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  1. $torta in der holle
     
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    Eccomiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!! U____U
    Allora, da dove iniziare??
    Beh, vorrei iniziare col dire che la canzone a mio avviso è perfetta!
    Trasmette esattamente lo stato di Lisbeth e Bill in questo capitolo!
    Lisbeth che è costretta a "sottomettersi" per cercare di arrivare a ciò che vuole avere; Bill che è costretto ad accettare ciò che gli viene proposto da Jost per uscire da ciò che lo fa star male..
    That day è la canzone perfetta!
    Come ha detto Bea, si riesce a immaginare tutto ciò che scrivi, come sempre, del resto!
    Non vedo l'ora di leggere il nuovo capitolo!
    Go, Kate, gooo!!!! <3
     
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  2. Kate ~
     
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    Grazie patate! *_*
    Sono contenta che vi piaccia *___*

    5. I’m just a victim of my mind



    Beth aveva seri dubbi circa l’appuntamento con David Jost e i Tokio Hotel. Aveva trascorso l’intera notte a chiedersi cosa le avrebbero proposto perché non riusciva a capire cosa potessero volere delle rockstar da lei. “Magari”, pensava, “mi vogliono in un loro video”.

    Un altro problema con il quale si dovette scontrare, non appena sveglia, fu l’abbigliamento. Sapeva che avrebbe dovuto mostrare Lisbeth Sommer e non Beth ma non sapeva fino a che punto.
    Avrebbe dovuto optare per il look da “brava ragazza” o per quello da “brava ragazza ma con i contro coglioni”? Ci pensò su per qualche istante e, soprattutto, pensò a quello che le avrebbe consigliato Ingrid così decise di optare per la prima scelta. La brava ragazza, in fondo, faceva sempre il suo effetto.
    Provò diversi completi prima di trovare quello giusto: un paio di pantaloni neri, dal taglio semplice e lineare, abbinati ad una canottiera rosa tenue con degli inserti di pizzo sulla scollatura, il tutto completato da una giacca stretta in vita e leggermente ampia sui fianchi. Avrebbe di gran lunga preferito indossare un paio di jeans ed una maglietta ma l’occasione richiedeva un abbigliamento consono. Ai piedi mise un paio di scarpe nere con il tacco medio basso, afferrò la borsa e raggiunse in macchina l’ufficio di Ingrid Scholz.

    Durante il tragitto bevve un caffè preso al volo in un bar e fumò una sigaretta, tenendo il finestrino abbassato in modo da far uscire il fumo ed evitare di far puzzare troppo gli abiti. Ingrid se ne sarebbe accorta lo stesso ma le importava ben poco: al mattino doveva fumare. Sperò, come tutte le volte, che nessun paparazzo la notasse. Ingrid si sarebbe arrabbiata parecchio se fosse comparsa, sui giornali, una foto di Lisbeth Sommer con in bocca una sigaretta.
    Arrivò all’ufficio della sua manager quando mancavano cinque minuti alle dieci. Parcheggiò, si cacciò in bocca una mentina, afferrò la borsa e si catapultò all’interno dello stabile.
    L’ascensore era occupato quindi fece due piani di scale a piedi ed arrivò davanti alla porta dell’ufficio alle 9.58.
    Entrò senza bussare e la prima cosa che vide furono le ampie spalle di un ragazzo che, in testa, aveva delle lunghe treccine nere.

    “Buongiorno a tutti” esordì, schiarendosi la voce. Udendola parlare si voltarono tutti quanti simultaneamente e, coloro che già sedevano, si alzarono per galanteria.
    Il primo ad avvicinarsi a lei fu David Jost che le porse la mano e le presentò i ragazzi. Quando Lisbeth ebbe terminato i saluti di rito si accomodò su una delle diverse poltroncine sparse per la stanza. Di fianco a lei sedevano da un lato Ingrid e, dall’altro, il ragazzo con le treccine nere di cui non ricordava il nome.

    “Bene Mr.Jost” cominciò Ingrid “Ci può finalmente spiegare il motivo per cui ci troviamo qui oggi?”
    “Innanzitutto” esordì David, sorridendo “Se ti sta bene potremmo darci del tu. Renderebbe tutto molto meno formale, non trovi?”
    Ingrid, da sempre suscettibile al fascino maschile, accettò di buongrado sfoderando uno dei suoi sorrisi a trentadue denti “Certo David” rispose, ammiccando
    “Bene. Prima di tutto avrei un piacere da chiedervi. Sarebbe opportuno che tutto quello che diremo questa mattina resti tra queste quattro mura”

    A Beth cominciarono a sudare la mani. Ennesimi sotterfugi, pensò.

    “Dal momento che vivete in Germania credo sappiate benissimo che Bill” e, nel dirlo, indicò il cantante “ha avuto qualche problema in questi ultimi anni”

    Ingrid e Beth annuirono.

    “I Tokio Hotel stanno attraversando un periodo estremamente complicato e la situazione è decisamente delicata. Nonostante tutto, la casa discografica ha deciso di dar loro un’altra possibilità a patto che l’immagine di Bill venga completamente riabilitata. Bill dovrebbe tornare ad essere, agli occhi dei suoi fan, il ragazzo sensibile e romantico e, per farlo, non ci sarebbe modo migliore che trovargli una fidanzata fittizia”

    Ingrid, che cominciava a capire dove David volesse andare a parare, unì la punta delle dita e, annuendo, disse: “Continua, David”
    “E mi sono quindi chiesto: qual è la ragazza più amata e idolatrata dalle famiglie tedesche? E la risposta, cara Ingrid, è seduta accanto a te”

    Beth sbarrò gli occhi ma non fece in tempo ad aprire bocca perché fu Ingrid a farlo, al posto suo: “Quindi fammi capire. Tu vorresti che tra Lisbeth e Bill nascesse una storia fasulla in modo da far credere al resto del mondo che il tuo ragazzo ha ritrovato la retta via?”
    “Esattamente” asserì il manager “Lisbeht è il prototipo della brava ragazza. Le donne tedesche la adorano, specialmente le madri di famiglia, perché è gentile, ha un’immagine pulita, non gioca a fare la bomba sexy e non si atteggia a grande diva. I bambini, poi, la idolatrano addirittura e Bill ha bisogno di farsi vedere con una ragazza simile. Una specie di angelo sceso in terra che lo redime dai suoi peccati. I giornali impazziranno per questa love story. Sarà la coppia dell’anno, me lo sento. E voi non dovrete far altro che fingere che sia tutto assolutamente vero. Ci penserò io ad inventare ogni singolo dettaglio, non preoccupatevi”
    “Quanto dovrebbe durare questa farsa?” chiese Ingrid
    “Un anno circa, il tempo quantomeno di far uscire l’album e di sondare le reazioni dei fan. Dopodiché la coppia si lascerà, in maniera civile ovviamente, e Lisbeth potrà andare per la sua strada”
    “Se il tuo piano funzionerà Bill e i Tokio Hotel torneranno ad essere gli idoli di migliaia di ragazze, riguadagnando così la stima perduta. Ma noi? Cosa ci guadagneremmo noi?” domandò a quel punto Ingrid, mostrando quindi il suo lato più pratico
    David ridacchiò sommessamente “Non mi aspettavo di certo che faceste tutto questo gratuitamente, sia chiaro. Non lo so, c’è qualcosa che posso fare per voi o preferite del denaro contante? Ditemi una cifra, possiamo discuterne”
    “50.000 a testa” sparò Ingrid, senza indugio
    “Può andare” dichiarò David, compiaciuto. Pensava che Ingrid Scholz, che conosceva di fama, gli avrebbe spillato molto più denaro
    “Un attimo” si intromise Lisbeth, a quel punto “La persona tirata in causa sarei io e nessuno di voi si è degnato di domandare il mio parere” si alzò quindi dalla poltroncina e, meccanicamente, estrasse una sigaretta dalla borsa. Ingrid la fulminò con lo sguardo ma Lisbeth finse abilmente di non essersene accorta “Se io non fossi d’accordo?”
    “Signorina Sommer” disse quindi David
    “Lisbeth, chiamami pure Lisbeth”
    “Lisbeth, capisco che la mia proposta possa lasciarti perplessa ma sono pronto a pagarti per questa prestazione e…”
    “Sembra uno scambio di favori sessuali, detto così” fece notare Lisbeth e Tom non poté fare a meno di ridere
    “Intendevo dire che verrà ricompensata. La sua vita non verrà scombussolata così tanto, potrete continuare a vivere in case separate e condurre un’esistenza normale. Dovreste solo presenziare agli eventi pubblici assieme e, possibilmente, farvi vedere in pubblico mentre, che ne so, passeggiate o prendete un gelato. Cose normali, cose che fanno tutte le coppie… inoltre, ci saranno sicuramente i giornalisti da accontentare, vi chiederanno interviste, dichiarazioni ufficiali e cose simili ma a questo penserò io. Insieme alla tua manager, ovviamente. Decideremo cosa farvi dire e quando. Voi dovrete solo recitare, come foste attori. Ecco, fingetevi attori per un anno”

    Lisbeth sospirò. Avrebbe dovuto pensarci, non poteva prendere una decisione simile in dieci minuti. Si chiese, però, se avesse sopportato l’idea di dover mentire anche sulla sfera sentimentale, un aspetto sul quale non avrebbe mai voluto dire sciocchezze.
    Aveva infatti detto alla sua manager, sin dai primi tempi in cui lavoravano assieme, che non avrebbe mai e poi mai nascosto una relazione al pubblico nel caso in cui si fosse innamorata. Almeno quella parte della sua esistenza voleva essere libera di gestirla per conto suo senza imbrogli, senza bugie.
    Ed ora, invece, le veniva chiesto di partecipare ad un gioco d’amore, ad una specie di roulette russa, solo che al posto della pistola c’era un sentimento.

    “Non posso decidere subito” disse infine la ragazza “Datemi almeno un paio di giorni per rifletterci”
    “Come vuoi” la assecondò il manager “Anche se pensavo che tu e Bill potreste cominciare a conoscervi, non credi?”
    “Potremo farlo in seguito, quando e se accetterò l’offerta”
    “O adesso” si intromise Ingrid “Qui. Potremmo lasciarvi soli per un paio di ore, potreste parlarne insieme, ponderare la questione, discutere i dettagli. Non è una buona idea, David?”
    “Ottima direi” rispose il manager, sorridendo
    “Ma…” tentò di dire Lisbeth senza però venire ascoltata
    “Coraggio bambina, vi lascio il mio ufficio per un paio di ore. Fate come se foste a casa vostra! David, ragazzi” disse poi Ingrid rivolgendosi a Jost e al resto della band “E’ stato un piacere conoscervi. Se mi seguite vi faccio strada”

    David, Tom, Georg, Gustav ed Ingrid uscirono quindi dall’ufficio. Prima di chiudere la porta, Tom lanciò un’occhiata al gemello che voleva dire tutto e niente.
    Poi la porta venne chiusa e Lisbeth si ritrovò da sola con un ragazzo del quale conosceva solo il nome.

    **



    Si guardò in giro per qualche secondo prima di andare a sedersi accanto al cantante che, prontamente, cercò di toglierla dall’imbarazzo “Ciao, sono Bill” disse, allungando una mano e presentandosi di nuovo
    “Ciao, Beth” rispose, stringendo la mano del ragazzo che era calda e sudaticcia, proprio come la sua
    “Ehm… quindi che ne pensi?”
    “Scusami, sono leggermente confusa. Non… non mi sono mai trovata in una situazione simile. Insomma, non è la prima volta che mi capita di… ecco… smussare leggermente i contorni della realtà ma mai in questo modo. Di solito devo tacere particolari che riguardano solo ed esclusivamente me stessa, come il fumo”
    “Capisco” disse Bill “Anche io, onestamente, non mi sono mai trovato in una situazione simile”
    “Perché hai accettato? Oppure, è stata per caso una tua idea?”
    “No, veramente non è stata una mia idea. Ero scettico, esattamente come te, all’inizio. Anzi, mi sono anche arrabbiato ma… tu ce l’hai un sogno? Voglio dire, un progetto che riguarda il tuo lavoro e che speri di poter realizzare?”
    Lisbeth sorrise “Certo, eccome se ce l’ho”
    “Ecco, anche io. Da ragazzino ho sempre sognato di fare il cantante. Sapevo che quella era la mia strada, ne ero certo. Quando ce l’ho fatta, quando io e i ragazzi siamo arrivati in cima, mi sono sentito realizzato, felice, completo. Poi sono iniziati i guai ed ora… ora rischio di mandare in fumo anni ed anni di duro lavoro. E rischio di mandare in fumo anche i sogni dei miei compagni. Ho commesso una serie di errori, errori che quasi mi sono costati la vita ed ora voglio rimediare. Sono disposto a fare qualsiasi cosa. Qualsiasi”
    “Ti stai vendendo, praticamente”
    “Lo faccio tutti i giorni, del resto. Lo faccio dal debutto, no? Non lo fai anche tu? Non stai vendendo anche tu la tua immagine?”
    “Sì, in effetti…” mormorò Lisbeth
    “Cerco solo di non vederla in quel modo. Io sto vendendo un prodotto ma è un prodotto che rende felici le persone che lo acquistano. E rende felice me, capisci?”
    “Scusa se mi permetto ma… insomma, non mi sembri così felice”
    “Saggia osservazione. Effettivamente una persona felice non cercherebbe di suicidarsi per sei volte di seguito, giusto?”

    Lisbeth annuì, imbarazzata dalla schiettezza del ragazzo

    “Ho capito il mio errore e voglio rimediare. Voglio ritornare ad essere sereno, voglio godermi il lato più bello del mio lavoro, ovvero i concerti. In quel momento io mi sento libero e vivo. Vivo come mai mi sono sentito. Voglio tornare a scrivere canzoni, a girare il mondo con i ragazzi, a vedere i fan che cantano felici. Rivoglio la mia vita, Lisbeth”
    “Beh, ecco, detto così… insomma, non mi lasci poi molta scelta”
    “Non fraintendere, non ho fatto questo monologo per circuirti. Perdonami ma tendo ad essere logorroico” disse, ridacchiando
    “Accetto” rispose quindi lei, decisa “Accetto a patto che mi lasciate la possibilità di porre fine a tutto nel momento in cui non mi dovessi sentire più in grado di gestire la situazione. Hai la mia parola che resterà tutto un affare privato ma datemi almeno la possibilità di mollare se non mi sentissi a mio agio”
    “Ne parlerò con David ma non credo ci saranno problemi. Che posso fare per ringraziarti?” chiese il ragazzo, sorridendo
    “Ti sembrerà patetico ma… giura che non mi hai preso per il culo. Che tutte le cose che hai detto un attimo fa erano sincere”
    “Lo giuro”
    “Andata”

    Non era sicura che Bill le avesse detto la verità. Era possibile che il ragazzo l’avesse solo infarcita di stronzate melodrammatiche per indurla ad accettare ma la sua bontà naturale l’aveva indotta a credergli. In caso contrario, nel caso in cui si fosse accorta che il ragazzo si era solo preso gioco di lei, avrebbe sicuramente saputo come fargliela pagare. Su questo non vi erano dubbi.
    Bill non sapeva ancora che lei non era Lisbeth Sommer.
    Lei era Beth.

    **



    Era ormai quasi giunto mezzogiorno e lo stomaco di Beth cominciava a brontolare rumorosamente. Sul subito aveva pensato di salutare Bill ed andarsene a casa ma, conscia del fatto che di lì a poche settimane avrebbe comunque dovuto passare parecchio tempo assieme, decise di invitarlo a pranzo.

    “Ti andrebbe di mangiare qualcosa insieme?” chiese
    “Sì, certo” rispose il cantante, sfoderando un gran sorriso accattivante. Beth pensò all’isteria che aveva sempre circondato i Tokio Hotel e capì che, per un sorriso come quello di Bill, era facile perdere la testa.
    “Potremmo andare da Barney” propose “E’ un ottimo ristorante, il cuoco è italoamericano. Ci sei mai stato?”
    “No, non che io ricordi” rispose Bill, ridendo
    “E’ un posto tranquillo, non ci disturberanno vedrai”
    “Ti seguo” commentò Bill, alzandosi e seguendo la sua nuova amica.

    Giunsero al ristorante mezz’ora più tardi e il maitre trovò immediatamente un posto adatto alle loro esigenze. Lisbeth, del resto, era di casa in quel posto.

    “Vengo qui tutte le settimane, di solito la domenica”
    “Ma vieni sola?” chiese Bill, accomodandosi
    “Anche. La maggior parte di volte vengo con un’amica ma mi è capitato di venirci anche da sola. A volte ne ho bisogno”
    “Capisco. Anche io avevo bisogno di starmene solo quando… sì insomma…”
    “Dai, ordiniamo! La pasta alla carbonara che fanno qui è squisita!”
    “Che pasta sarebbe?”
    “Con uova, panna, un po’ di pancetta e il parmigiano!”
    “Pancetta?” disse Bill, con aria sdegnata “Io sono vegetariano”
    “Ah scusami, non lo sapevo” disse, mortificata
    “No, non ti preoccupare, la colpa è mia che non ti ho avvertita. Ci sarà sicuramente altro”
    “Sì, a pagina tre del menù trovi l’alternativa vegetariana” sorrise Beth e poi aggiunse “Lo sei da sempre?”
    “No, da circa un anno. Amo gli animali, non voglio mangiarli”
    “Anche io ho tentato la strada del vegetarianismo. Ma soffro di bassa pressione e il medico mi ha consigliato di mangiare carne rossa almeno una volta la settimana”
    “Amante degli animali anche tu?”
    “Puoi dirlo forte! Non uccido nemmeno le zanzare!”
    Bill scoppiò a ridere e, di nuovo, Beth si fissò su quel sorriso magnetico. Poi il ragazzo trovò la pietanza adatta a lui così chiamarono il cameriere con un cenno ed ordinarono.

    Era piacevole, per Bill, parlare con Lisbeth. La conosceva solo da poche ore ma pensava già di aver fatto un ottimo affare. Avrebbe riguadagnato popolarità (o almeno, sperava) e se la fortuna lo avesse assistito avrebbe anche guadagnato un’amica. E solo il Cielo sapeva quanto ne avesse bisogno.

    **



    Al termine del pranzo, consumato tra chiacchiere e risate, il ragazzo si scusò un attimo e, allontanatosi qualche passo da lei, estrasse il cellulare dalla tasca dei pantaloni e chiamò il gemello che rispose al secondo squillo.

    “Ehi, dove sei?” chiese Bill
    “A casa. Dove sei tu, piuttosto”
    “Sono appena uscito da un ristorante, ero con Lisbeth”
    “Che la farsa abbia inizio” commentò Tom, sarcastico
    “E’ carina, scommetto piacerebbe anche a te. Sempre meglio fingere con lei piuttosto che con una stronza antipatica”
    “Ti sei già innamorato, fratello?” chiese il chitarrista, ridacchiando
    “Ma smettila! Sto solo dicendo che è simpatica e alla mano. Abbiamo chiacchierato parecchio, siamo sulla stessa lunghezza d’onda e, se questa storia non finirà male, potrei anche aver trovato un’amica”
    “Lo spero per te” mormorò Tom “Questa storia non mi piace, lo sai bene”
    “Non piace nemmeno a me. E, per la cronaca, non piace nemmeno a Lisbeth”
    “Ottimo” farfugliò Tom “Ti aspetto a casa, comunque”
    “Ci vediamo tra poco” disse Bill, prima di interrompere la chiamata e tornare da lei che, nel frattempo, era salita in macchina.

    “Tutto a posto?” gli chiese, sorridendo
    “Sì, era mio fratello. E’ già a casa”
    “Vuoi uno strappo? Non ho idea di dove tu viva ma dato che dovremo passare il prossimo anno assieme, che ne dici di mostrarmi la tua magione?” chiese, scoppiando poi a ridere per la scelta del termine
    “Magione?” ripeté Bill, ridendo assieme a lei “Non credere sia un castello! E’ un appartamento normalissimo”
    “Beh, qualsiasi cosa sia credo dovrei almeno scoprire dov’è dislocato, non trovi? Pensi sia corretto che la tua fidanzata non sappia nemmeno dove abiti?”
    “Sbaglio o ci stai già prendendo gusto con questa storia?” ridacchiò il cantante
    “Mi sto divertendo un sacco, lo ammetto!” e poi, continuando a ridere, accese l’auto e partì sgommando.

    *Symptom of my time - Marie Frank
     
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  4. »Sally
     
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    CITAZIONE
    “Ti andrebbe di mangiare qualcosa insieme?” chiese
    “Sì, certo” rispose il cantante, sfoderando un gran sorriso accattivante. Beth pensò all’isteria che aveva sempre circondato i Tokio Hotel e capì che, per un sorriso come quello di Bill, era facile perdere la testa.

    Eh beh. Non so fino a che punto Lisbeth potrà resistere prima di cadere nella ragnatela del signor Kaulitz.

    CITAZIONE
    “Sembra uno scambio di favori sessuali, detto così” fece notare Lisbeth e Tom non poté fare a meno di ridere

    Sempre il solito marpione, sempre lui! Tuo fratello ha tentato di ammazzarsi per sei volte, e tu riesci lo stesso a scherzare come un dodicenne! Ma quant'è bello?! XD

    CITAZIONE
    “Ma smettila! Sto solo dicendo che è simpatica e alla mano. Abbiamo chiacchierato parecchio, siamo sulla stessa lunghezza d’onda e, se questa storia non finirà male, potrei anche aver trovato un’amica

    Penso che Bill, in un momento come questo, abbia sicuramente bisogno di un'amica, piuttosto che di una fidanzata. Certo, non sarebbe male trovare una persona che lo ami, che gli dia forza in un momento così importante in cui deve riprendere in mano le redini della sua vita, però gli amici sono diversi, hanno qualcosa in più. Con gli amici non ci sono tabù, con gli amici parli di tutto.
    Dalla loro prima uscita, posso dedurre che tra loro nascerà prima un'amicizia; dal modo in cui hai descritto il sorriso di Bill visto da Beth, si intuisce che la ragazza ne è rimasta affascinata, ma li vedo molto come amici.
    Insieme sono esplosivi.
    Sebbene io abbia detto che li vedo molto bene come amici, prevedo anche qualche scontro abbastanza forte tra i due. Sono due personalità molto forti e i loro caratteri non sono da meno, in questo caso gli scontri sono inevitabili!

    Sono già completamente immersa nella fan fiction, e mi piace moltissimo. Mi ha davvero presa, e penso che sia proprio per il modo in cui hai deciso di cominciarla, con un capitolo molto forte.
    Sei stata davvero brava in questo, hai fatto una scelta difficile, che però tiene incollati i lettori allo schermo!

    Ancora complimenti, Kate!
    Capitolo meraviglioso!

     
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  5. Valy~En
     
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    *_________*

    incredibile... davero mi ha sorpresa molto la svolta che hapreso la vicenda!!

    ^^ incredibile, inutile dire che hai scritto meravigliosamente...

    CITAZIONE
    “Lisbeht è il prototipo della brava ragazza. Le donne tedesche la adorano, specialmente le madri di famiglia, perché è gentile, ha un’immagine pulita, non gioca a fare la bomba sexy e non si atteggia a grande diva. I bambini, poi, la idolatrano addirittura e Bill ha bisogno di farsi vedere con una ragazza simile. Una specie di angelo sceso in terra che lo redime dai suoi peccati. I giornali impazziranno per questa love story. Sarà la coppia dell’anno, me lo sento. E voi non dovrete far altro che fingere che sia tutto assolutamente vero. Ci penserò io ad inventare ogni singolo dettaglio, non preoccupatevi”

    mi è salito un groppo in gola leggendo questo pezzo... non so bene il perchè, ma penso sia per il fatto che in realtà Beth non sia così veramente... o per lo meno è quello che deve mostrare la maggior parte delle volte, ed è abbastanza angsciante e triste secondo me.

    CITAZIONE
    “Ho capito il mio errore e voglio rimediare. Voglio ritornare ad essere sereno, voglio godermi il lato più bello del mio lavoro, ovvero i concerti. In quel momento io mi sento libero e vivo. Vivo come mai mi sono sentito. Voglio tornare a scrivere canzoni, a girare il mondo con i ragazzi, a vedere i fan che cantano felici. Rivoglio la mia vita, Lisbeth”

    semplicemtne ... wow! :tytu:


    adesso sono assolutamente ed indecentemente troppo curiosa!! xD

    voglio vedere come riuscirà ad andare in porto questa "coppietta felice"...

    ^_^
     
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  6. ** Prinzi **
     
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    CITAZIONE
    “Ti andrebbe di mangiare qualcosa insieme?” chiese
    “Sì, certo” rispose il cantante, sfoderando un gran sorriso accattivante. Beth pensò all’isteria che aveva sempre circondato i Tokio Hotel e capì che, per un sorriso come quello di Bill, era facile perdere la testa.

    Vai Bill!sei in tutti noi!conquistala ^^
    CITAZIONE
    “Ehi, dove sei?” chiese Bill
    “A casa. Dove sei tu, piuttosto”
    “Sono appena uscito da un ristorante, ero con Lisbeth”
    “Che la farsa abbia inizio” commentò Tom, sarcastico
    “E’ carina, scommetto piacerebbe anche a te. Sempre meglio fingere con lei piuttosto che con una stronza antipatica”
    “Ti sei già innamorato, fratello?” chiese il chitarrista, ridacchiando
    “Ma smettila! Sto solo dicendo che è simpatica e alla mano. Abbiamo chiacchierato parecchio, siamo sulla stessa lunghezza d’onda e, se questa storia non finirà male, potrei anche aver trovato un’amica”

    Ma quanto è stupido XD non sarebbe Tom ^^
    Kaaaaaate!oltre il fatto che ho dovuto leggere due capitoli come un razzo XD devo farti i miei complimenti *_*
    Scrivi divinamente *_* ho già tutte le scene in mente,potremmo fare un film *_* Beth!trattami bene il Kaulitz u.ù e tu Kaulitz!trattami bene Beth u.ù
    Posta presto *____________*
     
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  7. Kate ~
     
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    Oh ragazze, grazie! *_*
    Sono davvero felice che vi piaccia questa FF *_*
    Era da parecchio che non postavo più nulla e, onestamente, mi era pure venuto il dubbio di non riuscire più a scrivere. Voglio dire, quando scrissi "Dopo di te", il suo seguito e anche "Born to run" mi sento ispirata, decisa... poi è passato un bel po' prima che riuscissi a mettere giù qualcosa. Ho iniziato diverse FF ma non riuscivo a continuarle. Poi è arrivata questa e... boh, i primi capitoli li ho scritti davvero di getto.
    Spero davvero di riuscire a continuarla e spero continui a piacervi *_*
     
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  8. $torta in der holle
     
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    CITAZIONE
    “Bene Mr.Jost” cominciò Ingrid “Ci può finalmente spiegare il motivo per cui ci troviamo qui oggi?”
    “Innanzitutto” esordì David, sorridendo “Se ti sta bene potremmo darci del tu. Renderebbe tutto molto meno formale, non trovi?”
    Ingrid, da sempre suscettibile al fascino maschile, accettò di buongrado sfoderando uno dei suoi sorrisi a trentadue denti “Certo David” rispose, ammiccando
    “Bene. Prima di tutto avrei un piacere da chiedervi. Sarebbe opportuno che tutto quello che diremo questa mattina resti tra queste quattro mura

    A love storyyyyyy!!!!
    Voglio matrimonio e pargoletti tra i due! *_________*

    CITAZIONE
    “50.000 a testa” sparò Ingrid, senza indugio

    Caz*o.. O________________O
    CITAZIONE
    “Può andare” dichiarò David, compiaciuto. Pensava che Ingrid Scholz, che conosceva di fama, gli avrebbe spillato molto più denaro

    Cosa?? O____O
    CITAZIONE
    “Sembra uno scambio di favori sessuali, detto così” fece notare Lisbeth e Tom non poté fare a meno di ridere

    Quando si inizia a parlare di sesso chi entra in gioco?? XD
    Tom.. XD
    CITAZIONE
    “Ma…” tentò di dire Lisbeth senza però venire ascoltata
    “Coraggio bambina, vi lascio il mio ufficio per un paio di ore. Fate come se foste a casa vostra! David, ragazzi”

    Sembra che gli stia lasciando l'ufficio libero per farli sco*are, detta così.. ò.ò

    CITAZIONE
    “Perché hai accettato? Oppure, è stata per caso una tua idea?”
    “No, veramente non è stata una mia idea. Ero scettico, esattamente come te, all’inizio. Anzi, mi sono anche arrabbiato ma… tu ce l’hai un sogno? Voglio dire, un progetto che riguarda il tuo lavoro e che speri di poter realizzare?”
    Lisbeth sorrise “Certo, eccome se ce l’ho”
    “Ecco, anche io. Da ragazzino ho sempre sognato di fare il cantante. Sapevo che quella era la mia strada, ne ero certo. Quando ce l’ho fatta, quando io e i ragazzi siamo arrivati in cima, mi sono sentito realizzato, felice, completo. Poi sono iniziati i guai ed ora… ora rischio di mandare in fumo anni ed anni di duro lavoro. E rischio di mandare in fumo anche i sogni dei miei compagni. Ho commesso una serie di errori, errori che quasi mi sono costati la vita ed ora voglio rimediare. Sono disposto a fare qualsiasi cosa. Qualsiasi”
    “Ti stai vendendo, praticamente”
    “Lo faccio tutti i giorni, del resto. Lo faccio dal debutto, no? Non lo fai anche tu? Non stai vendendo anche tu la tua immagine?”
    “Sì, in effetti…” mormorò Lisbeth
    “Cerco solo di non vederla in quel modo. Io sto vendendo un prodotto ma è un prodotto che rende felici le persone che lo acquistano. E rende felice me, capisci?”
    “Scusa se mi permetto ma… insomma, non mi sembri così felice”
    “Saggia osservazione. Effettivamente una persona felice non cercherebbe di suicidarsi per sei volte di seguito, giusto?”

    Lisbeth annuì, imbarazzata dalla schiettezza del ragazzo

    Bill qui mi trasmette una dolcezza, una malinconia, una dolcezza disarmante.
    Me lo figuro come un bimbo.
    Ma è schietto, è trasparente, non si vergogna di ciò che pensa e dice.
    Non so se ha senso ciò che ho detto, ma sta di fatto che questa immagine di Bill mi trasmette una grande dolcezza.
    CITAZIONE
    Beth pensò all’isteria che aveva sempre circondato i Tokio Hotel e capì che, per un sorriso come quello di Bill, era facile perdere la testa.

    Tu non puoi scrivermi queste cose proprio in questi giorni.. ç.ç
    CITAZIONE
    “Con uova, panna, un po’ di pancetta e il parmigiano!”
    “Pancetta?” disse Bill, con aria sdegnata “Io sono vegetariano”

    Vegetarian power!
    Grande, ciccino! *___________*
    SPOILER (click to view)
    Scusate, ma non potevo agire diversamente a questa dichiarazone! XD

    CITAZIONE
    “Sbaglio o ci stai già prendendo gusto con questa storia?” ridacchiò il cantante
    “Mi sto divertendo un sacco, lo ammetto!” e poi, continuando a ridere, accese l’auto e partì sgommando.

    Li sto amando follemnete.



    Ma questo capitolo è stupendo, pata! *________________*
    Cioè.. Poi c'è Cioppi che fa le battutine.. *-*
    Prevedo delle bellissime vicende!
    Vai avanti che mi sta interessando sempre di più questa storia! *-*
     
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  9. Kate ~
     
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    Oh Giuls *____*

    6. That day



    Casa Kaulitz non era poi tanto distante dalla sua e, durante il tragitto, Lisbeth si divertì raccontando a Bill alcuni spassosi aneddoti del suo mestiere.
    “Una volta, un bambino grassoccio ha vomitato sui miei piedi cinque minuti prima della diretta! La cosa più disgustosa è che non indossavo le scarpe! Mi ha imbrattato tutti i piedi di vomito!”
    Bill rideva a crepapelle, così Lisbeth continuò: “Sono corsa in bagno urlando e trattenendo le parolacce! ho dovuto chiamare Lou, non ce la facevo a lavarmi da sola! Solo al pensiero di dover toccare quella poltiglia…” fece un verso con la bocca e riprese “così Lou mi ha lavato via quello schifo con la doccetta mentre piangevo disperata!”
    Bill si asciugò le lacrime, provocate dalle risate, e chiese: “Chi è Lou?”
    “Ah scusa” Beth frenò dolcemente dinanzi al semaforo rosso e, voltandosi a guardarlo, spiegò: “Lou è un assistente di scena. Lo adoro, è come un padre per me”
    “Non hai un padre?” osò chiedere il ragazzo
    “Sì, ce l’ho. Solo che non abita qui, lo vedo pochissimo. Lui e mia madre si sono trasferiti diversi anni fa, per lavoro. Io ho deciso di restare, avevo cominciato la mia carriera qui e non me la sentivo di ripartire daccapo in un altro posto”
    “Dove sono andati?”
    “Sono stati per quasi un anno in Cina ed ora vivono in America” disse, mestamente “Mi mancano molto, li vedo solo qualche volta quando tornano a trovarmi. Lou mi è stato accanto in questi anni, posso sempre contare sulla sua presenza quando mi sento sola”
    “Che mi dici di Ingrid Scholz? Ci vai d’accordo?”
    “Ingrid… Ingrid è una persona da capire. A primo impatto sembra una donna austera, fredda come il ghiaccio e dedita solo al lavoro ed in parte è così. Ma, sotto sotto, è buona. Non posso dire di andare sempre d’accordo con lei, certe volte vorrei mandarla a quel paese e cercarmi un’altra manager ma perderei un valido aiuto. E’ una donna d’affari con i fiocchi, la mia carriera è al sicuro con lei”
    “Però non è un’amica, o sbaglio?”
    “No, in effetti non è una vera e propria amica. I nostri rapporti sono perlopiù lavorativi, difficilmente mi confido con lei… e David Jost, invece?”
    “Somiglia molto ad Ingrid” disse Bill, giocherellando con un anello “Anche noi abbiamo un rapporto di quel tipo con lui. E’ un uomo d’affari eccezionale, siamo amici ma non veri e propri confidenti. Però è sempre stato onesto nei nostri confronti e mi ha tirato fuori dai guai tante volte”
    “Sai, ti conosco da poche ore ma mi sorge spontanea una domanda. Spero non ti offenderai ma… com’è possibile che un ragazzo come te… insomma…”
    “Ti chiedi come sia possibile che abbia tentato di uccidermi sei volte?”
    “Esattamente” annuì Beth, arrossendo lievemente
    “Non lo so, cose che succedono. Probabilmente ho sottovalutato gli effetti della fama” rispose, rabbuiandosi. Lisbeth notò il repentino cambiamento d’umore del cantante, quindi aggiunse “Mi spiace, non volevo essere scortese”
    “Figurati. Credo di dover essere onesto con te. Sei la mia ragazza, no?” disse poi, ridendo
    “Esatto!” trillò Lisbeth “E, in quanto tale, pretendo di conoscere ogni tuo singolo tratto!”
    “Abbiamo parecchio tempo a disposizione” rispose Bill “Nel frattempo, lascia che ti mostri casa mia” e, con la mano, indicò una casetta verde scuro,posta al centro di un bel cortile quadrato protetto da una cancellata in ferro battuto “Accosta lì e suona il campanello, così Tom ci aprirà”
    Lisbeth accostò dinanzi al cancello, abbassò il finestrino e suonò il campanello. Una telecamera di sorveglianza ronzò e, pochi istanti dopo, una voce bassa disse solo “Vi apro”. In meno di dieci secondi il cancellò emise un suono metallico e si spalancò. Beth premette sull’acceleratore ed entrò in cortile, parcheggiando l’auto sul vialetto d’accesso, proprio di fronte alla porta di casa. Bill scese per primo e aspettò la ragazza, sorridendo. Qualche attimo dopo sulla soglia di casa comparve anche il gemello che andò incontro a Lisbeth tendendole la mano “Benvenuta, sono Tom” disse il ragazzo, ripresentandosi
    “Ciao Tom” rispose Beth, stringendo la mano del chitarrista con fare vigoroso “Che meraviglia questo posto! Vi occupate voi personalmente del giardino, immagino” aggiunse, ironicamente
    “Certo, tutte le mattine Bill scende in cortile con la zappa, il rastrello e il falcetto e passa due ore a potare le siepi, levare le erbacce, sistemare il vialetto” rispose Tom, ridendo e facendo strada in casa mentre Bill li seguiva ridendo e sibilando insulti
    “E quando ha finito” continuò Tom, entrando in salotto e facendo cenno a Lisbeth di accomodarsi sul divano “va al mercato cittadino a comprare semi per l’orto!”
    Beth scoppiò a ridere e si lasciò andare sul morbido divano in eco pelle, nero come la pece “Un perfetto contadino!”
    “Ridete, ridete pure!” si intromise Bill, sistemandosi accanto alla ragazza “Intanto è davvero merito mio se il cortile è così bello! Ho scelto personalmente il miglior giardiniere di tutta Berlino!”
    “Sì, certo Bill, certo” lo prese in giro Tom. Poi si rivolse a Beth e domandò “Vuoi qualcosa da bere?”
    “No, ti ringrazio. Comunque, giardino e giardinieri a parte, casa vostra è bellissima! Mi avevi detto che era solo un normale appartamento!” disse, guardando Bill
    “Beh, non è nulla di speciale”
    “Ma che dici? E’ una casetta incantevole! Casa mia è un normale appartamento ma casa vostra sembra uscita da un libro di favole. Favole moderne ma pur sempre favole!”

    La casa, in effetti, non era affatto un semplice appartamento. Oltre allo splendido giardino che la circondava, reso ancor più magico dalla siepe e dalla cancellata che la nascondevano dagli sguardi indiscreti, la casa contava otto stanze divise fra cucina con sala da pranzo, salotto, due bagni dotati di ogni comfort, due stanze da letto, uno sgabuzzino grande quanto un monolocale e un piccolo studio adibito a sala prove. Ogni stanza era arredata con gusto ed era ricca di accessori e suppellettili. Le pareti erano dipinte con tinte lucide ed ogni camera, tranne i due bagni, aveva il pavimento rivestito di parquet. Bill e Tom fecero fare un dettagliato tour della villetta a Lisbeth che, in ogni stanza, strabuzzava gli occhi ed emetteva gridolini di stupore. Quando tornarono in salotto e si riaccomodarono sui divani, Lisbeth disse “Complimenti ragazzi, è una delle case più belle che abbia mai visto! Vivete qui da molto?”
    “L’abbiamo acquistata circa due anni fa. Prima dei miei guai eravamo spesso in tour e trascorrevamo qui solo pochi mesi all’anno. Ultimamente ci siamo spesso ma spero di poter tornare presto al lavoro. Adoro la mia casa, il mio letto, il mio giardino ma voglio tornare a suonare” e, ancora una volta quel giorno, il viso di Bill si adombrò. Il gemello, notando prontamente il cambiamento d’umore di Bill, si intromise cambiò discorso “E tu, Lisbeth, che mi dici del tuo lavoro?”
    Lisbeth ridacchiò, una risatina amara in verità “Non saprei da che parte cominciare. E’ un lavoro strano. Da una parte lo amo e dall’altra lo detesto. Ma sono costretta a farlo altrimenti brucerei sul nascere ogni singola possibilità di carriera futura”
    “Mi pare di capire che non desideri avere a che fare con i bambini per sempre, o sbaglio?” chiese Tom
    “Assolutamente no! Ho un progetto ben chiaro in mente che spero di poter realizzare al più presto possibile! Considero questo periodo come una specie di transizione”
    “Posso chiedere quale sia il tuo progetto?” si intromise Bill
    A Lisbeth si illuminarono gli occhi e, in men che non si dica, prese a sciorinare una dettagliatissima spiegazione del suo talk show dei sogni. Parlo per quasi dieci minuti di fila, senza che i gemelli osassero interromperla, completamente assuefatti dalle sue parole. Quando la ragazza ebbe terminato, Bill esordì “Io ti affiderei un talk show anche subito! Pendevo dalle tue labbra, Lisbeth!”
    “Lo stesso vale per me” aggiunse Tom, ammirato “Hai un talento naturale! Parli come una macchinetta ma non stanchi mai! Ti avrei ascoltata per ore”
    “Vi ringrazio tanto” rispose lei, emozionata “Questo progetto conta molto per me. Prego che arrivi il giorno in cui vedrà la luce”
    “David potrebbe aiutarti!” disse Bill, con enfasi “Conosce un sacco di persone, sono certo che saprà mettere una buona parola per te”
    “Dici?” chiese Beth, speranzosa
    “Tu aiuti noi, noi aiutiamo te” rispose Bill, ammiccando anche se, dentro di sé, avvertiva il desiderio di aiutare quella ragazza in qualsiasi caso.

    Dopo qualche ora, passata perlopiù a chiacchierare di lavoro, musica (che per Bill e Tom era comunque sinonimo di lavoro) e hobby Lisbeth si alzò dal divano decisa ad andare a casa.

    “E’ stato un piacere conoscervi. Insomma, conoscervi meglio” disse, sorridendo. Anche i due ragazzi si alzarono dal divano e, sorridendo, Bill propose “E se andassimo a cena fuori?”
    “Non ho voglia di uscire, Bill. Sono stanco” mugolò Tom
    “A dire il vero, intendevo io e Lisbeth” mormorò Bill, timidamente
    “Io e te?” chiese la ragazza, stupita. Non pensava che Bill avrebbe avuto voglia di mostrarsi in pubblico con lei così presto ma, sorprendendo perfino sé stessa, si accorse che quell’invito le aveva fatto piacere
    “Ah grazie” si intromise Tom, fingendosi offeso “Sei fidanzato da poche ore e già pianti in asso il tuo gemello”
    “Su Tom, non essere geloso” ridacchiò Bill e poi volse lo sguardo in direzione di Lisbeth, aspettando una risposta
    “Ci sto” trillò la ragazza “Ma vorrei cambiarmi prima di uscire”
    “Perché, cosa c’è che non va nel tuo abbigliamento?”
    “Questo completo è troppo serio! Vado a casa, mi cambio e torno a prenderti”
    “Ok” rispose Bill “Vorrà dire che mi cambierò anche io” e poi, per la prima volta da mesi, il cantante si diresse verso la sua stanza canticchiando allegramente e lasciando Tom sbalordito
    “L’hai sentito canticchiare anche tu, vero?” domandò Tom a Beth, accompagnandola alla porta. La ragazza fece un cenno di assenso con la testa e Tom, prima di salutarla e richiudere la porta, disse “Mi sa che ne vedremo delle belle!”

    *That day - Tokio Hotel (Ancora xD)
     
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  10. »Sally
     
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    *_______________________*
    Che meravigliosa meraviglia questo capitolo! *_*
    Mi sembra banale lasciare un commentino dopo un capitolo così bello! *_*
    Sono davvero, ma davvero felice di come si stia sentendo Bill, è davvero una bella cosa! Sono sicura che la compagnia di Lisbeth lo aiuterà a ritrovare un po' di serenità e lui sta già tornando a sorridere.
    Mi piace molto il fatto che Lisbeth sia una ragazza alla mano, senza peli sulla lingua, con questo intendo che non si fa problemi a parlare di vomitate varie xD
    Sai, può sembrare una cavolata, però per me è molto importante questo fatto; la fa sembrare una ragazza normale, alla mano. Questo mi piace moltissimo perché riesco a ritrovarmi in gran parte del suo carattere.
    Bellissimo capitolo!
    Ti rinnovo ancora i miei complimenti! *_*
    :wub:
     
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  11. Kate ~
     
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    :uyu: :uyu: :uyu: :uyu: Pata *_*
     
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  13. ** Prinzi **
     
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    Questo capitolo è fantastico *_____*
    Sono così in sintonia *___________* e anche così dolci *___________*
    Come ogni tua ff mi innamoro dei protagonisti *___________* e mi immedesimo anche XD
    Sono contentissima, Bill è ritornato a canticchiare *________* Beth i miei complimenti u.u
    Non ci sono parole!Riesci sempre a farmi divertire e riflettere con i capitoli...ti stimo u.ù
    Rinnovo anch'io i complimenti,pata *_*
     
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  14. Kate ~
     
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    Grazie patate! *______*
     
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  15. Valy~En
     
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    *_________*

    it's magic!!!

    un capitolo adorabile... ^^ è bello come hai fatto aprire Bill e Lisbeth uno nei confronti dell'altra!!!

    mi piace da matti!!! xD

    CITAZIONE
    “Che meraviglia questo posto! Vi occupate voi personalmente del giardino, immagino” aggiunse, ironicamente
    “Certo, tutte le mattine Bill scende in cortile con la zappa, il rastrello e il falcetto e passa due ore a potare le siepi, levare le erbacce, sistemare il vialetto” rispose Tom, ridendo e facendo strada in casa mentre Bill li seguiva ridendo e sibilando insulti
    “E quando ha finito” continuò Tom, entrando in salotto e facendo cenno a Lisbeth di accomodarsi sul divano “va al mercato cittadino a comprare semi per l’orto!”

    adorabile ortolano :uyu: :1zmi14i.gif:

     
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138 replies since 23/10/2010, 13:11   1627 views
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