Light me up - LollyTH

Prima classificata al contest "Continua la FF"

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  1. LollyTH
     
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    Eccomi, ho cominciato in ritardo a scrivere perchè ero impegnata con delle altre ff...e lo sono tutt'ora, sto scrivendo con una lentezza esasperante....spero solo di finirla in tempo....


    » Light Me Up «

    1 capitolo ( lo conoscete ma lo metto lo stesso xD)

    Il cielo era limpido quella mattina, solo una nuvola, bianca, soffice, vagava leggera tra l’azzurro più profondo.
    I raggi del sole illuminavano quel viso dai dolci lineamenti.
    I suoi occhi di un verde intenso, con qualche sfumatura azzurra, erano contornati da un leggero trucco che risaltava sulla sua carnagione chiara, mentre i capelli neri, lisci e lunghi, che le cadevano dolcemente sulle spalle, contribuivano a fare di lei una bellezza quasi rara. Il suo viso non mostrava alcun segno della notte prima, passata in bianco a lavorare, era semplicemente perfetta.
    Era seduta in fondo all’aula, accanto alla finestra, le gambe accavallate, e guardava annoiata fuori dalla finestra. Non che lo spettacolo fosse interessante, i soliti automobilisti in coda per tornare a casa all’ora di punta; semplicemente non aveva nulla di meglio da fare.
    La città continuava tranquilla la sua solita vita mentre lei era lì, lì ad aspettare il professore, che sembrava essersi dimenticato di loro e della lezione che avrebbe dovuto tenere.
    La ragazza diresse svogliatamente il suo sguardo all’interno dell’aula ed osservò i suoi compagni: un gruppo di ragazze chiacchierava allegro, facendo un gran rumore, altri ascoltavano la musica dal loro mp3 o leggevano qualche libro.
    La ragazza, Emma, prese dalla sua borsa bianca con i manici intrecciati, una rivista, girava lentamente le pagine soffermandosi attentamente su ogni modella analizzandone le pose e gli abiti. Rimase particolarmente affascinata da un lungo abito nero senza spalline, leggermente arricciato sul petto, che cadeva dolcemente sui fianchi della modella.
    “Si, è molto elegante, si, è decisamente adatto a me!”
    Rimase ad osservarlo per qualche minuto ancora e poi riprese a sfogliare la rivista di moda per poi chiuderla di colpo sbuffando.
    Indossò la giacca e prese la borsa e si alzò per andarsene.
    I ragazzi si voltarono a guardare le gambe snelle e slanciate della ragazza avvolte in jeans stretti, sui quali cadeva un maglione bianco stretto poco più in giù da una cintura marrone. In quel momento il volto di Emma si illuminò, le piaceva essere osservata, le piaceva far girare le persone per strada, era orgogliosa del suo corpo, era orgogliosa di sé.
    Raggiunse l’auto, vi salì ed accese la radio imprecando: quello stupido professore le aveva fatto perdere un’ora preziosa del suo tempo, che avrebbe potuto utilizzare per prepararsi al servizio fotografico di quel pomeriggio.
    Il traffico era ancora intenso e più volte fu costretta a fermarsi davanti ad un semaforo rosso per colpa di una smart guidata da un vecchietto con gli occhiali.
    La rabbia le stava salendo alla testa quando finalmente l’anziano svoltò in una strada secondaria e lei poté accelerare.
    In quel momento squillò il suo cellulare e volse lo sguardo verso il sedile del passeggero e tutto accadde in una frazione di secondo: davanti a lei, sulle strisce pedonali, apparve una ragazza, Emma inchiodò e rimase sconvolta.
    Scese di corsa dalla macchina per vedere se la ragazza si era fatta male e le lacrime che le rigavano il volto la fecero preoccupare.
    “Ehi, tutto a posto?!”
    Ma la ragazzina sembrava diventata capace solo di piangere.
    “Ehi?!” Emma la scosse leggermente e la giovane la guardò negli occhi.
    “No!!!- disse tra le lacrime- non va bene! Lui...Lui...”
    Emma tirò un sospiro di sollievo, non si era fatta male, piangeva per uno stupido ragazzo, poi il suo sguardo cadde sul giornalino accanto ai suoi piedi e quello che vide la mandò su tutte le furie.
    Sulle pagine patinate della rivista, un bel ragazzetto la baciava appassionatamente, stringendole la vita con un braccio.
    Aiutò la ragazza ad alzarsi e afferrò infuriata il cellulare.
    “Che cazzo significa quella foto?! Ma siamo pazzi?! Non mi sono mai avvicinata a quel... quel ragazzino dei Tokio Hotel, figuriamoci se avrei potuto baciarlo?! No che non capisco!!! Si va bene! Ci vediamo lì, dobbiamo chiarire questa faccenda!”
    Chiuse la chiamata e risalì in macchina.
    Sfrecciando velocemente fra il traffico, Emma si domandava fino a che punto la sua carriera ma, soprattutto, la sua vita privata sarebbero state compromesse da quella scriteriata e falsa notizia.
    Per una sorta di beffa del destino, dalla radio si udirono le prime note dell’ultimo successo dei Tokio Hotel ed Emma, con un rapido gesto della mano, la spense, indispettita.


    2 capitolo ( e qui comincio a lavorare)

    La sua piccola macchina dorata parcheggiò sgommando davanti alla grande villa che si ergeva al centro di un grande giardino...Scese sbattendo la portiera oltrepassando il vialetto...suonò al campanello impaziente. Appena il portone si aprì, si tolse il giubbotto in tutta fretta, e insieme alla borsa lo gettò praticamente addosso a Margareth, la governante, ormai abituata all'atteggiamento menefreghista della ragazza.
    - Dov'è mio padre?-disse la ragazza con il suo tono fermo ma che fa raggelare.
    -Nello studio signorina Emma....-provò ad accennare la piccola donnina dai capelli bianchi, da dietro il giubbotto che teneva fra le braccia. Sia apprestò a portarlo nella camera della ragazza, nel mentre che lei si dirigeva a passi veloci al piano di sopra, facendo riecheggiare il suono dei suoi tacchi per la grande villa.
    Aprì la porta dello studio del padre, che stava tranquillamente fumando un sigaro seduto dietro la grande scrivania.
    -Oh ciao Emma...
    -"Oh ciao" un corno!!! Papà, cosa significa questo???
    Si avvicinò a passo veloce posando la foto sotto lo sguardo di suo padre, nonché suo organizzatore di sfilate, servizi fotografici, feste V.I.P....insomma, una sorta di manager:-E' un altro dei tuoi modi per cercare a tutti i costi di farmi diventare famosa??-la ragazza incrociò le braccia sul petto magro...i suoi occhi chiari erano velati di rabbia, cercavano una risposta a quel quesito...
    Il padre con tutta la calma possibile esaminò accuratamente la foto...sua figlia avvinghiata a un ragazzo vestito con abiti smisuratamente larghi per il suo corpo visibilmente magro...le mani che tenevano saldamente la vita sexy e minuta della ragazza, le labbra che si cercavano, gli occhi chiusi a quella piacevole sensazioni...il viso del ragazzo nascosto dalla visierina del cappellino che sembra voler controllare quei capelli biondi organizzati in una bizzarra acconciatura.
    L'uomo distolse lo sguardo dalla pagina lucida che ritraeva sua figlia e quel ragazzo mai visto:-Era di questo che mi parlavi al telefono? Come ti ho già detto, io non ne so nulla figlia mia...stavolta non è opera mia.
    Fece uscire piano dalla bocca qualche boccata di fumo grigiastro, nel mentre che la ragazza cominciava a perdere la sua calma e anche la sua perenne compostezza:-Ormai non so più se crederti...quante volte hai permesso ai fotografi di fare fotomontaggi di me con persone famose, quante volte mi hai fatto incontrare persone famose " per caso" aspettando che un paparazzo in agguato scattasse una foto per poterla pubblicare sulla prima pagina di un giornale?
    -Ma tieni conto che non ti ho mai detto bugie...se fossi stato io te l'avrei detto, stavolta non centro nulla!
    La ragazza riprese a respirare regolarmente:-Ok...ok....se sai qualcosa, qualsiasi cosa su questa storia, avvisami subito.
    La ragazza si diresse verso la sua camera...o meglio, una delle sue camere. In quella grande villa c'erano solo lei e suo padre. E lei occupava varie camere, ognuna con una funzione diversa.
    Quella era la camera dei cosmetici, creme e compagnia bella, con un piccolo bagno annesso. Aveva bisogno di sciacquarsi il viso. Il suo lieve trucco di disciolse a contatto con l'acqua fresca, così come i suoi nervi. Sembrò rilassarsi per un attimo...cosa ci faceva tra le braccia di quel ragazzo? Si asciugò distrattamente andando a recuperare quella rivista poggiata un attimo sulla sedia...la aprì cercando il servizio.
    "Ci è giunta in redazione questa misteriosa foto!! Tom Kaulitz, 18 anni, avvinghiato a una bella moretta dopo il party dei Comet 2008!! Grupie occasionarla come sempre o...ragazza importante? Non siamo riusciti a risalire al nome della fortunata. Dopotutto, da Tom Kaulitz c'era da aspettarselo....."
    L'articolo continuava, ma a Emma bastava già quello che aveva letto. I Comet...:-Oh cazzo...oddio oddio oddio....
    Si erano svolti un mese prima, come poteva aver collegato??? Non le era nemmeno passato per la testa, anche perché non si ricordava per niente di aver mai incontrato da vicino uno di quei musicisti...che poi, quel Kaulitz, cosa faceva esattamente nel gruppo? Realizzò che non l'aveva mai saputo. Il mondo della musica era l'ultimo dei suoi pensieri...lei amava se stessa, amava le sue foto, le feste...c'era qualcos'altro? Per lei no....esisteva solo lei stessa e ciò che la riguardava...niente amici, niente grandi storie d'amore...come può averli una ragazza che pensa solo a se?
    Rimuoveva tutto ciò che interessava...e la festa dei Comet era stata un'occasione non importante. Il padre le aveva procurato dei pass ed era andata giusto perché non aveva nulla da fare...si era ubriacata come non mai, e i ricordi ne erano andati a quel paese...scosse la testa andando a cercare una borsa...doveva essere nello studio fotografico per il book entro un'ora.


    continua!!!
     
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    Brava!
    Mi piace molto!
    Complimenti!!!
    Molto originale, accattivante, forse ci sono un po' troppi puntini di sospensione, ma per il resto è scritta molto bene!

    Continua presto^^
     
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  3. Kate ~
     
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    L'inizio promette più che bene!

    Adesso, non ci resta che aspettare i prossimi capitoli!! Complimenti!!
     
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  4. LollyTH
     
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    grazie mille!! Posto il terzo capitolo

    3 capitolo



    Arrivò con mezz’ora di ritardo, entrando nello studio fotografico sbattendo i tacchi. Era un po’ il suo biglietto da visita…non era un semplice rumore di tacchi; era il suo… sembrava volesse urlare “eccomi, sono arrivata”. Tutti si giravano al suo passaggio, chi per adorarla, chi per criticarla, invidiarla, desiderarla. Ma la notavano, e questo per Emma era importante. Che fosse in bene, o in male.
    Poggiò la borsa di peso su una sedia vicino a quella in cui si doveva sedere per essere truccata.
    Viky, la sua truccatrice personale le sorrise:-Siamo più nervosi del solito oggi eh?
    -Guarda lasciamo perdere….senti ti ricordi chi era con me alla festa dei Comet?-chiese mentre Viky già le passava una leggera matita negli occhi.
    Viky si fermò appena, con voce flebile disse:-I..io…
    Tipico di Emma. Si scordava di tutto, meno che di se stessa….
    -Ah già…è vero!!!-Emma si sbatté una mano sulla fronte incurante di disturbare il lavoro della ragazza, ma soprattutto incurante dei suoi sentimenti. Viky soffriva del fatto di non essere considerata, ma lasciava correre la cosa…
    -E cosa ho fatto durante la festa, tu te lo ricordi?-chiese poi mentre Viky le passava un phard leggermente glitterato sul viso.
    La truccatrice si passò una mano fra i lunghi capelli biondi, i suoi occhi castani ridotti a una fessura per cercare di ricordare l’andamento della serata.
    -Ehm…hai voluto provare tutti i drink che avevano il colore di qualsiasi sfumatura di rosa, poi ti sei buttata tra le braccia di vari ragazzi.
    Emma si precipitò sulla borsa andando a recuperare l’articolo, mostrandolo alla bionda:-Anche questo??
    Viky fece una faccia dubbiosa:-Mmm non ricordo…può essere…facevo fatica a starti dietro!!
    Emma si accasciò sulla sedia. Non era tanto quello che le dava fastidio, ma anche il fatto che suo padre avesse ragione. Odiava avere torto!!
    Si alzò di scatto andando alla stanza accanto per cominciare a scattare le foto. Josh, il fotografo la fece posizionare di spalle al pannello, l’aria di un ventilatore la colpiva dolcemente facendo si che i suoi capelli fossero portati all’indietro delicatamente, dando un effetto morbido alla sua chioma scura. Ma non riusciva a concentrarsi. Dopo vari scatti sbuffò incrociando le braccia e rivolgendosi a Josh disse:-Tu conosci i Tokio Hotel?
    Il fotografo non era sorpreso dal repentino cambiamento di posa da parte della ragazza. In quel posto comandava lei, non lui di certo. Ovunque andasse Emma comandava.
    -Bè…s..si, ho fatto anche qualche servizio fotografico.
    -Ok…dammi un loro recapito, qualcosa per rintracciali o per trovare il loro manager…
    -Non posso, sono informazioni private!!!-ma le parole del fotografo furono spente dallo sguardo della ragazza.

    Poco dopo, gli stessi tacchi che prima avevano fatto intimorire un intero studio fotografico, risuonavano all’interno di un edificio che portava sulla facciata la scritta “Universal”. E quel rumore era seguito da quello delle scarpe da tennis di una ragazza che faceva fatica a starle dietro:-Mi spieghi perché hai fatto venire anche me?
    -Tanto perché non mi andava di venire da sola.!
    -Ah, mi sembra una giusta spiegazione- Viky soffiò via un ciuffo di capelli biondi da davanti il suo viso.
    Emma camminava talmente veloce da non accorgersi di un ragazzo che si muoveva distratto nella direzione opposta alla sua muovendo una bacchetta fra le mani. Quando si urtarono con una spallata, perse la pazienza:-E stai attento no!!!!
    Il ragazzo sollevò lo sguardo su quegli occhi verdi...li guardò per un attimo e poi fece spallucce:-Scusa....-vide dietro una ragazza trafelata che gli sorrideva, quasi volesse scusarsi del comportamento dell'amica. Le due fecero qualche passo avanti, ma lui improvvisamente si fermò piazzandosi davanti a loro:-Scusate ma dove state andando? Non potete stare qui..credo.
    Emma non si fermò nemmeno a guardarlo, Viky educatamente rispose:-Ehm stiamo cercando l'ufficio di David Jost.sai la mia amica vorrebbe parlare con un componente della band di cui è manager.
    Il ragazzo rise passandosi una mano fra i capelli corti e biondi:-Ehm ok....ehi scusa, tu con i tacchi-si rivolse a voce alta a Emma che si girò scocciata-vi porto io da David.
    Il viso severo della ragazza si illuminò appena e fece un debole sorriso obbligato al ragazzo:-Oh bene, tu lavori qui?
    -Più o meno...-disse la frase accompagnandola con il consueto gesto della mano. Fece cenno alle due di seguirlo, le portò alcuni piani più su, per i corridoi grigi, arrivando a una porta che stava infondo all'andito.
    Il ragazzo stava per posare una mano sulla maniglia, solo all'ultimo si girò verso la modella, chiedendole:-Non ti ricordi proprio di me vero?
    Lei lo guardò storto come se lo giudicasse pazzo....lui allora lasciò perdere e aprì la porta.
    -David hai visite!!- annunciò con voce spenta.
    -Chi è Gustav?- Chiese una voce dalla stanza.
    Viky memorizzò subito il nome del ragazzo...e in un qualche modo pensò che aveva a che fare con quell'ambiente molto da vicino. Gustav aprì la porta, e le due ragazze entrarono nella stanza.
    Emma si avvicinò alla scrivania porgendo la mano:-Buona sera sig.Jost. Mi chiamo Emma Mayer, sono venuta a parlare di un equivoco, una cosa veramente orribile.
    Il manager intanto si era alzato per stringere la mano di quella ragazza tanto diretta:-Ah si? Di cosa si tratta?
    La ragazza gli porse la rivista che cominciava a risultare vecchia e stropicciata:-Lui, Tom Kaulitz, è un orribile sbaglio.
    -E perché sarei uno sbaglio? Che ho fatto stavolta!!??!!-una voce profonda si materializzò alle loro spalle, alla porta, accompagnata dalla figura che compariva in quello stesso giornale.


    continua!!
     
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    -E perchè sarei uno sbaglio? Che ho fatto stavolta!!??-

    Ah sapessi! XD

    bel capitolo!
    Complimenti!
     
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  6. LollyTH
     
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    Grazie^^

    4 capitolo



    Tom Kaulitz avanzò nella stanza, un fumo biancastro usciva strafottente dalle sue labbra carnose, mentre due dita ruvide tenevano una sigaretta in bilico.
    -Tom sai bene che qui non puoi fumare…-lo rimproverò arrendevole il suo manager, probabilmente stanco di ripetere sempre le stesse cose.
    Il chitarrista per tutta risposta buttò la sigaretta rimanente a terra schiacciandola con la Nike.
    -Bè certo, sporcami pure l’ufficio.
    Il rasta si avvicinò ancora di più per niente toccato:-Dai Davi non te ne va bene una, rilassati poco poco…-si voltò verso le due ragazze, uno sguardo più prepotente percorse le curve perfette di Emma:-Ciao.. -pronunciò lui, più al corpo che alla ragazza in sé.
    David si rivolse alla ragazza:-Bene signorina, dato che qui abbiamo anche Tom, mi vuole dire che guaio ha fatto e perché è venuta qui da me?
    Il ragazzo per un attimo impallidì, e sbarrando gli occhi chiese, notando anche la presenza di Viky:-Non è che ho messo incinta una di voi?
    Un sonoro:-NO!-uscì da entrambe le bocche delle ragazze, e lui sembrò più tranquillo e rilassato. Si avvicinò alla libreria cominciando a giocare con una palla di vetro, facendo l’occhiolino a Gustav, che incuriosito da tutta quella situazione proprio non se la sentiva di andarsene.
    -Sono stata ingiustamente immortalata con…questo…-disse facendo un gesto di sufficienza verso il ragazzo che tentava di tenere la palla di vetro in equilibrio su un occhio-durante la festa dei Comet. Vede??-un piccolo dito pallido indicava ancora la foto del giornale consunto…l’unghia perfettamente curata e glitterata con brillantini azzurri cadeva proprio sulle labbra che si congiungevano.
    -Mmm.- David pensava portandosi una mano sotto il mento- be’ ancora non capisco perché si trovi qui, signorina. Dopotutto se è stata immortalata che vuole farci! Non capisco cosa vuole da me.
    Emma si spostò alcuni capelli dal viso, e continuò con tono più pacato possibile:-Vorrei che facesse smentire questa notizia, il più presto possibile.
    -Ahaha questo non è possibile.. la foto parla chiaro, se lei poi non si ricorda non è affare della stampa…e io sono solo un manager di una band, non sono nessuno per poter ritirare questa notizia.
    Emma cominciava a scaldarsi:-Non voglio che la gente pensi che sto con un idiota con i capelli da pazzo!
    La voce di Gustav spuntò fuori dal nulla:-Se posso permettermi, quell’articolo è abbastanza vecchio e non ha riscosso molto successo da quel che mi ricordo. Ormai nessuno ci bada più!
    Ma per la modella quello era davvero inconcepibile. Tutti l’avranno notata, invidiata, avranno pensato quanto era bella con il suo vestitino bianco e i capelli neri che si adagiavano morbidi sulle spalle nude. Amava immaginare quelle ragazzine piangenti come quella che teneva il giornale, invidiose della sua bellezza, di quel bacio rubato alla loro star del cuore…e allo stesso modo voleva farsi notare smentendo tutto, tornando alla ribalta come colei che non ha bisogno di un ragazzo famoso per essere completa, lei semplicemente perfetta così. Non diede peso alle parole del biondino, e porse un foglietto al manager:-Veda cosa può fare, quando avrà risolto mi chiami, grazie.
    E detto questo girò i tacchi senza salutare, Viky la seguì e si voltò appena prima di uscire:-Arrivederci sig.Jost…ciao ragazzi!-si rivolse anche agli altri due. Gustav rispose con un sorriso, Tom riposò la sfera di vetro, e si guardò intorno spaesato come se fosse atterrato in quell'attimo in quel posto chiamato "pianeta terra"
    -Pff...ragazzine- mormorò il manager lasciando cadere il foglietto con non curanza. Tom lo prese interessato, ricordando quegli occhi verdi...poi il suo ricordo scese sulle curve perfette...:-Questo lo prendo io!-disse sventolando il foglietto sotto il naso del manager, e uscì fiero della sua conquista.
    Gustav lo seguì:-Ehi Tom...ma proprio non ti ricordi di quella ragazza?
    Il batterista lo guardava con i suoi grandi occhi aspettando una risposta.
    -Io no...ma qualcosa mi dice che tu te ne ricordi eh?
    Il ragazzo fece spallucce:-Quella notte avete bevuto tanto. Tu ad un tratto ti sei allontanato e...bè...-prese il cellulare lasciando in sospeso il suo racconto, Tom stava per chiedergli di continuare quando si diresse verso di loro Bill, con un sorrisetto beffardo:-Ah ecco tornate dritti dritti dall'ufficio di David! Vi ha strigliato per bene eh? Che avete fatto...Tomi da te me l'aspettavo, ma da te Gugu proprio no!!
    -Ma stai zitto quale strigliata!-lo sgridò Gustav indignato-e poi devo ricordarti che sei sempre TU il viziato che subisce sempre le sgridate.
    -C'era una ragazza che voleva togliere da un giornale un articolo dove io e lei ci baciavamo-disse Tom ripiegando il numero di telefono e mettendolo nella tasca.
    -No!-esclamò Bill sconcertato e sarcastico. Sarcasmo non afferrato dal fratello.
    -Già, è quello che dico anche io! Tutte vorrebbero essere immortalate mentre vengono baciate dal "dio". Lei voleva nascondere quel momento magico!
    Gustav rise:-Credo che Bill intendesse dire che non è una novità il fatto che baci una qualsiasi ragazza!
    -Ma come ben sapete io non mi limito ai baci...è ora di vedere come se la cava la ragazza!- e con un cenno della testa lasciò gli altri due da soli.
    Gustav abbassò la testa pensieroso"Non voglio che lei soffra..."


    continua!!!
     
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    Mmm... qui c'è qualcosa che non mi convince!
    Gus che succede?


    Posta presto per favore che questa FF mi sta prendendo molto!
    Sei stata molto brava a svilupparla!
    Complimenti^^
     
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  8. Kate ~
     
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    Gus???

    Lolly, ci stai facendo incuriosire!!!

    Comunque, hai dato un gran bel tocco a questa storia, complimenti! Mi piace il modo in cui descrivi Emma, così altezzosa, così bella e consapevole di esserlo... ma credo che abbia i suoi punti deboli!

    Continua presto!!!
     
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  9. LollyTH
     
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    Grazie mille *__* posto anche il prossimo...sto scrivendo molto velocemente dato che il concorso scade lunedì!

    5 capitolo



    Il bagno rosa era invaso dal vapore emanato dalla doccia appena chiusa. Emma sarebbe rimasta volentieri un'altro po’ sotto il getto caldo che le massaggiava la schiena e la testa, tra il profumo del bagnoschiuma morbido e lo shampoo...ma il suo cellulare aveva cominciato a squillare, e pensando che fosse qualche risposta alla sua domanda per servizi fotografici nuovi, era uscita in tutta fretta, solo un piccolo asciugamano bianco a coprirle il corpo. Prese con due dita bagnate il telefono e rispose senza guardare il numero.
    -Si?
    -Ciao piccola.- la voce all'altro capo era profonda e sicura si se.
    -Mm, si, ciao. E tu sei....?-chiese lei un po’ irritata mentre si passava l'asciugamano sul corpo
    -Il tuo sogno proibito!
    -Ah sei la porsche con la mia foto dipinta sulla portiera?
    Tom rimase spiazzato dalla risposta, cerco di riprendersi subito:-Dai, lo so che non volevi togliere quella foto dal giornale. Volevi solo conoscermi di persona, per questo sei venuta alla Universal...non essere timida! Che fai di bello?
    -Ho appena finito di farmi la doccia...-rispose lei scuotendo la testa. "Piccolo ragazzino insulso! Come si permette di intromettersi nei miei affari!" Pensò spazientita, ma allo stesso tempo lusingata.
    -Peccato, potevo essere lì con te a farti compagnia.
    -Si carino...sogna!
    -Ehm senti...il motivo per cui ti ho chiamato è che David forse sa come risolvere la situazione della foto, vorrebbe cenare con te e noi.
    -Voi chi?-chiese lei mentre esaminava attentamente la sua immagine riflessa nello specchio.
    -Noi Tokio Hotel! Manderemo una limousine a prenderti!
    La ragazza sorrise compiaciuta per aver ottenuto quello che voleva:-E a che ora dovrebbe passare? Sai, non c'era bisogno che me la fornissi, ho la mia.
    -Si ma tu sei nostra ospite...comunque alle 9. A stasera bella.
    -Ma almeno sai come mi chiamo?
    -Certo...Emma!-disse lui rileggendo il nome sul bigliettino, che si era completamente dimenticato.
    -Mm...va bene. A dopo. Ma quanti è che siete nel gruppo?
    -Quattro.. siamo quattro. Non ci conosci? siamo famosissimi!!
    -Conosco me stessa e questo basta.
    “Tu tu tu”...Tom si ritrovò ad ascoltare il segnale acustico del telefono.
    Premette in tasto rosso del cellulare, e si spaventò ritrovando Gustav a due centimetri dal suo viso:-SEI UN ESSERE ABOMINEVOLE!!!
    Quel suo improvviso scatto d'ira fece voltare Georg che stava mangiando tranquillamente e Bill che guardava la tv. Erano sul tour bus, e Gustav aveva smesso di isolarsi per un attimo come faceva solitamente per sgridare l'amico.
    -Ehi ma che ho fatto stavolta? E' un crimine invitare una ragazza a uscire?
    Gustav scosse la testa mentre gli altri due ascoltavano il discorso interessati:-No, non l'hai invitata, l'hai imbrogliata. Sei così poco sicuro di te che non hai avuto le palle per poter sopportare un rifiuto.
    Tom lo guardò aggrottando la fronte, un po’ arrabbiato:-Ora sei ingiusto. Mi spieghi che problema hai eh? Guguccio si è innamorato della ragazzina che non lo caga?
    Gustav assunse uno sguardo spento, triste, deluso:-Vaffanculo Tom.
    E a passi svelti si diresse verso il piano superiore, la zona notte. Georg si alzò di scatto, pronto ad andare da lui. Poco prima di salire le scalette però si girò da Tom:-Stavolta hai esagerato...
    E lo lasciò così, a toccarsi imbarazzato la nuca mentre abbassava la testa. Cercò aiuto nel fratello:-Non volevo offenderlo.
    Bill lo guardò apprensivo:-Tomi a volte faresti meglio a contare fino a dieci prima di parlare.
    Lui annuì andando a giocare alla play per distrarsi. Non sarebbe andato da Gustav a chiedergli scusa, era troppo orgoglioso. Avrebbe lasciato che le cose si sarebbero risolte naturalmente, come sempre. Poi sorrise. Avrebbe passato una bellissima serata con una ragazza stupenda...il modo per distrarsi l'avrebbe avuto da lì a qualche ora.

    continua!!!
     
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    Bella, complimenti!
    Gus!!!! Povero Gus...vieni che ti consolo io XD
     
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  11. LollyTH
     
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    CITAZIONE
    Gus!!!! Povero Gus...vieni che ti consolo io XD

    ahahahahah xD


    6 capitolo


    -Ehi Gusty...posso?- Georg infilò la sua testa piastrata nella tendina del letto di Gustav. Stava sdraiato al contrario, a pancia in giù con i piedi sul cuscino. Un grugnito che Georg prese per un si uscì dalle sue labbra, e si scansò appena in modo che il bassista si sedesse accanto a lui.
    -So che sei permaloso, e che a volte Tom esagera, ma...c'è qualche motivo che ti ha spinto a reagire così?
    Gustav lo guardò tra l'arrabbiato e il deluso:-Ma l'hai visto? Le ha mentito solo per poter uscire con lei!!
    -E allora? Lo sai che lo fa sempre: mente, se le fa, le molla e pace.
    Gustav si sedette guardando un punto indefinito:-Quando quella ragazza è venuta alla Universal, non era la prima volta che la vedevo.
    Georg si incuriosì, e lo guardò incitandolo a continuare.
    -Tom l'ha baciata alla festa dei Comet, e nemmeno si ricorda di lei. Lei non si è accorta della mia esistenza, invece io l'ho notata e aiutata...
    -Spiegati meglio.
    -Ha passato tutta la serata con Tom...e fin qua nulla di strano. Hanno bevuto alcolici di tutti i tipi, finché Tom si è allontanato, probabilmente da un'altra ragazza. Mi sono guardato intorno ho visto un tizio che cercava di portarsi via Emma approfittando del suo stato. Ho dato un pungo al tizio e l'ho stordito il tempo giusto per portargli via Emma e sparire dalla sua vista. Allora l'ho portata in una saletta vip per farla sdraiare. Mi ha fatto pena. Piangeva, diceva "io non ho amici, sono triste, mi sento sola" E mi chiedeva se volevo essere suo amico. Non so se fosse colpa dell'alcol, ma mi è sembrata davvero triste. Poi però dovevamo andare perché avevamo l'aereo, ricordi? Allora l'ho lasciata con la sicurezza del locale, e mi ha sussurrato "Grazie" mentre andavo via. Se avessi potuto l'avrei portata con me, non so perché ma sentivo che dovevo aiutarla. Ho sognato quegli occhi verdi non so quante volte. E' come se avessi sentito la mia opera "incompleta" capisci? Quando l'ho rivista ieri...non ci potevo credere, mi si è fermato il cuore. Ma quando ho visto che non mi ha riconosciuta e che trattava tutti con sufficienza sono rimasto spiazzato. Nonostante tutto ciò mi fa imbestialire il fatto che Tom la tratti male.
    -Ahi ahi Gugu...buono e sensibile!-lo canzonò Georg con affetto picchiettandogli una spalla.
    -Già...il coglione sensibile che si preoccupa per persone che non sanno nemmeno della sua esistenza!-girò la faccia dall'altra parte mostrando i capelli biondi all'amico, che capì che doveva lasciarlo solo, e senza una parola lasciò la cuccetta.

    Emma scese dalla limousine che aveva parcheggiato davanti al ristorante più costoso della città. Tom le andò incontro, facendo un lungo fischio osservando la ragazza che aveva ottenuto il vestito bellissimo che aveva visto non molto tempo prima su una rivista: un lungo abito nero senza spalline, leggermente arricciato sul petto, che cadeva dolcemente sui suoi fianchi. Era stato facile procurarselo.
    -Dove sono tutti?-chiese lei senza salutare.
    -Perchè io non ti basto?-chiese lui facendo un giro su se stesso. Indossava una maglietta bianca KarlKani e un capellino dello stesso colore New York Yankees.
    "Nessun senso dell'eleganza...bocciato!" pensò disgustata Emma guardandolo fino alla suola delle scarpe. Poi gli sorrise in modo falso.
    -Furbacchione. Mi hai detto che David aveva risolto solo per uscire con me!
    -Mi hai scoperto!-disse lui con finta ingenuità, porgendole il braccetto. Lei per tutta risposta gli sistemò meglio la manica sul braccio e camminò avanti a lui entrando nel ristorante, lasciandolo spiazzato. Il ragazzo scosse la testa e entrò affiancando Emma, subito un cameriere si diresse verso di loro:-Sig.Kaulitz…il suo solito tavolo-disse poi conducendolo verso il tavolo più all’angolo della sala.
    Tom da grande e finto galantuomo spostò la sedia per far accomodare la ragazza, che al gesto non ringraziò.
    Lui si accomodò davanti a lei, che lo osservava attentamente poggiando il mento alle mani. Osservò gli occhi castani dalle ciglia lunghe, le labbra carnose che ogni tanto si aprivano in un sorriso che voleva essere sensuale ma che, inconsapevolmente, era dolce. Le mani grandi e invitanti che si muovevano agili in ogni gesto, le guance morbide e sempre prive di rossore imbarazzante. Non era per niente male, forse non era tanto il suo fisico bello, ma il modo che aveva di porsi, di comportarsi, che attirava. Poi osservò il cappellino girato verso destra, il rasta che ricadevano morbidi su quella maglietta troppo lunga e larga per un corpo visibilmente magro come il suo. Quello stile lo rovinava. Era curiosa di vedere se ci fossero un minimo di muscoli sotto quell’aspetto gracile.
    -Cosa vuoi mangiare?-chiese lui mentre il cameriere portava sul tavolo una bottiglia di vino rosso.
    Lei si alzò piano, senza perdere la sua compostezza.
    -Tanto sappiamo tutti e due cosa succederà dopo questa cena…-si avvicinò piano a lui, posandogli un dito sotto il mento in modo che lui alzasse lo sguardo verso di lei. Tom la guardò ancora una volta. I bellissimi capelli neri, gli occhi di un verde ipnotizzante, il fisico equilibrato in ogni minimo centimetro. Lei gli faceva un effetto diverso. Non voleva saltare addosso come a tutte le altre ragazze, Sarebbe stato un piacere anche solo rimanere a guardarla all’infinito. Lei continuò, avvicinandosi al suo viso e portando una mano indietro a prendere qualcosa-perciò facciamo già finire questa serata…
    La maglietta bianca di Tom diventò di un colore violaceo quando il contenuto della bottiglia di vino venne riversato al suo interno. Tom fece una smorfia sconcertata ma rimase come paralizzato, non si alzò e non disse niente mente Emma riversava tutto il contenuto della bottiglia tra il petto magrolino del chitarrista e la maglietta. Poggiò la bottiglia sul tavolo con molta eleganza, dopo aver controllato che fosse svuotata fino all’ultima goccia.
    -Dicevo. Sapevamo già come avresti voluto che finisse. Ma io, non lo voglio. Perciò ho solo provveduto a…cambiare finale- gli sorrise e uscì come se stesse camminando su una passerella, salendo sulla sua limousine che aveva già provveduto a far chiamare quando era a casa.
    Tom guardò la propria maglietta inzuppata di vino e, lasciati 100 euro sul tavolo se ne andò senza dire una parola.


    continua!!!
     
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  12. LollyTH
     
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    7 capitolo



    -Te ne rendi conto? Umiliato, demoralizzato, sconfitto da una ragazza talmente sexy che è un peccato fartela. Ti sembra quasi di…aver paura di rovinarla con una sola carezza, immagina con il resto! E lei mi ha…atterrato!-Tom si sedette sul divano esausto, finito il monologo indirizzato al fratello, che si stava preparando per un sevizio fotografico. Passò accuratamente e agilmente la matita nera sotto l’occhio, senza rispondere per non rovinare il lavoro. Solo dopo aver finito si voltò verso il fratello:-Ma mi spieghi perché sei così ossessionato da questa ragazza? Trovatene un’altra, sei così bravo a collezionare ragazze!
    -Si appunto! Io le colleziono, e lei manca alla mia collezione! Tom Kaulitz non si arrende davanti a una ragazza che non si fa sedurre!- e incrociò le braccia sbuffando.
    Il fratello gli passo accanto ridendo e uscendo dal camerino, e l’altro lo seguì.
    Nello studio fotografico c’erano anche Georg e Gustav già pronti. Il biondino abbassò la testa, aveva saputo che Emma non si era fatta fregare da Tom, ma questo non toglieva il fatto che il batterista sentisse ancora l’offesa dell’amico.
    Il sevizio fotografico cominciò, e quando il fotografo decise che gli scatti erano sufficienti, si fermarono per una piccola pausa.
    -Sapete -disse il fotografo dopo aver bevuto un sorso d’acqua- avevo l’idea di farvi fare alcune foto con una modella, un po’ come se rappresentasse una ragazza che si mette fra di voi…l’idea della rappresentazione è quella. Il problema è che non so chi sia adatta a questo ruolo.
    Il viso del chitarrista si illuminò, Bill già capendo le sue intenzioni si mise la testa fra le mani.
    -Forse ho la modella per te…-disse Tom cercando un numero sul cellulare.

    Emma stava compilando un modulo per un concorso di bellezza, quando il suo telefonino cominciò a squillare:-Si?-rispose senza attenzione compilando la varie caselle vuote.
    -Parlo con Emma Mayer?-chiese una voce maschile che non conosceva.
    -Mmm si mi dica- chiese lei curiosa.
    -Stiamo cercando una modella per un servizio fotografico, per posare con dei ragazzi. Ci è stato detto che lei è molto brava!
    -Bè..in effetti è così!-disse lei senza alcuna modestia-bene sono lusingata ma ancora non so se posso partecipare. La richiamerò io al più presto.
    In realtà sapeva già di voler partecipare, ma farsi desiderare un pò non è mai un male secondo lei.
    Chiuse la chiamata senza aspettare la risposta, e si sistemò meglio l’accappatoio che le ricopriva il corpicino ancora un po’ umido. Era nella sua camera da letto, si, quella “vera” dove dorme. Non una delle sue tante stanze.
    Si avvicinò al comodino, prendendo la foto della madre. Come era bella.. peccato fosse andata via da così tanto tempo che nemmeno se la ricordava.
    Non era morta. Era semplicemente, andata via. Lasciando tutto, meno che se stessa. Lasciando la sua figlia di due anni da sola con un padre che la voleva far diventare famosa a tutti i costi.
    “Perché ha voluto una famiglia quando amava solo se stessa?” Emma se lo chiedeva tutte le volte che guardava quella foto. Il suo incredibile egoismo era dato da una grande paura; quella di far soffrire la gente. Non voleva che un ragazzo soffrisse perché lei non aveva mai tempo per lui, o che delle amiche non riuscissero mai a vederla se non sulla copertina di un giornale. Odiava e amava sua madre. Voleva essere come lei, per mantenere vivo quel ricordo che con gli anni si faceva sempre più nebbioso, ma allo stesso tempo non voleva essere lei. Quella donna così dannatamente bella, che per amore di se aveva lasciato sfuggire la cosa più bella di questo mondo:l’amore.
    Emma guardò la parete, dove aveva fatto dipingere una frase : “ Quando non hai una cosa, non puoi perderla”.
    Ormai era la sua filosofia di vita. Senza avere l’amore, non puoi certo perderlo. Nessuno si sarebbe fatto male.
    Sospirò, e riprese il cellulare per dare conferma.


    continua!!!
     
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    Questi capitoli sono molto carini, complimenti!
    Davvero molto ben scritti.
    ;i è piaciuto molto il pezzo della bottiglia di vino!
     
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  14. Kate ~
     
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    CITAZIONE
    Emma guardò la parete, dove aveva fatto dipingere una frase : “ Quando non hai una cosa, non puoi perderla”.
    Ormai era la sua filosofia di vita. Senza avere l’amore, non puoi certo perderlo. Nessuno si sarebbe fatto male.
    Sospirò, e riprese il cellulare per dare conferma.

    Magnifico! *__*

    Mi piace molto questa ff, mi piace come scrivi, mi piace Gustav, mi piace Emma anche se sembra di ghiaccio, insomma, mi piace!! Complimenti!!
     
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  15. LollyTH
     
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    Ihihih non mi aspettavo questi complimenti! Grazie, grazie davvero *___*


    8 capitolo



    Qualche giorno dopo da quella chiamata, Emma andò con la sua macchina allo studio fotografico indicatole dall’uomo che l’aveva chiamata. Viki stava seduta accanto a lei, contenta di uscire dai soliti studi. Sarebbe stata un’esperienza nuova, e sperava vivamente che le facessero truccare anche altre persone. Aveva un sorriso a 32 denti e teneva nervosa la sua valigetta con tutti i trucchi sulle ginocchia.
    -Ecco, siamo arrivate-annunciò la bruna tirando il freno a mano.
    La truccatrice usci dalla macchina sempre più contenta, e insieme a Emma si diressero all’entrata.
    Una segretaria all'entrata indicò l'oro lo studio. Era una stanza grande, bianca e illuminata, più grande di quella dove di solito lavoravano le due ragazze.
    Ma il sorriso di Emma si spense quando vide l’ultima persona che avrebbe voluto:-No...no no no...ancora tu no!!!
    Tom, dal divano dal quale era seduto le fece l'occhiolino, e le disse solo con il labiale "Io non mi arrendo mai".
    Lei alzò gli occhi al cielo. Quel ragazzo la faceva quasi sorridere, ma trattenne le emozioni. Non voleva dargli questa soddisfazione.
    Viki si guardava intorno con gli occhi sognanti, a loro si avvicinarono Bill e Georg,
    -Chi di voi è la modella?-chiese Georg porgendo la mano a Viki-io sono Georg piacere.
    Emma, indignata, si indicò:-Sono io la modella! Lei è solo la truccatrice.
    Georg alzò le braccia in segno di difesa:-Ehi scusa…non volevo offenderti.-Georg ancora non aveva visto la ragazza che aveva fatto litigare Tom e Gustav, ma come capì che era lei, e quando vide il suo comportamento, pensò subito che non era possibile litigare per un’antipatica del genere.
    La biondina, messa da parte come sempre fece un debole sorriso:-Comunque mi chiamo Viki…
    Georg gli sorrise, e poi si presentò anche Bill. Lei sembrava intimorita più del solito da tutta quella situazione, certo era meno spigliata di Emma ma quel giorno era proprio timidissima, e la modella se ne accorse, solo che non disse nulla.
    Uscì il fotografo e si presentò, spiegando come si sarebbe svolto il lavoro. Erano tutti pronti, mancava solo una persona all’appello. Georg, cercò di rimediare chiamandola a gran voce:-Gustav!! Manchi solo tu sbrigati!!
    Il biondino uscì piano dal camerino, salutando con un cenno della mano.
    “Guardami Emma, ti prego.. ricordati di me!” per una volta, avrebbe voluto che non vincesse la strafottenza di Tom, era lui quello che voleva vincere una volta ogni tanto.
    Il fotografo chiese alle due ragazze di andare in camerino in modo che Emma venisse preparata, mentre lui illustrava ai ragazzi gli scatti che avrebbero fatto.
    Emma entrò nel camerino, vide uno spazio in cui erano sparse matite nere, mascara e ombretti scuri accompagnati da pettini e prodotti per capelli.
    -Quelli devono essere di Bill- sussurrò Viki mentre apre la sua valigetta.
    -Di chi?-chiese Emma mentre si sistemava meglio sulla sedia.
    -Del ragazzo tutto vestito di nero.. i capelli sparati.. sai, è il fratello di Tom. Gemello, per essere precisi.
    La modella alzò lo sguardo guardandola con un sopracciglio sollevato:-Come fai a sapere tutto di quelli li?
    Lei arrossì e si mise subito sulla difensiva:-Non so “tutto”. Sono famosi, e li conosco. Se tu sei immersa nel tuo mondo che parla solo di te non è colpa mia- disse lei con inaspettata durezza. Lei stessa non credeva di aver assunto quel tono. Rimasero qualche istante in silenzio, poi Viki le chiese:-Ma perché quando la gente si presenta non ti ricordi mai i nomi?
    -Sono talmente impegnata a dire bene il mio che non ascolto quello degli altri!- e dato che la truccatrice aveva finito il suo lavoro, si alzò pronta a fare il servizio. Non sarebbe stato certo quel ragazzino a fermarla.
    Ma Viki non la seguì, invece si diresse verso un oggetto all’angolo della stanza che aveva attirato la sua attenzione.


    continua!!

    Edited by LollyTH - 1/9/2008, 01:26
     
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32 replies since 11/8/2008, 12:42   293 views
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