Balliamo sul mondo

...strappalacrime...

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  1. tombillina
     
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    Eccooooooooooooooooo :)

    CAPITOLO 8
    Avevo deciso di raccontare la mia storia a Tom, non solo perché ora eravamo fidanzati ma anche perché mi ispirava fiducia. Ascoltava rapito, mentre rigirava tra le mani un lembo della manica del mio pigiama.
    -Io sono cresciuta con i miei genitori adottivi, mia madre mi ha abbandonata in una campagna dopo aver divorziato con mio padre. I genitori che mi hanno adottata non erano molto presenti nella mia vita, ogni giorno mi lasciavano da sola in casa già dall’età di quattro anni.- deglutii a fatica. I ricordi erano sfocati, stavano per svanire, non mi ricordavo quasi più niente del mio passato. Mi si inumidirono gli occhi, Tom lo notò:
    -Mi dispiace, non sei obbligata a raccontarmi tutto.-
    Scossi la testa.
    -Una sera ero uscita di casa per comprare le medicine, non mi sentivo affatto bene. In strada barcollavo, vedevo tutto offuscato. Entrai in farmacia e comprai ciò che mi serviva, ma quando arrivai a casa c’era mio padre (adottivo) fuori alla porta. Mi stropicciavo gli occhi per capire che stesse facendo, la risposta arrivò subito dopo.- le lacrime cadevano calde sulle guance, Tom mi guardava compassionevole.
    -Quella sera mi picchiò.- continuai. –Non mi aveva mai considerata, non mi aveva mai prestato attenzione, non seppi mai con quali intenzioni e perché lo fece.-
    Tirai su col naso.
    -Così una mattina decisi di scappare, ho visto una limousine nera e l’ho seguita, con la speranza di trovare una casa e un padrone di casa disposto da ospitarmi.-
    Sorrisi tra le lacrime.
    -Così vi ho conosciuti.-
    Tom mi accarezzò i capelli, anche lui sorrideva. All’improvviso la sua espressione mutò, strinse i pugni e si sedette sul letto, teso.
    -Non mi dire che quel bastardo di tuo padre ti ha provocato quel taglio così profondo sul ginocchio.-
    Aveva gli occhi furenti. Avevo paura, ma non gli potevo mentire, mi leggeva la tensione negli occhi.
    -Sì, ma è peggiorata perché sono caduta prima di arrivare in stazione, per paura di perdere il treno.-
    Lui annuì.
    Anche io annuii, tirando su col naso.
    -Mi dispiace, piccola.-
    Mi strinse a sé, mi baciò la testa, mentre le mie lacrime andavano ad infrangersi sul suo petto nudo. Spense la luce dell’abat-jour e mi coprì con il morbido e caldo piumone. Il suo braccio mi cingeva le spalle, per la terza volta dopo tanti anni mi sentivo protetta, mi sentivo bene.
    Sospirai.

    ***

    Mi svegliai con un sorriso stampato sulle labbra. Portai automaticamente una mano a fianco a me, tastando sul morbido materasso per vedere se c’era. All’improvviso il mio dito toccò una parte del suo corpo, era calda. Posai l’intera mano. Aprii gli occhi e notai che avevo poggiato l’arto sui suoi addominali. La cosa non mi dispiacque, anzi. Mi diedi della maniaca da sola, schiaffeggiandomi con l’altra mano che era libera. All’improvviso sentii un leggero sussulto che fece rimbalzare lievemente il materasso. Portai lo sguardo sul suo corpo, perfetto; sorrisi e guardai il suo volto. Mi spaventai quando notai che Tom era sveglio, e chissà da quanto tempo. Sorrise, mi diede il buon giorno con la bocca ancora impastata dal sonno, mi avvicinò facendomi adagiare con la testa sul suo petto dall’abbronzatura naturale che mi faceva impazzire. Mi baciò sui capelli. In quella posizione potevo sentire i battiti del suo cuore, accelerati a vista d’occhio quando mi ha baciata sulla testa. Mi stupì questo fatto, non eravamo mai andati oltre quel piccolo bacio sui capelli, chissà se mai un giorno fossimo andati oltre, che avrebbe fatto!
    “Pensa prima a te, Sara, che solo quando ti guarda ti sciogli” mi dissi mentalmente. Era vero. Quando mi guardava e mi baciava sulla testa, mi faceva impazzire. Volevo spiccare il volo, per quant’ero felice. Sospirai rumorosamente, senza accorgermene. Lui però se ne accorse, mi disse:
    -Amore, che hai?-
    Strabuzzai gli occhi.
    -Amore?- ripetei incredula.
    -Sì, che problema c’è se chiamo la mia ragazza amore?-
    -Nessuno.- risposi. –E’ solo che non mi sembra vero, mai nessuno mi ha rivolto così tante attenzioni, mai nessuno mi ha trattata così.- continuai. –E mai nessuno mi ha chiamata amore, e sono davvero felice.-
    Mi accarezzò i capelli, scompigliandomeli. Si allontanò per guardarmi meglio e scoppiò a ridere. Io feci la finta offesa, mettendo il broncio con il labbro inferiore in fuori.
    -Guardati, sei troppo buffa!- mi disse tra le lacrime.
    Mi misi in piedi sul letto per vedermi allo specchio che era sistemato molto in alto. Non appena mi vidi, incominciai a ridere anch’io, lasciandomi cadere sul letto reggendomi lo stomaco. Dopo cinque minuti di risate, ci zittimmo. A rompere il silenzio fu il mio singhiozzo. Mi guardò di nuovo, scoppiò a ridere per la seconda volta dopo poco tempo. Io mi imbronciai fintamente di nuovo, cautamente feci scivolare la mano fino al cuscino senza farmene accorgere dal mio ragazzo. Lo afferrai per l’angolo destro e lo presi a cuscinate. Rideva con le lacrime, anche lui ne afferrò uno e rispose con le mie stesse armi. Ridevamo come due bambini, come due piccoli fidanzatini. Eravamo un po’ impacciati. Dopo alcune cuscinate, sfinita, mi lasciai cadere sopra di lui. Il solo rumore era quello del nostro affanno. Intanto Tom mi carezzava lievemente la schiena, facendomi dei grattini che mi provocavano leggeri brividi. Mi beavo della situazione, fino a quando non irruppe Bill nella stanza che spalancò la bocca incredulo.
    (Tom dopo la finta rivelazione a David aveva rinnegato tutto alla band, dicendo che era solo per non dargli lunghe spiegazioni, e quando eravamo veramente fidanzati, non aveva detto niente.)
    Richiuse la porta scusandosi, ma io e Tom cercammo di trattenerlo dicendo:
    -Aspetta, non è come sembra!-
    La classica frase fatta. Scendemmo dal letto, catapultandoci fuori dalla camera. Bill era in cucina, dovevamo spiegargli tutto. Non appena entrammo era ancora rosso in viso, mentre Georg e Gustav ci guardarono torvi. Ecco, la principessina che si impressionava per un grattino aveva spifferato tutto. Che pettegola!


    Commentate danke :D
     
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27 replies since 4/6/2010, 09:09   510 views
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