La storia di Camilla

Questa gatta è stata soccorsa quando aveva appena alcuni giorni ed era un batuffolo di pelo grosso quanto il pugno di una mano di bambino.
La sua mamma purtroppo era stata trovata investita. Si rendeva pertanto necessario trovare una mamma umana adottiva, che di fatto vuol dire uno tra i nostri volontari disposto a svezzarla, dandole il latte artificiale, anche ogni ora, se necessario ( far volontariato in ENPA a volte vuol dire anche portarsi il lavoro a casa).
Una volta svezzata la gattina era talmente bella che è stata subito adottata.
Tutto è andato bene per circa 8 anni, quando per la seconda volta abbiamo dovuto nuovamente occuparci di Camilla. Infatti una mattina si è presentata in Sezione, in lacrime, la ragazza che aveva adottato questa gatta, dicendo che era costretta a rendercela in quanto per motivi di lavoro si sarebbe trasferita all’estero ed era impossibilitata a portarsela con sè.
Quindi, per la seconda volta Camilla finiva in gabbia. Naturalmente la sua reazione non fu positiva; iniziò a non mangiare e ad avere un atteggiamento molto diffidente. Solamente nel tempo e grazie alle cure del personale dello staff, pian piano la gatta riacquistò la fiducia persa.