Prigioniero dei vampiri

mia prima twincest^^scusate il titolo ma non avevo idee

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. BäRb΀BläCk
     
    .

    User deleted


    Ma no!!!
    e io che avevo appena detto "Dimmi che ha postato" Bah U.U
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Utente
    Posts
    4,443
    Location
    brendola prov.(vi)

    Status
    Dead
    o dio...............upi
     
    Top
    .
  3. lady tokio 483
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Ma no!!!
    e io che avevo appena detto "Dimmi che ha postato" Bah U.U

    Pazienza Fede crediamo nella mia Betaaaaaaa!!!
    Rendiamo grazie alla beta...xD
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Utente
    Posts
    4,443
    Location
    brendola prov.(vi)

    Status
    Dead
    ciupa
     
    Top
    .
  5. thForLife
     
    .

    User deleted


    postaaaaa
     
    Top
    .
  6. lady tokio 483
     
    .

    User deleted


    Ecco a voi ragazze spero vi piaccia io non ne sono tanto convinta...
    Buona letturaaaaaaa :D

    CAPITOLO 2 parte prima

    Il giorno seguente, al Roxy Hotel, la polizia interrogò nuovamente Bill, sia di persona sia al telefono, per svariate volte; tutto questo per chiarire meglio i dettagli. L'ispettore, in particolare, sembrava sempre più scettico come se, quanto prima fosse passato il tempo, tanto più rapidamente avrebbe potuto dimenticare quel caso.
    Lo stava tenendo all'oscuro, facendo molte domande e rispondendo a poche. Ammise che il referto dell'autopsia era inconcludente e che non erano stati arrestati dei sospetti.
    A parte la polizia, Bill non aveva parlato con nessuno.
    L'assassino, quel Tom, lo aveva lasciato scosso. Bill aveva sognato la faccia del suo aggressore, pronto a colpire, con il sangue che gocciolava dalle sue labbra aperte. Si svegliò di soprassalto, con il corpo ricoperto di sudore e il cuore che batteva a mille.

    Non erano ancora le undici di sera quando finalmente ebbe il coraggio di avventurarsi fuori dall'hotel.
    << Mi serve un taxi >> Aveva detto al portiere dell’hotel. Nell'attesa, si era dato un'occhiata intorno. Un uomo basso che fumava un sigaro immobile in mezzo alla strada, appoggiato a un lampione decorato. Guardò nella sua direzione cercando, tuttavia, di far sembrare che non l'avesse notato.
    “Si tratta ovviamente del poliziotto di guardia ”. Si ritrovò a pensare il ragazzo.
    Una volta dentro il taxi, diede istruzioni al conducente incontrando non poche difficoltà con la lingua. Doveva andare al St.Louis, un piccolo ristorante del centro della città.
    Era il posto dove aveva cenato la prima notte a Bordeaux. Il cibo era buono, costoso ma buono, e il locale era piacevole. Sentiva il bisogno di allontanarsi dall'hotel, anche solo per cenare. Andarci col taxi sembrava abbastanza sicuro e ne avrebbe preso uno anche per il ritorno, così non ci sarebbero stati problemi.
    La cameriera fece sedere Bill vicino al camino, di fronte ad una finestra; solamente altri due tavoli erano occupati.
    Cenò con calma, assaporando il cibo, quanto il fatto di trovarsi in un luogo sconosciuto. Ma i suoi pensieri erano tormentati, tornavano indietro prima all'orribile delitto, poi cosa strana, ancora più indietro nel tempo finché cominciò a ricordare come si erano conosciuti lui e Justin.
    “Ero così diverso allora “. Pensò.
    Justin era il tipico ragazzo dal quale era sempre stato attratto.
    Capelli biondi, un sorriso aperto e chiaro di pelle quasi quanto lui. Era abbastanza atletico e con un lavoro agiato, essendo più grande di lui.
    Bill ricordò di aver pensato che sembrava essere uscito dalle pagine di quei giornali raffiguranti milioni di modelli.

    Entrambi provenivano dalla media borghesia. Si erano incontrati a New York, ad una festa alla quale Bill partecipava di malavoglia.
    A quel tempo Justin era il direttore più giovane di una azienda di famiglia e Bill si sforzava, ancora, di continuare a studiare.
    “Era così facile innamorarsi di lui, fin troppo facile ”
    La cameriera si fermò per riempire il suo calice. Sorrise, e lui abbassò lo sguardo verso il suo vino.

    Il fidanzamento avvenne qualche mese dopo.
    Avevano comprato un appartamento in città; la posizione di Justin e il suo conto in banca avevano giovato in modo positivo sulla loro vita, permettendogli qualsiasi cosa. Spesso si recavano all'estero in vacanza, e quasi tutte le sere uscivano per andare ad alcune feste con degli amici.
    Justin aveva acquistato uno studio e dedicato il proprio tempo a scrivere un romanzo sulla sua vita. Bill continuava a dedicarsi agli studi e seguiva una serie di corsi di recitazione nel tempo libero. Le cose sembravano perfette, finché non trovò una mail nella posta del suo ex ragazzo.
    Sapeva che Justin lasciava sempre spento il suo portatile ma quella volta lo trovò acceso, su quella esatta pagina. Gli era rimasto sempre il sospetto che forse, seppur inconsciamente, Justin aveva voluto che lui la trovasse. La mail era indirizzata a Georg, il migliore amico di Justin, nonché più vecchio amico d'infanzia di Bill.
    Su quella mail c'era scritto riguardo i sentimenti di Justin nei confronti dell'amico, la loro relazione andava avanti da ben prima di incontrare Bill e durante il fidanzamento, c'erano stati anche altri innumerevoli uomini. Justin aveva giurato a Georg che gli sarebbe stato fedele. Gli chiedeva di essere paziente, dato che stava tentando di dire a Bill che voleva lasciarlo e stava cercando il modo meno doloroso per farlo.
    E poi le accuse, le lacrime e le discussioni da parte di tutti e due, per poi arrivare al rifiuto di Justin per Bill.
    Però venne a scoprire l'orribile verità: Justin aveva il cancro.
    Georg lo sapeva e gli sarebbe stato vicino per sempre.
    Bill era rimasto sconvolto.
    Aveva fiducia in Justin e lo amava, almeno così credeva. Justin si era sottoposto a mille visite tutte inconcludenti e gli rimaneva poco da vivere.
    Georg seppe che il suo Justin sarebbe venuto a mancare presto, ma cercò comunque di non sprecare il tempo a loro concesso.
    Benché la separazione fosse stata semplice, si trattò di una dura prova. I suoi amici si erano allontanati e lui li aveva lasciati scappare. Si era abituato in fretta a stare da solo, come se lo avesse scelto lui e le poche volte in cui la gente aveva cercato di giocare a combinare coppie, aveva sempre trovato scuse. Il dolore si era attenuato, rimpiazzato da un fragile stato di indifferenza ben accetta, che col tempo si era consolidata. Non aveva intenzione di ostacolare quel rimedio apparente.

    Mentre sorseggiava un bicchierino di liquore, la cameriera gli portò il conto. Con molta attenzione calcolò il numero esatto di franchi, incerto se il totale includesse già una mancia, ma ne aggiunse una per essere sicuro.
    Aveva abbandonato la scuola e il suo lavoretto part-time sicuramente agendo d’impulso. In seguito, lasciò anche i corsi di recitazione. Justin si era sistemato più che bene. Bill aveva venduto la casa, la macchina con tutto il resto e aveva deciso di partire. I soldi sarebbero bastati abbastanza per vivere almeno un paio di anni, se fosse stato attento.
    Di una cosa era certo, tra tutta la sua confusione; avrebbe rifatto esattamente tutto daccapo. Non aveva assolutamente nessun rimpianto della vecchia vita, ma la cosa che lo rendeva depresso e non lo aiutava ad andar avanti era che non aveva una vita nuova su cui contare, per potere così rimpiazzare la vecchia.
    Consumò la cena e dopo aver pagato il conto si recò fuori dal locale, non chiamò un taxi come era nei suoi personali programmi ma prese un pullman che passava da quelle parti. Chiese informazioni su quali erano le sue stazioni ed entrò.
    Il pullman era completamente vuoto, infatti lui era l'unico passeggero oltre al conducente.
    Bill era leggermente ubriaco, dopo aver bevuto quasi una bottiglia intera di vino pregiato, più un bicchierino di liquore.
    Sentendo un po' la testa pesante si poggiò al finestrino e chiuse gli occhi.
    Sognò di nuovo il volto di suo assalitore e si svegliò di soprassalto.
    Quando riaprì gli occhi si ritrovò da solo nel pullman, il conducente era come scomparso.
    Di lui non c'era traccia, però vide un'auto scura ferma proprio dinanzi al pullman.
    Si erano fermati in un campo scuro nel quale non sopraggiungeva luce, se non quella della luna.
    Scese dal pullman per cercare il conducente e chiedere spiegazioni, ma non vi trovò nessuno. Era tutto immerso nel silenzio tanto che credeva stesse sognando.
    Davanti a lui quell’auto scura; si avvicinò e sentendo un rumore provenire dall'interno, si allontanò spaventato.
    Si sentì come osservato e avvertendo una specie di sesto senso cercò di tornare in pullman, sentendolo come un luogo più sicuro.
    Si avviò verso il pullman e vi salì.
    Improvvisamente vide un ombra incombente innalzarsi alle sue spalle.
    Fu un attimo. Venne afferrato da dietro e scaraventato al di fuori del veicolo.
    Si ritrovò disteso a terra e mentre si voltò, con sua immensa sorpresa, si trovò il viso del suo aggressore, nonché assassino di quel povero carpentiere che non era riuscito ad aiutare.
    << Ciao Bill, ci rincontriamo. Che caso la vita, eh? >>
    << Come fai a sapere il mio nome? >> Soffiò Bill in un sussurro, cominciando a tremare.
    << Diciamo che so come ottenere informazioni sulle mie prede >> Si spinse più vicino a Bill, arrivando a sussurrargli all'orecchio.
    << Sei la prima persona ad essere stata in grado di sfuggirmi e il primo di cui avrei già voluto avere il sangue, ma non preoccuparti ora rimedierò a questa mia negligenza >> Disse Tom leccandogli il collo.
    Bill cercò di spostare la testa per quanto gli fu possibile.
    << Non trattarmi da stupido, non sono il tuo giocattolino >> Disse con astio e Tom si sorprese. << So cosa sei e cosa hai fatto a quel carpentiere, quindi se devi uccidermi fallo in fretta. Facciamola finita con questo gioco >>
    Tom non capiva il perché di tutta quella fretta per porre fine alla sua vita, perciò esitò.
    << Tu non sei come le mie solite vittime, loro mi implorano di risparmiargli la vita. Quindi se devi supplicare questo è il momento giusto >> Gli disse.
    << Non serve supplicare, non mi risparmieresti comunque >>
    << Sei coraggioso, questa tua qualità mi piace>>.
    Lo afferrò di nuovo per il collo con le sue mani incredibilmente fredde e Bill ebbe un brivido.
    Guardandolo negli occhi l'assassino gli disse che c'era qualcosa in lui che lo incuriosiva, ma non disse cosa.
    << Non ho un giocattolino con cui giocare da un po', saranno anni. Ma tu...>>.
    La paura di Bill passò di colpo, ma sentiva un'insieme di altre emozioni.
    Non seppe con quale coraggio lo fece, ma gli addentò un polso.
    Tom indietreggiò e lasciò la presa.
    Bill aveva cominciato a correre, ma Tom lo afferrò subito.
    Cadde e batté la tempia su un piccolo rialzo in pietra.
    La testa gli cominciò a girare, le orecchie a sentire suoni ovattati, ma comunque udì qualcosa.
    << Quello che deve mordere qui sono io piccoletto, non tu >>
    Cominciò a scalciare e cercare di prenderlo a pugni.
    Tom però, essendo più forte, lo sbatté contro un muro nelle vicinanze e gli strinse i polsi con forza ai lati del suo viso.
    Sentiva le gambe molli e non sapeva se avrebbero retto ancora.
    Tom gli tiro un pugno sullo zigomo destro, facendogli sanguinare contemporaneamente un labbro.
    Bill cercò di tirargli una ginocchiata, ma lui gli bloccò la gamba e gli fece perdere l'equilibrio.
    Tentò di rialzarsi e in un primo momento ci riuscì, ma poi il suo aggressore gli sferrò una ginocchiata all'altezza dello stomaco.
    Bill senti il cattivo sapore di bile salire nella sua bocca e per poco non vomitò l'anima.
    Cadde all'indietro, finendo sul terreno sterrato sentendo un dolore terrificante alla schiena.
    Solo dopo si accorse di essere finito su un sasso che si trovava proprio lì.
    Bill stanco e dolorante si lasciò andare e chiuse gli occhi per un attimo, aspettando di essere ucciso e di fare la stessa fine del povero carpentiere.
    << Cattivo giocattolo>> Sentì pronunciare quelle parole prima di cadere in un buio totale.
    Perse conoscenza.


    Pian piano, non seppe di preciso quanto tempo dopo, riaprì gli occhi cominciando a riprendere conoscenza.
    Si guardò intorno e non scorse nessuna figura.
    “ Dov'è finito quel figlio di puttana? ”. Si ritrovò a pensare.
    Ma un secondo dopo se lo ritrovò alle spalle e come se gli avesse letto nel pensiero, gli rispose.
    << Sono qui, mio giocattolino preferito >>
    Improvvisamente si sentì sollevare di peso e venne condotto fino all'auto scura.
    Tom aprì lo sportello e lo gettò all'interno dell’auto.
    Bill cominciò ad agitarsi per cercare una via d’uscita ma gli sportelli erano tutti bloccati e in più i vetri erano oscurati.
    Capendo che era inutile cercare una via di fuga, si calmò mentre la ferita alla tempia insieme alle altre cominciavano a dolere. Si succhiò il labbro a sangue per riuscire a calmarsi.
    La sua borsa insieme ai suoi documenti erano andati perduti.
    Bill si appoggiò allo schienale cercando di riprendersi dallo shock emotivo e anche cercando di alleviare il dolore sparso un pò su tutto il suo esile corpo.
    Trovò in una sua tasca un fazzolettino e cominciò a pulire le ferite al labbro e alla tempia.
    Si guardò i polsi sentendoli bruciare accorgendosi di avere dei lividi viola.
    Dopo essersi sistemato le ferite, ricorrendo alla sua stessa saliva come disinfettante, si ricordò della figura posta dinanzi a lui, intento ad osservarlo quasi con sguardo divertito.
    Poté scorgere dai suoi occhi grigi un bagliore di eccitazione.
    La sua schiena dolorante per la colluttazione di prima venne attraversata da un brivido di paura.
    Cosa gli avrebbe fatto ora? Lo avrebbe ucciso sicuramente.
    Ma perché non farlo prima, quando gli aveva dato la possibilità di farlo senza replicare?
    Che volesse prima divertirsi con lui?
    Strani pensieri si fecero largo nella sua mente.
    Stava cominciando a pensare a cosa potrebbe avere avuto in serbo per lui il suo, triste ed ingiusto, destino.

    Commentini ^^
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Utente
    Posts
    4,443
    Location
    brendola prov.(vi)

    Status
    Dead
    devi postare cattiva mando la rosi a uccidertiiiiiiiiiiiiiii
     
    Top
    .
  8. lady tokio 483
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    devi postare cattiva mando la rosi a uccidertiiiiiiiiiiiiiii

    Mi ha fatto tanta bua rosyyyyyyyy...
    Alloa *aria da bimba* oggi appena finito il chupy lo copio e stasera lo mando alla Fede...
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Utente
    Posts
    4,443
    Location
    brendola prov.(vi)

    Status
    Dead
    prega per domani
     
    Top
    .
  10. BäRb΀BläCk
     
    .

    User deleted


    Madonna mia..un pò di pietà per Bill!
    Ti sembra normare riempirlo così di botte U.U

    Bravissima bel capitoloooo E S I G O il continuo molto presto!

    Baci bella *-*

    Fede
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Utente
    Posts
    4,443
    Location
    brendola prov.(vi)

    Status
    Dead
    ciupa
     
    Top
    .
  12. lady tokio 483
     
    .

    User deleted


    Hallooooooooooooooooooo <3
     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Utente
    Posts
    4,443
    Location
    brendola prov.(vi)

    Status
    Dead
    uppppppppppppp
     
    Top
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Utente
    Posts
    4,443
    Location
    brendola prov.(vi)

    Status
    Dead
    upiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
     
    Top
    .
  15.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Utente
    Posts
    4,443
    Location
    brendola prov.(vi)

    Status
    Dead
    upiiiiiiiii
     
    Top
    .
1028 replies since 6/6/2010, 17:46   31248 views
  Share  
.