Imprinting

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    Dare to dream

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    Eccomi qui con il nuovo capitolo ragazze! ^^
    Spero vi piaccia, siete sempre così carine e spero di non deludervi! ^^ Bacini


    Capitolo 4

    Erano ormai un paio d'ore che Ashley camminava impaziente avanti e indietro per il Terminal 2 dell'aeroporto guardando l'orologio, uffa ma non passava il tempo quel pomeriggio?
    L'amico di Anthony le aveva detto che il volo privato che stava aspettando non sarebbe arrivato prima delle 15, ma lei per non rischiare di fare ritardo, era arrivata alle 11, e ora non riusciva a tenere la mente impegnata per più di dieci secondi consecutivi.
    Era stata ormai almeno dieci volte in bagno per sistemarsi il trucco, si specchiava in ogni superficie che fosse vagamente riflettente per controllare di non avere nemmeno un capello fuori posto e continuava ad avvicinarsi all'uscita che le era stata indicata per cercare di scorgere qualcosa.
    Nulla, ancora nulla. Sbuffando decise di sedersi per provare a rilassarsi, non poteva rischiare di avere un collasso nel momento in cui l'avrebbe visto per la troppa agitazione.
    Chissà come sarebbe stato vestito, chi l'avrebbe accompagnato... no no, basta, ora non doveva più pensarci, stava seriamente rischiando l'attacco cardiaco.
    In quel momento avrebbe avuto bisogno di avere come sempre Sarah accanto, per poter condividere con lei tutte le sue paure, ma quel pomeriggio doveva tenere duro, la sorella aveva già fatto molto per lei e aveva deciso che quella era una cosa che doveva affrontare da sola, in fondo era il suo sogno.
    Ashley guardò nuovamente l'orologio, erano le 14.20, mancava solo un piccolo sforzo, ce la poteva fare, ma nel frattempo decise di uscire e fare un giretto nel piazzale antistante l'aeroporto, un po' di aria le avrebbe fatto solo bene.
    Non appena la ragazza varcò la soglia della porta a vetri però, la sua ansia aumentò ancora di più, un pulmino nero con i vetri oscurati era in attesa di qualcuno proprio davanti a quell'uscita, e la presenza di alcuni bodyguard le suggerì che il loro arrivo doveva essere imminente.
    Dio, no, non ce la faceva, non ci riusciva.
    Bill, il suo Bill sarebbe passato da lì a poco e lei non aveva la minima idea di come muoversi. Di sicuro non l'avrebbe infastidito, odiava quelle che lo facevano, ma avrebbe voluto anche farsi notare in qualche modo, senza essere invadente. Come poteva fare?
    Passò la successiva mezz'ora a spremersi le meningi, pensando a come avrebbe dovuto comportarsi, anche se a dire il vero i suoi pensieri erano tutto fuorché razionali, ma prima che riuscisse a trovare la soluzione, un paio di omoni che spingevano due grossi carrelli pieni di bagagli uscirono dalla porta davanti a lei.
    Che fossero le valigie dei gemelli?
    Ashley a quel pensiero sussultò e si sedette, le gambe avevano iniziavano a tremarle e non era certa che ce l'avrebbe fatta a rimanere saldamente in piedi.
    Esci, dai esci, cominciò a ripetersi mentalmente, ormai troppo su di giri, e dopo circa una decina di minuti venne accontentata.
    Il primo a mettere piede sul suolo americano fu Tom, che uscì portando al guinzaglio un cane bianco e nero, che annusò l'aria come in cerca di qualcosa.
    A lui seguirono Simone e Gordon, accompagnati da altri due graziosi quadrupedi di taglia medio grande che si guardarono attorno un po' spaesati, e alla fine comparve un musino tenerissimo, un meticcio di pelo medio con una graziosa sciarpetta rosa al collo.
    La ragazza sorrise a quella visione, sapeva che tutta quella dolcezza poteva provenire solo da lui, così prese un bel respiro, alzò lo sguardo e lo vide... bello, bellissimo, che camminava con passo felpato, spronando la cagnolina a non fermarsi.
    In quel'attimo il cuore di Ashley si fermò per un secondo, il momento che aspettava da anni era arrivato, e quello che provò riuscì persino a superare le sue aspettative.
    Ogni cellula del suo corpo le confermò di essere perdutamente innamorata di quell'esile ragazzo, ogni sua parte era scossa da brividi lancinanti e non riuscì a togliergli gli occhi di dosso, rimanendo imbambolata a fissarlo.
    Contemporaneamente, i gemelli e i loro famigliari si fermarono a pochi metri di distanza per fare il punto della situazione e accordarsi su come dividersi per raggiungere la nuova villa, ma Ashley non riuscì ad approfittare del momento per muoversi o fare qualcosa, non riusciva nemmeno ad alzarsi da quella panchina.
    Ad un tratto Bill, passandosi una mano sul viso per la stanchezza, tolse gli occhiali da sole e si stropicciò le palpebre prive di trucco, mostrandosi il tutto il suo candore e accompagnando il tutto con un meraviglioso sorriso che rivolse a Tom.
    La ragazza a si aggrappò allo schienale, quegli occhi, quel viso angelico... le sembrava tutto così surreale, aveva una bellezza che non sembrava nemmeno umana, le sue guance, la sua pelle, parevano fatte di porcellana.
    Ashley a quella visione cadde in una sorta di stato di trance, le parve di sollevarsi da terra e si ritrovò di una dimensione parallela, in cui non esisteva nulla al mondo se non lei e Bill, e tutto il resto le appariva come un contorno confuso.
    Il suo momento nel mondo dei sogni però durò poco, il gruppetto dopo essersi consultato si stava incamminando verso l'uscita, e per farlo si stava inevitabilmente dirigendo verso di lei.
    Ashley sospirò e rimase in attesa, non sapeva cosa avrebbe fatto o detto, ma era certa che avrebbe trovato il modo per avere il primo, timido contatto con lui.
    Tom fu il primo a passarle accanto e a notarla, probabilmente a causa del suo sguardo interessato credette che fosse una delle solite fan invadenti e la guardò male, ma la mora si disinteressò totalmente di lui e rimase in attesa del cantante.
    Quando Bill le passò di fianco pregò affinché si voltasse verso di lei, ma sembrava troppo concentrato ad occuparsi della sua cagnolina per accorgersi della sua presenza, così senza pensarci troppo fece un colpo di tosse per attirare la sua attenzione.
    Il cantante istintivamente si girò, e la ragazza visse quegli attimi come fossero al rallentatore, pregando anche in aramaico affinché il suo sguardo fosse gentile.
    Bill dal canto suo, notò una ragazza molto carina che gli rivolse un timido sorriso, e qualcosa nei suoi occhi emanava una dolcezza particolare, tale che non poté fare a meno di sorriderle a sua volta.
    "Hi" azzardò a quel punto Ashley piegando lievemente il viso di lato per l'imbarazzo.
    Il cantante non smise di guardarla, quel suo gesto così banale ma allo stesso tempo tenero gli fece subito provare simpatia verso quella morettina che lo scrutava con occhietti vispi.
    "Hi" rispose quindi allargando ancora di più il suo sorriso, e dirigendosi poi verso il pulmino.
    Ashley si morse il labbro e trattenne il fiato, era incredibile, incredibile, ce l'aveva fatta!
    Il saluto è una piccolissima cosa, ma in quel momento le parve la cosa più bella e importante del mondo, lui, il suo Bill l'aveva appena salutata, l'aveva considerata, era stato gentile con lei...
    Ridendo come una bambina si lasciò cadere all'indietro estasiata, per la prima volta dopo tanto tempo era felice, davvero felice, e non riusciva a credere che fosse tutto accaduto realmente.
    Passandosi una mano sul viso per asciugarsi le lacrime che stavano sfuggendo al suo controllo, lanciò un ultimo sguardo fuori, osservando il i ragazzi che stavano salendo sul furgoncino nero.
    "Ti amo Bill, ti amo" sussurrò, ormai consapevole più che mai che quel ragazzo, nel bene e nel male, sarebbe stato il punto di svolta della sua vita.
     
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161 replies since 22/10/2010, 21:36   3333 views
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