Every step you take

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  1. °Lulù
     
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    Oddio..

    Nach dir kommt nichts.. ç___ç

    Perdonami, Mi ero momentaneamente dimenticata dell'epilogo..
    E mi vergogno di me stessa! T_____T

    Oddio.. ç_ç
     
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  2. Kate ~
     
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    Ma figurati patata!!!!! *_*

    Come potrei non perdonarti! *_*
     
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    Lea si renderà presto conto che scappare da certi amori... non è possibile...
    E Bill non si scorderà mai di lei, Lea lo sa bene, sta solo mentando a sè stessa...

    Non vedo l'ora di leggere il terzo capitolo... *__*
     
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  4. ^^...IchLiebeBill...^^
     
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    ç_______________________________________ç nono, devono tornare insieme non è possibile continuare così, si devono risentireeeeeeee!!! Comunque stupendo capitolo veramente; per favore continua al più presto, ok? Voglio il seguito. Ciaooooo!! ^^

    P.s. Complimenti!
     
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  5. »•Nicky°
     
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    Per quale motivo Lea è così tremendamente ottusa??
    Io personalmente credo che non riusciranno a non soffrire...
    Comunque anche questo capitolo era meraviglioso!!
    Cotinua presto!!^^
     
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  6. » B e a •
     
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    Non ci sono le emoticon giuste! XDDD
    Dov'è quella con gli occhi sognanti? XD

    Stupenda! Wunderbar! Amazing! Fantastìque!

    La adoro!!!
    Continua presto!!^^
     
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  7. Baby ~
     
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    CITAZIONE
    “Ti ringrazio per la comprensione. Adesso però, mangiamo qualcosa. Phil avrà fame” ridacchiò Lea, uscendo dalla stanza seguita dalla sorella e dall’ombra di… lui.

    Mah... io sento che Lea non resisterà alla tentazione, e presto chiamerà Bill, anzi, ne sono certa.

    Mi piace davvero tanto il tuo modo di scrivere, Kate! Non so... trovare le parole giuste, per te, sembra così semplice... continua presto, patata!
     
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  8. Lellenuccia.-*-.
     
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    Oddio che bello!!! Anche il continuo!!! Sono davvero felice!!!
    Grazie Kate!!! Sei un genio e nella scrittura una maga!!! Grandissima!!!!
    Kiss Lelle
     
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  9. •.TeKy.•
     
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    Kate, come hai potuto farmi unr egalo così bello!?!?

    Kate, ti amooooooo!

    Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie!!!!!!

    SPOILER (click to view)
    W il copia-incolla!
    ...
    Ma soprattutto, W la Kate!
     
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    Ripensò a quella mattina, quando si era risvegliata accanto a lui per la prima volta e tutto sembrava così facile. Il cameriere aveva portato loro la colazione e una rosa rossa, che lui le aveva regalato.

    “Ci hanno portato anche il regalo” le aveva detto, lui, porgendogliela.

    Lea si avvicinò alla scrivania e prese in mano il foglio. L’aveva consumato a furia di leggerlo, nonostante vi fossero scritte solo quattro parole. Lo aveva stretto a sé, ci aveva pianto sopra, lo aveva anche baciato, annusato, accarezzato, centinaia di volte in quelle settimane e ogni volta che lo faceva, prometteva a sé stessa di non guardarlo più, di chiuderlo in un cassetto e scordarlo. Ma la tentazione era troppo forte per potervi resistere. Così aveva deciso di lasciarlo lì, dove stava in quel momento, accanto a quella rosa ormai secca, ma che portava con sé un ricordo indelebile.

    :tytu: :tytu: :tytu:

    CITAZIONE
    Si domandava spesso cosa stesse facendo lui. Con chi stesse parlando, cosa stesse mangiando, guardando, ascoltando. Chissà se dormiva ancora nella stessa posizione, se al mattino gli piaceva ancora rotolarsi fra le coperte prima di alzarsi, se si stropicciava gli occhi nella stessa maniera, se il suo sorriso era lo stesso. Eppure, aveva fatto tutto lei. Lei se ne era andata, lei lo aveva lasciato e lei adesso pensava a lui con le lacrime agli occhi.

    Già, ha fatto tutto lei, lei ha deciso per entrambi e lui ha accettato la sua decisione senza contrastarla...
    Non può tirarsi indietro e mai lo farà perchè è stata una decisione difficile e sofferta ma che è giusta...

    Kate ho una morsa allo stomaco e non riesco più a scrivere qualcosa di sensato, quindi la chiudo qui. :tytu:
     
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  11. Kate ~
     
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    Grazie patate! Grazie davvero! *_* Siete adorabili!

    Ora, piccola premessa prima di postare il nuovo capitolo. Ad un certo punto, troverete una canzone. Non è il genere che ascolto solitamente, ma quando ieri sera l'ho sentita per la prima volta, in macchina della mia amica, mi è venuto un brivido.
    Questa volta, non sono stata io a scegliere la canzone per la ff: è la canzone che ha scelto me.
    Vi prego di prestare attenzione alle parole, perchè sembra scritta apposta per questa storia.
    Detto questo, non mi dilungo troppo e procedo col capitolo XD


    “Ti sei deciso?” chiese Tom al gemello, uscendo dal bagno “Io ho fame, Bill. Quindi uscirò con o senza te” continuò scocciato. Non voleva essere duro con lui, ma lo stava davvero mandando fuori dai gangheri. Odiava vederlo ciondolare per casa senza meta, incrociare i suoi occhi spenti, sentirlo parlare piano, come se usare la voce gli costasse fatica. Cercava in tutti i modi di spronarlo, anche a costo di sembrare scortese e scostante.
    “Tom, abbiamo una cucina, lo sai?” rispose Bill, risentito.
    “Non ho voglia di mettermi a cucinare, Bill! Ho voglia di uscire, di prendere un po’ d’aria, di mangiare qualcosa di estremamente unto e ipercalorico. Dai, alzati da quella poltrona e vestiti”
    “Non ho voglia, Tom. Fuori si gela”
    “Vaffanculo, allora. Ci vado da solo” rispose, secco, dirigendosi verso la porta.
    “Sei scemo?” la voce di Bill gli giunse forte e chiara. Il rasta tornò indietro e si piazzò di fronte al fratello “No, tu sei scemo! Te ne stai lì, come un morto vivente! Sembri un’ameba”
    “Oh, che paroloni che usa il fratello” commentò Bill facendogli il verso “Ma che cavolo vuoi? Vai a mangiare quello che ti pare, esci con Georg, fai quel che ti pare ma non rompermi le palle, Tom!”
    “Sei patetico” dalla labbra di Tom quelle parole uscirono in un sussurro, ma Bill le capì ugualmente.
    “Scusa?”
    “Sei patetico, Bill. E tutto per una ragazza!”
    “Forse non mi sono spiegato bene” tuonò Bill, alzandosi e piantandosi le mani sui fianchi “Io non ho nulla che non vada e non ho intenzione di ripeterti per l’ennesima volta che lei non c’entra nulla!”
    “Lei” sbuffò Tom “Non pronunci il suo nome da mesi. E poi vuoi farmi credere che non ha nulla a che vedere con questa storia? Se ti manca così tanto, va’ da lei, fai qualcosa! Basta che non te ne stai lì, immobile come una statua! A volte ho l’impressione di avere in casa un pezzo del Madame Tussaud”
    “Spiritoso. Resta il fatto che lei non c’entra. Sono solo stanco e desideroso di passare il mio mese di vacanza in pace, in casa mia. Non ti basta la vita che facciamo undici mesi all’anno?”
    “No. Ho 19 anni e voglio godermeli fino a che posso. Sperando di non incontrare una che mi riduca come te” rispose, sprezzante.
    Era necessario, si diceva Tom, metterlo di fronte a questa situazione. Forse avrebbero litigato, ma quantomeno ne avrebbero discusso, anziché celare la storia dietro un pesante silenzio.
    “Non riesco a capire cosa ti dia così tanto fastidio. Perché parli così, Tom?”
    “Perché non puoi impazzire dietro ad una storia finita. Avevi detto che era tutto risolto, che avevi accettato il fatto che se ne fosse andata, che avevi capito la sua decisione. Ne abbiamo parlato per un giorno intero, ti ricordi? Mi hai detto che era tutto a posto. Mentivi, quindi”
    “No, non ti ho mentito. E’ tutto a posto. Sento la sua mancanza, ma non mi sto distruggendo per lei. La vita va avanti lo stesso”
    “Non mi pare proprio” commentò il rasta, di rimando.
    “Allora non so che altro dire!”
    “Che vieni con me e Georg, questa sera. Mi basta. Voglio vederti fuori di qui”
    “Va bene” si arrese Bill “Verrò con te e Hagen, basta che non continui a menarla con questa storia!”
    “Promesso. E adesso, vieni con me a pranzo, dai”

    Bill sorrise al fratello, che nonostante i suoi modi bruschi, era comunque la cosa più cara che avesse al mondo. Oltre a lei.

    **



    Alle 22.00, Georg parcheggiò l’auto sotto casa dei gemelli, diede un colpo di clacson come da accordi e aspettò che i ragazzi scendessero. Il locale distava solo pochi minuti da lì, era carino, di recente apertura, discreto e alcuni amici che ci erano già stati gli avevano detto che i cocktail erano ottimi.
    Tom fece capolino dal cancello per primo, seguito da un cupo Bill. Salirono in macchina e Georg partì sgommando.

    “Andreas non viene?” chiese il bassista.
    “No, non aveva voglia di uscire, esattamente come mio fratello” scherzò Tom, voltandosi per guardare Bill che sedeva dietro e che alzò il dito medio.
    “Dai Bill, mi hanno detto che è un posto molto carino”
    “Non preoccuparti Georg, è un Kaulizt! Qualcosa da me, avrà pur preso! Si divertirà”
    “Io sono qui, nel caso non ve ne foste accorti” disse Bill, facendo ridere i due ragazzi.

    *Click click*



    Arrivarono al locale ed entrarono pieni di energia, tranne Bill, che stava cercando qualcosa in borsa, la sua fedele borsa nera. All’ingresso li riconobbero subito e li fecero passare senza fare la fila, come il resto dei comuni mortali. Vennero scortati fino ad un tavolo e fu loro servito da bere da una prosperosa cameriera dai corti capelli rossi.

    “Cosa stai cercando in quella borsa?” chiese Tom al gemello, mentre Georg si guardava in giro.
    “Il telefono, cazzo. L’ho lasciato a casa, devo andare a prenderlo” disse Bill, alzandosi ed uscendo.
    “Ma dove vai?” gli urlò dietro il gemello. Bill aveva quasi raggiunto la porta.
    “Aspettami Ge, arrivo subito” Tom si alzò e seguì il gemello, che ormai era in strada e si stava avviando verso casa, a piedi.
    “Bill!” Tom gli corse dietro e lo raggiunse “Ma che cavolo fai? Ho io il cellulare, ammesso che ci serva”
    “No, devo prendere il mio” rispose Bill, continuando a camminare.
    “Cosa ti interessa del telefono?”
    “Potrebbe chiamare” disse Bill, tutto d’un fiato.

    Il locale era ormai parecchi metri dietro alle loro spalle, Bill camminava velocemente, a grandi passi.
    “Fermati” Tom lo prese per un braccio “Torniamo indietro”
    “No, devo prendere il telefono. Tu vai, io arrivo subito”
    “No! Lei non ti chiamerà, Bill. E’ andata via”

    Bill fece ancora qualche passo, poi si fermò. Tom era dietro di lui, in silenzio.

    “Bill basta, lei non ti chiamerà” ripeté il rasta.
    “Non puoi saperlo, devo prendere il mio cellulare”
    “Vai allora! Fai quel cazzo che vuoi, mi pare di avere già sprecato troppo fiato per questa faccenda!” tuonò Tom. Bill non riuscì a contenersi ed esplose: “Lei potrebbe chiamare! Tu non capisci, Tom!”
    “Cosa non capisco, eh? Non capisco il fatto che stai impazzendo per una persona? No, non lo capisco! Non puoi, capisci? Non puoi!” disse Tom, gesticolando vistosamente, per poi continuare “Lei si è già scordata di te, ne sono certo! E tu dovresti fare altrettanto!” poi scrollò le spalle e tornò indietro, verso il locale, lasciando il gemello solo, in mezzo al marciapiede.
    Bill riprese a camminare e raggiunse casa, vi entrò sbattendo prima la porta del cancello e poi quella di casa, corse in stanza e afferrò il cellulare, appoggiato sul comodino. Guardò il display: nulla. Non una chiamata, non un messaggio. Niente di niente. Con rabbia, lo scaraventò contro il muro, imprecando.

    Lei non lo avrebbe richiamato, non sentiva la sua mancanza, si era già dimenticata di Parigi, di quello che si erano detti in aeroporto, si era dimenticata di lui.
    Sentì le lacrime pungergli gli occhi, ma le ricacciò indietro: un uomo non piange mai, pensò.

    Sedette sul letto e ricordò cosa aveva provato quando avevano dormito insieme la prima volta, a quanto fosse stato dannatamente emozionante essere il suo primo amore, il primo ad accarezzare la sua pelle, ad assaggiare le sue labbra, a sentire il profumo del suo corpo. L’aveva sentita così vicino, per un attimo aveva pensato di aver trovato davvero la ragazza giusta, quella con la quale poter condividere tutto, dal dentifricio al letto.
    Di nuovo, gli occhi presero a bruciargli. Dopo mesi e mesi di repressione, decise di lasciar scorrere quelle benedette lacrime. Affanculo gli uomini che non piangono.
    Con la testa fra le mani, diede sfogo a tutta la desolazione e la tristezza che gli soffocavano il cuore da quando lei era partita.
    Piangeva raramente: si era commosso con un paio di film, aveva pianto dopo il primo concerto per l’emozione, si era emozionato quando aveva cantato, per la prima volta in pubblico, “In die Nacht” ma a parte queste brevi parentesi, non ricordava di aver mai avuto così tanto bisogno di sciogliersi in un bagno di lacrime amare.
    Come poteva pensare di scordarsela? Aveva sottovalutato la potenza del suo sentimento, credendo erroneamente di riuscire a vivere senza di lei, sperando di colmare quel vuoto con gli impegni della sua professione ma soldi e fama non gli avrebbero mai dato quello che gli aveva regalato lei con un solo sorriso.

    Continua...
     
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  12. » B e a •
     
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    :tytu: :tytu: :tytu: :tytu:



    Siano benedette le faccine..
     
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  13. MargheKaulitzina
     
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    Kate!!! Ma continui la ff e non me lo dici?XD

    Guarda .......posso lasciar commentare le faccine?

    :tytu: :tytu: :tytu: :tytu:


    Semplicemente stupenda.
     
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  14.  
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    Dare to dream

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    :tytu: :tytu: :tytu:

    Non so memmeno cosa dirti...
    Certe frasi, certe emozioni, sono quelle che provo io ogni giorno...

    E anche se questa storia non c'entra assolutamente nulla con la mia vita, riesci sempre a spiazzarmi...
     
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  15. °Lulù
     
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    :tytu: :tytu: :tytu: :tytu: :tytu: :tytu: :tytu:

    Bellissime queste discussioni con Tom, Kate!!
    E stupendissimo l'ultimo pezzo..

    Bellissima tutta, in verità! Come sempre..
    Sono così felice che tu abbia deciso di continuarla!! non puoi neanche immaginarlo..
    Posta presto mon amour!^^
     
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437 replies since 30/10/2008, 13:18   5478 views
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