Ich liebe dich

...per il cOncOrsO...

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  1. @>Billina@>
     
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    Ormai erano ore che era lì seduta ,davanti quel quaderno e quel libro, aperti entrambi.
    La penna nera l’aveva in mano ma era come se gli stimoli mandati dal cervello non arrivassero alla sua mano.
    La casa era vuota ,come piaceva a lei ,silenziosa e calma. Fuori il giorno cominciava a lasciar spazio alla notte ,al buio in maniera così graduale che nemmeno ce ne si poteva rendere conto.
    Guardava fuori dalla sua finestra il sole che si nascondeva dietro le montagne creando colori così belli e caldi da rimaner incantati a guardar quello spettacolo.
    Il buio avanzò dolcemente inghiottendo tutto all’esterno.
    Poi si accesero automatici della sua casa che erano talmente potenti da impedire alla luna e alle stelle di fare il proprio dovere.
    La sua casa era in campagna aveva uno spazioso giardino ,una veranda ,camere ordinatamente divise sui tre piani di spazio e lussuosamente arredate.
    I genitori facevano tutte e due i chirurghi e avevano un buon stipendio, a volte però erano costretti a rimanere giorni e giorni fuori casa per convegni e congressi all’estero.
    Quella ormai era la seconda sera che si ritrovava a casa da sola e visto che non riusciva a studiare scese in cucina per preparasi qualcosa da mangiare.
    Per farsi compagnia durante il pasto si accese la televisione e mise il canale musicale che era solito seguire.
    Dopo aver mangiato il panino molto velocemente si affrettò a chiamare la madre e il padre in modo tale che non la disturbassero in seguito.
    Fatto quello che doveva fare spense le luci del giardino e raggiunse il terrazzo portando con sé l’i-pod e una coperta da mettersi sopra.
    Di studiare le passò proprio dalla mente e non ci si rimise perché era certa che tutti i tentativi sarebbero stati vani.
    Arrivata lì si sdraio sulla sdraio, sguardo rivolto al cielo stellato, i-pod alle orecchie a volume basso e completamente avvolta nella coperta quasi come un abbraccio.
    L’elenco di riproduzione dell’i-pod cominciò e lei cantava coprendo la voce originale con la sua.
    Era piuttosto brava e intonata e lei si liberava con il canto e stando fuori dal centro abitato nessuno poteva rimproverarla se strillava troppo forte.
    Andò avanti tutta la notte e si addormentò senza rendersene conto.
    Erano le 6 quando il primo raggio di sole la svegliò. Lei si alzò e si trovò davanti un alba stupenda.
    Poi scese in casa, in camera sua e chiamò la madre dicendo che non si sentiva bene ,mentendo naturalmente ,e che non sarebbe andata a scuola.
    La madre con un tono di voce molto preoccupato le disse che naturalmente doveva rimanere a casa e ne caso si fosse sentita peggio la raccomandò di andare dal medico.
    La ragazza non stava male in realtà ma non aveva voglia di andare a scuola per vari motivi.
    Non poteva pensare di entrare in classe e essere derisa da tutti perché il ragazzo l’aveva lasciata per la sua migliore amica e soprattutto che la storia andava avanti da tempo fra i due e che tutti lo sapevano ma lei no .
    Non fece colazione perché non aveva fame e accese il suo computer , controllò le mail e ne trovò una della sua ex migliore amica e diceva:
    “Ciao, lo so sono stata proprio una stronza a farti quello sia come amica e a maggior ragione come migliore amica.
    Comunque volevo dirti che ormai la nostra amicizia era a senso unico , nel senso che io non ti volevo bene quanto me ne volevi tu e questo perchè ho trovato un'altra ragazza che mi capisce.
    Lo so appena conosciute ti avevo detto che tu per me eri unica, solo tu mi capivi e che solo per te avevo e avrei provato un sentimento simile così forte.
    Ma mi sbagliavo e mi dispiace essere la causa di ulteriori tue sofferenze.
    Io ormai so tutto di te e non mi puoi nascondere niente quindi so che adesso stai soffrendo..
    Ci vediamo tra poco a scuola…”
    Non sapeva se stava sognando e quella mail fosse solo il frutto della sua immaginazione o fosse la realtà e per rendersene conto andò in bagno, si lavò la faccia con l’acqua ghiacciata e ritornò al computer per vedere se la mail era ancora lì.
    Non si sbagliava purtroppo e la lesse e rilesse fino alla noia.
    Ormai quelle parole le entrarono in testa , quasi come una canzone stonata.
    La stanza era gelida ma lei non riusciva a muoversi per accendere i riscaldamenti e rimase lì immobile.
    A riscaldarle il viso gelido c’erano le lacrime che scendevano silenziose e lentamente evidenziandole i tratti del viso.
    Dopo acquistò la forza per prendere il mouse del computer mettere l’opzioni “rispondi” e scrivere :
    “Addio”.
    Senza pensarci sopra due volte prese una valigia dove mise pochi vestiti e prese tutte le carte di credito dei genitori.
    Su internet prenotò a caso il primo volo che le capitò tra le mani e soprattutto quello che partiva il prima possibile e partì alla volta dell’aeroporto.
    Una volta arrivata e una volta aver superato tutti i controlli si sedette ad un tavolo, prese un foglio di carta e una penna e cominciò:
    “Cara mamma,
    Caro papà,
    vi prego non cercatemi in alcun modo se volete che io sia felice.
    Non sono stata rapita ma sono scappata di mia spontanea volontà ; ora sono in aeroporto e tra poco partirò alla volta di una nuova vita.
    Di soldi ne ho a sufficienza e vi prego non controllate da dove provengono gli spostamenti di denaro tramite le carte di credito.
    Voi vi domanderete il perché di questa mia fuga, dopotutto voi mi avete sempre dato tutto ciò che una figlia può desiderare ma non sono felice e contenta di me e della mia vita.
    Spero che mi dimentichiate presto.
    Ultimo bacio da vostra figlia..”
    Prese una busta delle lettere dove vi appiccicò il francobollo che aveva appena comprato lì e spedì la lettera mettendola nella buca postale che c’era lì vicino.
    La voce dell’altoparlante chiamò il volo e lei capì per la prima volta che il suo viaggio sarebbe cominciato da Milano.
    Salì sull’aereo e il viaggio durò poco meno di 1 ora e mezza.
    Scesa dall’aereo e uscita dall’aeroporto si trovò davanti un intera città dove lei non era conosciuta e dove cominciare una vita da zero.
    Prese un taxi e si fece portare all’Hotel Hilton dove era già stata con i genitori in vacanza l’estate scorsa.
    Alla reception prenotò una stanza agli ultimi piani e si sorpresero molto che una ragazza così giovane potesse permettersi di alloggiare in un hotel così lussuoso ma non obiettarono quando cacciò dal portafogli le carte di credito.
    Andò nella sua stanza e si sistemò dato che sarebbe rimasta lì per parecchio tempo.
    La stanza era stupenda, una vera e propria reggia.
    Aveva portato con sé il computer portatile, lo sistemò sulla scrivania, lo collegò con un cavetto ad internet e lo accese.
    Di mail nuove non ne aveva ancora ricevute e la sua “amica non le aveva risposto perché sicuramente ancora non aveva letto la sua risposta.
    La sua giornata la passò con l’i-pod alle orecchie e a esplorare l’hotel cantando a squarciagola e ballando come una matta visto che nel piano di stanza abitata c’era solo la sua.
    Mentre esplorava si trovò davanti una porta che era chiusa ma non a chiave.
    Aprì la maniglia e davanti si trovò una rampa di scale che non esitò a salire.
    Erano più o meno le 19 e salendo si trovò davanti un terrazzo; di certo non era bello come quello della sua casa ma da lì poteva guardare le stelle la notte.
    Presa dall’eccitazione corse giù dalle scale e si trovò davanti una marea di gente: bodyguard, costumisti, parrucchieri e truccatori che entrarono tutti in una stanza a sistemare la roba.
    Quando pensò di essere sola nel corridoio scappò nella sua stanza ;lei pensò di non essere stata vista da nessuno ma non fu così.
    C’erano vicino l’ascensore ,che si trovava all’inizio del lungo corridoio , quattro ragazzi, che erano probabilmente il motivo di quel via vai di persone , che la videro ma non in maniera nitida, quasi fosse stato un fantasma e tutti tacquero pensando che si fossero sbagliati e non ne parlarono.
    La ragazza chiusa la porta dietro le sue spalle guardò attraverso lo spioncino e vide quei quattro ragazzi che entrarono nelle quattro stanze di fronte alla sua.
    Non li aveva mai visti e non li conosceva ma era sicura fossero famosi ,dopotutto tutti quei collaboratori non stanno di certo dietro a tutti i ragazzi normali altrimenti anche lei ne avrebbe avuti.
    A distrarla dai suoi pensieri fu un rumore proveniente dal computer che stava ad indicare che era arrivata una mail.
    Si sedette alla scrivania e aprì la nuova mail che aveva ricevuto e lesse per primo il mittente e vide che era la sua “amica” e poi il resto:
    “Addio?
    E cosa dovrebbe rappresentarmi?Oggi non sei venuta a scuola ma domani ritornerai e tu mi dici addio?Sei proprio una stupida bambina e questo è anche il motivo per il quale il tuo ragazzo si è messo con me e il perché io non ti reputo alla mia altezza.
    SEI SOLO UNA STUPIDA BAMBINA!!!
    Scommetto che domani a scuola verrai piangendo e facendo la vittima e tu sai che vedere i vittimismi è una cosa che odio e sentire le grida di gente che vuole solo attirare l’attenzione come fai tu vero?
    Se hai coraggio rispondimi in modo sensato”
    Questa volta d’istinto aprì una nuova mail per risponderle e scrisse:
    “Bambina io?
    E come chiameresti tu una ragazza che offende la sua ex migliore amica per mail e per troncare con lei la evitava senza affrontare direttamente la situazione?
    Lo sai che ti dico? Che tu non mi vedrai né domani né mai più e sappi che non mi avresti visto abbattuta e non avresti dovuto sentire le mie grida perché se le avessi sentite sarebbero state solo grida di gioia.
    Lo dico e lo ripeto ADDIO e non farti più viva. Per me tu e i miei problemi non fate nemmeno parte
    Del mio passato perché io non ne ho uno. Adesso ho solo un presente e un futuro.”
    La inviò, chiuse il computer , prese il suo fedelissimo i-pod e andò sulla terrazza che aveva scoperto poco prima.
    Prima fece attenzione che nel corridoio non ci fosse nessuno e dopo salì le scale di corsa e s trovò un angolino nascosto dove poter stare. Alzò gli occhi al cielo e ammirò le stelle che le sembravano più luminose.
    Ad un certo punto sentì un rumore e si accorse che sulla terrazza non era la sola.
    Si strinse le ginocchia al petto e abbassò la testa come se in quel modo riuscisse a sparire e a non farsi vedere.
    Sentì una presenza vicino a lei che le bussò alla spalla per chiamarla ;alzò lentamente lo sguardo e vide nel buio che era un ragazzo, sicuramente uno di quei quattro che aveva visto qualche ora prima ma non riuscì a distinguere chi fosse essendo illuminati solo dalla debole luce della luna.
    Lui parlava solo tedesco ,quindi ne dedusse che quella fosse una band tedesca, e lei lo capiva però perché ormai da quando era bambina che lo studiava poiché sua madre aveva vissuto la sua giovinezza lì.
    Cominciarono a parlare del più e del meno, la conversazione fu così piacevole che nemmeno si resero conto del tempo che trascorsero; poi si fece così tardi che fu la ragazza ad interrompere la conversazione dicendo che doveva andare a letto e che l’avrebbe trovata tutte le sere lì.
    Il ragazzo la inseguì piano per vedere chi fosse quella misteriosa ragazza e la vide bene.
    Lei entrò nella sua stanza e la chiuse a chiave. Lui rimase affascinato dalla sua persona dato che non gli aveva nemmeno chiesto il nome,il perché fosse a Milano visto che era tedesco, né l’età.
    La ragazza era curiosa di vedere il ragazzo misterioso e appena chiusa la porta si mise a vedere dallo spioncino chi fosse dei quattro.
    Lo vide che entrò immediatamente dopo di lei nella sua stanza e questo le fece capire che anche lui l’aveva vista.
    Era felice di aver conosciuto un ragazzo che in quegli istanti in cui stettero insieme non la fece pensare a nulla ma solo alla leggerezza dei discorsi di cui stavano amabilmente parlando in tedesco.
    Subito dopo si mise a letto ma non riuscì a prendere sonno immediatamente e cominciò a pensare a quando era sul terrazzo.
    Un sorriso ebete e idiota le si stampò in faccia ripensando a quei momenti ma non sapeva come comportarsi il giorno dopo nel caso (sicuramente) lo avesse incontrato di giorno dato che lei non dovrebbe sapere il suo aspetto.
    Mentre nuotava tra i suoi pensieri si addormentò e la mattina quando aprì gli occhi vide che erano già le 10.
    Si lavò, si vestì ,si truccò e scese a fare colazione.
    Le sale da pranzo erano tante quanto i piani dell’hotel e ad ogni piano era assegnata la sua sala da pranzo.
    La sua sala era vuota e si sedette al tavolo con il numero della sua stanza sopra.
    Mentre cominciò a mangiare sentì un gran borbottio alle sue spalle ma non si voltò perché sapeva che erano quei quattro ragazzi tedeschi a vociferare in lingua tedesca.




    Gli passarono davanti e uno dei quattro, pensando che lei non capisse disse in tedesco :
    -Ah bella!!!Sta sera ti invito alla mia fesa privata.. Ti farò provare la mia arma-
    Lei sorrise ma cercò di nasconderlo per non far vedere che lei capiva benissimo il tedesco, i ragazzi risero tutti soprattutto uno che sapeva che lei capisse il tedesco.
    Lei fece finta di non sapere con chi avesse parlato la scorsa notte e lui fece lo stesso nonostante le lanciasse sguardi intensi che lei fece finta di ignorare ma era impossibile.
    I quattro ragazzi risero e scherzarono per tutto il tempo parlando dei loro prossimi concerti, della loro musica e la ragazza imparò ben presto i loro nomi che erano :Tom ,quello che aveva fatto la battuta, Georg ,Gustav e Bill; il nome invece del loro gruppo era Tokio Hotel (la ragazza non li aveva mai sentiti nominare).
    A vederli nell’insieme non si poteva dire che appartenessero ad una stessa band, tutti e quattro avevano proprie idee e propri stili l’uno diverso dall’altro.
    Tom aveva capelli con dread lunghissimi e di un biondo scuro,li portava sempre raccolti in una coda; in testa non mancava mai la fascia e un cappello che abbinava quotidianamente alla maglietta che era rigorosamente larga e lunga fino alle ginocchia; i pantaloni scesi e sempre larghissimi praticamente vestito come un vero rapper e sotto il labbro inferiore sinistro aveva un pearcing.
    Gustav era il più taciturno del gruppo,annuiva e rideva ma non parlava molto; lui portava jeans abbastanza stretti e maglie dei Metallica o con scheletri disegnati sopra e qualche volta metteva un cappello.
    Georg era molto muscoloso e uno sguardo felino che era accentuato dai suoi occhi verdi ;lui come stile di vestiti si vestiva più o meno come Gustav ma usava anche mettere anelli teschiati ed era solito portare una fascia al polso sinistro.
    Bill era il più particolare di tutti con uno stile misto tra il Gothic, Punk, Emo e Dark; capelli tinti di nero e lunghi ,unghie smaltate di nero e truccato sempre di nero agli occhi;indossava pantaloni molto stretti di jeans o stoffa nera, magliette per lo più nere con vari disegni e loghi e poi usava molto gli accessori come bracciali e collane borchiate, cinte particolari e anelli;aveva te tatuaggi due peracing di cui uno sul sopracciglio destro e uno sulla lingua.
    Si, era lui. Proprio con Bill lei aveva parlato la sera prima e lei disse a se stessa che se non lo avesse visto sicuramente lo avrebbe riconosciuto dalla voce e dalla parlantina svelta ma fluida.
    I ragazzi finito di mangiare si alzarono e si diressero verso l’uscita lanciando sempre molti sguardi su tavolo della ragazza che rimase lì ancora per poco.
    Subito dopo infatti salì nella sua stanza , prese una delle sue carte di credito e chiamò la reception per dirle di chiamare un taxi che la portasse in centro per fare compere.
    Dopo cinque minuti fu informata che il taxi era arrivato e lei scese verso l’atrio e salì sull’auto che la portò dove lei disse di andare.
    La via era molto lunga e ampia e c’erano così tanti negozi che lo sguardo si perdeva e si confondeva.
    Entrò in molti ma non c’era niente che le piacesse davvero ,poi ,per caso dentro un negozio della Diesel, dopo essere entrata, vide i quattro ragazzi che stavano facendo impazzire la commessa perché non riuscivano a trovare niente che gli potesse piacere.
    I quattro ragazzi quando la videro la salutarono gentilmente e lei, vedendo il trambusto uscì e girò per i negozi fino all’ora di pranzo quando ritornò in albergo e andò dritta in camera sua visto che non aveva fame e aveva solo voglia di distendersi sul letto e dormire.
    Nell’ascensore si incontrò con la band e lì dentro c’era Tom che faceva le battutine ,gli altri che ridevano, compresa la guardi del corpo, ma Bill la guardava quasi come per dire “lo so che hai capito che ieri sera hai parlato con me” ma lei cercava sempre di non incrociare direttamente il suo sguardo.
    Appena arrivarono al piano lei si diresse velocemente verso la sua stanza e i ragazzi non capirono il perché di tanta fretta e Tom puntualizzò :-Naturalmente sta andando a riposare perché sa che sta sera no dormirà- indicando la sua “arma” con un gesto prettamente mascolino.
    Anche loro quattro entrarono nelle loro rispettive camere per riuscire però dopo poco per andare a pranzo , cosa che non fece la ragazza.
    Lei entrata in stanza accese il suo computer, accese la musica a tutto volume e cominciò a ballare e a cantare come una matta. Poi ecco il suono metallico delle mail e il mittente erano i genitori.
    Il cuore le salì in gola ,ma sapeva che prima o poi anche quel momento sarebbe arrivato.
    Aprì il messaggio e lesse quanto segue :
    “Ciao tesoro,
    Abbiamo ricevuto la tua lettera e per risponderti abbiamo usato il computer proprio per rispettare il tuo volere di non voler essere cercata e trovata.
    Né io ne tuo padre ti ostacoleremo perché sappiamo che così la situazione potrebbe solo che peggiorare.
    Ti lasciamo libera di fare ciò che ritieni più giusto per te stessa e vogliamo che ti renda responsabile delle tue azioni. Preghiamo solo che non ti cacci in qualche guaio serio ma per il resto sei libera.
    Quando vuoi ritornare sappi che noi ci siamo sempre e tu sai che per qualunque problema noi ci saremo sempre ma essendo stati giovani anche noi è logico che tu preferisca parlare dei tuoi problemi con gli amici.
    Se vuoi farci avere altre tue notizie noi siamo sempre qui.
    Baci i tuoi genitori.”
    Lei rispose:
    “Ho detto che non voglio avere più niente a che fare con il mio passato e voi potete anche dimenticarmi.
    Addio dalla vostra “non-più-figlia””
    Dal nervoso si buttò sul letto e cominciò a urlare soffocando le grida mettendosi un cuscino sulla faccia.
    Urlò così tanto e così a lungo che dallo sforzò si addormentò profondamente per poi svegliarsi al tramonto. Di corsa si portò una coperta e scappò sul terrazzo che lei chiamò rifugio ed ebbe la sorpresa di trovare Bill già lì, seduto nel posto dove ieri avevano parlato a guardare il cielo.
    Lei non sapeva che fare ma Bill la chiamò dicendo: -Eccoti finalmente! Oggi a pranzo non ti sei fatta vedere pensavo fossi morta-, lei rispose :-Purtroppo ancora non sono morta-.
    Bill davanti questa affermazione rimase scioccato e la invitò a sedersi accanto a lui. Lei “obbedì” e raccolse sempre le ginocchia al petto come era solita fare ;Bill prese la coperta da terra e avvolse sé e la ragazza. Rimasero in silenzio fino a che la luna non li illuminava con il suo velo argentato.
    A questo punto Bill le disse :-Ma cosa ti è successo?Poi non capisco, perché oggi evitavi il mio sguardo?Tanto sapevo che avevi capito che ero io il ragazzo “misterioso”- , lei alla prima domanda rispose raccontando tutta la sua storia, dell’amica che l’aveva tradita, del ragazzo e della famiglia che praticamente non aveva e Bill la ascoltò tutto il tempo stringendola a sé quando vedeva che dalla rabbia usciva qualche lacrima. Poi aggiunse :-Sinceramente non so perché evitavo il tuo sguardo. Forse perché dopo quello che ho passato mi fa strano fidarmi ciecamente di un ragazzo appena conosciuto e per di più famoso-.
    Bill la guardò intensamente negli occhi le prese la mano e disse :-Allora chiamami stupido pure a me perché anche io sento che posso fidarmi di te-. Lei non sapeva proprio che dire e quando stava per rispondergli lui con un dito la zittì e si avvicinò piano e dolcemente verso la sua bocca quando ad un certo punto proprio mentre le loro labbra si stavamo sfiorando arrivò Tom che urlò :- Bill dove sei?Scendi e vieni a veder un film. Magari chiamiamo anche quella ragazza che ha la stanza di fronte alla nostra.-
    I due si staccarono istintivamente e Tom quando li vide disse :-Hai capito il mio fratellino?Ma Bill come fate a capirvi se lei non parla tedesco?- e lei rispose :-Forse io parlo tedesco e si u filmetto è proprio quello che ci vuole vero Bill?-; lui annuì si alzò e scesero insieme nella stanza di Tom dove sul divano c’erano ad aspettarli Georg e Gustav.
    Bill presento la ragazza a tutti quanti che si dimostrarono gentili e cordiali. Lei si divertì molto ma sapeva che purtroppo non sarebbe durato a lungo dato che Bill le aveva detto che la sera del giorni seguente avevano un concerto a Milano e poi però sarebbero dovuti ripartire per proseguire il tour.
    La mattina seguente la ragazza , mentre stava andando a fare colazione , trovò una lettera infilata sotto la sua porta con un pass per il Backstage del concerto di quella sera e una lettera che diceva:
    “Ciao.
    Sono Bill e tu da poco sei andata via dalla stanza di Tom. Domani, come ti ho detto ci sarà il nostro concerto e quello che ti ho lasciato nella busta è il pass per il backstage. Naturalmente verrai con noi al concerto ma dovrai sopportarci anche alle prove. Hai detto di non conoscere il nostro gruppo così da stasera lo sentirai per la prima volta dal vivo. Ci vediamo domani mattina a colazione.
    P.S. Domani il nostro tavolo avrà un posto in più per te e dammi la conferma per domani sera.”
    Letto questo scese e andò nella sala da pranzo dove i quattro ragazzi si erano da poco accomodati e sistemati. Un posto era vuoto e Tom appena la vide la chiamò e le disse di sedersi tra lui e Bill.
    Mangiarono, risero e scherzarono e lei disse a Bill, che la sera avrebbe assistito al concerto e si misero d’accordo che alle 15 sarebbe passata la limousine a prenderli e che ,se voleva darsi una rinfrescata prima del concerto , si sarebbe dovuta portare dietro ciò che le occorreva.
    Lei , dopo colazione , salì in stanza e vi restò fino alle 15. La mattinata la trascorse facendosi un bagno rilassante con oli e sali profumati ;poi si fece una maschera per il viso e si cosparse il corpo di crema. Preferì passare una mattinata all’insegna del relax poiché sapeva che il pomeriggio sarebbe stato caotico e frenetico.
    La limousine puntualissima li attese all’atrio e tutti e cinque più ,naturalmente, le guardie del corpo andarono nel luogo dove doveva svolgersi il concerto.
    Davanti l’entrata principale c’erano già molte fans eccitate che non aspettavano altro che l’inizio del concerto.
    Le prove furono tranquille e finirono prima del previsto e la loro musica le piaceva molto. I ragazzi cominciarono a fare gli scemi sul palco e invitarono anche la ragazza a seguirli e la sfidarono dicendo :-Forza! Facci vedere quello che sai fare tu!-. Non se lo fece ripetere due volte.
    Prese il suo fedelissimo i-pod, lo attaccò ad una cassa e fece due esibizioni una di canto e una di ballo.
    Aveva frequentato danza sin da quando era piccola ed era una delle cose che le usciva meglio fare.
    Cantò una canzone a caso ma per il ballo ci teneva a fare bella figura. Scelse un tango molto particolare e cominciò a ballare. La band rimase a bocca aperta e quando finì la musica non sapevano se applaudire o rimanere in silenzio per prolungare quello spettacolo.
    Lei poi fece un inchino e andò in un camerino per cambiarsi e sistemarsi. Bill la raggiunse correndo dietro di lei e la aspettò fuori il suo camerino.
    Appena uscì Bill la afferrò per le spalle in modo deciso e le diede un bacio. Lei non se lo aspettava ma ricambiò il bacio; poi lui ,senza dire niente, andò sul palco e cominciò il concerto. Lei lo guardò tutto e ne rimase affascinata. Avrebbe voluto che il concerto durasse in eterno perché sapeva che quella era l’ultima sera che avrebbe passato con loro.
    Alla fine del concerto , dopo aver accontentato più fans possibili con autografi e fotografie , ritornarono in hotel e Bill e la ragazza salirono sulla terrazza. Rimasero lì tutta la notte e la mattina Bill le disse :-Senti se è una cavolata dimmelo, ma io troverei super se tu venissi con noi in tour. Cioè.. si.. insomma sarebbe fico! Ma se tu non vuoi e preferisci rimanere qui fa niente.-
    Lei lo guardò e senza aprire bocca lo baciò e disse :- Ma certo scemo che vengo!Che sto a fare qui da sola?La mia uova vita è stare con voi in tour e..- Bill disse :-.. essere una collaboratrice dei concerti e..- una altro bacio e poi Bill continuò -.. e la mia ragazza.. perchè.. si.. bè.. TI AMO!!-
    Lei non sapeva cosa dire e ricambiò con un sorriso e dopo poco disse :-Anche se ho paura devo dirtelo.. TI AMO ANCHE IO!!-
    Lei non ritornò più dai suoi genitori e tantomeno fece avere loro sue notizie; i genitori non la cercarono più.
    Realizzò quello che desiderava di più al mondo dimenticare il passato, godersi il presente e essere amata da qualcuno che ama.

    -Fine-

     
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  2. elekna
     
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    una più bella dell'altra..mmmm non è che ne hai una terza di FF ?? son belle ;)

     
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  3. @>Billina@>
     
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    CITAZIONE (elekna @ 28/11/2007, 19:17)

    una più bella dell'altra..mmmm non è che ne hai una terza di FF ?? son belle ;)


    Si ce ne ho un altro pò...sono contenta ti piacciano.... image
     
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  4. elekna
     
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    adoro le ff poi GEh ti giuro è stupenda..

     
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  5. @>Billina@>
     
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    CITAZIONE (elekna @ 28/11/2007, 19:35)

    adoro le ff poi GEh ti giuro è stupenda..


    Ti ringrazio...Grazie 10000000000000000 image
     
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  6.  
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    wow...favolosa...
    CITAZIONE
    non fate nemmeno parte
    Del mio passato perché io non ne ho uno. Adesso ho solo un presente e un futuro.”

    questa frase mi ha colpito tantissimo...indescrivibile...
    brava!!!
     
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5 replies since 28/11/2007, 17:33   126 views
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