Perchè mi hai dimenticata?

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  1. ~Eleo~[CrazyMicrophone]
     
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    Capitolo 1


    Uno sguardo lo colpì, era intenso e profondo. Poi la vide avvicinarsi, era affascinato da quella ragazza dai capelli chiari. Il corpo minuto, ma sinuoso si muoveva con grazia nonostante i tacchi a dir poco vertiginosi. Le curve erano messe in evidenza dagli shorts neri corti a metà coscia.
    Non un saluto, non una parola gentile, una frase secca e diretta:
    “Vieni a letto con me.”
    Lui la guardò stupito e : “Io COOOSA??” disse spalancando i grandi occhi nocciola.
    “Vieni a letto con me, mi sembra chiaro, no?”
    “Io non... no, davvero...stai scherzando??”
    “Non pensavo avresti avuto questa reazione, mi sbagliavo su di te allora- disse con un tono quasi sollevato- beh...Buona serata.”
    La ragazza gli voltò le spalle e si diresse verso il bancone del bar.
    Qualcosa scattò nella testa di Tom . Una scarica percorse il suo corpo, sentì una strana sensazione e allungò il braccio fino a toccare la spalla scoperta della ragazza, “Aspetta…non so come ti chiami...”.
    Sul volto della ragazza comparve un sorriso, un sorriso amaro...il suo piano aveva funzionato.
    Non appena Tom rincontrò gli occhi della ragazza sentì uno strano turbinio allo stomaco che lui attribuì alla cena veloce che aveva consumato prima di uscire.
    “Io sono Tom...piacere.”disse un po’ imbarazzato.
    “Lo so chi sei...”
    “Bene...Tu invece sei?”
    “Isab...chiamami Isa...”disse la ragazza prendendolo per mano e conducendolo verso l’uscita del locale.
    “Ehi dove stiamo andando...io stavo aspettando delle persone, scusa ma che cavolo...”
    “ Seguimi e basta.” Disse Isa fulminandolo con i suoi occhi verdi.
    Tom si lasciò guidare, non riusciva a resisterle.
    Entrarono in un palazzo poco vicino al bar. Un palazzo vecchio stile. Isa lasciò la mano di Tom e si avvicinò al bancone di fronte alla porta dalla quale erano entrati e suonò il campanello...Tom capì: erano in un albergo, avrebbe dovuto aspettarselo, data la bizzarra richiesta della ragazza.
    Poco dopo Isa ritornò dal rasta e riprese la sua mano e avvicinandosi al suo orecchio sussurrò: “Siamo la 5° piano...dobbiamo prendere l’ascensore...” .
    Non era una frase particolarmente equivoca, ma nella mente del ragazzo iniziarono ad affollarsi strani e spinti pensieri...
    Aperte le porte dell’ascensore, Tom poté notare che si trattava di un cubicolo particolarmente stretto, avrebbe perfino azzardato che fosse il più piccolo ascensore che avesse mai visto...
    Appena entrati si ritrovarono molto vicini. Il respiro di entrambi era affannato sia per il caldo di quella sera d’estate sia per la ristrettezza dell’ambiente.
    Isa chiuse la porta a soffietto dell’ascensore e si protese verso Tom .
    Il suo cuore iniziò a battere velocemente. Che sta facendo, perché si avvicina così?? Non riusciva a capire perché la situazione lo agitava tanto, di solito apprezzava il fatto che fossero le ragazze a prendere l’iniziativa. Ma non era quello che Isa aveva in mente di fare.
    La ragazza cercò di allungare solo il braccio nel tentativo di spingere il bottone per far muovere l’ascensore fino al 5° piano, ma si ritrovò totalmente addossata al corpo di Tom . I loro visi erano vicinissimi, lei lo guardò, lui si aspettava sicuramente un bacio, ma Isa distolse lo sguardo e schiaccio il pulsante per il 5° piano. Fece per staccarsi da Tom, ma fu trattenuta.
    Il ragazzo l’aveva bloccata con le braccia, non voleva che si allontanasse, gli piaceva il suo profumo, voleva stare così, vicino a lei, e voleva starci il più a lungo possibile.
    L’ascensore dal canto suo pareva assecondare il desiderio di Tom, visto che era stato costruito molti anni prima e andava a rilento, come se stesse trasportando un peso superiore a quello consentito.
    Tom spinse la ragazza contro la parete opposta per far sì di averla sotto controllo.
    Ma non ce n’era bisogno. Isa stava al gioco e intrecciò le sue braccia intorno al collo di lui, tirandolo ancora di più verso il suo corpo.
    Ma non voleva baciarlo subito...voleva che lui la desiderasse come non aveva mai desiderato nessun ’ altra. Avvicinò le sue labbra a quelle di Tom sfiorando il freddo metallo del piercing, lui stava per ricambiare il gesto, quando lei prontamente si spostò portando le sue labbra sul collo di lui. NO...perchè fa così...vuole farmi morire?
    Pochi secondi dopo i ragazzi sentirono l’ascensore rallentare e poi fermarsi...erano arrivati.
    Isa si staccò dal ragazzo e aprì le porte dell’ascensore. Una scintilla si era ormai accesa tra i due...e la fiamma non si sarebbe spenta facilmente...
    La loro stanza era la 510. proprio di fronte all’ascensore.
    Isa aprì velocemente la porta, sentiva Tom dietro di lei...era impaziente.
    Non appena la porta della stanza fu chiusa, Tom non riuscì più a trattenersi, spinse la ragazza al muro e la baciò con passione. La prese in braccio e la strinse a sé, Isa si avvinghiò a lui continuando a baciarlo togliendogli il cappellino nero e rosso.
    La desiderava, la desiderava più di ogni altra...lei lo percepiva...
    L’adagiò sul letto...si spogliarono velocemente come se il tempo scorresse troppo velocemente per i loro impulsi...poi sospiri, baci, gemiti di piacere e baci...poi improvvisamente silenzio.
    Isa aprì gli occhi il mattino seguente, e senti le braccia di Tom che l’abbracciavano ancora, come poche ore prima...si alzò lentamente, senza fare rumore. Guardò di sfuggita Tom . Raccolse i suoi vestiti sparsi sul pavimento e si chiuse in bagno.
    Si guardò allo specchio ed iniziò a piangere.
    Dove aveva trovato il coraggio di fare tutto quello che aveva fatto la notte precedente?
    Non riusciva a crederci...
    Continuava a piangere in silenzio, intanto si struccava e si toglieva quella maschera di sicurezza, legò i bellissimi capelli lisci in uno stretto chignon sopra la nuca, lasciando cadere sugli occhi la lunga frangia bionda. Poi tolse le lenti a contatto e le ripose con cura nell’astuccio; indossò i suoi occhiali da vista neri.
    Ripose nella grossa borsa a tracolla, che aveva portato con sé, i vestiti che indossava la sera precedente e estrasse un paio di jeans semplici neri stretti alle caviglie, una maglietta a righe orizzontali e un paio di anonime ballerine nere.
    Alzò lo sguardo e incrociò i suoi stessi occhi verdi allo specchio...ora si riconosceva.
    Lasciò la stanza dopo aver dato un’ultima occhiata al ragazzo che dormiva sul letto matrimoniale.

    Tom si svegliò qualche ora dopo, con un fortissimo mal di testa...aveva bevuto tanto come al solito e ora si trovava a dover affrontare i postumi dell’ennesima sbornia.
    Si ricordava parzialmente la serata, l’attesa dei suoi amici al bar bevendo qualche cocktail di troppo, la ragazza conosciuta in quello stesso bar, si ricordava i suoi modi decisi, il suo corpo perfetto, i suoi bellissimi occhi verdi, il suo profumo...
    La cercò al suo fianco, tastando la parte del letto dove credeva di trovarla, non l’avrebbe cacciata via come faceva con ogni ragazza, con lei era stato diverso...ma...ma lei non c’era, era andata via e da parecchio tempo, perché il letto era già freddo e non conservava più il calore del suo corpo.
    Tom cercò invano un messaggio, un biglietto, un numero di telefono,ma non trovò nulla.
    Ne fu sorprendentemente dispiaciuto...e quello strano sconvolgimento allo stomaco cominciava a farsi sentire...in testa solo una parola...Isa.





     
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  2. Kate ~
     
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    Isaaaaa!!!!!!

    Mi piace già questa Isa!!!!

    Ok ok, lo ammetto..... io so già come continua!!^^

    Ma solo il secondo capitolo.....il resto è oscuro.....^^

    Continuaaaaa sorella!!!!!!
     
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    continua continua...
    Che per me il resto NON è oscuro XD


    Grande SoSo!!!!!!
     
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  4. ~Eleo~[CrazyMicrophone]
     
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    grazie grazie...
    domani posterò il secondo capitolooo^^

     
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  5. °°Vanilla°°
     
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    Wow... sono molto colpita...
    tutto è così confuso...
    La ragazza magari in realtà non è ciò che Tom crede sia...
    Wow!!! :yyyyyyyyy:
    Sono davvero curiosissima di leggere il continuo!
    E' molto bello questo primo chap, complimenti!!

    xxx
    simo
     
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    Isa bella!!!! Mi piace questo primo capitolo!!!!!!

    Ila non è giusto te puoi leggere quando vuoi il continuo, Uffa!!!!!!!!
    Isa continua a postare se no, come dico a tua sorella, vado in astinenzaXD
     
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  7. ~Eleo~[CrazyMicrophone]
     
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    ma io non mi chiamo Isa^^
    io mi chiamo eleonora!!!!
    comunque grazie mille!!!!

     
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    ops...ho fatto una delle mie solite figure di me*** scusa... :sweatdrop:
     
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  9. ~Eleo~[CrazyMicrophone]
     
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    Capitolo 2


    Tom si alzò dal letto, si diresse verso il frigobar e ne estrasse una bottiglietta di acqua fredda, ne bevve un sorso. Intanto diede un’occhiata alla stanza: non era lussuosa come quelle in cui alloggiava di solito, però aveva un non so che di caratteristico.
    Si avvicinò alla grande finestra che si trovava sulla parete di fronte al letto, scostò le tende e fu accecato dalla luce calda del sole di luglio. Sul davanzale notò un vaso di rose rosse, emanavano un profumo intenso ed inebriante; era un odore familiare, gli ricordava le sue vacanze estive quando era piccolo, quando era semplicemente Tom .
    Proprio in quel momento iniziò a squillare il cellulare. Il ragazzo cercò di ricordare dove poteva averlo messo, l’unica cosa che gli venne in mente di fare fu cercarlo sul pavimento. Dopo aver seguito il suono del cellulare, si avvicinò gattonando ai pantaloni, li scrollò e il cellulare rimbalzò sulla moquette marrone.
    “Porc...” imprecò Tom alzando gli occhi al cielo.
    Finalmente accettò la chiamata.
    “Ohi Bill... si tutto bene...no...no... non mi hanno rapito, cretino, si lo so...si lo so che mi aspettavate al bar...si ok...si...dai Bill non mi stressare con le solite cose...dai su...sono in un albergo a pochi passi dal locale. Ok... si passate fra mezzora...ok...si va bene...Dai Bill ci vediamo dopo eh?!”

    Ma guarda un po’ che rompipalle!!! Sempre la stessa storia “Non devi andare con la prima che incontri, non è sicuro!!!!” bla bla bla...che cavolo ne sa lui?! E poi...stavolta è stato diverso.

    Mentre ripensava alla serata precedente si chiuse in bagno per farsi una doccia ristoratrice, appena chiuse la porta dietro di sé sentì una fragranza di fiori pervadergli le narici.
    Era un profumo delicato ma invitante allo stesso tempo.
    “Sicuramente si sarà sistemata in questo bagno, avrà spazzolato i suoi bellissimi capelli chiari e si sarà guardata allo specchio...”pensava ancora a lei, non era normale...
    eh no Tom così non va bene!
    Ritornò in sé e si buttò sotto la doccia.

    Dopo quindici minuti era già pronto, scese alla reception, evitando l’ascensore, fece per pagare la stanza, ma il receptionist gli disse che il conto era stato saldato la mattina stessa, soltanto poche ore prima.
    Tom ringraziò ed uscì sulla strada, accese una sigaretta aspettando Bill, che non tardò ad arrivare, accompagnato da Saki ovviamente.
    Il ragazzo salì in macchina, salutò il gemello e Saki e si accomodò sul sedile di fianco a Bill cercando di evitare il suo sguardo indagatore, non aveva voglia di parlare.
    Bill capì, estrasse dalla borsa un paio di occhiali da sole e li porse al gemello.
    “Mettili, che sembri uno zombie!!!”
    “Grazie Bill...non ho dormito, sarà per quello.”
    “Non mi dire nient’altro, non voglio sapere, Pirla!”
    “Uff...”


    Erano fermi al semaforo, in coda. Tom guardava distrattamente i passanti affollarsi lungo le strade affollate di Berlino; non riusciva quasi a distinguere i colori in quella massa brulicante di persone. Poi ad un tratto fu colpito, come la sera precedente, da una persona che passò proprio di fianco alla vettura, che era diversa, non appariscente come Isa, era una ragazza anonima, comune, bel fisico, niente da obiettare ,vestita completamente di nero col caldo che fa! , capelli lisci legati strettamente sulla nuca. Ad un trattò la ragazza si voltò, come se avesse percepito il suo sguardo, ma non poteva vederlo nascosto dietro i vetri oscurati; ma Tom sprofondò nel sedile come a volersi nascondere. Non riuscì a vedere gli occhi della ragazza coperti da una fitta frangetta e da spessi occhiali da vista neri.
    Peccato sembrava carina, ma...è familiare...
    Bill intanto osservava il fratello a metà tra l’incredulo e lo sconcertato, il comportamento di Tom era alquanto strano quella mattina.
    “Ma che cazzo fai?! Ci sono i vetri oscurati perché ti nascondi?”
    “Cazzo ne so Bill...un riflesso!”
    “bah...”
    “bah...che?comunque quella ragazza aveva un’aria familiare!”
    “Magari perché è una di quelle ragazze che conosci di sera?!”
    “nono...lei non è il mio tipo...mi ricorda... cavolo come si chiamava?”
    “Ah boh se non lo sai tu...”
    “No Bill...la conosci pure tu...si dai...”
    “O___O”
    “Abitava in quel paesino dove andavamo tutte le estati...”
    “O___O”
    “Bill, ma ce la fai? Abitava vicino alla casa dei nonni... si dai giocavamo sempre insieme...cavoli non mi viene in mente...”
    “Aaaaaaaah si... quella ragazza simpaticissima che mi veniva sempre in soccorso quando tu e Andreas mi facevate gli scherzi...la mia prima vera AMICA.”
    “Non è possibile che non ricordi il suo nome, Bill, era la tua amichetta del cuore”
    “Ma che centra saranno passati quasi dieci anni!!”
    “Bah...”disse Tom appoggiando la testa contro il vetro freddo del finestrino, l’aria condizionata era un toccasana per quel caldo accecante che si era abbattuto su Berlino; non capitava spesso in Germania un’ ondata di caldo così soffocante.
    Tom si appisolò, complice il fresco gentile e la stanchezza accumulata, mentre Bill stava componendo un’ode all’inventore dell’aria condizionata, lui odiava il caldo appiccicoso che gli faceva colare il trucco e afflosciare i capelli.

    Arrivati in albergo, i gemelli si rinchiusero ciascuno nella propria camera.
    Era fissata un’intervista nel pomeriggio e almeno per alcune ore avrebbero avuto la possibilità di rilassarsi: Bill si dedicò ad una seduta rilassante di massaggi, estetista e truccatore, mentre Tom rimase disteso sul suo grande letto matrimoniale.
    Cercava nella memoria quel nome .
    Perché era così importante? Non ricordava nemmeno il motivo per cui doveva accanirsi con la sua memoria per cercare quel dannatissimo nome. Tornò alla memoria a quei giorni in cui lui, Bill e Andreas andavano in vacanza a casa dei nonni... la casa immersa nel verde con gli alberi che la circondavano proteggendola con loro rami dai raggi diretti del sole; l’edera ricopriva la facciata principale donandole un non-so-chè di caratteristico.
    Poteva rivedere il nonno che armeggiava con gli attrezzi nell’ orto e la nona che preparava deliziosi manicaretti in cucina canticchiando con quella voce melodiosa e dolce che aveva ereditato il gemello.
    Si rivedeva bambino, qualche anno prima, mentre correva spensierato attraverso i campi rincorrendo Bill con una lucertola in mano – non poté trattenere una risata – povero Bill prendevano sempre in giro, lui e Andreas si intende, poi rotolavano giù per la collina fino ad arrivare fino alla sponda del laghetto.
    Bruscamente un rumore sordo lo riportò alla realtà, costringendolo di mala voglia ad abbandonare il mondo dei ricordi.
    Era Bill che sbatteva convulsamente alla porta.
    “Toooom!!! Ci seiii? Sei da SOLO spero?! Tooooom rispondimi Cristo Santo!!!!!” era molto agitato.
    “ Bill stai calmo sono qui...da solo! – disse Tom aprendo lentamente la porta – “Cosa c’è?”
     
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  10. Kate ~
     
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    CITAZIONE
    Bill stava componendo un’ode all’inventore dell’aria condizionata, lui odiava il caldo appiccicoso che gli faceva colare il trucco e afflosciare i capelli.

    Fantastica questa!!!!^^

    Ode all'inventore dell'aria condizionata!!!!!

    Stupenda Ele, continua please!!!!
     
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  11. ~Eleo~[CrazyMicrophone]
     
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    certo...honey nel prossimo capitolo lo vorrà incontrare questo simpatico signore XD

     
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    wow ele!!!! Appassionante questa storia...
    Dai continua!!!! Che gli deve dire Bill a Tom?!?!
    Per caso si è ricordato il nome di quella?!?
    Su dai non posso restare con questi dubbi!!!!!!
    Comunque stupenda!!!!!!!!!

    Troppo divertende l'ode di Bill, l'avrei voluta sentire...:D
     
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  13. ~Eleo~[CrazyMicrophone]
     
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    Capitolo 3

    “Cosa c’è mi chiede...Tooom siamo in super ritardo”
    “Tutto qui il problema?? Siamo noi le star Bill, ci aspetteranno... comunque di quanto sarebbe il nostro imperdonabile ritardo?”
    “Ben cinque minuti. Cinque minuti sulla tabella di marcia...ecco lo sapevo...”
    Tom alzò gli occhi al cielo, Bill a volte era talmente esagerato.

    L’intervista fu molto breve, fortunatamente. Tom era stato stranamente silenzioso, durante l’intervistasi era limitato annuire sorridere ogni tanto. Bill lo aveva guardato male una volta usciti dagli studi, Tom lo ignorò anche se sapeva che quel gesto avrebbe reso ancor più irritabile il gemello, per tutta risposta indossò gli occhiali da sole per nascondersi dagli sguardi insistenti del fratello.

    Ritornati in albergo Tom si fiondò in camera sua, aveva scoperto quanto fosse bello tuffarsi nel mare dei ricordi, era pronto a rilassarsi quando il rumore di un fragoroso toc toc lo innervosì, abbastanza seccato andò ad aprire la porta, con poca sorpresa constatò che era Bill, il ragazzo entrò nella stanza e si andò ad accomodare sul letto a gambe incrociate, Tom era rimasto alla porta e fissava il corridoio incredulo.
    “Entra pure Bill”
    Bill lo guardò torvo e gli fece segno di seguirlo sul letto.
    “ Allora che succede?” disse guardando il fratello fisso negli occhi con le braccia conserte ed il sopracciglio alzato.
    “ Che succede? Quando?” rispose stando sulla difensiva.
    “ Dai su, lo sai... che non puoi farei tuoi giochetti con me... oggi sei strano, durante l’intervista non hai aperto bocca, non hai fatto nessuna battutina idiota....Gustav ha parlato più di te e questo, credimi, è preoccupante!”
    “Uff...dai Bill lo sai che non mi piacciono le interviste...”
    “Si ho capito...ma...oggi eri distratto...dimmi cosa ti passa per la testa...”
    “Bill non lo so nemmeno io...ripenso a quando eravamo più piccoli, le vacanze dai nonni...quel nome...le rose....la ragazza dagli occhi verdi...”
    “Tom sei confuso vedo...”
    “ SI...ma un po’ mi piace questa sensazione nuova...ma questa storia del nome proprio non mi va giù...e non so il perché...come si chiamava quella ragazza, ogni volta che mi concentro e sto per ricordarmelo mi torna in mente la ragazza di ieri notte...ma è un circolo vizioso...lo so che non centrano niente...però...boh...”
    “Tom secondo me sei troppo stressato, dovremmo prenderci una pausa.”
    “Forse Bill...forse...”
    “Mi dispiace vederti così...posso fare qualcosa bru?”
    “No Bill...penso di no...anzi si...potresti lasciarmi da solo per stasera? Non preoccuparti per la cena mi farò portare qualcosa qui in camera.”
    “Ok. Va bene, come preferisci – disse un po’ dispiaciuto dalla richiesta del fratello – allora ci vediamo, se ti servisse qualcosa sai che io sono qui, nella stanza vicina, ok?” si alzò dal letto dirigendosi verso la porta.
    “Bill...Grazie...per tutto!”
    “Figurati Tom!”disse sorridendo dolcemente al gemello.

    Pochi minuti dopo,Tom era di nuovo solo nella sua lussuosa stanza d’albergo. Si lasciò cadere sul letto a peso morto. Tenne per un po’ gli occhi spalancati e fissò il soffitto, anche se la sua mente vagava in cerca di quel nome che ormai era diventato un’ossessione. Poi, senza quasi accorgersene, si addormentò.


    Isa intanto aveva preso un taxi e poi un treno per ritornare casa sua, un piccolo paese sulle sponde del lago xxxx.
    Durante il lungo viaggio in treno si era messa a pensare alla sua infanzia.
    Dopo la morte dei genitori, si trasferì dai nonni materni, gli unici parenti che le rimanevano., che la accolsero a braccia aperte donandole tutto l’affetto che le potevano dare.
    La sua infanzia e la sua adolescenza non erano state delle più felici; i bambini del paese non l’avevano accettata nel loro gruppetto e spesso era isolata e derisa. Rimaneva sempre rinchiusa nella piccola stanzetta all’ultimo piano della casa gialla ai margini del paese. Circondata dal verde e dal silenzio
    L’estate era la stagione che preferiva, non c’era scuola, non era costretta a incontrare quei bambini che la trattavano male perché era diversa.
    Un caldo pomeriggio dell’estate di ormai 10 anni prima gironzolava nel bosco che circondava la casa con il suo inseparabile cagnolino Jake. Trotterellava senza meta ascoltando il suono della natura, quando ad un tratto sentì un pianto rotto da singhiozzi. Decise di avvicinarsi lentamente, si nascose dietro al tronco massiccio di una quercia e vide che a piangere era un bambino seduto per terra, sembrava disperato.
    “Ehi...serve aiuto?” disse dolcemente.
    Il bambino sembrò spaventato e si alzò di scatto, poi vedendo che a parlare era stata una bambina si tranquillizzò.
    “Mi sono perso...o meglio...mi hanno lasciato qui da solo...e io non so come trovare la strada di casa...”
    “Chi ti ha lasciato qui?”
    “Mio fratello e il suo amico...”le lacrime avevano smesso di rigare il suo viso angelico.
    “Capisco...che cattivi...posso riportarti a casa se vuoi non siamo lontani dal paese...” disse sorridendo per rassicurarlo.
    “Va bene...ma tu non...”
    “No non dirò a nessuno che stavi piangendo” disse Isa completando la frase del bambino.
    “Ok grazie mille, io sono Bill comunque...”disse porgendo la mano verso di lei.
    “Piacere, io sono Bella...”disse ricambiando il gesto di Bill.
    “Bel nome t si addice proprio...” disse sorridendo.
    Bella arrossì e disse: “In realtà mi chiamo Isabella, ma tutti mi chiamano Bella...quindi...”
    “E Bella sia allora!!”
    “Iniziamo ad andare così arriveremo a casa per la merenda^^”
    I due si incamminarono seguiti dal cane che trotterellava alle loro spalle.
    “Mi piacciono molto i tuoi capelli, Bella” disse Bill rompendo il silenzio.
    “Oh grazie...sei il primo che me lo dice. Sai tutti mi dicono che sono ridicola...che alla mia età non si dovrebbe avere una ciocca di capelli viola, dicono che non è da persone normali. Ma io ci sono abituata.” Disse abbassando gli occhi.
    “Non darai retta a loro spero?! Bah...comunque ti svelo un segreto...in realtà nemmeno io ho i capelli neri! Li tingo...per distinguermi da quel idiota del mio fratello gemello...e poi il nero mi piace!!! E ti assicuro che ne devo sentire anche io di commenti poco carini...”
    Sentendo quelle parole Bella si sentì sollevata, aveva trovato qualcuno come lei.
    “Wow...ma come mai non vi ho mai visti prima??non abitate qui vero?”
    “No questa è la prima estate che veniamo qui...i nostri nonni si sono comprati una villetta e si sono trasferiti, mia madre ci ha costretti a venire qui per l’estate...”
    “Molto bene!! Così da oggi ti proteggerò io dagli scherzi di tuo fratello!!”
    Bill si sentì subito più tranquillo e un sorriso gli illuminò il bellissimo viso da bambino.
    Si erano trovati. Si conoscevano solo da pochi minuti eppure era come se si fossero sempre conosciuti, parlarono di tutto: delle loro passioni, degli hobbies, dei sogni nel cassetto, del loro sentirsi esclusi e derisi perché diversi.
    Fu l’iniziò di una bella amicizia.

    Isa sorrise al ricordo del primo incontro con Bill, non si aspettava che sarebbe diventato così bello e sicuro di sé.
    Arrivata a casa, salutò i nonni e salì al piano di sopra per poi rinchiudersi in camera sua.
    Lasciò cadere stancamente la borsa ai piedi del letto e prese un album dalla mensola sopra la scrivania.
    Lo strinse per un attimo al petto e si sdraiò sul letto a pancia in giù.
    Lo aprì ed iniziò a sfogliarlo.
    Erano l’album delle foto del suo periodo più felice: le estati passate con i gemelli. Era passato tanto tempo...
    Cinque anni dall’ultima volta che li aveva visti...
    Cinque lunghissimi anni durante i quali li aveva aspettati, durante i quali aveva sperato di vederlo bussare alla sua porta... ILLUSA...


     
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  14. Kate ~
     
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    Nuuuuu Bella.......

    Che dolce Honey versione bimbo.... :vthuyu:

    Oddeo, mi piace questa ff!!!!!!

    Mmh, effettivamente, Gus che parla più di Tom è preoccupante.....

    Eleo, scrivi stupendamente.....
     
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    Ele bellissimo sto capitolo...
    La mia mente ha fantasticato per un po su Bill bambino che piange e fa il carino con te...
    Comunque che dire...STUPENDA STORIA!!!!!
    Continua a scrivere!!!!
     
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122 replies since 11/2/2008, 20:43   1893 views
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