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Atletica: Sudafrica in coro, Semenya 'e' una donna'
JOHANNESBURG (SUDAFRICA) - E' un vero coro quello che in queste ore si leva in difesa di Caster Semenya, l'atleta sudafricana neo-iridata negli 800 metri, che a causa del suo aspetto 'mascolino' ha destato molti dubbi nel mondo dell'atletica, portando l'Iaaf ad aprire un'inchiesta e a chiedere alla Federazione sudafricana di sottoporla a test approfonditi per accertarne indiscutibilmente il sesso. Spicca, tra le voci in favore, quella del Congresso nazionale africano (Anc), il partito al potere in Sudafrica, che chiede alla popolazione di "fare blocco" in difesa della Semenya e "piazza pulita" di tutte le questioni ingiustificate sul suo sesso. "Caster non è la sola atleta donna con una morfologia mascolina, e la Federazione internazionale dovrebbe saperlo", ha dichiarato il portavoce dell'Anc, Brian Sokutu. Dello stesso avviso il presidente della Federatletica sudafricana, Leonard Chuene, che parla di umiliazione subita dalla ragazza. "Continuerò a difendere Caster, lo farò anche se mi dovessero cacciare da Berlino - ha dichiarato Chuene - Non lascerò che questa ragazza venga umiliata in questo modo per un crimine che non ha commesso. Il suo crimine è essere nata nel modo in cui è nata".
Un coro unanime, nel quale spiccano le voci dei familiari della 18enne campionessa, scesi in campo per difenderla dalle illazioni piovute dal mondo dell'atletica e dai media, e pronti a fugare qualsiasi dubbio sulla sua genuinità di donna. "E' la mia bambina. L'ho cresciuta e non ho mai dubitato della sua femminilità - ha dichiarato il padre al quotidiano The Sowetan - Per la prima volta i sudafricani hanno qualcuno di cui essere fieri e ora i denigratori si fanno avanti come lupi. E' ingiusto. Vorrei che mia figlia fosse lasciata tranquilla". Gli fa eco Nkele, 16 anni, sorella di Caster: "La gente deve smettere di dire che è un uomo. Siamo orgogliosi di lei". Caster Semenya, sconosciuta al grande pubblico fino a qualche mese fa, proviene da Fairlie, piccolo villaggio sudafricano nel quale ha vissuto, senza elettricità né acqua corrente, negli anni del liceo. "Questa cosa non mi preoccupa più di tanto - dice la nonna, Maphuti Sekgala - perché so che lei è una femmina, io stessa l'ho cresciuta. Cosa ci posso fare se la trattano come fosse un uomo, lei non lo è. E' Dio che le ha dato questo aspetto".
La Semenya, che ieri sera non si è presentata alla tradizionale conferenza stampa post-gara, può contare anche sull'appoggio del Comitato olimpico sudafricano: "La vittoria di Caster è ancora più da rimarcare, dal momento che ha dovuto far fronte alle affermazioni dei media riguardo al suo sesso", ha dichiarato il presidente, Gideon Sam. Dura, poi, la posizione del suo allenatore, Michael Seme, che sul quotidiano sudafricano Beeld, risponde alle speculazioni lamentando come la ragazza sia stata "crudelmente umiliata" in questa stagione, costretta a rispondere spesso a domande imbarazzanti da persone che in seguito si sono scusate. "Lei non ci può fare niente se ha un timbro di voce così grave - afferma il tecnico - la cosa veramente da sottolineare è che Caster resta totalmente tranquilla e non ha mai perduto la sua dignità quando l'hanno interrogata sul suo sesso". Al coro si unisce infine l'azzurro Alex Schwazer, che, in attesa del suo impegno domani nella 50 km di marcia, è intervenuto in difesa della sudafricana: "Mettetevi nei panni di questa ragazza, che si è allenata tantissimo e non si è fatta prendere dal panico per il Mondiale, dominando la sua gara. Poi le hanno detto che era un uomo: come vi sentireste? - ha dichiarato il campione olimpico - Io credo che bisognerebbe mettersi anche nei suoi panni, e quindi che bisogna portarle più rispetto di quanto è accaduto finora. Pensiamoci...".
Fonte
NdB: credo che ne abbiate sentito parlare, tuttavia posto delle foto di questa donna, tratte da laRepubblica.it
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Atletica: Sudafrica in coro "Semenya è una donna" |
