Grida il mio nome, non aver paura.

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  1. Hysteria. 95 <3
     
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    CITAZIONE
    Vabhè apparte il fatto che Tom pensasse che Bill avesse perso la vergintà da temporidendosela però davvero carino e il Bill intraprendente davvero niente male

    Hehehehehe posto solo per te ^.^



    Arrivammo al bar. Ordinammo un sacco di cose buone e cominciammo a mangiare.
    Parlammo di mamma. Ricordammo tutti i nostri momenti piu’ belli passati insieme. La nostra infanzia, la nostra adolescenza. Le nostre risate con Georg e Gustav. La band, ecc. Poi mi venne in mente una domanda piuttosto sinistra:
    -Allora mi hai pensato quando ero in hotel?-
    Tom non mi guardava piu’. Era rimasto immobile con quel boccone di brioches alla crema in bocca. Guardava aldilà delle mie spalle.
    -Tom? Che succede?-
    Sfilò fuori dalla tasca il portafoglio e posò i soldi sul tavolo poi si alzò in piedi.
    -Tom, ma..-
    -E’ tornata.-
    -Ma chi?-
    Mi girai e la vidi. L’incubo peggiore mio, ma soprattutto di mio fratello: Perinne. Con lei c’erano altre ragazze, probabilmente altre stalkers. Erano lì, appoggiate ad una macchina. All’interno due uomini. Mi girai e lo guardai spaventato. Mi afferrò per un braccio. Cominciammo a camminare velocemente.
    -Ma che cosa vuole da noi quella ancora?-
    -Non lo so Bill, tu cammina veloce.-
    Mi girai. Stavano entrando dentro alla macchina. Svoltammo l’angolo e salimmo in macchina anche noi. Partimmo veloci.
    -Tom cazzo, ci stanno dietro.-
    -Merda!-
    Accellerò.
    -Ma non gli è bastato averti fatto pagare dei soldi per la sua bella faccia? Non potevi ammazzarla al posto di tirargli soltanto un pugno?-
    Arrivammo a casa. Sbarrammo porte e finestre.
    -E ora cosa facciamo?- Chiesi.
    -Non lo so.- Disse affrettandosi a chiudere una finestra.
    -Tom, io chiamo la polizia.-
    -No Bill! Ci saranno altri rumor e parleranno ancora male di me rovinandomi come hanno già fatto. ‘Sta troia! Vuole scopare con me ma se lo sogna.-
    -Se lo sogna e come, cazzo!-
    Tom si fermò. Mi guardò.
    -Sei geloso fratellino?-
    -Geloso? Io? Ma va.. Dico solo che non deve provare a toccarti..-
    Si avvicinò a me e mi mise le mani sotto la maglietta dalla schiena.
    -Non hai voglia?-
    Mi chiese facendomi venire i brividi.
    -Voglia di cosa?-
    Sapevo perfettamente a cosa si stava riferendo ma avrei voluto sentirglielo dire.
    -Di farlo..-
    -E con chi?- Chiesi con un ghigno stampato sulle labbra.
    -Con, me..- Disse intervallando fra le due parole.
    Volevo smetterla di fare la suora di clausura. Avrei voluto farlo, sì. Avrei voluto scopare con Tom. Cosa c’era di male?
    -Sì.- Risposi deciso.
    Tom mi buttò sopra il tavolo della cucina e si sdraiò sopra di me, in mezzo alle mie gambe.
    SPOILER (click to view)
    Mi tolse la maglia e io la tolsi a lui. Mi sfilò i leggins e io gli sfilai i jeans.
    -Andiamo di sopra?- Mi sussurrò in un orecchio.
    -Sì.-
    Mentre salimmo le scale Tom mi tirò una sculacciata sul sedere e io lo spintonai. Entrammo in camera mia e ci sdraiammo sul fianco uno di fronte all’altro. Lui mi sfiorava il viso e io lo guardavo.
    -Sei pronto, Bill?-
    -Sì.-
    Mi ero sempre preparato alla mia prima volta con un uomo con la classica posizione di penetrazione anale: quella a 90. Ma Tom mi stupì.
    Lui rimase sdraiato su di un fianco e io uguale ma cambiando fianco. Ora il mio sedere scontrava contro il suo pene.
    Mi tolse dolcemente i boxer e poi si tolse i suoi. Si abbassò un po’ e mi penetrò cingendomi i fianchi. Quella posizione era piuttosto strana, ma mi piaceva. Gemetti di dolore e afferrai le sue mani che erano sui miei fianchi.
    -Piano.- Dissi.
    -Scusami cucciolo.-
    Quelle parole mi rassicurarono e mi rilassai.
    Piano, piano Tom fece su e giu, su e giu. Quel dolce movimento che stava facendo dentro di me mi scatenò uno sfarfallìo assurdo nello stomaco. Mi piaceva, eccome se mi piaceva. Cominciai a gemere, poi a lamentarmi, poi ad urlare. Sentivo il respiro affannato di Tom dietro di me. Le sue mani sui miei fianchi erano sudate.
    -Tom, ahh, si Tom.-
    Si stufò di quella posizione e mi mise a 90. Cingendomi i fianchi mi fece dondolare verso di lui e poi lontano da lui, vicino e lontano, vicino e lontano.
    Stavo godendo come un dannato. Tom respirava quasi a fatica ormai.
    -Piu’ veloce Tom, piu’ veloce ahh.-
    Tom mi accontentò e andò piu’ veloce.
    Era una sensazione bellissima. Sentivo il mio corpo bruciare.
    Tom venne. Ci sdraiammo sul letto sfiniti e ci addormentammo.

    Mi risvegliai alle 13.50. Mi stiracchiai e mi girai dalla parte di Tom. Dormiva. Com’era bello. Il suo petto muscoloso e abbronzato si muoveva su e giu, respirava piano.
    Decisi di lasciarlo dormire. Sbirciai tra le tende delle finestre di camera mia: quella stronza sembrava sparita. Andai a sistemarmi un po’:
    Indossai una tuta dell’adidas color del cielo e una canotta bianca. Mi rifeci il trucco e mi sistemai i capelli. Mi misi alle prese con i fornelli per preparare qualcosa da mangiare per il pranzo: cucinai della pasta che piaceva tanto al mio Tomi e un’insalatina leggera. Mi venne in mente che io e mio fratello non mangiavamo il nostro dolce preferito da tempo: i waffeln. Non li mangiavamo da quando mamma non c’era piu’, di solito era lei che ce li cucinava. Cercai in cucina lo zucchero e la farina, ma non trovai niente. Quel cretino di Tom, tornati dal tour, non era andato a fare spese. Salii su in camera per mettermi le scarpe e un giacchino cercando di non fare rumore, ma non ci riuscii. Tom si svegliò e stiracchiandosi mugugnò:
    -Cosa fai, amore?-
    Amore? Cosa? Tom mi aveva appena chiamato amore!? Credetti di svenire.
    -Sto andando a comprare delle cose, voglio farti una sorpresa. Tu continua a dormire, non ci metterò molto.-
    -Vabene ma prima dammi un bacio.-
    Mi avvicinai al suo corpo nudo e chinandomi gli stampai un bacio sulle labbra.
    -A dopo!-
    Mi misi un cappello, degli occhiali e afferrando la borsa scesi le scale ed uscii.
    Cercando di non farmi riconoscere da nessuno, percorsi le strade di Amburgo con le cuffie nelle orecchie fino ad arrivare al supermercato. Entrai. Mentre cercavo la marca dello zucchero che solitamente comprava mamma sentii una voce giovane in lontananza.
    -Alice, Alice guarda! Assomiglia a Bill!-
    Mi irrigidii. Sentii un urlo. Evidentemente questa “Alice” alle parole dell’amica si doveva essere girata a guardarmi. Avevo trovato lo zucchero ma per non girarmi finsi di cercare ancora.
    -Ahah Alice calmati dai, non urlare. Ci assomiglia soltanto. Oh, fermati! Dove stai andando?-
    Afferrai lo zucchero e svoltai a destra, cambiando reparto.
    -Ma cazzo Kristal! Vorrei vedere te a trovare al supermercato un sosia di Tom! Almeno lasciami andare a chiedergli se posso fare una foto con lui!-
    -Oddio Alice che figura di merda!-
    -Sta’ zitta!-
    Ero nella merda piu’ totale. Speravo solo che se mi avesse riconosciuto, non avrebbe urlato.
    Mi diressi alla cassa e pagai. Uscii dal supermercato.
    -Eccolo Kristal! E’ la!-
    Mi sentii toccare una spalla. Non avevo scelta: dovetti girarmi.
    -Scusami, potrei..-
    Mi girai. La ragazza che toccò, probabilmente Alice, aveva dei capelli lunghissimi biondo platino, degli occhi azzurro ghiaccio e una corporatura snella. La ragazza che l’accompagnava era un po’ piu’ bassa. Aveva i capelli castano chiaro e degli occhi verde smeraldo.
    -Si?- Risposi togliendomi gli occhiali.
    Le ragazze sbiancarono. La bionda cercò anche di dire qualcosa ma dalla sua bocca non uscì nulla.
    -No, vi prego non urlate.- Sconguirai.
     
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13 replies since 3/7/2010, 17:21   876 views
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