...Mia...

La Mia prima Fan Fiction...

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  1. BloodyVampire90
     
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    Capitolo 78
    -Ciao!- Mi saluta Bill, incappucciato, arrivando al bancone.
    -Ciao!- Lo saluto io. -…Bill, è il dieci luglio: non hai caldo con tutta questa roba addosso?- Gli chiedo, continuando a lavare dei bicchieri.
    -Da morire, ma non posso farci nulla, mi riconoscono ovunque e mi chiedono autografi.- Si lamenta.
    -Povero piccolo ragazzo… Che ti offro?- Gli chiedo.
    -Della Coca-Cola, con uno spicchio di limone all’interno del bicchiere.- Risponde.
    -Già, già, è vero. Te sei troppo dolce e, ora, devi iniziare ad essere un po’ più acido.-
    -Ihihihih… Grazie!- Sghignazza lui.
    -Prego!-
    Poso il bicchiere che sto asciugando e sbatto le mani sul lavandino, guardando Bill.
    -Bill, sei ancora il mio migliore amico?- Gli chiedo.
    -Ma certo che sì! Come ti vengono in mente certe domande?!-
    -Allora, per quale motivo non parliamo più, io e te?-
    -Perché non ci vediamo, né ci sentiamo da anni.-
    -Non avrei dovuto smettere di sentirti. L’ho fatto contro la mia stessa volontà.- Mi giustifico.
    -No, non avresti dovuto farlo.-
    -Bill, cerca di capirmi, l’ho fatto solo per non ferire più Tom. Pensavo che, sentendomi ancora, non riuscisse a dimenticarmi. In nome dell’amore che provavo per lui… Che provo per lui.- Abbasso la testa di lato.
    Ho gli occhi lucidi e sto per piangere.
    -Mia… Tu lo ami ancora?-
    -Direi di sì, da sempre! Ma non voglio che lo dici a nessuno, soprattutto, a lui. È la prima volta che lo ammetto, dopo tantissimo tempo.-
    -Allora, torna con lui.-
    Rialzo la testa.
    -Ma amo molto anche Erik!- Confesso. -…E’ buffo: un mio professore del liceo mi diceva sempre che non si possono amare due persone, contemporaneamente.-
    -Scegli chi ami di più.-
    -Ho già scelto. Non voglio lasciare Erik.-
    -Perché hai detto a mio fratello di non amarlo più?- Mi chiede ancora Bill.
    -Per allontanarlo da me… Per sempre!-
    -Io credo, invece, che, cercando di allontanarlo, lo avvicinerai ancora di più e potrebbe non volersi mai arrendere.-
    Arriva Tom, il gemello preso in causa.
    -Ciao, amore mio.- Mi saluta.
    -Non chiamarmi “amore mio”.- Gli ordino.
    -Che palle! Sono stanco di nascondermi!- Si lamenta Tom.
    Preparo il bicchiere di Coca-Cola a Bill e glielo metto davanti.
    Arriva anche Erik.
    -Amore, vuoi…- Guardando Bill e Tom, s’interrompe. -…Salve!- Li saluta.
    Mi levo il grembiule, prendo la mia roba e vado via, a passo veloce.
    -MIA!- Mi chiama Tom.
    Cammino senza voltarmi, né fermarmi.
    -MIA!- Mi chiama di nuovo.
    Sbuffo, ma non mi giro, né mi fremo. Non voglio lui. Voglio Erik. Amo Tom, ma voglio Erik. Solo Erik. Perché non lo capisce? Perché non vuole capirlo? Ha già avuto due possibilità e le ha sprecate entrambe, ora, basta. È’ il momento dei Erik.
    Tom mi raggiunge e mi si piazza di fronte. Lo scanso, continuando a camminare a passo accelerato.
    -Ti prego, fermati e parliamo!- Mi dice.
    -Non esiste! Tom, basta, mi stai facendo impazzire. Torna in Germania o in America o dove diavolo eri!-
    -Maddai! Come sei esagerata!-
    -Davvero, Tom! Io, ora, amo Erik! Voglio stare con lui.-
    -No, non è vero, non lo ami.-
    -Sì, lo amo e… E… E voglio sposarlo, il più presto possibile!-
    Tom scoppia a ridere, con una risata divertita. Una di quelle che si fanno durante uno spettacolo comico.
    Lo guardo schifata. Come faccio ad amarlo ancora? Non lo capisco.
    -Ok, ok, scusa, amore, ma sei sicura di amarlo così tanto da sposarlo?- Mi chiede.
    -Più di quanto immagini!- Rispondo, con aria di sfida.

    Io ed Erik, a casa sua, sul suo letto. Notte. Senza dormire, continuando solo a farci le coccole. Mi piace quando mi stringe a sé, mettendomi la testa sul suo petto. Adoro le sue carezze.
    -Erik?-
    -Sì?-
    -Ci sposiamo?- Gli chiedo.
    -Cosa?!-
    Ci guardiamo.
    -Quando?- Mi chiede.
    -Il più presto possibile.-
    -No, davvero, quando?-
    -Quando vuoi, per me, l’importante è che lo facciamo!-
    Continuo a guardarlo, mettendo una gamba sulle sue. Prendo la sua mano libera e la metto sulla mia coscia facendola andare su e giù, lo guido io, finché non continua da solo.
    Avvicino il mio viso al suo e lo bacio, scendendo sul mento e sul collo. Dolcemente. Lascio andare una mano sotto la sua maglia e gli accarezzo il petto.
    -Mia, cosa stai facendo?- Mi chiede, sorpreso.
    -Zitto e lasciati andare.- Gli ordino, continuando a baciargli il collo.
    -Oddio, sto sudando ancora di più!- Mi informa.
    -Ti amo!- Gli sussurro all’orecchio, come un soffio.
    -Anch’io!-
    -Ora, ti dimostrerò quanto ti amo!- Continuo.
    Lo guardo e lo bacio sulle labbra, salendo sul suo ventre.
    -Che vuoi dire?- Mi chiede, senza staccare la sua bocca dalla mia.
    -Sai cosa intendo!-
    -Quindi, vuoi… Fare… Insomma, lo vuoi?- Mi chiede.
    -Ora come ora, ti desidero più di qualunque altra cosa a questo mondo.-
    Ci guardiamo nuovamente, questa volta, senza dirci nulla. Ci avviciniamo. Faccio finta di baciarlo. Mi piace fare finta di baciarlo, anche se è una cosa che lo fa innervosire. Dopodiché, ci immergiamo nei baci, iniziando a spogliarci reciprocamente, gettando per aria i pigiami e stringendoci l’uno all’altra. Erik mi stringe i capelli nel suo pugno. Infine, ci liberiamo anche dei nostri indumenti intimi e ci lasciamo andare all’ultimo stadio dell’amore.

    Casa. È da quando sono arrivati i Tokio Hotel che Mia non dorme a casa. La scusa ufficiale è per fare più spazio, mentre, quella ufficiosa è per Tom.
    Mia dorme da Erik, mentre, Tom si tormenta, chiedendosi, continuamente, cosa fanno tutto il tempo insieme. Ha paura che stiano facendo sesso. Sesso, non l’amore. Sì, perché, per lui, con Erik è solo sesso. Non sarà mai amore. Non vuole che lo sia, per niente al mondo.
    Si guarda intorno nella camera di Mia. Una camera piena di poster, foto ed oggettini sfiziosi. Tom esplora il suo mondo. Un mondo che conosce benissimo, come le sue tasche. Che ha sempre voluto tenere bene impresso nella sua mente e che non ha mai dimenticato né voluto dimenticare. Da quattro anni.
    -Ehi!- Gli fa Georg, arrivando alle spalle, entrando anche lui nella stanza.
    Tom lo guarda.
    -Ehi, Georg, che ci fai qui?- Gli chiede Tom.
    -Potrei domandarti la stessa cosa.-
    -Io niente, semplicemente, voglio tornare far parte del suo mondo. E voglio tornare a sapere tutto di lei.-
    -Poi, non venire a piangere da noi, se continua a dirti che non ti vuole.- Gli avvisa Georg.
    -Sopravviverò!-
    Tom torna a maneggiare ogni oggetto di Mia, immaginando dove può aver preso i vari oggetti. Cerca di crearsi delle storie e sorride.
    Guarda con insistenza le sue foto. Com’è cambiata! In questi anni è diventata stupenda. È diventata una donna sexy. Ora, non è più una ragazza.
    -A cosa pensi?- Gli chiede Georg, guardando anche lui delle fotografie di Mia.
    -Al fatto che Mia sia diventata una donna sensuale.-
    Georg ride.
    -Perché diavolo ridi?- Gli chiede Tom, stizzito.
    -Tom, lo è sempre stata. Non si diventa sexy a ventun’anni, ma si può esserlo a tutte le età.-
    -Questo lo so, ma, cazzo, io, ora, la desidero, da impazzire, in tutti i sensi! E’ incredibile! All’inizio, quando ci mettemmo insieme, non riuscivo a desiderarla, dal lato sessuale, la amavo, sì, ma se fosse venuta o no, a letto con me, mi interessava poco e niente, mentre, ora, la voglio, più d’ogni altra cosa a questo mondo. Cavolo, sto impazzendo. Quando la vedo, è difficile trattenermi dal toccarla, anche solo sfiorarla. Io la voglio.-
    -Devi, prima di tutto, capire se lei vuole te!- Lo informa Georg.
    -Logico!-

     
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50 replies since 18/7/2008, 21:00   4498 views
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