Please Stay!

la mia prima ff

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  1. lady k
     
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    è stupenda e tu scrivi benissimo davvero tanti tanti complimenti postaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
     
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  2. lady k
     
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    eddai, posta ti plegooooooooo :b6768768: :b6768768: :b6768768: :b6768768:
     
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  3. ..::Tommina94::..
     
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    ma non posti più???
    T_T
     
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  4. SuSyDaRkPrInCeSs
     
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    Scusate ma mi ero trasferita alla mia casa a mare. Ora sono tornata e presto ricomincerò a postare!!! :) Ciaooooooooo a presto!
     
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  5. lady k
     
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    ok, allora aspetterò con impazienza, l'importante è ke continui appena i tempo!
     
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  6. SuSyDaRkPrInCeSs
     
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    Partiamo già con i capitoli hot, tanto per avvertire...

    Krista
    «Bill!» mi butto addosso a Bill e lo abbraccio forte forte.
    Mi è mancato tantissimo, come d’altronde Gustav.
    «Come stai? Ma come sei entrato? E che ci fai qui?»
    «Sempre mille domande alla volta. La solita Kiki.»
    Lo abbraccio ancora più stretto poi lascio e poggio la borsa sul divano.
    «Comunque sia io sto bene. Sono entrato dalla porta di servizio che so che non chiudi quasi mai e sono venuto per parlarti e vedere come stavi dopo stasera.»
    Ti siedi sul divano e mi fai segno di sedermi vicino a te.
    Mi avvicino e alla fine mi lascio cadere accanto a te.
    «Allora bimba, come stai?»
    «Eh, insomma: non è che mi abbia fatto tanto bene rivederlo qui dopo tanto tempo e soprattutto dopo quello che è successo però…sto reagendo bene…e, ti prego non parliamo di QUELLO, non ne ho proprio voglia ora…»
    «Ok, va bene. In ogni caso mi ha fatto tanto piacere rivederti e devo dire che sei diventata più bella di quanto fossi prima. I capelli biondi poi sono meravigliosi! – dice accarezzandomi i capelli con un sorrisetto - Ti lascio castana e con i capelli ondulati e ti ritrovo bionda con i capelli liscissimi. Sei cambiata davvero tanto.»
    «Beh, se dobbiamo parlare di cambiamenti anche tu non scherzi sai? I capelli lunghi e sparati in aria, le mèches bianche e...beh…il successo…»
    «Di che ti lamenti modella parigina?»
    «Già…» dico abbozzando un sorriso
    «Non credevo avresti intrapreso questa carriera: ricordo che dicevi sempre di voler diventare giudice di corte d’appello.»
    «Hahahahahahahahahaha!!! E’ vero! Me l’ero scordato! Beh, diciamo che le mie ambizioni sono un po’ cambiate…»
    «Vedo!»
    Restiamo un attimo in silenzio.
    «Ci sta male davvero, Kris.» dice a voce bassa
    «Bill, ti prego, no...» sussurro mettendomi le mani sul viso per coprire gli occhi già lucidi.
    «È dispiaciuto sul serio!» insiste
    «Non sei mai stato bravo nel dire le bugie, Bill.»
    «Krista, se solo parlaste di quello che è successo…»
    «Non cambierebbe ciò che è stato!»
    «Si ma almeno vi chiarireste!»
    «Non posso!» sbotto
    «Dovresti provarci.»
    «Non ci riesco!» mi impunto
    «Kristine…» incalza lui
    «NON POSSO, BILL!!! - scatto in piedi e lui mi guarda. Le lacrime cominciano ad annebbiarmi la vista. – Non posso! Da quando è tornato nella mia vita non mi è permesso stare un solo istante senza piangere! Insomma lui è stato un bastardo e ormai non c’è più modo di recuperare ciò che è stato perché è troppo tardi.»
    Bill si alza.
    «Krista, lui credeva di far bene.»
    «Ed invece ha fatto male! Non sa gestirsi! É ancora un irresponsabile e me ne rendo conto anche da come si è comportato stasera.»
    «Com’è andata stasera?»
    «Abbiamo deciso di fingere che tutto vada bene.»
    «Cosa???»
    «Che c’è?»
    «Krista non dovete fingere! Dovete chiarirvi sul serio!»
    «Lo so ma in questo momento mi è impossibile farlo, forse dopo un po’ potrò parlarne senza andare in depressione.»
    Mi siedo di nuovo sul divano perché mi tremano le gambe e prendo un fazzolettino dalla borsa per asciugarmi le lacrime. Oddio, il mascara si è tutto sbavato!
    Si siede vicino a me e mi mette una mano sulla spalla.
    «Scusa se ti ho fatta piangere.»
    «Non preoccuparti…»
    «Senti volevo dirtelo di persona…»
    «Cosa?»
    «Sarai la modella protagonista della mia sfilata. Porterai tu i capi più importanti della collezione.»
    «Davvero???» chiedo stupita
    «Si, sei davvero bravissima a sfilare! Mi sei piaciuta molto!»
    «Grazie.»
    «Menomale che non hai fatto il giudice di corte d’appello!»
    «Hahahahahahahahahahahahaha!»

    Krista
    «Ecco il tuo thè…»
    «Grazie bimba!»
    «E dai, finiscila di chiamarmi così! Avevamo poco più di 14 anni quando mi hai affibbiato quello stupido soprannome!»
    «Ah, quanto ti lamenti!»
    Io e Bill siamo seduti sul divano a guardare la tv bevendo thè al limone.
    Cambio canale e metto su sky, sui canali di musica.
    Inizio a scorrerli e poi sento una canzone familiare: quella che mi aveva fatto sentire Mindy appena due giorni fa.
    Running through the monsoon, beyond the world, to the end of time…
    «No, ti prego cambia!» dice Bill coprendosi la faccia con la mano libera
    «Perché? Non l’ho mai visto!»
    Guardiamo il video e devo dire che non è per niente male.
    «È bello! Mi piace!» dico alla fine
    «Sono contento ma è stato un casino girarlo; io avevo una paura matta a buttarmi dall’elicottero! Anche se sotto mi aspettava un morbido materasso. Cioè: fai che le pale mi tagliavano la testa?»
    «Hahahahahahahahahahahahahaha!»
    «Smettila di ridere! È la verità!»
    «Bill ma dai!!!»
    «È così e poi scusa la domanda ma come facevi a non sapere di noi?»
    «Di voi???»
    «Nel senso dei Tokio Hotel..»
    «Beh, voi non me l’avevate detto e poi sono stata in Inghilterra per un bel po’. Lì non vi ho mai visti però.»
    «Non abbiamo ancora debuttato in Inghilterra…»
    «Ah…E comunque non l’avrei mai pensato! Mi ricordo ancora quando suonavate a casa tua e alle feste della scuola. Chi l’avrebbe mai detto che sareste diventati famosi???»
    «E chi l’avrebbe mai detto che tu saresti diventata una modella?»
    Sbuffa.
    «Mi sono perso un sacco di cose della tua vita e la cosa non mi piace.»
    «Per me è lo stesso, Bill.»
    «Mi sarebbe piaciuto esserci ai tuoi diciotto anni.»
    «A me quando avete fatto il vostro primo concerto.»
    «Hahaha!!! Avresti dovuto vedere che facce tutti quanti! Eravamo spaventatissimi: davvero terrorizzati! Tutti tranne Gustav, naturalmente…»
    «Cioè?»
    «Oh, Gustav è sempre tranquillissimo prima dei concerti. Mai un attimo di ansia, di paura o di incertezza: sempre rilassatissimo! E quindi mentre io, Tom e Georg ce la facciamo nei pantaloni lui si guarda i calli delle mani…»
    «Beh, Gustav non è stato mai un tipo ansioso per quanto ricordo…»
    «Già, beato lui…»
    «Mi sarebbe piaciuto vedere Tom in preda al panico però…»
    «Oh, sapessi che figata! Quasi non riusciva nemmeno a mettersi la chitarra addosso per quanto gli tremavano le mani! Poi è salito sul palco e all’improvviso è cambiato. Io, invece, nei primi minuti ero letteralmente terrorizzato che qualcosa potesse andar storto.»
    «Ma alla fine è andato tutto bene, no?»
    «Si e Gustav stava morendo…»
    «Come???»
    «Beh, si affatica sempre tanto sul palco. Perde molti liquidi e dopo sta male. In uno stato comatoso direi…»
    «Oh mamma…»
    «Eh già…»
    Attimo di silenzio per sorseggiare il thè e guardare la tv dove Avril Lavigne si dimenava con la chitarra in mano.
    «Kris?»
    «Si?»
    «Me la dici una cosa?»
    «Se posso si…»
    «Tu e Gustav siete arrivati insieme a pomeriggio. Che è successo?»
    «Niente…»
    «Krista, so quando dici cazzate e mi ci gioco le unghie che questa lo era…»
    Abbasso lo sguardo e gioco con la bustina di thè nella tazza.
    «Prometti che non lo dirai né a Tom né a nessun altro.»
    «Sai bene che non lo farò…»
    «Io e Gustav abbiamo…ehm… - comincio a balbettare come una cretina e mi sento già arrossire - Abbiamo fatto l’amore!» sbotto alla fine tutto d’un fiato.
    «Lo sapevo!» la reazione non è quella che mi aspettavo: con noncuranza ricomincia a bere il thè.
    «Allora perché l’hai chiesto?» domando seccata
    «Così per conferma…»
    Un attimo di silenzio poi dice:
    «Hai sentito nulla quando avete…cioè…?»
    Gli lancio un’occhiata eloquente
    «È naturale che ho sentito qualcosa!»
    «No! – chiude gli occhi imbarazzato e poi li riapre – Intendevo se hai provato qualcosa di speciale…»
    «Beh se intendi se sono arrivata all’orgas…»
    «NO! Nell’altro senso…» spiega ancora più in imbarazzo
    «Allora no. Lo sai, io e Gustav siamo ottimi amici: cioè, io morirei per lui! Ma anche se so che lui vorrebbe che ci fosse qualcosa di più tra di noi, so anche che non potrebbe funzionare perché io lo vedo solo come un amico.»
    «Un amico con cui sei stata a letto.»
    «Non doveva capitare: è stato uno sbaglio.»
    «Mi ricordo i tuoi sbagli…»
    «Finiscila! Tra me e Gustav è sempre stato così, lo sai. »
    «Dico solo che mi sembra strano che tu vada a letto con il tuo migliore amico!»
    «Guarda che anche tu lo sei eppure non andiamo a letto insieme e poi per me non c’è niente di sbagliato anche se…»
    «Cosa?»
    «Beh, in teoria sono fidanzata…»
    «Ed in pratica?»
    «Pure.»
    «KRISTA! Hai tradito il tuo ragazzo con il tuo migliore amico?»
    «Detto così sembra orribile…»
    «Perché lo è! Anzi, orribile due volte perché sei stata anche con Tom!»
    «Non vale! Ero ubriaca!»
    «Sempre che ci hai fatto l’amore…»
    «Sesso vorrai dire. Tuo fratello non conosce l’amore!»
    «Sai bene che non è così.» dice abbassando lo sguardo
    «Bill, tuo fratello NON mi ama!» dico scandendo bene le parole e mettendo in evidenza il non.
    «Pensala come vuoi ma non hai visto quando…»
    Driiiiiiiiiiiiiin!!!
    Mi alzo e vado ad aprire la porta anche se avrei voluto sentire ciò che stava per dire Bill.
    Giro la maniglia e mi ritrovo davanti l’unica persona di cui mi ero quasi dimenticata in tutta questa storia.

    Krista
    «Dan!!! Che ci fai qui?»
    «Come sarebbe a dire? Ora non posso nemmeno venire a trovare la mia ragazza?»
    Entra in casa.
    «No, aspetta!» dico io
    Lui entra e vede Bill.
    «È un mio amico…» spiego frettolosamente io
    Bill gli porge la mano
    «Piacere, Bill…»
    «Daniel…» dice stritolandogli la mano.
    Poi Bill capisce che è un momento critico.
    «Ehm, io è meglio che vado. Ci vediamo domani Kiki.» mi bacia sulle guance e poi esce.
    «KIKI???» grida Daniel dopo che Bill è uscito
    «È un mio amico di infanzia!» chiarisco
    «Si, come no!»
    «Dan! Proprio non ti capisco! Non hai proprio fiducia in me?»
    «No…»
    Apro la bocca, troppo scioccata per dire qualcosa poi vado davanti alla porta, la apro e gli faccio segno di uscire.
    «Vattene! Visto che non ti fidi non vedo il motivo per cui tu debba restare!»
    In realtà aveva toccato un tasto dolente, visto che ero stata a letto con Gustav…e Tom…
    Mi viene vicino
    «No, scusa amore. Sono solo un po’ nervoso…»
    Richiudo la porta e comincio a riordinare: spengo la tv, tolgo le tazze e le lavo.
    Ho bisogno di fare qualcos’altro perchè mi sento in colpa.
    L’ho tradito e lui ha ragione a non fidarsi però non posso confessare tutto: sarebbe peggio…
    Mi tolgo i guanti, li metto sul lavello e mi appoggio al tavolo.
    Chiudo gli occhi.
    Tom…
    Da dove cavolo esce questa voce nella mia testa?
    Mi viene vicino mentre sono appoggiata al tavolo della cucina.
    Mi abbraccia e mi bacia il collo.
    No, uffa non me la sento proprio ma almeno posso sfogarmi.
    SPOILER (click to view)
    Lo porto in camera da letto e gli tolgo la camicia, lo bacio e lui comincia a spogliarmi.
    Poco dopo siamo sul letto.
    Lui mi sfila gli slip ed entra dentro di me.
    Sospiro, chiudo gli occhi e all’improvviso mi viene in mente Tom.
    Ma che diavolo faccio?
    Penso a lui mentre lo faccio col mio ragazzo?
    Si.
    Penso al suo viso.
    Penso alle sue labbra.
    Al suo piercing che mi faceva tanto impazzire…
    Un’ultimo sospiro...


    Emma
    Mi sveglio e subito sento un dolore tremendo alla mano.
    La guardo: è piena di sangue ormai incrostato.
    Cerco di ricordare cos’ho fatto… Ah, si! Ho dato un paio di pugni al muro.
    Mi sono addormentata in bagno.
    Mi alzo e metto la mano sotto l’acqua.
    Mi guardo allo specchio: Dio, che orrore!
    Mi tolgo i vestiti, i gioielli, slego i capelli ed entro nella doccia.
    Ricordi della sera precedente? Tanti e confusi più una sensazione di nostalgia.
    Ma per cosa?
    Anzi forse per chi…
    Ma la risposta era troppo stupida: io non ero cotta di Bill Kaulitz e anche se fosse lui era troppo per me.
    Esco e mi asciugo i capelli poi vado verso l’armadio e scelgo una felpa a scacchi neri e viola, jeans al ginocchio e calzettoni viola più le immancabili e fedeli converse nere.
    Apro la porta ed inciampo in qualcosa finendo a terra.
    Mi rialzo dolorante e guardo su cosa sono inciampata.
    Davanti alla porta c’è una scatola.
    La prendo e la apro: dentro c’è la mia borsetta. Devo averla dimenticata ieri sera e Bill me l’ha riportata nel modo più anonimo per non disturbare.
    Un sorriso affiora sul mio volto.
    Prendo la borsa e cade un foglietto.
    Lo raccolgo e lo guardo; qualcuno aveva scritto a caratteri svolazzanti:

    Ieri sono stato benissimo, mi sono davvero divertito con te.
    Questo è il mio numero, ci sentiamo…
    Bill…


    E sotto c’è un numero sottolineato tre volte.
    Sorrido ancora.
    Prendo il mio palmare dalla borsetta e scrivo un messaggio a Bill
    -Grazie x avermi riportato la borsa. Emma…-.
    Intanto busso alla porta di Ted, sicura di trovarci anche Vicky.
    «Per le pulizie venite più tardi!» grida infatti la sua voce
    «Vic! Sono io! Apri, deficiente!»
    Si sente un rumore di passi che corrono e poi Vicky mi apre la porta: i capelli tutti arruffati e con addosso solo l’intimo.
    «Non è come sembra!» dice
    «Se, come no…»
    «Davvero! Mi si è…ehm…rotta la doccia e Ted…ehm…ha detto che potevo farla da lui. Tutto qui!»
    «Si, vabbè. Io vado a fare colazione voi scendete?»
    «Tra due minuti il tempo per…»
    «Scopare ancora?» dico andando via
    «NO! – mi grida lei – IO E TED NON STIAMO INSIEME!!!»
    Non capivo proprio perché si ostinava a non ammetterlo…
    Blip blip!
    Guardo il palmare: 1 messaggio.
    B. - Di niente. Sono contento ke tu mi abbia contattato.  -
    Che fa? Gioca?
    Allora anche io
    E. – Nn ti montare! :-P -
    B. - – . – “ -
    E. – Skerzo! –
    Intanto sono scesa nella hall ed entrata nel ristorante.
    B. – Ke fai? –
    E. – Colazione, sono al ristorante. –
    B. – Lo so, ti vedo! –
    Leggo il messaggio e resto immobile per un attimo. Mi guardo intorno e vedo un ragazzo in fondo alla sala con un cappellino nero e gli occhiali seduto con un ragazzo biondino ed un altro con i capelli lunghi.
    Bill mi fa segno di avvicinarmi. Io, con il palmare ancora in mano mi avvicino.
    «Certo che sei molto teatrale! Potevi chiamarmi punto e basta!»
    «Mi piace l’aggettivo teatrale! Che ne pensi Gustav?...Oh! scusa Emma, non ti ho presentato gli altri membri della band: lui è Gustav e lui Georg.»
    Il biondino mi stringe la mano con un sorriso e l’altro mi fa un cenno mentre mastica un nonsochè.
    «Piacere.» dico io
    «Beh? Che fai? Non ti siedi?»
    «Qui???»
    «Non siamo scabbiosi, sai?»
    «Ma io veramente stavo aspettando Ted, Vicky e Joel…»
    «E questo ti impedisce di sederti?»
    Intrappolata nella sua sottile ironia faccio una smorfia e mi siedo sulla sedia alla sua destra.
    Ordino una tazza di latte e cioccolato ed un croissant.
    «Latte e cioccolato? Ma quanti anni hai? Due???»
    «Non bevo caffè: mi fa male…»
    Tutti e tre mi guardano stralunati.
    «Bhè? Che vi guardate?»
    «Che vuol dire che ti fa male il caffè?»
    «Che mi rende iperattiva, ipereccitata ed ipernervosa!»
    «Possiamo tornare all’ipereccitata?» domanda Georg e Bill gli tira un calcio da sotto il tavolo.
    Gustav scuote la testa scoraggiato.
    Ad un certo punto mentre io bevo il mio latte al cioccolato si avvicina un ragazzo con le dreads ai capelli.
    «Ok, - dice senza nemmeno notarmi – ho passato una notte del cazzo e voglio svegliarmi e tirarmi su altrimenti non ci arrivo alla cazzo di sfilata e…»
    Si siede e mi guarda.
    «Ho sbagliato tavolo???»
    «Se cerchi il resto dei Tokio Hotel no.» dico ricordando la descrizione di Vicky dell’altro membro della band.
    Lui si gira e vede Bill accanto a lui che sventola la mano piano.
    «Oh, eccoti! Dicevo...ho bisogno di tirarmi su perciò…»
    «Ehm…Tom? Non si saluta?»
    Tom si volta verso di me «Ciao! – e poi di nuovo verso Bill - …Perciò ho bisogno di tre caffè e due croissant.»
    «Scusalo: – dice Bill sconsolato – è il mio fratello gemello ma a quanto pare non ha imparato come me le buone maniere.»
    «Oh, non farmi la predica!» dice Tom sistemandosi gli occhiali.
    ***

    Comments pliz

     
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  7. lady k
     
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    bellissima! continuala presto!
     
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36 replies since 28/2/2008, 19:44   443 views
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