sei pazza ad attraversare la strada in quel modo?” una figura di un ragazzo muscoloso si china verso di me. Georg.
“Eh.. sisi. Sto bene, tutto a posto.” Come nulla fosse comincio ad avviarmi barcollante, data la mia sbronza, sul marciapiedi.
“Ma dove vai?? Ti stavo cercando! Sali in macchina che ti riporto a casa! Guarda in che condizioni sei..” Georg mi afferra per il braccio destro e mi spinge dentro la sua macchina.
“Non voglio andare a casa. Voglio restare in giro. E tu non hai nessun diritto su di me.”
“Va bene non ti porterò a casa. Ma non ti lascio finche non ti passa la sbornia, potresti fare una delle tue sciocchezze.” Il mio viso si incupisce ancora di più. Rimango a testa bassa con lo sguardo nel vuoto, la testa che mi pulsa fortemente.
“Dai su non fare quella faccia. Di certo non è colpa tua come ha detto Bill, se Tom sta così. A proposito ero venuto a cercarti perché la tua amica, mi pare Terry.. mi ha detto che è più di una settimana che non ti fai sentire, ed è molto preoccupata. Perché non la chiami?” Mi rivolge un accennato sorriso.
“Ora non sarei in grado di avere una conversazione sensata. E poi non voglio sentire nessuno, anzi fammi scendere, lasciami deprimere da sola.”
“No cara mia, non puoi sempre fuggire dai problemi, devi reagire cazzo! E poi ti cercavo anche per dirti che.. Tom si è ripreso è uscito dal coma.”
A queste parole rimango di sasso. Sei salvo.
“Dai ora ti porto a prendere un caffè e poi andiamo in ospedale.”
“No.. non posso.”
“Cosa non puoi?” Georg, si accosta ad un marciapiede e ferma la macchina.
“Non posso andare da Tom, ho promesso a me stessa che se si fosse salvato non lo avrei più rivisto, così non gli avrei potuto più fargli del male..” una leggera e delicata lacrima riga la mia guancia paffutella.
“Allora ti vuoi fare del male da sola. Secondo te non gli fai più del male non andandolo a trovare dopo quello che gli è accaduto? Io proprio non ti capisco, sei proprio masochista.”
Rimango in silenzio, tormentando il laccio del cappuccio della mia maglia.
“Bene, non mi importa di quello che vuoi fare, con o senza il tuo consenso tu entrerai in quella stanza. E una volta per tutte gli dirai quello che provi che per lui.”
Mette in moto la macchina e imbocca la strada che porta all’ospedale.

Ci incamminiamo vero il corridoio del reparto dove sei ricoverato, e Georg mi mette la sua mano dietro la mia schiena, come per paura che possa andarmene. Arrivati davanti alla tua stanza, non vi è traccia di nessun giornalista assettato di notizia. Non ci sono nemmeno i tuoi parenti.
“Io ti aspetto qui. Su fatti coraggio, entra.” Mi fa l’occhiolino in segno di incoraggiamento, gli rivolgo un debole sorrido e sussurro piano un “grazie”.
Afferro la maniglia e sono dentro da te.

Grazie mille a tutte quante per i commenti.^^
posto un nuovo capitolo. Siccome io sono una patita di musica, questo capitolo l'ho scritto ascoltando here with me - dido quindi mgari ve la consiglio come sottofondo^^
Buona Lettura

Capitolo 10

Dormi. I tuoi lunghi e biondi dreads sparsi sul bianco cuscino. Mi siedo sulla sedia posta vicino al tuo letto, ti prendo la mano e rimango ad osservarti a lungo. Non voglio più lasciarti.

“Alla fine sei venuta a trovarmi..”
Mi sveglio dolcemente, leggermente frastornata. Alzo la testa per guardarti meglio. Ti sei svegliato.
“Si.. Non riesco a starti lontano, per me tu sei come una calamita. Mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto.. Se ti fosse capitato qualcosa io.. io non so cosa avrei fatto, per me sei troppo importante e scusami per tutto quello che ti ho fatto sopportare in..”
Mi baci lasciandomi finire la frase a metà. Ogni volta che mi baci, sembra sempre come se fosse la prima.
Mi stacco da te e rimango a fissarti. Non potevo perderti. No. Non potevo.
“Finalmente, dopo tutto questo tempo riesco a baciarti..” mi dici accarezzandomi delicatamente una guancia.
Prendo la tua mano tra le mie, e chiudo gli occhi. Stiamo di nuovo assieme, per l’ennesima volta.
“Promettimi che non mi lasci più, che non ci faremo più del male.. e che tu non provi più quella merda. Ti prego promettimelo.”
Con le lacrime agli occhi sussurro un “si, te lo prometto”, mi prendi tra le tue braccia e accascio la mia testa contro il tuo forte petto, accarezzi delicatamente i miei capelli come per rassicurarmi che ora è tutto a posto. L’incubo è finito.

Qualche settimana dopo..

“Allora te ne vai..”
“Si, ma tornerò, te lo prometto.. appena finito il tour tornerò da te piccola mia. La mia è una promessa. Mi mancherai da morire.” Sono passate due settimane, due settimane passate in paradiso, stupende, era tantissimo tempo che non stavamo così bene insieme.
“Anche tu. Da morire. Ora vai però, senno farai tardi per l’imbarco.” Mi alzo sulle punte dei piedi, dandoti un lieve bacio a stampo sulle labbra, e mi fermo a guardarti. Tu mi prendi da dietro la schiena con forza e un lungo bacio ci travolge.. Sento in lontananza tuo fratello che chiacchiera con Terry, spiegandogli il segreto di come non far colare la matita.
“Sarà meglio che tu vada ora. Ti stanno aspettando, fai buon viaggio.” Dico staccandomi dalla tua presa, ti avvicini verso di me, scosti i miei dreads dalle spalle e mi sussurri con un filo di voce: “Ti voglio bene.. o forse ti…”
Non finisci la frase che mi dai un dolce bacio sulla guancia e ti dirigi a depositare i bagagli.
Cosa volevi dire con quel ti? Merda. Ora sono curiosa, non puoi lasciarmi cosi, solo tu puoi fare queste cose. Sorrido al tuo strano comportamento che hai. Mah. Te lo chiederò quando tornerai dal tour cosa volevi dire.
Io ti aspetterò. Anche se poi si tratta solamente di qualche mese di pazienza.
Speriamo bene.
“Lavii, su andiamo?” La voce di Terry interrompe i miei pensieri.
“Si, eccomi amò!” Mentre orro verso di lei sento già la tua mancanza.
Possibile?