Critiche per le vacanze di Michelle - "È come Maria Antonietta"

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  1. Nahara Abish
     
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    A Marbella con la figlia Malia. Ieri il party con Banderas Oggi l´incontro con re Juan Carlos. La stampa Usa: "Troppe spese in tempo di crisi"

    NEW YORK - L'ultimo tocco di glamour l'ha dato ieri notte a Marbella il party con Eva Longoria e Antonio Banderas: degno finale di una giornata faticosissima trascorsa per i vicoli scoscesi di quella Ronda che fece impazzire di bellezza Ernest Hemingway e Orson Welles. Oggi invece si va a corte. E già c'è chi maligna che, finalmente, quello previsto nell'isola di Majorca sarà un incontro tra pari. Certo: Juan Carlos e Sophia sono rispettivamente re e regina di Spagna mentre lei, Michelle Obama, classe 1964, da Chicago, in fondo è "soltanto" la moglie del presidente degli Stati Uniti. Ma la vacanza regale sulla Costa del Sol ha ormai cancellato ogni distanza. Qui in America la chiamano già Maria Antonietta: Michelle "Marie Antoinette" Obama. Ricordate la regina che infiammò la Francia di costosissime feste prima della rivoluzione? Begli abiti e gioielli: "Michelle Ma Belle" sembra la sua erede: l'America affonda in una seconda recessione e lei se ne va in vacanza dall'altra parte del mondo. Con i soldi del contribuente.

    L'epiteto di Maria Antonietta, per la verità, l'ha coniato sul Daily News quella vipera di Andrea Tantaros, l'ex pierre dei repubblicani. Ma perfino il New York Times ha dovuto inseguire i pettegolezzi cercando di fare un po' di chiarezza. La giornalista sostiene che la signora si sia fatta scortare fin laggiù da 40 amici e un plotone dei servizi segreti. La Casa Bianca smentisce: il viaggio è un fatto privato e la signora e i suoi amici (soltanto un paio più quattro figli) pagano di tasca loro. Michelle e la sua corte sono alloggiate in quella Villa Padierna di Marbella che è tra i 10 alberghi più belli del mondo. E tra i più cari: fino a 6.600 dollari a notte. Però il servizio segreto che la protegge è pagato dallo Stato. E il servizio segreto si deve attivare per forza per seguire la First Lady: con tanto di Air Force Two parcheggiato da mercoledì scorso a Malaga. Per non parlare del corteo di 13 macchine che si muove ogni volta che la signora e la piccola Malia devono scendere in spiaggia.

    Gli spagnoli ovviamente sono in festa. C'è chi ha calcolato in un miliardo di dollari il regalo al turismo. È l'altro peccato che in patria rinfacciano a Maria Antonietta Obama: non era meglio scegliere un posto di vacanza nella sua travagliatissima America? Nessuno ovviamente ricorda quando Laura Bush e le gemelle terribili se ne andarono a svernare in Africa con tanto di safari. E invece tutti si divertono a snocciolare le vacanze che gli Obama si sono presi. A marzo un break a New York costato 100 mila dollari. Il Memorial day passato a Chicago. La gita a Los Angeles in giugno. Sempre a luglio l'altra gita a Camp David e quell'altra criticatissima nel Maine: mentre la Borsa arrancava e nel golfo la macchia di petrolio si ingrandiva. Proprio nel Golfo a Ferragosto gli Obama passeranno la vacanza "riparatrice" per invogliare i turisti americani - spaventati dalla macchia - a tornare laggiù. Ma sarà giusto un blitz di un weekend: prima di altri dieci giorni di vacanza nella snobbissima Martha's Vineyard.

    La vacanza spagnola ha ovviamente scatenato gli istinti peggiori dei picchiatori ideologici di destra. Il solito Rush Limbaugh ha tuonato dalla sua radio: i liberal tollerano i peccatucci della signora per farsi perdonare il passato schiavista dell'America; a lei, che è nera, tutto è concesso. Volgarità, sì. Ma pensate l'imbarazzo del Dipartimento di Stato quando ha scoperto che alla vigilia della visita era ancora in vigore l'allarme lanciato qualche tempo fa: "Il pregiudizio razziale potrebbe contribuire all'arresto di cittadini afroamericani che viaggiano in Spagna". Il messaggio è sparito. Le polemiche no.




    Fonte: Repubblica.it
     
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