...Carpe Diem...

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  1. ~Eleo~[CrazyMicrophone]
     
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    ahahahahaha!!!!

    se ne vedranno delle belle XD
     
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    Niemand hört mich, niemand sieht mich!

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    VI Capitolo
    Dove si capisce che far incazzare un italiana non è una cosa intelligente da farsi.



    Bill bussò alla porta: “ Posso?”
    Bia: “ NO!”
    B: “Ma...”
    Bia: “ C’è casino!”
    B: “Avanti...non sarà peggio della camera di Tom!!!”
    Bia, aprendo la porta, “Io ti ho avvisato!”
    Bill entrò. Bianca entra di corsa e si affretta a calciare, letteralmente, in un angolo una matassa di vestiti neri da cui sembra sporgere anche del pizzo non ben identificato su cui Bill preferisce non indagare.
    Grosse tende di velluto nero alla grande finestra sotto cui troneggia una scrivania scura, ricoperta di COSE.
    Cose varie.
    Matite, pile di fogli, pile di libri, tastiera, mouse, penna grafica, due grandi casse, uno schermo dalle dimensioni di un televisore, bottiglia d'acqua una bottiglietta di vetro della cocacola con etichetta firmata fiorucci in cui sta una altissima e sottilissima rosa bianca, un paio di peluche e qualcosa di non ben identificato e decisamente inutile.
    Sopra al computer una statuetta, il cui nome tecnico, come apprenderà poi, è gashapon, di un tale Grimmjow (tizio inquietante con sorrisone da schizofrenico omicida, capelli azzurri e giacchetta aperta in posa epica) un maialino nero antistress di nome Arthur Gerard.
    A lato a sinistra una piccola cassettiera scura, con sopra una gigantesca stampante laser e qualcosa dietro (uno scanner) con sopra pile e pile di libri.
    La cassettiera apparentemente (o forse per davvero) sul punto di esplodere è inapribile a causa delle cinque pile di libri di ogni genere, fogli e quaderni ammonticchiati davanti a lei e dai resti di una precedente pila crollata sparpagliando cose inutili qua e là.
    A lato a destra una piccola libreria in ferro battuto coi ripiani in vetro, stranamente quasi ordinata, con uno strato basso di cose impilate a casaccio, così come lo strato sopra, quello in mezzo vantava un minimo di criterio.
    Preoccupanti le statuettine a forma una di asino nero, una di cammello e un gatto portanelli declassato a porta lacci per capelli.
    Sopra ancora la sezione dei vocabolari e infine una montagna di peluche miracolosamente ben esposti.
    A destra lungo tutta la parete un mobilone enorme (da cui sporgevano maniche rigorosamente nere di magliette varie) stranamente bianco con decorazioni di roselline dall' aria antiquata.
    A sinistra lungo la parete un letto di ferro battuto rigorosamente nero, e rigorosamente sfatto con sopra cose rigorosamente inutili, ovviamente ennesimo quantitativo di libri, fogli, quaderni, fumetti a non finire e peluche.
    Sopra due grosse mensole ripiene in modo a dir poco pietoso.
    In fondo a sinistra altre grosse tende (che indicavano la presenza di una porta a vetri e quindi di un balcone) con davanti uno specchio (poco usato visto che era sommerso da un ingombrante cappotto nero e un paio di vestiti) a ovale e alla sua sinistra un bellissimo armadio antico un po' baroccheggiante in legno in cima al quale stavano altre pile di peluche (e anche uno strano cavallino verde), poi una doppia anta a specchio con appoggiato un disegno autografato da una qualche mangaka, dentro c'è un ordine maniacale nella disposizione dei cd: l'unico angolo ordinato di tutta la stanza).
    Altra paccottiglia.
    Comodino vagamente ordinato.
    Sul soffitto una grossa plafoniera di cristallo.
    Affollatissima.
    Specie per terra dove quasi s'intravede un terrorizzante scendiletto (by ikea XD) a forma di cuore fra il vario paccottame.
    Più interessanti i poster.
    Tutti attorno al letto e di ogni genere.
    Quintali di piccoli poster plastificati di giapponesi vestiti come pazzoidi (secondo l'ottica di Bill non certo la mia ù_ù n.d.a.) intervallati da due disegni uno di due ragazze una bionda una simile a Bianca (ma molto più carina) e un albero in acquarello firmato -papà-
    Infine in mezzo due o tre poster dei My Chemical Romance.
    In fondo uno gigantesco di un...cosi per lo meno gli spiega Bianca...maschio...giapponese vestito da donna.
    Altri disegni. Macabri.
    Una foto affollata di gente e un enorme, colossale poster sempre dei My Chemical Romance nella zona-da-crocefisso (quella che da sdraiati sul letto si vede meglio).
    -E io?????- pensa irritato mentre Bianca corre qua e là nel praticamente inutile tentativo di dare una parvenza di ordine alla stanza.
    Azione che nella pratica consisteva nel sollevare montagne di roba e metterle tutte in vari angoli.
    Bill guarda con astio la faccia di Gerard Way.
    -Ti odio yankee- pensa.
    -Ma ti sei visto?Ragazzetta-
    "EHI!"
    "Che c'è Bill?"
    "Il tuo poster mi ha insultato!"
    Bianca ride.
    "Se non lo facesse anche con me ti prenderei per pazzo XD"
    -Ok Bill...stai dando i numeri, impedisciti di fare un'altra figura di merda.-
    Chiude la porta e finalmente si vede, ben quattro poster.
    E tutti in cui è decisamente quasi solo lui l'unico protagonista.
    -Oh che bella camera-
    (Oh che vanesio n.d.a.)
    Bill: “ WoW”
    Bia: “?”
    B: “ Mi piace!”
    Bia: “ Contento tu! Ma l’Ila e il tuo caro fratellino maniaco?!”
    Bill: “ Mmm...Diciamo che saranno impegnati per un po’!”
    Bia: “ COOOSSSAAAA!!! Io quello lo...mmm... se le fa qualcosa giuro che...”
    B: “ Le vuoi proprio bene?!”
    Bia: “ Già!”
    B: “ Non ti preoccupare dai...Non farà niente che lei non voglia !”
    Bia: “ Lo spero per lui! Anche perché se Ilaria si incazza lo fa nero!!!”
    Bill rise, quella ragazza era troppo simpatica.
    Bill: “ Allora i disegni...me li fai vedere...sono curioso!!”
    Bia: “ Be’ ecco io...”
    B: “ Dai..ho già visto quelli dell’Ila!”
    Bia: “ Appunto!”
    B: “ Dai...dai!!!”
    Bia: “ NO!”
    B: “ Ti prego!!!”


    **Intanto**


    Tom chiuse la porta.
    I: “ Tu a che pensavi?” chiese maliziosa. Ma si pentì subito.
    T: “ Be’...” disse mettendo una mano sotto la maglietta della ragazza. Lei lo fermò. Quante volte aveva pensato a quelle ragazze che andavano a letto con Tom una volta nella vita e le aveva giudicate male? E ora lei si stava comportando come loro.
    I: “Mi sa che dovrai fare di meglio se vuoi portarmi a letto!” E si sciolse dalla presa del ragazzo.
    T: “ Ma io cr...”
    I: “ Da quanto mi conosci? Nemmeno due giorni e già ti è venuta l’idea di fare sesso con me! A proposito quand’è che è successo dopo tre secondi che mi hai visto?!Cazzo!!!” e si mise le mani nei capelli. “ CAZZO!!!” e si sedette sul letto.
    T: “ Ehi dai non fare così...Non l’ho pensato subito!”
    I: “ Ah si scusa ci avrai messo 5 secondi!!!”
    T: “ Dai non ti incazzare!”
    I: “Cazzo mettiti nei miei panni!- tacque un attimo- Esci!!!”
    T: “ NO!! Non voglio lasciarti così!”
    I: “Ora ho bisogno di stare sola!”
    Tom si avvicinò a lei e allungò la mano verso di lei, ma la ragazza: “NON mi toccare!”
    Allora il ragazzo si sedette vicino a lei e piano disse: “ Guardami” ma Ilaria si ostinava a fissare un punto indistinto del pavimento.
    T: “Guardami- ripeté, spostando poi il mento della ragazza verso di lui e fissandola dritta negli occhi- scusami!”. Vedere gli occhi della ragazza prossimi alle lacrime lo faceva soffrire, capiva di averla ferita e ora lui soffriva con lei.
    I: “ Non è colpa tua... è tutta una cosa mia...oh cavoli non ci capisco più niente!”
    Tom le scompigliò i capelli: “ Vieni qui” sussurrò per poi abbracciarla e darle un bacio sulla fronte.


    B: “ Mi vuoi dire come cavolo fai?!”
    Bia: “?”
    B: “ è vero sei molto brava!!”
    Bia: “ Be’ modestamente sono un genio...mhuhuhuhuh!”
    Bill sorrise. Bianca era una forza della natura, c’era qualcosa di speciale in lei che lo faceva sentire bene, che gli faceva battere il cuore.
    Bia: “ Auch!”. Dopo la corsa su per le scale per raggiungere i ragazzi il dolore alla caviglia era tornato.
    B: “ che succede?!”
    Bia- Non posso mica dirgli che mi sono fatta male sorreggendo il suo dolce peso!- “ Niente niente...è solo che...be’ ieri sera io e Ilaria, abbiamo discusso un po’ e io le ho prese di santa ragione!”
    B: “ Cavoli...eppure mi sembra una ragazza così tranquilla!!”
    Bia: “AHAHAH....sembra un angioletto, ma sottosotto...”
    Bill scoppiò a ridere. Poi un silenzio imbarazzante scese tra loro.
    B- Devo trovare qualcosa di interessante da dire... Ma cosa?! Cosa?!-
    B: “Ti piace il buio., eh?!”
    Bia: “Già...”
    B: “ E anche il nero?!”
    Bia: “Già!”
    B: “ Vuoiuscireconmedomani?!” disse tutto ad un fiato.
    Bianca strabuzzò gli occhi: “ Cosa?!”
    Bill- Ma che cavolo...i miei neuroni stanno forse scioperando?!- “ Be’ scusa non ci ho pensato...sicuramente avevi già degli impegni!”
    Bia: “?”
    B: “ BE’...insomma...”
    Bia: “ Non ti preoccupare...sono liberissima!


    Ormai è quasi ora di cena, Bianca e Bill escono dalla camera e Bill intravede il fratello seduto sul divano al piano di sotto e lo raggiunge.
    Bianca si affaccia alle scale, Ilaria non è accanto a Tom, che non dimostra una bella espressione, rischiando di cappottarsi giù dalla balausta si sporge per vedere in cucina: non è neanche lì.


    Soggiorno


    Tom “CAZZO”
    Bill “Buona serata anche a te bru”
    Tom “Cazzo...”
    Bill “Lo so che sei monotematico ma dammi retta: io sono riuscito a chiedere a Bianca di uscire!!!!”
    Tom “Io sono riuscito a farmi odiare da Ilaria, temo che domani il tuo barracuda sarà troppo occupato a cercare di uccidermi per uscire con te!”
    Bill “Ti giuro che se non esco con lei solo perché sei una testa di cazzo potrei perdere un po’ del mio proverbiale selfcontrol!!!Comunque dammi retta: sono entrato in camera sua, che per inciso è così accogliente, ho rischiato d’inciampare un paio di volte però...”
    Tom “Sono una testa di cazzo!”
    Bill “E poi non sapevo cosa dire...perché è meraviglioso il modo con cui NON mi vengono spunti brillanti per discorsi quando serve...”
    Tom “Non ci è stata, cioè ci stava ma poi non ci stava!”
    Bill “E ho detto alcune –vaccate-, come direbbe lei, immani tipo –ti piace il buio eh?- cavolo ha due tende alle finestre che sono più spesse di una parete e le faccio una domanda così idiota?”
    Tom “Sì sono un idiota”
    I due fratelli non si stanno assolutamente dando retta l’uno con l’altro.



    Bianca “Illy ohi, non per rompere, ma i due confabulatori laggiù mi inquietano, è tutto ok?Mi devo incazzare?”
    *da dentro* Ilaria “Mh?...No...tutto ok!” *tono sconsolato*
    Bianca “Sbagliato ♪ ritenta e sarai più fortunata ♫” *tono da giochetto per bambini*
    Ilaria “Ah...allora...ecco...non è niente...”
    Bianca “Seh...dai fammi entrare...che ti credo come ho creduto a mia madre quando ha dichiarato di essere impazzita e di avere allucinazioni riguardanti pipistrelli volanti in camera sua...e poi il pipistrello c’era davvero!!!”
    Ilaria “Ah...no Bia, credimi: t’incazzeresti e basta...”
    Bianca "Lo sai che mi piace incazzarmi...mi apri o ci devo pensare da me ad entrare?"
    Ilaria apre sconsolata la porta :”Uff...”
    Bianca s'infila velocemente in camera, prima che Ilaria potesse cambiare idea e chiude la porta a chiave mettendo la suddetta al sicuro.
    Bianca "Ora che ho preventivamente impedito una tua fuga...parliamo"
    E si siede, stoica, sul letto, senza la benché minima intenzione di muoversi da lì senza prima aver avuto un buon motivo per picchiare qualcuno, Tom, Ilaria o anche solo il muro di camera sua.
    Ilaria sospira e si lascia andare sul letto.
    Ilaria “Vedi...bhe...ecco...Tom...”
    Bianca s’irrigidisce, diciamo che l’aggettivo –prevenuta- è errato semplicemente sa capire molto in fretta i difetti di una persona.
    “Tom?” Bianca respira, in realtà le basterebbe quello per alzarsi, raggiungerlo e tirargli un pugno, ma sa che sarebbe sbagliato, meglio concedere il beneficio del dubbio al gemello della sua Principessa “Cos’ha fatto?”la voce è tenuta bassa e calma con fatica, ma trasuda nervosismo, le lunghe dita cominciano a muoversi, graffiando la stoffa della gonna nera.
    Ilaria, pacatamente risponde:"be'...ci ha provato...voleva...ma io..."
    Bianca: " cazzo Illy non ci sto capendo niente!!Cioè ha provato a metterti le mani addosso???"
    Ilaria "NO!...Insomma...lui non ha colpa...”
    Bianca ironicamente: "Ah sì?E su che criterio logico sarebbe INNOCENTE?"
    Ilaria :"io...lui...be' io l'ho provocato...e poi...poi..."
    Bianca "L'hai provocato tipo che ti sei svestita e lanciata sul letto?In tal caso te la sei cercata...se invece hai fatto le solite stupide battutine e quel maniaco... "
    Scrocchia le dita e respira a fatica, le gambe le fanno male.
    Vorrebbe alzarsi.
    Vorrebbe correre.
    Vorrebbe gridare.
    Vorrebbe tirargli un pugno così forte da spezzargli la mandibola.
    Ilaria lo sa, sa anche che non è colpa di Tom, o per lo meno così la pensa, e sa anche che l’ amica è di tutt’altro parere: "no Bia!!La colpa è mia e delle mie seghe mentali!!!"
    La pazienza di Bianca è sempre stata poca, la sua capacità di resistere all’ impulso di spaccare facce se possibile ancora minore, e in questo momento l’ira le sale e il suo buon senso automaticamente scende, assieme alla sua dolcezza impostata.
    E’ furiosa, e questo fa di lei un mostro.
    Bianca “Bhe effettivamente sei una testa di cazzo se fai le cose senza pensare alle conseguenze!Sai perfettamente che il fulcro dei ragionamenti di Tom Kaulitz non risiede nel suo cervello ma molto più in basso!E piantala di darti la colpa di tutto e di farti tutti ‘sti cazzo di problemi hai capito? Perchè se tu mi dici -è colpa sua- io vado e lo ammazzo senza pensarci due volte!Ma se mi dici che a farti star male sei tu stessa mi spieghi come faccio a prendermela con qualcuno??? MALEDIZIONE!!!!!”
    Esce, sbattendo la porta dietro di sé, scende le scale facendo sì è no solo due gradini, si pianta davanti a Tom e fissandolo con lo sguardo peggiore che potesse venirle gli grida contro tutta la sua rabbia.
    Bianca “E TU PEZZO DI COGLIONE!!!PIANTALA DI RAGIONARE COME SE FOSSI LA COSA PIU' SEXY SULLA FACCIA DELLA TERRA!!!!ESISTE ANCHE QUALCOSA DI DIVERSO DAL SESSO CHIARO?PEZZO DI DEFICIENTE NON RIESCO A CAPIRE COME TU ABBIA FATTO A ESSERE NATO DALLA STESSA DONNA DA CUI E' NATO BILL!!!E' EVIDENTE CHE NEI DIECI MINUTI IN CUI BILL E' RIMASTO IN FORMAZIONE SI E' ACCAPARRATO TUTTE LE CELLULE CELEBRALI CHE A TE MANCANO!!!!!”
    Ilaria sente le urla, sa che l’estrema conseguenza è che il suo Tom potrebbe ritrovarsi messo molto male, corre e si ferma sulle scale, il dolore tramutato in ira, e l’ ira rivolta verso la riccia.
    In italiano, lontano dalla comprensione dei gemelli si sfoga.
    Crudele.
    Ilaria “"Minchia Bianca...che cazzo... se ti dico che non è colpa sua!!!!Diamine...ti costa così tanto una volta stare ad ascoltarmi?!!Cazzo se io mi faccio problemi ad andarci a letto perchè sono una testa di cazzo perchè cavolo gli devi urlare contro una volta che non ha fatto niente???!!!!”
    Bianca la guarda: Ilaria l’ha fatto di nuovo, si è di nuovo permessa di dire che stava sbagliando, si era permessa di dire che lei non l’ascoltava, ma soprattutto aveva espresso nuovamente la sua colpevolezza.
    I nervi le saltano, e la voce si fa incrinata da un velo isterico quando grida con tutti i suoi polmoni.
    Bianca “MA CHIUDI QUELLA CAZZO DI BOCCA SE LA DEVI TENERE APERTA PER SPARARE STRONZATE!!!!!!!!”
    Ilaria ormai arrivata in fondo alle scale, vicino a lei, le lacrime le solcano il viso, i suoi occhi telegrafano delusione, dolore ma soprattutto tanta, tantissima rabbia.
    Il braccio si alza e colpisce Bianca in pieno.
    Ilaria indietreggia Bianca si porta la mano alla guancia, tremando, Bill e Tom che non capiscono nulla della conversazione in italiano la guardano preoccupati seriamente che potesse svenire.
    Bill si accorge solo in quel momento come di solito gli occhi della ragazza siano spenti.
    Fuoco sotto la cenere.
    Ma in quel momento bruciano.
    Bruciano tutto ciò su cui si posano e tutto ciò che sembra in grado di vedere è la sua migliore amica.
    Piange e pronuncia parole crudeli.
    Perché vere.
    Perché Ilaria SA che le sta pensando, Ilaria sa che le ha covate, dall’inizio e le ha ignorate.
    E’ la sua voce maligna, la sua critica più crudele.
    Sibilata e cieca di rabbia, così forte da farla piangere –No io proprio non ti capisco...non capisco proprio perchè tu, pur essendo troppo debole per superare i problemi che hai, già te ne crei di altri inesistenti e profondamente inutili-
    Ilaria reagisce in difesa con rabbia e corre.
    Bianca la fissa intensamente finché non scompare dal suo campo visivo.
    E poi tutto quel fuoco inizia a ritirarsi, a rientrare in lei.
    E a bruciare questa volta...è lei stessa.
    Bia: “Ci vediamo domani Bill...” si volta e sorride.
    Un sorriso rassicurante e sembra tutto così a posto.
    Bia: “Mi dispiace per avervi fatto vedere una scena del genere, a volte capita, non è nulla di preoccupante”
    Cammina come un automa fino alla cucina, prende la cena, ormai pronta e la impacchetta consegnandola meticolosamente sistemata ai gemelli.
    Bia: “Purtroppo nessuna di noi due ha fame, spero che gradiate, scusate ancora, buona serata”.
    Li sta cacciando fuori.
    Bill se ne accorge.
    Tom è ancora gelato, con in mano un cesto pieno di cibo.
    La loro idea di cena idilliaca è stata spezzata da una scena terribile.
    -A volte capita-
    Non era vero.
    -Non è nulla di preoccupante-
    Non era vero.
    Appena chiusa la porta Bianca si rifugia nell’ unico posto che le ha sempre dato asilo in una casa in cui chiudersi in camera è fortemente sconsigliato.
    Si chiude in bagno al buio.
    Gli occhi sbarrati senza fare altro che fissare l’oscurità piangendo, il sorriso gelato, in una smorfia inquietante.
    Questo è il suo modo di piangere, anzi questo è il suo modo di non saper veramente piangere.
    Trema e inizia a muovere le mani nervosamente.
    I suoi nervi completamente devastati.
    Patetica e penosa.



    Secondo me è amico un libro.E' amico un cane o un gatto, è amico il cielo e il silenzio.
    E' amica la musica e la solitudine.
    Poichè dunque ho capito col mio sangue che un "amicizia" finisce, e finisce sempre a causa tua, non importa quanto ti sforzi, ho deciso di non voler un amicizia mai più.
    Io voglio qualcosa che vada oltre me stessa.
    Una persona che mi veda per quello che sono e resti lì capendo che in realtà non lo sono per mio volere.
    Come le persone belle esteriormente non nascono tali per volontà propria così le persone belle interiormente non lo sono per capacità personali.
    La bellezza è innata, ti viene data dal caso.
    La bruttezza non si può dunque far altro che nasconderla.
    Ma quindi non vi è nulla di vero come il detto -per essere belli bisogna soffrire-
    Poichè ridere invece di piangere è più doloroso che piangere invece di ridere.
    La cosa veramente difficile da ottenere non è un amico ma è qualcuno che ti gridi addosso il suo essere e al contempo resti davanti a te mentre tu gli gridi addosso il tuo.
    Ciò che bisogna cercare negli altri è la propria autostima.
    Poichè non la possiedo ho bisogno di qualcuno che pensi che la mia vita valga veramente qualcosa.
    Ho bisogno di qualcuno solo per me per il quale io sia la persona sola per lui.
     
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  3. Kate ~
     
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    Bellissimaaaaa!!!!!

    I love il tuo modo di scrivere!!!!

    Stupenda la descrizione della stanza!!

    Sehr gut collega, seeeehr gut!!^^
     
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  5. ~Eleo~[CrazyMicrophone]
     
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    io so come continua :yyyyyyyyy: :rdythuythbu:
    e vi assicuro che ce ne saranno delle beeeeelle!!!
    ahahaha
     
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  6. *.[kokka].*
     
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    qualche anticipazione.....???
     
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  7. tombillina
     
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    ma xk nn lo continui??
     
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21 replies since 21/12/2007, 21:12   453 views
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