Grida il mio nome, non aver paura.

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  1. Hysteria. 95 <3
     
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    Postooo ancoraaaa ^.^



    Al mattino mi risvegliai sul divano. Tom non c’era.
    Per un attimo credetti di aver sognato, ma poi eccolo arrivare.
    -Buongiorno.-
    Mi stampò un dolce bacio sulle labbra.
    -Dormito bene?-
    -Benissimo.- Gli risposi.
    -Dai muoviti, cucciolo. Dobbiamo andare a prendere le tue cose.-
    -Arrivo!-
    Mi alzai dal divano e corsi in camera mia. Ancora non riuscivo a credere che ciò che piu’ avevo desiderato in due anni di sofferenze e silenzi era successo davvero.
    Presi l’asciugamano e un paio di boxer nuovi. Andai in bagno e mi infilai sotto la doccia.
    Mi lavai velocemente, mi asciugai i capelli e mi vestii. Mi guardai allo specchio:
    Lo ammisi, un po’ mi mancavano i miei capelli lunghi. Ora erano rasati di lato e non molto lunghi sopra. Smisi di fissare la mia figura riflessa e andai da Tom senza truccarmi. Mentre scendevo le scale il cuore mi batteva.
    -Sei pronto?-
    -Sì.-
    Uscimmo di casa ed entrammo nella sua macchina. Per tutto il tempo non spiccicai una parola: mi vergognavo. Arrivati in hotel aprii la portiera e scesi.
    Mi incamminai da solo, velocemente lasciando indietro Tom. Nell’arco di due secondi mi ritrovai nel vicolo accanto alla via dell’hotel. Tom mi aveva afferrato per un braccio e mi aveva sbattuto contro il muro. Mi batteva il cuore, sbarrai gli occhi.
    -D’ora in poi devi dirmi solo la verità.- Mi disse con voce sensuale.
    Distolsi lo sguardo dai suoi occhi. Non sapevo cosa rispondere ma le parole mi uscirono da sole:
    -Sappi che sono ancora arrabbiato con te.-
    Arrabbiato? E per cosa? Hai ciò che hai sempre desiderato, Bill! Ma sei scemo? Pensai.
    Tom spinse il suo bacino contro il mio facendo scontrare i nostri sessi.
    -Uhh, lo sento. Arrabbiatissimo!- Esclamò sentendomi eccitato.
    -Se dici di essere davvero innamorato di me, allora perché ieri mi hai detto che ti faccio schifo?- Chiesi.
    -Non lo so. Sono sincero: non so perché ho detto quelle parole. Non lo penso davvero e tu lo sai.-
    Tom non mi aveva mai detto che gli facevo schifo. Nemmeno quando gli avevo confessato di essere gay. Era mio fratello, il mio fratello gemello. Eravamo legati dalla nascita. Non poteva fargli schifo Bill Kaulitz, il sangue del suo sangue. Sì, gli credevo. Avevo le labbra semi-aperte e gli occhi semi-chiusi. Non sapevo cosa fare, mi sentivo impacciato.
    -Vieni con me.-
    Mi prese la mano come non aveva mai fatto, non si vergognava. La gente passava distratta ma lui non si vergognava di tenermi per mano. Entrammo in hotel. Chiesi le chiavi della mia camera, entrammo in ascensore.
    Arrivammo sul piano. Non ebbi neanche il tempo di aprire la porta della stanza e di entrare che Tom si chiuse la porta alle spalle e sbattendomi sul letto mi si buttò sopra.
    -Se mi facessi schifo ti avrei preso per mano davanti a tutti?-
    Ancora silenzio. Tom era capace di farmi rimanere senza parole.
    Mi alzò la maglietta e cominciò a leccarmi il petto, i capezzoli, l’ombelico.
    Sentivo il suo piercing freddo sulla mia pelle, tremavo. Mi tolse la maglia.
    Successe tutto velocemente. Non so come fece ma mi trovai sul letto a pancia in giù.
    Mi sfilò i pantaloni e, cingendomi i fianchi, mi sollevò posizionandomi a 90.
    Stava per sfilarmi i boxer quando lo fermai. Che cosa voleva fare?
    -No, Tom fermati!-
    -Cosa? Cosa c’è?-
    -Non.. me la sento. Ora.-
    -Eh?-
    Non capiva. Come potevo dargli torto? Mi credeva un’abile macchina del sesso. Ma non era cosi. Volevo inventarmi una scusa: volevo dirgli che non me la sentivo di farlo con lui in quel momento, perché era mio fratello. Ma poi ricordai la nostra promessa: niente piu’ bugie.
    -Tom, io..- Abbassai la testa.
    Tom me la risollevò dal mento.
    -Cosa succede Bill?-
    Mi decisi: glielo avrei detto.
    -Io.. Non l’ho mai fatto con un maschio.-
    Ci fu silenzio. Poi Tom cadde dal letto e si rotolò per terra ridendo come un pazzo.
    Mi alzai con la schiena e lo guardai perplesso: che cazzo gli era successo?
    -Ahahahahahah.-
    -Che cazzo ridi Tom?-
    -Ahahahahah, tu.. ahahahahah-
    Non vedevo ridere cosi tanto mio fratello da circa un anno. Scoppiai a ridere pure io.
    -Quindi tu.. ahah.. devi sapere Bill.. che io.. ahah..-
    -Parla idiota!-
    -Ahah.. Ok! Le notti in cui non c’eri, che mi dicevi di essere andato a scopare con questo e quell’altro.. Io mi scervellavo facendomi le seghe e sforzandomi di immaginarti a novanta mentre ti facevi inculare.-
    A quelle parole mi spaventai. Non potevo crederci. Primo: Tom Kaulitz che si fa le seghe? Secondo: Tom Kaulitz che immagina Bill Kaulitz che si fa inculare? No, non scherziamo!
    Ci fu silenzio. Poi riuscii a dire:
    -Tu..-
    -Eh si, io fratellino..-
    -A cosa ti serve farti le seghe se sei pieno di tipe?-
    Tom si alzò dal pavimento e si sedette sul letto.
    -Ma non sempre.. Qualche volta mi divertivo a immaginarti in situazioni simili..-
    -E perché?-
    E rieccolo ridere.
    -Beh.. Perché sai.. l’amore non è fatto solo di cioccolatini e bacetti.. a volte c’è bisogno di passione..-
    Dicendo quelle parole si toccò il piercing con la lingua squadrandomi dalla testa ai piedi. Mi sentii una delle sue puttanelle. E lo ammetto, mi piaceva.
    -Ma passione fra di noi non c’è mai stata.. Voglio dire.. Non fino ad ora..-
    -Hai ragione, però a volte mi piaceva immaginare che ci fosse.. Ma ora basta parlarne.. è gia tanto se te l’ho confessato..-
    Abbassai lo sguardo.
    -Dai, prendi le tue cose che andiamo a fare colazione.-
    -Aspetta!-
    -Cosa?-
    -Voglio farti provare quello che hai fatto provare a me.-
    Lo spinsi contro al muro e gli tolsi la maglietta. Gli slacciai i pantaloni e gli calai i boxer.
    -Intraprendente il mio fratellino..- Disse con tono eccitato.
    -Aspetta e vedrai..-
    SPOILER (click to view)
    Presi il pene di Tom tra le mani e passai lentamente la lingua su tutta la parte inferiore e poi me lo misi in bocca. A volte lo toglievo dalla bocca e sbattevo velocemente la lingua sulla parte superiore. Hey! Mi piaceva. Tom gemeva. A un certo punto dovette appoggiare la mano sopra una mensola della stanza perché godeva e doveva reagire in qualche modo. Venne sporcandomi le labbra e il collo. Il suo sperma era caldo e liquido. E chi lo avrebbe immaginato? Io, Bill Kaulitz, dentro la camera di un hotel alle ore 10.43 del mattino avevo fatto un bocchino a mio fratello Tom Kaulitz e ora mi ritrovavo ricoperto del suo seme.

    -Cazzo!- Esclamò Tom esausto e sudato.
    -Eh?-
    -Ci sai fare! Ma questa è la prima volta, ne sei sicuro?-
    -Si Tom, giuro.-
    -Beh.. sei portato.-
    -Grazie.-
    Ci sistemammo, poi presi la mia borsa e le mie valige del tour. Uscimmo dall’hotel ed entrammo in macchina. Il sole splendeva e fummo costretti a metterci gli occhiali da sole. Dio com’era sexy al volante con quegli occhiali! Non riuscivo a parlare. Avevo in mano un portachiavi con la bandiera dell’Italia che mi aveva regalato una fan molto simpatica al meet&great del concerto di Milano e continuavo a torturarlo con le dita. Ero nervoso. Cosa sarebbe successo ora? E dopo? E domani? E tra un mese? Cosa sarebbe successo in tutto il tempo che io e Tom avremmo trascorso insieme? E col tempo ci saremmo stufati? Il nostro rapporto avrebbe smesso di funzionare sia come fratelli che come fidanzati? Fidanzati? Ma che dico! Tom non è il mio fidanzato. Quante seghe mentali! Quando Tom parlò ebbi un sussulto.
    -Allora..-
    Deglutii.
    -Cosa facevi tutte le volte che mi dicevi che andavi a scopare?-
    Bene.. Cosa gli avrei risposto ora?
    -Devo dirti la verità?-
    -Certo che si!-
    -Me ne andavo in giro con le cuffie nelle orecchie a piangere per strada..-
    Vidi la sua fronte aggrottarsi.
    -E perché?-
    A quella domanda mi si chiuse lo stomaco.
    -Perché soffrivo per te..-
    Tom frenò di colpo facendomi sobbalzare. Accostò. Si girò dalla mia parte e si tolse gli occhiali. Era serio.
    -Tu sei stato male, per me?-
    -Hey Tom! Cosa credi? Anche io ho un cuore..-
    -Credevo di essere l’unico fra i due ad essere stato male per questa cosa.-
    -Non è affatto cosi. Non sono arrivato a fare le cose che hai fatto tu però ci sono stato male anch’io. Per ben due anni.-
    -Quindi vuoi dire che noi per due anni ci siamo nascosti tutto questo senza sapere di essere corrisposti?-
    Riflettei.
    -Evidentemente si.-
    Silenzio.
    -Ma Tom.. Ora tra di noi..-
    Non ebbi il tempo di concludere la frase che Tom mi sigillò le labbra con un bacio. Si staccò da me. Mi guardò fisso negli occhi. Piangeva. Ma perché? In quel periodo Tom piangeva di continuo. Non l’avevo mai visto cosi. Di solito ero sempre io quello triste. Lui era sempre capace di cammuffarlo. Ma evidentemente ci eravamo scambiati i ruoi. Io ero diventato quello freddo e introverso, mentre Tom quello piu’ debole e fragile.
    Mi abbracciò forte. Non lo avevo mai visto cosi.
    -Ti prego, dimmi che questo non succederà piu’.. Dimmi che non staremo piu’ cosi male l’uno per l’altro.. Dimmi che mi ami, dimmi che non finirà mai tra di noi.. Dio quanto ti amo Bill! Ti prego non farmi del male.. Lo so che questa è la cosa piu’ pazza che io e te stiamo facendo in tutta la nostra vita.. Lo so che non è normale.. Però ti prego.. Se facciamo questo passo dobbiamo essere consapevoli che non potremo piu’ tornare indietro.. Se tu non vuoi allora finiamola qui! Torneremo ad essere quelli di sempre e ci dimenticheremo di questa cosa.. Però ti prego: non lasciarmi solo!-
    Era fuori di sé. Quasi mi spaventai a sentirgli dire quelle cose. Mio fratello che mi diceva che mi amava? Mio fratello che aveva paura? Stavo sognando o era la verità?
    Lo staccai da me e lo guardai fisso negli occhi lacrimanti.
    -Io non ti lascio! Tom io non ti lascio! Noi insieme fino alla fine, ricordi? Non importa in che modo, ma io non ti lascerò mai.. Non so come possa essere successo, Tom.. Ma io mi sono innamorato di te e se questa cosa è davvero cosi forte come crediamo allora nessuno potrà separarci o farci cambiare idea.. Perchè il nostro sarà pure amore.. Ma è qualcosa di piu’.. Noi siamo fratelli, fratelli gemelli.. Dentro di te scorre il mio sangue e dentro di me il tuo..-
    Quelle mie ultime parole mi inumidirono gli occhi. Mi fecero tornare in mente quella canzone.. Quella che con tanto amore avevo scritto per lui, per noi: “In die Nacht.”
    Quante volte ai concerti avevo pianto per quella canzone. Quante volte discretamente mi ero girato verso di lui e avevo cercato un suo sguardo: ma niente. Ma ora era tutto finito. Non volevo piu’ pensare alle mie fottutissime sofferenze. BASTA!
    -Ti amo Bill, ti amo.-
    -Anche io, Tom.-
    Ci baciammo per molto tempo fino a quando non sentii lo stomaco di Tom brontolare.
    -Ops..-
    -Dai andiamo a fare colazione.-
    -Agli ordini, cucciolo.-
    Arrossii.



    Ecco. :)
     
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13 replies since 3/7/2010, 17:21   876 views
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