Cosa hai detto che sei...?!?

...incinta. Tomi...[il mio primo,vero successo!]

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  1. °°Vanilla°°
     
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    Ciao a tutte! :)
    questa effeeffe ci tenevo a postarla perchè, oltre a essere un pò diversa dalle altre...beh, è stata quella che mi ha assicurato più lettrici :P che tuttora continuano a seguirmi! Vi voglio bene, raga... :cry:
    Beh, ora ve la posto...SPERO CHE VI PIACCIA!!!

    xxx
    simo



    1. TOM...CHE COMBINI?

    Tom si stiracchiò e guardò l’orologio. Mmmmh… le sei e mezzo di mattina. Si voltò e guardò la ragazza sdraiata accanto a lui. La solita biondina della solita serata nella solita discoteca. Stava diventando così monotono…la ragazza sbadigliò.
    “Ehi, tu, buongiorno.” Disse piano Tom, mettendosi a sedere sul letto. Prima la mandava via e meglio era.
    La ragazza rimase qualche secondo perplessa, poi, quando aprì meglio gli occhi lo fissò. Lo fissò. Lo fissò. Tom le sorrise nervosamente. “Ciao”.
    “AAAAAAH!”
    “Oddio santo, calmati!” La ragazza scattò in piedi, trascinandosi dietro le coperte con cui si coprì il corpo “Cosa stai facendo qui?!” strillò spaventata, cercando di tenerlo a debita distanza da sé.
    “Datti una calmata, per favore!” disse Tom, per evitare che svegliasse tutto l’albergo a quell’ora angusta “Stai un po’ zitta?”
    “No, col cazzo! Mi hai violentata!”
    “Tu sei pazza…”
    ”No che non lo sono! Mi hai fatta ubriacare e mi hai portata qui!”
    “Fammi il piacere…avanti, vestiti e vattene.”
    “Non la passerai liscia! Quando uscirò di qui…”
    “…in discoteca mi hai abbordato tu, biondina, eri tanto ubriaca da trasudare birra da tutti i pori. E ora, ti ho detto, VESTITI E VATTENE.”
    La ragazza rimase in silenzio per qualche istante. “Ehi…ma tu sei Tom Ka…”
    ”Sei sorda? Ho detto VESTITI E VATTENE! Sei sorda?”
    Lei dopo pochi minuti era già di corsa in corridoio sui tacchi a spillo.
    “Adios, bella…”
    “Tom!” soggiunse un’altra voce dal corridoio. Il ragazzo si voltò e constatò con scarso entusiasmo che era suo fratello Bill, che a lunghi passi si avvicinava a lui “Tom ma sei rincoglionito?”
    ”Perché?”
    “Chi era quella? Lo sai che ha svegliato quasi tutti con le sue grida? Si può sapere cosa cazzo le hai fatto?”
    “Io niente! Quella è matta…si è svegliata e ha cominciato a gridare dicendo che l’avevo violentata…” lo sguardo di Bill divenne torvo, e Tom smise di parlare. Ok Bill, hai vinto. Sono un coglione.
    “Mi chiedo come fai ad avere questa disinvoltura con le ragazze…”
    ”Semplice, fratellino…penso meno di te!”
    “Ma forse esageri con le tue one-night-stand…”
    “Non si esagera mai per queste cose…”
    “Almeno fai sesso sicuro?”
    “…”
    “Tomi?”
    “Sì, certo che…faccio…sesso sicuro…” Bill lo squadrò di sottecchi “Non mi correggo. Sei un vero coglione.”
    “Eddai Bill…che possibilità c’è che una possa rimanere incinta?”
    “Ooooh chi è incinta?” fece Georg raggiungendoli nel corridoio. Bill sospirò; ci mancava anche l’atro buffone. Era la fine.
    “Stavate litigando per quella troietta che correva in corridoio?”
    “Esatto…Bill non gradisce le mie one-night-stand”
    “Oh Bill…dovresti esserci abituato!” Bill sbuffò e si voltò dall’altra parte. Non avrebbe mai capito nessuno il vero problema di Tom; poteva scoparsene quanta voleva. Ma doveva stare attento…
    Molto attento.


    I quattro ragazzi si sedettero al tavolo, mentre una marea di ragazzine trattenute dalla sicurezza vi si accalcavano vicino. Tom sorrise cordiale firmando gli autografi, come del resto i suoi compagni, dando ogni tanto una gomitata a Bill “Carina quella…”
    ”Tom.”
    “Stavo constatando” ribattè lui, offeso, tornando a firmare autografi.
    In quel momento, una ragazza di non più d diciassette anni si presentò. Wow…niente male. Magra…bionda…si posizionò con una strana espressione sul viso davanti a Tom, le mani sul tavolo in segno di sfida, tra i commenti cattivi e la sopraffazione delle altre, che attendevano che si levasse di mezzo.
    Tom la fissò con un sorriso ebete dipinto sulle labbra. Sollevò l’indelebile “Dove devo firmare?” la ragazza non gli aveva porto niente su cui farlo. Semplicemente lo guardava con un’aria strana. Quando Tom le fece ancora la domanda, lei rispose “Non preoccuparti per quello, hai già lasciato il segno.”
    Tom non capì di in un primo momento. Poi però…sbarrò gli occhi e si sentì precipitare.
    Ora che ci pensava…
    “Tu sei lei.” Farfugliò, tentando di scomparire sotto il tavolo. La ragazza digrignò i denti “Ah, allora ti ricordi di me?”
    “Beh, tecnicamente…”
    “Sei un Vero bastardo Tom!” strillò la ragazza, e nella sala piombò il silenzio. Alcuni uomini della sicurezza si avvicinarono e la presero per le braccia, ma lei se li scrollò di dosso “Lasciatemi!” puntò minacciosamente l’indice contro il ragazzo, che iniziò a sudare freddo. “Tu…Tu…te la passerai male stavolta, brutto puttaniere!”
    “Ma sei stata tu a…”
    “Non può essere colpa mia, quella che deve metterselo fra i due non sono io”
    Tom sbiancò. Iniziò a boccheggiare. Cosa voleva dire con quelle parole?
    “Io…i-io…”
    Lei sbattè con forza le mani sul tavolo e avvicinò il viso al suo. Tra loro rimanevano pochi centimetri. “Brutto bastardo, MI HAI MESSA INCINTA!” gridò.
    Non riusciva a credere a quello che sentiva.
    Georg fece gli occhi a palla, interessato, Gustav si coprì il volto con le mani e nella sala si diffuse un odioso brusio.
    Bill osservava il fratello con scarso interesse.
    Tom, invece, non aveva parole. Si tirò più sotto sulla sedia, e piagnucolò “Oddio santo…”
    “Già puoi dirlo forte! E io adesso come faccio? ME LO SPIEGHI?” gridò lei, arrabbiata e frustrata.
    Alcuni uomini della sicurezza la presero e la afferrarono, trascinandola via “Lasciatemi! Lasciatemi andare! Devo farla pagare a quel figlio di…”
    “SCUUUUUUSA!!!” gridò Tom con aria pentita. Bill volse gli occhi al cielo e si passò una mano sulla fronte. Che fratello idiota.
    Dio mio, che fratello idiota che mi è toccato.
    “Tom, ascolta….non puoi chiedere scusa a una ragazza che hai messo incinta”
    “Perché no?”
    “Perché non è così che funzionano le cose”.
    “Ah…” Tom si guardò le mani, che torceva freneticamente. Aveva smesso di fare il figo della situazione, almeno per un po’.
    Ora era troppo spaventato.

    spero gradiate il genere...vi prego, anche se la trovate non particolarmente brillante, esponetemi il vostro pensiero... GRAZIE!!

    xxx
    simo
     
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  2. °Barbie
     
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    Ma che dici è bellissima!! Ci credo che hai molte lettrici ;)
     
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  3. Kate ~
     
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    E' stupendaaaa!!!

    Continuaaaa!!!!

    Oddio ma il padre è lui davvero???Lo tiene????Oddio sono curiosaaa!!!Vaiiiii!!!
     
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  4. elekna
     
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    oddio è bella continua pleaseeeeeee

     
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  5. °°Vanilla°°
     
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    Ehi grazie mille a tutte e 3! ^^
    ora vi posto il capitolo seguente!
    buona lettura...
    xxx
    simo

    QUATTRO CHIACCHIERE, TOMI, QUATTRO CHIACCHIERE....

    “Lasciatemi entrare, devo sistemare quel brutto bastardo!” gridò Erin, cercando di entrare di nuovo nell’edificio “Non potete farmi questo!”.
    Si sedette sul marciapiede e si mise le mani nei capelli. Così non andava bene. Avrebbe voluto ucciderlo, quel dannato. Doveva morire per mano sua.
    Non riuscì a contenere una lacrima, che le scese lungo una guancia.
    Qualche mese fa Erin e Tom si erano incontrati in discoteca. Lui era ubriaco, lei aveva voglia di divertirsi.
    E’ così che vanno le cose, avvolte.

    “Bill, tu sei pazzo!”
    “No.” Ringhiò Bill, trascinando il gemello verso l’ingresso. Il ragazzo per opporre resistenza si sbilanciò e cadde a terra, seguito da suo fratello, che una volta sul pavimento gli tirò un forte pugno in testa.
    “Ahio!”
    “Incapace!”
    “Scusa…!”
    ”La finisci di chiedere scusa? Te l’ho detto, non serve a niente…” Bill si rimise in piedi, sistemandosi la maglietta. Il fratello giaceva ancora per terra, noncurante del passaggio di tutta quella gente, puntellato sui gomiti, reggendosi la testa con le braccia. Aveva lo sguardo perso.
    Il fratello si chinò e lo guardò; Tom non smosse lo sguardo. Gli passò una mano di fronte agli occhi
    “Tomi, sei vivo?”
    “….”
    “Terra chiama Tooomi…”
    “Ho combinato un bordello, vero Bill?” disse lui con aria rassegnata, senza smettere di fissare il vuoto. Con quello sguardo era tanto simile ad un passerotto disperso.
    Ma Bill non è uno di quelli che ha pietà.
    Bill è cattivo.
    Bill è feroce.
    Bill è severo.
    Vero Bill?
    ….Bill?
    “Tomi, non preoccuparti” mormorò Bill alzandolo da terra e abbracciandolo “Sono cose che capitano. Ma adesso devi andare a parlare con quella ragazza e…”
    “Nooonononononono…No Bill, è una cose che non sta né in cielo né in terra, Bill Dio santo, come puoi solo pensare…”
    ”Hai paura che ti faccia fuori? Avanti, Tom, è solo una biondina…”
    “Ed è pure carina…”
    “Ma certo che lo è. Sennò non credo ci saresti andato a letto…”
    “E…e…e l’ho messa incinta.” Tom si lasciò di nuovo affondare in un baratro di ironica disperazione.
    “Non ti ucciderà per questo…”
    Tom alzò lo sguardo con una risatina nervosa e sarcastica “Trovi?”
    “Forse ci penserà il padre…”
    “Eccolo lì…” e…pumfete! Disperazione. Che sapore amaro che ha la disperazione. Ma perché il fratello doveva sempre fare dell’ironia nel momento sbagliato? E se quella ragazza lo avesse visto ancora, probabilmente gli avrebbe infilato la canna di un fucile in bocca.
    “Bill…io non mi sento molto bene…” Le gambe gli cedettero. Voleva trovare una scusa per non dover risolvere quella faccenda. Ma Bill lo sorresse “Piantala di fare la vittima, e và là fuori.”
    Indicò la piccola figura di una ragazza bionda seduta sul marciapiede appena fuori dall’edificio. E le gambe di Tom si fecero molli. “Mi…mi sta aspettando….vuole…vuole…”
    “Sta piangendo, razza di cicisbeo…”
    “Forse sì. Ma una donna triste e una donna arrabbiata più o meno possono avere le stesse inconsulte reazioni…”
    “Mi stai diventando troppo filosofico, Tomi.” Bill diede una spinta al gemello, che incespicò qualche metro più avanti. Che razza di…
    “Ora esci” ordinò Bill, indicando la porta con l’indice. Ma Tom era duro a morire “No” lo rimbeccò, facendosi d’un tratto piagnucoloso “Non ci penso proprio…quella non aspetta altro. E’ come una iena che aspetta il momento opportuno per…”
    “Oh, ma che bamboccio” mormorò in un sospiro il gemello; lo afferrò nuovamente per un braccio e lo trascinò ancora più vicino, mentre lui tentava inutilmente di divincolarsi. Lo infilò nella porta girevole, ma Tom spinse il vetro contro di lui. Bill fece altrettanto, sopprimendo la sua resistenza. E mentre lo sguardo del fratello si faceva allucinato dietro quel vetro, la ragazza si accorse che qualcuno era uscito. E sotto lo sguardo compiaciuto di Bill e quello terrorizzato di Tom, si alzò rabbiosamente.
    “Aiutooo….” Bisbigliò Tom, picchiando sul vetro e implorando il fratello di lasciarlo andare, ma Bill non fece altro che un simpatico ciao-ciao con la manina.
    “TOM KAULITZ!” gridò lei, dirigendosi a grandi passi verso il condannato. “VIENI SUBITO FUORI DA QUELLA PORTA GIREVOLE!”
    “Manco morto” disse fra sé lui, senza smettere di spingere la porta verso l’interno. Finchè era fra i due vetri sarebbe stato al sicuro.
    Ma Bill aveva calcolato anche questa.
    “Tomiiii…”
    “Che c’è? Uh!”
    Bill spinse con forza la porta verso Tom, che barcollò e picchiò la schiena contro il vetro dietro di lui. Uscì dalla porta e, sgomento, cadde fra le braccia della ragazza. Che rimase impietrita.
    xxx
    simo
     
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    Niemand hört mich, niemand sieht mich!

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    waaaaaaaaaa...hai postato anche qui!!!!
    che bello che bello!!!!!
     
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  7. °°Vanilla°°
     
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    Waaah Ishrad ti trovo anche qui :lol:
    me contenta
    xxx
    simo
     
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  8. •B a b y W a y.
     
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    oddioooooooooooo postaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!
     
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  9. °Barbie
     
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    Bella! Continua ...

     
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  10. ø¤º°°º¤Tokio Girl¤º°°º¤ø
     
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    Eddai postaaaaaaaaa...altrimenti come ho detto anche a Ele...il vostru GusGus fà una brutta fineeeee *risatina malefica*...e visto che proprio un gran bel pezzo di ragazzo,potrei decidere di rapirlo e tenermelo tutto per me....XDXDXD
     
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  11. elekna
     
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    posta ti prego fallo per Gus :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: postaaa..

     
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  12. °°Vanilla°°
     
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    Noooooo....il mio povero dolce patato... :(
    ecco, ecco, ora posto!!!

    Buona lettura :)

    xxx
    simo


    “Ehm…ciao…” farfugliò Tom, richiamando quel suo sorriso ebete alle labbra. Erin non si mosse. Osservò accigliata il ragazzo che, erroneamente fra le sue braccia, la fissava.
    “Tom Kaulitz, brutto porco…”
    “No aspetta, possiamo parlarne…” la ragazza lo afferrò per il collo e lo spinse contro il muro. Tom non si mosse. “Non si può parlarne.”
    “Sì che si può…me l’ha detto mio fratel…”
    “Beh, dì a tuo fratello che con me non serve.”
    “Glie lo dirò…ora per favore mi lasci andare?”
    “Non sono così sprovveduta.”
    “Eh?”
    “Sei un povero pollo, Kaulitz, se ti lasciassi andare scapperesti a gambe levate e ti sommergeresti di guardie del corpo.”. Forse la ragazza aveva ragione. Ma se Tom riusciva a farle mantenere la calma, forse avrebbero potuto discorrere tranquillamente e…
    “Se ti lascio, però, non scappare.”
    “O…ok…” balbettò lui. La mano della ragazza allentò la presa e Tom si mise una mano al collo. Gli aveva fatto male… “Senti, mi dispiace” mormorò lui. La ragazza lo guardò di traverso “No che non ti dispiace. Lo dici solo perché vuoi liberarti di me.”
    “Non è vero! Altrimenti non sarei venuto a parlarti!”
    “Io credo che sia stato tuo fratello a convincerti, no?” L o rimbeccò violentemente. Doveva farlo sentire in colpa per tutto questo. E ci stava riuscendo. Tom si portò una mano alla tempia “Ascolta, ragazza…”
    “Erin, zotico!” lei gli tirò un forte pugno allo stomaco “Non ricordi nemmeno il nome delle ragazze che ti sei scopato!” Tom arrancò e si appoggiò contro il muro, respirando a fatica e reggendosi lo stomaco con una mano. Cavoli, perché non ne aveva messa incinta una mite, dolce e sensibile?
    “Erin…davvero, mi dispiace…ma sei sicura che il test sia affidabile?”
    “L’ho rifatto stamattina, ma l’avevo fatto già due settimane fa.”
    “A che mese sei?”
    “Terzo.”
    “Oh Cristo…perché non hai abortito? Non lo hai detto ai tuoi?”
    “Dove li trovo i soldi per abortire? E poi ti pare che lo dico ai miei? Il padre sei tu. Volevo che sapessi che avevo intenzione di tenerlo.”
    “Cosa? Tenerlo? Ma sei impazzita? Hai idea di quello che mi accadrebbe se si spesse in giro?” esclamò lui allarmato. Lui padre? No…non buono. Non andava bene. Avrebbe compromesso la sua carriera. E poi i bambini sono insopportabili. Puzzano di cacca e poi pisciano e piangono, pisciano e piangono, pisciano e piangono…una continua dispersione di liquidi.
    “A-allora lo tieni?”
    “Fa un po’ te. Vuoi piantarla di fare domande idiote?” Erin prese dalla tasca dei jeans un pacchetto di sigarette. Tom seguì il movimento della sua mano, e quando scese al disotto della pancia, si fermò a osservare quest’ultima; ancora non si notava alcun tipo di rigonfiamento. Però indossava una maglietta larga. Forse voleva nascondere.
    La ragazza se ne accorse e si infilò una sigaretta fra le labbra “Cosa cazzo guardi, Kaulitz? Sei curioso di sapere a che stato di crescita è la tua creatura?”
    “Non dovresti fumare, sei incinta.” Esordì lui. Ma lei fece spallucce e accostò l’accendino alla sigaretta, fece un lungo tiro e lo guardò con aria di sfida “Fanculo. Stavo pensando di ammazzarlo a forza di sigarette.”
    “Non so davvero cosa dirti. Ho combinato un vero casino e…mi dispiace.” . L’aveva detto di nuovo. Ma forse più convinto. Erin, però, abbassò la testa e rise. Rise. In preda allo sconforto. “No Tom, non è vero, e te l’ho già detto. E lo sai.”
    “Ma…ora cosa farai?”
    “Vuoi dire cosa faremo.”
    “Eh? Ma io che c’entro?” sbottò Tom, colto alla sprovvista. Erin lo guardò torva e battè un piede a terra con forza “Ti vuoi prendere le tue responsabilità? Cazzo, Tom, cresci un po’! Sei tu che mi hai ridotta così!”. Ma il ragazzo non la stava più ascoltando. Non poteva credere di aver combinato quel pasticcio irrecuperabile. Avrebbe dovuto risolverlo. O sarebbe finito nei casini. “Ora…ora vai a casa, Erin”.
    “Ma sei pazzo? Stiamo parlando di una cosa seria! Cosa c’è, una tipa ti aspetta in stanza?”
    “No…no. Ho voglia di rimanere da solo. Devo riflettere.”
    “Rifletti anche su questo, Kaulitz!” strillò lei, e gli diede un forte schiaffo che lo costrinse a voltare la testa di lato. Buttò a terra la cicca della sigaretta e la pestò con forza sotto il tacco della scarpa. Si diresse verso il motorino, parcheggiato poco distante, e partì nella notte.
    Tom rimase fermo a lungo, a contemplare quell’improvviso vuoto e silenzio. Si toccò la guancia ancora dolorante; Sì, doveva proprio riflettere.
    Rientrò nell’Hotel, spingendo lentamente la porta girevole con cui poco fa aveva litigato. Prese l’ascensore e salì all’ultimo piano; percorse il corridoio illuminato, e si accostò alla grande finestra posta alla fine di esso.
    Nel cielo brillavano poche stelle e una stentata mezza luna, oscurate dalle nuvole e offuscate dalle luci della città sottostante.
    “Tom” lo raggiunse una voce rassicurante. Voltò la testa e accanto a lui comparve Gustav.
    “Ciao Gus”
    “Com’è andata?”
    “E’ incinta, Gustav…l’ho messa incinta.” Gustav sorrise, un sorriso beffardo, e lo guardò divertito “Si lo so…lo sanno tutti nell’Hotel. Cosa ti ha detto?”
    “Che è al terzo mese.”
    “Wow. Altre buone notizie?”
    Tom fece un respiro profondo, e tornò a guardare il cielo. “…E non so ancora se è maschio o femmina”.
    Erin tornò a casa.
    Posteggiò il motorino sotto casa, aprì il portone, salì le scale e s’infiltrò furtivamente nell’appartamento.
    Suo padre era seduto in poltrona a guardare la televisione; era l’unica persona che proprio sarebbe stato meglio che non avesse mai saputo…oh certo, era sempre stato molto premuroso con i suoi familiari. Ma cosa avrebbe fatto a Tom se avesse scoperto qualcosa?
    Mentre frequentava il college, da giovane, durante una rissa aveva infilato una penna nell’orecchio di un ragazzo; dopo due ore di tavolo operatorio e tre giorni di convalescenza in ospedale, il poveretto gli fece causa.
    Più avanti era stato trattenuto in centrale per due notti per aver pestato a sangue un vigile che per strada non gli aveva dato la precedenza.
    Erin non fece in tempo ad oltrepassare l’entrata, che la sua voce la raggiunse “Erin…dove sei stata?”
    La ragazza ebbe un sobbalzo “In giro, pà…come sempre.”
    “Potresti venire qui un attimo? Dobbiamo scambiare quattro chiacchiere padre-figlia.”
    Ah…no. Non buono. Solitamente usando l’espressione gergale padre-figlia intendeva discutere di valori etici. E lei non ne aveva proprio bisogno, in quel momento…”Va bene, pà…un attimo…”
    Si precipitò in bagno, e vomitò. Non si sentiva per niente bene da quando quella creatura gli stava crescendo in corpo; si mise davanti allo specchio e sollevò la maglietta. Beh…il suo corpo solitamente era longilineo. E ora mostrava un’insolita per quanto impercettibile protuberanza sul basso ventre. Si posò una mano sulla pancia…presto si sarebbe visto molto di più. E non avrebbe potuto nasconderlo per molto…presto sarebbe stata scoperta.
    Si appoggiò con entrambe le mani al lavandino e chinò la testa, fissando lo sguardo dentro il buco di scarico. E sarebbe nato, prima o poi; non poteva fare la piccola madre. Non era pronta. E Tom tantomeno sarebbe stato disposto a fare da padre, quel bastardo.
    Ma quella notte le era piaciuto un sacco…era stato così passionale. Così…
    “Tesoro, puoi venire? Ho bisogno di scambiare quattro chiacchiere con te!”
    Erin deglutì. Cercò di riprendersi per non destare sospetti nel padre, si sistemò la maglietta, e andò in salotto.

    eccooooo waaah ora lasciate in pace il mio cucciolo XD no scherzo... spero vi sia piaciuto ^^

    xxx
    simo
     
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  13. °Barbie
     
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    Certo bella …

    Non capisco però perché la tipa sia così isterica. Le cose si fanno in due no? Se anche lei avesse prestato attenzione ora non si troverebbe in questo casino!

     
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  14. °°Vanilla°°
     
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    Purtroppo il Tommolo per una volta ha a che fare con una che non vuole essere dominata...in tutti i sensi! =P
    anche se ha un pò di torto, sente che deve farlo stare male...le dà molta soddisfazione!

    xxx
    simo
     
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  15. elekna
     
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    Mi piace sta tipetta è un peperino ..;)

     
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85 replies since 27/11/2007, 22:14   1803 views
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