Please Stay!

la mia prima ff

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  1. SuSyDaRkPrInCeSs
     
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    Krista
    Apro gli occhi. Sono sul letto di casa mia ma qualcosa non va. Mi alzo e corro in bagno.
    Comincio a dare di stomaco e subito compaiono Shelly, Jessica e Liz al mio fianco.
    «Cazzo! – esclama Shelly – Lo sapevo!» viene dietro di me, mi raccoglie i capelli e li tiene sulla testa.
    «Prendo degli asciugamani.» dice Jessica nervosa
    «Io devo uscire!» povera Liz…
    «Avanti, avanti Kiki, tra poco tutto sarà finito. Presto tutto…»
    Driiiiiiiiiiiiiin!!!
    «Qualcuno vada ad aprire quella dannata porta!» grida Shelly
    «No! E’ Tom…me lo….sento…» dico io tra un conato ed un altro
    «Tranquilla, non lo faremo entrare.»
    Un ultimo conato e comincio a sentirmi meglio mi appoggio alla parete e respiro piano poi compare Jessica sulla porta «Krista è Gustav!»
    «GUSTAV? – balbetto io senza capire - GUSTAV!!! - grido alla fine collegando il nome alla persona -FALLO ENTRARE!!!»
    Qualche secondo dopo finalmente compare Gustav davanti alla porta del bagno «Ehi, fatina mia! Dio come stai male!!!» si avvicina e si abbassa
    «Gustav!» piango e cerco di alzarmi per andargli incontro ma non ci riesco e scivolo, lui mi afferra e mi posa piano a terra «Calma, sono qui!».
    Lo abbraccio e lo stringo forte piangendo.
    E’ l’unica cosa bella che mi rimane della mia vecchia vita.
    *
    Un’ora dopo.
    Io e Gustav siamo sul mio letto. Shelly e le altre sono andate via da poco dopo le mie rassicurazioni. Shelly ha promesso che mi chiamerà tra un po’ per sentire come sto.
    «E’ stato…orribile! Rivederlo così…» piango
    «Ssssssh…tranquilla… - sussurra Gustav, mi stringe a sé e mi accarezza i capelli - E’ un coglione, lo sai. Lo è sempre stato…»
    «Oh, Gustav, perché le cose sono dovute andare in questo modo?»
    «Perché lui ha voluto che andassero così. E’ stata colpa sua, lo sai, tu non hai niente di cui rimproverarti.»
    Io continuo a piangere disperata sul suo petto.
    «Kiki?»
    «…Si?…»
    «E’ stato stronzo ieri sera? Non ti ha…cioè…»
    «Non ricordo nulla…»
    «Beh…se l’è meritato comunque…»
    «Cosa?»
    «Gli ho dato un pugno…»
    «No! – mi raddrizzo per guardarlo e finalmente smetto di piangere almeno per un secondo - Hahahahahahahahahahaha! Tu non hai mai picchiato nessuno prima d’ora! Ti sei fatto male?»
    «Un po’ – dice guardandosi la mano destra - ma ero troppo arrabbiato…»
    «Hahahahahahahaha!»
    «Sei bellissima quando ridi…»
    La tua mano si posa sulla mia guancia e ti avvicini.
    «Gustav…»
    «No, ssssh…» ti avvicini ancora.
    Le tue labbra poggiano sulle mie ed io chiudo gli occhi. Sento la tua mano sinistra accarezzare il mio fianco, io ti poggio una mano sul petto e tu schiudi la bocca e mi dai un vero bacio poi all’improvviso ti blocchi. Ti stacchi.
    «Scusa…scusami, io…» balbetti allontanandoti.
    Io ti guardo, ormai ci siamo spinti troppo oltre e non resisto.
    «Gustav, non puoi baciarmi e poi chiedere scusa. Non puoi e basta!»
    SPOILER (click to view)
    Mi metto a cavalcioni su di te e mi abbasso sul tuo viso per baciarti. Tu sei esitante e ti blocchi un attimo poi ti lasci trasportare dal momento come d’altronde sto facendo io.
    La mia lingua incontra la tua e le tue mani accarezzano le mie gambe.
    Ti tolgo la maglietta e tu mi levi il vestito. Ti sbottono i pantaloni e te li sfilo di dosso. Ora posso sentirti veramente.
    «Krista? – dici tra un bacio e l’altro – Hai…?»
    «Tranquillo prendo la pillola…»
    Mi tolgo il reggiseno e tu mi guardi.
    Non sei abituato a tutto questo…lo so…
    Mi abbasso di nuovo su di te e ti bacio ancora.
    Ci rotoliamo sul letto ed io mi ritrovo sotto di te.
    Mi sfili gli slip ed io ti tolgo i boxer.
    Un bacio sul collo, una carezza sul viso e poi entri in me.
    Piano e delicatamente…proprio come ricordavo…
    Sospiro e tu mi baci. Le tue spinte sono leggere e tenui.
    Dolce come sempre, anche nel sesso.
    Ti sento ansimare e cominci a muoverti più velocemente. Mi scappa un gemito e mi mordo il labbro per soffocarlo.
    «Gustav...Aaah…si…»
    Mi guardi con occhi di miele ed aumenti la velocità, io ti accompagno poi mi si tronca il respiro e lancio un ultimo gemito. Tu vieni poco dopo e abbassi la testa sul mio viso per baciarmi.
    Esci da me e ti stendi sul letto. Io tiro su le coperte e poi mi accoccolo tra le tue braccia.
    Non parliamo per un po’…poi rompi il silenzio…
    «Forse non avrei dovuto…»
    «No, non prenderti colpe perché sono stata io a…»
    «Krista?» mi interrompi
    «Si?»
    «Te la ricordi la prima volta?»
    «Si…»
    «E’ stato tre volte meglio di allora…»
    «Già…» sorrido.
    Restiamo lì stesi a coccolarci per non so quanto tempo…
    Ciò che è successo l’altra notte è un ricordo ancora più sfocato di prima.
     
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  2. ..::Tommina94::..
     
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    bellissima!!!!!!!!!!!!!!
    continua...bravabrava :3435d: :ertedycvbr:
     
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  3. SuSyDaRkPrInCeSs
     
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    Krista
    Mi risveglio tra le braccia di Gustav e il sole è basso nel cielo.
    Guardo l’ora: le sei meno dieci! Salto su dal letto.
    «GUSTAV! Alzati! Tra dieci minuti abbiamo l’incontro in studio!!!»
    Lui apre gli occhi, sbadiglia, si tira su e lentamente comincia a vestirsi.
    Io sono davanti all’armadio. Oggi ci sarà la sfilata in passerella per mostrare la camminata a Bill… Come se non mi avesse mai vista camminare!!! Comunque scelgo un top rosso a bretelline e una mini nera con gli stivali di vernice neri. Poi mi fiondo in bagno, mi passo la piastra ai capelli e mi trucco: un po’ d’ombretto nero, mascara, matita nera e rossetto rosso. In cinque minuti io e Gustav siamo in macchina. La sua, perché io non guido. Ho il terrore delle auto!
    «Krista…» comincia lui
    Io mi sto passando il lucidalabbra sul rossetto e non lo guardo. So già cosa vuole dirmi.
    «…Che facciamo ora?»
    «Non so, penso che dovremmo comportarci normalmente.» dico io guardando la strada davanti a me.
    Lui non protesta ma so che è amareggiato.
    «Gustav cosa dovremmo fare? Sai che non è possibile, ci abbiamo già provato ed abbiamo capito entrambi che tra noi ci sarebbe potuta essere solo amicizia, eravamo piccoli, si, ma non stupidi! Non voglio dire che dobbiamo fare finta che oggi non sia successo niente perché penso che quello che è successo è stato…beh…fantastico! E voglio che tu sappia che non ho alcun pentimento riguardo ciò che abbiamo fatto, è solo che…non può andare…»
    Finalmente mi guardi e con mia sorpresa mi sorridi
    «Non sei cambiata per niente sai? Sempre la solita Krista… Sei la persona più…incredibile del mondo…» capisco che il tuo tono e ironico e ti sorrido anche io.
    «Ti voglio bene, Gustav…»
    «Io di più, Kiki…»
    *
    Arriviamo in studio con cinque minuti di ritardo. Tutti sono già nella sezione C dell’edificio, dove ci sono le passerelle.
    Io e Gustav entriamo correndo e tutti si voltano a guardarci.
    «Scusate… - dico io timidamente – Ehm…traffico…»
    Max ed Alex non ci sono ma c’è il cameraman che deve riprenderci ed il fotografo. Naturalmente ci sono anche Bill, Tom, Georg e le mie amiche modelle.
    Ci avviciniamo per sentire di cosa stavano parlando e sento lo sguardo di Tom su di me. Gli rivolgo lo sguardo, è come contrariato e guarda la mia mano sinistra. Solo allora mi accorgo che io e Gustav ci stavamo tenendo per mano. Gli lancio uno sguardo di sfida come per dirgli “Che vuoi?” e poi torno a guardare il cameraman che sta spiegando come si svolgeranno le prove. Bill e gli altri saranno seduti davanti a noi mentre noi faremo tre sfilate ciascuna: una in abiti casual, una in vestito elegante ed una in costume.
    Proprio non me la sento di sfilare davanti a qualcuno che ero abituata a vedere tutti i giorni a scuola e soprattutto davanti a Tom…però lo faccio perché voglio mantenere un comportamento professionale.
    Il fotografo dice che possiamo andare a cambiarci. Lascio la mano a Gustav e insieme alle altre vado negli spogliatoi. Mi avvicino all’armadietto col mio nome e prendo le tre grucce con gli abiti che devo indossare.
    Il vestito casual è una maglietta D&G celeste con le maniche a tre quarti, una minigonna bianca di Chanel ed un paio di scarpe celesti col tacco ed i laccetti; il costume è un bikini argentato con le pailletes e l’abito da sera è un Cavalli nero che mi lascia la schiena scoperta e con la scollatura a V con un paio di scarpe dorate.
    Inizio ad indossare il primo abito e subito arrivano Shelly, Jessica, Liz e Monica.
    «Come stai?» chiede Jessica
    «Sicuramente meglio di prima!» dico infilandomi la gonna
    «Mi dispiace se non sono venuta ieri sera…» dice Monica a cui, presumo, Shelly abbia raccontato tutto
    «Oh, non ti preoccupare, Moni, ora sto benissimo!» Monica è l’unica che sa quando sto per crollare sotto i drink, Shelly non ha questo pregio, purtroppo…
    Quando abbiamo finito di vestirci ci mettiamo dietro le quinte. Io sono la terza: dopo Shelly e Liz. Shelly fa un cenno al cameraman e lui mette la musica.
    Esce dalle quinte decisa, con la sua camminata super. Arriva alla fine della passerella e intanto esce Liza.
    “Oddio! Sono la prossima!!!” penso mentre Liz esce, intanto Shelly mi fa l’occhiolino mentre rientra.
    Guardo Liz: minimo cinque passi ed ha finito.
    Cinque…quattro…tre…due…uno!
    Esco dalle quinte con il mio passo da diva mentre i flash del fotografo mi illuminano il viso. Sulla passerella ho sempre l’adrenalina a mille ma oggi è peggio. Vedo Tom che si raddrizza sulla sedia. Continuo a camminare ed arrivo alla fine della passerella, mi metto in posa per un attimo e poi mi giro e vado via.
    Uff…ed una è andata…
    Infilo il costume e mi rimetto in fila dietro Liz.
    Questa volta sono più in imbarazzo perché Bill, Tom e Georg vedranno il mio corpo dopo quasi cinque anni…naturalmente questo non vale per Gustav…
    E’ il mio turno, esco e cammino piano ma decisa. I loro sguardi bruciano sul mio corpo. Vedo Tom che si agita sulla sedia. Finisco e torno indietro.
    Ok, solo un’altra… Infilo il vestito Cavalli mentre parlo con Shelly e poi mi metto le scarpe. Ritorno in fila con le altre. Gli attimi che precedono la mia sfilata sembrano interminabili ma alla fine mi ritrovo a camminare con la seta del vestito che mi sfiora dolcemente le gambe. Arrivo a fine-passerella, lancio uno sguardo alla telecamera ed al fotografo, poi vado via.
    Le altre si rivestono velocemente chiacchierando, io non ho fretta. Faccio tutto con calma. Mentre mi sto infilando gli stivali escono anche Shelly e le altre
    «Ti aspettiamo alla caffetteria. Ok? Solito tavolo.» dice Monica
    «Va bene…» dico io distrattamente e loro escono.
    Sono rimasta sola ma non mi importa. Mi infilo lo stivale destro e poi prendo le grucce con i vestiti e li rimetto a posto nell’armadietto.
    Mi volto e lo vedo sulla porta.
    ***
    Se non commentate non continuo... :P
     
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  4. ..::Tommina94::..
     
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    sempre tom alla porta immagino!!!hihi...
    comunque ti prego continnua....è bellissima!!!
     
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  5. SuSyDaRkPrInCeSs
     
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    Krista
    «TOM!!! Ma…»
    «Aspetta, aspetta! Prima che cominci a darmi addosso eccetera... possiamo parlare? CON CALMA?»
    Mi siedo sulla prima sedia che capita ormai rassegnata: è evidente che finché non avremo parlato continuerà a perseguitarmi.
    Lo guardo e dico «Va bene, Tom…parliamo.»
    *
    Vado in caffetteria e trovo le ragazze che stanno cenando.
    Mi siedo tra loro.
    «Finalmente sei arrivata! – esclama Shelly vedendomi - Perché… Krista?»
    Io avevo lo sguardo perso nel vuoto.
    Mi giro.
    «Ragazze, non ceno qui stasera.»
    «Come no?»
    «Vado… con Tom…»
    Sento gli occhi di Shelly, Monica, Jess e Liza che mi guardano sbigottite.
    «Cos…?» prova a dire Liz
    «Ascoltate... io e lui DOBBIAMO parlare. Altrimenti questa situazione diventerà insostenibile!»
    «Vai.» la voce di Shelly risuonò limpida.
    Finalmente! Meno male che, alla fine, qualcuno che mi capisce c’è!
    Le sorrido.
    «Devi farlo, no? Dovete assolutamente chiarirvi…Vai…» aggiunge con un sorriso.
    Mi alzo, le dò un bacio sulla guancia e poi saluto tutte.
    «A dopo…tutte a casa mia!»
    «Ok, stai attenta!» mi grida Monica
    Sorrido.
    E’ bello sapere che c’è qualcuno che tiene a te e che si preoccupa di ciò che potrebbe succederti.
    «Krista!» mi blocco ed alzo lo sguardo.
    Dan è davanti a me e mi guarda confuso.
    «Dove vai? Non ceni?»
    «Ehm…no, amore…vado…ehm…ho da fare. Ti chiamo domani. Ciao.» un bacio frettoloso e scappo via.
    Tom è fuori, appoggiato al muro che mi aspetta.
    «Andiamo?» chiede lui
    «Andiamo…»
    Lui mi porta vicino ad un macchinone blu scuro.
    «E’ la tua auto???» chiedo io stupita
    «Si…»
    Alzo un sopracciglio…
    «Il solito sbruffone…» borbotto tra me e me
    «Cosa?»
    «Niente…»
    Saliamo in macchina e la prima cosa che faccio è allacciarmi la cintura.
    «Ancora con la paura delle auto? Dai, Kris…»
    «Senti…Smettila. Non parlare come se mi conoscessi da tempo perché ne è passato da quando…»
    Ecco, avevo toccato l’argomento sbagliato.
    Chiudo gli occhi e lui sbuffa.
    «Non me lo perdonerai mai vero?»
    «No, è stato troppo…» lascio cadere la frase mentre guardo fuori dal finestrino
    «Credevo fosse la cosa giusta da fare…» si scusa lui
    «Non lo è stato.»
    «Ma…»
    «Basta, Tom. Non voglio parlare di questo. Sono venuta perché potessimo decidere come comportarci in questa faccenda e…dove mi stai portando?»

    Bill
    So che non dovrei pensare solo a me ma anche a Tom ed a quello che farà con Kristine ma l’eccitazione di ciò che sta per succedere mi offusca la mente.
    Ho un appuntamento con Emma McConnely.
    Ho un appuntamento con Emma McConnely.
    Ho un appuntamento con Emma McConnely.
    Non riesco a pensare ad altro.
    Butto sul letto un altro paio di jeans… Uffa ma dove sono quelli che ho messo allo spettacolo a Monaco?
    Finalmente li trovo sotto una pila di t-shirt.
    Li indosso e poi corro in bagno a darmi l’ultima occhiata.
    Dio come sono nervoso!

    Emma
    Quando mi ha chiamata non ci ho capito nulla per due secondi.

    ---FLASHBACK DELLA CHIAMATA---
    Il telefono della camera squilla.
    Mi alzo dal letto, butto la rivista che stavo leggendo vicino a me e rispondo.
    «Pronto?»
    Due secondi di silenzio, poi…
    «Pronto Emma, sono Bill…»
    «Oh…ciao…» lo saluto sorpresa
    «Ciao, senti… - ancora silenzio. Ma che diavolo combina??? – Hai-da-fare-stasera?»
    Lo dice tutto d’un fiato o almeno così sembra.
    «No, perché?»
    «Beh, pensavo che magari potevamo vederci se ti va…»
    Dice sul serio o mi prende per il culo?
    «Ok…» non ci ho nemmeno pensato!
    «Fantastico! Ehm…allora passo a prenderti dalla tua camera alle otto e mezza.»
    «Va bene…»
    «Ok, ciao.»
    «Ciao…» dico io a…nessuno. Lui ha già attaccato.
    Riattacco anche io.
    Resto un attimo ferma a pensare.
    «Ma questo è pazzo!» sussurro.
    Poi esco dalla mia camera e vado da Vicky a raccontarle tutto.
    ----------
    Ed ora sono qui, a scegliere insieme a Vicky cosa indossare o meglio…LEI decide cosa indosserò…io sono seduta sul letto a guardare ogni mio singolo capo d’abbigliamento che mi viene lanciato addosso.
    «Questo no: ti copre troppo. Questa no: è troppo lunga. Questo no: è troppo rosso. Questa potrebbe andare ma… no meglio cercare qualcos’altro… Ma che palle i tuoi vestiti sono o neri o viola o rossi o grigi…non ti vergogni? Magari ti posso prestare la mia giacca rosa fucsia che ho indossato al…»
    «ORA BASTA!» mi alzo e afferro una gonna e una t-shirt a caso e faccio per andare in bagno.
    Vicky mi ferma…
    «Aspetta…Dove vai? Vuoi metterti quella roba?»
    «Senti, Vicky… non mi frega niente di cosa mi metto. Non mi frega nemmeno dell’appuntamento anzi non so proprio perché ho accettato, forse non dovrei andare…»
    «MA NON PUOI NON ANDARCI!!!» grida
    «PERCHE’???»
    «PERCHE’ NO! Ed ora prendi questo - prende un vestito che prima aveva definito “accettabile” e me lo mette tra le braccia – e mettitelo poi ti faccio il trucco ed i capelli. Ora VAI!!!» e mi spinge in bagno.
    Entro e rimango un attimo immobile con il vestito in mano.
    Sbuffo.
    Perché mai avevo accettato di incontrarlo?
    Che diamine mi era saltato in mente?
    ***
    Emma andrà all'appuntamento di Bill? E Tom dove starà portando Krista??? Boh...Lo so solo iooooooooooo
    hihihihihihihihi
     
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  6. ..::Tommina94::..
     
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    uuuuuhhhh...che billaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!
    ma io però voglio krista e tom insieme...uff...va bè!!!!!
    comunque bravissima!!!!!!!! posta presto
     
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  7. sweetchris
     
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    continua continua!! ... è proprio bella ... !!!
     
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  8. SuSyDaRkPrInCeSs
     
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    Emma
    Il vestito era nero a stelle bianche, a bretelline e con una scollatura a V. Una fascia in vita faceva sì che la gonna ricadesse a pieghe fino alle ginocchia.
    (Il vestito è come quello di Rihanna nel video di Shut up and drive.)
    Mi dò un’occhiata allo specchio poi esco dal bagno.
    «E’ esagerato!» dico a Vicky
    «E’ perfetto!» grida lei
    «Ma resterà a guardarmi la scollatura: non avevi detto che è un puttaniere?»
    «No, quello è il fratello gemello.»
    «Ah, bene…»
    «Ora vieni qui che ti trucco e ti faccio i capelli»
    Mi siedo sul letto e lei comincia ad armeggiare con i miei capelli e mentre mi trucca comincia a parlare a macchinetta
    «…e se comincia a parlare di lavoro tu cambia argomento o di sicuro comincerai a urlargli di quanto ti fa schifo…»
    «Non mi fa schifo cantare! E’ solo che a volte vorrei un po’ di tempo per me!»
    «Ed ora cosa stai facendo?» mi risponde mentre mi mette l’ombretto
    «Non so, a volte mi chiedo come sarebbe stato se non fosse successo niente di tutto questo.»
    «Sarebbe stato uno schifo! Ma insomma non capisci che quell’occasione è stata d’oro per noi?»
    «No.» dico guardandomi le unghie laccate di nero
    Vicky smette di trafficare con l’ombretto e mi guarda
    «A volte non ti capisco…»
    «Nemmeno io…»
    Toc…toc…toc!
    «E’ arrivato??? Di già???» dice Vicky ricominciando a mettermi l’ombretto
    «Beh…puntuale. Sono le otto e mezza spaccate.» dico io mentre mi metto una collana col ciondolo a forma di teschio tempestato di swarovski rosa e vari bracciali.
    «Un attimo!» grida Vicky. Mi passa il mascara, il rossetto e sono pronta.
    Mi do un’ultima occhiata prima di uscire. Vicky mi ha messo l’ombretto nero, tanta matita e rossetto rosso. I capelli sono legati in una mezza coda e un frontino tiene giù la frangetta.
    «Divertiti!» dice Vicky prima che io apra la porta
    «Se come no!» dico io ed apro la porta.
    Lui è di fronte a me con un sorrisetto nervoso e devo ammettere che non è niente male. Si è piastrato i capelli che ora gli ricadono sulle spalle, ha un paio di jeans neri strappati, una t-shirt bianca ed il giubbotto di pelle.
    «Ciao! – sbotta lui all’improvviso facendomi sobbalzare impercettibilmente - Ehm…stai benissimo!»
    «Grazie – gli rispondo – anche tu…»
    Sorride.
    Oh mio Dio! Ha un sorriso perfetto!
    Prendo la borsa che mi porge Vicky (nascosta dietro la porta) ed esco.
    Sarebbe stata una lunghissima serata, lo sentivo…

    Bill
    Era semplicemente bellissima!
    Quel vestito le stava una favola ed i miei occhi indugiarono per un attimo sulla sua scollatura.
    Arriviamo al ristorante verso le nove. Io esco e le tengo aperto lo sportello.
    «Grazie…» dice lei con un sorriso dolcissimo
    «E di che?»
    Entriamo e ci sediamo al tavolo che avevo prenotato.
    «Allora…ehm…Dovete fare un concerto qui?» le chiedo
    «Si, tra un paio di giorni. Voi pure?»
    «Si ma noi ne abbiamo due o tre in diversi locali…»
    «Oh…wow…Scusa ma come fai a stare al passo? Cioè, voglio dire, io sono già stressata così…»
    «Beh, mi fa andare avanti il pensiero che ci sono migliaia di fan che vogliono noi e che non voglio assolutamente deludere.»
    «Caspita che profondità d’animo!!!»
    «Ehm…» che figura! Starà pensando che sono un coglione!
    «No, guarda che era un complimento…»
    «Ah…» menomale!
    Arriva il cameriere ed ordiniamo e quando ci porta i piatti stiamo animatamente discutendo.
    «Per me è molto importante avere qualcuno che mi guardi le spalle nel caso una fan impazzita si aggrappi al mio collo, strangolandomi…»
    «Io preferisco non essere attorniata da gorilloni che al minimo allarme mi buttano a terra e si mettono sopra di me. Tanto o mi sparano o quelli mi si buttano sopra muoio lo stesso perché quelli pesano un botto e mi schiaccerebbero!!!»
    Ma é seria???
    «Che visione ottimistica della vita!» commento
    «Perché la tua lo era? - dice lei ironica – Non credo ci siano fan che desiderano la tua morte!»
    Alzo un sopracciglio.
    «Non ci giurerei…» sussurro
    «Come?»
    «Cosa?»
    «Avevi detto…»
    «No, niente…»
    Assume una faccia confusa ed è ancora più bella.
    Resto a guardarla ancora un po’: non mi importa se pensa che sono un cretino…

    Emma
    Oh, mio Dio! Ma perché mi guarda così???
    Non avrò mica qualcosa fuori posto???
    Non è che ha intenzioni poco buone???
    Nah, ha la faccia troppo da…santarellino…
    ***
    La serata si conclude verso mezzanotte meno un quarto, ora in cui lui mi accompagna vicino alla camera d’albergo.
    «E’ stata una bella serata…» dice con un sorriso
    Oh, mio Dio! Questo è fatto: forse non si sente bene!
    «Vero…» borbotto
    Si avvicina…
    Oh no! Mica vorrà baciarmi???
    Si avvicina ancora e mi dà un semplice bacio sulla guancia.
    «Buonanotte, Emma…»
    «’Notte…» gli rispondo stordita.
    Resto lì ferma sulla porta e mi tocco il punto esatto in cui mi ha dato il bacio.
    Che mi succede?
    Mi sono rincoglionita pure io?
    Nell’istante in cui me lo sono ritrovato vicino avrei voluto avvicinarmi al suo collo per sentire ancora quel suo profumo che sembrava muschio bianco.
    Entro in camera e qualcuno mi viene addosso
    «ALLORA??? COM’E’ ANDATA??? VOGLIO SAPERE TUTTO NEI MINIMI PARTICOLARI!!!»
    «VICKY MOLLAMI!!! MI STAI SOFFOCANDO!!!»
    Finalmente scioglie l’abbraccio e mi guarda
    «Allora??? Com’è stato???»
    «Insulso…» rispondo con una smorfia sul viso
    «Ma che dici???»
    «Già, proprio così: insulso… Lui è noioso e petulante. Ma comunque che non mi piaceva lo sapevi già… Anzi, non so proprio perché avevo accettato l’invito: avrei dovuto cercare una scusa tipo “Scusa ma allo scorso concerto mi sono presa la peste e come sicuramente saprai è contagiosa e…”»
    Vicky mi scruta con sguardo indagatore.
    «Che c’è?» sbotto
    «Tu non me la racconti giusta!»
    «Come scusa?»
    «Mi sembra strano. Sei tutta rossa ed agitata, sulla difensiva, direi… Quindi…»
    «Quindi niente! Sto solo cercando di giustificare una stupida serata! Ed ora via! Ho voglia di dormire e dimenticare tutto!»
    «Ma…»
    «Niente ma... vai a dormire o a fare sesso con Ted: scegli l’opzione che più ti piace…» dico sbattendola fuori dalla camera.
    Chiudo la porta e lei grida «Non finisce qui! E comunque io e Ted non facciamo sesso insieme!!!»
    Se, come no! A chi voleva darla a bere? Io e Joel sapevamo che tra due membri della nostra band era sbocciato l’amore e sicuramente non eravamo io e lui gli interessati!!!
    Non mi spoglio.
    Mi stendo sul letto a pensare.
    Bill…
    Mi tocco di nuovo la guancia.
    Ma che cosa diavolo mi sta succedendo???
    Basta! Questa domanda è troppo angosciante perché ho paura di sapere la risposta. Mi ci vuole un drink…
    Mi alzo in piedi, apro la porta ed esco di corsa.
    Sbam!!!
    Finisco a terra.
    «Cazzo! Scusami!» dice qualcuno
    «Tutto ok… - dico aprendo gli occhi – o quasi…» concludo vedendo chi c’è davanti a me.
     
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  9. serenoska
     
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    bella continua presto!!!!!!!
     
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  10. ..::Tommina94::..
     
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    hihi che dulziiiiii...ma sbatte ancora contro bill vero??? hihi...bellissimaaaaaaaa...continuaaaaaaaaa...sei bravissimaaaaaaa!!!!!!!!!!
     
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  11. SuSyDaRkPrInCeSs
     
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    Emma
    «Scusa, stavo pensando ad altro…» dice dandomi una mano a rialzarmi
    «Non fa niente, Bill, anch’io ero soprappensiero…»
    «Dove te ne vai a st’ora?»
    «Avevo…sete…»
    «Anch’io…mi accompagni?» mi chiede con un sorriso
    «Ok…» gli rispondo.
    Ed insieme scendiamo al bar…

    Tom
    Continuo a guidare e cerco di evitare di pensare al fatto che lei è seduta vicino a me. Così vicina che potrei anche toccarla…
    Sento il suo profumo e sento il mio stomaco che fa una capriola.
    Tom! Non fare il cretino: pensa a guidare tanto lei non l’avrai mai più!
    Le squilla il cellulare.
    «Pronto? - La sua voce è così dolce! – No, Dan, ti ho detto non stasera: sono impegnata!............ Si, ok, ti chiamo io………Ciao…»
    Rimette il cellulare in borsa e guarda fuori dal finestrino come se non fosse successo niente.
    «Problemi?» azzardo
    «No… - mente lei – O forse si…»
    «Lui è… il tuo ragazzo?»
    «Già…»
    «Non sembri contenta…»
    «Fatti i cazzi tuoi!» sbotta all’improvviso
    Sto un attimo in silenzio poi dice
    «Scusa, Tom. E’ che… ultimamente ho le idee un po’ confuse…»
    «Merito mio?»
    «No, COLPA tua.»
    Ha ragione e lo so bene.
    Finalmente vedo quello che cercavo. Accelero e poi mi parcheggio.
    «Siamo arrivati.» le dico.
    «Dove???»
    Non le rispondo ma scendo e le apro la portiera.
    Lei si slaccia la cintura poi prende la borsa e finalmente scende.
    Si guarda intorno e qualcosa nei suoi occhi mi fa capire che ha riconosciuto il luogo.

    Krista
    «Tom…» sussurro
    «Si?» sei dietro di me
    «Non…perché mi hai portata qui?»
    «Andiamo.» mi incoraggi passando davanti a me
    «No, non me la sento...»
    «Senti, solo per questa sera dimentichiamo TUTTO e facciamo finta di essere amici di vecchia data…»
    «Amici?» sto per piangere: sento le lacrime agli occhi
    «Dai, vieni…» e mi tendi una mano.
    Io per un attimo ti guardo, restia a cedere ma alla fine afferro la tua mano ed insieme entriamo nel parco che circa cinque anni fa aveva ospitato il nostro primo bacio.
    ***
    Mi porti vicino alla fontana di marmo, ormai rovinata dal tempo, e alla parete di edera che le stava di fronte.
    Il ricordo di quello che è successo mi colpisce con prepotenza.

    ---FLASHBACK DEL BACIO (KRISTA RICORDA)---
    La gita fino a quel momento era stata uno schifo!
    Non per la città: Parigi era bellissima ma per il fatto che Tom aveva flirtato con ogni singola ragazza della mia classe ignorandomi.
    Mi chiedevo perché doveva fare così?
    E soprattutto perché proprio mentre io ero presente?
    Il fatto che il giorno prima mi aveva baciata e mi aveva detto di volermi bene mi aveva un po’ confuso le idee.
    Mi allontanai dal gruppo che stava insieme alla guida e mi diressi verso una fontana di marmo bianco che si trovava davanti ad una parete di edera rossa.
    Guardai la scultura sulla fontana: un angelo avvolto in una svolazzante toga con una freccia ed un arco in mano, pronto a colpire un uomo ed una donna, distanti l’uno dall’altra. L’acqua sgorgava veloce dalle mani della donna e dalla freccia dell’angelo. Rimasi lì a guardarla incantata.
    Sentii dei passi dietro di me e pensai fosse la mia migliore amica Tara.
    «No, Tara, non venirmi a ripetermi che lo fa apposta perché tanto non è così…»
    «Strano, Tara ha ragione… una delle poche volte…» la voce non era quella di Tara ma la tua, Tom.
    Mi volto sorpresa.
    «Che vuoi? Come mai non sei a flirtare con qualcuna? Oppure le hai già provate tutte?» sbottai in tono tagliente
    «Dai, Kris, era per metterti alla prova…E vedo con gioia che ha funzionato. Sei gelosa!»
    «Non è vero!» esclamai arrossendo ma la verità era che avevi ragione.
    Ti avvicinavi sempre di più a me ed io non potevo arretrare perché sarei finita nella fontana.
    «Sei bellissima quando arrossisci…»
    Mi presi il viso tra le mani e mi baciasti.
    Un bacio non tanto da ragazzini.
    E poco dopo ci ritrovammo appoggiati alla parete di edera avvinghiati l’uno all’altra.
    Quel bacio…
    -------
    Se solo tu non fossi venuto da me quel giorno ora non ci starei così male…
    «Eravamo qui, no? – dici guardandoti intorno – E’ stato esattamente qui…»
    «Immagina come sarebbe tutto più semplice, adesso, se quel giorno non fosse successo niente…»
    «Sarebbe stata una tortura! – mi contraddici – Sai che mi piacevi…»
    Sento le lacrime che mi salgono agli occhi
    «Non abbastanza, però, se è successo…»
    «Non puoi dire una cosa simile! – ti avvicini – Non puoi dire che non mi piacevi abbastanza! Io…»
    «Tu cosa?»
    Esiti.
    «Tu NON mi amavi Tom! – sto piangendo – Altrimenti non… non…» non riesco nemmeno a dirlo, quelle parole sarebbero state la conferma che lui non era mai stato preso dalla nostra relazione.
    Alzo lo sguardo quel tanto che basta per vedere cosa fai.
    Hai gli occhi chiusi o guardi a terra. Non so, non riesco a vedere: le lacrime mi appannano gli occhi.
    Il silenzio tra noi è rotto solo dai miei singhiozzi.
    Incrocio le braccia sul petto, ti passo avanti e mi avvicino alla fontana.
    Le lacrime continuano a scendere ma poco mi importa che tu mi veda così.
    «L’altra sera…in discoteca…»
    Finalmente ti volti verso di me.
    «E’ stata colpa mia. Avrei dovuto fermarmi ma…»
    «Ma…?»
    «Ma non sono riuscito a controllarmi.»
    «Che vuol dire?»
    «Vuol dire che tu sei così...bella e attraente…»
    «E’ stato solo sesso per te.»
    «No!»
    «Si, invece.»
    «No, Krista, questo non puoi dirlo…io…» ti interrompi con uno sguardo intimorito negli occhi.
    Ci risiamo.
    «Tom…? Tu cosa?»
    Sbuffi e tiri giù le spalle.
    Ti siedi sul bordo della fontana e mi guardi con quegli occhi che mi avevano fatta innamorare.
    «Io ti voglio ancora bene.»
    Quelle parole mi colpiscono ed un’altra ondata di lacrime mi sale agli occhi.
    Mi siedo vicino a te.
    Tu mi guardi esitante.
    «Anch’io…» dico in un sussurro.
    Ti avvicini e mi stringi a te in un abbraccio ed io te lo lascio fare.
    Per questa sera voglio dimenticare tutto.
     
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  12. ..::Tommina94::..
     
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    bellissimaaaaaa!!!brava...
    ma non posti più???
     
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  13. lady k
     
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    perchè non posti più :crybaby.gif: :crybaby.gif: mi piace la tua ff
     
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  14. serenoska
     
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    si dai postaaaaaaaaa
     
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  15. SuSyDaRkPrInCeSs
     
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    Scusate, sono stata impegnatissima ultimamente...posto ora.

    Bill
    Al bar ci siamo solo noi due.
    Parliamo con un cocktail tra le mani e non mi perdo nemmeno una parola di quello che dice.
    «…ed ecco perché mi stanno tanto a cuore gli animali. - finisce il suo discorso e beve un sorso del suo cocktail – Oh, forse ti sto annoiando…»
    «No! Assolutamente no! Trovo molto sensato quello che hai detto. Hai perfettamente ragione.»
    «E tu invece? Dimmi qualcosa di te Bill Kaulitz…»
    «Io? Beh non c’è molto da dire…»
    «Ah no?»
    «Cioè si ma sono tutte cose di poca importanza.»
    «Dici? Perché non provi a raccontarmene qualcuna?»
    «Ti annoierei…»
    «Tu prova…»
    «Beh, sarà stupido ma ad esempio credo che la felicità sia nelle piccole cose…»
    Lei si appoggia al bancone.
    «Spiegati meglio…»
    «Mio fratello, ad esempio, crede che l’amore sia sesso…»
    «Tu no?» dice in tono scettico alzando un sopracciglio, diffidente.
    «Assolutamente no! Io credo che l’amore sia soprattutto la sintonia che c’è tra due persone che sanno che nell’altro c’è sempre conforto, appoggio e fiducia.»
    Lei non parla. Ha la bocca semi-aperta.
    Oh mamma, starà pensando che sono un coglione! Ecco, io queste cose le dovrei tenere per me!
    «Starai pensando che sono un’idiota!»
    «Oh, no, altroché: trovo che quello che hai detto sia… molto… mh… carino!»
    «Davvero?»
    «Si...»
    Restiamo entrambi fermi un attimo, a guardarci, poi lei distoglie lo sguardo.
    «Scusa, io…»
    «No, figurati…»
    «Devo tornare in camera, domani abbiamo le prove ed io non so se riuscirò ad alzarmi se…»
    Mentre parla scatta in piedi ed io faccio lo stesso.
    Uno di fronte all’altra.
    Si interrompe e mi guarda negli occhi poi scappa via all’improvviso, senza una parola.
    Rimango lì fermo.
    Di sicuro mi avrà preso per un cretino.
    Mi siedo al tavolo e noto che ha dimenticato la borsetta.
    La prendo e corro verso la sua camera.
    Primo piano...secondo…terzo…
    Finalmente sono arrivato. Alzo la mano per bussare ma mi fermo.
    No, non credo che vorrà vedermi anche se non so la ragione.
    Rientro in camera e metto la sua borsetta sul cassettone.
    Gliel’avrei restituita il giorno dopo.

    Emma
    Lo lascio lì, davanti al tavolo e scappo via senza dirgli niente di niente.
    Mi chiudo in camera.
    Ma…sono per caso impazzita?
    Perché l’avevo lasciato lì solo senza una parola?
    E’ colpa sua!
    E’ troppo strano!
    Si, si comporta come se…come…come se io gli piacessi!
    Vado in bagno e mi metto davanti allo specchio.
    Io non posso piacere…
    Non posso assolutamente piacere…
    Io non sono nessuno…
    Scoppio a piangere e mi siedo sul pavimento del bagno.
    Gli occhi mi bruciano per il trucco che cola ma non me ne frega niente.
    Perché?
    Perché deve andare tutto così male?
    Perché la mia vita è fatta da una serie di cose che detesto?
    Mi rialzo e mi guardo allo specchio. Il trucco si è tutto sciolto e mi scivola sulle guance.
    Voglio morire…
    Voglio morire…
    Voglio morire…

    Tom
    Restiamo abbracciati sul bordo della fontana per un bel po’ e a me basta respirare il suo profumo per stare meglio.
    «Tom, cosa facciamo adesso?»
    Sfioro l’acqua nella fontana e lei guarda la mia mano.
    «Non so… Krista io vorrei poter ricominciare tutto…»
    «Questo non è possibile, lo sai…»
    «Perché?» sono contrariato
    «Perché la ferita dentro di me è ancora aperta, soprattutto ora che sei ritornato qui.»
    «Ma io…posso cambiare! Posso…»
    Sorride «Non lo farai, Tom…ti conosco fin troppo bene. Può darsi che ci tieni a me. Può darsi che vorresti che non finisse qui ma ora io ho una nuova vita: un lavoro, una casa tutta mia, degli amici che mi vogliono bene ed un ragazzo che è sempre affettuosissimo con me.»
    «Vorrei poter cambiare ciò che è stato.»
    «Questa è una bugia bella e buona perché tu pensi ancora che il tuo comportamento sia stato consono alla situazione…»
    «Tu sei l’unica che riesce a capire ciò che penso in un attimo. Come fai?»
    «Esperienza…»
    «Krista mi dispiace davvero per…»
    «Senti, non voglio parlarne. Ora dobbiamo metterci d’accordo per la sfilata di Bill, per quanto mi riguarda non intendo arrivarci stressata ed arrabbiata perché poi rischio di cadere sulla passerella e ti assicuro che non è bello!»
    «Beh, dipende da te…»
    «Come da me?»
    «Si, da te. Puoi mettere da parte ogni rancore nei miei confronti per qualche giorno?» le chiedo
    Resta interdetta.
    «Lo sapevo… - dico alla fine – Tu non mi perdonerai mai! Per quanto io possa sforzarmi tu troverai sempre il modo per odiarmi!»
    «Non è così…»
    «Si, invece, tu VUOI odiarmi, ammettilo!»
    «No…»
    «Kristine!»
    «HO DETTO NO!»
    La sua voce risuona nel parco e nella mia testa.
    Si è alzata in piedi e mi fissa con occhi di fuoco.
    Io la guardo senza dire niente ma il mio sguardo deve essere atterrito perché lei si rilassa e dice
    «Scusami, non avrei dovuto urlare così…»
    «Non preoccuparti…tutto ok…»
    «Senti, io posso fingere che tutto vada bene ma tu devi fare lo stesso.»
    «Fingere?»
    «Tom non ricominciare! Altrimenti ricomincia anche il circolo vizioso!»
    «Cosa devo dire? Va bene. Diamo inizio alla sceneggiata!»
    «Questo volevo sentire…ed ora mi riporteresti a casa perfavore?»
    «Ok, andiamo…».

    Krista
    Ciò che provo per Tom in questo momento è qualcosa di indescrivibile.
    Vorrei tanto tornare indietro nel tempo o rivivere coscientemente la sera in discoteca per ricordare cosa si prova a baciarlo ed a stare con lui.
    Purtroppo non è possibile.
    Siamo arrivati a casa mia ed io mi slaccio la cintura di sicurezza.
    «Allora – dici – ci vediamo domani…»
    «Prima che me ne vada mi dici una cosa?»
    «Dimmi…»
    «Gustav ha detto di averti dato un pugno. Dove?»
    «Sull’occhio destro.»
    «Io non vedo niente.»
    «Beh…mi è passato guarisco in fretta.»
    «Bugiardo!»
    «E va bene, Bill mi ha messo il fondotinta…»
    «Hahahahahahahahahaha!!!»
    «Già ridi quanto vuoi: già è abbastanza mortificante essersi fatto prendere a pugni da Gustav e poi ci si aggiunge anche l’umiliazione di essere stato truccato da Bill.»
    «Dai, scherzo. – dico asciugandomi le lacrime agli occhi – Ci vediamo, ciao.»
    «Ciao.»
    Scendo dall’auto e salgo le scale di casa. Mi volto solo per guardarlo andar via.
    Sospiro.
    Avanti, Krista… Ormai non c’è più niente da fare…
    Prendo le chiavi, apro ed entro in salone. Accendo la luce e vedo qualcuno seduto sul mio divano.
    «Bene bene: Kristine Anabel Miller… Bentornata…»

    ***
    Se commentate continuo presto....Ciaoooooo :yyyyyyyyy:
     
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36 replies since 28/2/2008, 19:44   443 views
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