la Biografia dei Tokio Hotel in libreria

esce il 16 aprile

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  1. elekna
     
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    Tokio Hotel, dal 16 aprile in libreria la biografia
    di Bill Kaulitz e della band tedesca

    ROMA (3 aprile) - "C’era una volta una band di ragazzi: l’inizio. Bill e Tom erano scioccati! Avevano sempre vissuto a Magdeburgo e lì avevano cominciato a fare musica. Bill aveva cominciato a scrivere canzoni mentre Tom strimpellava le prime note sulla sua chitarra. E i due piccoli talenti potevano già vantarsi di essersi esibiti davanti a un pubblico. Anche se avevano solo otto anni." Inizia così la biografia dei quattro ragazzi che fanno impazzire migliaia di giovanissimi. Bill Kaulitz e la sua prima volta sul palco. Tom, insieme a lui e un sogno da realizzare: diventare una band che fa sognare. Il sogno si è realizzato. Tom, Bill, Gustav e Georg diventano i Tokio Hotel. Sold-out nei palazzetti dove si esibiscono, migliaia di fans in tutto il mondo sull'onda delle note struggenti delle loro canzoni. Finalmente la storia dei Tokio Hotel trascritta bianco su nero in una biografia inedita che svela i più profondi segreti dei Tokio Hotel. "Michael Fuchs-Gamböck, Thorsten Schatz, Tokio Hotel" (11,90 euro, Fanucci), 240 pagine di dichiarazioni e indiscrezioni. Otto le pagine con le foto degli artisti, più un poster a colori di grandi dimensioni per il volume della collana "Teens Varia" che uscirà nelle librerie il 16 aprile.

    Gli inizi. Il trasferimento con mamma Simone e il patrigno Trümper in un paesino. Ecco un'anticipazione del libro: "I gemelli Kaulitz si trasferirono, insieme alla madre Simone e al loro patrigno Gordon Trümper, da Magdeburgo, città di duecentotrentamila abitanti, nel piccolo paesino di Loitsche, di sole ottocentocinquanta anime; per i gemelli non fu per niente divertente".

    I Tokio Hotel hanno venduto più di tre milioni di album e dvd nella sola Germania, diventando la band di maggior successo nel paese e vincendo premi e dischi d'oro e platino. I due album dei TH – Schrei (Urlo) e Zimmer 483 (Stanza 483) pubblicato di recente, sono balzati al primo posto nelle classifiche e così anche i quattro singoli. Tra i riconoscimenti ottenuti World Music Awards, l'Eins Uve Krone Awards, l'European Borders Breaker Awards, l'Echo Awards, e il premio come Migliore Video per Der Letzte Tag.

    Recentemente i fans dei Tokio Hotel hanno gridato il loro affetto per il cantante Bill Kaulitz operato alle corde vocali per una cisti. Operazione che ha costretto la band tedesca ad annulare molte date. Tra queste anche quelle italiane di Bologna, Torino e Roma.


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    In anteprima un estratto del libro


    ROMA (3 aprile) - Dagli esordi fino al successo mondiale. La biografia di Bill Kaulitz e Tom nel libro "Michael Fuchs-Gamböck, Thorsten Schatz, Tokio Hotel". Ecco un estratto del libro:

    "Bill e Tom erano scioccati! Avevano sempre vissuto a Magdeburgo e lì avevano cominciato a fare musica. Bill aveva cominciato a scrivere canzoni mentre Tom strimpellava le prime note sulla sua chitarra. E i due piccoli talenti potevano già vantarsi di essersi esibiti davanti a un pubblico. Anche se avevano solo otto anni.

    Ma poi i gemelli Kaulitz si trasferirono, insieme alla madre Simone e al loro patrigno Gordon Trümper, da Magdeburgo, città di duecentotrentamila abitanti, nel piccolo paesino di Loitsche, di sole ottocentocinquanta anime; per i gemelli non fu per niente divertente. A complicare la situazione c’era anche il fatto che non vivevano neanche nel centro del paesino, dove almeno c’era un minimo di vita. In un’intervista per il primo dvd dei Tokio Hotel, Leb die Sekunde, Bill racconta che la sua famiglia viveva in una delle tre case appena fuori Loitsche, in un punto da dove non si vedeva altro che monti e campi. Tom aggiunge che non vedeva mai nessuno, che aveva cominciato a odiare la natura, e che non voleva continuare a vivere lì.

    Per ragazzi come i gemelli Kaulitz, abituati al trambusto della città, un posto del genere appariva estremamente noioso, anche e soprattutto perché i due non intravedevano alcuna possibilità di suonare le loro canzoni al di fuori delle quattro mura domestiche. Non avrebbero potuto esibirsi in concerti come avevano già fatto in precedenza. C’era qualcosa che proprio non andava in Loitsche rispetto alla città da dove erano venuti; e pensare che le due località distano tra loro appena quindici chilometri.

    Magdeburgo offre chiaramente molto di più rispetto a Loitsche, anche se la maggioranza dei giovani non ritiene neanche Magdeburgo il massimo della vita. Berlino (un sogno per tanti ragazzi), dista centocinquanta chilometri dalla capitale del Sachen-Anhalt, ma i febbrili stimoli della fervente capitale tedesca non sono così forti da quelle parti. Le offerte per il tempo libero per i giovani sono quasi nulle. In un’intervista per il numero speciale della rivista BRAVO, interamente dedicato ai Tokio Hotel, Tom sentenziava: ‘È una rottura infinita’.

    Non migliore è la situazione della scena musicale, soprattutto per le band emergenti che vogliono esibirsi nella zona. C’è solo un luogo dove confluiscono tutti gli amanti della musica, di gran lunga la migliore possibilità per sentire concerti live: la Discothek Factory. Il problema è che per entrare bisogna pagare un biglietto abbastanza salato e i proprietari non lasciano facilmente esibire band esordienti, perché economicamente non ne vale la pena. La vera unica possibilità per i nuovi gruppi è esibirsi nei centri giovanili oppure nei concorsi scolastici che saltuariamente si tengono nella regione.

    Fu proprio questa la via che scelsero i gemelli! Volevano assolutamente esibirsi dal vivo, e non c’era modo di impedirglielo. Si allenarono intensamente: Tom si esercitava con la chitarra elettrica, Bill cantava i suoi testi e si dedicava anche alla tastiera, strumento che in seguito abbandonò.

    I due minirocker composero un paio di canzoni e poi via, cominciarono a esibirsi. Al settimanale Der Spiegel Bill racconta entusiasta: ‘Avevamo sognato da molto tempo di diventare famosi e tutte le occasioni erano buone per suonare. Da quando avevamo nove anni, io e il mio gemello Tom ci esibivamo alle feste di paese, nei concorsi, e anche nei piccoli club che facevano serate a palco aperto. All’epoca, io non sapevo suonare nessuno strumento e neppure leggere le note, per questo usavamo tastiere e batteria registrate. Una cosa del genere andava bene per le competizioni scolastiche. Spedivamo le nostre demo praticamente a chiunque e obbligavamo i nostri genitori ad accompagnarci ogni fine settimana da qualche parte, naturalmente per suonare!’

    Uno di questi happening fu il talent show di Wolmistadt, una cittadina a sud di Loitsche. Un altro si tenne al Gröninger Bad. Lì vi era annualmente un concorso per band emergenti. Come al solito, Tom suonava la chitarra e Bill cantava, mentre una beat box cadenzava il ritmo in sottofondo.

    Durante la manifestazione i gemelli notarono un bassista quattordicenne, Georg Listing, e un batterista di nome Gustav Schäfer di soli dodici anni. I due si erano conosciuti a scuola di musica ed erano diventati amici. Gustav descrive così l’incontro in una intervista e-mail con gli autori di questo libro: ‘Tom e Bill erano alla chitarra e al microfono, mentre il resto del sound proveniva da un computer. Io e Georg ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti: dobbiamo fare qualcosa per aiutarli’. Lo stesso Georg ricorda l’episodio ridendo: ‘La batteria campionata? Faceva proprio schifo’.

    Gustav e Georg erano d’accordo: i gemelli erano veramente bravi ma avevano bisogno di qualcuno che desse loro il ritmo. L’idea era quella di una formazione rock classica: basso, batteria, chitarra e canto.

    Gustav e Georg parlarono con i gemelli subito dopo lo show, i quattro si capirono al volo e decisero di suonare insieme. Quando notarono che l’intesa cresceva, cominciarono a buttar giù le prime canzoni, con Bill che scriveva i testi in inglese, ma soprattutto in tedesco.

    In poco tempo ‘i fantastici quattro’ capirono di essere diventati una band, e a quel punto avevano bisogno di un nome. In un’intervista a Top of the Pops, Bill disse che non aveva mai pensato a un nome: ‘Non avevamo alcuna idea. Era già una figata suonare e scrivere i testi. Il nome della band in quel momento non era importante e nemmeno avevamo voglia di pensarci troppo. In effetti abbiamo scelto il primo che ci è venuto in mente’.

    Il nome che Bill, Tom, Gustav e Georg diedero alla band nel 2001 era Devilish, che suonava come qualcosa di oscuro e diabolico. Ma anche questo primo nome, scelto così per caso, rivelava le loro intenzioni: essere diversi dagli altri, ribelli, scalmanati e dannatamente bravi".


    preso da QUI
     
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  2. Kate ~
     
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    Perchè non la posso scrivere io la loro biografia?!
     
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1 replies since 3/4/2008, 19:31   385 views
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