.. Grupie Life ..

La mia prima One Shot ^^"

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. ~> Lulù°
     
    .

    User deleted


    Sera tokiette!!
    Ehm.. niente, mi sentivo ispirata ed.. ecco il risultato!!
    Premetto che è la mia prima One shot, e che ho cominciato a scrivere
    da pochissimo. :sweatdrop:
    Comunque mi auguro che la leggiate in tanti, e che vi piaccia!! :vthuyu:


    Avevo deciso.

    Non potevo continuare così.

    Tutti i giorni, mi sentivo sporca. Stupida. Mi facevo schifo. Mi vergognavo.

    Ecco perché avevo deciso di andare via.

    Ero sicura che non sarebbe stato difficile.

    Lui avrebbe capito.

    Avrebbe capito che volevo vivere la mia vita.

    Avrebbe capito che mi ero rotta di essere uno dei suoi giocattoli proibiti.

    Mi alzai da uno dei miliardi di letti d’albergo su ero sono stata costretta a dormire, a sognare, vivendo accanto a lui.

    Tenevo ancora gli occhi chiusi.

    Ripensai alla decisione presa. Quasi persi l’equilibrio. Riuscii a non cadere allargando le gambe.

    Tirai un respiro profondo e aprii gli occhi.

    Mi bruciavano. Come se da un momento all’altro un fiume di lacrime amare cominciasse a sgorgare attraverso essi, Senza controllo.

    Che stupida. Perché piangere? Avrei dovuto essere felice. Stavo per ricominciare.

    Io non lo amavo. Non lo avevo mai amato. Non avevo mai provato nessun tipo d’affetto nei suoi confronti. Neanche una semplice simpatia. Niente.

    Il mio era solo uno stupido desiderio perverso, che lui avevi assecondato per tutto quel tempo.

    Anzi, il desiderio perverso era il suo. Ed ero io quella che lo assecondava.. per lui.

    Ma perché?

    Stupido chiederselo in quel momento.

    Scossi la testa.

    Era ora. Dovevo farlo, subito.

    Non c’era tempo per nessuna domanda. Dovevo andare via. Una volta per tutte.

    Mi guardai allo specchio, prima di varcare la soglia della camera.

    Mi sentii la gola secca, mentre osservavo le calze strappate dalla sera precedente. Deglutii per rimediare e chiusi gli occhi.

    Improvvisamente, sentii la sua lingua scivolare sulle mie gambe. I suoi denti strappare via le calze a morsi.

    Ripercorsi la scena, come se la stessi rivivendo.

    Orribile.

    Aprii gli occhi di scatto e cominciai a respirare come se mi fossi appena liberata da una stretta soffocante.

    Un espressione di disgusto si impossessò involontariamente del mio volto.

    Assurdo : avrei voluto picchiarmi, strapparmi i capelli. Avrei voluto urlare allo specchio quanto mi facessi schifo.

    Istintivamente, Stracciai con violenza i resti delle calze che avvolgevano le mie gambe, mentre le lacrime mi rigavano il viso.

    Mi accasciai a terra per lo sforzo e il dolore.

    Strinsi i pugni e serrai gli occhi con tutta la forza che mi era rimasta.

    Di nuovo, sentii il suo respiro sul mio collo. Le sue mani sfilarmi i vestiti.

    Riaprii gli occhi, urlando.

    Ripresi lucidità dopo alcuni secondi di respiro affannato.

    Dovevo andare via. Immediatamente.

    Scattai in piedi e uscii decisa dalla camera.

    Il corridoio dell’albergo era ben arredato. Sembrava di alloggiare nel castello di una principessa.

    Come un lampo, una domanda squarcio la mia sicurezza : Mi mancherà, tutto questo?

    Come il tuono che segue lo segue, la risposta fu fulminea : No!

    Un altro respiro profondo.

    Non ricordavo il numero della stanza di Tom. Sarei dovuta scendere nella hole per chiedere informazioni.

    Sentii dei passi dietro di me.

    Voltandomi vidi Bill, struccato, spettinato e con la testa bassa, che attraversava il corridoio.

    “Bill..” Sussurrai imbarazzata, per richiamare la sua attenzione.

    Alzò la testa. Il suo sguardo era freddo. Lo era sempre stato, nei miei confronti.

    Sapevo quale mia reputazione si celava dietro quegli occhi scuri e profondi.

    “Ciao” Il tono della sua voce suonò nel mio orecchio più freddo del ghiaccio.

    Nel suo volto inespressivo, nel suo sguardo impassibile, comparve un ombra di disgusto mentre mi squadrava.

    “Qual è il numero della stanza di Tom?” Conoscendo quale fosse, nella sua mente, la risposta della mia domanda – “Vai a scopare?” - ogni parola pronunciata, era una coltellata al cuore.

    Avrei voluto spiegargli che stavolta era diverso. Che stavo andando via. Per sempre.

    Avrei voluto che mi rivolgesse, almeno una volta, uno di quegli splendidi sorrisi che vedevo sulle copertine dei giornaletti.

    “150” Mormorò.

    Poi se ne andò velocemente, senza perdere altro tempo.

    Mentre mi passava accanto, un leggerissimo venticello sfiorò delicatamente il mio volto.

    Per me quel venticello era pungente come una tormenta a Dicembre.
    Un altro respiro profondo.

    Prima finiva, Meglio era.

    Raggiunsi la camera e bussai senza esitare.

    “è aperto..”

    Al suono accattivante della sua voce, ogni certezza era sparita.

    Sentii improvvisamente il desiderio di stringere a le sue forti spalle. Di sentire il suo corpo sopra il mio.

    No! Dannazione.

    Strinsi i pugni e cercai di riafferrare almeno uno straccio di sicurezza, sperando che mi sarebbe bastato.

    “Ho detto che è aperto!!” Il tono del chitarrista si fece più infastidito.

    Varcai tremante la soglia della camera.

    Trovai Tom sdraiato sul letto,ancora in biancheria intima, che giocherellava con una sigaretta spenta facendola oscillare nervosamente tra l’indice ed il pollice della mano destra.

    “Tom..” Sussurrai

    Non sentivo più il sostegno delle gambe. Mi sentivo svenire.

    “Dimmi..” Sorrise malizioso.

    Deglutii. Era così fottutamente accattivante.

    “Io..” La mia voce si fece un sussurro smorzato. Deglutii nuovamente.

    “Cosa?” Il tono della sua voce, invece, era notevolmente sicuro.

    “Devo.. Devo dirti.. Una cosa..” Riuscii a balbettare.

    Fece cenno di accomodarmi accanto a lui. Scossi la testa in segno di disapprovazione.

    “Qualcosa ti preoccupa?” Chiese poi, alzandosi in piedi.

    ‘Tom vado via. Non voglio più essere la tua grupie, o meglio, una delle tue grupie’ - Già, perché nemmeno quel titolo mi meritavo – Perché era così dannatamente difficile da dire?

    Si era avvicinato pericolosamente e, quando me ne resi conto, indietreggiai velocemente, Serrando gli occhi, spaventata. Non doveva toccarmi.

    Sbattei violentemente contro un muro.

    “Ehi.. Rilassati piccola..” Mormorò con tono preoccupato.

    Riaprii lentamente gli occhi.

    Mi stava di fronte.

    Incrociando il suo sguardo, mi fu chiara una cosa : Aveva capito. Sapeva che volevo andare via. Ma non me lo avrebbe lasciato fare senza opporsi.. in qualche modo.

    “Allora?” Chiese, Avanzando ancora in modo da impedirmi di muovermi.

    Deglutii.

    Poggiò le mani sul muro, al di sopra delle mie spalle in modo da bloccarmi completamente.

    Mi fissava negli occhi, Con sguardo minaccioso. I muscoli del suo viso erano tesi.

    Non aveva decisamente intenzione di lasciarmi andare. E sembrava volermelo far capire con la forza.

    All’improvviso si rilassò cambiando completamente espressione.

    Lasciò cadere delicatamente una mano sulla mia spalla, accarezzandomela con l’indice.

    Poi, con lo stesso dito, spostò una ciocca di capelli dal mio volto.

    “Che c’è?” Sussurrò, Chinando la testa di lato ed avvicinandola.

    Merda. Questo era decisamente peggio della violenza.

    Dovevo reagire. Lo volevo.

    Ma era come se il corpo non rispondesse ai miei comandi.

    Rimasi immobile, inespressiva.

    Tom chiuse gli occhi e si intrufolò fra i miei capelli, strofinando lentamente il labbro inferiore sul mio collo, Avanti e indietro.

    Non ero responsabile delle mie azioni. E questo rendeva tutto irrealmente difficile.

    Grazie a quella mossa, poi, i miei pensieri si annebbiarono ulteriormente.
    Senza contare che il contatto del freddo piercing sulla mia pelle non migliorava le cose.

    Teneva la bocca socchiusa e sentivo il suo respiro caldo scivolarmi addosso.

    Lentamente, scese sull’incavo tra la spalla ed il collo e prese a baciarmi con passione.

    Le sue mani scivolarono prepotentemente sulla mia vita.

    Rallentò e, tra un bacio e l’alto, sussurrò con respiro affannato

    “Non mi vuoi più?”

    Non risposi, rimasi passiva, mentre mi godevo il piacere.

    Salì nuovamente fino al mento. Cominciò a morderlo dolcemente.

    Inclinai la testa all’indietro e non riuscii a trattenere un leggero gemito.

    Tom lo prese come una risposta.

    Lo sentii sorridere sulla mia pelle. Ormai, avevo perso ogni sicurezza.

    Smise di baciarmi ma mi strinse più forte.

    Quando riaprii gli occhi, Vidi che mi osservava.

    Lo fissai negli occhi per pochi istanti. Poi lui si avvicinò nuovamente e, una volta portata la sua bocca a pochissimi millimetri dalla mia, cominciò ad ansimare volutamente.

    Deglutii. Avevo capito il suo scopo.

    Continuò ad ansimare, sempre più forte, senza smettere di fissarmi.

    Gemetti nuovamente. La sua espressione si fece divertita.

    Smise di ansimare solo per passare la punta della sua lingua prima sul mio labbro inferiore, velocemente, poi su quello superiore, più lentamente.

    Chiusi gli occhi.

    Lui la prese come una resa da parte mia e lasciò la presa.

    Tornò con passo ondeggiante sul suo letto, si sdraiò e accese la sigaretta che aveva lasciato sul comodino.

    Un violenta ondata di vergogna mi colpì in pieno.

    Lui non mi degnava di uno sguardo.

    All’istante capii : Io non ero più io.

    Ero vittima dei miei desideri e, soprattutto, del mio corpo.

    Era come se non fossi più un essere umano dotato di senso della ragione.

    Ormai per me, esisteva solo Tom e il sesso.

    Sconfitta e addolorata, uscii dalla stanza del mio sex gott, a spalle basse.

    Chiusi delicatamente la porta alle mie spalle e mi accasciai a terra, priva di forze.

    Circondai le ginocchia con le braccia e affondai la testa tra esse.

    Migliaia di lacrime amare cominciarono a rigare il mio viso.

    Strinsi i pugni con la poca forza che mi era rimasta e rimasi immobile per molto, molto tempo.

    Una volta esaurite le lacrime, scattai in piedi e mi diressi verso la mia camera d’albergo,

    consapevole che l’indomani, quella fottuta routine, sarebbe ricominciata.

    Edited by ~> Lulù° - 24/8/2008, 20:40
     
    Top
    .
  2. « ¤Fede¤ «
     
    .

    User deleted


    Che bella Lulù!!
    L'inizio mi piace un sacco!!
    Continua presto!^^
     
    Top
    .
  3. *-*BillundTom*-*
     
    .

    User deleted


    bellissima Lulù *_*
    Certo che qui Tom si diverte alla grande a fare lo s*****o...
    scrivi benissimo ^^ hai saputo descrivere ogni emozione benissimo ^^ bravissima *_*
     
    Top
    .
  4. angykaulitz239
     
    .

    User deleted


    Bella Lulù! Davvero bellissima! Mi piace un sacco!
    Ma che s****** Tom! Comunque bravissima! Mi sono venuti i sudori freddi a leggerla!
     
    Top
    .
  5. ~> Lulù°
     
    .

    User deleted


    Grazie mille!! *___*
     
    Top
    .
  6. perverty girl
     
    .

    User deleted


    bellissima, continua presto!!!!
     
    Top
    .
  7. ~> Lulù°
     
    .

    User deleted


    perverty girl, Fede.. Questa è una One Shot, Ha un solo capitolo!! Quindi non continuerò..
    Comunque grazie per i complimenti, sono contenta che vi sia piaciuta!!^^
     
    Top
    .
  8. perverty girl
     
    .

    User deleted


    come sarebbe a dire che è una one shot non è possibile, non è giusto, nuuu io che speravo di continuare a leggere...me è tanto triste e va a deprimersi in un angolino
     
    Top
    .
  9. ~> Lulù°
     
    .

    User deleted


    X°DDD
    Mi dispiace girl..!!!
    Comunque, Stò scrivendo anche un ff (Quella con molti capitoli! XD)
    Se può consolarti!! ^^
     
    Top
    .
8 replies since 24/8/2008, 19:23   158 views
  Share  
.