°Passione°

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  1. Klarey
     
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    _Passione_


    Questo è un lavoro un po’ strano anche per i miei canoni. Vuole essere prima di tutto un encomio a uno dei miei telefilm preferiti –Buffy- che seguivo quand’ero poco più che una bambina. Una puntata, la più bella a mio parere, è stata girata in modo molto diverso dalle altre: il regista ha optato per una voce narrante maschile -quella dell’antagonista della puntata- giocando sul suo ruolo di innamorato/ossessionato davvero molto bene; egli nella puntata compie azioni terribili ma le sue considerazioni iniziali e finali le fa con voce calma e profonda, da uomo innamorato. L’effetto è bellissimo e incredibilmente toccante, abbastanza sensuale, e da molto tempo volevo metterci mano, sia perché mi piacciono le sue frasi che perché mi piace l’argomento generale. Le frasi sono quelle in grassetto e le ho riportate tali e quali, il resto è opera mia e della mia mente malata.
    Vi prego se volete che renda almeno un pochino immaginate le frasi in grassetto narrate da Bill (mi raccomando voce suadente triste…alla geh). Per la cronaca non è il mio stile, ma ho voluto provare.

    La passione.
    Alberga in tutti noi.
    Sopita, in agguato.
    E sebbene indesiderata, inaspettata,
    spalancherà le mascelle
    e griderà.

    Detta legge a tutti noi.
    Ci guida.
    La passione ci governa.
    E noi obbediamo.
    Che altro ci resta?



    Una notte. La luna alta e brillante. Il buio profondo e avvolgente.
    Una festa. Musica a tutto volume. Corpi attorcigliati. Sudati. Stremati.
    Un ragazzo. La voglia. La possibilità.

    Si muovono senza sosta in balia dell’alcol.
    Si divertono.
    Si scoprono.
    E quando lui nota lei e lei nota lui è passione. A nessuno importa chiedersi se è amore. Cos’è l’amore questa notte? È la musica. È un bacio. È il sesso.
    Le sue braccia attorno al collo. Le sue labbra dappertutto. Il suo odore.
    Il ragazzo è preso. Non dall’amore. Non dall’affetto. Non da un pensiero o da un’illusione di perfezione. È semplicemente preso. Rapito. Da lei. Solo per questa notte.
    Si adorano, i loro corpi.
    Si allontanano.
    Pronti a continuare.
    A possedersi.
    A sentire il respiro dell’altro diventare gemito.
    A sentirne i muscoli tesi grazie alle proprie attenzioni.
    Pronti a sentirsi.
    Sono pronti.
    Se ne vanno.

    Si sposta una tenda.
    Un velo leggero, uno dei tanti.
    Impregnato dell’odore di quel locale.
    Impregnato dell’odore di tanti corpi.
    Veli tra corpi sudati.
    Il corpo dietro al velo non è sudato.
    Non è affaticato.
    Dietro a quel velo c’è una persona.
    Guarda coloro che si allontanano.
    Nei suoi occhi malinconia.
    E nel contempo desiderio.
    Brama qualcosa che non può avere.
    E che di certo quella sera non avrà.
    Riflette sulla passione.

    Altra notte. Altra festa.
    Altro locale. Altra ragazza.
    Stesso odore.
    Il giovane non è cambiato.
    Il desiderio è immutato.
    Lei gli serve.
    Perché gli ormoni,
    incessanti,
    lacerano il suo corpo
    e la sua mente.
    Lei è tutto.
    Anche se non è nessuno.
    Non conosce il suo nome.
    Il suo passato.
    Le sue speranze.
    Conosce i suoi occhi.
    Conosce i suoi occhi in quel momento.
    Percepisce ciò che lei vuole.
    Ciò che egli stesso desidera.
    Si allontanano.

    Qualcuno ancora li osserva.
    La stessa bramosia nello sguardo.
    Si inumidisce le labbra.
    La ragione sconfitta.
    Pulsano incessanti i pensieri.
    Il giusto e lo sbagliato.
    Che si dissolvono come nebbia,
    quando sente il suo odore.
    Che come la sua vista, lo infiammano.

    Altra sera.
    Ogni cosa è cambiata.
    Eppure tutto ricorda le precedenti.
    Una nuova passione.
    Quelle vecchie, dimenticate.
    Solo il lieve ricordo di una notte di fuoco.
    Quella attuale, un incendio da vivere.
    Il ragazzo e la nuova ragazza.
    Si allontanano.
    Verso un posto in cui godere,
    di tutta quella loro
    insopportabile
    passione.

    E chi li osserva
    contrae i muscoli
    di tutto il viso.
    Perché ora,
    più che mai,
    vuole.
    Brama.

    Una serata diversa. Nello stile.
    Una serata di maschere.
    Di silenzi.
    Quando ogni cosa è ancora più eccitante.
    Quando non sai davvero nulla di chi hai di fronte.
    Non sai il suo colore di capelli.
    Non sai che lineamenti ha il suo volto.
    Non sai che timbro ha la sua voce.
    Quale sia il suo sesso.
    Hai davanti a te una creatura.
    Una persona.
    Nulla di più ti è dato sapere.

    Il solito ragazzo balla.
    Balla muovendo i suoi lunghi capelli.
    Niente cappellino.
    Niente fascia.
    Niente ampia maglia o ampio pantalone.
    L’abbigliamento delle serate precedenti non c’è.
    L’abbigliamento con cui ha conquistato
    quelle tante ragazze
    non c’è.
    C’è la sua maschera.
    Ma tutti sanno chi c’è sotto.
    I capelli. Troppo facile.

    Una maschera danza con lui.
    Una maschera bellissima.
    Il suo viso non si vede.
    Coperto da quel nero cartoncino.
    I suoi capelli non si vedono.
    Coperti da quei neri veli.
    Del corpo molto poco si intravede.

    La chimica tra di loro è innegabile.
    Inspiegabile.
    Diversa dalle altre?
    Forse.
    Si allontanano.

    Nell’oscurità assoluta si consumano.
    Quando il ragazzo comincia,
    la maschera si volta.
    Verso il muro.
    Il ragazzo continua.
    Si avvicina da dietro e,
    eccitato,
    si libera così,
    tra i gemiti,
    ansimando.
    Davanti a lui
    la maschera
    non fiata.
    Il suo respiro è al massimo.
    Il suo cuore anche.
    È felice.
    Ma non un solo gemito scaturisce dalle sue labbra.
    Prova molto dolore.
    Ma non un solo urlo dalla sua gola.
    Il ragazzo non ne conoscerà mai la voce.

    È veloce questo incontro.
    Senza tocchi.
    Ne baci.
    Ne carezze.

    Sono vestiti,
    quasi completamente.

    Il ragazzo fissa la maschera.
    La maschera è immobile davanti a lui.
    Si è girata.
    Ne percepisce lo sguardo.
    Desidera con tutto se stesso scoprire chi vi è dentro.
    Ma non lo fa.
    Non gli dispiace l’ignoto.
    Resterà un mistero.
    Gli piacciono i misteri.
    Un unico mistero.
    Perché no?
    Si separano.
    Per sempre.
    Non si rivedranno mai più.

    Altra notte. Altra festa.
    Altro locale. Altra ragazza.
    Lui è sempre lo stesso.
    E ogni altra avventura è solo un ricordo.
    Quella maschera?
    Ah, si, una notte di fuoco di tanti anni fa.
    Ma poi è tornata.
    Ad altre feste in maschera.
    Ad altre notti di fuoco.
    Poche.
    Strane.
    Sparse nel tempo.
    Sparse nello spazio.
    Quella maschera sapeva sempre dove trovarlo.
    Ne conosceva gli spostamenti.
    Notti di fuoco in cui non concedeva di più.
    E lui non chiedeva di più.
    Ora ci sono solo lui e quella ragazza.
    Quel momento.
    Si allontanano.

    Qualcuno li osserva.
    ancora
    Nello sguardo bramosia.
    Ancora.
    Qualcosa che vuole.
    Ancora.
    Che riavrà.
    Ancora.
    Anche se è sbagliato.
    Ancora.
    Anche se è immorale.
    Ancora.
    Fino alla fine dei suoi giorni.
    Una passione che non può spegnere.
    Una passione immortale.
    Che si infiamma di notte.
    Nella notte di ogni suo giorno.
    Li vede allontanarsi…
    …ancora.


    La passione può ferire profondamente.

    Se potessimo vivere senza,
    conosceremmo certamente la pace.
    Ma saremmo esseri vuoti.
    Stanze vuote,
    buie ed inutili.

    Senza passione,
    saremmo come morti.























     
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  2. Kate ~
     
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    Klarey, ti faccio i miei complimenti!!!!!!!!!

    Bellissima la ff, bellissimo lo stile narrativo, bellissime le parole!!!!

    Brava, davvero!!!!!^^
     
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  3. LuLu'93
     
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    complimenti!!!!!!!è bellissima questa one-shot!!!!
     
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2 replies since 9/3/2008, 20:55   155 views
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