Coniugi trovati morti a Peschiera Il figlio confessa il duplice omicidio

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  1. »Sally
     
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    Coniugi trovati morti a Peschiera
    Il figlio confessa il duplice omicidio


    Daniele Bellarosa, 36 anni, racconta di aver soffocato i genitori nel garage di casa a Carpi (Modena) e di averli trasportati in auto fino a Peschiera del Garda. In presenza del suo avvocato ritratta, ma poi ammette il crimine. Il movente non è chiaro: in passato l'uomo ha sofferto di disturbi mentali

    MODENA - Svolta nel giallo dei cadaveri dei due anziani coniugi 1 ripescati nella notte tra domenica e lunedì nel canale di Mezzo a Peschiera del Garda, in provincia di Verona, con mani e piedi legati. Fermato perché indiziato del duplice delitto di Enzo Bellarosa, 75 anni, e della moglie Francesca Di Benedetti, 76, il figlio 36enne della coppia, Daniele, ha ammesso, in un racconto molto confuso e dopo ore di interrogatorio, di aver ucciso i genitori.

    I due anziani sono stati identificati stamattina. Abitavano a Carpi insieme al figlio che, prima di essere interrogato dal pm, ai carabinieri aveva fatto parziali ammissioni per poi negare ogni responsabilità una volta cominciato l'atto istruttorio in presenza del suo avvocato. Dopo ore di interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Carpi, Daniele Bellarosa ha infine confessato. Prima del confronto con gli inquirenti, l'uomo aveva riferito di aver ucciso i genitori nel garage di casa, soffocandoli, di averli poi legati e avvolti nel cartone, così come sono stati trovati nel lago, di aver infine trasportato i corpi in auto fino in Veneto, in un punto del lago di Garda che conosceva, di aver gettato in acqua i cadaveri. Al momento non è ancora chiaro il movente. Sono in corso accertamenti sullo stato mentale del 36enne che in passato avrebbe sofferto di disturbi psichici.

    All'identità di Enzo Bellarosa e di sua moglie i carabinieri di Peschiera del Garda e del nucleo investigativo di Verona sono risaliti attraverso una serie di elementi. Uno scontrino per l'acquisto di farmaci in una farmacia di Carpi, trovato nelle tasche di uno dei due. Confermato un dettaglio non secondario: Francesca Di Benedetti aveva nascosto nel reggiseno due rotoli di banconote, da 120 e 80 euro. Ma è stata la maglietta indossata dalla donna a condurre i carabinieri fino a Carpi e a Daniele Bellarosa. I militari hanno scoperto che l'indumento era prodotto da una ditta del comune modenese e hanno chiesto all'azienda l'elenco di tutti i dipendenti, passando poi in rassegna l'identità dei loro familiari. E, attraverso un controllo in municipio, hanno scoperto che le foto in due carte d'identità corrispondevano alla fisionomia delle due vittime. E' stato quindi identificato il figlio.

    I carabinieri hanno anche accertato che i rapporti di Daniele con i genitori erano piuttosto tesi. Fin dal primo momento, le indagini dei carabinieri si erano indirizzate verso l'ambito domestico, mentre avevano perso subito di consistenza le ipotesi che potesse trattarsi di un regolamento di conti legato alla criminalità organizzata o la tragica conseguenza di una rapina in villa.

    La repubblica

     
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0 replies since 23/9/2010, 08:45   57 views
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