Crociata contro RU486 e contro la legge 194

Pillola abortiva compatibile con la legge 194

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    Ancora polemiche dopo le dichiarazioni dei governatori di Veneto e Piemonte
    L'ex ministro dell'agricoltura: "Somministrare solo in ambiente protetto"

    Crociata contro Ru486, frenata della Lega
    Cota: "No andrò contro la legge"

    Formigoni: "Contrari ma non ci opporremo". Ordine dei medici: "Pillola abortiva è compatibile con la 194"


    ROMA - E ora la Lega frena. Dopo lo stop di alcuni settori del governo la crociata leghista contro la pillola abortiva lanciata dai neo governatori Roberto Cota e Luca Zaia entra in una nuova fase. Con l'invito del ministro della Salute, Ferruccio Fazio, a rispettare la legge 194, cui si sono aggiunte le parole del ministro Stefania Prestigiacomo, il governatore piemontese Cota precisa la sua posizione: "Mai contro la legge". Poco dopo il collega veneto Zaia, che questa mattina aveva ribadito il suo no alla pillola abortiva, ha aggiustato il tiro dichiarando che "quello che mi sta a cuore è la salute della donna", che la terapia "va somministrata in ambiente protetto" e che "la mia coscienza è informata e ordinata nel pensiero della Chiesa". Sull'argomento è intervienuto il presidente degli Ordini dei medici, Amedeo Bianco, spiegando che "la pillola abortiva è compatibile con la legge 194 e "chi dice di non volere la Ru486, al di là delle legittime preoccupazioni etiche e morali, mette in discussione la stessa 194".

    "Sono assolutamente contrario" ha detto invece il presidente eletto della Calabria, Giuseppe Scopelliti, unendosi al coro dei contrari. Il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, ha espresso la contrarietà alla Ru486 ricordando però che "non ci si può opporre". Sul fronte Pd, Livia Turco attacca: Cota e Zaia "non hanno nessuna facoltà di dire no all'uso della Ru486" e parla di "euforia post-elettorale". Ma il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, rilancia dicendo che "la Ru486 è un farmaco con molte ombre" e avverte che "non si può invocare l'autorità dello Stato rispetto alle autonomie regionali solo a intermittenza, quando fa comodo al proprio schieramento politico".


    Ordine medici: Ru468 compatibile con 194. La pillola abortiva è compatibile con la legge 194 e "chi dice di non volere la Ru486, al di là delle legittime preoccupazioni etiche e morali, mette in discussione la stessa 194" ha detto il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Amedeo Bianco. "Il Consiglio superiore di sanità ha stabilito la compatibilità della Ru486 con la 194. Io mi fermerei qua" ha affermato Bianco. "Da qui - ha sottolineato - non si può tornare indietro, salvo mettere in discussione la 194 e non la Ru486". Secondo Bianco, poi, è assolutamente necessario e primario "allargare le tutele" perché, ha spiegato, il rischio "non è tanto la privatizzazione dell'aborto ma il ritorno alla clandestinita". Bianco ha poi annunciato che gli Ordini dei medici si stanno orientando verso un documento sulla Ru486. "La nostra Consulta nazionale ha impostato una traccia di documento che dovrà poi fare tutti i passaggi. Il principio è renderlo coerente con la 194" ha spiegato. "L'orientamento è: attenzione a normazioni molto perentorie e categoriche; va salvaguardato il rapporto medico-paziente e la sfera dell'autonomia e della responsabilità", ha riferito Bianco.

    Cota: "Mai in contrasto con la legge". "Sulla Ru486 ho sempre avuto una posizione chiara e mai in contrasto con la legge, invito tutti a rileggere bene le mie dichiarazioni" dichiara il neo presidente del Piemonte, Roberto Cota. "Sono per la difesa della vita, mentre la presidente Bresso è favorevole a un uso disinvolto che non prevede il ricovero ospedaliero. Per questo ho chiesto ai direttori generali della sanità piemontese di aspettare la mia entrata in carica, perché siamo in attesa delle linee guida del ministero della Sanità sull'utilizzo del farmaco, così insieme affronteremo il problema. Ho motivato questa richiesta - aggiunge - anche perché l'uso di questa pillola è molto pericoloso per la salute e credo sia necessaria molta cautela". Cota ha poi chiarito che la polemica sulla pillola abortiva che deve restare nei magazzini "è partita da una battuta di Maurizio Belpietro che a Mattino 5 - spiega - mi ha chiesto cosa avrei fatto delle confezioni del farmaco in arrivo. Alla domanda se avrei lasciato gli scatoloni nei magazzini io ho risposto affermativamente. Da questa mia affermazione è poi nato tutto il dibattito".

    Zaia: "La mia coscienza segue la chiesa". "Interpreto appieno le parole del Papa, al di là della legge c'è anche una questione etica. L'ho fatto con gli Ogm, lo faccio anche con questa pillola" aveva detto questa mattina il neo governatore del Veneto, Luca Zaia, ad Affaritaliani.it ribadendo il suo no all'uso della pillola abortiva negli ospedali della regione: "Stiamo talmente banalizzando la questione che la Ru486 rischia di diventare l'aspirina delle minorenni". Poi, dopo lo stop del governo e le dichiarazioni di Cota, anche lui frena. "Ciò che mi sta a cuore è la salute della donna, in un contesto che abbia la centro dei propri valori al tutela della vita" afferma Zaia. "Quando si parla di pillola abortiva - prosegue - bisogna tener conto che si tratta, come giustamente fa il ministro Fazio, di una terapia che va somministrata in ambiente protetto". "Ribadisco che la mia coscienza è informata e ordinata nel pensiero della Chiesa" dice Zaia e sull'impiego o meno nel Veneto della pillola abortiva annuncia che sottoporrà "la questione alla commissione medica regionale, che ne valuterà condizioni e modalità di somministrazione".

    Formigoni: "Contrari ma non ci opporremo". La Lombardia ha deciso lo scorso dicembre che la somministrazione della pillola abortiva sia "solo e soltanto in ospedale". Il presidente della Regione, Roberto Formigoni, lo ha spiegato in una nota in cui ha espresso la contrarietà alla Ru486 ricordando però che non ci si può opporre. "Le modalità concrete per l'utilizzo della Ru486 cui - ha sottolineato - rimaniamo contrari idealmente e culturalmente ma al cui utilizzo non possiamo opporci per il doveroso rispetto nei confronti dei provvedimenti dello Stato, sono stabilite dai responsabili delle unità operative di ostetricia-ginecologia degli ospedali lombardi nel rispetto delle competenze e responsabilità di ciascuno".

    Casini: "Lega può cambiare 194". "Noi siamo dalla parte della vita, sempre. C'è una legge dello Stato, fatta da questo governo e gli uomini delle istituzioni la devono applicare". "Però la Lega è una grande forza politica e può chiedere alla maggioranza di cambiare la legge e, se vuole, cambiare anche la 194" dichiara Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, rispondendo ai microfoni del Tg1 alla domanda se sulla pillola abortiva il suo partito stia dalla parte della Lega o del ministro Fazio.

    Turco: "Non c'è obbligo di ricovero". "Non è vero che la legge 194 imponga il ricovero" spiega a Repubblica Tv l'ex ministro della Salute, Livia Turco, che si dice comunque personalmente convinta della necessità di utilizzare la Ru486 in ospedale, "in quanto è una modalità comunque complessa". "Per applicare questa legge correttamente, come dicono di voler fare i neo governatori, prima dovrebbero almeno leggersela", aggiunge Turco. "Cota e Zaia - aggiunge l'esponente del Pd - non hanno nessuna facoltà di dire no all'uso della Ru486, possono dire di utilizzare un prodotto che costa meno, ma non escludere un farmaco previsto dal prontuario. La loro è euforia post-elettorale".

    Roccella: "Non è un farmaco miracoloso". La pillola abortiva Ru486 "non è un farmaco miracoloso", anzi "è un farmaco con molte ombre, basti pensare alle 29 morti, 5 in Gran Bretagna, di cui non si è scritta una riga" ha sottolineato il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, ospite di Repubblica Tv. "C'è il rischio di una banalizzazione dell'aborto, non sul piano personale ma sociale", a causa di questo "continuum chimico che sarà proposto alle donne, con l'idea di poter tornare a casa subito dopo l'aborto". "Il Consiglio superiore di Sanità - ricorda il sottosegretario - parla di ricovero ordinario, e parlava di pari rischio solo se la donna veniva trattenuta in ospedale fino al completamento dell'aborto" perché la pillola ha "molti più effetti collaterali e più eventi avversi dell'aborto chirurgico". Roccella poi ricorda a chi oggi attacca la posizione di Cota e Zaia "che la diffusione della pillola abortiva in Italia è avvenuta innanzitutto a seguito di votazioni favorevoli di consigli regionali e comunali, guidati da giunte di sinistra, che si sono espressi per l'uso di un farmaco quando ancora non era autorizzato in Italia, e hanno stilato protocolli e linee guida senza tenere conto dei pareri già espressi dal Consiglio superiore di sanità. Non si può quindi invocare l'autorità dello Stato rispetto alle autonomie regionali solo a intermittenza, quando fa comodo al proprio schieramento politico".

    Mussolini: "No a guelfi e ghibellini". "Non si può pensare che avremo i guelfi e i ghibellini, regioni dove verrà applicata una legge nazionale e altre dove non verrà applicata" ha detto a Omnibus su La7 Alessandra Mussolini, presidente della commissione per l'Infanzia e l'adolescenza e deputata del Pdl. "Certamente - ha aggiunto - ci sarà uno squilibrio, una minore o maggiore tutela delle donne in una regione rispetto all'altra: e questo è grave".

    Scopelliti: "Sono assolutamente contrario". "Sono assolutamente contrario alla pillola abortiva" ha detto il presidente della Calabria, Giuseppe Scopelliti, in un'intervista a Maurizio Belpietro durante Mattino Cinque. "L'unica ipotesi eventualmente praticabile - ha aggiunto - è quella di una somministrazione della pillola in ospedale, ma si tratta di un'ipotesi estrema e, comunque, da verificare come praticabilità. Una linea che ho espresso in campagna elettorale e che manterrò come governatore della Calabria".

    Della Vedova: "Pdl non segua propaganda leghista". "Per il Pdl inseguire la Lega nelle crociate propagandistiche sull'Ru486 significa consegnare al Carroccio l'egemonia culturale della coalizione - afferma in una nota il deputato del Pdl, Benedetto Della Vedova - invece, un grande partito liberale e moderato deve presentarsi, anche sui temi civili, come una forza innovativa e inclusiva. Per altro, visto che le maggioranze in Piemonte e in Veneto non sono 'monocolori leghisti', non capisco perché il Pdl in queste regioni dovrebbe accettare qualcosa di diverso da quello che faranno i governatori in tutte le altre regioni italiane governate da maggioranze di centrodestra".



    Fonte:Repubblica.it
     
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  2. »Sally
     
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    Ma io non so.
    Vorrei ricordare a quei moralisti dei nuovi presidenti di regione, che sono SOLTANTO presidenti di regione, non capi di stato, tantomeno imperatori, quindi che si attengano alle leggi già esistenti!
    Poi sono solo le donne che devono decidere, sicuramente non il presidente di regione.
    Non vuoi venderle? C'è chi potrebbe averne davvero bisogno sicuramente non perchè non ha voluto usare precauzioni, quindi che facciano il loro lavoro le farmacie, che si facciano un pacco di ca**i loro, perchè se una donna vuole abortire ha tutti i diritti di farlo.
     
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  3. Baby ~
     
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    io concordo con te! nonostante non sia proprio a favore della pillola,credo che ad una donna debbano essere garantiti la LIBERTA' e il DIRITTO di usufruirne in caso di necessità...qui i nostri governatori stanno dimenticando che viviamo in una democrazia, non sotto un governo dittatoriale...e stanno anche dimenticando il valore e il significato delle parole "diritto" e "libertà".
     
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  4. Kate ~
     
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    CITAZIONE
    Alla domanda se avrei lasciato gli scatoloni nei magazzini io ho risposto affermativamente. Da questa mia affermazione è poi nato tutto il dibattito".

    Ma brutto co***one del ca**o! Misura quello che dici dal momento che sei un cacchio di Presidente di Regione!

    Adesso tutti che ritrattano, forse perchè si sono accorti di avere esagerato! Il diritto ad abortire non si tocca! Ma stiamo scherzando!?

    Non starò qui a ripetere mille volte le motivazioni per cui una donna dovrebbe essere libera di scegliere se avere un figlio o meno, ma vorrei solo ricordare ai Presidenti che un uomo non potrà MAI comprendere appieno l'aborto e non potrà MAI permettersi di dire ad una donna se abortire o meno.

    Certe cose solo una donna può comprenderle.

    E la pillola abortiva deve circolare liberamente, punto e basta. Ovvio, si dovranno seguire tutte le precauzioni possibili onde evitare danni collaterali ma vietarle mi sembra a dir poco assurdo.
     
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  5. »Sally
     
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    CITAZIONE
    Non starò qui a ripetere mille volte le motivazioni per cui una donna dovrebbe essere libera di scegliere se avere un figlio o meno, ma vorrei solo ricordare ai Presidenti che un uomo non potrà MAI comprendere appieno l'aborto e non potrà MAI permettersi di dire ad una donna se abortire o meno.

    Kate, con la testa che hanno non capirebbero mai, sono presidenti di regione, quindi si sentono onnipotenti =__=.
     
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4 replies since 3/4/2010, 11:51   83 views
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