Dimmi Quello Che Non Mi Aspetto Di Sentire!

One shot per il concorso leggete e commentate

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  1. Pitty_{BrokenWings}
     
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    Dimmi quello che non mi aspetto di sentire.





    Cammino per le strade illuminate e non poco vuote di Berlino.
    Mi metto il capuccio in testa lasciando fuori solo una ciocca di capelli con la quale il vento ci gioca divertito. . . e rallento il passo, inspiro l'aria fresca di una notte appena iniziata di fine Agosto poi spengo il cellulare anche se so che nessuno mi chiamerà.
    E continuo a camminare senza una meta e penso...
    "Questa merda di vacanza è quasi finita, pensavo che se fossi venuta qui da sola mi sarei rilassata, non c'avrei pensato più a niente. . . Ma come sempre ho sbagliato.
    Ho scelto il posto sbagliato. . . E il tempo non ha fatto altro che farmi pensare ancora di più. . . Pensare a me, pensare a te, pensare ai miei problemi, pensare alla vita che mi ritrovo, pensare al futuro senza senso che ho davanti, ragionare sul fatto che il prof. d'italiano aveva ragione quando diceva che la depressione non va mai via.
    E tutto qui mi fa pensare a te. . .
    E tutto qui alimenta ancora di più l'odio che provo nei tuoi confronti, la voglia di vendicarmi. . .
    Ma poi ci ripenso e lascio perdere, ti lascio perdere, mi lascio perdere insieme ai miei sentimenti. Cosi come ho sempre fatto.
    Perché io non ho la forza di lottare, perché non ho voglia di vivere.
    Perché Lei è Pitty, a lei non succcedono mai cose buone. Pitty è incapace di essere felice, Pitty non dorme, non respira, Pitty è morta . . . Dentro!"
    E continuo a camminare lentamente, mi guardo in giro, cerco di vivere quei piccoli momenti e sfruttare la solitudine. . . Non riesco cosi tiro fuori dalla felpa il pachetto di Camel gialle che non avevo più toccato già da qualche oretta. Tiro fuori una sigaretta, la tengo abbastanza stretta con le labbra mentre la accendo con il mio accendino preferito che ormai va a malapena.
    Tiro dentro i polmoni tutta quella nicotina e cerco di illudermi che mi sento meglio e più leggera.
    "Si cara, vivi di illusioni!!"
    Sputo fuori il fumo cercando di fare dei cerchi ma come sempre non ci riesco cosi smetto di provarci.
    "Certo che qui fa proprio freddo anche a fine Agosto. . ."
    E vorrei cambiare pensiero ma non sono cosi veloce e mi chiedo come facevano quei 4 a stare in maniche corte anche d'inverno.
    Li chiamo quei 4 perché non mi va di pronunciare o pensare ai loro nomi.
    Mi avete fatto vivere, volare. . . Poi mi avete fatto cadere e morire lentamente.
    Profondamente morta dentro. . . E sono troppo avanti per tornare indietro.


    Il tempo sembra non passare quando si sta male in modo che le ferite diventino sempre più profonde e le mie ormai non possono più essere curate.
    Perché quel dottore che avrebbe il coraggio . . . Beh . . . Dovrebbe essere un mago.
    La magia non esiste.
    La felicità non esiste.
    "Si cara, vivi di illusioni!!"
    Una voce dentro di me continua a ripetermi questo. . .
    Ma io voglio illudermi che avrò almeno un momento di gioia, voglio illudermi che solo tu potrai fare miracoli per me.
    "No, non ti vuoi illudere!"
    "Non mi voglio illudere. . . Sto solo impazzendo. Lentamente e in dolore. . . Questa è la mia pazzia!"
    Dolore.
    Pazzia.
    Illusioni.
    Sogni.
    Odio.
    Amore.
    Vendetta.

    "Ma alla fine chi sono?!"
    Non lo so nemmeno io. . . Queste domande me le pongo tutti i giorni.
    Sono confusa.
    Depressa.
    Triste.
    Pessimista.
    Scorbutica.
    Illudo e mi sento illusa.

    Lo faccio con me ma anche con gli altri quando la risposta al loro "come stai?" la mia è: "Bene bene!".
    Quando alla domanda "Cos'hai?" io rispondo soltanto: "Niente, non ti preoccupare!"
    "Cazzo!"
    Dico a sottovoce buttando la sigaretta che mi aveva bruciato leggermente. . .
    E chi si ricordava della sigaretta con tutte 'ste domande e riflessioni in testa.
    Dovrei soltanto lasciar perdere, non pensare e basta.
    Ok questa volta la faccio!
    Forse sarebbe meglio tornare in hotel.
    E riprendo a camminare un pò più veloce, ma di poco. . .

    15 minuti di camminata e sono già lì davanti, non ho voglia di entrare, non lo so nemmeno il perché. . .
    Sorrido.
    "Grazie mà, grazie pà!!! 10 giorni ad un hotel a 5 stelle a Berlino!
    Anche se il regalo del diciottesimo compleanno è un pò in ritardo. Grazie lo stesso. Ma perché nessuno è capace di regalarmi un pò di felicità??!!
    Ah si dimenticavo. . . Perché non esiste!"

    E mi siedo sul muretto davanti all'albergo, tiro le ginocchia a me e appoggio la schiena al muro, sistemo il capuccio e tiro fuori di nuovo il pachetto ormai familiare di Camel, tiro fuori un'altra sigaretta. . .
    "Cazzo sono quasi finite!"
    . . . Poveri i miei polmoni.
    "Beh dai alla fine mica fumo cosi tanto. . . Poi la mia voce. . . Ecco la volevo roca!!!Mi devo dare ancora da fare!. . ."
    E sto lì tirando tutto quel fumo dentro i miei polmoni, guardo il cielo. . .
    Quante stelle stasera.
    Ed è bello guardarle da sola. . . O forse sarebbe più bello in compagnia della persona giusta.
    "Ma chi è la persona giusta,scusa?!" mi chiedo imporvvisamente. . .
    "No, non esiste nemmeno la persona giusta!E' tutta immaginazione nostra. . .Altre illusioni"
    Poi sento dei rumori dietro di me, un accendino. . . Sicuramente qualcuno accenderà una sigaretta.
    Decido di non girarmi sono sicura che non ho niente da perdere. . . Sicuramente un povero ricco vecchiaccio come quasi tutti in questo hotel.
    Ma sento dei passi, io chiudo gli occhi facendo l'ultimo tiro della mia sigaretta. . . Sento i passi avvicinarsi. . . Io butto la sigaretta senza nemmeno guardare dove.
    "Spero di non aver beccato il vecchio!"

    "Scusa, posso sedermi qui?!"
    Vedo un paio di jeans larghi molto familiari come anche la voce. . .
    "Sto sognando si si"
    Cosi sorrido per mia stupidagine e alzo lo sguardo. . .
    -S. . .Si. . . Ti. . . Puoi sedere!- dico io balbettando quando me ne accorgo che sono ben lontana dal mondo dei sogni.
    "Stavo...pensando alla persona giusta???Ecco qui vicino a me la persona sbagliata!"

    -Ciao!- quella voce mi fa rabbrividire.
    -Ciao!- rispondo io con il mio solito e finto disinteresse.
    Non ti farò vedere niente. sono una brava attrice, le mie emozioni e sentimenti non sono accessibili per te. Sono una cassa forte e tu non saprai mai il codice per aprirmi.
    Nessuno lo sa. . . Nemmeno io!!
    O forse. . . Tu lo sai . . .?



    -Mi chiamo Tom, piacere!- dico non sapendo come reagire alla reazione della ragazza che ho vicino. Non mi è saltata addosso. Strano.
    -Si dava per scontato il tuo nome!- mi risponde lei guardandomi con uno sguardo freddo.

    Ah. . . Allora. . . cosa c'è che non va?! Sono Tom Kaulitz!!

    -Però il tuo non si da per scontato. . . Come ti chiami?!- le chiedo cercando di fare finta che la sua risposta e il suo comportamento non mi avevano per niente stupito.




    Migliaia di pensieri, risposte e domande mi stanno fondendo il cervello.
    Per un attimo voglio inventarmi un nome. . . Poi mi vengono in mente tutte le domande che volevo fargli. . . Solo una veramente. Ma lascio perdere anche quella. Lui non capirebbe. Cosi decido di rispondergli mantenendo la freddezza e il disinteresse verso di lui.
    -Tu chiamami Pitty- gli dico.
    -Tu chiamami Pitty- ripete lui con un sopracciglio alzato non capendo bene. . .
    Io lo guardo seria senza rispondere.
    -Come tu chiamami Pitty? Gli altri come ti chiamano?! O ti sei inventata un nome tutto per me?!- continua lui sicuro di sé.
    Io alzo gli occhi al cielo poi rispondo.
    -No T o m K a u l i t z. Non mi sono inventata il nome per te, tutti mi chiamano cosi. . .E' soltanto il mio soprannome. Forse ti stai dando troppe arie!- da quanto tempo ho desiderato parlarti. . . Parlarti cosi!Perché tu non sei quello che sembri ma sembri quello che fai sembrare.
    Lui mi guarda un pò sconvolto e io lascio scappare un sorriso.
    -Ok ho capito. . . Allora ti chiamerò Pitty!- risponde il rasta.
    -Quanto tempo per fare delle presentazioni. . .- continua lui.
    -Perché? Hai fretta? Mica ho iniziato io questa conversazione!-





    Devo dire che è ben strana questa ragazza. . . Si, si molto strana.
    Sembra odiarmi. . .
    -Ahm. . . Scusa. . . Se non ti va di parlare me ne vado!- e faccio per alzarmi.
    -Chi ti ha detto niente?!- mi risponde lei.
    -Ok allora, ho capito che sono di troppo!- e mi alzo, butto la sigaretta ed entro nel hotel senza neanche salutarla poi vado al bar e mi prendo qualcosa di forte.
    Cos'ha?Cos'ha questa ragazza??? Mi ha trattato cosi male e non riesco a farmela stare antipatica, c'è qualcosa di molto strano e misterioso in lei. . . Ma. . . No, non capisco. . .
    Poi io sono Tom Kaulitz perché mi ha trattato cosi??




    "Che idiota!" penso io mentre quel defficiente che non aveva capito niente di me se ne torna nel hotel.
    Poi guardo il posto dov'era seduto...
    "Coglione!"
    Ha dimenticato qui il pachetto di sigarette... Oh Oh Tom Kaulitz adoro offenderti.
    Eri stupito vero?sconvolto. . . Nessuno ti aveva mai trattato cosi. . .
    Io non sono una delle ragazzine alle quali tu sei abituato.
    Tu non sai chi sono!
    Non lo saprai mai quello che si nasconde dietro alle mie risposte cosi fredde che ti hanno fatto ghiacciare per dei piccoli attimi.
    E ti meriti molto più di questo.
    Perché sei stato tu ad uccidere quella che ero prima!
    E interrompo di nuovo i pensieri rendendomi conto che non stavo sognando. . .
    "Cazzo. . ."
    Che ci fa lui in questo hotel?!





    Mi bevo lentamente il bicchiere di Martini concedendomi il tempo per pensare alla ragazza di prima.
    Era completamente vestita di nero e sulla felpa piccoli teschi bianchi, dei capelli neri e la frangia con delle meches rosse le copriva un pò gli occhi color nocciola truccati pesantemente di nero e aveva delle belle labbra.
    Si, devo dire che è una bella ragazza lasciando stare la sua stranezza.
    Mi sa che ho bisogno di un'altra sigaretta.
    E infilo la mano nella tasca della felpa ma non trovo niente. . .
    Infilo la mano anche nell'altra tasca ma . . .niente.
    Oh merda!!!Le avrò dimenticate fuori!!!
    E mi alzo sorridendo, non so neanche io perché non mi dispiace aver dimenticato il pachetto là fuori.
    E mi avvio verso l'uscita del hotel aumentando i passi. Sperando di ritrovarla ancora lì. . . Forse.




    Sento i passi frettolosi e cerco di non ridere.
    Sapevo che sarebbe tornato.
    Ovvio.
    Aveva dimenticato le sigarette.
    -Ehi!Ancora qui??? Scusa se ti disturbo ma. . .-
    e non gli do il tempo per finire la frase che rispondo anche: -Hai dimenticato le tua sigarette!-
    Lui mi sorride e: -Esatto!-
    Prende il pachetto e se lo infila in tasca.
    -Scusa se ti rompo di nuovo!Non era mia intenzione!- continua lui, so benissimo che vuole rimanere lì e parlare con me. Siamo attrati da ciò che non possiamo avere. Vero Tom Kaulitz?!
    Ok forse mi sto facendo dei viaggi.
    -No, tranquillo. . .-





    -Ma non hai freddo?!Poi scusa la domanda. . . ma che ci fai qui?- gli chiedo io assai curioso e non preoccupandomi più della sua risposta.
    -Sto guardando le stelle!E' più bello guardarle da qui che dal quarto piano dalla camera 398 che ha una bruttissima visione- mi risponde lei più calma e serena di prima.
    Io sorrido e guardo il cielo poi le rispondo: -In effetti. . . Hai ragione! Io non guardo mai il cielo!-
    -Forse perché non ti trasmette nulla, poi io so un posto ancora migliore per guardarle!-
    -Ah...- e sorrido di nuovo non sapendo cosa risponderle, è come se ogni sua frase mi lasciasse senza parole.
    Poi continuo a guardarla, lei che guarda il cielo, lei che guarda le stelle... Pitty aveva detto che si chiamava.
    Che strana ragazza.
    Prima sembrava cosi accanita contro di me.
    Ora si sta comportando come se non ci fossi.
    Sta guardando le stelle e sembra una bambina.
    Che strana ragazza.
    Poi la vedo che si alza e indietreggio di poco continuando a guardarla e come sempre senza una battuta o qualche parola da dire.
    Si mette apposto i vestiti, si toglie il capuccio, cammina per un pò. . . mi lascia qui da solo. . .
    No.
    Si gira e mi guarda.





    -Vuoi venire?- gli chiedo io fermandomi e girandomi su me stessa guardandolo.
    -A. . .S. . .Si!!- mi risponde balbettando.
    Io sorrido, lui mi raggiunge.
    -Non hai paura?- gli chiedo guardandomi in giro.
    -Di cosa?- mi risponde lui non togliendomi lo sguardo di dosso neanche per un secondo.
    -Boh non so. . . Potrei farti rapinare da qualcuno o . . . Boh che ne so!-
    -No. . . Non ho paura!-
    -Ok! Allora chiamo i miei amici. . .- e inizio a ridere.
    Lui.
    Lui è qui.
    Qui e sta seguendo me.
    Vorrei girarmi e prenderti a schiaffi, offenderti, picchiarti, poi piangere ed abbracciarti. . .
    Sfogherei la mia rabbia, il mio odio, il mio amore.
    -Dove mi stai portando?!- mi chiede permettendosi di interrompere i miei pensieri.
    -Vedrai. . . Hai detto che non hai paura. . .-
    -Ok. . . Ma. . . Perché mi hai chiesto di venire con te?-
    -Mi dispiaceva lasciarti lì da solo. . . Avevi la faccia di un cane bastonato!- gli rispondo io sorridendo.




    E rido perché non so cos'altro fare.
    Rido perché mi fa ridere.
    Rido perché è cosi spontanea e diversa e mi sento bene nella sua compagnia.
    Rido perché ho bisogno di farlo.
    Rido senza fingere.
    -Faccia di un cane bastonato?!- e rido ancora.
    -Si! Esattamente!- e sorride anche lei mentre lo dice.
    Ha un bel sorriso.
    E sembra cosi sincero e spensierato.
    Diverso dalla ragazza che avevo conosciuto prima.
    Fredda e indifferente.
    -Scusa, ma. . . Non ti stavo antipatico?? cioè prima hai fatto anche fatica a parlarmi e ora mi porti non so dove. . . Sei ben strana.-
    -Si lo so, sono lunatica. Perciò se fra 5 minuti piangerò e 10 minuti dopo sarò incazzata non preoccuparti.Cambio sempre di umore!-
    -Wow!- esclamo io.






    E camminiamo cosi ancora. . .
    Lui che mi fa stupide domande.
    E' curioso.
    Vuole sapere chi sono.
    Ma le mie risposte sono sempre a metà.
    Il mio solito tocco di mistero.
    E non lo faccio apposta.
    Parliamo.
    Scherziamo.
    La gente ci guarda.
    Regalami un pò di felicità. . .
    No, la felicità non esiste.

    E fa domande. . .
    E' curioso.
    Interessato.
    E non smette di sorridermi.
    Io lo prendo in giro.
    Lui ci scherza sopra.
    -Eccoci siamo arrivati!Seguimi!- gli dico io andando più avanti.
    -Aspettami!-
    -Hai paura eh. . . si si. . . Paura del buio!!!- dico ridendo.

    Veramente sono io quella che ha paura. . . Paura del buio che si è impossessato del mio cuore, paura che lui veda il buio nei miei occhi.
    Paura che lui cadrà nel abisso se guarderà profondamente nei miei occhi.







    Mi fermo per pochi attimi ed esclamo sorpreso: Siamo in un parchino per i bambini!!!
    Lei si gira verso di me e mi sorride, poi torna da me e mi prende la mano: Vieni!
    Io continuo a guardarmi in giro. . .
    Cosa ci faccio qui con una ragazza che non conosco nemmeno??
    Sono in un parchino per i bambini, scusa cosa ci faccio qui???
    E perché non dico niente?
    Mi piace.
    Sto bene.
    Che cazzo mi succede???
    E cos'ha lei di cosi speciale?!
    -Dai muoviti!- mi disse.
    -Tu sei pazza, cosa ci facciamo qui?-
    -E' l'unico posto dove riesco a stare bene e le stelle si vedono benissimo. . .-




    Perché gli sto parlando di me???
    No no. . .
    Tu non capisci e mai capirai qualcosa di me.
    Chiedo troppo.
    Ora shhhhh. . .
    E inizio a correre verso le altalene e mi siedo su una delle due poi inizio a dondolare lentamente.
    Lui mi segue e si siede anche lui.
    -Prova a guardare il cielo- gli dico alzando lo sguardo alle stelle.
    Lui mi ascolta e fa quello che gli dico.
    Silenzio.
    Buio.
    Io.
    Te.
    Le stelle.

    Sento un vuoto nello stomaco.
    Sorrido senza accorgermi.
    -Bello, vero?- chiedo io.
    Lui non risponde e continua a guardare, io lo guardo per un attimo e il mio cuore impazzisce cosi torno a guardare le stelle che forse stasera mi sorideranno.
    E sento musica nelle mie orecchie.
    Anche se non proviene da nessuno parte.
    Anche se me la sto semplicemente immaginando
    Parole inventate da me in quel momento.
    Tutto nella mia mente e nel mio cuore che a momenti scoppia.
    E sento dei movimenti. . . Lui. . .
    La sua mano si avvicina alla mia. . .
    I battiti del mio cuore aumentano sempre di più.
    Trova la mia mano e la prende nella sua. . .
    Io non tolgo lo sguardo dal cielo.
    E sento il suo calore.
    E forse lui sente il mio cuore.
    E gli stringo leggermente la mano.
    Non lasciarla.
    Ti prego non lasciarla.
    Ho paura del buio.
    E stiamo cosi.
    Mano nella mano guardando le stelle.
    Dimmi che il cielo ti trasmette qualcosa.
    Dimmi che anche il tuo cuore sembra impazzito.
    Dimmi quello che non mi aspetto di sentire.




    Lei mi stringe ancora di più la mano.
    Sembra avere paura.
    Io la guardo e sorrido.
    Si, sembra una bambina.
    E le stelle stasera sembrano sorridermi.
    E sorride anche lei guardandole.
    E sembra che tutti i problemi e lo stress se ne siano andati.
    Mi sento cosi vivo.
    E la sua pelle è cosi fina.
    Accarezzo la sua mano, e lei mi guarda. . .
    La guardo anche io. . .
    Ci guardiamo negli occhi. . .
    E vedo che arrossisce e nasconde il viso dietro la frangia cosi sorrido contento.
    Ha dei sentimenti.
    Non è quello che sembrava quando mi ha parlato la prima volta.
    Vorrei sapere cosa pensa.





    No Tom, tu non sei quello che vuoi far sembrare.
    Ma non sorridermi nemmeno in quel modo.
    Sai che ti odio vero???
    E cosi mi alzo. . .
    -Cosa fai?- mi chiede lui.
    Io inizio a correre senza rispondere, lui si alza e mi segue correndo.
    Complici.
    E andiamo su tutte le piccole giostrine per i bambini.
    Siamo anche noi dei bambini.
    E ridiamo.
    Corriamo.
    Torniamo nel passato.
    Quando come tutti i bambini eravamo spensierati e non avevamo problemi.
    E giochiamo.
    Ridiamo ancora.
    Come 2 persone che si conoscono da una vita quando invece ci siamo conosciuti solo qualche ora fa.
    La notte non sembra neanche più fredda.
    E la luna ci ha sorriso.
    -Vedi? Ci sorride!- gli dico io indicando la luna.
    E sento i suoi passi dietro di me, si avvicina, è lì. . . a pochi centimentri distanza. . . Ora a pochi millimetri.
    E mi abbraccia cosi. . . Da dietro. . . Avvolge il mio corpo con le sue braccia.
    Io lo lascio fare e chiudo gli occhi. . . Non riesco a fare niente. . . Mi sento. . . Disarmata.
    E sento il suo profumo. . . Lui appoggia il mento sulla mia spalla.
    Io apro gli occhi. . .
    -Si, ci sta sorridendo!- sussura lui facendomi sentire dei brividi lungo la schiena.
    Ti odio ti odio ti odio. . .
    Non farmi questo ti prego!
    Ma non riesco nemmeno a staccarmi da te. . .
    Resterei cosi per tutta la notte. . .
    Resterei cosi a lungo. . .
    L'eternità è troppo lunga e distante. . .
    Ma mi faccio bastare questi attimi.







    Sto sentendo il suo cuore.
    Batte forte.
    E forse anche lei sente il mio.
    Chi se lo immaginava.
    E iniziamo a dondolare insieme, abbracciati, ridiamo piano e non vogliamo staccarci. . .
    O forse non voglio staccarmi da lei. . .
    Lei lo fa. . .
    Io rimango immobile.
    Lei mi prende di nuovo la mano e io la seguo come se fossi cieco.
    -Guarda che figata quest'altalena!!! è rotonda. . . dai dai. . .- dice lei entusiasta.
    Ci sediamo. . . Schiena contro schiema e facciamo muovere l'altalena muovendo i piedi.
    Io cerco la sua mano ma lei e più veloce di me e trova la mia.
    -Da qui si vedo meglio le stelle- dico io a bassa voce non volendo rovinare il silenzio.
    -Si. . . Sembrano ancora più belle!- mi risponde lei.
    E stiamo cosi muovendo i piedi.
    E girando.
    Guardando il cielo.
    Tenendoci le mani.
    Parlando.
    Io le parlo di me.
    Lei ci scherza su.
    Poi parliamo di cose insensate.
    Che forse hanno pià senso di quanto ci immaginiamo.
    E mi sento me.
    Me stesso.
    Con una sconosciuta .
    Con una ragazza cosi misteriosa.
    Che ho conosciuto per caso.
    Che mi ha trattato male.
    Con una ragazza diversa e direi. . .
    Speciale. . .
    Vorrei dirti che nessuno mi ha mai fatto sentire cosi. . .
    Ma ora le parola non hanno senso.
    Poi la sento. . .
    Inizia a canticchiare a bassa voce una canzone. . .
    Io l'ascolto stringendole la mano. . .
    Ha una voce cosi dolce. . .
    E cerco di capire tutte le parole che dice visto che le canta in inglese. . .
    I love you
    I have loved you all along
    And I miss you
    Far away for far too long
    I keep dreaming you'll be with me
    and you'll never go
    Stop breathing if
    I don't see you anymore

    E si ferma per un pò. . .
    -Continua!- le dico io come un drogato che ha bisogno della sua dose.
    And I forgive you
    For being away for far too long
    So keep breathing
    Cause I'm not leaving you anymore
    Believe it
    Hold on to me and never let me go. . .









    E mi fermo.
    Non canto più.
    Non posso.
    Mi alzo dall'altalena facendolo quasi cadere.
    Rido.
    Ride anche lui.
    -Sei pazza!?! A momenti cadevo!-
    -Vabbé. . . Capita!-
    -SI, ma sono vestito di bianco. . .-
    -No. . . Che palle. . . Sei tornato come prima. E chissene frega che sei vestito di bianco.-
    Lui non mi risponde.
    Eh si Tom.
    Chi tace acconsentisce.
    Stai tornando quello che vuoi far sembrare che sei.
    E si avvicina a me. . .
    Io non mi muovo. . .
    No, cosi no. . . Sei troppo vicino. . . No no!!!
    Ma lui non si ferma.
    No, non lo fa.
    Mi prende le mani.
    Ci guardiamo a lungo negli occhi.
    Non dico niente.
    Non dire niente.
    Stiamo cosi.
    Non roviniamo questa bellissima musica.
    Il silenzio.
    Io chiudo gli occhi per un secondo.
    Lui sorride e avvicina il viso al mio.
    Sento i suoi respiri sulla mia guancia.
    Il mio cuore ora sembra fermo.
    Forse farò un infarto.
    E si avvicina ancora di più cercando il contatto con le mie labbra.
    E le trova.
    E posa le sue labbra sulle mie.
    Sento il metallo freddo del piercing.
    Poi la sua lingua che inzia a giocare con la mia.
    E metto le mani attorno al suo collo.
    Lui attorno ai miei fianchi.
    E ad occhi chiusi.
    Sotto un bellissimo cielo di fine agosto ci lasciamo trasportare da quel magnifico bacio.






    Una volta staccati ci sorridiamo imbarazzati.
    Si imbarazzato anche io.
    E lei ancora più di me.
    E mi abbraccia nascondendo il viso nella mia felpa.
    Senti il mio cuore?
    Dimmi perché batte cosi forte.
    Cosa mi hai fatto?
    E le alzo il mento con un dito.
    Baciami un'altra volta.
    E cerco di baciarla ma sposta la testa all'indietro e ride divertita.
    Io complice cerco di baciarla di nuovo.
    Ma muove la testa troppo velocemente continuando a ridere.
    E io ci sto al gioco.
    E continuiamo cosi per un pò.
    Poi si stacca da me e inizia di nuovo a correre.
    Io non sento più la stanchezza e inizio a rincorrerla.
    E mi tengo i jeans per non cadere.
    -Sei troppo lento. . .- urla lei.
    -Guarda che ti raggiungerò!!!-
    -Se se. . .-
    Cosi aumento di velocità. . . è lì davanti a me. . . si, ora ti raggiungo!!! Ora ti prendo. . .
    Cazzo!!
    Sono caduto.
    Lei si ferma e inizia a ridere sempre più forte.
    Io resto lì per terra.
    Non ho voglia di alzarmi.
    Mi piace la sua risata.
    E va avanti cosi per qualche minuto.
    -La mia caduta è stata veramente cosi divertente?- chiedo io.
    -Mmmm. . . Buffa direi!- e ride ancora.
    -Dai aiutami ad alzarmi.-
    -Perché? Tu sei incapace e non riesci?-
    -Eddai. . . Sarò un pò down. . . Non riesco-
    Lei si avvicina a me e mi porge la mano. . .
    Io la guardo.
    Le do la mano ma la tiro verso di me facendola cadere cosi inizio a ridere anche io.
    -Stronzo!!!Bastardo!!!Credi di essere furbo eh?!-
    Io la tiro a me ma lei continua ad agitarsi cacciando bestemmie e parolacce varie. . .
    -Ti ho preso però. . . - dico io soddisfatto.
    -No. . . Non hai rispettato le regole del gioco!!!-
    -Non ci sono regole!-




    Si, hai ragione.
    Non ci sono regole nel nostro gioco.
    Non ci sono regole nel amore.
    Non ci sono regole nel odio.
    I bambini non giocano secondo le regole.







    E cosi dicendo la faccio stare zitta.
    Ti ho lasciato anche io senza parole o non hai voglia di sprecare fiatto?
    Ti ho lasciato anche io senza parole come tu fai con me già dalla prima parole che mi hai rivolto?
    Ma non glielo chiedo.
    La risposta viene da sé.
    Ma la bacio di nuovo.
    E questa volta ci sta.
    E le nostre lingue ballano una danza inventata da noi.
    E' solo nostra.
    Come la musica che ci accompagna.
    Fatta dai nostri respiri affannati e dai battiti dei nostri cuori.
    Grazie per essere diversa.
    E continuiamo a baciarci.
    Più tardi decidiamo di tornare.
    -Grazie. . .- dico a bassa voce mentre camminiamo mano nella mano.
    Lei non risponde ma mi sorride, mi sorride dolcemente poi appoggia la testa sulla mia spalla.
    E camminiamo cosi, soli, per le strade di Berlino nella tarda notte di fine Agosto.




    ***


    Cosa ci faccio io nella sua camera?
    No, io no. . .
    Cioè . . .
    -Dove ti sei cacciata?- urla lui uscendo dal bagno.
    -Sono sul balcone- rispondo un pò scocciata.
    I miei sbalzi di umore sono la cosa peggiore in questo momento.
    Lui mi raggiunge e si siede vicino a me bevendo un pò di birra.




    Quante cose possono succedere in una notte??
    Sono solo le 3.
    E lei è qui di fianco a me.
    Parlami di te.
    Perché sei cosi misteriosa?
    La guardo.
    Mi guarda.
    Appoggio la birra.
    La bacio.
    Ricambia.
    La faccio alzare.
    Poco dopo ci troviamo sul letto.
    Continuiamo a baciarci.
    Lei e sopra di me e mi toglie il cappellino e la fascia.
    Poi la tiro a me e la bacio ancora.
    Sento il suo profumo.
    Sa da frutta,è dolce,amaro,sa di amore,di odio,sa di lei. . . Cosi diversa. . .
    Le infilo una mano sotto la maglietta e le accarezzo dolcemente la pancia poi la schiena. . .
    La sua pelle è cosi morbida.
    Chiudo gli occhi e mi lascio baciare.
    Poi sento le sue labbra sul mio collo.
    Ho sempre più caldo.
    E voglio lei.
    Mi tolgo la maglia e continuiamo a baciarci con sempre più passione.
    Faccio scivolare le mani sui suoi fianchi e inizio a giocare con la sua cintura.
    Una cintura strana con i teschi.
    Non mi sarebbe piaciuta ma e lei sta bene.
    Non mi bacia più.
    E di scatto si ferma.
    Mi guarda con lo stesso sguardo che mi aveva rivolto al primo "ciao".
    Scende dal letto e dice frettolosamente: devo andare.
    Cosi pochi secondi dopo è fuori dalla porta. . .
    Io sul letto immobile non capendo niente. . .
    Lascio passare qualche secondo e istintivamente prendo il telefono che stava vicino al letto e lo lancio contro il muro.






    Inizio a correre, ri-infilo la felpa, metto il capuccio e inizio a piangere senza singhiozzare. . . lasciando solamente scendere le lacrime.
    Forse la felicità esiste.
    Ma solo per qualche attimo.
    Dobbiamo sapere come godercela.
    La felicità non dura per sempre.
    Prendo l'ascensore e scendo al quarto piano, entro nella mia camera, la chiudo poi mi butto sul letto.
    Piangere ora non ha senso.
    Cosa credevi?
    Che io fossi come le altre?
    Tom Kaulitz. . . Io sono D i v e r s a.

     
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  2. °Barbie
     
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    E' meravigliosa Pitty ... soprattutto il finale! Complimenti ;)

     
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  3. Pitty_{BrokenWings}
     
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    Grazie!

     
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