Bill & Tom Kaulitz Italian Forum

Posts written by °Summer°

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    Amore mio... ç__ç
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    TANTI AUGURI ALE!!! :STRONE117.gif:
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    Questo articolo come minimo è di 6 anni fa XD
    Su, aggiornatevi!!!
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    Perchè non sono ricca, perchè?!!! ç_______ç

    Spero che vinca una vecchia cicciona... :1222342214.png:
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    Questo è un raggio di sole tra le tenebre... confermate vi pregoooooooooo!!!!!!!

    Mi manca TROPPO, ho bisogno di vederlo.
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    Adam, testina, cerca di capire due cose:
    1 - Bill purtroppo per te, non è gay
    2 - Anche se lo fosse, tu gli fai schifo

    Chiaro il concetto?! Raus!!! :lol:
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    CITAZIONE
    Amore: questi fratelli idolatrano molte cose e il cuore potrebbe spezzarsi o potrebbero essere negativamente influenzati da qualcuno che non va bene per loro

    Finchè non incontra me sarà così per forza... XD
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    Tanti auguri Fra!!! :uyu:
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    Eccomi qui ragazze, scusatemi per il ritardo, ma sono stata molto presa con lo studio...

    Capitolo 7

    Ashley, dopo aver lasciato la sorella con un espressione a punto di domanda sul volto, corse velocemente verso il negozio di Rick Owens, decisa a mettere in atto il piano che le era venuto in mente per riuscire a contattare Bill.
    Sapeva che quando i nuovi clienti pagavano con carta di credito, una regola della boutique era quella di chiedere un documento e di farne una fotocopia, al fine di evitare spiacevoli brutte sorprese, come era già successo in passato con qualche balordo.
    La ragazza, era quindi decisa a farsi dare ancora una volta una mano dalla commessa, anche se era consapevole che questa volta non sarebbe stato affatto facile convincerla.
    Arrivata davanti alla elegante porta a vetri, prese un bel respiro ed entrò dirigendosi verso di lei, mordendosi un labbro per l'imbarazzo.
    "So che mi prenderà per una pazza e che le sto chiedendo di fare uno sgarro alle regole, ma ho bisogno del suo aiuto".
    La donna sollevò lo sguardo dai suoi conti e la guardò strabuzzando gli occhi, chiedendosi cosa volesse ancora quella strana ragazza, ma si mostrò comunque molto disponibile ad ascoltarla.
    "Si ricorda quel ragazzo che era qui con me? Ecco... io sono completamente pazza di lui e devo assolutamente fargli avere una cosa... so che chiedete i documenti e così..."
    A quel punto però, Ashley venne bruscamente interrotta.
    "Che cosa? No, no, non puoi chiedermi una cosa simile, sei un'ottima cliente e quando posso ti vengo incontro, ma non ho intenzione di rischiare il posto di lavoro! Mi dispiace"
    La mora però non si diede per vinta e si mise davanti alla donna, che stava per dileguarsi un po' incavolata, bloccandole il passaggio.
    "La prego, non le sto chiedendo di darmi il suo indirizzo, ma semplicemente di inviargli un mio regalo con un bigliettino, per piacere, per favore..."
    La commessa la guardò sbuffando, per niente propensa a cedere di fronte alla sua insistenza, ma dopo altre, innumerevoli suppliche da parte di Ashley, la donna più per disperazione che per altro, decise di cercare di accontentarla anche stavolta.
    Ovviamente la condizione non trattabile era che si sarebbe incaricata personalmente di spedire il pacco a Bill, senza farle sapere dove si trovava la residenza dei gemelli, ma alla giovane Roberts, questo non importava.
    "Perfetto, allora prendi quello che ti devo spedire, e fai in fretta perché devo chiudere"
    Ashley fece i salti di gioia, e senza pensarci due volte corse a prendere quel cappellino orribile che solo un paio d'ore prima aveva fatto provare a Bill, considerandolo il degno simbolo di quella pazza giornata che avevano passato assieme.
    Dopo aver allegato al pacchetto un bigliettino, e aver aggiunto il suo numero di telefono, porse il tutto alla commessa, che osservando la sua agitazione nel compiere quelle semplice azioni aveva iniziato a ridacchiare sotto i baffi. Sì, quella ragazza aveva perso la testa, ma nel vero senso della parola.
    Qualche ora dopo, le sorelle Roberts si ritrovarono a casa da sole, davanti a un piatto di pasta al pomodoro fumante, ma c'era tensione nell'aria, nessuna delle due aveva più osato parlare di quello che era successo quel pomeriggio, nemmeno durante il tragitto per tornare a casa.
    Sarah era quella che si sentiva più a disagio, non riusciva a definire quello che aveva vissuto in quelle ore, e a dirla tutta si sentiva in colpa.
    Mancavano pochi giorni al suo ottavo anniversario di fidanzamento, e lei per la prima volta si era lanciata in pensieri poco casti, verso qualcuno che nemmeno conosceva.
    In più sua sorella, anche se involontariamente, poco prima aveva colto appieno il suo malessere nello stare accanto a Tom, e lei non si sentiva ancora pronta per parlargliene, farlo sarebbe stato come ammettere che un cambiamento in lei c'era stato, e non lo poteva permettere, non voleva.
    Ashley d'altro canto, cogliendo il momento di tensione della sorella, decise di non insistere, ed evitò anche di parlarle di Bill, limitandosi solo a comunicarle la sua decisione di mandargli un regalo.
    Il resto della cena, passò nel più completo silenzio, e una volta finito di mangiare, Sarah si alzò frettolosamente, prendendo i piatti da lavare e dirigendosi verso il lavandino.
    "Dai lascia stare, sai che li lava al mattino la donna delle pulizie..." mormorò a quel punto la maggiore avvicinandosi a lei sempre più preoccupata per il suo strano comportamento.
    "Lo so, ma ho bisogno di fare qualcosa, non riesco a stare ferma stasera"
    Ashley sospirò, e senza aggiungere altro la abbracciò forte, accarezzandole dolcemente la testa.
    "So che ti senti sbagliata in questo momento, ma non è così, tu sei la persona migliore del mondo... non chiedere troppo a te stessa, non puoi essere sempre perfetta, in fondo non hai fatto nulla di male..."
    Sarah si asciugò una lacrima e si staccò da lei, sorridendole debolmente.
    "Lo so Ash, è un momento così, passerà... comunque... spero davvero che lui ti chiami, stareste davvero bene assieme..."
    La sorella arricciò le labbra e piegò il volto di lato "Già, lo penso anche io... speriamo che anche lui sia della stessa opinione, chissà quando riceverà il pacco..."
    Due giorni dopo, verso l'ora di pranzo, l'addetto di una nota compagnia di corrieri suonò il campanello di casa Kaulitz, e chiese a Bill si scendere a ritirare un pacco.
    Il ragazzo in un primo momento rimase stranito di fronte a quella richiesta, lui non aveva ordinato nulla, e non conosceva nemmeno nessuno che poteva avergli mandato qualcosa con quella modalità.
    Nonostante le perplessità decise comunque di scendere a vedere di cosa si trattasse, e quando vide che il mittente, era il negozio in cui aveva fatto acquisti ultimamente, pensò che doveva trattarsi di qualche omaggio che la boutique gli aveva riservato per l'ingente cifra che aveva appena speso.
    Dopo aver firmato il foglio della consegna rientrò in casa, e curioso di vedere cosa si stavano inventando per invogliarlo a fare altri acquisti da Owens, aprì subito la busta.
    Con sua enorme sorpresa però, al suo interno vi trovò l'ultima cosa che si sarebbe immaginato di trovare: il cappellino orribile che gli aveva fatto provare la ragazza che aveva conosciuto proprio lì.
    Bill alzò un sopracciglio... che cosa significava? Era una semplice coincidenza o c'era un collegamento? Ma non fece nemmeno in tempo a formulare realmente i suoi dubbi, che notò sul fondo della busta un bigliettino nero, scritto con una penna argentata.
    Sempre più curioso, lo prese e lo aprì.
    - Questo è per i momenti bui, quelli in cui non avrai più voglia di sorridere.
    Se ti senti triste, indossalo e guardati allo specchio... ricordati che non c'è nulla di più bello al mondo, del tuo sorriso.
    Spero di rivederti presto...
    Un bacio, Ashley -

    In basso, sul foglietto c'era un numero di telefono, e Bill restò per un attimo a osservarlo.
    Sì, era lei, Ashley, quella pazza che lo aveva fatto divertire e stare bene come non gli accadeva da molto tempo con una ragazza, in effetti in quei giorni le era capitato di pensare a lei, ma aveva creduto che forse non era il caso di farsi avanti.
    Ora però era stata lei a contattarlo... che cosa doveva fare? Doveva chiamarla, almeno per ringraziarla?
    Bill era titubante, nonostante fosse sempre rimasto un ragazzo normale sotto tutti i punti di vista, il suo approccio con le ragazze era molto cambiato.
    Purtroppo, aveva conosciuto delle arpie senza scrupoli, e ora non riusciva più a fidarsi di nessuna, anche quando, come in quel caso, qualcosa gli diceva che Ashley, era diversa dalle solite troiette che volevano solo portarselo a letto.
    Dopo aver riletto il biglietto ancora un paio di volte, decise di aspettare Tom prima di prendere qualsiasi decisione, forse lui sarebbe stato in grado di dargli il consiglio giusto, non voleva fare cazzate.
    Per il resto del pomeriggio il cantante restò così in casa a cazzeggiare in sua attesa, ma il suo pensiero finiva sempre per ritornare si quel dubbio amletico... cosa doveva fare?
    Finalmente verso le 5 il gemello rincasò, e dopo averlo salutato velocemente, si diresse ciondolando a farsi una doccia.
    "Tomi! Aspetta un attimo, dovrei parlarti di una cosa..." bofonchiò Bill, fermandolo sul ciglio del bagno.
    Il gemello lo guardò storto "Non è che puoi aspettare dieci minuti? Sono sudato e avrei voglia di una doccia..."
    Il cantante però si morse il labbro e continuò, non voleva più aspettare.
    "Ti ricordi di Ashley? La morettina che ho conosciuto da Owens....."
    "Sì Bill me la ricordo, anche se ricordo meglio quella gnocca di sua sorella, comunque che ha fatto?"
    "No è che... mi ha mandato un pacchetto tramite il negozio e c'è il suo numero, credo voglia uscire con me..."
    Tom alzò gli occhi al cielo, gli stava impedendo di lavarsi perché aveva ricevuto un invito?!
    "Bill che vuoi da me, se ti piace escici!" ribatté quindi ridendo.
    "Ma Tomi è che... mi posso fidare secondo te?"
    Il chitarrista ci pensò un attimo prima di rispondere, sapeva quanto suo fratello avesse già sofferto in passato per colpa delle ragazze che lo trattavano come un oggetto sessuale e che volevano solo diventare famose, così rispose con la massima sincerità, mettendo la parte il suo lato da latin lover.
    "Bill non so che dirti, non se se te lo ricordi ma lei era all'aeroporto quando siamo arrivati, e questo dimostra che è chiaramente una fan e che ha anche qualche conoscenza, quindi non se ti puoi fidare... se non vuoi rischiare, aspetta un po', magari la rivedi da qualche parte"
    Il cantante in un attimo focalizzò il momento del loro arrivo, ecco dove l'aveva vista!
    Era convinto che il suo viso fosse famigliare, ma fino ad allora non era riuscito a ricordarsi quando l'aveva incontrata.
    "Che c'è, non te lo ricordavi?" chiese quindi Tom scrutandolo.
    "No, Tomi... e non so che fare"
    Il gemello, vedendo il suo sguardo triste e rendendosi conto del tormento interiore che non lo faceva stare sereno, si avvicinò a lui e gli mise le mani sulle spalle, come per proteggerlo.
    "Se mi piacesse io non mi farei grossissimi problemi, ma io vivo le cose in modo diverso da te, quindi dai retta a me, se non sei sicuro, è meglio che lasci perdere"
    Il cantante annuì, sì era la cosa migliore da fare, due occhi chiari, per quanto belli, non potevano valere così tanto da fare crollare i suoi muri.
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    :uyu:
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    Da quanto ho capito faranno un'estrazione, tipo quella che fecero qui in Italia per il fan party di Milano.
    Ti danno un codice e solo le più fortunate che avranno comprato l'album in Giappone potranno partecipare.
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    Si parla tanto di ossessione e di non avere una vita, ma mi viene da chiedere, cosa vuol dire "avere una vita"?
    Per come la vedo io non ha una vita chi non riesce a realizzare nulla di buono (a scuola o nel lavoro), chi si alza al mattino come un automa per fare qualcosa che non lo gratificherà mai.
    Ormai non me la prendo nemmeno più quando le persone vengono a farmi la morale, ma molte volte vorrei dirgli: tu dici a me che non ho una vita, ma ti sei guardato la tua?
    Avere una vita non vuol dire seguire dei modelli che prevedono: uscire spesso, avere molti amici (e pochissimi buoni), fare sesso e via dicendo.
    Ognuno sa cosa lo può rendere felice e cosa no, e a me di seguire la massa come una pecora non mi va proprio.
    Certo, seguire i propri sogni, soprattutto quando sono quasi impossibili comporta dei rischi, soffrirai questo è sicuro, ma almeno ci provi e non avrai nulla da rimproverarti, perchè diciamocelo chiaro, i rimpianti uccidono dentro.
    Nascondersi dietro a un muro rinunciando a tutto, o recitare una parte nella vita, non è certo un buon modo per vivere, non ti porta a nulla.
    Ovviamente ci sono persone che hanno una vita gratificante e che sono felici, per carità, non intendo fare di tutta l'erba un fascio, ma per buona parte delle persone che conosco non è così.

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    Che schifo, trovo che la condanna sia troppo blanda.
    Con la legge che abbiamo, quel coglio*e non andrà in prigione nemmeno un giorno.
6763 replies since 23/11/2007
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