...So Wie Du...

...For Kate...

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    Capitolo "merdeo"...

    Capitolo 3


    “Brrr...fa freddino qui!” esclamò Kate rabbrividendo. Il cielo era sereno, ma c’era un vento freddo che spirava da sud.
    La sera prima era stato un delirio la preparazione della valigia, con magliette, maglioni, calzini, pantaloni che erano volati in aria e poi di nuovo nell’ armadio, per essere ripresi e messi a forza nella valigia.
    Adesso era seduta su una panchina in un parco, stravolta e pensava.
    Quella chiamata era arrivata come un fulmine a ciel sereno. Si era scordata di aver partecipato a quel concorso perché aveva completamente rimosso quella disastrosa giornata. E poi era arrivata quella chiamata e lei era rimasta scioccata.
    - e chi lo avrebbe mai detto! Insomma io che vinco un concorso a cui ho partecipato per gioco... assurdo... quel lavoro non meritava nemmeno il premio di consolazione!-
    Eppure aveva vinto e adesso era seduta su quella panchina in parco di una città che aveva visto per la prima volta quel pomeriggio.
    Aveva visto la sede del Parlamento con la sua magnifica cupola di vetro, aveva girato per i negozi ancora aperti per i ritardatari che non avevano ancora comprato i regali di Natale, era salita sulla torre televisiva alta 368 metri e aveva visto tutta la città dall’alto e poi era corsa a visitare i due castelli della città, addobbata con luci e festoni per il Natale.
    Ma tutta l’eccitazione per quella fantastica città era scomparsa ormai. Si Berlino era una città favolosa, ricca di storia e di cultura, ma viverla da sola avrebbe reso anche la persona più felice al mondo triste.
    E Kate era sola in quella grande città piena di gente, sola in mezzo a quel parco vuoto.
    “Basta pensare... se continuo così mi prenderò una bella influenza, quello di cui ho bisogno è una bella cioccolata calda che oltre al freddo mi tira su il morale!” e così si alzò da quella panchina gelida e si incamminò per le vie del centro forse troppo affollate per i suoi gusti, ma un po’ di calore umano era quello che le ci voleva in quel momento.
    Poi ad un tratto si fermò. Le era sembrato di vedere Luca entrare in un locale, un piccolo bar, ma sapeva che era impossibile il suo Topo era alle Maldive a divertirsi, ciò nonostante decise di sedersi in quel bar e prendersi quella desiderata cioccolata.
    Entrata nel bar sorrise, assomigliava in modo incredibile al solito bar, quello in cui lei e il suo migliore amico si incontravano sempre, quello in cui aveva sfogliato il giornale che le aveva permesso di arrivare lì a Berlino.
    - Cavoli... è assurdo...ieri ero in Italia ed oggi sono in Germania! E chi lo avrebbe mai detto??!! Io no sicuramente... quel concorso...voglio dire che razza di concorso: “Descrivi te stessa e vinci un viaggio nella città dei sogni”... e chi l’avrebbe mai detto che Berlino è la città dei sogni?! Non è male si però...è la città dei sogni degli orsi polari o dei pinguini...Cazzo che freddo!-
    Ma fu distratta da una voce, una voce familiare. L’avrebbe riconosciuta ovunque, anche in mezzo al traffico milanese nell’ora di punta, anche se sovrastata da mille rumori. Era la voce di Bill...
    E come poteva una voce così dolce, così calma, ma allo stesso tempo passionale essere confusa tra le altre così semplici, così uguali.
    I suoi occhi diventarono lucidi. Era la vigilia di Natale, lei era da sola e la voce di Bill, la canzone 1000 Meere non faceva altro che renderla ancora più triste.
    Una lacrima, solitaria, dolce, le rigò il volto, ma poi un sorriso le si allargò sul volto.
    - No Kate! Te le devi godere queste vacanze...niente pensieri tristi, niente lacrime...Vivi Berlino...si! sono qui per questo! Insomma devo godermela questa vita! Ho 22 anni, non posso mica abbattermi così per un ragazzo che nemmeno sa che esisto! Per quanto sia bello, per quanto la sua voce sia unica...ok Kate... -
    E così estrasse dalla borsa un piccolo quaderno, lo portava sempre con sé ed iniziò a scrivere. Aveva avuto l’ispirazione per un nuovo capitolo del suo libro e la penna iniziò a scorrere veloce sul foglio.
    E poi la cioccolata calda arrivò, la bevve tutta d’un fiato scottandosi la lingua per poi sorridere.
    Poi afferrò la sciarpa, si coprì bene il collo, prese la borsa e si accorse che il cellulare le squillava, così lo afferrò e corse fuori dimenticando sul tavolino il suo prezioso quaderno, quel quaderno che conteneva tutti i suoi pensieri, le sue fantasie.
    “Pronto...”
    E mentre lei varcava la porta del bar, sulle note di Neustart dei Nevada Tan, una mano afferrò il suo quaderno...
    E fu questo l’inizio...

     
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  2. Kate ~
     
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    Oddeooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Me si accende...spe....mi sono accesa subito una sigaretta!!!!!!!!

    Oddeooo!!!!!!!!!

    Bella!!!!Bella!!!!!!!!

    Il mio topoooooo!!!!!!!!!!!!

    Ila grazie!!!!!Mi piace tantissimo!!!!!!!Sei bravissimaaaaa!!!!!!!!!!!!

    Oddeeeeoooooo!!!!Me curiosaaaaa!!!!!!!
     
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    il mistero si scioglierà nel prossimo capitolo...
    penso...
    spero...
    non so...
    XD

     
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  4. Kate ~
     
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    Oddeoo!!!!!!

    I love you!! :P
     
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    Capitolo 4




    “Pronto...”
    “Ehi Kate com’è Berlino??!!”
    “Waaaaaaaa...Lucaaaaa...come stai?” esclamò tutta contenta.
    “ Benissimo... ho un po’ di caldo, ma per il resto tutto ok!”
    “Caaaaldo... mandamene un po’ qui si congelaaa!!!” rispose rabbrividendo, mentre percorreva le strade affollate del centro di Berlino.
    “Eheheh...Aspetta un attimo che te lo impacchetto...”
    E a questa battuta i due scoppiarono a ridere.
    “Buon Natale Kate!!! Ora vado che mi chiamano! Ci sentiamo!!!”
    “Ciao Topo Buon Natale!!!” e chiuse la chiamata.
    E così la ragazza si incamminò mestamente verso l’albergo in cui alloggiava. Avrebbe voluto essere in compagnia per il giorno di Natale, ma quell’anno il destino aveva stabilito qualcos’altro per lei.
    E così arrivata in camera si libero della sciarpa e della giacca, buttò la borsa sul letto e decise di andare a farsi una doccia.


    La sua mano accarezzava dolcemente la copertina di quel quaderno.
    Lui era lì, indeciso sul da farsi; aprire o non aprire quel quaderno, era quello il suo dilemma.
    Era sdraiato sul suo letto e fissava quella copertina nera ormai da quaranta minuti. Poi di scatto si mise a sedere e chiuse un attimo gli occhi: si ricordò il volto della ragazza al quale apparteneva quell’oggetto, ricordò i suoi lunghi capelli neri che le contornavano il viso, si ricordò del piercing al sopracciglio e di quelli al labbro, ricordò i suoi occhi profondi e quella lacrima che solitaria le aveva rigato il volto.
    Poi riaprì gli occhi e riprese a guardare quel quaderno.
    “ Mmm... e adesso cosa faccio? E se è il suo diario? E cos’altro potrebbe essere! Che idiota che sono... insomma se lo apro e poi c’è scritto qualcosa che nessuno dovrebbe sapere? Come mi comporto? No! non posso aprirlo...”
    Si alzò dal letto pronto ad aprire la porta quando tornò indietro.
    “Be’ magari una sbirciatina...”
    E le sue dita scorsero lungo il bordo di quel quaderno per poi aprirlo.


    Kate uscì dalla doccia con l’accappatoio e si sedette sul letto tamponandosi i capelli con un asciugamano per asciugarli.
    “Be’ anche se sono da sola sarà pur sempre Natale tra...-guardò l’orologio- tra quattro ore devo vestirmi bene, non posso mica mettermi in tuta il giorno di Natale... e poi sono in una fantastica città...”
    E con convinzione aprì la sua valigia estraendo una gonna nera e un maglione anch’esso nero.
    “Mmm... così sembro Mortisia...no! direi che non va affatto bene!”
    Si tolse il maglione nero prendendone uno a righe Blu e grigie con un’ampia scollatura e tornò a guardarsi allo specchio.
    “mmm... nemmeno così va bene!” disse sfilandosi la gonna e mettendosi un paio di jeans blu scuro.
    “Nemmeno dovessi andare ad una cena importante... tutta questa confusione e rimarrò chiusa in camera a... e adesso cosa faccio?! Mmm...- si buttò sul letto e si sdraiò- magari ordino qualcosa da farmi portare in camera...e...uff che bel Natale... scriverò qualcosa”
    E così si allungò per prendere la borsa e tirare fuori il quaderno quando bussarono alla porta.
    - Sono veramente efficienti in questo Hotel, ti leggono pure nel pensiero... sono proprio un’idiota!-
    “ Signorina, scusi il disturbo, ma stasera daremo una piccola festicciola per tutti coloro che alloggiano nell’albergo e se vuole partecipare...”
    “Oh... Grazie mille per averi informata, è stata veramente molto gentile!”
    “ Le auguro una buona serata e scusi ancora per il disturbo!”
    “ Buon Natale!” rispose Kate mentre la donna si allontanava.
    E così chiuse la porta e si fiondò in bagno per sistemarsi i capelli e per truccarsi.
    Dopo quasi un quarto d’ora uscì, pronta per unirsi alla festa.
    - Almeno non passerò il Natale da sola chiusa in camera mia, certo sarò con una trentina di persone che non conosc... altro che piccola festicciola! Ci saranno duecento persone qui dentro!- sgranò gli occhi vedendo tutta quella gente- Be’ così sicuramente non sarò sola!”
    E sorridendo si recò al bar.
    “Stasera si beve alla grande!” esclamò
    “ Non vorrai mica bere da sola?!” disse una voce alle sue spalle.
     
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  6. Kate ~
     
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    Oh cristo santooooo!!!!!!!!!!!!!!!

    Ila è fantastica!!!!!!!!!!!

    Chi è????Chi legge il mio diario..(Honey????).....chi mi vuol far compagnia mentre mi sbronzo..????(Brauni..??XD!!)

    Complimentiiiiiiiii!!!!!!!!!!

    Continua appena puoi, pleaseeeeeee!!!!!!!!!
     
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    ehehehehe...
    misterioso questo capitolo...
    hai qualche ipotesi per l'uomo al bar?

     
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  8. Kate ~
     
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    Noooo!!!!!

    Brancolo nel buio!!!!!!
     
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    Scusa se ci ho messo tanto...

    Capitolo 5



    Kate si girò con calma, un sorriso stampato sulla faccia, ma la sua espressione cambiò in un attimo non appena vide la persona che le si trovava davanti.
    Per un attimo si sentì persa, ma poi reagì.
    “Perché? Vorresti forse farmi compagnia?”
    “L’idea era quella!” rispose sorridendole. Era un sorriso malizioso, ammiccante.
    “Mmm... magari tra qualche drink...” rispose voltandosi.
    - Questo proprio non se lo aspettava! Ahahaha... quanto ci godo, l’ho lasciato di stucco!-
    E in effetti il ragazzo rimase sbalordito dalla risposta della ragazza, ma subito tornò all’attacco.
    “ Ma dai... mi siedo qui e ti faccio compagnia! Tutto qui... non sono mica un maniaco...!”
    “Mmm...siediti pure... non mi dai nessun fastidio...ma sulla storia del maniaco mica mi convinci!”e rise.
    Il ragazzo spalancò gli occhi.
    -Questa ragazza è un osso duro, ma a fine serata vedremo chi ne uscirà vincitore!-
    La ragazza ordinò da bere e si girò a guardare la sala.
    Era pieno di uomini d’affari che non erano riusciti a tornare a casa per Natale, vestiti nei loro smoking neri, perfetti, impeccabili. C’erano anche delle famiglie, magari in vacanza all’estero proprio come lei. C’era anche qualche bambino che correva tra i partecipanti alla festa.
    E un po’ di malinconia la colse. Lei era lì da sola in fondo, non avrebbe avuto nessuno con cui brindare allo scoccare della mezzanotte.
    “Allora come ti chiami?” le chiese il ragazzo interrompendo i suoi pensieri e riportandola alla realtà.
    “Kate...”
    “ Che bel nome! Quanti anni hai? Non sei tedesca vero?”
    “Vuoi anche che ti dico le mie misure già che ci siamo?”
    “ No, per quello non c’è bisogno...” e sorrise.
    “ Ah già mi avrai fatto una radiografia prima di avvicinarti!”
    “ Ma come siamo acide! Che succede?”disse ponendole una mano sotto il mento.
    “Scusa...potresti non toccarmi! Anche la notte di Natale fai il cascamorto?!”
    “Quindi sai chi sono?!”
    “E chi non lo sa?!” e sorrise “ Comunque hai ragione non sono tedesca, sono italiana...”
    “Adoro le italiane!”
    “ SI certo, se fossi stata francese, avresti detto adoro le francesi! Ah tutti uguali questi uomini!” e scoppiò a ridere dopo avergli fatto un occhilino.
    E così dopo un inizio un po’ burrascoso, i due ragazzi iniziarono a parlare e soprattutto a bere.


    Lui odiava non trascorrere il Natale in famiglia, odiava essere costretto a partecipare a quelle insulse feste senza un vero significato natalizio.
    Ma odiava di più dover passare la vigilia da solo, chiuso nella sua stanza ed era per questo che alla fine si era deciso a scendere anche lui.
    Quello che vide fu esattamente quello che si aspettava, persone in smoking, famiglie e bambini.
    Si diresse tranquillo verso una delle poltroncine in un angolo della sala e si sedette. Non sopportava tutto quel rumore, quelle chiacchierate con persone che nemmeno conosceva, scambiate solo per passare il tempo e così si isolò dal mondo ed estrasse dalla tasca il piccolo quaderno nero e ricominciò a leggere.
    Infatti non era, come aveva pensato all’inizio un diario segreto, ma un insieme di racconti, capitoli e storie che l’avevano appassionato a tal punto che ormai non riusciva a smettere di leggere.

    E così trascorse la serata, tra battute e alcool, tra risate e letture, tra realtà e finzione...
     
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  10. Kate ~
     
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    Oddeooooo!!!!!!!!!!!!!

    Ila è stupendaaaaaa!!!!!!!

    Continuaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!

    Ma....il tipo al bar.....è chi penso che sia????
     
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    si penso che sia proprio colui che tu pensi che sia...

     
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  12. Kate ~
     
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    Continuaaaaaaa!!!!!!!

    Necessito di sapere..!!!!!

    Questa ff è come la cocaina per un tossico!!!!!!!
     
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    oddio ho creato un mostro...ahahah

     
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  14. Kate ~
     
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    Decisamente!!!!!!!!!!!!

    Adesso ti perseguiterò!!!!!!
     
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    Capitolo 6

    Kate era giunta al sesto o forse al settimo drink quando sentì una mano accarezzarle la schiena.
    “Eh no bello! Non sono ancora così ubriaca!”esclamò spostandosi di scatto.
    Il ragazzo la guardò e sorrise.
    - No, non adesso! Non quel sorriso! Cavoli! Devo resistere...Si... ce la farò!”
    “Be’ tentar non nuoce- disse- ti posso offrire qualcos’altro?”
    “Ma ci provi ancora?!”
    “Certo...perchè so che ne vale la pena!”
    “Ah si... ne vale la pena?!” e si sedette di nuovo vicino a lui.
    - Evvai!!! Adesso ce l’ho in pugno! Questa sera mi diverto, eccome se mi diverto!-
    “Allora come mai qui da sola a Berlino? Voglio dire è pericoloso per una ragazza viaggiare da sola...”
    “Oh questa tattica me la segno... Fingerti preoccupato...”


    Il ragazzo aveva letteralmente divorato le pagine di quel quaderno gliene mancavano ormai pochissimo per finirlo.
    Il ragazzo si fermò un attimo per cambiare posizione per poi girare pagina. Quello che lesse lo incuriosì molto: non era uno dei capitoli di un libro di cui non aveva mai letto l’inizio, era qualcosa di totalmente diverso. Era la sua descrizione. Lui la riconobbe, riconobbe la ragazza descritta su quelle pagine, la stessa ragazza che aveva visto in quel bar.
    I suoi occhi si incollarono come una calamita al foglio e leggevano con avidità ogni parola, era curioso di conoscere più a fondo quella ragazza che lo aveva fatto appassionare, le cui parole lo avevano affascinato e trascinato nel loro mondo.
    -Uhm...e così si chiama Kate...Che bel nome...- e riprese a leggere.
    Non appena finì di leggere, con il sorriso sulle labbra per le parole che la ragazza aveva scritto, alzò gli occhi verso gli invitati e la vide.
    -Oddio, ma...cosa cavolo ci fa qui? Cosa... ma quello è...non può essere...oddio ma quello... e adesso cosa cazzo faccio? Vado da lei e le dico “Questo è tuo” si ma poi si chiederà come cavolo faccio ad averlo io...e se poi si incazza perché l’ho letto?! Cavoli cavoli...”


    L’alcool incominciava a fare il suo effetto, alla ragazza girava la testa, giusto un po’, e aveva caldo, molto caldo. Aveva bisogno d’aria e magari anche di una sigaretta.
    E così si alzò.
    “Ehi te ne vai di già?! Mi lasci solo...” chiese un misto tra lo shockato e l’incredulo.
    “Be’ tanto ne trovi un’altra in dieci secondi o sbaglio?! Com’è che ti chiamano?!...aspetta, lo so... Ah si...Tu non sei mica il Sex Gott??!!”
    “Eddai...Rimani a farmi compagnia...a Natale si è tutti più buoni!!!”
    A Kate quella frase ricordò la pubblicità del pandoro e sorrise.
    “Oddio...quanto la fai lunga...vado a fumarmi una sigaretta e torno...ok?”
    “Ci conto!!!” disse lui facendole l’occhiolino.

    L’aria fredda la fece riprendere un attimo. Poi prese una sigaretta, la accese e fece un tiro. Stava per rientrare quando un pensiero la fulminò...
    -Ma se c’è lui...oddio...Cazzo...non posso eh no che non posso!!! Cavolo dove c’è uno c’è anche l’atro...e se mi ha vista con lui...chissà che cosa avrà pensato...Kate ti stai facendo problemi inutili... insomma... non è detto che ci sia...magari è rimasto in camera...deve essere rimasto in camera...porca miseria...”
     
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241 replies since 23/12/2007, 20:19   3180 views
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