Libertà di stampa base della democrazia

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  1. •Jo
     
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    L'adesione di Nadine Gordimer
    "Libertà di stampa base della democrazia"


    ROMA - Al lungo elenco di adesioni all'appello di Repubblica per la libertà di informazione si unisce oggi la firma di un premio Nobel per la Letteratura. La scrittrice sudafricana Nadine Gordimer ha inviato la sua adesione a Repubblica con queste parole: "La libertà di stampa è la base della democrazia!! Grazie per avermi dato l'opportunità di aderire a questa protesta". La Gordimer al Festivaletteratura di Mantova ha rinnovato il suo pensiero: "Ho firmato perché non posso sopportare un paese in cui si possa applicare una censura sulla stampa e dove i giornalisti possano subire pressioni. Gli scrittori devono combattere queste situazioni, hanno una responsabilità". L'appello è in linea anche nella sua versione inglese e sta raccogliendo molte adesioni da personalità del mondo della cultura e della politica internazionale, oltreché da cittadini di altri paesi. Altre adesioni illustri sono quelle del filosofo e sociologo britannico Zygmunt Bauman, del pianista italiano Maurizio Pollini e dell'attore Claudio Amendola.

    Le altre adesioni 1-2-3-4



    Libertà di stampa, la Cgil in piazza
    "Il 19 settembre è decisivo esserci"



    ROMA - "Non solo ci saremo, ma faremo tutto il possibile perché sia una grande manifestazione". Fulvio Fammoni è segretario confederale della Cgil, e ha tra le sue deleghe anche quella delle politiche per l'informazione e la comunicazione. E assicura l'impegno del sindacato per la riuscita, il più "plurale e ampia possibile", dell'iniziativa per la libertà di informazione indetta dalla Federazione della Stampa in piazza del Popolo a Roma. L'appuntamento è per le 16 del 19 settembre, a Roma, in piazza del Popolo. "Ci aspettiamo tante persone, con tante bandiere diverse". Con la Cgil hanno aderito anche Arci, Acli, Libertà e Giustizia, Articolo 21, Libera informazione e i Comitati insegnanti precari. L'intervento principale, sul palco, sarà una "lezione" del professore Valerio Onida, già presidente della Consulta.

    L'adesione della Cgil è arrivata subito. Perché?
    "Perché siamo di fronte a un tema di libertà. Un tema decisivo. La libertà di informazione e di espressione è un concetto fondamentale per la democrazia di un Paese. Se è a rischio, diventano a rischio anche la democrazia e le sue conquiste".

    Eppure c'è chi sostiene che tale rischio non esiste, e che dire libertà di stampa a rischio è come dire una barzelletta.
    "Per avere una idea della situazione in cui siamo basta leggere l'ultima classifica di Freedom House, che declassa l'Italia a paese 'parzialmente libero' in materia di informazione. Siamo ben oltre, ormai, il conflitto di interessi. E attenzione: si diventa parziamente liberi orientando in maniera sistematica l'informazione ma anche con il semplice silenzio".

    A che si riferisce?
    "Si guardi il mondo del lavoro. Come sindacato non posso che constatare l'oscuramento intenzionale e pressoché totale delle tematiche del lavoro".

    E come lo spiega?
    "Se gran parte dell'informazione si muove, all'unisono, per mandare un messaggio forzoso di ottimismo, i problemi reali del mondo lavoro devono essere taciuti".

    Nel concreto, quale contributo darà la Cgil?
    "La nostra mobilitazione su questo tema è decisa e convinta. Ma noi siamo solo una parte, e l'augurio è che la manifestazione del 19 settembre sia il plurale e affollata possibile, con tanta gente e tante bandiere diverse. E soprattutto, che tutto non finisca lì".

    Come?
    "Il 19 settembre deve essere solo l'inizio. L'attenzione su questo tema deve restare alta. Sarebbe importante che l'appuntamento nazionale si ramificasse poi in tante iniziative locali".

    Sul tema delle regole e della libertà non è possibile ritrovare un primo terreno di unità con le altre confederazioni?
    "Il problema della libertà di informazione non può non essere un terreno comune".



    Fonte
    laRepubblica.it
     
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  2. »Sally
     
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    La libertà di stampa deve esserci, ma la girano come vogliono alla fine. ._.
    Cioè secondo me è tutto il sistema che non funziona, mi sembra impossibile che tutti sti casini escano solo e sempre in Italia, negli altri paesi non succede mai niente di simile?!
     
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  3. •Jo
     
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    Piccole e grandi associazioni
    "Garantire libertà di stampa"


    ROMA - Il mondo dell'associazionismo si mobilita per la libertà di stampa. Molte organizzazioni del mondo del no-profit si esprimono in favore di una informazione libera e indipendente, attenta ai temi cari alla società civile: sono il Comitato italiano network internazionali, ActionAid, Amref, Save the Children, Terre des hommes, Vis, Wwf e World Vision. Con loro, importanti gruppi animalisti come Lav, Enpa, Animalisti italiani, Lipu e Lega del cane.

    "A proposito dell'attuale, fervido dibattito sulla libertà di stampa - scrivono le associazioni - tutto focalizzato sulle pur importanti questioni politiche, le nostre organizzazioni ritengono che si debba attribuire estrema, fondamentale considerazione al diritto dei cittadini a conoscere, e al dovere di giornali, radio e emittenti televisive di informare correttamente e liberamente, oltre al dovere delle istituzioni di rispondere in modo trasparente alle preoccupazioni della società civile.

    Nasce dalla libertà di stampa e di espressione infatti, ma anche dal compito degli organi che le rappresentano, la possibilità di dare direttamente voce ai grandi temi vicini a tutta la società civile e alle sue esigenze, nonché ai gruppi che ne sono portatori. Le associazioni si augurano dunque che la libertà di stampa e di opinione siano sempre garantite, e godano di indipendenza e serenità critica".

    Carla Rocchi, presidente dell'Enpa, tiene a specificare: "Per noi non si tratta di una battaglia politica, ma di una legittima e oggettiva richiesta di trasparenza e visibilità". E nella richiesta di più attenzione ai problemi concreti si schiera anche la Lav: "E' necessario accendere i riflettori sui temi di interesse pubblico, vicini alle persone, e togliere peso ad altre questioni che hanno occupato il mondo dell'informazione negli ultimi tempi".

    Il sostegno di altre associazioni. Lega per l'abolizione della caccia, sezione del Veneto, il Movimento Vegetariano "No alla caccia" e quello antispecista. Il sì di Gay.Net. Solidali anche il Comitato verde urbano, il gruppo Paeseambiente e il Coordinamento per la difesa del Parco Tor Tre Teste-Alessandrino. Si schiera per una informazione libera anche l'Associazione Paraplegici tra e per medullolesi dell'Emilia Romagna, l'Associazione para-tetraplegici Forlì-Cesena e la onlus La vita degli altri.


    Fonte: laRepubblica.it
     
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  4. •Jo
     
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    AGGIORNAMENTO

    Libertà di stampa, firmano due Nobel
    il sì dei registi Chabrol e Costa-Gavras


    Altri due premi Nobel aderiscono all'appello dei giuristi per la libertà di stampa. Firma il Nobel 1976 per la
    pace irlandese Betty Williams. Firma Edmund Phelps, insieme alla moglie Viviana. Phelps è il Premio Nobel dell'Economia 2006, professore di Economia Politica della Columbia University di New York, direttore del Center on Capitalism and Society della Columbia University di New York.

    Dal mondo del giornalismo, la firma del direttore del Guardian, Alan Rusbridger. L'associazione stampa subalpina allestirà un presidio in piazza Carignano a Torino, venerdì dalle 17 alle 19.

    Altre firme illustri. Nelle ultime ore hanno dato la loro adesione altri due registi, il francese Claude Chabrol e il greco Costantin Costa- Gavras. Dal mondo del cinema l'adesione dell'attore italiano Silvio Orlando. Firma il jazzista italiano Paolo Fresu.


    Fra le associazioni, Legambiente si aggiunge ad Anpi, Arci, Libertà e Giustizia, Uisp, Libera. "Sottoscriviamo l'appello -scrive il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - perché siamo convinti che la libertà di stampa non sia solo condizione per garantire la libertà di opinione e sostegno fondamentale di ogni buona democrazia, ma anche perché rappresenta il presupposto per tenere alto nel Paese il pensiero critico e creativo, mai tanto indispensabile oggi, con la crisi economica e climatica che mette tutti di fronte alla necessità di ripensare i modelli produttivi e i propri stili di vita.

    Molti di noi saranno presenti alla manifestazione del 19 settembre: perché vogliamo dare un segnale forte ed inequivocabile su quale debba essere il comune sentire su cui si basa l'identità del Paese e quale progetto condiviso vogliamo per l'Italia".

    I circoli di Libertà e Giustizia rispondono agli attacchi alla libertà di stampa con una serie di iniziative e mobilitazioni.

    Dopo Pavia e Mantova, che già nei giorni scorsi avevano raccolto centinaia di adesioni, questa sera sarà la volta dei circoli di Pistoia e Genova.

    Sabato 19, in concomitanza con la manifestazione nazionale di Roma, i soci di Milano, Firenze, Roma, Bologna, Brescia, Ferrara, Pavia saranno in piazza con banchetti informativi e computer su cui depositare le firme. Domenica 20, durante la Festa in piazza per i diritti di Castiglione delle Stiviere, il circolo di Mantova distribuirà il libretto della Carta costituzionale. Infine sabato 26 andranno in scena i Cantoni animati, un'iniziativa del circolo di Roma ripresa anche dal circolo di Piombino: i soci distribuiranno volantini "Lo sai che...", con "contro-notizie" che i telegiornali non hanno dato. In contemporanea mini comizi su scale e panchette, come succede ad Hyde park corner, Londra.



    Fonte: laRepubblica.it
     
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  5. •Jo
     
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    Berlusconi: "Farabutti in tv, stampa e politica"


    ROMA - Mentre su Rai2 andava in onda un poliziesco all'italiana al posto di Ballarò, e su Canale 5 Matrix era sostituito da un serial sulla mafia, Berlusconi monopolizzava Rai1 su libertà di stampa e coalizione di governo.

    Trascorsi i primi 45 miniuti sul terremoto all'Aquila e i progetti di ricostruzione ("Entro dicembre tutti gli sfollati avranno un tutto sulla testa e senza alcuna tassa aggiuntivsa"), Silvio Berlusconi ha aperto il fuoco sulla libertà di stampa: "Siamo circondati da farabutti in tivù, stampa e politica. La Rai è l'unica rete pubblica che parla male del governo con i soldi dei contribuenti".

    E poi una bordata a Repubblica: "E' un giornale retto da un editore svizzero, con un direttore dichiaratamente evasore fiscale". Vespa prova ad interromperlo: "Mauro dice che non è vero", ma Berlusconi insiste: "Lei ha un gran senso dell'umorismo, ma è delinquenziale parlare di attentato alla libertà di stampa. Denunciare quella testata era il minimo che potessi fare".



    Fonte: laRepubblica.it
     
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    Libertà di stampa, Berlusconi da Vespa:

    «Troppi farabutti in politica stampa e tv »
    «Delinquenziale dire che la libertà di stampa è in pericolo»


    Silvio Berlusconi, ROMA - La vera «distorsione» dell'informazione sta nel fatto che «la Rai, pagata con i soldi dei cittadini, è l'unica azienda televisiva al mondo che attacca una sola parte politica, la maggioranza di governo». Non ha affrontato solo il tema della ricostruzione post-sisma in Abruzzo Silvio Berlusconi, ospite di Porta a Porta. Il premier ha puntato il dito contro la Rai rispondendo a una domanda di Bruno Vespa, che gli chiedeva se non provochi una distorsione nel sistema dell'informazione il fatto che il presidente del Consiglio, oltre ad esercitare la sua influenza, come altri nel passato su viale Mazzini, sia proprietario anche delle tre maggiori reti private. Berlusconi ha citato in particolare «tutte le trasmissioni» di informazione, da Annozeroa Ballarò a Report, «tutte trasmissioni contro la mia parte politica e contro di me», ha voluto sottolineare il premier . «Io ormai - ha aggiunto - non guardo nemmeno più la televisione, perché per la Rai sembra che Berlusconi sia diventato il simbolo di ogni male. Ma gli italiani lo sanno e, per questo, mi assegnano il 68,4% del consenso». Per questo, secondo il premier, «la manifestazione per la libertà di stampa che la sinistra promuove è veramente il contrario della realtà: siamo circondati nella stampa, nella tv, nella politica da troppi farabutti» è stato l'affondo di Berlusconi.

    CONFLITTO DI INTERESSI - «Se si riuscisse a individuare una serie di trasmissioni o azioni di attacco politico sulle reti Mediaset, allora si potrebbe dire» che c’è un conflitto d’interesse per il premier, ha poi aggiunto il Berlusconi. «Mediaset tratta tutti allo stesso modo, quindi si tratta di accuse comiche. Dire che in Italia c’è un pericolo per la libertà di stampa» dimostra secondo il Cavaliere «uno spirito antiitaliano», significa «diffamare la stampa e la democrazia»: «tutti i cittadini italiani di buonsenso credo che condannino questo atteggiamento delinquenziale nei confronti degli interessi di tutti noi e si sappiano regolare nell’orientare le loro letture» ha concluso il presidente del Consiglio.

    DE GASPERI E FINI - In tv Berlusconi è tornato anche sui successi del suo governo: «Non ho sbagliato - ha detto - quando ho affermato che il mio governo è stato il migliore della storia d'Italia»: quanto fatto dai governi di Alcide De Gasperi, «un padre della patria che ha svolto un compito difficile, in politica interna non è paragonabile a quanto svolto dal mio governo, che in questi 15 mesi è stato il migliore di qualunque altro». In tv il premier è tornato anche sui sui rapporti con il presidente della Camera Gianfranco Fini. «Non ci sono problemi da parte mia. È una situazione che è stata evocata dal presidente della Camera. Io non ho problemi riguardo al funzionamento del Pdl. Ci sono due concezioni diverse in campo» ha sottolineato.

    Fonte: Il Corriere della Sera.it
     
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  7. •Jo
     
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    AGGIORNAMENTO

    Garimberti contro Berlusconi
    "Non offenda i giornalisti Rai"


    ROMA - "In tutte le democrazie occidentali le tv pubbliche sovvenzionate dal canone criticano governi, coalizioni, partiti e singoli politici senza che nessuno gridi allo scandalo. Gli uomini pubblici e di governo, che pensano che la Rai debba astenersi dal riportare critiche alla loro parte scambiano il servizio pubblico con le televisioni di Stato che operano in regimi non democratici". Il presidente della Rai, Paolo Garimberti, replica duramente alle affermazioni fatte ieri a Porta a porta da Silvio Berlusconi. Ieri sera il Cavaliere, infatti, aveva puntato il dito contro il servizio pubblico italiano, "unico, tra le tv pubbliche, a criticare il governo del proprio paese".

    "Il servizio pubblico, come dice la parola stessa - chiarisce Garimberti - è al servizio di tutti i telespettatori, quali che siano le loro opinioni. Completezza e pluralismo dell'informazione ne sono i principi fondanti - continua - e non possono non essere il metodo di lavoro delle nostre redazioni. Il diritto di critica al nostro operato è legittimo, la delegittimazione sistematica e l'insulto no".

    Insulti che ieri il Cavaliere non ha lesinato. Trovando oggi l'opposizione di Garimberti. "Ho solidarizzato con Vespa per le offese che gli erano state rivolte, oggi la mia solidarietà va a Raitre, a Ballarò, a Report, ad Annozero e a tutti i lavoratori del servizio pubblico attaccati ieri".

    Polemica anche la reazione del presidente della Provincia dell'Aquila, Stefania Pezzopane. "Con la puntata di ieri di Porta a porta abbiamo davvero toccato il fondo - dice in un'intervista a Radio Città Futura - quella di ieri è stata una giornata di gioia (la consegna delle prime case ai terremotati, ndr) guastata in parte dall'indecorosa enfasi data all'evento. Ho sentito dire che era tutto risolto, ma così non è. Ci sarebbe voluta decisamente più sobrietà". Mentre Massimo D'Alema giudica la trasmissione di Vespa "una sorta di bollettino di regime in cui il presidente del consiglio ha fatto finta di consegnare case che in realtà erano prefabbricati forniti dalla provincia di Trento".

    Polemica anche la Fnsi che parla di "una delle pagine più vergognose di quello che si fa sempre più fatica a chiamare servizio pubblico" e chiede alla Rai di coprire con la diretta la manifestazione di sabato prossimo.

    Si svolgerà martedì prossimo l'audizione del direttore generale della Rai, Mauro Masi, davanti alla commissione di Vigilanza. Una decisione adottata oggi dall'ufficio di presidenza della commissione su proposta del capogruppo del Pd, Fabrizio Morri, dopo il caso Ballarò che, per lo stesso Morri, potrebbe aver causato "un danno all'azienda". La richiesta è stata accolta dal presidente Sergio Zavoli e alla fine anche da Lega e Pdl.



    Mauro: "Berlusconi ha perso la testa
    Repubblica è la sua ossessione"

    ROMA - "Ancora una volta ha perso la testa, definendo farabutti politici, stampa e televisione. Ed ha attaccato Repubblica, la sua ossessione da mesi". Intervistato da Repubblica TV il direttore di Repubblica Ezio Mauro replica così a Silvio Berlusconi che ha pesantemente attaccato il nostro quotidiano nel corso di Porta a Porta in onda ieri sera. Uno show partito dalla consegna delle case ad Onna e proseguito con una serie di attacchi (senza contraddittorio) contro il nostro quotidiano. "Non è in grado di rispondere alle nostre domande e chiede al giudice di bloccarle. E' il primo leader politico al mondo che ha paura delle domande al punto di portarle in tribunale", dice Mauro ricordando le dieci domande a cui Berlusconi non ha mai risposto.

    Vede un tentativo in atto per "normalizzare" Rai3, il direttore di Repubblica. Sostituire il direttore della rete e magari metterci uno "spaventapasseri di sinistra" che "decapiti i personaggi scomodi come Travaglio". Una manovra che, in questi giorni, ha visto cancellare la puntata di Ballarò e stendere un velo di incertezza su trasmissioni come Report e Annozero.

    Poi l'attenzione torna su Repubblica e gli attacchi del Cavaliere. "Dice che perdiamo copie? Berlusconi è disperato e calunnia. E ieri sera il suo notaio personale (Bruno Vespa, ndr) si è ben guardato da dirgli qualcosa" continua Mauro. Che ricorda la manifestazione per la libertà di stampa che si terrà sabato a Roma.

    Tocca a Fini, al suo contrasto con Berlusconi e agli attacchi subito dal Giornale diretto da Feltri e di proprietà della famiglia Berlusconi. "Quello che è evidente è che stanno cercando di intimidirlo preventivamente con minacce di dossier a sfondo sessuale - continua Mauro - Si cerca di bloccare il pensiero di chi non è conforme al berlusconismo. Per questo mi chiedo si può governare l'Italia a colpi di dossier? Si possono usare servizi segreti per preparare dossier su persone non conformi? Si può sostituire alla politica la minaccia? E' questa la questione che riguarda la democrazia e che giustifica la manifestazione di sabato".



    Fonte: laRepubblica.it
     
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  8. •Jo
     
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    Libertà di stampa, nuove adesioni
    Firma il Nobel polacco Szymborska


    ROMA - Dopo i direttori dei maggiori giornali europei, si allunga la lista delle firme illustri che hanno deciso di aderire all'appello dei tre giuristi di Repubblica sulla libertà di informazione. Oggi firma anche l'americano Roane Carey, managing editor di The Nation).

    E arriva la firma del settimo Nobel. Aderisce Wislawa Szymborska, premio Nobel per la letteratura nel 1996, grannde poetessa polacca. Firma Edgar Morin filosofo e sociologo francese. Scende in campo anche Orlando Figes, lo storico britannico specialista della Russia e dello stalinismo, autore del best seller "La danza di Natasha".

    Ma non sono solo i singoli a sottoscrivere l'appello dei tre giuristi. Si fanno avanti anche molte associazioni. Come l'Aied, formata da giornalisti, scienziati ed uomini di cultura, di diversa estrazione politica, ma con una comune ispirazione laica e democratica.

    Non resta a guardare il mondo della politica. Sia italiana che europea. Ieri, da Parigi era arrivata l'adesione dell'ex ministro socialista Jack Lang, oggi tocca a Graham Watson, eurodeputato britannico dell'Alde, ed ex presidente del gruppo liberale. Si schierano anche Louis Michel, commissario europeo per lo sviluppo e hli aiuti umanitari, l'ex eurodeputato Francois Bayrou, la parlamentare europea Sylvie Goulard dell'Eldr e Sylvana Koch-Mehrin, vicepresidente del gruppo Eldr e a capo della delegazione dei liberali tedeschi che potrebbero andare a far parte del governo nazionale.



    Fonte: laRepubblica.it
     
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7 replies since 9/9/2009, 22:10   151 views
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