Use somebody

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  1. [*^sweetchris^*]
     
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    WoW!!
    Mi piace un casino Beth!!!
    I primi segni si vedono...evvai!
    Mi strapiace, mi sono immaginata la faccia di Tom in questo pezzo:
    CITAZIONE
    “Ok” rispose Bill “Vorrà dire che mi cambierò anche io” e poi, per la prima volta da mesi, il cantante si diresse verso la sua stanza canticchiando allegramente e lasciando Tom sbalordito
    “L’hai sentito canticchiare anche tu, vero?” domandò Tom a Beth, accompagnandola alla porta. La ragazza fece un cenno di assenso con la testa e Tom, prima di salutarla e richiudere la porta, disse “Mi sa che ne vedremo delle belle!”

    Oddio mi sto ammazza dalle risate!! XD
    Bè vai avanti, sono curiosa *-*
     
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  2. Kate ~
     
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    Grazie patate! *_*
    Bill ortolano xDDDD
     
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  3. Kate ~
     
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    7. Erzähl mir alle Lugen, macht es so dass ich es glaub



    Erano seduti uno di fronte all’altra in un ristorante affollato. Oltre la vetrata lussuosa, Bill aveva già notato qualche paparazzo intento a scattare foto che, l’indomani, avrebbero sicuramente riempito le pagine dei quotidiani scandalistici. Lisbeth rideva di gusto mentre si portava una generosa forchettata di pasta alla bocca e Bill, guardandola, provò un moto di affetto. Non la conosceva così bene, sapeva pochissimo di lei ma sentiva una profonda sintonia con quella ragazza.

    “Sei pronta a finire su tutti i giornali scandalistici della Germania?” le chiese, sorseggiando del vino bianco
    “Prontissima, e tu?”
    “Pronto. Ho un po’ di paura ma sono pronto”
    “Paura di cosa?” chiese lei, posando la forchetta e pulendosi la bocca con il tovagliolo che, poi, ripose educatamente in grembo
    “Di quello che scriveranno. Non mi piace poi molto essere definito tossico, sai? Anche se, come giustamente potrai pensare, me la sono cercata”
    “Non direi” rispose lei, riprendendo in mano la forchetta “Certe cose non si cercano. Il tuo abuso di farmaci è stato solo la conseguenza di un malessere. E’ come se fossi caduto in una buca non visibile ad occhio nudo perché ricoperta di foglie. Non è mica colpa tua se ci sei finito dentro. Semplicemente, non l’hai vista e hai messo un piede in fallo. Cose che capitano, Bill. L’importante è trovare la forza di risalire”
    “Mi piace questo punto di vista” sorrise Bill, riconoscente “Mi fa sentire meno colpevole”
    “Sei una vittima, non un carnefice. Il giorno in cui smetterai di colpevolizzarti vedrai che smetteranno di farlo anche gli altri”
    “Dici?”
    “Certo!” esclamò Lisbeth, allungando una mano ed afferrando quella del cantante che, a quel tocco, sentì un brivido lungo la schiena “Andrà tutto bene, Bill. Fidati”
    “Come fai ad esserne così sicura?”
    Lisbeth inghiottì il boccone, posò di nuovo la forchetta, si pulì la bocca e dopo aver bevuto un sorso di acqua fresca rispose: “Tutta questa storia, questa messinscena del fidanzamento” e, nel dire la parola “messinscena” abbassò la voce “all’inizio mi spaventava un po’. Stamattina non sapevo a cosa sarei andata incontro quando David Jost ci ha parlato del piano. Ma adesso, seduta qui con te, mi sento tranquilla, in pace. Non saremo innamorati ma credo che potremo diventare buoni amici, Bill. E forse è tutto quello che ci serve, adesso. Un amico”
    “La tua vita non è un disastro come la mia, però”
    “Dipende dai punti di vista” mormorò la ragazza. Stava per cominciare a raccontare a Bill quanto si sentisse fuori luogo nei panni della beniamina dei bambini di Germania quando il cameriere comparve al loro tavolo e chiese loro se desideravano ordinare altro
    “Io vorrei volentieri una fetta di torta Sacher” disse Beth, sorridendo al cameriere
    “Anche per me” aggiunse Bill, sorridendo a sua volta.

    Il cameriere sparì in direzione della cucina e ricomparve qualche minuto dopo con due generose porzioni di torta corredate da un mucchietto di panna montata dall’aria più che deliziosa. Per qualche istante i due ragazzi mangiarono in silenzio, assaporando ogni boccone, fino a quando Lisbeth riprese a parlare: “Ho dei tatuaggi, sai? Devo sempre nasconderli perché Ingrid dice che darei un’immagine sbagliata ai genitori di tutti quei bambini che mi idolatrano. E anche il fumo. Non posso fumare in pubblico anche quando ne ho disperatamente bisogno. Ingrid dice che se mi fotografassero con una sigaretta in mano starebbe male” fece una pausa, inghiottì un altro boccone di torta e riprese “Mi piacciono tantissimo le magliette con le stampe. Sai no, quelle con su immagini di gruppi famosi, ad esempio, come i Ramones o i Pistols. Ne ho tante nell’armadio ma non le posso mettere in giro. La Stolz dice che sembrerei una ragazzaccia. E lo stesso vale per i jeans stracciati sulle ginocchia o le Converse sdrucite. E allora sai cosa faccio, in certi giorni? Indosso tutte quelle cose e mi rimiro allo specchio. Sto lì, in piedi, a guardarmi come una cretina e a fingere di essere per strada, tranquilla. Sto lì, così, fino a che mi sento meglio. So anche io cosa significa dover fingere di essere ciò che non sei, Bill”

    Durante il lungo monologo Bill era rimasto in religioso silenzio, senza muovere un muscolo. Non aveva neppure mangiato, troppo preso dalle parole di Lisbeth. Lo riscosse dal suo intontimento solo la luce di un flash proveniente dall’esterno del ristorante, dove i paparazzi erano aumentati.

    “Che bella coppia che siamo” disse quindi il cantante, per stemperare la tensione
    “Non siamo poi così diversi, Bill. Siamo più simili di quanto tu pensi”

    Dopo mezz’ora la coppia decise di uscire non prima, però, di aver fatto un brindisi con una costosa bottiglia di champagne. Bill, come un vero gentleman, pagò la cena ed entrambi si avviarono all’uscita. Sulla soglia due bodyguard li aspettavano per scortarli alla macchina mentre i paparazzi scattavano furiosamente centinaia di fotografie e chiamavano a gran voce Bill e Lisbeth. Quando furono saliti in auto, la ragazza mise in moto e in men che non si dica si lasciarono alle spalle l’isteria.

    “Oh mio Dio” disse Beth, passandosi una mano sulla fronte “Ma quanti erano?!”
    “Tanti” rise Bill, guardando nello specchietto retrovisore alcuni paparazzi che, a piedi, tentavano di inseguire l’auto
    “Ma come cazzo hanno fatto a sapere dove eravamo?”
    “Beh, quel ristorante è spesso meta di celebrità. Ho sentito dire che chi lavora in posti come quello ha sempre un contatto diretto con i fotografi. Appena entra una star chiamano il fotografo e quello si precipita. Poi dividono il ricavato della vendita delle foto”
    “Ingegnoso”
    “Funziona così dappertutto. Ormai i paparazzi hanno spie ovunque” ridacchiò Bill “Ma questo dovrebbe farci piacere, no? Significa che domani saremo su tutti i giornali”
    “Hai così voglia di finire in copertina?” chiese lei
    “Ho voglia di tornare ad essere quello che ero, Beth”

    Beth.
    Per la prima volta in tutta la giornata Bill l’aveva chiamata Beth.
    Lisbeht sorrise e premette sull’acceleratore diretta verso la casa di Bill.

    **



    Love – Alert!
    Bill Kaulitz, leader della famosa band Tokio Hotel, e Lisbeth Sommer, la celebre conduttrice televisiva, sono stati avvistati da “Gregor’s”, il famoso ristorante nel cuore di Berlino, meta delle star di tutta la Germania e non solo.
    I due si sono trattenuti a cena per diverse ore scambiandosi gesti affettuosi (vedi foto a lato) e brindando con dell’ottimo champagne.
    Verso le 23.00 la coppia è uscita dal ristorante e, scortata da due guardie del corpo, è salita sull’auto di Lisbeth Sommer per dirigersi verso ignota destinazione.
    La bella e dolce Lisbeth riuscirà a redimere il dannato Kaulitz?

    Angeli e demoni
    Bill Kaulitz e Lisbeth Sommer! Ecco la coppia dell’anno 2010!
    Ieri sera Bill Kaulitz, cantante dei Tokio Hotel con problemi ben noti di tossicodipendenza e depressione (tristemente noti i suoi diversi tentativi di suicidio) e Lisbeth Sommer, la popolare conduttrice del programma televisivo „Kinder” sono stati avvistati in atteggiamenti intimi da “Gregor’s”, il celebre ristorante berlinese. La coppia ha cenato scambiandosi tenere effusioni (vedi foto sotto) per poi brindare con del pregiato champagne e fuggire via a bordo dell’auto della conduttrice.
    Nuovo amore e nuova rinascita per il bel Kaulitz?



    Di articoli simili erano pieni tutti i giornali. Dal Bild allo Stern. Ogni singolo giornale tedesco riportava la notizia di Bill e Lisbeth. E la foto che li ritraeva in “atteggiamenti intimi” altro non era che il momento, catturato dalle macchine fotografiche, in cui Lisbeth aveva poggiato la mano su quella del ragazzo. Seguivano foto del loro brindisi, dell’uscita dal ristorante e di loro due intenti a ridere durante la cena.
    Ingrid guardava le foto sorridendo e passandosi la lingua sulle labbra, come se stesse gustando qualcosa di prelibato. Lisbeth, seduta di fronte alla manager, la guardava di sottecchi.

    “Brava Beth” trillò la donna, posando uno degli innumerevoli giornali che stava consultando “Ottima la scelta dell’abbigliamento, del trucco e ottima l’idea di mostrarti intima! Quella carezza alla mano di lui è giunta a pennello!”
    Lisbeth evitò di dire alla donna che, in realtà, quel gesto era stato del tutto spontaneo. Preferì lasciarle credere che si trattasse di una mossa ben studiata.
    “Così direi che il piano procede bene, no?”

    “E’ la prima volta che usciamo insieme, Ingrid. Siamo stati a pranzo e a cena insieme ieri per la prima volta. Posso solo dirti che Bill è un ragazzo piacevole. Mi sono trovata molto bene”
    “Benissimo!” esclamò la donna, sfregandosi le mani e Lisbeth, guardandola, cercò di reprimere una risatina. Ingrid, in quell’istante, le sembrava uguale identica al tirannico Montgomery Burns, personaggio dei Simpson, una serie televisiva che amava guardare da sempre, nonostante Ingrid le avesse proibito di dirlo in qualsiasi tipo di intervista “E’ politically incorrect” le diceva sempre.
    “Uscirete anche stasera?” chiese poi Ingrid, alzandosi
    “Non lo so” mormorò Beth, distrattamente. Mancava meno di mezz’ora alla diretta e la truccatrice era in palese ritardo
    “Beh, più vi fate vedere in pubblico meglio sarà per tutti. Mi raccomando, stesso stile nell’abbigliamento, stesso trucco poco marcato. Siete bellissimi!” poi, sculettando leggermente, uscì dal camerino di Lisbeth lasciando tutti i giornali sul tavolo.

    La ragazza, non appena la porta si fu richiusa, li afferrò e scrutò le foto: Bill era divino, il suo sorriso magnetico spiccava sulla pagina ed oscurava quello di lei. I suoi occhi brillavano e la ragazza, per un istante, pensò che tutta quella faccenda avrebbe potuto davvero portare qualcosa di buono nella vita del cantante. E, forse, anche nella sua.

    *Hilf mir fliegen - Tokio Hotel
     
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    <3 <3 wow bellissimooooooooooooo
     
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  5. »Sally
     
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    CITAZIONE
    Stamattina non sapevo a cosa sarei andata incontro quando David Jost ci ha parlato del piano. Ma adesso, seduta qui con te, mi sento tranquilla, in pace. Non saremo innamorati ma credo che potremo diventare buoni amici, Bill. E forse è tutto quello che ci serve, adesso. Un amico”

    Lo dicevo, io :wub:

    CITAZIONE
    Mi piacciono tantissimo le magliette con le stampe. Sai no, quelle con su immagini di gruppi famosi, ad esempio, come i Ramones o i Pistols. Ne ho tante nell’armadio ma non le posso mettere in giro. La Stolz dice che sembrerei una ragazzaccia. E lo stesso vale per i jeans stracciati sulle ginocchia o le Converse sdrucite.

    :rock:

    Bellissimo! Mi piace davvero moltissimo! *_*
    Mi preoccupa un po' Ingrid, temo che possa influenzare alcune scelte di Beth, o mettersi tra lei e Bill se la loro relazione non dovesse prendere la piega sperata dai due manager.
    Ho come la sensazione che Lisbeth possa lasciarsi andare completamente con Bill, mettendo da parte obblighi e divieti che le sono stati imposti da Ingrid.
    La faccenda si fa sempre più interessante *_*
    Complimenti Kate! :wub:
     
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  6. ** Prinzi **
     
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    Kaaaateee *_* non puoi scrivere queste cose *_* mi commuovo *_______* bellissimo capitolo!inutile dirlo perchè già lo sai che cosa ne penso dei tuoi scritti *_* di-vi-no *_______*
    Il Kaulitz si sta innamorando!*_* ma che piccolo *_*
    Continua così *_* bravissima *_*
     
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    Che bella fic*____________________*

    Non vedo l'ora di leggere il seguito>__<
     
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  8. $torta in der holle
     
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    Commento entrambe i capitoli in un'unica risposta.. u.u

    Per quanto riguarda il capitolo 6:
    CITAZIONE
    “No, in effetti non è una vera e propria amica. I nostri rapporti sono perlopiù lavorativi, difficilmente mi confido con lei… e David Jost, invece?”
    “Somiglia molto ad Ingrid” disse Bill, giocherellando con un anello “Anche noi abbiamo un rapporto di quel tipo con lui. E’ un uomo d’affari eccezionale, siamo amici ma non veri e propri confidenti. Però è sempre stato onesto nei nostri confronti e mi ha tirato fuori dai guai tante volte”

    Kate.. VOGLIO LA STORIA DI LOVE TRA I DUE!
    Scusa se ho usato il caps, ma era per farti intendere bene il concetto.. u.u
    Non importa quanto love! Sia solo un'ammiccamento, una storia si sesso o la più bella storia di love della faccai della Terra, ma la voglio, la pretendo!
    Ti immagini che figlio genio del male potrebbe nascere dai due?? *____________*

    CITAZIONE
    “Ciao Tom” rispose Beth, stringendo la mano del chitarrista con fare vigoroso “Che meraviglia questo posto! Vi occupate voi personalmente del giardino, immagino” aggiunse, ironicamente
    “Certo, tutte le mattine Bill scende in cortile con la zappa, il rastrello e il falcetto e passa due ore a potare le siepi, levare le erbacce, sistemare il vialetto” rispose Tom, ridendo e facendo strada in casa mentre Bill li seguiva ridendo e sibilando insulti
    “E quando ha finito” continuò Tom, entrando in salotto e facendo cenno a Lisbeth di accomodarsi sul divano “va al mercato cittadino a comprare semi per l’orto!”
    Beth scoppiò a ridere e si lasciò andare sul morbido divano in eco pelle, nero come la pece “Un perfetto contadino!”
    “Ridete, ridete pure!” si intromise Bill, sistemandosi accanto alla ragazza “Intanto è davvero merito mio se il cortile è così bello! Ho scelto personalmente il miglior giardiniere di tutta Berlino!”
    “Sì, certo Bill, certo” lo prese in giro Tom. Poi si rivolse a Beth e domandò “Vuoi qualcosa da bere?”
    “No, ti ringrazio. Comunque, giardino e giardinieri a parte, casa vostra è bellissima! Mi avevi detto che era solo un normale appartamento!” disse, guardando Bill
    “Beh, non è nulla di speciale”
    “Ma che dici? E’ una casetta incantevole! Casa mia è un normale appartamento ma casa vostra sembra uscita da un libro di favole. Favole moderne ma pur sempre favole!”

    Ma quanto possono essere dolci tutti e tre! *_____*
    Cioè.. Tom è troppo Cioppi qui!
    Come sempre deve farsi riconoscere.. *_________*
    Lisbeth è troppo bella.. Cioè.. La adoro.. *-*
    E Bill che fa il finto offesso è sempre stupendo! XD
    CITAZIONE
    “E’ stato un piacere conoscervi. Insomma, conoscervi meglio” disse, sorridendo. Anche i due ragazzi si alzarono dal divano e, sorridendo, Bill propose “E se andassimo a cena fuori?”
    “Non ho voglia di uscire, Bill. Sono stanco” mugolò Tom
    “A dire il vero, intendevo io e Lisbeth” mormorò Bill, timidamente
    “Io e te?” chiese la ragazza, stupita. Non pensava che Bill avrebbe avuto voglia di mostrarsi in pubblico con lei così presto ma, sorprendendo perfino sé stessa, si accorse che quell’invito le aveva fatto piacere
    “Ah grazie” si intromise Tom, fingendosi offeso “Sei fidanzato da poche ore e già pianti in asso il tuo gemello”
    “Su Tom, non essere geloso” ridacchiò Bill e poi volse lo sguardo in direzione di Lisbeth, aspettando una risposta

    Tom forse non hai capito.. Non ti vuole nessuno! XD
    CITAZIONE
    La ragazza fece un cenno di assenso con la testa e Tom, prima di salutarla e richiudere la porta, disse “Mi sa che ne vedremo delle belle!”

    Oh, si, Tom! *-*

    Capitolo sette:
    CITAZIONE
    “Non direi” rispose lei, riprendendo in mano la forchetta “Certe cose non si cercano. Il tuo abuso di farmaci è stato solo la conseguenza di un malessere. E’ come se fossi caduto in una buca non visibile ad occhio nudo perché ricoperta di foglie. Non è mica colpa tua se ci sei finito dentro. Semplicemente, non l’hai vista e hai messo un piede in fallo. Cose che capitano, Bill. L’importante è trovare la forza di risalire”
    “Mi piace questo punto di vista” sorrise Bill, riconoscente “Mi fa sentire meno colpevole”
    “Sei una vittima, non un carnefice. Il giorno in cui smetterai di colpevolizzarti vedrai che smetteranno di farlo anche gli altri”
    “Dici?”

    Adoro questo pezzo.
    Hai spiegato nel miglior modo e con parole semplici, soprattutto, questo concetto.
    Bravissima! ç.ç
    CITAZIONE
    “Ho dei tatuaggi, sai? Devo sempre nasconderli perché Ingrid dice che darei un’immagine sbagliata ai genitori di tutti quei bambini che mi idolatrano. E anche il fumo. Non posso fumare in pubblico anche quando ne ho disperatamente bisogno. Ingrid dice che se mi fotografassero con una sigaretta in mano starebbe male” fece una pausa, inghiottì un altro boccone di torta e riprese “Mi piacciono tantissimo le magliette con le stampe. Sai no, quelle con su immagini di gruppi famosi, ad esempio, come i Ramones o i Pistols. Ne ho tante nell’armadio ma non le posso mettere in giro. La Stolz dice che sembrerei una ragazzaccia. E lo stesso vale per i jeans stracciati sulle ginocchia o le Converse sdrucite. E allora sai cosa faccio, in certi giorni? Indosso tutte quelle cose e mi rimiro allo specchio. Sto lì, in piedi, a guardarmi come una cretina e a fingere di essere per strada, tranquilla. Sto lì, così, fino a che mi sento meglio. So anche io cosa significa dover fingere di essere ciò che non sei, Bill”

    Assolutamente angosciante.
    In senso positivo, però.
    CITAZIONE
    La ragazza, non appena la porta si fu richiusa, li afferrò e scrutò le foto: Bill era divino, il suo sorriso magnetico spiccava sulla pagina ed oscurava quello di lei. I suoi occhi brillavano e la ragazza, per un istante, pensò che tutta quella faccenda avrebbe potuto davvero portare qualcosa di buono nella vita del cantante. E, forse, anche nella sua.

    Oh, sicuramente! *_____________*

    Kate, vai avanti!
    Ti prego, vai avanti, santissima donna!
    Voglio sapere come va avanti! *__________*
    Questi due capitoli sono stati bellissimi!
    Ne sono sempre più affascinata!
    *__________________*

     
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  10. Valy~En
     
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    :uyu:

    ohhh... Kate è meraviglioso! un coinvolgimento totale...




    CITAZIONE
    “Certo!” esclamò Lisbeth, allungando una mano ed afferrando quella del cantante che, a quel tocco, sentì un brivido lungo la schiena “Andrà tutto bene, Bill. Fidati”
    “Come fai ad esserne così sicura?”

    intuito femminile xD


    bello bello bello ^^
     
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  11. Kate ~
     
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    Grazie patate! *_*
    Ho già in mente diverse cose, portate pazienza! *_*
     
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  12. ** Prinzi **
     
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    Ok Kate *_*
     
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  13. [*^sweetchris^*]
     
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    Pataaaa >.<
    Capperarola però! Mi assento un giorno e mi ritrovo un capitolo arretrato >.<
    Mi piace, mi piace sempre di più!!

    CITAZIONE
    La ragazza, non appena la porta si fu richiusa, li afferrò e scrutò le foto: Bill era divino, il suo sorriso magnetico spiccava sulla pagina ed oscurava quello di lei. I suoi occhi brillavano e la ragazza, per un istante, pensò che tutta quella faccenda avrebbe potuto davvero portare qualcosa di buono nella vita del cantante. E, forse, anche nella sua.

    :uyu:
    ho immaginato tuttissimp!!
    E la canzone poi *.*
    Continua patà!!
     
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  14. Kate ~
     
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    Grazie a tutte, davvero! *_*

    8. What can I say?



    “Ehi tesoro, ti sei trovata un fidanzato, dunque?”

    Quella voce la riscosse dalle sue meditazioni. Alzò lo sguardo dal giornale che stava sfogliando e vide il volto genuino e gentile di Lou.
    Era una novellina spaventata quando l’aveva conosciuto. Nonostante fosse già abbastanza conosciuta nel Paese, non aveva mai condotto un programma televisivo da sola e il fatto che ci fossero bambini ovunque l’aveva sempre messa in soggezione. Ma Lou le era stato accanto fin dal primo giorno e Lisbeth nutriva per lui un affetto sincero e smisurato.
    Guardandolo in viso non ebbe cuore di mentirgli. Aveva promesso di mantenere il segreto ma come avrebbe fatto a dire una bugia a Lou?

    “Ciao Lou” disse, cercando di eludere la sua domanda. Aveva bisogno di tempo. Non poteva dirgli bugie ma non sapeva nemmeno come fare per dirgli la verità. Temeva che Lou la disprezzasse per quello che stava facendo.
    “Che c’è, piccola?” chiese l’uomo, sedendosi di fronte a lei “Dovresti essere felice! Sai, leggo anche io i giornali e stamattina, qui, non si parla d’altro!”
    “Beh… insomma…” balbettò la ragazza
    “Se non hai voglia di parlarne non c’è problema” commentò l’uomo, sorridendole.

    Anche lui aveva una figlia solo che non sapeva dove fosse. Ci aveva litigato tanti anni prima, pesantemente, perché non le aveva perdonato la decisione di voler interrompere l’Università per cercare fortuna all’estero e, da allora, di lei non sapeva più nulla. Solo con il passare degli anni si era reso conto dell’errore commesso ma non sapeva come rimediare. Cercarla sarebbe stato come cercare un ago in un pagliaio. Quando aveva conosciuto Lisbeth aveva rivisto, in lei, il carattere deciso ma tutto sommato fragile di sua figlia ed aveva giurato a sé stesso che, per quella ragazza, ci sarebbe sempre stato.

    “No, non è quello” rispose Lisbeth, allungando una mano fino a sfiorare quelle dell’uomo “E’ che… ti devo dire una cosa, Lou”
    “Anche io, a dire il vero” mormorò l’uomo “Volevo aspettare la fine della trasmissione ma visto che siamo in vena di confidenze…”
    “Cosa volevi dirmi?”
    “Prima tu”
    “No, prima tu!” ridacchiò Lisbeth, accarezzandogli una mano. Adorava quell’uomo, era davvero un secondo padre per lei e, senza di lui, si sarebbe sentita irrimediabilmente persa
    “Ok. Dunque, non voglio girarci molto intorno perché non avrebbe senso, quindi… oggi è il mio ultimo giorno di lavoro”
    Lisbeth sbarrò gli occhi “Che cosa?!” tuonò
    “Vado in pensione” disse l’uomo, sorridendo lievemente
    “Ma… ma io come faccio senza te? Perché non me l’hai detto prima?!”
    “Perché mi hanno proposto il prepensionamento solo qualche giorno fa. Ho preso una decisione solo ieri sera, dopo averne parlato a lungo con Dora”
    “E tua moglie che dice?” chiese Lisbeth, cercando di trattenere le lacrime
    “Lei non vede l’ora! Finalmente potremo viaggiare, passare più tempo insieme… e magari provare a rintracciare Emily” concluse, sospirando
    “Non… Lou no. Io…”
    “Non ti lascerò mai Beth. Non ci vedremo tutti i giorni al lavoro ma sai dove abito, hai il mio numero, non cambierà nulla”
    “Non è vero, cambierà tutto. Tu non ci sarai più, mi lasci da sola con quella stronza di Ingrid!” piagnucolò
    “Potrai passare da me tutte le volte che vorrai, lo sai che sei sempre la benvenuta”
    “Non sarà lo stesso”
    “Lisbeth, sono stanco. Ho fatto questo lavoro per tutta la vita, ci sono così tante cose che ho sempre voluto fare ma non ne ho mai avuto il tempo. L’occasione è troppo allettante per rinunciarci, cerca di capire”
    “Lo so… scusami, ti sarò sembrato una vera egoista. E’ giusto che tu possa riposarti e goderti la vita, solo che mi mancherai tantissimo”
    “Non vado in America, lascio solo il lavoro” disse Lou, sorridendo “Tu sei una ragazza forte, onesta, sincera, non hai bisogno di me per cavartela. Ma ora, bando alle ciance, di cosa volevi parlarmi?”
    “Ecco…” nell’udire Lou definirla una ragazza ‘sincera’, Lisbeth si sentì un verme. Come avrebbe potuto, dopo tutte quelle belle parole, raccontare a Lou la verità su lei e Bill?
    “Beth?”
    “Sì scusa… ecco, niente, volevo solo parlarti di Bill…”
    “Ah-ah!” esclamò l’uomo “E’ nato un amore?”
    “Non lo so, cioè… insomma… lui è carino, siamo stati bene assieme”
    “Come l’hai conosciuto?”
    Lisbeth vacillò. Jost ed Ingrid non avevano ancora specificato tutti i dettagli della loro storia, dal momento che era appena cominciata. Non seppe cosa dire, quindi cercò di generalizzare “Me l’hanno presentato, sai no… gente di quel giro… siamo usciti a cena, come avrai visto sul giornale. E’ stato gentile, è un ragazzo simpatico”
    “Ho letto che ha avuto molti problemi” disse Lou, con apprensione “E’ un ragazzo a posto?”
    “Oh sì, lo è! Ha avuto dei problemi ma ora sta molto meglio. Lui è… come dire… è speciale”

    Poco prima che Lou si accingesse a rispondere, l’aiuto regista fece capolino dalla porta “Beth, cinque minuti e si va in scena”
    “Vai tesoro e stendili!” la incitò Lou, alzandosi. Anche Lisbeth fece lo stesso ma, prima di uscire dal camerino, volò fra le braccia dell’assistente di scena e lo strinse fino a fargli mancare il fiato “Ti voglio bene, Lou. Più di quanto tu possa immaginare” e all’uomo, che a sua volta la strinse forte, gli occhi si colmarono di lacrime.

    **



    Al termine della trasmissione Lisbeth si fiondò in camerino, si levò le scarpe con il tacco lanciandole in un angolo e si buttò sulla sua poltrona preferita. Prima ancora di essere riuscita a chiudere gli occhi per rilassarsi un attimo, sentì il cellulare squillare, insistente.
    La ragazza allungò una mano fino a raggiungere il tavolino, posto accanto alla poltrona, e afferrò il telefono. Rispose senza nemmeno guardare sul display chi la stesse chiamando “Sì?”
    “Buongiorno Beth! Letto i giornali?” la voce squillante di Bill quasi le trapanò il cervello
    “Buongiorno Bill. Letti, sì…” mormorò
    “Tutto bene?” chiese il ragazzo, notando il suo strano tono di voce, così spento rispetto al solito
    “Ho ricevuto una notizia non troppo felice. Se stasera non hai un cazzo da fare, ti va se ci mangiamo una pizza? O se ci prendiamo una sbronza colossale in qualche bettola?”
    Bill scoppiò a ridere di gusto “Spero non sia nulla di grave. Addirittura volerti sbronzare in una bettola…”
    “Lou va in pensione”
    “Ah… beh, non va mica in America, no?”
    “Sì ma… niente. Ci sei o no stasera?”
    “Pensa te, siamo fidanzati da due giorni e già mi dai ordini” ridacchiò il ragazzo “Comunque sì, ci sono. Passo a prenderti alle otto, direi che ci conviene optare per una pizza”
    “Va bene. Come vuoi, amore!” rise Lisbeth, accentuando la parola “amore”. Dopotutto, si divertiva a scherzare con lui su quella storia.

    Quando interruppe la comunicazione, qualcuno bussò alla porta del suo camerino.
    “Avanti!”
    “Beth, volevo presentarti una persona” esordì Lou, entrando, seguito da un ragazzo dagli occhi chiari e i capelli scuri come l’ebano.

    C’era una cosa che Lisbeth non aveva mai confessato a nessuno, forse nemmeno a sé stessa, ed era il fatto di credere irrimediabilmente ed incondizionatamente ai colpi di fulmine. Lisbeth era certa che il giorno in cui avrebbe incontrato la sua anima gemella, se ne sarebbe accorta al primo sguardo. Ne era sicura, al cento per cento.
    E quando quel misterioso e sconosciuto ragazzo varcò la soglia, al seguito di Lou, Lisbeth seppe di averla trovata.

    *I wanna be your boyfriend - Ramones
     
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  15. Valy~En
     
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    *______________________________________*

    oddiooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

    *W*
    questo capitolo è... :uyu: e anche :tytu: e poi... :gtyt: e adesso :o:


    davvero ^^ xD

    davvero toccante... mi ha commossa il "distacco" con Lou...
    ti fa capire, quanto a volte vogliamo o ci consideriamo forti e indipendenti, ma non possiamo proprio fare a meno di certe persone. Tanto a volte da trasformarci in egoisti.

    So che Lisbeth però è una tosta...

    e poi... ehh... *______________________*
    hai messo un elemento sorpresaaaa!!!
    chi è il bell'imbusto??!!

    insomma, attendo con ansia l'evolversi della vicenda...
    complimentissimi Kate... questa storia... mi ha catturata proprio.
     
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138 replies since 23/10/2010, 13:11   1627 views
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