Please Stay!

la mia prima ff

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  1. Darsy
     
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    Salve a tutte! Questa è la mia prima ff...spero vi piaccia...
    Leggetela e lasciate i vostri commenti, please!

    Questa FF ha principalmente quattro punti di vista:
    STARRING:
    Bill & Tom Kaulitz: beh…li conoscete…non c'è bisogno di alcuna descrizione...
    Krista (Kristine) Miller: 19 anni, modella di origini tedesche che ha vissuto in Germania fino all’età di 17 anni. Ha i capelli ondulati lunghi di un biondo ossigenato, occhi verdi, alta e snella, di carattere lunatico ed estroverso.
    Emma McConnely: 17 anni, cantante americana, leader delle Black Roses(gruppo rock-metal composto da lei, cantante; Vicky, chitarra, Joel, basso e Ted, batterista), ha i genitori divorziati, ragazza moooooooooooolto complessata. Non molto alta, capelli neri e liscissimi con le mechès viola, occhi color ghiaccio, dark, di carattere introverso e pessimista.

    Please stay


    Krista
    Il mio manager mi chiamò che erano circa le sei. Tolsi la mascherina da sonno e risposi al telefono.
    «Pronto?»
    «Kristie?»
    «Max che diavolo vuoi? Sono le sei del mattino, và a dormire!!!»
    «No, Kristie, non riattaccare…Ascoltami, è arrivata un’offerta di lavoro imperdibile!!!»
    «Quanto impedibile?»
    «Fidati…»
    «Ok, tra quanto devo essere pronta?»
    «Alle sette in studio ok?»
    «Ok.»
    «Allora ti aspetto.»
    «Si…ah…Max?»
    «Dimmi»
    «Svegliami un’altra volta alle sei di mattina e ti prendo a calci in culo.»
    Attaccai…
    Sbuffando mi alzai dal letto e mi trascinai fino al bagno. Giuro che adoro il mio lavoro ma non mi piace alzarmi alle sei. Sono due anni che il mio manager mi scarrozza ovunque per servizi fotografici, sfilate, ecc… un giorno mi ha chiamato tutto eccitato parlando di un servizio fotografico in Alaska. Sono rimasta un attimo in trance e poi gli ho chiesto se per caso fosse fatto di coca… non ha apprezzato la mia ironia e mi ha ordinato di prepararmi subito.
    Mi vestii in fretta, jeans a sigaretta, stivali e t-shirt Gucci (la mia marca preferita).
    Infilai un frontino per tenere in ordine i capelli e poi passai un filo di mascara, un po’ di ombretto rosa in tinta con la t-shirt, matita e lucidalabbra. Prima di uscire mi guardai allo specchio un’ultima volta, sorrisi soddisfatta, afferrai la borsa, il cappotto e uscii da casa.
    Arrivai in studio con leggero anticipo e andai direttamente verso l’ufficio di Max. Entrai e chiusi la porta dietro di me, poi mi voltai e mi sedetti sulla sedia davanti alla scrivania di Max.
    «Buongiorno!» disse lui
    «Lo sarà quando mi spiegherai cosa sta succedendo.» ribattei io
    «Tra un attimo arriveranno le altre, ti spiegherò tutto quando…»
    «No, ora!»
    «Ok, bene. C’è un gruppo emergente del momento il cui cantante ha creato una linea d’abbigliamento e ha scelto noi per la sfilata.»
    Alzai un sopracciglio «Tutto qui? – sbuffai – Come si chiama il gruppo?»
    «Tokio Hotel.»
    «Mai sentiti nominare.»
    «Sono tedeschi.»
    «Ah, si?»
    «Già, originari di Lipsia.»
    «Oh, miei compaesani, quindi…»
    «Proprio così…»
    «Aha…e quando arrivano?»
    «Oggi, adesso.».
    Subito si sentii uno scalpiccio fuori dalla porta e poi entrarono le mie amiche modelle: Shelly, Mindy, Jessica, Monica, Liza ed altre quattro di cui non ricordavo il nome. Salutai tutte e poi mi sedetti vicino a Shelly, la mia amica in assoluto che è un po’ pazza ma simpatica.
    «Allora? Allora? Quando arrivano?» chiese qualcuna con tono eccitato
    «Ma voi li conoscete? Io no.» dissi io
    «Dai, sono famosissimi, ultimamente tutti vanno in delirio per loro!» disse3 qualcuno
    «Sono fichissimi!» esclamò Mindy con un tono a dir poco infantile
    Shelly mi guardò «Sei sicura di non aver mai ascoltato nessuna loro canzone?» mi chiese
    «Non so, cantatemene una.»
    «Aspetta.» disse Mindy, prese il suo iPod e mi mise le cuffiette nelle orecchie. Partì una canzone lenta “I’m starring at a broken door, there’s nothing left here anymore…” Mindy mi fece ascoltare il ritornello. “Running through the monsoon, beyond the world…”
    La voce mi era familiare ma non riuscivo a collegarla ad una persona.
    «Beh, non è male la canzone, - affermai togliendomi le cuffiette – non mi è nuova, forse l’ho già ascoltata un’altra volta…distrattamente…Magari alla radio…»
    «Qui dice che hanno vinto molti premi: oro, platino…i loro dischi sono superpremiati!» lesse Jessica da una rivista che stava sfogliando.
    «Jess, c’è una foto lì sopra?» domandai io
    «Si, certo»
    «Posso vedere?»
    Mi porse il giornale, spiegai la pagina e lessi “TOKIO HOTEL: UN URAGANO TEDESCO” guardai la foto ed ebbi un tuffo al cuore.
    Shelly mi chiese se mi sentivo bene poi si sentii bussare alla porta, Max si alzò, bisbigliò qualcosa ed aprì la porta.
    «Oh, benvenuti, benvenuti! Ragazze, vi presento i Tokio Hotel!»
    Alzai lo sguardo dal giornale e vidi il mio peggior incubo sulla soglia della porta.
    No, non poteva essere vero!
     
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  2. Darsy
     
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    Io posto lo stesso anke se non ci sono commenti...

    Krista
    Guardai con orrore i quattro ragazzi di fronte a me.
    “No, ti prego, ti prego, fà che sia solo un brutto sogno!” pensai disperata.
    Chiusi il giornale con uno scatto ed abbassai la testa lasciando che i capelli mi coprissero il viso.
    Intanto Max stava facendo le presentazioni «Loro sono Bill e Tom Kaulitz, Georg Listing e Gustav Shaufer. Comunque credo che la loro fama li preceda.» Mindy ridacchiò istericamente e poi Max cominciò a presentarci, scorreva velocemente i nomi delle mie amiche e Bill, Tom, Gustav e Georg gli stringevano la mano.
    «…Jessica Nettles, Monica Cancellara…» la voce di Max si avvicinava velocemente. «…Shelly Hobbes e Kristine Miller.».
    “Aiuto!” pensai disperata, poi alzai il viso; Bill mi guardava sorpreso come d’altronde gli altri alle sue spalle.
    Decisa a non far trasparire alcuna emozione mi alzai e, impassibile, strinsi la mano a Bill e agli altri. «Anche lei è originaria di Lipsia! - disse entusiasta Max- Vi conoscete?» «No! – esclamai forse con troppa enfasi – No, non li ho mai visti prima d’ora.» conclusi con un falso sorriso. Cercavo di imporre la mia attenzione su Max, soprattutto per evitare lo sguardo di Tom che mi sentivo addosso.
    Dopo ci sedemmo tutti quanti per permettere ai manager di discutere l’affare.
    Mi chiesi com’era possibile che LORO, proprio LORO fossero diventati famosi. Quei… Quei…
    «Allora siamo d’accordo, domani alle sei e mezza.» il loro manager si era alzato e stava stringendo la mano a Max che assentiva entusiasta «Sono sicuro che andrà tutto benissimo. Spero che a Bill piacciano le nostre modelle…» «Oh, sono tutte molto belle, non c’è che dire. - disse guardandoci tutte e soffermandosi un istante in più su di me – Credo che i miei abiti saranno perfetti indosso a loro.» «Bene…- commentò Max, poi si rivolse al loro manager - Oh, quasi dimenticavo Alex, vorrai avere i loro book, così Bill li può guardare con calma.»
    «Certo.»
    «Bene, seguimi, l’archivio è di là.» si diressero entrambi verso la porta e un momento prima di uscire Alex si rivolse a noi e disse «Socializzate, eh? – poi guardò Tom – Tu! Comportati bene!» ed uscì.
    Il silenzio piombò nella stanza poi ad un certo punto Mindy disse con voce squillante «Io sono una vostra fan! Ascolto di continuo le vostre canzoni, sono bellissime!!!» «Beh…grazie…» disse Bill impacciato. Io nel frattempo mi ero resa conto che avevo un disperato bisogno di uscire da quella maledettissima stanza «Ehm…io vado a…a rifarmi il trucco…» sbottai. Presi la borsa ed uscii velocemente. Mi fermai un attimo dopo, a qualche passo dalla porta perché Tom aveva appena detto «Oh, no, ho dimenticato il cellulare nella limo, vado a prenderlo.».
    “CAZZO! - pensai – NO, NO, NO, NOOO!”
    Subito corsi via, raggiunsi il bagno, mi chiusi dentro uno dei gabinetti e salii sul water per sembrare invisibile. Sapevo benissimo che Tom non aveva affatto dimenticato il cellulare, era solo un pretesto. Infatti poco dopo si sentì la porta del bagno cigolare, un rumore di passi e poi dopo un attimo di silenzio di nuovo passi e il cigolio della porta che si chiudeva.
    “Forse è entrato, ha visto che non c’era nessuno ed è andato via…” così scesi dal water ed aprii la porta del gabinetto. Mi guardai intorno, non c’era nessuno. Tirai un sospiro di sollievo e mi diressi verso lo specchio. Aprii la borsa e ci frugai un po’ dentro, trovai il rossetto e lo aprii. Alzai lo sguardo verso lo specchio e sussultai. Riflesso nello specchio c’era Tom Kaulitz che, appoggiato al muro mi sorrideva.
    Mi voltai, la mano col rossetto ancora a mezz’aria.
    Lui piegò la testa. «Ciao Kristine…».
     
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  3. *.[kokka].*
     
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    scusa se non ho commentato... rimedio adesso ok?? e poi sono curiosa, voglio sapere come va a finire!!
     
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  4. Darsy
     
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    Krista
    Il suo sorriso non era per niente cambiato nel tempo: beffardo e compiaciuto con una punta di malizia. Il sorriso che quasi cinque anni fa…
    «Che sorpresa rivederti qui…» disse lui ancora sorridendo.
    Mi voltai, buttai il rossetto in borsa e cercai di imboccare la porta.
    Lui mi si parò davanti e si appoggiò alla porta per non farmi passare.
    «Fammi passare!»
    «Altrimenti?»
    «Tom, ti avverto…»
    «Dobbiamo parlare.»
    «Non c’è niente da dire! Ed ora FAMMI PASSARE!»
    «Krista…»
    «Per te Kristine.»
    «Perché devi fare così?» si avvicinò ed io arretrai.
    «Così come???» dissi mentre puntavo la porta, ora libera.
    «Perché devi fare di tutto un dramma?»
    «Oh, scherzi vero? E’ colpa tua, Tom, solo colpa tua se ora ci troviamo in questo schifo di situazione!»
    «Credimi, avrei voluto…»
    «No, Tom, zitto: sta zitto!» e velocemente imboccai la porta e mi lasciai Tom Kaulitz alle spalle.
    Presi il cellulare, composi il numero di Dan e mi portai il cellulare all’orecchio.
    Sapevo di avere poco tempo prima che Tom tornasse all’attacco.
    «Pronto?»
    «Dan?»
    «Piccola, dimmi?»
    «Sei in studio?»
    «Si…ma cosa è successo? Ti sento strana.»
    «Ti prego, raggiungimi all’uscita.»
    «Arrivo.»
    Aspettai pochi istanti sul marciapiede davanti allo studio e poco dopo Dan mi raggiunse.
    Era una fortuna essere fidanzate con un collaboratore di Max!
    «Ehi, cosa ti è successo? Stai bene?» disse chiudendosi la porta alle spalle e mentre stavo per rispondere vidi Tom dietro di lui, nell’ingresso dello studio.
    Mi guardava.
    Senza nemmeno pensarci misi una mano sulla nuca di Dan e lo attirai a me in un bacio.
    Schiusi gli occhi per vedere Tom: ci guardava immobile.
    “Ben fatto, Krista! – mi dissi – Ben fatto!”
    Poi piegai la testa e sussurrai a Dan «Portami via di qui…».
    E ci allontanammo insieme.

    Tom
    Guardai la Mercedes nera allontanarsi.
    “E’ fidanzata! – riflettei scioccato – Beh, perché non dovrebbe? Ormai è passato tantissimo tempo e lei avrà buttato tutto alle spalle.”.
    «Tom…» mi voltai, Bill, Gustav e Georg venivano dalla mia parte «Tom era lei!» enfatizzò Bill
    «Che perspicacia fratellino!»
    «Il mondo è piccolo.» concluse Georg
    «Andiamocene, per favore…» chiesi freddamente io.
    Salutammo Max e raggiungemmo la limo.
    Entrai per ultimo sbattendo lo sportello.
    «Dannazione!»
    «Tom, non capisco perché sei così arrabbiato, in fondo è colpa tua!»
    «Bill, zitto o ti uccido!»
    «Dico solo che…»
    «No!»
    Sbuffò e cominciò a sistemarsi i capelli.
    Io guardavo fuori dal finestrino. Perché rivederla mia aveva fatto quell’effetto? Bill aveva ragione, di sicuro era stata colpa mia ma non avevo avuto scelta! Sarebbe stato uno strazio se QUEL GIORNO le cose fossero andate in una maniera diversa.
    «Intendi fare niente?» disse in un soffio Gustav senza guardarmi
    «Cosa dovrei fare?»
    «Non so…magari dovresti chiederle scusa!»
    «Sei impazzito? Le ho risparmiato una sofferenza che l’avrebbe uccisa!»
    «Ha sofferto comunque…»
    «Ma di sicuro di meno di quanto…»
    «Smettila di dire cazzate! – gridò - E’ stata colpa tua perché non avevi le palle di andarle a dire che…»
    «Oh, ragazzi… – intervenne Bill – Calma!»
    Gustav tornò a guardare altrove e con la calma che aveva perso poco prima disse «Sarai il solito, ci andrai a letto e poi andrai via…come al solito…» sentivo una punta di amarezza nella sua voce. Sapevo il perché ma comunque c’era qualcosa nelle sue parole che mi faceva pensare che le cose sarebbero andate esattamente così.
    Mi chiesi se, potendo tornare indietro nel tempo, avrei rifatto la stessa cosa, mi sarei comportato allo stesso modo.
    Tornai con la mente a QUEL 5 Febbraio di quattro anni fa e cominciai a ripercorrere ciò che era accaduto.
    Ripensandoci sentii una piccola fitta allo stomaco…
     
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  5. *.[kokka].*
     
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    cos'è successo il 5 febbraio???
    please continua
     
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  6. Darsy
     
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    Questo è un flashback...anche se credo si capisca...

    Tom
    Io e Bill stavamo giocando alla play station insieme a Georg mentre Gustav se ne stava seduto sul divano a leggere la solita rivista di musica.
    «Ti batto, Bill, è inutile giocare con te!»
    «Zitto Georg, hai solo paura di perdere!»
    «Ragazzi, smettetela di discutere! – dissi io premendo convulsamente i pulsanti del joystick – Tanto vinco io!».
    Squilla il telefono «Mà, vai tu???» grido io. Mamma risponde e poco dopo arriva con il telefono in mano
    «Bill, c’è un certo Alex Richter che ti vuole parlare.»
    «A me??? Sei sicura che non cerca Tom?»
    «No, ha detto Bill…»
    Bill prende il telefono «Pronto?...... Si…..» improvvisamente sbianca.
    «Bill?» mamma gli si avvicina mentre lui continua ad assentire al telefono «Si…. Certo….si, credo vada bene….Ehm…si…ok…bene…arrivederci.».
    Attacca il telefono e si siede sul divano vicino a Gustav
    «Bill…cosa…?»
    «Ci…ci hanno visti suonare…ieri sera. – balbetta Bill – Ieri sera al locale…eh…»
    «Ci hanno visti molte persone, Bill.»
    Lui scuote la testa «Bill, tesoro, cosa è successo?» mamma cominciava a preoccuparsi davvero al che io mi avvicino a lui «BILL!!! – grido scuotendolo per le spalle - Ci dici o no cosa diamine è successo???» lui mi guarda smarrito «Un talent scout ci ha visti suonare, vuole proporci come band…»
    Silenzio…
    Io mi allontano da lui.
    Mamma si copre la bocca con una mano.
    Gustav lascia cadere il giornale per terra.
    Georg si volta verso Bill con la bocca aperta, il joystick ancora in mano.
    Silenzio…Tensione…
    Poi senza preavviso io mi butto su Bill urlando e ridendo, Georg molla il joystick e comincia a ballare, Gustav scatta su come un salmone e si lancia verso Georg e mamma sorride contenta.
    La felicità è a 1000!!!
    Il mio primo pensiero è: “Cazzo! Abbiamo solo 15 anni e stiamo per diventare una band famosa!”. Il mio secondo pensiero è…
    ****
    Basta! Ritorno alla realtà, non voglio ricordare il resto: è troppo doloroso.
    La faccia di Krista.
    Il suo sorriso.
    «DIO! - esclama Georg facendomi trasalire, mi volto verso di lui: ha in mano il book con le foto di Krista – Tom, è rimasta fichissimaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!»
    Guardo le foto, è vero, ha ragione: è rimasta bellissima.
    Cazzo ma perché mi sento così?
    Perché ho questa strana sensazione?
    Devo trovarla.
    Devo rivederla.
    Devo parlarle.
    Ne ho bisogno.


     
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  7. sweetchris
     
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    bellisssima !! continua miraccomando!!!! sono curiosissima!!! complimenti , sei proprio brava!!!!
     
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  8. Darsy
     
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    Grazie mille... appena posso posto.
     
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  9. *.[kokka].*
     
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    continua anche se non ho capito cosa centra il flashback... comunque bella!!!
     
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  10. Darsy
     
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    Ecco qui la continuazione... Spero vi piaccia...

    Tom
    Tornati in hotel aspettai che Bill andasse a fare la doccia, poi presi il book di Krista dal suo zaino.
    Lo sfogliai pagina per pagina. Le foto erano davvero bellissime: Krista in costume sulla sabbia, su uno scoglio, in abito da sera…
    Le guardai una ad una e poi trovai quello che volevo. Alla fine del book al centro dell’ultima pagina c’era l’indirizzo di Krista. Presi un foglietto e lo appuntai, poi presi le chiavi della mia auto e uscii dall’hotel.

    Krista
    In macchina, con Dan non sapevo cosa dire o fare. Lui guidava a lumaca come al solito ed io mi stavo spazientendo.
    Volevo solo tornare a casa e dimenticare tutto.
    Ad un certo punto Dan mi chiese «Devo preoccuparmi?»
    «Di cosa?»
    «Non lo so, sei strana oggi.»
    «Scusa Dan, è stata una giornataccia, mi sento uno schifo e voglio solo tornare a casa perciò se potessimo arrivare prima che mi vengano le rughe…» lasciai incompleta la frase e sospirai. Pensavo ad altro.
    Tom…
    “Zitto cervello!”
    Dio, perché è così difficile dimenticare qualcuno?
    Finalmente arrivammo a casa.
    «Vuoi che scenda?»
    «No, Dany, grazie. Ti ho rubato anche troppo tempo, torna pure al lavoro io me la caverò. Mi faccio una doccia bollente e poi mi metto davanti alla tv e non mi scollo più di li.»
    «Ok, ciao amore, a domani.»
    «Ciao.»
    Gli diedi un veloce bacio a stampo e poi corsi dentro casa.
    La cosa che più mi piace del mio lavoro è che i miei guadagni mi permettono di coccolarmi; la mia casa, ad esempio, è una villetta a tre piani con palestra e piscina coperta.
    Appena entrai a casa andai subito in camera mia e mi buttai sul letto, restai lì sdraiata per non so quanto tempo pensando a Tom.
    “Perché è tornato proprio ora che avevo smesso di pensarlo? Dannazione non è giusto!”.
    Mi alzai pigramente e andai verso l’armadio. Indossai qualcosa di più comodo: una salopette a gonna e una maglietta Versace che mi avevano regalato alla sfilata del…”I’m telling you loosen up my buttons babe…”
    Presi il cellulare e risposi.
    «Pronto?»
    «Wei Kiki!»
    «Shelly! Scusa se sono andata via così ma…»
    «Cos’è successo?»
    Sapevo di potermi fidare di Shelly così glielo dissi.
    «Beh, sai quando ho detto di non conoscere Bill, Tom, Gustav e Georg?»
    «Si, e allora?»
    «Era una bugia…»
    «Li conosci??? Ma hai detto che non avevi mai…»
    «Si, lo so ed infatti non sapevo che erano diventati famosi però li conosco perché…perché…perché a Lipsia, beh, ci conoscevamo, andavamo a scuola insieme.»
    «Wow!»
    «No, credimi, è finita male…»
    «Cosa è finita male?»
    Mi sedetti sulla poltrona di chiffon vicino alla vetrata della camera e le raccontai tutto.
    «Cazzo…» sussurrò Shelly quando finii di raccontarle cosa era successo. «Già…» sospirai io poi suonò il campanello.
    «Shelly, scusa, hanno suonato. Devo andare a vedere chi è. Ci vediamo stasera in disco, vero?»
    «Ok, ciao tesorina mia.»
    Posai il cellulare e scesi giù nell’ingresso.
    Aprii la porta e restai per un attimo interdetta.
    Davanti a me c’era lui…

    Krista
    “No – fu la prima cosa che pensai – due volte in un giorno no!”
    Tentai di chiudere la porta ma lui me lo impedì ed in un attimo me lo vidi davanti.
    Chiuse la porta alle sue spalle e fece un passo verso di me. Io indietreggiai.
    «Possiamo comportarci da persone adulte?» disse lui
    «Tu saresti una persona adulta?»
    «Krista…»
    «Mi chiamo Kristine!»
    «Ti prego voglio parlarti…»
    «Ma io non voglio parlare con te!»
    «Kristine lavorerai con me perciò…»
    «No, io lavorerò con tuo fratello… e non sono nemmeno sicura di volerlo fare…»
    «Cosa?»
    «Mi hai sentita e ora vattene.»
    «Kristine, io…»
    «VATTENE!!!» gridai e mi stupii di me stessa. Non mi ero arrabbiata così da quando…
    Lui abbassò lo sguardo e andò via.
    Io mi buttai sul divano e cominciai a piangere.

    Tom
    Tornai in albergo incazzato con…me stesso e mi buttai sul letto. Arrivarono Bill e Georg che mi presero per le braccia e cominciarono a trascinarmi via.
    «Ma che cazz…»
    «Hai bisogno di divertirti, di pensare ad altro perciò ti portiamo in discoteca.» disse Georg pizzicandomi il braccio
    «No, non mi va!»
    «Oddio, allora è grave! Tu che non vuoi andare in discoteca… - mi prese in giro Bill – Mai sentito! Forza cammina!»
    «Dov’è Gustav? Mi aspetta appostato da qualche parte per poi spuntare all’improvviso con un’ascia ed uccidermi?»
    «No, purtroppo è già in macchina.» commenta Bill
    E mi trascinarono fuori dall’hotel.
    ***

    Che faccio? Continuo?

     
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  11. blondy90
     
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    sii molto carina...continua presto
     
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  12. *.[kokka].*
     
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    ceeeeeeeeeeeeeeeerto!!!! che ci vuoi lasciare così??? quanto ci scommettiamo che finiscono nella stessa disco di krista?! oddio ma che cavolo è successo tra loro a lipsia???????????????
     
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  13. Darsy
     
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    Scusate il ritardo... Comunque qui subentra emma nella storia.
    Buona lettura...

    Krista
    La sera avevo proprio bisogno di svagarmi e così indossai un top nero lucido, la mini beige (che era così minuscola che avrei anche potuto fare a meno di metterla) e gli stivali neri col tacco.
    Shelly e le altre arrivarono verso le ed io presi la borsetta e salii in macchina. Jessica, Liza e Monica stavano già ballando una canzone che davano alla radio.
    Mi salutarono con due baci e Shelly mi abbracciò. Mi ritrovai i suoi capelli rossi davanti agli occhi.
    «Ti voglio bene Kiki…»
    «Anche io Shelly…»
    *
    Arrivammo in discoteca verso le undici. Shelly sorpassò la fila e sussurrò qualcosa al buttafuori che ci fece entrare con un sorriso.
    «Shelly! Sei proprio una ragazzaccia!» disse Monica.
    Entrammo in fretta e dopo aver lasciato i cappotti andammo al bar a bere qualcosa.
    «Per me un Vodka Pesca - Lemon, grazie.» dissi al barista
    «Per me un Sex on the Beach.» ordinò Shelly. Ci sedemmo al tavolo e cominciammo a parlare. Io presi altri due drink e Liza mi fece assaggiare il suo rhum e coca, poi andammo a ballare.
    In pista cominciai a non capire più niente.
    Le luci mi stordivano e la musica era troppo alta ma continuai a ballare. I ragazzi intorno a me allungavano troppo le mani ma io non facevo niente per levarmeli di dosso.
    All’improvviso qualcuno mi abbraccia da dietro e mi sussurra
    «Sei bellissima…»
    Quella voce…
    Mi bacia il collo e sento qualcosa di freddo. Un piercing…
    Mi volto.
    Tom é lì che mi sorride.
    Non riesco più a resistergli.
    Lo porto fuori dalla pista.
    Trovo una stanza vuota e ci entro, chiudendo a chiave.
    Lui mi dice qualcosa ma non riesco a capirlo: all’improvviso è come se non fossi più io.
    Lo bacio, gli metto le mani intorno al collo, lui mi spinge verso il muro e mette una mano sotto la gonna e una sotto la maglietta poi mi prende in braccio.
    «Ti voglio, Krista…»
    «Ti voglio, Tom…»
    Si abbassa la cerniera dei pantaloni ed entra in me.
    Si muove deciso, forte ed io quasi vorrei gridare.
    Gli metto una mano sulla spalla e una sulla nuca e lo bacio ancora.
    Quei pochi momenti di incoscienza trascorrono tra sospiri e gemiti e alla fine lui raggiunge quell’attimo di piacere in più che stava aspettando.
    Ci stacchiamo ed io esco dalla stanza dopo avergli dato un bacio.
    Non mi sento affatto bene.
    Trovo Shelly.
    «Ehi, ti stavamo cercando, noi… Kiki? Cos’è successo? Krista mi senti?»
    Il suo volto è l’unica cosa che vedo prima di perdere i sensi.

    Emma
    Mentre cammino imbottigliata dalle guardie del corpo Vicky continua a blaterare di qualcosa di poco importante.
    «…e poi il cantante ha tutti i capelli all’aria come David Bowie anzi, no, peggio però canta bene. Il chitarrista, poi, ne dicono di tutti i colori ma alla fine si è capito che è un puttaniere: si fa anche le fan! Il bassista ha una faccia misteriosa e il batterista è troooooppo carino, ha l’espressione da coccolone ma io credo che comunque…»
    Continuo ad annuire poi finalmente usciamo dall’aeroporto.
    «EMMA!!! EMMA!!!»
    «AAAAAH, EMMAAAAAAAAAA!!!!»
    La solita orda di fan ci aspetta all’uscita.
    Comincio a firmare qualche autografo mentre le fan mi gridano quanto mi adorano, quanto gli piace la mia musica, ecc,ecc…
    Io e gli altri restiamo per un po’ lì a firmare autografi su autografi alla fine, poi entriamo nella limousine che ci avrebbe portato in albergo.
    «Spero che non rompano di nuovo qualche corda delle mie chitarre mentre le scaricano dall’aereo. - dice Vicky guardando le persone che portavano le sue preziose chitarre nel bus dietro di noi – Non lo sopporterei! Sarebbe stress in più!»
    Io mi accoccolai sul sedile ed infilai le cuffie dell’iPod nelle orecchie. Poco dopo finalmente la limo parte, seguita dal bus con gli strumenti.
    «Chiamatemi appena arriviamo in albergo, ok?» e chiudo gli occhi.
    *
    «Svegliati!» qualcuno mi stava pizzicando le guance
    «Ted! Che diav…»
    «Siamo arrivati!»
    «Ah, ok.» mi infilo gli occhiali da sole, il cappellino e scendo insieme agli altri
    «Com’è che ci sono tutte queste persone?»
    «Sono body-guard! Sono qui perché in questo albergo ci sono anche i Tokio Hotel. Te l’ho detto in aeroporto, Emma, ricordi?» cinguetta Vicky
    Annuisco ricordando qualcosa a proposito di qualcuno con i capelli all’aria e uno che si fa tutte.
    Sempre circondati dai nostri body-guard Michael, Corbin, Francis e Stubb entriamo nell’albergo. Ci fermiamo per meno di cinque minuti alla reception e dopo saliamo nelle nostre camere.
    Arrivata davanti alla mia dico a Michael
    «Grazie Michael, ora puoi andare mi barrico dentro.»
    «Sicura?»
    «Si.»
    Entro nella mia camera e resto un attimo ferma davanti alla finestra.
    Perché é tutto così privo di significato?
    Perché sento di non essere più me stessa?
    Forse perché é così…
    Mi assicuro che Michael sia andato via e poi esco furtiva dalla mia camera.
    Comincio a passeggiare per l’albergo.
    Mi fermo davanti ad uno specchio per guardare il mio riflesso.
    Svogliatamente mi riordino i capelli e sposto una delle tante ciocche viola dietro l’orecchio.
    Mi sistemo il vestito nero, guardo se mi si sono smagliati i leggings e poi sistemo i lacci delle converse viola.
    Rimango un attimo ancora lì a fissarmi sfregando il ciondolo della mia collana a forma di “E”.
    Poi mi volto e mi scontro con qualcuno.
    Finisco stesa a terra e per un attimo mi si annebbia la vista poi vedo uno chino su di me.
    Cerco di mettere a fuoco.
    «Stai bene?» dice il ragazzo.
    Lo guardo e… cos’aveva detto Vicky a proposito di un ragazzo con i capelli all’aria???
    ***
    Commentate pleaseeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee :b6768768:
     
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  14. Darsy
     
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    Emma
    Il ragazzo mi tende una mano e mi aiuta a rialzarmi.
    Lo guardo bene e dico «Sei il cantante dei…hmmm…Tokio…ehm…»
    «…Hotel.» conclude lui
    «Si, beh, io non…» farfuglio a disagio
    «No, figurati… Tu… - alzo lo sguardo – Tu sei la cantante dei Black Roses, non è vero?»
    «Oh, ehm… - Che diavolo mi succede? Perché non riesco a mettere insieme una frase di senso compiuto? - Si, sono io.»
    «Mi piace molto il tuo gruppo, siete forti.»
    «Grazie…»
    «Dove stavi andando?» chiede lui con tono distaccato
    Lo guardo. Che faceva? Attaccava bottone???
    «Beh, ero in giro di…perlustrazione hotel, sai così…per vedere…»
    «Anch’io…»
    Silenzio.
    «Ti va di bere qualcosa?» sembra stupito di se stesso
    «Ok.» dico senza nemmeno pensarci.
    Lui sorride. Un sorriso luminoso.
    Ed insieme ci incamminiamo verso il bar.

    Bill
    Entro in camera un po’ stordito. Mi appoggio alla porta.
    Ho davvero conosciuto la leader dei Black Roses? No, forse è stato un sogno… O forse no...
    Me la immaginavo diversa come diverso immaginavo il nostro incontro tipo ad un concerto e non che… Oddio! L’ho buttata a terra! Avrà pensato che sono una coglione! Figurati! Manco mi avrà notato, non si ricordava nemmeno il nome del nostro gruppo!
    Sbam!
    La porta si apre di scatto ed io finisco steso a terra.
    «BILL! HO FATTO UN CASINO!»
    «No, Tom, non preoccuparti io sto bene!» dico rialzandomi tutto dolorante
    «Ma che ci fai lì steso a terra?» dice stizzito
    «Mi ci hai buttato tu quando…mpf! Lasciamo stare… Avanti dimmi, cos’hai combinato stavolta?» gli domando chiudendo la porta.
    «Ho fatto sesso con Krista.»
    Per poco non mi chiudo la mano nella porta.
    «HAI FATTO COSA???»
    «Si, lo so è stato un piccolo errore che…»
    «PICCOLO ERRORE??? GUSTAV TI UCCIDERA’ SUL SERIO, STAVOLTA! L’AVEVA DETTO, LUI!!! DIO, TOM! POSSIBILE CHE TU NON RIESCA A TENERE A BADA QUELLO CHE HAI IN MEZZO ALLE GAMBE???»
    Quando finisco di sbraitare come un ossesso lo guardo in attesa di una risposta.
    «Era ubriaca, credo…» dice lui come per giustificarsi
    «Ma che c’entra???»
    Sbam!
    Cado di nuovo a terra.
    «Oh, scusa Bill… - maledetto Georg!!! – Si può sapere che state combinando??? Vi sentite dall’altra stanza!»
    «Ha fatto sesso con Krista!» dico io puntando un dito verso Tom
    «Hai fatto sesso con Krista???» ripete incredulo Georg
    «Ho fatto sesso con Krista…» ammette Tom
    «TU COSA???» Gustav è in piedi fuori dalla porta e guarda Tom disgustato.
    Entra gli si avvicina e gli tira un pugno.
    «Cazzo!» Tom cade a terra
    «Oddio!» dico io precipitandomi verso mio fratello
    «Che colpo!» dice Georg.
    Poi Gustav prende il book di Krista dal mio letto e se ne va.
    Tutta la felicità di pochi minuti fa svanisce. Penso tristemente ad Emma ed a tutta questa storia.
    “Uffa! Che schifo di situazione!” penso mentre sollevo mio fratello da terra.
    ***
    Il prossimo capitolo ha una parte hot! Ma non posto se non commentate! :rdythuythbu:
     
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  15. ..::Tommina94::..
     
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    postaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa...
    ti pregooooooooooooo...
    è bellissimaaaaaaaaaaaaa...
    daii psta presto!!!!!!!!
     
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36 replies since 28/2/2008, 19:44   443 views
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