Polanski,legali contro estradizione

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  1. hachiko^^
     
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    TgCom

    Polanski,legali contro estradizione
    Ministro svizzero: "Non avevamo scelta"


    I legali di Roman Polanski, arrestato a Zurigo sulla base di un mandato d'arresto internazionale per lo stupro di una 13enne nel 1978, promettono battaglia per evitare l'estradizione. Anche il mondo del cinema si mobilita. Il ministero della giustizia svizzero è in attesa di una richiesta di estradizione dagli Usa: "Non avevamo altra scelta - spiega -. La biografia di una persona non deve definire un trattamento di favore davanti alla legge".

    Il ministero della giustizia svizzero ha riferito di essere in attesa di una richiesta di estradizione dagli Stati Uniti. L'arresto era scattato su segnalazione della procura di Los Angeles, che una volta appreso del premio ha fatto inoltrare il mandato del 1978 alle autorità svizzere. Il governo elvetico, attraverso il ministro della Giustizia, Eveline Wildmer-Schlumpf, ha parlato di atto dovuto davanti alla preannunciata richiesta di estradizione, ma ha negato pressioni politiche dagli Usa per l'arresto. Polanski negli ultimi trent'anni aveva evitato di viaggiare in Paesi in cui rischiava l'arresto per via delle convenzioni con gli Usa. Gli Stati Uniti avevano emanato un'allerta internazionale nel 2005, dopo la fuga di Polanski alla vigilia del processo per stupro di minore.

    Il regista, oggi 76enne, fu fermato dalla polizia californiana alla fine del '77 con l'accusa di aver stuprato la 13enne Samantha Geimer nella villa di Jack Nicholson. Secondo l'accusa, Polanski, prima del rapporto sessuale, somministrò alla giovane droga e alcool. Ma il regista pur ammettendo il "rapporto sessuale illegale" con una minorenne, aveva negato lo stupro perché la ragazzina aveva già avuto rapporti ed era consenziente. Se fosse stato giudicato colpevole dello stupro avrebbe rischiato una condanna fino a 50 anni di carcere. Nel maggio scorso, un tribunale di Los Angeles respinse il ricorso in cui Polanski chiedeva l'archiviazione delle accuse. Il regista risiede in Francia e nel 2003 non si recò negli Usa a ritirare l'Oscar per "Il Pianista" per timore di un arresto.

    "Chiederemo di liberarlo e combatteremo l'estradizione", ha annunciato uno dei suoi avvocati, Herve Temine, in una intervista al quotidiano francese Le Figaro. "Umanamente è intollerabile che a 30 anni dall'incidente un uomo di 76 anni che non costituisce alcun pericolo per la società e la cui arte e reputazione sono chiaramente visibili possa trascorrere un solo gionro in prigione", ha aggiunto. Temine ha raccontato che "sua moglie e i suoi figli sono sono sotto shock per l'arresto". Polanski, ha riferito l'avvocato, si reca spesso in Svizzera, dove possiede uno chalet a Gstaad e comunque non ha mai smesso di viaggiare in tutto il mondo nonostante il mandato d'arresto.

    Un portavoce del ministero della giustizia svizzero ha spiegato che una decisione sull'estradizione potrebbe essere presa solo alla fine del processo. I ministri degli Esteri polacco e francese, Radoslaw Sikorski e Bernard Kouchner, citati dall'agenzia polacca PAP, hanno detto di essere d'accordo su un approccio comune nei confronti delle autorità americane e non escludono di chiedere indulgenza al presidente Barack Obama. Il ministro della cultura francese Frederic Mitterrand ha condannato l'arresto, definendolo "assolutamente raccapricciante", e ha detto di aver discusso la questione con il presidente francese Nicolas Sarkozy.

    Intanto si mobilitano anche i grandi nomi del cinema. Una petizione che esprime sgomento per l'arresto di Polanski e chiede la sua liberazione del regista de "Il Pianista" è stata firmata da diversi attori, tra cui Costa Gavras, Wong Kar Wai, Monica Bellucci e Fanny Ardant. "E' inammissibile servirsi di un evento culturale a carattere internazionale in omaggio a uno dei piu' grandi registi contemporanei per arrestarlo", recita il testo.
     
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  2. »Sally
     
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    Ma che schifo cavolo!
    Non ho parole, veramente!
     
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  3. Kate ~
     
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    Io sono indignata da questa storia! E su Vanity Fair, Mario Monicelli lo difende pure! Dice che ormai è vecchio, che il fatto è accaduto trent'anni fa e che la vittima l'ha pure perdonato, quindi è inutile processarlo.


    Che cosa?! Ma chissenefrega se è vecchio e se il fatto è di trent'anni fa! Quello va messo in galera! Brutto schifoso...


    Mi fa rabbia pensare che il genio che ha diretto "Il pianista" sia stato capace di fare una cosa simile ai danni di una ragazzina.
     
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2 replies since 28/9/2009, 11:35   73 views
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