Savannah Halem

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  1. thgirl
     
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    sììì che belloo sn davvero contenta ^^ ookk ora posto il secondo capitolo :D

    Capitolo 2

    -Ciao ragazzi! … e chi è questa bella signorina?- disse una donna dai capelli rossicci rivolgendosi prima ai due gemelli e poi a me con un grande sorriso sul volto. –Mamma lei è Savannah la nostra nuova compagna di classe! Ehm.. può rimanere a pranzo da noi?- disse Bill.
    -ma certo che si! Non c’è bisogno di chiedere il permesso!! E poi oggi ho preparato lasagne a volontà! Ah, che sciocca… non mi sono presentata io sono Simone la mamma di Bibi e Tomi come avrai già capito!- mi disse sorridendo ancora. –Savannah Halem! Piacere mio signora Kaulitz!- dissi arrossendo un po’ per la timidezza. –Ma no cara!! Per te sono solo Simone!!- disse la donna. –Io semplicemente Annah!-.

    Il piccolo salotto che si presentò davanti ai miei occhi era davvero un posticino caldo e accogliente. –Vieni Savannah ti faccio vedere il piano superiore- mi disse Bill, mentre Tom si diresse in cucina insieme a Simone con un’ aria un po’ stanca. Salimmo le scale immersi in un silenzio un po’ imbarazzante, buttai un’occhiata sul suo dolcissimo viso e notai un lieve rossore. Ma perché è arrossito? Forse io… no uno così bello deve essere già impegnato. Beata la ragazza che è nel suo cuore, ma non posso lamentarmi di essere sua amica. Perché siamo amici no? Mi ha invitata a casa sua … bhè ovviamente anche suo fratello mi ha invitata … okok basta con i film mentali.
    Giunti al piano di sopra mi mostrò la sua cameretta…
    -bhè, come avrai capito questa è mia camera…- mi disse un po’ imbarazzato.
    Entrai sempre con la mia maledetta timidezza in corpo. La stanza era molto ordinata. C’erano alcuni poster appesi al muro: dei Green Day e di Nena. C’erano anche alcune foto: lui da piccolo, lui e Tom che giocavano a fare la lotta… erano davvero bellissimi anche da bimbi.
    -Ma qui sei biondo Bill!- dissi sorpresa.
    -Si! Ecco vedi a dodici anni ho cominciato a farli neri… biondi non facevo proprio al caso mio… così mi sento più…-
    -figo?-
    -hihi… più me stesso… ma sii anche figo!-
    -hahahah- ridemmo all’unisono. Mi mostrò velocemente anche le altre stanze, tranne quella di Tom dicendomi che era troppo disordinata e con troppi poster porno.
    -A tavola ragazzi!- urlò dal piano inferiore la donna.
    -Arriviamo!- rispose Bill. Così ci dirigemmo in bagno per lavarci le mani e poi ci catapultammo giù per le scale. O meglio Bill si catapultò, io cercavo di stargli a fianco ma non ci riuscivo. Era un fulmine. Prendemmo posto a tavola, mentre Tom si sedeva di fronte a me rivolgendomi un sorriso a trentadue denti.
    -allora Bill vi siete divertiti su in camera?- disse il rasta alludendo a un doppio senso molto imbarazzante per me.
    -Zitto stupido! Gli ho mostrato semplicemente casa. Tranne la tua camera. È inguardabile con quelle cose appese al muro-.
    -inguardabili!! Senti chi parla… quello che impazzisce per i fotomontaggi di Nena nuda! Hahahahahaha- disse con aria quasi maligna Tom. Io in quel momento cercavo di trattenere le risate. Non volevo ridere in faccia a Bill, era dolce, sensibile, carino, delicato…. Ok! Un minuto! Come cazzo faccio a saperlo se lo conosco solo da poche ore. Cazzo… mi sono rincoglionita.
    -Ragazzi! Calmatevi. Avete un’ospite ed anche molto carina ed educata. Comportatevi bene!-. disse Simone mentre mi sorrideva.

    Per il resto del pomeriggio dopo aver ripassato qualcosa di chimica giocammo un po’ con la playstation.
    -Hey Annah… vediamo che sai fare!- mi disse Tom
    -Non ti conviene… faresti una fine atroce-.
    -le donne non sanno battere un uomo quando si tratta di gare d’auto-
    -bene! L’hai voluto tu!- gli dissi. Mi sedetti accanto a lui sotto lo sguardo divertito di Bill e lo vinsi. Una. Due. Tre volte.
    -nooo! Non è possibile!- disse – me ne vado a suonare la chitarra! Lì non mi batte nessuno- continuò facendomi la linguaccia per gioco.
    -non sa perdere il piccolo Tomi- disse Bill.
    -Come mai hai cambiato scuola?- mi chiese.
    -bhè ecco… io non sono tedesca. Sono americana. Vengo da New York. Mi sono trasferita qui in Germania da un po’. Ma non mi trasferirò più per fortuna. Ora questo sarà un posto stabile per me- gli raccontai.
    -woow… Americana! Non si direbbe… parli un tedesco perfetto-.
    -bhè prima di trasferirci qui ho fatto un corso per imparare a parlare bene la lingua. E poi ho origini tedesche…-
    -sei la benvenuta qui! E spero che diventeremo grandi amici!-mi disse il moro con uno dei suoi sorrisi angelici.
    -Contaci!- risposi ancora una volta rossa in viso.
     
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46 replies since 2/10/2010, 13:32   543 views
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