Bloodlust

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. EinRegentag
     
    .

    User deleted


    up up up up up up up up up up up up up up up up up up up up up up up up up up up up up!!!!!!
     
    Top
    .
  2. Blair_
     
    .

    User deleted


    Oh *-* Siccome ho il pc mezzo rotto (non so che problemi ha :tytu: ) me lo terranno via per tipo una settimana.. Quindi giuro che posto.. Voi non abbandonatemi per favore ç_ç se tornassero anche le altre lettrici ne sarei immensamente felice.. ç_ç
    E ringrazio te mia cara per esserti ricordata di me :felice:
     
    Top
    .
  3. EinRegentag
     
    .

    User deleted


    Blairrrrrrrrrrr!!! Non potrei mai abbandonarti o dimenticarmi di te :)
    Non vedo l'ora di leggere il nuovo capitolo :D
     
    Top
    .
  4. aniahh
     
    .

    User deleted


    ciaooooo, io ultimamente mi connetto pochissimo su questo sito ma sono sempre curiose se hai postato, e anche se non commento è solo perchè perche mi dimentico la password, (questa è la terza volta che me la rifaccio) leggo sempre

    upppppp
    :)
     
    Top
    .
  5. Blair_
     
    .

    User deleted


    Salve ragazze (:
    Prima di tutto buon anno a tutte voi. Spero abbiate passato bene il natale e il Capodanno!
    Chiedo perdono per la mia assenza, specie quando vi avevo detto che avrei postato ma grazie alla mia solita immensa fortuna, quando vi ho detto "devo portare il pc ad aggiustare me lo terranno via una settimana" beh.. il giorno dopo era defunto completamente. L'ho portato al negozio e dopo una settimana e mezza il tipo mi fa che si era bruciata la scheda madre.
    Quindi la mia assenza è dovuta a questo.. ho dovuto aspettare per prendermi un pc nuovo ed ho dovuto attendere passate le feste per avere indietro il mio vecchio pc con l'hard disk con il capitolo scritto x__x quindi ecco perchè non ho postato..
    In ogni caso posto ADESSO *-*
    Spero vi piaccia.. è più lungo del solito perchè ho pensato che ve lo meritavate *-*
    spero in tanti vostri commenti positivi, come ho detto in precedenza ci sarà una 'sorpresina', vediamo chi se ne accorge e che dire.. buona lettura (:




    Capitolo 13: Tom.


    Sembrava una macchinetta impazzita, non la smetteva più di parlare.
    Nel mondo ci sono vari tipi di persone, ci sono quelle che fingono di interessarsi alla vita degli altri, quelle che si interessano per sfruttare le cose a proprio vantaggio, quelli che si interessano sinceramente ma in maniera moderata e forse anche troppo distante (e qui mi colloco io) e poi ci sono quelli che si interessano in maniera morbosa, quelli che fanno sua la storia, anche se magari non centrano nulla e che vogliono sapere tutto fino ai minimi particolari e per quanto tu provi ad impegnarti non puoi fare nulla per sfuggirgli ed è qui, che io colloco Bill.
    “Fermo, fermo, fermo, stop, bloccati un secondo” dissi ormai seccato “la vuoi finire di blaterare morbosamente? Come faccio a risponderti se continui a farmi un mucchio di domande e poi cerchi di risponderti da solo dando spiegazioni strampalate? E poi tu non dovresti essere a scuola?”.
    Finalmente si azzittì, facendosi piccolo piccolo ed improvvisando un broncio che gli si addiceva moltissimo, era tipico di Bill, in situazioni come queste lo faceva sempre.
    “Tom, mi hai detto di essere un vampiro, capisci? Un V-A-M-P-I-R-O! Hai ucciso Ted davanti i miei occhi! Ti ho pure aiutato a far sparire il corpo! Come puoi pretendere che io non blateri? E soprattutto, come puoi anche solo pensare che io oggi sarei andato a scuola? La scorsa notte ho accettato di ritornare al collegio perché avevo bisogno di raccogliere i pensieri ed ero stremato” disse ricominciando a parlare furiosamente.
    Feci un respiro profondo, per quanto possibile; sapete, i vampiri non respirano, facciamo solo finta, è un modo per sembrare delle persone normali, per non dare nell’occhio.
    All’inizio è difficile, perché detto sinceramente, non è una cosa che viene naturale.
    Si lo so, ora voi starete pensando ‘ma come, è una cosa che fai in automatico per tutta la tua vita, come puoi dire che non viene naturale’; è proprio questo il punto, per voi è naturale respirare con intervalli di tempo regolari, per noi lo è il non farlo, soprattutto se sei morto da duecentosettantanove anni.
    “Bill, lo so che questa sera ho messo a dura prova molti aspetti di te. In pratica ho ucciso una persona davanti i tuoi occhi e prima ancora mi sono nutrito di lui, successivamente mi sono avvicinato a te dando per scontato il fatto che tu non saresti fuggito e che mi avresti capito”.
    “Ed infatti io l’ho fatto! Non sono fuggito. Sono rimasto lì con te, ti ho aiutato e ti ho accettato per quello che sei, sai molti non l’avrebbero fatto”.
    “Lo so, non serve che me lo dica tu, è per questo motivo che noi non passeggiamo per strada avvicinando persone a caso dicendo ‘hey, sono un vampiro. Che ne dici, ceniamo insieme? Ah dimenticavo, non metterti ad urlare, non ho ancora deciso se sarai tu la portata principale’, ma si certo, che stupido che sono”.
    “Non volevo dire questo, lo sai, non sono stupido come credi”.
    “Ne sei sicuro?” dissi alzando un sopracciglio.
    “Senti Tom, non voglio litigare con te, voglio solo capire e sapere ok? Capisco che tu ora sia agitato”.
    “Agitato? Ma ti senti? È per questo che mi girano le palle. Io NON sono agitato, sono arrabbiato. È logico che io collego il fatto che tu mi stessi seguendo al fatto che mi sono esposto per te e quindi mi hai scoperto. Se tu non fossi uscito da quello stupido collegio per pedinarmi, cosa che fai da quando ci siamo conosciuti, quell’altro imbecille non avrebbe cercato di ucciderti ed io non sarei dovuto intervenire per salvarti il culo mettendo a rischio tutta la mia razza”.
    “La tua, la tua razza? Dici sul serio Tom? Ti interessa di più la tua ‘razza’ che me? Beh sai una cosa? Ieri pensavo che tutte quelle cose le avessi dette per rabbia, oggi invece sono convinto che le pensi veramente, quindi direi che forse è meglio chiuderla qui, non ha senso continuare questa, questa cosa”.
    “Oh Bill, tu non riesci veramente a capire quale sia il punto vero?” dissi fuori di me.
    “No Tom, sei tu che non capisci”.
    Si diresse verso la porta a passi svelti, ma io fui più veloce e in un attimo fui davanti a lui.
    Il suo sguardo era diverso, non era più il solito dolce, fragile ed ingenuo Bill.
    Ora mi vedeva sotto un’altra luce, ora credeva di sapere chi ero o meglio cos’ero in realtà e non riusciva a capire che io ero diviso in due, ero davanti ad un bivio e per la prima volta in vita mia, non sapevo cosa fare.
    L’unica cosa di cui ero certo, era l’esistenza di quella bruttissima sensazione.
    Ora lui sapeva e tutto ciò che ero, era a rischio.
    Da quando ero tornato in città avevo provato in tutti i modi ad allontanare quella situazione da me, cercando di essere cauto ed attento a tutto quello che facevo.
    Purtroppo, quando si trattava di Bill, non riuscivo più ad essere tale.
    “Lasciami passare Tom”.
    “Bill tu sai che io devo accertar..” mi interruppe bruscamente.
    “Stai tranquillo. Non dirò niente a nessuno. Consideralo un regalo d’addio”.
    “Non devi dirlo neanche a Jimmy. Con nessuno significa N-E-S-S-U-N-O. Neanche ad Emily o i tuoi genitori”.
    “Tom non sono idiota, anche se tu sei convinto del contrario. Se ho detto che non lo dirò ad anima viva vuol dire che me lo terrò solo per ME”.
    “Sarà meglio” dissi arrabbiato.
    “Oh, adesso passi alle minacce?” fece un cenno di disgusto, mi sorpassò ed andò via.
    Andai in salotto e mi versai un bel bicchiere di whiskey e mi sedetti sulla poltrona.
    Tutto quel casino mi aveva messo fame, ma non ero dell’umore giusto per andare a caccia.
    Sorseggiando il mio drink, pensai a tutto quello che era successo.
    Io non pensavo che Bill fosse un’idiota e non volevo nemmeno che si allontanasse da me, anche se una parte di me era convinta che fosse meglio così.
    Sicuramente sarebbe stato più sicuro per lui ed anche per me, ma questa consapevolezza non mi bastava.
    Ben presto abbandonai l’idea di starmene rinchiuso dentro casa ad ubriacarmi tutta la notte, pensando a come mi sarei ridotto se non avessi mangiato, così uscii.
    Nonostante tutto ciò che mi avesse appena detto, scorsi chiaramente la sagoma di Bill alla finestra.
    La rabbia mi salii nuovamente e corsi in direzione della periferia, nelle vicinanze dei boschi, sperando di trovare qualche facile preda da catturare per farla finita al più presto e ritornarmene a casa.

    **
    Era sera inoltrata, Bill non si era ancora fatto vivo e dopo la nottata appena passata avevo dormito tutto il giorno.
    Alla fine ero talmente fuori di me che mi divertii a rincorrere un povero uomo terrorizzato, saltandogli letteralmente alla gola quando mi stancai e decisi che stava iniziando a fare troppo rumore per le mie orecchie.
    Se non altro avevo avuto il buon senso di trascinarlo in mezzo al bosco e di liberarlo per poi dargli la caccia, così anche se avesse urlato con tutto il fiato che aveva, non gli sarebbe servito a nulla.
    Lo so bene che non si gioca con il cibo, però ero molto arrabbiato e dovevo pur sfogarmi in qualche modo.
    Mi vestii in fretta, avevo una cosa molto importante da fare.
    Uscii di casa, mi diressi veloce verso il collegio di Bill e lo vidi come sempre affacciato a quella finestra, controllai che non ci fosse nessuno in giro e con un balzo fui sul davanzale, a pochi centimetri da lui.
    Tralascerò l’infarto che gli feci prendere, logicamente avevo fatto tutto ciò in un battito di ciglia quindi non si rese nemmeno conto che mi ero già spostato dalla strada.
    “Ma sei cretino? Mi hai fatto morire”.
    Risi sonoramente e lo presi per un braccio.
    “Che diavolo stai cercando di fare?” disse cercando di liberarsi inutilmente dalla mia presa.
    “Vieni con me” gli sussurrai.
    “Si e dove? Fuori dalla finestra? Sei impazzito? E se Jimmy fosse stato qui? Cosa gli avresti detto?”.
    Sospirai rumorosamente.
    “Bill, ti ricordo che sono un vampiro. Quando dici vampiro, implichi automaticamente altre quattro cose, ovvero: velocità, riluttanza verso il sole, udito particolarmente sviluppato, e beh, sangue”.
    Quando pronunciai l’ultima parola sentii chiaramente il suo corpo irrigidirsi sotto il mio tocco ma non mi soffermai più di tanto su quella reazione, era una cosa piuttosto normale da parte sua reagire così.
    “Sapevo che eri solo. Vieni con me” ripetei.
    “Dove vorresti portarmi? Poi ti ricordo che abbiamo chiuso”.
    “Fidati di me per favore. Se poi deciderai che non vuoi più avere niente a che fare con me, me ne farò una ragione e ti lascerò in pace, per sempre”.
    Non disse nulla, mi fissò e basta.
    “Puoi fidarti di me Bill?” chiesi fissandolo a mia volta dritto negli occhi.
    Dopo qualche istante di silenzio accennò un sì con la testa.
    Balzai dentro la sua camera, lo presi in braccio e mi diressi verso la finestra.
    “Non possiamo prendere le scale?” disse con voce tremante.
    “Shh, chiudi gli occhi Bill” gli sussurrai in un orecchio.
    Con un po’ di titubanza fece come gli dissi e si strinse forte a me.
    In un secondo fummo nel cortile e dissi a Bill che ora poteva aprire gli occhi.
    “Wow, non me ne sono nemmeno reso conto” disse meravigliato.
    “Hai visto? Sei ancora vivo! Te l’avevo detto di fidarti di me!” risi.
    Sorrise anche lui e mi sentii invadere di calore.
    “Beh, sei pronto per un altro giretto?”.
    “Certo! Dove andiamo Tom?” chiese eccitato.
    “È una sorpresa”.
    Sorrise, si strinse nuovamente a me e chiuse gli occhi appoggiando la testa sotto l’incavo del mio collo.
    Lo strinsi a mia volta e cominciai a correre veloce.
    Lo lasciai scendere solo quando eravamo giunti a destinazione.
    Ero agitato, lo ammetto.
    Quello che stavo per mostrare a Bill non l’avevo mai fatto vedere a nessuno.
    Quello era il mio posto, un po’ macabro forse specie all’una di notte, ma quello era stato ed era ancora il mio rifugio da tutto, se mai io fossi sparito da qualsiasi parte del mondo, chiunque avrebbe potuto trovarmi lì, di notte logicamente perché di giorno sarebbe stato un po’ problematico.
    Bill aprì gli occhi e rimase un po’ perplesso, credo, aveva un’espressione strana che non riuscii a decifrare.
    “Vieni” gli dissi prendendolo per mano.
    “Tom perché siamo qui? Non credevo mi avresti portato in un cimitero”.
    “Beh, tu volevi sapere chi sono no? Forse sarebbe più giusto dire che vuoi conoscere tutto di me e quindi dobbiamo iniziare da qui, adesso seguimi per favore”.
    Ci addentrammo nel cimitero illuminato solo dalla luce della luna.
    Logicamente io ci vedevo benissimo, lui un po’ meno, anzi per niente!
    Continuava ad inciampare nelle radici che coprivano in buona parte il terreno, sbattendomi addosso.
    Mi faceva sorridere perché imprecava continuamente tra se e se sussurrando piano, cercando di non farsi sentire da me, cosa piuttosto impossibile.
    “Siamo arrivati” dissi.
    Bill cercò di guardarmi negli occhi ed io gli indicai la tomba davanti a noi.
    “Si forse avrei dovuto portarti qui di giorno ma è stata un po’ improvvisata la cosa” risi.
    “Non c’è problema, qui non ci sono alberi ad ostacolare la luce della luna, quindi ci vedo un po’ meglio”.
    “Aspetta” sussurrai.
    Misi le mani in tasca e cominciai a rovistare in cerca del lumino.
    Sapevo che c’era, la notte in cui avevo salvato Bill volevo dirigermi qui dopo la caccia, ma non avevo potuto per via di tutto il casino che era successo per via di quel Ted e nemmeno la notte successiva.
    “Hai da accendere? Ho scordato il mio” chiesi dopo averlo trovato.
    Presi l’accendino dalle sue mani, appoggiai la candela sulla lapide e la accesi.
    La luce illuminò subito tutto intorno rendendo più facile la vista a Bill.
    “Ma Tom, questa, questa è..”.
    “Sì. Questa è la tomba dove sono sepolti i miei genitori” dissi amareggiato.
    Lo guardai, il suo viso si era fatto scuro.
    Stava sicuramente cercando delle parole rassicuranti da dirmi, ma si leggeva chiaramente che non riusciva a trovarle, lo capivo.
    Ritornai a fissare quella pietra fredda, forse anche troppo ma poco dopo Bill scosse i miei pensieri, facendomi ritornare alla realtà.
    “Tom?” disse piano.
    “Uhm?”.
    “Qui c’è scritto anche il tuo nome. Ma tu non..”.
    “Sì. C’è soltanto una bara vuota con dentro delle cianfrusaglie che mi appartenevano”.
    “Quindi i tuoi genitori non sapevano?”.
    “No, non l’hanno mai saputo. Vedi, quando Caroline mi ha trasformato io non ero più lo stesso. Ero diventato molto più simile ad un animale, ero instabile, molto pericoloso, avevo sempre fame e non potevo restare vicino alla mia famiglia. Così me ne sono andato via, con lei, abbiamo lasciato la città. Ho fatto ritorno solo due volte nel corso degli anni; per la morte di mio padre e successivamente per quella di mia madre, poi me ne sono andato nuovamente. Sono ricomparso in città la sera in cui sei arrivato tu”.
    “Frena! Caroline?! E cosa significa ‘la sera in cui sei arrivato tu’?”.
    Alzai gli occhi su di lui e scoppiai a ridere.
    Aveva un’espressione da oscar, misto ‘cosa centro io adesso’ misto ‘dimmi subito chi diavolo è’.
    “Smettila di ridere e racconta!” disse spazientito.
    “Va bene, va bene, calmati su! Adesso ti racconto tutto. Se devo essere sincero, quella notte stavi per diventare la mia cena” dissi distratto.
    “La tua cosa?!” urlò sconvolto.
    “Beh scusa! Ero appena arrivato in città, avevo sistemato quasi tutta la casa era logico che avessi fame, no?! Per me una persona vale l’altra! Non è che tu vai a sceglierti il pollo che ti piace di più e lo fai ammazzare, prendi una vaschetta a caso al supermercato! E poi se fossi in te mi soffermerei più sul fatto che non ti ho fatto nulla, anche se avrei potuto”.
    “Perché non l’hai fatto?”.
    “Perché appena ti ho visto ho sentito un brivido in tutto il corpo, non so spiegarlo, ma in quel momento ho capito che non avrei mai potuto farti del male”.
    “Quindi quella notte eri tu in mezzo agli arbusti, non era stato quel gatto nero a spaventarmi a morte”.
    “Esattamente, quel povero gattino non aveva fatto niente”.
    “Uhm.. comunque devi ancora dirmi di Caroline” disse mettendo il broncio.
    “Ah già Caroline. Non c’è molto da dire, mi ha trasformato, ho passato i primi novant’anni della mia nuova vita al suo fianco, ci siamo divertiti, mi ha spezzato il cuore andandosene con un altro vampiro del cazzo e fine della storia”.
    “Ma non mi avevi detto di essere gay?! Come fai ad esserlo se sei stato insieme a lei per tutto quel tempo”.
    “Beh se devo essere sincero io non sono propriamente gay” risposi vago.
    “Ma che stai dicendo?! Me l’hai detto tu!”.
    “Sì, lo so. Tu mi piaci, ma non è che io provo questa cosa per tutto il genere maschile. È stata quella notte. Ho solo sentito che io volevo e dovevo averti. Così quando mi hai detto di essere gay, ti ho detto che lo ero anch’io. Era per rendere più facile la cosa. Non potevo venire lì e dirti ‘ah no, non sono gay, mi attiri solo tu, sai quando sei arrivato ti stavo per sbranare davanti il cancello ma poi ho visto i tuoi meravigliosi occhi ed ho cambiato idea’!”.
    “Beh si da il caso che nemmeno io avevo mai provato attrazione per un uomo! Infatti dopo averti ‘conosciuto ’mi sentivo confuso, ogni volta che Jimmy mi chiedeva se ero gay rispondevo di no e ne ero fermamente convinto, però poi il mio pensiero andava subito a te e lì non sapevo più cosa pensare”.
    “Quindi alla fine possiamo dire di essere stati due stupidi. Provavamo le stesse cose ma solo l’uno nei confronti dell’altro ma abbiamo finto il contrario” risi divertito.
    “Sì, riassumendo direi che è andata così!”.
    Si fece un silenzio imbarazzante ed io iniziai a giocherellare distrattamente con un mio dread, mentre Bill tamburellava le dita sul marmo freddo della lapide.
    Il lumino era ormai giunto quasi alla fine e si sarebbe spento a breve.
    Bill squarciò il silenzio chiamando il mio nome.
    “Tom? Posso farti una domanda?” chiese imbarazzato.
    Sorrisi.
    “Dimmi pure”.
    “Ti ricordi quella notte in cui abbiamo litigato per la prima volta?” chiese calciando un sassolino per terra.
    “Vuoi dire quella notte in cui ti ho sorpreso mentre cercavi di entrare in casa mia e ti ho minacciato?” alzai un sopracciglio.
    “Sì quella”.
    “Che c’è?”.
    “Perché ti sei arrabbiato così tanto? E come facevi a sapere il mio nome?” chiese titubante.
    “Ero scocciato perché un estraneo stava cercando di entrare nel giardino di casa mia senza permesso. Ti tenevo d’occhio e ti ricordo anche che ci sento bene, molto meglio di chiunque altro, ed avevo sentito mentre il tuo compagno di stanza ti chiamava per nome”.
    “Ah ora capisco. Mi dispiace per quella notte”.
    “Non fa niente tranquillo”.
    Sorrisi, lo tirai verso di me e lo baciai.
    Lui ricambiò il mio bacio e mi abbracciò forte.
    “Pace?” chiesi.
    “Pace” rispose sorridendo.
    Lo guardai dritto negli occhi cercando di capire a cosa stesse pensando.
    Poi non riuscii a fare a meno di pensare a quanto mi piacesse ed a quanto lo trovassi così meraviglioso.
    “Su andiamo, ti riporto al collegio” dissi alzandomi in piedi.
    “No Tom, posso stare da te questa notte?” chiese imbarazzato.
    Tentennai incerto sul da farsi, poi mi balenò in mente un pensiero poco impuro e risposi.
    “Certo Bill. Ora che sai di me puoi venire quando vuoi. Non ho più niente da nasconderti”.
    Mi sorrise come non aveva mai fatto e gli sorrisi anch’io.
    La luce della candela si spense, così decisi di prenderlo in braccio come avevo fatto prima, per fare più in fretta.
    Corsi verso casa mia, stringendo un Bill felice tra le braccia.
    Sul mio viso si fece strada un sorriso, non un sorriso qualsiasi ma un sorriso vero, di quelli che non facevo ormai da secoli, di quelli che ti riempiono l’anima e ti colmano il cuore di felicità.
    Per la prima volta dopo anni, tanti anni, ero finalmente felice.
    Sentivo che iniziavo ad amare quel ragazzo e l’avrei protetto a costo della mia stessa vita.


    Note finali: spero tanto vi sia piaciuto il capitolo! Fatemi sapere cosa ne pensate *-*

    CITAZIONE (aniahh @ 9/9/2013, 00:13) 
    ciaooooo, io ultimamente mi connetto pochissimo su questo sito ma sono sempre curiose se hai postato, e anche se non commento è solo perchè perche mi dimentico la password, (questa è la terza volta che me la rifaccio) leggo sempre

    upppppp
    :)

    Ciaooo cara (: mi fa davvero molto piacere che tieni controllata la mia ff! Tranquilla! Anch'io per entrare mi dimentico sempre la pass! infatti ormai ci ho rinunciato e ho salvato la mail così basta che controllo lì! Finalmente dopo decenni ho postato! :lol:
     
    Top
    .
574 replies since 3/12/2010, 01:33   10161 views
  Share  
.