«Hai paura della notte?

NC17,Adult Content,Non-con,Long Fic

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  1. tokietta_sb
     
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  2. XxX_[(Aleh)]_XxX
     
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    oddio è bellissima questa storia ti prego postaaaaaaaaaaaaaaaaa
     
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  3. DenMorphine
     
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  4. tokietta_sb
     
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    ma non posti più???
     
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  5. ~ E s t r a n g e d
     
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    Ragazze, come ho già detto in un altro topic non potete uppare la discussione.

     
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  6. MiikHy_Deafening
     
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    o.o


    eccomi qui ragazze ><
    scusatemi ma il pc fa sempre storie ><
    grazie a tutte! *O*

    Autore: Me xD
    Rating: NC17
    Avviso: Angst; Adult Content; AU; Blood; Drug Use; Violence; Smut; Non-con;
    Genere: Long Fic
    Disclaimers: ciò che scrivo è inventato O_O, Tom e Bill non mi appartengono anche perchè sennò non starei qui O_O, Tom e Bill non si amano e se lo fanno di certo non lo dicono a me O_O, non ci guardagno un ficoletto inacidito O_o ne ce lo voglio guardagnare x°D.
    Riassunto:
    Ero Tom Kaulitz diamine.
    Non credevo nell'amore, non esisteva, ne avevo avuto la certezza.
    Ma a me andava benissimo cosi...



    Incredibile come poi tutte le mie certezze sarebbero crollate...







    « ● Hai paura della notte?





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    Capitolo XIII






    La macchina si fermò di nuovo davanti a quel tremendo edificio.
    Jared non disse nulla, uscì piano dal suo sportello e corse ad aprire il mio lasciandomi scendere dalla grande limousine e attirando gli sguardi curiosi di tutte le persone del cortile.
    Tentai di non curarmene.

    Il giorno precedente, come se niente fosse accaduto, ero restato come sempre nella mia stanza finché Margot non era venuta a portarmi la cena.
    Di mia madre e soprattutto di mio padre nemmeno l’ombra.
    Sicuramente era stato meglio così, non avrei avuto il coraggio di affrontare un’altra litigata e fondamentalmente non sarei stato in grado di guardare in faccia mio padre.
    Non colui che mi aveva dato uno schiaffo.
    Non così facilmente come avrei sperato.

    Per quanto Tom fosse entrato nella mia vita migliorando la mia situazione
    non ero guarito.
    Sapevo che guarire era impossibile perché i ricordi esistono e non possono essere cancellati.
    Purtroppo non si può dimenticare a proprio piacimento qualcosa che ti ha semplicemente ferito come qualcosa che ti ha sconvolto la vita.

    Sospirai con la cartella in spalle avviandomi piano verso l’entrata dell’edificio.
    Era quanto? La quarta volta che venivo in quella scuola?
    Avevo saltato…vediamo, una settimana forse? No…sicuramente di più.
    Indubbiamente il fatto che avessi fatto amicizia con Tom aveva confermato ancora più fortemente l’ipotesi di mia madre che quella scuola stava pian piano dando i suoi frutti a salvare la mia situazione.



    Non capiva niente.

    Avevo conosciuto Tom, era vero, e per questo avrei ringraziato mia madre in eterno.
    Ma lei…lei continuava a non sapere e capire proprio nulla su di me.
    Non sarebbe mai guarito un cavolo.
    E tutte quelle persone facevano solo sì che la mia fobia diventasse una vera ossessione e un vero incubo.

    Stavo salendo le scale di quell’edificio sotto lo sguardo attonito di tutti coloro che lo frequentavano. Sicuramente mi avevano scambiato per un femmina, come solito. E mi credevano una gran figa, una troia, per il modo aderente e sensuale in cui vestivo.
    Oppure le persone più intelligenti avevano capito che fossi un uomo e mi guardavano come per capire perché caspita fossi vestito da donna.

    E notai guardandomi intorno che coloro che avevano capito forse che ero un uomo mi fissavano forzatamente il culo, e gli altri…facevano lo stesso.

    Ingoiai nervoso.
    E stavo quasi per varcare quella soia quando sentii due forti braccia prendermi e tirarmi indietro facendomi appiattire contro il suo petto dall’odore inconfondibile.
    -Mi sei mancato cazzo- sentii ringhiare tra i denti mentre le sue labbra mi sfioravano il collo.
    Ora, se qualcuno avesse visto sicuramente quella scena avrebbe pensato al 110% che fossi una ragazza.
    E fu per questo che non me ne curai più di tanto quando sentii le sue labbra premere sul mio collo e le sue mani fameliche poggiarsi sul mio ventre dove erano legate e premere pian piano tirandomi ancora più vicino a lui.
    Tom aveva una strana mania di possessione, e questo mi piaceva da impazzire.

    -Tom- sussurrai imbarazzato mentre lui, ormai appoggiato con le spalle sulla parete fuori dalla porta mi divorava il collo.
    Sotto lo sguardo di coloro che passavano ovviamente.
    -Che c’è?- lo sentii affannarsi nel mio orecchio mentre tra un gioco di sospiri e calde labbra lasciava una scia rovente sulla mia pelle.
    -Tom, ti prego, n-non qui- sussurrai agitandomi dopo aver notato un ragazzo che eccitato mi fissava come se fossi una puttana.

    Ero egocentrico, si, avevo paura di essere sempre nei pensieri della gente.
    Eppure non era colpa mia, era un modo per schivarla quella gente, punto e basta.

    Sentii Tom calmarsi dietro di me, soffiare piano sul mio orecchio e muovere poi le grandi mani in modo tale che potessi finalmente girarmi e guardarlo in faccia.

    Gli ero mancato davvero?


    Non poteva capire quanto fosse mancato a me.

    Avvicinai le mie labbra alle sue e piano le sfiorai tastando la sua dolce morbidezza.
    E poi mi allontanai sotto il suono della campanella.
    Era l’ora di andare in classe anche…se non ne avevo proprio voglia.





    *







    Entrai tenendolo accanto a me come per paura che qualcuno me lo potesse rubare.

    Era strano notare come gli sguardi della gente al suo passaggio fossero tutti rivolti su di lui. Era aggraziato, era timido ed ingenuo, era eccitante ed inconsapevolmente malizioso, era attraente e semplicemente bellissimo.
    Era Bill, il mio Bill, e tutti quegli sguardi su di lui e sul suo corpo mi facevano infervorare da morire.
    Mi facevano incazzare.
    E capii anche che lo mettevano davvero a disagio.

    Quando entrammo in classe, dopo aver attraversato il lungo corridoio della nostra ala quasi completamente semivuto e ricco di vetrate spalancate che avevano congelato l’intero ambiente, il calore e l’attufamento della stanza mi fecero sciogliere all’istante facendo sì che velocizzassi il passo verso il mio posto accanto alla finestra e a quel magico termosifone.

    Poi però mi fermai, notando che Bill non era intenzionato a muoversi.
    Pareva…impaurito, spaventato e questo mise un po’ di paura anche a me.

    -Bill…tutto bene?- sussurrai guardandolo negli occhi.
    Lo sentii ingoiare e digrignare poi i denti portandosi una mano sulla gola e stringendola piano come se quel gesto avesse arrecato un immenso bruciore.
    Tossicchiò, e capii che qualcosa bene di certo non andava.
    Eppure mosse un passo e camminò davanti a me avviandosi al suo banco e sedendosi come se nulla fosse accaduto.
    Per non destare sospetti su qualcosa, qualcosa che mi dava da pensare e che sinceramente mi aveva anche un pò impaurito.

    Lo seguii, mi sedetti al mio banco e notando che il suo era un po’ più lontano dal mio tesi il braccio, lo afferrai e lo avvicinai facendolo strusciare a terra.
    E lo vidi sorridere.

    Almeno qualcosa di positivo ero anche io riuscito a farlo.




    Le ore passarono lente e interminabili.
    Sentivo il professore di sostegno accanto a Bill parlagli, rivolgergli occhiate un po’ troppo frequenti e vedevo Bill stanco e stressato scrivere e prendere appunti con una lentezza esasperante, come se stesse per sentirsi male da un momento all’altro.
    Ogni tanto lo guardavo con la coda dell’occhio per non disturbarlo mentre tentava di seguire la lezione.
    Le guance rosse e lo sguardo vispo, il respiro irregolare e le mani che ad ogni movimento della classe tremavano un poco facendo si che la penna scivolasse tra di esse e ticchettasse su quel banco.
    Quanto ai miei compagni di classe, di cui non conoscevo neanche il nome, sapevo che sicuramente si stavano chiedendo che fine Bill avesse fatto in tutto quel tempo.
    Alcuni di loro si giravano a guardarlo, molti invece dandosi delle spallate confabulavano su qualcosa e gli rivolgevano occhiate eloquenti.
    Questo mi dava altamente fastidio.

    Bill non era solo una bambola da fissare, per quanto poteva essere perfetto, non si sentivano degli egoisti a guardarlo così?
    A far percepire la loro voglia di toccarlo....

    Sguardi famelici che si posavano su di lui.

    Ero incazzato, incazzato nero.
    Non notai le ragazze della mia classe fissarmi civettuole e cinguettando sul mio ritorno in classe e su quanto potessi piacere loro o cose così.
    A me l’amore non interessava.
    O almeno, non interessava il loro.
    Io volevo Bill.

    Bill era l’unico che non mi aveva usato come tutte, l’unico che così ingenuo non aveva pensato solo al sesso, l’unico che mi era stato accanto solo ed unicamente per voglia di farlo.
    Perché mi voleva bene, veramente.
    E Bill era solo mio.

    Allungai un braccio sotto la sua sedia e con uno scatto lo feci avvicinare a me.
    Vidi la sua chioma muoversi e il suo sguardo curioso scrutarmi timido.
    E notai anche un ringraziamento in quei magnetici occhi castani.

    Sorrisi sotto lo sguardo attonito del professore di sostegno che si fece allora con la sedia più vicino a Bill, ed allungai una mano sotto il banco per stringere la sua.
    Lo sentii rilassarsi sotto le mie carezze, percependo la sua pelle morbida sciogliersi tra le mie forti dita e allietando quel tremore che si era impossessato del suo corpo.
    Bill aveva un qualcosa che non riuscivo a capire.

    Perché aveva accanto a sé un professore di sostegno?
    Perché si comportava in quel modo, viveva rinchiuso in una fortezza e non viveva come qualsiasi persona normale?
    Perché Bill stava sempre ripetutamente male?

    Non avrei avuto il coraggio di chiederglielo e sapevo che non me lo avrebbe detto.
    Ma sapevo anche che come tenevo celato il segreto di mia madre perché me ne vergognavo, perché odiavo vittimizzare la mia vita dicendo, infondo, che non avevo una famiglia, lui così teneva dentro di sé il suo segreto, che fosse un segreto riferito a lui o alla sua famiglia.
    Ma che sicuramente come il mio faceva male.

    Quando le ore scolastiche terminarono a malincuore dovetti accompagnare un Bill silenzioso fino alla lunga limousine che l’aspettava all’enorme cancello.
    La gente che continuava a fissarlo curioso, il mio braccio che circondava il suo esile bacino, le sue gote teneramente arrossate e lo sguardo basso mentre titubante continuava però a camminare al mio fianco.

    Non lo mollai finché non arrivammo davanti all’enorme auto.
    Non aspettai che il suo autista facesse la prima mossa, aprii il suo sportello e lo lasciai entrare aspettando che fosse completamente immerso nella pelle della nera limousine e lo baciai.
    Lo baciai a fior di labbra velocemente per non farmi vedere dagli occhi indagatori di quell’uomo che stava rientrando nella macchina.

    Quei sedili, il mio Bill.
    Non volli spingermi a pensare oltre.
    Mi allontanai notando quanto fosse di nuovo favolosamente arrossito, e avrei voluto stringerlo, stringerlo, stringerlo quasi fino a farlo entrare in me.
    Per portarlo come una parte di me stesso sempre al mio fianco.
    Per avere quel fantastico angelo così puro a salvarmi dal peccato.

    E mi irriggidii di colpo quando ripensai che in quel modo…
    Avrei portato quell’angelo all’inferno,
    spezzandogli le ali.


    -Tomi che hai fatto?- sussurrò quell’angelo guardandomi curioso.
    La sua candida mano poggiata su una mia guancia.
    Sorrisi tentando di riprendere il controllo di me stesso.

    -Niente piccolo, quando arrivi a casa fai uno squillo- dissi piano, e lo vidi ridacchiare alle mie parole.

    -Si, mamma, ti chiamerò appena arrivo- trillò con quella voce simile ad un campanello.

    Incantatrice come il canto di una sirena.

    -Ti voglio bene- sussurrai.
    Ma mi sentì, e lo vidi strabuzzare gli occhi.

    Troppo tardi.
    Chiusi la portiera e presi a camminare dalla parte opposta sparendo poco dopo oltre il vicolo che dava al retro della scuola.
    Prima di tornare avevo bisogno di tranquillizzarmi, e di una canna.
    Sapevo cosa mi attendeva a casa.
    Sapevo chi era rientrata dal suo lavoro.
    Sapevo chi era ritornata.
















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  7. DenMorphine
     
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    *OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO*
    Mamma bella *OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO*
    Bellissimoissimoissimo!
    Ahhhhhh voglio il continuoooo!
     
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  8. *__Sh!L3x__*
     
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    Ciao!! Sono nuova del forum (mi sono presentata da poco quindi forse non se ne è accorto nessuno...) e non posso non commentare questa fanfiction!!
    E' semplicemente fantastica, riesce sempre a coinvolgermi come se fossi realmente lì con i protagonisti, e per di più è scritta molto bene!!image
    Mi raccomando, posta presto!!
     
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  9. Aoi Kohoo
     
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    Davvero un capitolo bellissimo**
    Complimenti**
    Adesso voglio sapere come continua**
    (Proverò a scrivere una twincest anche io >.<)
     
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  10. oO.anna.Oo
     
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    un alltro capitolo meraviglioso!!
    dolce Tom alla fine *-*
    non vedo l'ora che continui!!
    complimenti^^
     
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  11. anneTHa
     
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    un faloso bellissimo magnifico capitolo!
    complimenti aspetto il prossimo ^_^
     
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  12. O__o Flammy o__O
     
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    questa twincest mi emoziona sempre :) continua così ^^ , comunque io sono nuova e mi sono presentata poco fa ^^
    adesso vado alla prossimaaa ;)
     
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  13. MiikHy_Deafening
     
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    CITAZIONE (*__Sh!L3x__* @ 25/6/2009, 22:19)
    Ciao!! Sono nuova del forum (mi sono presentata da poco quindi forse non se ne è accorto nessuno...) e non posso non commentare questa fanfiction!!
    E' semplicemente fantastica, riesce sempre a coinvolgermi come se fossi realmente lì con i protagonisti, e per di più è scritta molto bene!!image
    Mi raccomando, posta presto!!

    ciao cara *O* benvenuta nel nostro club di pazze xDDD
    sono davvero contenta che ti piaccia, grazie *O*

    CITAZIONE (DenMorphine @ 25/6/2009, 20:48)
    *OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO*
    Mamma bella *OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO*
    Bellissimoissimoissimo!
    Ahhhhhh voglio il continuoooo!

    x°°°°D
    aggiorno il più presto possibile!
    Grazie *^*

    CITAZIONE (O__o Flammy o__O @ 26/6/2009, 14:28)
    questa twincest mi emoziona sempre :) continua così ^^ , comunque io sono nuova e mi sono presentata poco fa ^^
    adesso vado alla prossimaaa ;)

    benvenuta anche a te ^-^
    grazie mille (((:

    CITAZIONE (Aoi Kohoo @ 25/6/2009, 22:57)
    Davvero un capitolo bellissimo**
    Complimenti**
    Adesso voglio sapere come continua**
    (Proverò a scrivere una twincest anche io >.<)

    poi devi passarmi assolutamente il titolo così la leggerò *-*
    grazie mille ^_^
     
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  14. « Maryon, Ryon •
     
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    Quanto ho adorato questo capitolo, ma tanto tu lo sai già tesoro. *-*
    Quanto Ti Adoro?! *O*
     
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  15. MiikHy_Deafening
     
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    CITAZIONE (« Maryon, Ryon • @ 26/6/2009, 22:51)
    Quanto ho adorato questo capitolo, ma tanto tu lo sai già tesoro. *-*
    Quanto Ti Adoro?! *O*

    quanto ti adoro io, ed è tanto tanto tanto *O*
    *^*
     
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994 replies since 8/3/2009, 11:23   50445 views
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