Lei era tutto ciò che volevo

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  1. » Maryon in darkness__•}
     
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    Lei era tutto ciò che volevo



    - Basta Tom, sono stanca, sono stanca di tutto.
    - Tu? Tu sei stanca? Sei una stupida egoista e a me non pensi, vero? Io non valgo nulla. Sono solamente uno stupido per te, dimmi la verità.
    - Non ho mai detto che sei uno stupido. Maledizione Tom! Non capisci mai un cazzo, perché ti riesce così difficile?
    Non risposi, uscì dalla cucina e andai verso la porta, afferrai le chiavi della macchina sul mobile e mi infilai il mio giubbotto. Aprì la porta, ma mi sentì afferrato per il braccio,non osai voltarmi, non osai rivedere quegli occhi, non osai riguardare le sue lacrime. Scossi il braccio e la sua presa cedette, non era così forte come credeva. Uscì completamente da casa e mi avviai alla macchina accompagnato dalle sue urla. Invocava il mio nome, lo sussurrava tra le lacrime, e ognuna di essa, quando precipitava verso il vuoto e si infrangeva per terra emetteva un lamento per le mie orecchie.
    - Tom, ti prego torna da me.
    Aprì lo sportello della macchina e salì, non volevo più sentire niente, ero stanco. Infilai la chiave, la girai, premetti il piede sull’accellatore. Schizzai via da tutto, da lei, da quelle urla, da quelle lacrime, da quei sentimenti che da mesi, ormai, mi stavano facendo impazzire. Erano mesi che non facevamo altro che litigare, anche la più stupida cosa ci faceva scattare e si scatenava la guerra tra di noi. Perché? Eppure non era così all’inizio, quell’anno avremmo fatto due anni. Cazzo. Non pensavo che io, Tom Kaulitz, Tom il puttaniere, mi sarei mai innamorato e che avrei lasciato cadere nell’oscurità quel mio lato demoniaco e mi sarei legato a una sola persona, eppure, era arrivata lei. Caroline, così perfetta, così unica, così scorbutica. Si, era dannatamente scorbutica e sicura di se, due lati che insieme non sempre amavo in una donna, ma lei, lei mi aveva incantato. I suoi occhi color nocciola come miei erano incomparabili, nei suoi riuscivo a intravedere mille e mille sfumature di sentimenti diversi, spesso contrastanti tra loro, ma che in lei, erano fusi insieme ed erano inscindibili gli uni dagli altri. I suoi capelli color castagno, la sua pelle che profumava di pesca. Deliziosa. Lei che volevo e lei si sottraeva a me. Provocante. Da cacciatore, con lei, divenni la preda. Ero caduto nella sua tela e ci ero rimasto incastrato. E dovetti ammettere a me stesso, quell’errore, anzi, non fu un errore, il fatto di cadere tra le sue braccia fu la cosa più bella che mi sarebbe mai potuto accadere. Avevo sentito il suo cuore battere per me così delicatamente, come le ali di una farfalla quando vola per la prima volta, ancora impaurita, eppure desiderosa di quel brivido di volare sopra tutto e tutti. I suoi sussurri sulla mia pelle, le sue carezze, i suoi gemiti, bocca su bocca, cuore su cuore. Avrei mai potuto innamorarmi di qualcun altro? Io, innamorato?! Mi sembrava ancora assurdo, anche dopo quei due anni di passione e di dolcezza. Io ero uno di quei ragazzi che non credeva nell’amore, figuriamoci in una vita eternamente felice con una sola persona, tuttavia con lei era stato diverso, perché lei lo era. Non era la solita ochetta odiosa che mi faceva compagnia una notte, lei era quel calore che durante la notte ti riscaldava e la mattina quella brezza leggera che ti rinfrescava. Lei era il soffio di vita che cercavo, che avevo sempre desiderato. Sentì all’improvviso le lacrime bagnarmi le guance. Stavo piangendo! Perché? Odiavo piangere, odiavo struggermi per lei, odiavo.. No, io non la odiavo, io la amavo. Guardai dietro di me e nella corsia opposta alla mia, non c’era nessuna macchina, ma infondo chi era il pazzo che alle otto di domenica mattina girava in macchina? Sorrisi a quel pensiero. Io ero uno di quei pazzi.
    Feci inversione con la macchina e tornai indietro, non potevo più scappare, non ero più un ragazzino, dovevo affrontare le difficoltà, non dovevo ogni volta scappare e nascondermi. Premetti ancora di più dell’accellatore, ogni minuto che ci distanziava mi bruciava il cuore, ogni lacrima che sapevo che lei stava versando, versando me, mi spezzavano il cuore in due. Un minuto. Due. Cinque. Dieci. Quindici. Finalmente tornai a casa. Fermai la macchina, chiusi bruscamente lo sportello e corsi verso la porta di casa. L’aprì e guardai nel salone. Vuoto. Entrai e mi affacciai dalla porta della cucina. Anch’essa era vuota. Sospirai e guardai le scale del piano superiore, le feci correndo, non importava l’affanno, lei era più importante. Corsi verso la nostra camera da letto, la porta era semi aperta e si intravedeva la stanza leggermente illuminata, aprì lentamente la porta della stanza e guardai il letto, sicuro che l’avrei trovata seduta lì sopra al centro che abbracciava il mio cuscino. Quella scena mi faceva sempre battere il cuore. Così triste, così dolce. Entrai nella stanza e mi avvicinai al letto, lo sapevo che aveva sentito il mio arrivo,sapevo che lei mi sentiva lì ,a pochi passi da lei, ma comunque non alzò lo sguardo, lo tenne basso sul mio cuscino. Mi inginocchiai sul letto davanti a lei e senza dire nulla la strinsi forte. Lasciò andare il cuscino e le sue mani tremanti mi strinsero la maglietta, sentì le sue amare lacrime bagnarmi il collo, il suo respiro che mi accarezzava e che mi faceva tremare. Le accarezzai dolcemente i lunghi capelli castani e le baciai la spalla nuda.
    - Tomi.
    Sorrisi quando dalle sue labbra uscì il mio nome. Due erano le persone a cui era permesso chiamarmi in quel modo, il mio caro gemellino Bill e lei. Lei poteva.
    - Amore.
    - Perché? Perché ci succede tutto questo?
    Mi staccai leggermente da quel abbraccio giusto per poterla guardare negli occhi. Con il pollice le asciugai una lacrima che le stava scendendo lungo la sua guancia paffuta (adoravo le sue guance leggermente paffute).
    - Perché siamo due pazzi orgogliosi e innamorati l’uno dell’altro.
    Rise alla mia risposa. Dio come adoravo la sua risata, non avevo mai sentito suono più chiaro e dolce,emanava allegria.
    - Sei un povero sciocco.
    Appoggio le sue labbra sulle mie e vi lasciò un casto bacio.
    - Si, sono uno sciocco innamorato. Ti amo.
    - Ti amo pure io Tomi. Sono una pazza isterica, scusami.
    Riabbassò il capo.
    - E io sono un narcisista convinto, ma siamo fatti così e io ti adoro per la pazza isterica che sei.
    Scoppiò a ridere di nuovo e poi guardò fuori dalla finestra.
    - E’ ancora presto per andare a casa di tua mamma non pensi?
    Sorrisi ancora una volta e la strinsi forte a me, avevo bisogno di sentirla mia, di sentirla accanto a me, in ogni singolo momento. Rimasi in silenzio e mi stesi sul letto aprendo le braccia aspettando che lei si buttasse tra le mie e infatti, non dovetti aspettare molto prima che lo facesse. Appoggiò la testa sul mio petto e posò la sua mano sul mio cuore. Posai il mento sulla sua testa e le annusai i capelli. Il suo odore entrò in me e mi fece per un attimo perdere la cognizione di tutto ciò che mi circondava. Lentamente ci addormentammo.



    *********
    Avevo deciso di farmi perdonare per la litigata di tre giorni fa e non c’era occasione migliore che fare una sorpresa a Caroline il giorno di San Valentino. Chiesi a mia madre di portarla fuori tutto il pomeriggio così che avessi avuto l’occasione di preparare tutto. Volevo rendere ogni cosa perfetta, tutto nei minimi dettagli. Quante volte avevo sentito dire che la perfezione non esisteva e ci credevo pure io, ma quante volte avevo dovuto ricredermi da quando l’avevo vista la prima volta. Lei non era umana, lei era una dolce visione apparsa qui in terra per farmi tornare sulla retta via, il mio angelo custode. Avevo deposto sul pavimento e sui vari mobili della casa petali di rose rosse e bianche. Avevo messo nei vasi i fiori di pesco che lei amava tanto, ero disposto a fare di tutto pur di renderla felice. Tolsi tutto il cianfrusame che c’era sul tavolo del salone e lo coprì con una sottile tovaglia bianca. Misi al centro del tavolo due candele di lunghezza differenti e infine la apparecchiai. Sorrisi soddisfatto del mio lavoro per poi contemplare che mancava una cosa, la cosa più importante, mi diedi dello sciocco e corsi in cucina dove l’avevo posata. La presi e la posai sul suo piatto sul tavolo. Ora era tutto perfetto. Accesi le candele con l’accendino quando sentì una macchina fermarsi, mi affacciai alla finestra spostando leggermente la tenda e spiai fuori. Era tornata. Mi avvicinai alla presa della luce e la staccai per poi andare a nascondermi. Sentì la porta aprirsi.
    - Tom sono a casa.
    Non risposi.
    - Tom?!
    Sentì dei pacchetti cadere per terra e dei rumori di passi affrettati. Probabilmente aveva visto il tavolo e tutto il resto. Mi avvicinai alle sue spalle, la vidi portarsi le mani al viso e sentì dei singhiozzi. L’abbracciai da dietro posando il mento sulla sua spalla, tremò sorpresa.
    Si girò verso di me e mi abbracciò a sua volta.
    - Piaciuta la sorpresa?
    Le sussurrai all’orecchio.
    - Tanto, ma.... Non dovevi fare tutto questo.
    - Credo sia normale fare una sorpresa del genere alla propria ragazza il giorno di San Valentino. Non pensi?
    Non mi rispose, tenne gli occhi bassi sul mio petto.
    Allungai la mano sul tavolo e afferrai la mia sorpresa. Una rosa rossa alle cui punte si andava a sfumare in un leggero rosa, era stato trovare una rosa così particolare e così bella, quasi tanto fu dura la lunga attesa prima che lei entrasse nella mia vita. L’annusai e la portai tra di noi. Una rosa in mezzo a due persone. Una rosa in mezzo a due cuori innamorati. Fece scivolare le sue lunghe dita affusolate sul gambo della rosa e l’annuso. Sorrise e le lacrime iniziarono a bagnare i suoi occhi, alcune rimanevano intrappolate tra le sue lunghe ciglia, altre, più coraggiose si liberavano e scivolavano sulle sue guance. Con le mie labbra le asciugai una ad una.
    - Come fai?
    Mi sporsi a guardarla.
    - A fare cosa?
    Sospirò amareggiata mentre altre lacrime le bagnavano il viso.
    - Come fai a sopportarmi? Come…come fai ad amarmi?
    La guardai un attimo negli occhi, non riuscivo a comprendere quelle domande. Mi era così facile amarla, era la cosa più naturale che riuscissi a fare, anche essere me stesso era diventato difficile, ma con lei, qualsiasi cosa, qualsiasi sentimento era facile da provare. Io sapevo che ero nato solamente per amarla.
    Le presi il volto tra le mani e lo strinsi.
    - Perché sei tu. Sei una pazza isterica, l’unica che riesce a tenermi testa oltre a quel povero pazzo di mio fratello. Sei l’unica che offusca con la sua bellezza il resto del mondo e le altre persone, così da renderle inutili e vuote. Sei tu che riempi le mie giornate di lacrime, di urla, di risate e di gioie. Sei tu che mi fa tornare il sorriso se qualcosa va male, sei tu che mi fa capire quando sbaglio, sei tu che riesci a farmi fare pace con Bill. Sei tu che mi stringi la mano di nascosto dal mondo quasi fossimo due amanti e dovessimo nascondere il nostro amore,sei tu che hai sancito il mio cuore al tuo con un vincolo segreto di eterno amore,sei tu l’unica che mi conosce, sei tu l’unica che mi sopporta,sei tu l’unica che mi ama per ciò che sono. Per questo ti voglio solo mia, solo mia in eterno.
    Scoppiò a piangere e si tuffò tra le mie braccia spingendomi all’indietro e facendomi cadere sul divano color crema.
    Posò leggera la rosa sul tavolino di fronte al divano e poggiò con passione le sue labbra sulle mie e sorrise su esse. Portai la mia mano dietro la sua testa e feci congiungere ancora di più le nostre labbra, eravamo affamati l’uno dell’altro. Feci scendere le mie mani sui suoi fianchi e li strinsi, mentre lei mi stringeva il viso con le sue. Delicate, le punte dei suoi capelli mi accarezzavano il collo facendomi il solletico. I vestiti iniziarono a volare, i nostri corpi nudi si rincontrarono, mentre le emozioni scorrevano come i fulmini nel cielo. Brividi di piacere mi percorsero la spina dorsale, il cuore batteva più forte e pompava sangue. I corpi non rispondevano più agli impulsi del cervello, rispondevano solamente a loro stessi e nessuno di noi due era contrario e ciò. Le mani vagavano, le labbra si congiungevano mentre le lingue danzavano tra di loro. Sussurri, gemiti, battiti di cuori si innalzarono nella stanza e la riempirono. Il silenzio non era un ospite ben gradito da nessuno di noi due. Scoppiai a ridere nella sua bocca, era puro piacere stare con lei. Amore come sentimento. Amore come dolore. Amore di corpi. Con lei vivevo tutte le sfumature di amore possibili e io li desideravo tutti, che fossero brutti o belli mi importava ben poco, io li volevo vivere tutti con lei. Fece intrecciare la sua mano con la mia e mi guardò negli occhi. Solo Amore. Occhi che amavo e che bramavo. Sorrisi felice.
    - Ti amo Tomi.
    - Ti amo amore mio.
    Mi baciò con gentilezza, non era un bacio prepotente, non era un bacio violento pieno di passione e di lussuria, era dolce e pieno di amore. Una lacrima scappò dai miei occhi e si insinuò tra il nostro bacio. Tornammo ad amarci e lo facemmo per tutta la notte. Fu in quel momento di pazzia, in quel momento di amore che capì che lei era tutto ciò che tenevo di più al mondo.
    Lei era tutto ciò che volevo, tutto ciò che desideravo da questo stupido universo.
    Tutto il resto, in confronto a lei, era niente. Lei era tutto.


    Spero solo che non sia troppo lunga -__-''
    Se lo è, scusatemi xD

    Edited by » Maryon in darkness__•} - 25/2/2009, 22:46
     
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  2. Kate ~
     
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    Grammatica&Sintassi (8/10): nulla di rilevante da segnalare, anzi. Ho notato che utilizzo molto bene la lingua italiana, fai solo attenzione a qualche piccolo errorino circa i segni di interpunzione e l’utilizzo delle particelle pronominali (mi, ti, ecc ecc…). A parte questo, complimenti!

    Trama (7/10): la trama è buona ma forse (e bada che questa non è una critica) fin troppo romantica. Mi spiego meglio: credo che non esista, al mondo, un uomo che ti sappia sussurrare le parole che Tom ha detto alla sua ragazza la sera di San Valentino. E’ vero che questa è finzione ed è vero che ognuno è libero di scrivere quello che gli pare, ma dato che mi tocca l’ingrato compito di “valutare”, mi sono sentita di dirtelo.
    Sai, leggendo la tua OS mi è venuto spontaneo pensare ad Edward Cullen (penso conoscerai perfettamente) e alle parole d’amore che dice sempre a Bella. Il punto è che Edward è un vampiro e, nella realtà, i vampiri non esistono. Quindi è più facile ripensare al suo romanticismo come a qualcosa che appartiene al mondo delle favole. Invece Tom esiste, Tom rappresenta la categoria maschile che vive davvero ma che, salvo rare eccezioni, non credo sarà mai romantica tanto quanto vorremmo.
    A parte questo, devo farti comunque i complimenti per la OS, ben scritta, piacevole, scorrevole e romantica proprio come da titolo.

    Risultato: 15/20

     
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  3. » Maryon in darkness__•}
     
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    CITAZIONE (Kate ~ @ 16/3/2009, 14:26)
    Grammatica&Sintassi (8/10): nulla di rilevante da segnalare, anzi. Ho notato che utilizzo molto bene la lingua italiana, fai solo attenzione a qualche piccolo errorino circa i segni di interpunzione e l’utilizzo delle particelle pronominali (mi, ti, ecc ecc…). A parte questo, complimenti!

    Trama (7/10): la trama è buona ma forse (e bada che questa non è una critica) fin troppo romantica. Mi spiego meglio: credo che non esista, al mondo, un uomo che ti sappia sussurrare le parole che Tom ha detto alla sua ragazza la sera di San Valentino. E’ vero che questa è finzione ed è vero che ognuno è libero di scrivere quello che gli pare, ma dato che mi tocca l’ingrato compito di “valutare”, mi sono sentita di dirtelo.
    Sai, leggendo la tua OS mi è venuto spontaneo pensare ad Edward Cullen (penso conoscerai perfettamente) e alle parole d’amore che dice sempre a Bella. Il punto è che Edward è un vampiro e, nella realtà, i vampiri non esistono. Quindi è più facile ripensare al suo romanticismo come a qualcosa che appartiene al mondo delle favole. Invece Tom esiste, Tom rappresenta la categoria maschile che vive davvero ma che, salvo rare eccezioni, non credo sarà mai romantica tanto quanto vorremmo.
    A parte questo, devo farti comunque i complimenti per la OS, ben scritta, piacevole, scorrevole e romantica proprio come da titolo.

    Risultato: 15/20


    Buon uso della lingua italiana?
    Lo devo spiegare alla mia profesoressa d'italiano che mi ha messo 5 al compito!! [xD] Comunque sono felice del tuo complimento.
    Edward Cullen, buffo, sono una fan della saga [principalmente dei libri, dopo il film ù-ù],ma non ci ho pensato un secondo di fare riferimento a lui.....mmm....
    Che lo abbia fatto senza accorgermene? Non credo.
    Sono proprio io che invento scene così romantiche perchè anche se so che nella realtà non succedono mai, in cuor mio, ci spero che si avverano.
    Comunque, grazie mille Kate, non mi aspettavo molto da questa OS, anche perchè era da tanto che non scrivevo una.
    Sono contenta di come l'hai valutata.
    Danke <3
     
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  4. »Eleo
     
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    Grammatica & Sintassi (6,5/10): niente di grave da segnalare, fai attenzione alla punteggiatura e ai tempi verbali!

    Trama (7/10): la storia non è male, si percepisce il tuo punto di vista sull’amore...romanticismo, tanto romanticismo! Ahi noi, povere donne del XXI secolo, non è sempre così! Non male comunque^^

    Risultato: 13,5/20

     
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    Grammatica&sintassi (6,5/10): La lettura risulta molto scorrevole, e di questo te ne devo dare atto, ma fai attenzione ai tempi verbali, ce ne sono parecchi non coniugati correttamente.

    Trama (7/10):
    Molto carina e molto romantica. Ho percepito chiaramente l'amore e i sentimenti che Tom prova per questa ragazza, mi hai fatto sognare.
    Ti do però un consiglio, prova però ad osare di più, ad avventurarti in situazioni più particolari e più complesse, ne hai sicuramente le capacità!

    Risultato 13,5/20
     
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  6. Baby ~
     
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    Grammatica&Sintassi (7/10). Mi piace il tuo modo di scrivere, la lettura è piacevole e scorrevole. Magari presta un tantino più di attenzione ai tempi verbali e ad alcuni segni di interpunzione, d'accordo?

    Trama (6/10). La trama da te sviluppata è molto carina, davvero romantica e, soprattutto, si nota come viene messo in evidenza questo aspetto della narrazione, il romanticismo. Ecco, è appunto questo che non mi ha concesso di alzarti il voto: l'eccessivo romanticismo. Adesso, questa è pura finzione e chi scrive deve sentirsi assolutamente libero di sviluppare la trama come ritiene opportuno, e non è neanche una questione di romanticismo che non esiste nella realtà: ciò che voglio dirti è che tutti questi gesti smielati, queste parole dolci e romantiche, hanno reso, ai miei occhi, la lettura un tantino pesante, ecco. Non ho da contestarti lo scritto, perché, come hai potuto vedere, ti ho dato 7, ma è il contenuto, che, oltre tutto, manca di originalità, capisci cosa intendo?

    Risultato finale: 13/20
     
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5 replies since 25/2/2009, 19:20   143 views
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