Avevo un sogno.

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  1. iNanas~
     
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    “Avevo un sogno, una volta” iniziai a raccontare, mentre sopra di noi splendeva sorridente la luna.
    “E poi dov’è andato a finire?” chiedeva la mia piccola amica, con le trecce rosse e i denti da latte.
    Strinsi le ginocchia al petto senza smettere di ammirare quel cielo, scenario di tante delusioni e di tante speranze.
    Sorridendo sospirai.
    “È sparito. Me l’hanno rubato, portato via. Strappato via dall’anima. Non ho neanche avuto il tempo di salutarlo come si deve. Era un bel sogno, sai? Uno di quelli che aspetti di sognare da una vita. Era vicino a me, abbastanza da poter essere toccato, ma era anche tanto lontano, così tanto da dover essere sognato.”
    Parlavo a vanvera, per quella bimba, ma lei continuava a fissarmi con i suoi occhioni.
    “E chi è stato a portartelo via?”
    Beata ingenuità. Beata infanzia.
    E ora vorrei dirle che a portarmi via il mio bel sogno è stata una strega cattiva, con tanti brufoli e il cuore di pietra ma non posso, no. Non posso odiare una persona che per realizzare il suo sogno mi ha portato via il mio.
    “Una ragazzina dai tratti dolci e dal sorriso splendente. Con due occhi grandi e azzurri come l’oceano che vediamo dalla casa sulla spiaggia. Ah, e i suoi capelli.. capelli ricci e castani come le castagne in autunno, quelle che andiamo a raccogliere quando andiamo dalla nonna.”
    “E cos’ha fatto per portartelo via?”
    “Ha guardato il mio sogno dritto negli occhi per un secondo. Lui ha ricambiato lo sguardo e.. sai com’è. Ci s’innamora con un nonnulla.”
    Amore, che parola grande per lei.
    Ma come se niente fosse lei mi fissava, curiosa.
    Si dimostrava più adulta e pacata di molti altri che mi avevano chiesto dove fosse sparito il mio sogno.
    “E ora il tuo sogno è con lei?” chiese.
    E ci pensai a lungo, fissando il mare calmo che s’infrangeva contro gli scogli.
    “..probabilmente si. Forse guardano il nostro stesso cielo, magari il nostro stesso mare. Potrebbero essere bere una cioccolata calda come a salutarsi sotto un porticato.”
    Ci fu un po’ di silenzio tra noi. La piccola bimba mi prese una mano e me la strinse, richiamando la mia attenzione su di se.
    Sviò più di una volta il mio sguardo.
    E poi lo disse.
    “Sei sicura che stiano insieme?”
    Come se dovessi averne la certezza. Una domanda che gli altri non facevano per paura delle mie lacrime.
    I miei occhi se ne riempirono.
    “Oh, no. Ma se fossi in lei non lascerei sfuggire un così bel sogno.”
    E la bimba mi guardò, da dietro le sue lunghe ciglia e tutte quelle lentiggini.
    “No, che fai? Piangi?” chiese, in preda al panico.
    Le indicai gli scogli, in lontananza.
    “Vedi quegli scogli? Guardali sempre quando sei triste. Loro non si scansano dalle onde che li vogliono distruggere”
    Ed io ora dovevo essere così con il mio dolore, uno scoglio in mezzo al mare.



    -Seconda OneShot;
    ne seguiranno altre.. se volete.

    -iNanas
     
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  2. tombillina
     
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    Sei splendida **
    Bellissima, in ogni parola, in ogni riga, questa os è bellissima.
    Hai parlato al posto mio.
    Complimenti, (:
     
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  3. AuroraTH;
     
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    CITAZIONE (tombillina @ 31/3/2011, 19:28) 
    Sei splendida **
    Bellissima, in ogni parola, in ogni riga, questa os è bellissima.
    Hai parlato al posto mio.
    Complimenti, (:

    Quoto :tytu:
    Non mi vengono in mente altre parole.
     
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2 replies since 5/1/2011, 18:03   39 views
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