Lezioni d'amore

E' così che inizia per Amina... Con una domanda ed un'ovvia risposta!

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  1. ~A l i c e »
     
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    [CAPITOLO 3]



    Amina aprì gli occhi. Era stata una notte tormentata, agitata. Ora non sapeva dov’era, non sapeva cosa fosse successo. No, quello lo sapeva.

    Marco, il sangue, il dolore, Tom e poi… vuoto.

    Rimase rigida nel letto, il cuore che batteva a mille, il respiro affannoso. Non era da sola.

    Si girò verso la sua sinistra. Un ragazzo con i dread sulle spalle, vestiti enormi ed un piercing al labbro era lì, ancora addormentato sul suo letto. Tom era riuscito a corrompere l’infermiera e ad intrufolarsi in camera di Amina.

    La ragazza si alzò di scatto dal letto. Aveva paura.

    Tom, che non aveva dormito tranquillo tutta notte a causa dell’agitazione della ragazza, percepì il suo movimento e si svegliò di colpo.

    -Amina- la chiamò.

    La ragazza lo guardò tremando e indietreggiò verso la porta.

    -Cosa… cosa succede?- le chiese Tom, disorientato, sedendosi sul letto.

    Non lo sapeva neanche lei. Il suo corpo le aveva lanciato un segnale d’allarme.

    Scappa! le urlava.

    Amina si voltò e fece per uscire dalla porta che in quel momento si aprì. Bill entrò, un mazzo di fiori in mano. Lei gli andò a sbattere contro. Alzò lo sguardo. Fece per pronunciare il nome del ragazzo, ma dalla bocca non le uscì nulla.

    La voce non le rispondeva più. Si sentì invadere dal panico. Bill la teneva per un braccio, sorreggendola, perché aveva tutta l’aria di non riuscire a rimanere in piedi.

    Amina, d’istinto lo abbracciò, si rifugiò tra le sue braccia. Bill ricambiò l’abbraccio, stringendola forte. La ragazza si girò verso Tom ed iniziò a piangere. Lui scese dal letto e si avvicinò. Abbracciò Amina, abbracciò Bill. E rimasero così, tutti e tre allacciati, presi dallo stesso dolore.




    -La prego dottore ci dica cos’ha!- riuscì a dire Trina, disperata.

    L’amica ora riposava di nuovo nel suo letto. Non aveva pronunciato una sola parola.

    -Ha subito una violenza che, a quanto mi avete detto, non è la prima…. Il suo equilibrio psicologico è gravemente scosso, è instabile, insicura…- iniziò a spiegare il medico.

    -Sì, ma perché non parla più?- lo interruppe Tom; aveva le occhiaie, i capelli in disordine, i vestiti spiegazzati.

    Il medico guardò prima Tom, poi la finestra da cui si vedeva Amina stesa sul letto.

    -E’ un suo blocco: non parla perché ha paura di raccontare quello che le è successo. Non è colpa sua, è un problema psicologico. Dovete cercare di capirla…- il medico sospirò.

    Tom si portò le mani alla testa.

    -E’ tutta colpa mia…- disse, amaramente.

    Trina corse ad abbracciarlo. Era così triste tutta quella situazione.

    -Non è vero Tom… E’ colpa mia, avrei dovuto dirle che avevo incontrato Marco, avevo giurato che sarei sempre stata lì per proteggerla…- la ragazza avrebbe voluto piangere, ma non aveva più lacrime.

    -Così peggiorate solo la situazione- li rimproverò il medico –Non è colpa di nessuno se non del diretto interessato… E’ già scattata la denuncia?- chiese.

    -E’ una decisione che deve prendere Amina con i suoi genitori- disse Trina.

    Bill ne aveva abbastanza di tutte quelle chiacchiere. Non aiutavano Amina.

    -Grazie dottore- disse all’uomo che, ad un suo sguardo, si girò e se ne andò.

    Il ragazzo si diresse verso il fratello e Trina.

    -Andate a farvi un giro, prendete un po’ d’aria- disse alla ragazza.
    Trina annuì in silenzio, sollevò quasi di peso Tom e si diressero verso l’uscita dell’ospedale. Bill aprì piano la porta della camera di Amina.

    La ragazza era addormentata, girata su un fianco e tutta rannicchiata; faceva tenerezza. Aveva i capelli che le coprivano il viso. Bill si avvicinò e li scostò dolcemente, mettendoglieli dietro l’orecchio.

    Si sedette sulla sedia al suo fianco e infilò l’mp3 nelle orecchie, chiudendo gli occhi.

    Cosa aveva fatto Amina per meritare tanto dolore? La capiva, anche lui in passato aveva sofferto molto. C’era sempre stato qualcuno pronto a criticarlo, deriderlo, magari alzare le mani perché non tollerava quello che era, il suo look. A scuola soprattutto.

    -Checca! Femmina!- gli dicevano. E non capivano.

    Si ricordò di quella volta… Bisognava fare la foto di classe. Lui si era nascosto nei bagni. Non voleva fare quella dannata foto. Tutti si mettevano in posa vicini, lui sarebbe stato escluso, lasciato da parte.

    No, non voleva proprio uscire.

    E allora suo fratello Tom era andato a cercarlo, l’aveva trovato nei bagni dei ragazzi che piangeva. La matita gli era tutta colata. Non gli aveva detto niente; gli aveva ceduto il suo cappellino, l’aveva aiutato a pulirsi con la carta igienica e un po’ d’acqua le righe nere sulle guance e poi erano usciti insieme.

    Perché?

    Suo fratello era sempre stato lì per lui. Non era un santo, ma non aveva fatto nulla per meritarsi quel dolore. Teneva davvero molto ad Amina.

    -Bill io l’ho lasciata sola, sono stato un idiota, non sono all’altezza… Guardami, non so neanche badare a me stesso, come ho potuto credere di potere essere sempre lì per lei? Eppure la amo così tanto, non basta? Sono un coglione, non ci si può fidare di me, è tutta colpa mia…- gli aveva urlato, disperato, poco prima. Bill l’aveva abbracciato forte. Non sapeva cosa dire e se anche avesse detto qualcosa non era sufficiente per colmare il dolore sordo del fratello. Tom aveva pianto come un bambino sulla spalla fraterna.

    Amina… era così bella ed indifesa. Una persona come lei era più unica che rara.

    La prima volta che l’aveva vista non l’aveva colpito minimamente: piccola e magrolina, aveva sì delle buone curve al posto giusto, ma non faceva per lui. Dopo, quando l’aveva sentita cantare, quando avevano iniziato a parlare di più non era riuscito a resisterle: era incredibile.

    Aveva anche lei i suoi difetti: era una grande testarda e per di più permalosa, voleva avere sempre l’ultima parola su tutto e riusciva a rigirarti la situazione per farti vedere che aveva ragione lei. Lasciando da parte il fatto che fosse pigra come lui e disordinata…

    Sì, ma è una delle poche persone che sanno amare davvero, mio fratello non si sarebbe mai ceduto completamente a nessun’alta, è veramente buona… e cosa ha ottenuto in cambio? Violenza.

    Bill non voleva, non poteva accettarlo.

    Amina che, al contrario di tanti, di molti, aveva dall’inizio capito chi era lui, Bill, e chi erano i Tokio Hotel.

    Molti vedono quello che sembri, pochi capiscono ciò che sei…

    Lei gli aveva raccontato di quanto avesse lottato insieme a Trina contro tutti per far accettare la loro passione per la musica dei Tokio Hotel, di quanto li aveva seguiti ed apprezzati davvero.

    -Siete stati anche un po’ voi, indirettamente, a spingerci a credere nella forza della musica, ad andare avanti nei momenti difficili. Non sapevate neanche chi eravamo, ma ci avete aiutato tantissimo- gli aveva detto un giorno e lui si era commosso.

    Bill aprì gli occhi umidi. Amina lo stava fissando. Una lacrima scese sulla guancia del ragazzo.

    -Non piangere per me…- gli sussurrò la ragazza.

    Bill la guardò. Se l’era sognato?

    Amina notò la sua espressione.

    -Sì lo so, io non dovrei parlare più, l’ha detto pure il dottore… Non è una cosa tanto facile sai?- gli disse.

    -Amina… io…- Bill la guardava con gli occhi ancora bagnati.

    -No, non voglio sentire nessun “Mi dispiace”, nessun “E’ uno stronzo”… Non serve, lo so benissimo- disse lei.

    -Amina io ti voglio bene- disse invece Bill.

    -Anche io… ma sto così male, Bill!- Amina contrasse il volto in una smorfia di pianto e mise il viso sotto le coperte.

    Bill si alzò, si levò le scarpe e si mise sotto le lenzuola con lei.

    L’abbracciò e le accarezzò i capelli, iniziando a cantarle una canzone all’orecchio.

    -Ti prego, non dire a nessuno che ti ho parlato…- lo supplicò la ragazza.

    -Lo prometto, ma… perché?-

    -Li ho delusi… tutti quanti… Trina per prima… Mi aveva promesso che non mi sarebbe più successo nulla, io sono la solita ingenua…. E poi Tom… io… mi sento così in colpa, gli ho procurato solo tanti guai, uno dopo l’altro- disse Amina.

    -Lui ti ama Amina…Non devi dire così…-

    -Lo so Bill, ma se sparissi dalla sua vita, sarebbe cento volte più felice…-

    -No, perché tu sei l’unica cosa che lo rende felice- disse Bill.

    Amina rimase in silenzio. Bill aveva un così buon profumo e lei aveva tanta voglia di piangere e farsi consolare. Non l’aveva mai ammesso, ma per lei Bill era un amico prezioso. Timido, dolce, non avevano subito stretto amicizia.

    Lei era “una delle ragazze del fratello”. Guardare, ma non toccare. Tanto, come tutte, non sarebbe durata molto. La rabbia, le lacrime per Tom quando aveva scoperto com’era fatto veramente non erano nuove a Bill, ma quelle di Amina gli avevano fatto davvero male. Era per quello che lui, insieme a Trina, aveva deciso di aiutarla, farle dimenticare Tom e cancellare nel ragazzo il suo ricordo. Grazie al cielo, non ce l’avevano fatta: avrebbero condannato tutti e quattro, anche lui e Trina, all’infelicità.

    Però ora Bill voleva riuscire a far dimenticare ad Amina quella sofferenza. Non serviva che parlasse, i suoi occhi lo facevano per lei.

    Urlavano “Salvatemi!” con una disperazione triste che il ragazzo non aveva mai conosciuto.

    -Bill, posso chiederti un favore?-

    -Certo-

    -Non fare mai soffrire Trina come hanno fatto soffrire me…- la voce di Amina era ormai un sussurro.

    Bill la guardò e la ragazza, che gli dava le spalle percepì il suo sguardo dispiaciuto e dolce.

    -Non solo Trina, ma anche te, Tom, Gustav, Georg…. Vorrei che per voi il mondo fosse sempre bello, sempre giusto, vi vorrei sempre felici perché siete la mia famiglia e, oltre alla musica ed il cibo, siete l’unica cosa di cui ho bisogno- disse Bill.



     
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  2. Kate ~
     
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    Ali sei davvero brava!!!!!!!!!

    Complimenti, è proprio bella questa ff!!^^
     
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  3. #°°AriKaulitz°°#
     
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    è mitica questa ff....continuala
     
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  4. ~Eleo~[CrazyMicrophone]
     
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    oddio...
    piango....
    ti prego continua...

     
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93 replies since 26/11/2007, 14:21   1019 views
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