«Hai paura della notte?

NC17,Adult Content,Non-con,Long Fic

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  1. 'kiwy;
     
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    uuup
     
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  2. oO°Isa89°Oo
     
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    up .-.
     
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  3. 'kiwy;
     
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    Ho una sfrenata voglia di chappy é____è
     
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  4. MiikHy_Deafening
     
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    ragazze eccomiii *-* domani vi postoooo 3 capitoli tesore *O*
    ah, coff coff



    FINALMENTE HO UN PC TUTTO PER ME ç_ç
    oraaaa posso scrivere quando voglio ç_ç
    bene ù_ù

     
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  5. 'kiwy;
     
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    CITAZIONE (MiikHy_Deafening @ 28/1/2010, 20:45)
    ragazze eccomiii *-* domani vi postoooo 3 capitoli tesore *O*
    ah, coff coff



    FINALMENTE HO UN PC TUTTO PER ME ç_ç
    oraaaa posso scrivere quando voglio ç_ç
    bene ù_ù

    Credo di non essere mai stata tanto felice in vita mia *OOOOOO*

    :STRONE117.gif:
     
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  6. MiikHy_Deafening
     
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    ps, uno ve lo posto subito. beto e arrivo u.u
     
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  7. 'kiwy;
     
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    Wiiiiih *wwww*
    *si siede in attesa*
     
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  8. MiikHy_Deafening
     
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    Note. ma noooo o.o
    non ve ne posto uno, ma due, così siete contete,, io non vi abbandono ç_ç solo non ci sono mai o_o la storia è ferma da un mese perché non ho tempo di scrivere ç_ç ma domani lo farò, tiè. sticavoli della scuola u.ù
    Autore: Me xD
    Rating: NC17
    Avviso: Angst; Adult Content; AU; Blood; Drug Use; Violence; Smut; Non-con;
    Genere: Long Fic
    Disclaimers: ciò che scrivo è inventato O_O, Tom e Bill non mi appartengono anche perchè sennò non starei qui O_O, Tom e Bill non si amano e se lo fanno di certo non lo dicono a me O_O, non ci guardagno un ficoletto inacidito O_o ne ce lo voglio guardagnare x°D.
    Riassunto:
    Ero Tom Kaulitz diamine.
    Non credevo nell'amore, non esisteva, ne avevo avuto la certezza.
    Ma a me andava benissimo cosi...



    Incredibile come poi tutte le mie certezze sarebbero crollate...








    « ● Hai paura della notte?




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    XXIX CAPITOLO








    Non smetteresti mai di sognare
    anche se il mondo ti crollasse davanti ai piedi
    ed il vuoto si aprisse inclinandosi verso l'abisso dell'eterno?
    Non smetteresti mai di sognare
    anche se qualcuno ti dicesse che non ti è più permesso farlo?
    Smetteresti di sognare...
    per iniziare a vivere??

    Io avevo paura che la favola, potesse in qualche modo finire.
    E crollare sotto la consapevolezza che i sogni sono molto meglio della realtà.
    Ed abbandonarmi ad essi
    smettendo di esistere.









    Spostai la mano sul cuscino, era bellamente vuoto.
    Sospirai e tirai la testa al di fuori del piumone stropicciandomi gli occhi con le mani per poter riuscire almeno a svegliarmi un poco.
    Sbadigliai rumorosamente spostando poi il mio sguardo sulla parte in cui solitamente dormiva Tom.
    Era vuota.

    Borbottai indignato mettendomi a sedere, e dinuovo stropicciai gli occhi tentando di vedere meglio intorno a me.
    L'orologio a pendolo appeso alla parete in legno che segnava le 8 del mattino.
    Mi stiracchiai ancora a poggiai i piedi a terra.

    Il giorno precedente avevo passato la giornata insieme a Tom.
    Non eravamo usciti, non avevamo ascoltato la musica, non stavamo studiando ne avevamo visto un film.
    Eravamo rimasti solo io e lui, sul mio letto, a coccolarci a vicenda.
    Margot aveva portato qualcosa mi pare, ma non avevamo mangiato nulla, troppo presi da noi stessi, affamati dei nostri sguardi, delle nostre carezze.
    Avevo passato il giorno più bello della mia esistenza.
    Nel calore del mio mondo, accanto alla persona che amavo.
    Le nostre parole, tutto ciò che c'eravamo detti, erano come risuonate da persone estranee, per la prima volta io e lui avevamo come iniziato a conoscerci davvero.
    Ed era stata una cosa estremamente dolce.

    Scesi dal letto una volta per tutte sentendo la mia testa pilotare inevitabilmente verso il basso.
    Lo stress, mi ripetevo, ero sempre nervoso per qualsiasi cosa.
    Arrancai fino alla porta poggiando poi una mano sulla maniglia.
    Mi fermai.

    Tom aveva scoperto tutto.
    Tom sapeva, Tom era a conoscenza oramai di tutta la mia esistenza.
    E non si era tirato indietro.
    Tom mi aveva stretto tra le braccia e mormorato parole di conforto. Tom si era arrabbiato perché non avevo avuto fiducia in lui.
    Tom meritava di ricevere la mia fiducia.
    Tom non meritava una persona come me, eppure era me che aveva scelto, ero io la persona che amava.

    Spalancai le porte ritrovandomi a camminare nel lungo corridoio gelido.
    Un nodo di vergogna nella gola, per essere ormai nudo difronte a lui.
    Un nodo di tristezza, per non averlo accanto in quel momento.
    Ma anche lui aveva una vita, infondo, per quanto continuasse a ripetermi che la sua vita ero unicamente io.

    Scesi le scale con una lentezza esasperante sentendo il freddo dei gradini filtrarmi nelle ossa, e poi tranquillamente svoltai l'angolo della cucina ritrovandomi davanti una situazione piuttosto insolita.
    C'era Margot, intenta ad osservare un Tom concentrato a spalmare della nutella tra due fette di qualcosa.
    -Tom, come te lo devo ripetere che così combini un macello?- lo sgridò scuotendo la testa.
    -Eh lo so, caspita, ma questo coltello non vuole stare fermo!- -Ma se sei tu che lo muovi!!!!- rispose la donna alquanto irritata.

    Spalancai la bocca ritrovandomi poi a parlare senza accorgermene.
    -Che state combianando?-
    La mia voce fece ghiacciare entrambi, poiché si voltarono tutti e due con una faccia a dir poco sorpresa, come due bambini beccati durante una marachella che non avrebbero dovuto fare.
    Tom tossicchiò diventando rosso come un peperone, Margot invece scosse dinuovo la testa prendendo un tovagliolo e pulendo uno spruzzo di cioccolata sulla porcellana.
    -Il signorino Tom tentava di prepararle la colazione, ma a quanto pare la sua lentezza esasperante l'ha fatto sgamare in pieno-
    Tom balbettò -n-non è vero, io..-
    si voltò verso di me mentre teneva tra le mani ancora il coltello sporco di nutella.
    Nutella sparsa un pò ovunque in tutta la sua faccia.

    Scoppiai a ridere e lo vidi chiudere la bocca indignato, ma continuando a trillare sereno mi avvicinai a lui e portai le mie mani dietro al suo collo, guardandolo negli occhi con un enorme sorriso disegnato in volto.
    -Sei il ragazzo più dolce del mondo Tomi-
    Arrossì dinuovo, e dio solo sa quanto fosse tenero in quel modo.
    Margot tossicchiò prendendo uno strofinaccio ed allontanandosi silenziosa dalla cucina.
    Io sorrisi ancora, questa volta aspettando una sua risposta.

    -Ah, b-bè si,i-io- balbettò incerto sfuggendo al mio sguardo, ma mi sporsi verso di lui e poggiai le mie labbra sulle sue morbide e perfette, lambendole con la lingua per levare quella poca cioccolata che vi era sopra.
    Poi passai alla guancia, arrivando a lambire fino al naso, anche quello impregnato di nutella.
    -Sei buono- sussurrai stringendo la mia presa su di lui.
    Tom era talmente alto da far sì che stessi a malapena sulle punte per arrivare a baciargli la fronte.

    Strinse le sue mani intorno a me riaquistando quella possessività che mi piaceva fino ad impazzire, poggiò le sue mani sui miei fianchi e poi mi baciò le labbra stringendomi a sè quasi a sgretolarmi.
    -Tomi mi disintegri- ridacchiai baciandolo ancora.
    -Ti amo- buttò là con una dolcezza che non aveva forse mai avuto, poi mi strinse a sè e con estrema cura mi cullò tra le sue braccia.

    Fu il mio stomaco a fermare il tutto, ed arrossii fino alla punta dei capeli.
    Il biondo scoppiò a ridere stringendomi ancora dolcemente a sè, per allontanarmi poi e prendere un piatto pieno di cornetti alla nutella.
    -Sapevo che avresti avuto fame- ridacchiò sporgendolo sopra il tavolo e prendendomi per i fianchi per avvicinarmi a quello.
    Sapevo, anzi mi accorsi, mentre seduti accanto mangiavamo, che infondo qualcosa era davvero cambiato.
    Se prima Tom era dolce e possessivo e se prima mi trattava con riguardo come un fiore di cristallo, ora la sua attenzione nei miei confronti era maggiormente raddoppiata.
    E ne ero felice.
    Così offuscato dall'amore ero felice, che senza accorgermene, egli aveva aquistato innamorandosi di me anche il coraggio di uccidere.

    Lo si leggeva nei suoi occhi quando mi baciava, quando si abbandonava sul letto accanto a me e mi toccava con le sue calde mani, quando guardava chi osava guardarmi.
    Era il tutto un gioco di sguardi, uno gioco di sguardi che impercettibilmente io stesso non volevo capire.
    Amavo Tom e avevo fiducia in lui.
    Sapevo che se avessi voluto lui avrebbe lasciato in vita anche una persona che mi avrebbe fatto del male.

    Solo, sottolineo, sotto la mia volontà.
    Questo mi imbarazzava parecchio.
    Mi spaventava un poco.
    Mi faceva felice.












    -Presto sarà Natale-
    -Presto non è una parola azzeccata, natale sarà solo dopodomani-
    -Solo...- mormorai stringendomi le ginocchia al petto, rannicchiato sul davansale della finestra mentre osservavo il cielo bianco e l'aria invernale inglobare Berlino.
    Tom sedeva tranquillo davanti al fuoco schioppettante, una mano che teneva un libro, l'altra che afferrava una pesca da rosicchiare.
    Sospirai riabbassando il capo -Natale fa schifo-
    -Cosa?- domandò alzando il capo dalla sua lettura.
    -Fa schifo, fa schifo e basta, non ho mai ricevuto nemmeno un vero regalo, è sempre stato un giorno stupido come tutti-
    -Non dovresti dirlo, non lo pensi davvero-
    -Penso che adoro l'aria natalizia ma che il giorno di Natale sia abbastanza triste-
    Sentii Tom chiudere silenziosamente il libro e poggiarlo sul tappeto alzandosi a sedere ed avvicinandosi a me.
    -Vuoi dare un morso?- mormorò portando una mano intorno alle mie spalle e piegando un pò le gambe per stare alla mia altezza.
    Le mie guancie arrossirono diventando dello stesso colore di quel frutto mentre silenziosamente annuivo e davo un morsetto alla pesca nella sua mano.
    Tom accennò un sorriso lasciandola poi completamente tra le mie piccole mani e portando le sue mani sotto di me.

    -Per quanto la finestra sia chiusa vi sono sempre degli spifferi di aria fastidiosi- mormorò portandomi a sedere sui cuscini.
    Diedi un altro piccolo morso assaporandone il sapore dolciastro e portandola poi accanto al viso di Tom.
    La guardò, sorrise ancora e la morse piano facendo attenzione a toccare con le sue calde labbra le mie dita.
    Imbarazzato restai immobile nella mia posizione finché Tom non afferrò del tutto la pesca, non la poggiò sul libro, e si avvicinò a me cullandomi dolcemente tra le sue braccia.
    -Cosa leggevi?- sussurrai gustandomi tutto il suo calore.
    -Un romanzo d'amore, l'ho trovato tra uno dei tuoi libri-
    -Ce ne sono molti, mi piaceva leggere-
    -Ora non più?-
    -Ora ho qualcosa da vivere, ho smesso di sognare Tomi- chiusi piano gli occhi assorbendo a pieno il morbido tepore del camino.
    C'era una domanda, una cosa che mi premeva, che in un modo o nell'altro dovevo comunque trovare la forza di chiedergli.
    -Lo passerai con i tuoi amici, il Natale Tom?-
    Non sentii nulla e per un attimo credevo non mi avesse sentito, poi percepii bene le sue braccia stringermi più forte.
    -Pensi che loro siano in un qualche modo più importanti di te?-
    -No ma sei sempre qui, oramai non li vedi quasi mai e sei il loro capo- ridacchiai prendendo ad accarezzargli i lunghi rasta chiusi sotto la fascia nera.
    -Non ho intenzione di lasciarti nemmeno un secondo- -Non mi perderò- ridacchiai ancora baciandogli il collo piano piano.
    -Nessuno oserà mai più toccarti-

    Mi irriggidii tra le sue braccia per alzare il capo e fissarlo negli occhi.
    -Non voglio che tu sia costretto a starmi accanto Tomi, lo-
    -Si lo so- mi interruppe abbassando lo sguardo - e lo sai anche te, non è per pietà. Bill....non vivo senza te, te l'ho gia detto infondo- sospirò portando la sua mano sulla mia nuca e stringendomi verso di sè.
    -Sei troppo importante, e sei fottutamente ciò di cui ho bisogno per stare bene, per essere anche solo in questa stanza me stesso-
    Ridacchiò abbracciandomi più forte -Mi hai fatto diventare così estremamente sdolcinato-
    Ridacchiai anche io portando le mie braccia intorno a lui e facendolo stendere dolcemente sui cuscini.
    -Kaulitz, ti amo. E non so come fai ma hai conquistato tutto di me-
    Rise questa volta baciandomi piano le labbra.

    -Signorino Bill, ha la minaccia di avermi alle sue spalle per sempre-
    -Alle mie spalle no Tomi- mormorai gonfiando le guanciotte -io ti voglio accanto-
    -Io sarò sempre, e dico sempre vicino a te- sentii il suo tono serio e sbattei le palpebre guardando i suoi occhi.
    Si illuminarono, e sorrise.

    -Hai tra le tue piccole dita il cuore di Tom Kaulitz-


















    Era Natale.
    Era precisamente la mattina di Natale, e fuori il vento soffiava forte fischiando tra le chiome degli alberi. Pioveva, pioveva a dirotto, e la pioggia, seguita dalla neve, vorticava tra le fredde e deserte strade.
    Tonava a Berlino e Tom si sporse per chiudere forte le persiane, erano circa le cinque di mattina.
    -Diamine- sussurrò riusciendo a chiuderle con un colpo secco.
    Il rombo dei tuoni al difuori delle ante di legno ormai chiuse che aleggiava lungo tutto il cielo.
    Sobbalzai più forte continuando a nascondermi sotto le coperte pesanti.
    -Tomi- mormorai con la voce rotta dai singhiozzi.
    Fu un attimo e vidi Tom chiudere anche i vetri e correre verso di me rituffandosi sotto le coperte.
    -Hey...- sussurrò stringendomi a sè.
    -Non volevo svegliarti, ma dovevo chiuderle-
    Singhiozzai piano scuotendo la testa in segno di assenso.
    Non sapevo nemmeno io perché in realtà stessi piangendo.
    Un secondo prima dormivo al caldo tra le braccia di Tom e l'attimo dopo avevo sentito immediatamente freddo.
    Il rumore dei tuoni aveva fatto sì che spalancassi gli occhi spaventato.

    -Schhh è tutto a posto- mormorò spingendo la mia testa al petto, cullandomi tra le sue possenti braccia.
    Tentai di sorridere ma ne uscì fuori solo un orribile espressione.
    -Buon natale piccolo- mormorò dandomi un buffetto sulla guancia.
    Spinsi la mia testa verso la sua mano e chiusi gli occhi.

    -Buon Natale...Tomi-




    *






    Quello fu il natale più perfetto di tutta la mia vita, l'unico a dire la verità, e sicuramente bellissimo fu anche per Bill.

    Si riaddormentò tra le mie braccia dopo essermi quasi del tutto zuppato per chiudere le persiane di quella dannata finestra.
    Il fuoco acceso che illuminava la stanza faceva sì che potessi vedere i suoi dolci lineamenti assopiti contro la mia pelle. Percepivo il suo caldo respiro su di me e la mia pelle vibrava sotto il suo dolce tocco.
    Per quanto avessi avuto donne di ogni genere nel mio letto e avessi fatto sesso con qualsiasi ragazza bellissima di questo mondo, niente mi mandava fottutamente in estasi come Bill.
    Ogni cosa di lui era fantastica, lo sentivo mio come una morsa al cuore che stringeva quando si allontanava da me, quando i suoi occhi si incastonavano nei miei, quando lo sentivo fremere dall'eccitazione ad ogni mia carezza.
    Sapere di ciò che era successo non aveva distrutto qualcosa in me, aveva fatto sì che quella cosa si rafforzasse a dismisura.
    Né una goccia di pioggia lo avrebbe sfiorato, nessuna paura avrebbe dovuto più provare. Lo avrei rinchiuso in quel castello pur di tenerlo lontano dagli occhi della gente, pur di salvarlo da quella merda che c'era tutta intorno.

    Bill era così fragile da potersi sbriciolare sotto una semplice parola sbagliata.
    Se questo era negativo, per lui non avrei nemmeno più parlato.







    -Bene, oggi fuori diluvia, ma non importa- alzò lo sguardo con un gran punto interrogativo sulla testa.
    Mentre affogava i suoi cereali nella tazzona colorata notai di nuovo che aveva l'espressione più dolce che potesse esistere.
    -Nel senso- continuai osservandolo mangiare tranquillo nell'immensa cucina -che potremmo...non so, andare da qualche parte. In un posto speciale...-
    Alzò di nuovo lo sguardo stavolta lasciando cadere il cucchiaio.
    -Davvero?- domandò felice immerso nel suo morbido pigiama.
    Mi chiesi per un attimo se davanti a me avessi davvero un ragazzo o un tenero bambino.
    -Si davvero- sorrisi mentre batteva le manine felice.
    -E dove dove dove?? Non ho mai festeggiato Natale con qualcuno!!- disse felice portandosi le bianche manine al petto.
    -è in un posto speciale, un posto diverso- e sorrisi ancora questa volta sporgendomi un poco ed accarezzandogli le guancie.

    Fuori pioveva a dirotto a Berlino, ma sapevo che comunque presto avrebbe smesso. Quella sarebbe stata un ottima idea.
    -Cosa devo mettermi- saltellò eccitato dalla sedia, avevo mai visto una creatura più stupenda di quella?
    -Vestiti pesante, si starà bene, ma comunque fuori fa molto freddo-
    -Bene bene bene- saltellò felice gettandosi al mio collo.
    -Partiamo questa sera Bill, adesso puoi tranquillamente passare una giornata di puro calore accanto al fuoco, abbracciato a me-
    Spostò il suo sguardo nel mio ed arrossì veloce.
    Mi diede un casto bacio, e poi come mi aspettavo dal mio cucciolo prese la mia mano e mi tirò verso quelle immense scale.











    -è sempre molto tranquillo qui- sussurrai spostandogli i capelli dal collo per poter assaporare con un bacio la sua pelle.
    Sedeva con la schiena premuta contro il mio caldo petto, le gambe leggermente piegate sui cuscini, gli occhi chiusi assaporando come sempre le mie dolci attenzioni.
    -Già-mugugnò sistemandosi comodamente tra le mie forti braccia.
    -Anche a Natale-
    -Natale è un giorno come tutti, te l'ho detto-
    Sorrisi sentendo ancora il mio piccolo marmocchio mentire, strinsi la presa mordendogli leggermente il collo.
    -Per te è importante- -non è importante ciò che piace a me- mugugnò continuando a tenere gli occhi chiusi.
    -Per me lo è, per me tutto ciò che ti piace è importante-
    Dischiusi le mie labbra continuando a respirare sulla sua pelle tra un dolce bacio e l'altro.
    -Dimmi la verità, ti piace il Natale-
    Dischiuse le labbra continuando a mugugnare piano.
    -Cazzo- imprecai tra i denti per non farmi sentire sentendo la mia erezione sbattere contro il tessuto dei jeans.
    Bill mi faceva sempre quell'effetto completamente disarmante.

    -Amo il Natale- socchiuse gli occhi fissando quelle pozze castane sul fuoco.
    -Ho passato spesso il Natale a Parigi, una volta a Londra. Roma, Tokyo, sono stato anche a New York-
    -E ti lamenti?- ridacchiai spostando le mie labbra sulle sue scapole sporgenti e magre.
    -Ero da solo Tom-
    -I tuoi?- mi spostai per cercare di capire la sua espressione.

    Tristezza.

    -I miei erano fuori per questioni di lavoro più importanti.Come oggi-
    Si voltò fissando i suoi occhi nei miei.

    Rassegnazione.

    -Non hanno mai pensato che per me potesse contare anche solo averli accanto-
    Abbassai lo sguardo. Lo capivo, lo capivo benissimo.
    -Eppure c'è stato un Natale...- la sua voce era incrinata, sussultai e lo guardai di scatto.
    -In cui...-continuò -una persona mi è stata vicina-
    Vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime e strinsi forte le sue mani.
    -Bill- sussurrai tentando di far tornare il suo dolce sguardo su di me.
    -Quella dottoressa così anziana è rimasta con me tutta la sera- mi guardò.

    Dolore.

    Mi gettai su di lui stringendo il suo gracile corpo tra le braccia.
    -Anche se ero in ospedale è stato bello- pianse forte nasconendo il suo volto nella felpa, la dolce voce interrotta dai singhiozzi.
    -Ora sono qui- mormorai baciandogli la fronte tremante.
    -Lo sarò per sempre- e scoppiò di nuovo, continuando a ripetermi "Grazie"






















    Non ti far mai sentire, mi raccomando.
    Saluta la tua dolce principessa.
    Tanti auguri da tutto il clan, capo.





    Sapevo che la sera comunque non avrebbe piovuto, il meteo di certo non poteva sbagliare.
    Riposi sbrigativamente il cellulare nella tasca dopo che un messaggio di Georg mi aveva appena distratto dai miei pensieri.
    Il mio cucciolo era lì, tra le mie calde braccia, seduti nella sua lussuosa limousine mentre lo portavo in un luogo che sicuramente non aveva mai visto in vita sua.
    Era curioso, glielo si leggeva negli occhi, e impercettibilmente mi stringeva la mano mentre lo abbracciavo facendolo rannicchiare nella mia gigantesca felpa.
    Non che lì facesse freddo, ma comunque si stava benissimo così.

    Scendemmo dall'auto dopo avergli messo sugli occhi una benda nera per non fargli vedere nulla, credevo fosse romantico e a Bill sarebbe piaciuto di certo.
    Sorrideva felice tenendomi la mano con la paura di dover sbattere da qualche parte mentre facevo un cenno a Jared che silenzioso, guardandomi dubbioso, si allontanava verso il parcheggio più vicino.

    Il cielo stellato che presto sarebbe diventato unico spettatore della bellezza di quel cristallo che tenevo stretto morbosamente tra le braccia.




















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  9. MiikHy_Deafening
     
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    Autore: Me xD
    Rating: NC17
    Avviso: Angst; Adult Content; AU; Blood; Drug Use; Violence; Smut; Non-con;
    Genere: Long Fic
    Disclaimers: ciò che scrivo è inventato O_O, Tom e Bill non mi appartengono anche perchè sennò non starei qui O_O, Tom e Bill non si amano e se lo fanno di certo non lo dicono a me O_O, non ci guardagno un ficoletto inacidito O_o ne ce lo voglio guardagnare x°D.
    Riassunto:
    Ero Tom Kaulitz diamine.
    Non credevo nell'amore, non esisteva, ne avevo avuto la certezza.
    Ma a me andava benissimo cosi...



    Incredibile come poi tutte le mie certezze sarebbero crollate...








    « ● Hai paura della notte?




    image













    XXX CAPITOLO


    SPOILER (click to view)
    se volete gordervi il capitolo,, ascoltate questa *-*


    Portai Bill dentro ad una piccola sala. Il luogo era piuttosto alto e al di fuori il vento gelido di Berlino soffiava violento contro le chiome degli alberi.
    Sentii le sue braccia rilassarsi sotto le mie mani quando, giunti all'interno del grande edificio, il calore di un luogo appartato interruppero i tanti brividi che attraversavano la sua pallida pelle.
    Feci un cenno ad un uomo che il giorno precedente avevo chiamato per prenotare la sala di quello splendido posto. Avevo utilizzato il nome Trumper, in questo modo ero riuscito ad affittare l'intero osservatorio per tutta la notte.
    Il signor Unkler, così aveva detto di chiamarsi, mi guardò sorridente e mi porse una piccola chiave accennando con un dito di ricordarmi ciò che mi aveva detto il giorno precedente.
    L'osservatorio di Berlino, uno dei più piccoli ma confortevoli dell'intera Germania, non era molto grande ma aveva una splendida sala mostruosamente enorme dove vi erano cuscini in cui sedersi per poter osservare, tutto intorno e al di sopra, attraverso un'immensa cupola, il cielo stellato della città e le lontane luci quasi indistinte delle lontante vie cittadine.

    Condussi Bill, manovrandolo con le mie mani sulle sue spalle, attraverso una grandissima porta che il signor Unkler mi aiutò a spalancare.
    -Tomi ma dove...?- sussurrò impacciato mentre l'oscuro spazio davanti a noi ricco di cuscini bordò si apriva dinnanzi ai miei occhi.
    Non vi era alcuna luce in quel luogo se non la luna e le stelle che attraverso quel magico vetro facevano sì che notassi i lineamenti della splendida creatura difronte a me.
    Mi si illuminarono gli occhi.

    Con un cenno del capo sorrisi a quell'anziano signore in piedi dietro di me che ci guardò ad entrambi e chiuse l'immensa porta.
    Un giro di chiave ed eravamo solo noi due, al chiaro di luna.

    -Bill...-mormorai appoggiando le mie labbra sul suo collo.
    -Tomi- ridacchiò sospirando tremulo -dammi degli indizi...dove mi hai portato...?-
    Sospirai sereno libero da ogni minimo problema.

    -è un luogo incantato dove si esprimono tanti desideri-
    -Tomi!- rise lui e poggiai le mie mani sui suoi fianchi facendolo girare verso di me.
    -Schhh non dire niente Bill, ora cammina facendo un passettino indietro-
    -Tomi...- soffiò sul mio collo mentre manovravo quella piccola bambola.

    Giungemmo su dei morbidi cuscini posti al centro della grande sala semivuota. La moquette rossa sotto i nostri piedi che ad ogni passo strusciava lenta e silenziosa.
    -Siediti...- gli sussurrai e lo accompagnai lentamente a posarsi su un cuscino mentre un pò agitato si guardava intorno.
    -Bill!- lo chiamai una volta seduto di fronte a lui.
    Si voltò di scatto mentre le mie mani si intrecciavano alle sue.

    -Vedi...- incominciai sentendomi piuttosto imbarazzato in quella situazione.
    -Vedi...- continuai ancora incespicando con le mie stesse parole.
    Mi grattai una guancia.

    -Ti amo Tom- disse lui facendomi rizzare le orecchie e posare il mio sguardo sui suoi lineamenti dolcemente illuminati.
    -Ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo. Sei tutto per me, ciò di cui ho bisogno ed avrò bisogno, sempre. E non ho paura di ciò che mi riserverà il futuro, basta che tu...- lo vidi arrossire, le sue guance imporporarsi come le nuvole al tramonto -...basta che noi staremo insieme-
    Rimanemmo muti entrambi mentre il dolce stare zitto della notte soffiava silenzioso intorno a noi.

    -Ti amo- dissi io portando le mie mani sul suo viso.
    -E qualsiasi cosa accadrà, voglio solo ricordarti che starò sempre accanto a te. Qualsiasi cosa dovesse accadere...-
    -Che cosa dovrebbe accadere?- ridacchiò trillando con la sua voce sbarazzina.
    -Qualsiasi cosa dovesse accadere...- marcai di nuovo quelle misere parole deglutendo forte -io non ti lascerò mai, nel bene o nel male-
    -Ci stiamo sposando Tom? Siamo in una chiesa?- sussurrò spostando la testa come se potesse vedere intorno a sè.
    -No- risi io portando una mano dietro la sua testa per sciogliere la benda nera sui suoi occhi.
    Questa scese silenziosa svolazzando oltre i suoi capelli corvini.
    -Siamo solo io e te... alla luce della notte...-
    I suoi occhi si aprirono piano e si posarono nei miei.
    Brillavano.

    -Di qualcosa...- sussurrai roco passando una mano sulla sua guancia.
    Ardeva.

    -è...fantastico...- sussurrò poggiando la sua mano sulla mia mentre calde lacrime mi bagnavano le dita.
    -è tutto così fottutamente fantastico-
    -ti piace?- mormorai accarezzandogli la pelle con le dita.
    -Tom...- disse piano prendendomi la mano e poggiandola sul suo cuore.
    -Senti...- mormorò.
    Ed un dolce battito frenetico e maraviglioso mi tastò lento le dita.
    -Grazie- singhiozzò piano.
    Non riuscii a vedere altro, spostò la mia mano stringendola nella sua e si sporse su di me unendo le sue labbra alla mie.
    -Ti amo- sussurrò piano.
    -Ti amo così tanto- continuò stringendomi in un fortissimo abbraccio.
    Ero paralizzato, le guance e le labbra arrossate, il suo corpo stretto al mio.
    Strizzai gli occhi e massaggiai la sua magra schiena.
    -Non lasciare che qualsiasi cosa accada qualcuno riesca a dividerci- singhiozzò nelle mie orecchie baciandomi le tempie tremante e con dolcezza.
    -Non accadrà mai Bill...mai- ringhiai artigliandomi a lui.
    -Ti voglio...- mormorò poi lasciandomi completamente paralizzato.

    -Bill io...-
    -Tom...- alzò la testa, le lacrime che scendevano piano.
    -Ti prego, ne ho bisogno- sussurrò portando una sua mano su una mia guancia.
    -Ti prego- continuò piangendo e rizzandosi a sedere, le mani oramai entrambe sul suo viso a coprire malamente quelle scie salate.

    -Cazzo Bill...- mi sporsi verso di lui.
    -Tom...- singhiozzò tremando e fremendo sotto le mie calde mani.
    -Bill...- lo chiamai ancora.
    Spostò le sue mani.

    -Ti prometto che sarà speciale- sorrisi guardandolo negli occhi.
    I miei illuminati dalla tenue luce della luna.
    -Sarai l'unico...per sempre- mormorai ancora lasciandolo distendere dietro di sè sui morbidi cuscini.

    -Per sempre?-
    -Per sempre!La luna è testimone.-
    -Questa luna è stata testimone di tante cose sbagliate-
    -Questa...sarà la volta buona...-sorrisi io continuando a parlare -che la vedremo sorridere davvero-
    -Sorriderà...- sospirò lui inclinando le labbra in uno splendido sorriso.
    -Si...- mi levai il cappello e lentamente presi a portare le mie mani ai bordi della sua giacca sfilandogliela di dosso e gettandola accanto a noi. Accarezzai la sua morbida pelle sotto la maglia fine, muovendo le dita lentamente tastando quella pallida pelle morbida come la neve.
    Sentii le sue piccole mani fremere sotto di me ed arrivare ai bordi della mia felpa tentando di sfilarla dalle braccia. Era imbarazzato da morire, le gote illuminate dalle stelle di un magico color rosso.
    In quel momento ogni cosa di Bill era speciale.
    Bill, anche il suo nome, quel magico suono arrivava come una folata di aria estiva alle mie orecchie, dal dolce sapore delle fregole, dalla morbidezza della neve invernale, dalla sincerità di un piccolo bambino.

    Lo aiutai a levarmi la felpa lasciandola andare lungo un fianco mentre le sue mani vagavano inesperte sul mio petto cercando di aggrapparsi al mio calore.
    -Bill...- soffiai alle sue orecchie mentre i suoi occhi, luccicanti al buio, mi guardavano lucidi e felici.
    -Tomi...- sussurrò portando le sue sulle mie guancie.
    Sfilai la sua maglia lentamente assaporando ogni minimo attimo insieme a lui.
    Le sue mani tremanti sulla mia cintura che tentavano di aprirla.
    Ridacchai portanto le mie mani sulle sue ed aiutandolo in quella impresa mentre i pantaloni scivolavano lungo le mie gambe.
    Li scalciai un poco allontanandoli da noi dopo essermi tolto le scarpe.
    Spostai poi lo sguardo sulla sua cintura e lentamente lo feci stendere di nuovo slacciando piano i pantaloni e trascinandoli lungo le sue magre gambe. La cicatrice al chiarore della luna più dolorosa ai miei occhi di quanto avessi sperato.
    La baciai, poggiandoci le mie morbide labbra.
    -Tom- mormorò inarcando la magra schiena sui cuscini bordò.
    Un brivido mi attraversò e deciso a non rendere il tutto più imbarazzante per Bill di quanto già non fosse, iniziai lentamente a sfilare i suoi boxer sentendolo sussultare sotto di me.
    -Tomi- sussurrò ancora, le guance oramai di un magico rosso.
    -Sei bellissimo...-

    La luna illuminava il suo magro corpo sotto di me, la sua pelle candida che brillava al di sotto del grande astro.
    Non riuscivo a percepire nulla di quello che avevo mai percepito in quei momenti quando ero con altre persone, con altre ragazze.
    Ogni cosa con Bill era speciale, ogni minima cosa ci ritrovassimo a fare era diversa.

    -Tomi non mi guardare così- mormorò stridulo portando le mani a corprirsi il viso.
    Semplicemente Bill.

    Toccai con i polpastrelli la sua pelle sotto le mie mani, mi avvicinai a baciare il suo collo sentendolo tremare sotto ogni mio più piccolo tocco.
    La sua pelle ardeva sotto di me mentre il sudore lentamente iniziava ad impregnargli la fronte.
    Lambii con le mie labbra la sua scapola scendendo lentamente a baciargli il petto.
    Semplicemente il sapore di Bill.

    -Quanto cazzo ti amo?- ridacchiai accarezzando il suo interno coscia mentre con un'esasperante lentezza arrivavo a succhiargli un lembo di pelle al di sopra del piccolo bacino.
    -Tomi...- ansimò tremulo mentre il suo collo si inclinava sinuoso all'indietro.
    Proprio come la prima volta in cui l'avevo visto Bill mi appariva una creatura diversa, un angelo, un angelo che danzava sulle punte come il più aggraziato tra le ballerine.
    Ogni movimento di Bill era teneramente perfetto e quando mise le sue mani sul mio collo accarezzando piano la nuca tornai su di lui impossessandomi delle sue labbra.
    -La fascia...-mormorò portando le sue mani sui miei rasta e spostando piano il tessuto nero lasciandoli ricadere liberi intorno a noi.
    -Sei perfetto...- sussurrò accarezzandomi le guancie.
    Si spostò di lato tirandosi a sedere.
    Ridacchiai capendo le sue intenzioni e mi sdraiai mentre prendeva posto su di me, seduto dolcemente sul mio bacino.
    Le labbra contratte e lo sguardo basso, vergognoso della sua stessa audacia, mi fecero sorridere.
    -Vai tranquillo Bill- mormorai accarezzandogli il bacino con le mani.
    -Stai andando benissimo- e sorrisi chiudendo lentamente gli occhi mentre le sue candide mani scivolavano sul mio petto accarezzandolo con degli impercettibili quanto dolci movimenti.
    Il suo ingenuo ondeggiare su di me mi fece mugulare di approvazione sperando che non si accorgesse della mia erezione già ben sveglia in modo tale da non spaventarlo.
    Eppure credo che se ne accorse poichè scese piano con le labbra baciandomi il petto come avevo fatto poco prima io e scese con il bacino portando le sue mani ai bordi dei miei boxer.
    Era indeciso, glielo si leggeva in faccia, eppure deglutendo agitato lì tirò giù con un assurda dolcezza.
    Sospirai quando la mia erezione entrò a contatto con l'aria circostante e sentii Bill sospirare accanto ad essa arrivando lentamente, con le piccole mani, a prenderla tra le sue.
    Gli diede un casto bacio, su un lato, e mi tirai a sedere veloce portando le mie mani sulle sue.
    -Bill no...- mormorai tirandolo verso di me -Non voglio che tu lo faccia, non voglio che tu sia la mia puttana-
    -Non...- mormorò imbarazzato abbassando lo sguardo.
    -Non farmi sentire più inutie di quanto già sia-
    -Non sei inutile dio...- mormorai portandomi una mano in faccia.
    -Non lo sei, e non lo sei anche se non mi fai un...ugh...pompino-
    Sentii le sue mani tremare e ritornai a fissarlo negli occhi.
    -Non ti arrabbiare- singhiozzò tornando a portarsi le mani sul viso.
    -No no, cucciolo no...- bisbigliai prendendolo tra le braccia e cullandolo un poco.
    -Voglio farlo Tomi..davvero ci tengo davvero...-
    -Perché?- bisbigliai senza nemmeno rendermene conto.
    -Il sapore Tom- mormorò e mi spostai da lui per guardarlo in viso.
    Le lacrime che brillavano sotto i raggi della luna.

    -Voglio il tuo sapore Tom, voglio sentire il tuo Tomi e cancellare il passato-
    Sussultai vedendolo sciogliersi tra le mie mani.
    -Sono uno stupido- sussurrai portandomi una mano sui rasta.
    Come avevo potuto non ricordare...anche quello?
    -Bill...-
    -Non ti farò del male giuro- singhiozzò ancora con le mani sul viso.
    Sorrisi accarezzandogli la testa per poi prendere le sue mani tra le mie e stendermi verso quei morbidi cuscini trascinandolo sopra di me.
    -Non ho mai pensato questo- sussurrai baciandogli la fronte.
    -Ti amo- disse piano scendendo su di me.

    Chiusi gli occhi finché non percepii le sue tenere labbra tremare morbide sulla mia erezione.
    Sibilai un poco mentre lui, con piccoli gesti, la prendeva in mano accarezzandola piano.
    Era determinato anche se continuava a tremare.
    Non riuscivo a vedere tutto ciò che in quel momento stava vagando per la testa di Bill, sapevo soltanto che sicuramente stava combattendo contro se stesso, scosso dai ricordi come era sempre accaduto.
    Ma sapevo che era forte, sapevo che il mio cucciolo lo era e sentii piano le sue labbra posarsi sulla punta del mio membro, la sua lingua lentamente uscire fuori e lambirlo con una brutale dolcezza.

    Lo prese tra le labbra.
    Inizialmente solo un poco mentre le sue mani tremanti si muovevano avanti e indietro dalla base lasciandomi completamente a bocca aperta.
    Quando sentii la sua lingua schioccare un dolce risucchio intorno alla mia erezione serrai i denti tentando di contenermi il più possibile davanti a Bill.
    Quello era tremendamente meglio di qualsiasi cosa mi avessero mai fatto.

    -Bill- deglutii inarcando la schiena. Avrei voluto porgere una mia mano sul suo capo ma sapevo che non sarebbe stato affatto bello.
    -Continua- borbottai ormai completamente preso da quel paradiso, la sua bocca su di me che inesperta mordicchiava il mio membro.
    Immagginai le sue labbra così morbide e rosse su di esso e quasi non venni anche solo pensando al mio Bill.
    Tremai da capo a piedi e lo sentii ingoiare leggermente. Non potevo venire subito, non così presto, non in quel modo.
    -Bill- mugulai e capì le mie attenzioni tirandosi a sedere.
    Mugulai ancora sentendo quella maledetta aria fredda su di me. Lo fissai in volto.
    Pareva quasi del tutto stordito, le labbra rosse e gonfie, le mani tremanti.
    Lo afferrai dalle spalle portandolo sotto di me, succhiai le sue labbra assaggiando una piccola parte del mio stesso sapore e lasciai che le nostre erezioni si scontrassero tra loro.
    Sibilò portando le mani a graffiare la mia schiena. Era estremamente tenero e sapevo che aveva paura, sapeva che avrebbe fatto male, troppo male.
    Troppo male fisicamente, troppo male ricordando...eppure era ancora lì, stretto a me, pronto unicamente a me.
    Portai la mia mano in basso tastando le sue natiche dolcemente fino a giungere impercettibilmente alla sua apertura.
    La toccai con un dito, piano, e lo vidi serrare gli occhi e rannicchiarsi tremando sotto di me.
    Continuai a massaggiare la sua candida pelle finché non infilai un mio dito dentro di lui aspettando anche solo un suo più piccolo movimento.
    Spalancò gli occhi e potei leggere in essi tutto ciò che lo tormentava, tutti quei ricordi che tornavano inesorabilmente a galla.
    -Bill?- chiamai muovendo il dito piano dentro di lui. Lo potevo sentire così infinitamente stretto e caldo intorno a me.
    -Continua...- mugulò spostando leggermente il bacino.
    Infilai un secondo dito, inizialmente più piano, arrivando poi a muoverli insieme tentando di non fargli alcun male.
    -T-tomi- sospirò serrando gli occhi -muovili-
    Lì mossi un poco, distanziandoli tra loro e piegandoli in quel magico calore.
    Lo sentii urlare e vidi una lacrima scendere dai suoi teneri occhi.
    La baciai piano tentando di calmarlo, tremava come una foglia, come non lo avevo mai visto tremare.
    Sembrava che stesse lì lì per scomparire tra le mie braccia tanto si era fatto piccolo sotto di me.
    -Bill...-
    -Zitto Tomi- mugugnò spingendosi contro le mie dita.
    Sibilai anche io allontanandole del tutto mentre i suoi muscoli pian piano si rilassavano sotto di me.
    -Devi stare tranquillo- bisbigliai accarezzandogli il ventre.
    -Fallo-
    -Si...-

    Allargai le sue gambe, piano.
    Non avevo nulla per far sì che fosse meno doloroso così portai due dita alle mie labbra inumidendole un poco e tornando alla sua apertura bagnandola con la mia saliva.
    -Sto per...- sussurrai spostando una ciocca di capelli dalla sua fronte medida di sudore.
    -Stai per...fare l'amore con me Tomi- tentò di accennare un sorriso.
    -Si...stiamo per fare l'amore Bill-
    -Sarà bello-
    -Sarà la prima volta...per entrambi-
    Singhiozzò portando le sue mani sulle mie spalle.
    -Vai...adesso-
    e con una piccola spinta portai il mio pene alla sua apertura entrando lentamente di qualche centimetro.
    Gridò come ero sicuro che avrebbe fatto e graffiò le mie spalle nude intrecciando le gambe frenetiche intorno al mio bacino.
    -Bill- -TOMI- urlò più forte spingendosi verso di me.
    Capii e spinsi ancora entrando oramai quasi del tutto.
    Piangeva, questo si vedeva benissimo. Tremava e le sue labbra erano contratte in una morsa di dolore tanto da stringermi il cuore.
    -Non voglio farti del male- mormorai iniziando a sfilarmi da lui.
    -ME NE FARAI SE ESCI DI QUI- gridò artigliandosi a me tanto da non permettermi alcun movimento.
    Rimasi basito guardandolo negli occhi.
    Era palese che gli stessi facendo male, troppo male, eppure lui non voleva tirarsi indietro, voleva restare così.

    -SPINGITI DENTRO DI ME, VIENI DENTRO DI ME E...e sarà per sempre...- singhiozzò stringendosi alle mie spalle.
    -è già per sempre- ridacchiai entrando completamente in lui.
    Sibilò più forte graffiandomi di nuovo.
    -Lo sarà...ugh...d-di più- tentò di ridacchiare.
    -Ahi- mormorò singhiozzando ancora.
    Mi tirai indietro e sorridendo mi spinsi dinuovo verso di lui.
    -AAAAAAAAAAAAAAH- urlò ancora mordendomi una spalla.
    Eravamo entrambi così, completamente sudati ed uniti, in tutto e per tutto.
    E Bill era la cosa più calda e più perfetta che avevo mai potuto sentire.
    Mi spinsi ancora dentro di lui mentre le lacrime continuavano a scendere silenziose dai suoi occhi.
    Le braccia serrate intorno a me come le sue gracili gambe, il corpo che ancora tremava sobbalzando tra le mie braccia.
    Strinsi la sua erezione tentando di dargli un pò di conforto e subitò ansimò distratto per un attimo da quel tremendo dolore.
    -Sto per...-
    -Anche io...- mormorò quasi impercettibilmente nel mio orecchio.
    -Ora- sussurrai ansimando più forte.
    E sorrise baciandomi una guancia mentre con una spinta più forte venivo dentro di lui ed una calda sostanza mi inumidiva il ventre scivolando lungo la calda pelle.
    -Rimani così- ridacchiò con una voce icrinata scossa dal dolore mentre le sue gambe rimanevano intrecciate dietro di me.
    -Farà male-
    -Sai che me ne importanta- mormorò baciandomi le labbra.
    Lo guardai negli occhi.
    Sorrisi.
    E forte lo abbracciai stretto a me quasi a volermi unire a lui più di quanto già eravamo in quel momento perfetto.
    Sotto le stelle e la luna.



    In quel luogo così caldo la notte era testimone dei nostri corpi intrecciati, dei nostri cuori uniti insieme...
    ...testimone delle nostre promesse.

















    ******
     
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    .
  10. 'kiwy;
     
    .

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    Ok, ho letto il primo.
    S T U P E N D O, come sempre **
    Dio, sono così fottutamente dolci...
    Li amo <3

    Ora leggo il secondo, se è commento domani se non ce la faccio **

    Ok, letto.
    Beh, che dire.
    Sono decisamente senza parole. *-*
    E'.. Perfetto, tutto quanto.

    CITAZIONE
    Allargai le sue gambe, piano.
    Non avevo nulla per far sì che fosse meno doloroso così portai due dita alle mie labbra inumidendole un poco e tornando alla sua apertura bagnandola con la mia saliva.
    -Sto per...- sussurrai spostando una ciocca di capelli dalla sua fronte medida di sudore.
    -Stai per...fare l'amore con me Tomi- tentò di accennare un sorriso.
    -Si...stiamo per fare l'amore Bill-
    -Sarà bello-
    -Sarà la prima volta...per entrambi-
    Singhiozzò portando le sue mani sulle mie spalle.
    -Vai...adesso-
    e con una piccola spinta portai il mio pene alla sua apertura entrando lentamente di qualche centimetro.
    Gridò come ero sicuro che avrebbe fatto e graffiò le mie spalle nude intrecciando le gambe frenetiche intorno al mio bacino.
    -Bill- -TOMI- urlò più forte spingendosi verso di me.
    Capii e spinsi ancora entrando oramai quasi del tutto.
    Piangeva, questo si vedeva benissimo. Tremava e le sue labbra erano contratte in una morsa di dolore tanto da stringermi il cuore.
    -Non voglio farti del male- mormorai iniziando a sfilarmi da lui.
    -ME NE FARAI SE ESCI DI QUI- gridò artigliandosi a me tanto da non permettermi alcun movimento.
    Rimasi basito guardandolo negli occhi.
    Era palese che gli stessi facendo male, troppo male, eppure lui non voleva tirarsi indietro, voleva restare così.

    -SPINGITI DENTRO DI ME, VIENI DENTRO DI ME E...e sarà per sempre...- singhiozzò stringendosi alle mie spalle.
    -è già per sempre- ridacchiai entrando completamente in lui.
    Sibilò più forte graffiandomi di nuovo.
    -Lo sarà...ugh...d-di più- tentò di ridacchiare.
    -Ahi- mormorò singhiozzando ancora.
    Mi tirai indietro e sorridendo mi spinsi dinuovo verso di lui.
    -AAAAAAAAAAAAAAH- urlò ancora mordendomi una spalla.
    Eravamo entrambi così, completamente sudati ed uniti, in tutto e per tutto.
    E Bill era la cosa più calda e più perfetta che avevo mai potuto sentire.
    Mi spinsi ancora dentro di lui mentre le lacrime continuavano a scendere silenziose dai suoi occhi.
    Le braccia serrate intorno a me come le sue gracili gambe, il corpo che ancora tremava sobbalzando tra le mie braccia.
    Strinsi la sua erezione tentando di dargli un pò di conforto e subitò ansimò distratto per un attimo da quel tremendo dolore.
    -Sto per...-
    -Anche io...- mormorò quasi impercettibilmente nel mio orecchio.
    -Ora- sussurrai ansimando più forte.
    E sorrise baciandomi una guancia mentre con una spinta più forte venivo dentro di lui ed una calda sostanza mi inumidiva il ventre scivolando lungo la calda pelle.
    -Rimani così- ridacchiò con una voce icrinata scossa dal dolore mentre le sue gambe rimanevano intrecciate dietro di me.
    -Farà male-
    -Sai che me ne importanta- mormorò baciandomi le labbra.
    Lo guardai negli occhi.
    Sorrisi.
    E forte lo abbracciai stretto a me quasi a volermi unire a lui più di quanto già eravamo in quel momento perfetto.
    Sotto le stelle e la luna.



    In quel luogo così caldo la notte era testimone dei nostri corpi intrecciati, dei nostri cuori uniti insieme...
    ...testimone delle nostre promesse.

    Oh, ma come piango ç____ç

    Dubito di aver mai letto niente di più dolce.. *w*

    E' tutto così bello, davvero.
    La canzone è fantastica **

    Posta presto *www*

    Un bacione, e grazie.
    Di cuore. (:
     
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  11. MiikHy_Deafening
     
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    'kiwy;


    CITAZIONE ('kiwy; @ 28/1/2010, 21:58)
    Ok, ho letto il primo.
    S T U P E N D O, come sempre **
    Dio, sono così fottutamente dolci...
    Li amo <3

    Ora leggo il secondo, se è commento domani se non ce la faccio **

    Ok, letto.
    Beh, che dire.
    Sono decisamente senza parole. *-*
    E'.. Perfetto, tutto quanto.

    CITAZIONE
    Allargai le sue gambe, piano.
    Non avevo nulla per far sì che fosse meno doloroso così portai due dita alle mie labbra inumidendole un poco e tornando alla sua apertura bagnandola con la mia saliva.
    -Sto per...- sussurrai spostando una ciocca di capelli dalla sua fronte medida di sudore.
    -Stai per...fare l'amore con me Tomi- tentò di accennare un sorriso.
    -Si...stiamo per fare l'amore Bill-
    -Sarà bello-
    -Sarà la prima volta...per entrambi-
    Singhiozzò portando le sue mani sulle mie spalle.
    -Vai...adesso-
    e con una piccola spinta portai il mio pene alla sua apertura entrando lentamente di qualche centimetro.
    Gridò come ero sicuro che avrebbe fatto e graffiò le mie spalle nude intrecciando le gambe frenetiche intorno al mio bacino.
    -Bill- -TOMI- urlò più forte spingendosi verso di me.
    Capii e spinsi ancora entrando oramai quasi del tutto.
    Piangeva, questo si vedeva benissimo. Tremava e le sue labbra erano contratte in una morsa di dolore tanto da stringermi il cuore.
    -Non voglio farti del male- mormorai iniziando a sfilarmi da lui.
    -ME NE FARAI SE ESCI DI QUI- gridò artigliandosi a me tanto da non permettermi alcun movimento.
    Rimasi basito guardandolo negli occhi.
    Era palese che gli stessi facendo male, troppo male, eppure lui non voleva tirarsi indietro, voleva restare così.

    -SPINGITI DENTRO DI ME, VIENI DENTRO DI ME E...e sarà per sempre...- singhiozzò stringendosi alle mie spalle.
    -è già per sempre- ridacchiai entrando completamente in lui.
    Sibilò più forte graffiandomi di nuovo.
    -Lo sarà...ugh...d-di più- tentò di ridacchiare.
    -Ahi- mormorò singhiozzando ancora.
    Mi tirai indietro e sorridendo mi spinsi dinuovo verso di lui.
    -AAAAAAAAAAAAAAH- urlò ancora mordendomi una spalla.
    Eravamo entrambi così, completamente sudati ed uniti, in tutto e per tutto.
    E Bill era la cosa più calda e più perfetta che avevo mai potuto sentire.
    Mi spinsi ancora dentro di lui mentre le lacrime continuavano a scendere silenziose dai suoi occhi.
    Le braccia serrate intorno a me come le sue gracili gambe, il corpo che ancora tremava sobbalzando tra le mie braccia.
    Strinsi la sua erezione tentando di dargli un pò di conforto e subitò ansimò distratto per un attimo da quel tremendo dolore.
    -Sto per...-
    -Anche io...- mormorò quasi impercettibilmente nel mio orecchio.
    -Ora- sussurrai ansimando più forte.
    E sorrise baciandomi una guancia mentre con una spinta più forte venivo dentro di lui ed una calda sostanza mi inumidiva il ventre scivolando lungo la calda pelle.
    -Rimani così- ridacchiò con una voce icrinata scossa dal dolore mentre le sue gambe rimanevano intrecciate dietro di me.
    -Farà male-
    -Sai che me ne importanta- mormorò baciandomi le labbra.
    Lo guardai negli occhi.
    Sorrisi.
    E forte lo abbracciai stretto a me quasi a volermi unire a lui più di quanto già eravamo in quel momento perfetto.
    Sotto le stelle e la luna.



    In quel luogo così caldo la notte era testimone dei nostri corpi intrecciati, dei nostri cuori uniti insieme...
    ...testimone delle nostre promesse.

    Oh, ma come piango ç____ç

    Dubito di aver mai letto niente di più dolce.. *w*

    E' tutto così bello, davvero.
    La canzone è fantastica **

    Posta presto *www*

    Un bacione, e grazie.
    Di cuore. (:

    ohh ç__ç awww <3
    sono felicissima che ti siano piaciuti, davvero, avevo deciso di postarne solo uno perché dovevo betarlo e stava per iniziare il concerto dei TH su mtv, poi però ho visto qual'era e ho detto...no, non posso non postarli insieme ç_ç
    e mi sono sbrigata non facendo un chissà che ottimo lavoro ma vabbè <3

    grazie a te ç^^^^ç
     
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  12. 'kiwy;
     
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    Postandoli entrambi ci hai fatte troppo felici *O*
    <333
     
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  13. oO°Isa89°Oo
     
    .

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    Ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
    MiiikHy *_________________________________________*
    Posti ogni morte di papa ma quando posti... ddddddio °O°
    Cioè... dico... ODDIO.
    Che capitoli *urla*
    Quanto cazzo è dolce Tomi ù___ù *w*
    MiikHy te lo già detto che scrivi divinamente no?
    Oddio, ho immaginato ogni singola parola, ogni singolo gesto che tu hai descritto, nella mia testa.
    Veramente, come scrivi tu è un qualcosa di unico. Tutto quello che esce dalle tue mani e dalla tua mente è unico.
    Quanto mi sono piaciuti questi due capitoli? çOç
    T R O P P O.
    Li amo. Non ce niente da fare ç____ç
    Grazie di tutto MiikHy *-* <3
     
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  14. MiikHy_Deafening
     
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    'kiwy;


    CITAZIONE ('kiwy; @ 29/1/2010, 14:28)
    Postandoli entrambi ci hai fatte troppo felici *O*
    <333

    che dolce <3
    grazie **

    oO°Isa89°Oo


    CITAZIONE (oO°Isa89°Oo @ 29/1/2010, 14:43)
    Ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
    MiiikHy *_________________________________________*
    Posti ogni morte di papa ma quando posti... ddddddio °O°
    Cioè... dico... ODDIO.
    Che capitoli *urla*
    Quanto cazzo è dolce Tomi ù___ù *w*
    MiikHy te lo già detto che scrivi divinamente no?
    Oddio, ho immaginato ogni singola parola, ogni singolo gesto che tu hai descritto, nella mia testa.
    Veramente, come scrivi tu è un qualcosa di unico. Tutto quello che esce dalle tue mani e dalla tua mente è unico.
    Quanto mi sono piaciuti questi due capitoli? çOç
    T R O P P O.
    Li amo. Non ce niente da fare ç____ç
    Grazie di tutto MiikHy *-* <3

    ahhh ç^ç isaaa,, non dirmi così che mi commuovo davvero ><
    grazie mille ç_____ç
    speravo davvero che vi piacessero tanto insieme, perché io in questa storia li trovo adorabili *////////////*
    e vabbè, quando HPDN finirà mi mancherà da morire già lo so ç_____ç
    ma potrei sempre fare un seguito, chissà u.u
    bhaaaaaaaa xDD
    ancora grazie **
     
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  15. 'kiwy;
     
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    CITAZIONE
    speravo davvero che vi piacessero tanto insieme, perché io in questa storia li trovo adorabili *////////////*

    Lo sono, cazzo *OOO*
     
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