Ti lascio andare

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  1. °O.oLety&Feddyo.O°
     
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    Come avevo gia' potuto appurare dal primo capitolo,mi piace molto il tuo stile di scrittura e il modo in cui descrivi le varie situazioni!
    Questa frase in particolare,
    CITAZIONE
    I suoi piedi erano come ali vellutate, e il suo passo veloce era simile al volo di un angelo. Il volo di un angelo dal cuore di pietra

    mi è sembrata bellissima!!!!

    Aspetto il continuo.....sono curiosa di sapere cosa succedera'



    Lety
     
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  2. †PrInZeSsChEn†
     
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    solo ora ho letto il seguito!
    è stupendo e mi è piaciuto molto di più rispetto al primo!!
    blavissima!!
    lo sapevo che avevi talento!!^^
     
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  3. •Baby
     
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    CITAZIONE
    O______________________________O

    No ma scusa!? Tu hai aspettato fino ad adesso per postare, santo cielo!?!?!

    Ti perdono solo perchè sei una delle mie tokiette!! XD

    Devo dire che questo forum è zeppo di scrittrici!! Sei molto brava, Baby! Credimi, hai davvero del talento! Continua presto!

    Leggere il tuo commento mi riempie di gioia, credimi! Grazie, Kate!
    Grazie a tutte le altre puffette! Siete adorabili!

    Capitolo 3
    Si voltò verso il comodino e osservò per un lungo istante l’ora segnata dalle lancette fluorescenti della sveglia, prima di rendersi conto che erano solo le quattro del mattino. Era ancora sudata, ma questa volta tremava, come se avesse camminato a piedi nudi nella neve. Si alzò dal letto, e, cercando di non far rumore, si diresse verso la finestra aperta della sua stanza, per assaporare la fresca aria del mattino e schiarirsi le idee. L’aveva sognato di nuovo. Aveva sognato di nuovo la sua voce, di nuovo le sue calde mani, di nuovo il suo corpo. Ma, a Kathy, non occorreva sognarlo, per comprendere che le mancava già tanto. Appoggiò i gomiti sul freddo davanzale e, con gli occhi umidi di lacrime, osservò nascere il mattino. Quella notte trascorsa con lui era stata l’unica, indimenticabile. Bella e sbagliata. Tom era inciso nel passato, i suoi segni avevano ferito il cuore di Kathy in precedenza, e ci stavano riuscendo a perfezione anche nel presente, sebbene lui ora vivesse solo nei suoi sogni. Ma nel passato della ragazza era incisa a tratti indelebili anche un’altra vita, una nuova emozione, l’emozione che si prova nell’essere madre e nello star per concepire una creatura che appartiene a te soltanto. A diciassette anni non ancora compiuti, aveva forse provato fin troppe emozioni? Cosa le mancava, per sentirsi ancora una volta una donna vissuta?

    Si prese la testa fra le mani e si morse violentemente il labbro inferiore. Non erano forse troppe le domande che si poneva, per essere solo una diciassettenne come le altre? Chiuse la finestra e si strinse nel pigiama, per evitare i brividi del freddo sole mattutino. Ma lei era forse una ragazza come tutte le altre? Aveva abbandonato la scuola in passato, perché si sentiva in soggezione nei confronti delle altre, era stanca di udire quelle acute risatine ogni volta che camminava nei corridoi con in mano i libri di scuola, era stanca di sentirsi sola ed esclusa da tutte, priva di un amico che le facesse anche solo compagnia, era stanca e delusa. Allora aveva pensato fin troppo presto di porre la parola “fine” a quelle tremende vicissitudini, e di dedicarsi ad una nuova vita, che apparteneva a lei soltanto, e nella quale nessuno doveva sentirsi coinvolto. Quella di abbandonare la scuola era stata, forse, la sola scelta giusta che avesse mai compiuto nella sua vita. Terrorizzata da mille pensieri, si sentì di nuovo al sicuro tra quelle bianche lenzuola madide di sudore, e si addormentò con il dubbio di non conoscere ancora a fondo la differenza tra cosa fosse giusto e cosa sbagliato.

    Poche ore più tardi, il fastidioso trillo mattutino delle sveglie newyorkesi perforò anche i suoi timpani, e Kathy aprì gli occhi di scatto. Stanca, si tirò la trapunta fin sulla testa e cercò di chiudere gli occhi. Molto improbabile che riuscisse nuovamente a dormire: New York stava riprendendo la sua vita frenetica. E sua sorella non fu da meno: alle sette e mezzo esatte, si presentò puntuale sulla soglia di camera sua, con in mano il solito vassoio d’argento e la colazione che si apprestava ad offrirle, perché avesse un dolce risveglio.
    Guardò l’orologio.
    - Céline, entra pure.


    Edited by ,Baby - 30/10/2009, 23:10
     
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  4. »•Nicky°
     
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    Baby, non mi stancherò mai di dirti che scrivi bene, anzi che bene, benissimo, sei bravissima!!
    Voglio sapero cosa succede...continua presto!!
     
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  5. Lellenuccia.-*-.
     
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    Brava! Brava! Brava!!! E ancora brava!!!
    Mi piace molto. Quando posti di nuovo?
    Kiss Lelle
     
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  6. †PrInZeSsChEn†
     
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    bravissima!!^^
    ora posta il seguito!
    ti prego, che sono curiosa!!!
     
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  7. °iCh-uNd-DiCh°
     
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    Baby, sai già come la penso, ma a furia di leggere queste parole stupende, non posso fare a meno della tua fan fiction!
    Ti prego posta, questa fan fiction ha un nonsochè di diverso, da tutte le altre...
     
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  8. sweetchris
     
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    Baby sei bravissimaaa!!
    Continua voglio sapere!!
    Cavolo scrivi proprio bene^^
     
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  9. » B e a •
     
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    Tesoro sei bravissima!!
    Mi chiedo anche io perchè tu non abbia postato prima, è veramente fantastica!!^^
    Vedi di postare presto il nuovo capitolo altrimenti ti vengo a prendere!! XD
    Scherzi a parte complimenti ancora!
     
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  10. °O.oLety&Feddyo.O°
     
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    CITAZIONE
    questa fan fiction ha un nonsochè di diverso, da tutte le altre...

    Anche io lo penso....ed è proprio per questo che mi piace molto!!!^^
    Posta presto,Baby!
    un bacio


    Lety
     
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  11. •Baby
     
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    Ragazze, le vostre parole mi commuovono! *_*

    Siete delle lettrici strabilianti! Posterò presto, promesso!

    Edited by Baby ~ - 16/11/2008, 19:42
     
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  12. •Baby
     
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    Capitolo 4

    -Buongiorno, sorella! Dormito bene?- Céline le si avvicinò raggiante, portando con sé il vassoio d’argento , ma si trattenne dal fare troppe domande, non appena le passò sotto gli occhi il suo viso imbronciato. Per tutta risposta, Kathy emise un grugnito, e Céline lo intese per un “Lasciami in pace”. -Come vuoi- riprese Céline, appoggiò sul comodino la colazione della sorella e uscì, sbattendo la porta. Kathy scrutò sospettosa per un attimo la colazione che doveva apprestarsi a consumare: un bicchierone di succo ai frutti di bosco, diverse fette biscottate sistemate ordinatamente una sull’altra, e, per finire, l’immancabile marmellata all’amarena, quella che le piaceva tanto. Nulla di anormale, almeno in apparenza. Sorrise: dovette ammettere che sua sorella, in fondo, era davvero un tesoro. Si rivolgeva a lei sempre con dolcezza, e le stava accanto, mostrandole il suo affetto. Certo, a modo suo; ma i suoi gesti erano comunque da apprezzare. Afferrò una delle fette biscottate all’amarena, e la addentò: era ottima. Le marmellate preparate da Céline avevano sempre un buon sapore. Cullandosi su quei pensieri, consumò velocemente parte della colazione, e osservò la sveglia: decise che, alle otto e mezzo esatte, si sarebbe trovata in ufficio, come sempre, pronta per affrontare una nuova, frenetica giornata.

    Pochi passi più in là, una Céline apparentemente nervosa sbatteva con violenza diverse uova in un grosso recipiente. A dispetto di ciò che potesse pensare sua sorella Kathy riguardo alle sue abitudinarie idee culinarie, Céline preferiva ancora gustare la tradizionale colazione americana: due uova e una fettina di bacon al mattino erano, a suo parere, gli ingredienti ideali per cominciare al meglio la giornata. Mentre le sue dita sistemavano accuratamente una fettina di pancetta nella padella, il contenuto del recipiente si rovesciò sul pavimento appena lucidato.
    -Dannazione!- imprecò forte Céline, ora non solo nervosa per via dei bizzarri comportamenti di sua sorella, anche perché le toccava lavare il pavimento per la seconda volta. Ecco, pensò, mentre usciva dallo sgabuzzino sul retro, armata di efficientissimi prodotti smacchianti e un secchio pieno di acqua calda, ecco cosa le accadeva ogni qualvolta pensasse a Kathy. Quella ragazza le procurava solo guai, anche quando sembrava starsene tranquilla, guai che aumentavano la loro intensità man mano che la sua mente crescesse abbastanza da essere in grado di pianificare sistemi migliori per cacciarla nei pasticci. Evidentemente, Kathy non era dello stesso parere: ciò che la sua seria sorella definiva “pasticci”, erano solo azioni compiute a puro scopo caritativo. Il “dannazione” che Céline aveva pronunciato pochi secondi prima giunse forte e chiaro alle orecchie di Kathy, la quale, avvolta in un’ asciugamano e con i capelli ancora umidi, si avvicinò a piedi nudi verso la stanza.

    -Céline,cosa succede? Perché sei rannicchiata a terra?
    Sorpresa dal suo modo di fare cortese, Céline tacque e continuò distrattamente a smacchiare le ultime imperfezioni rimaste. Kathy sbruffò, fingendosi offesa, e aspettando una risposta che non veniva. Poi cambiò idea, e le si accostò, più cordiale, decisa a non continuare una conversazione fatta solo di silenzi e di sospiri.
    -Avanti, cominciò, sedendosi a terra, accanto a lei -è per via del muso di questa mattina? Di solito, sono sempre imbronciata appena sveglia, dovresti conoscermi bene.
    Céline non seppe più resistere in silenzio. -Stai mentendo. Io ti conosco forse fin troppo bene, da potermi permettere di contraddirti. Tu non sei SEMPRE imbronciata, sei imbronciata solo in determinati momenti della giornata. La sorella sfoggiava il solito sorrisetto “da presa in giro”, lo definiva Kathy.
    -Davvero tu credi che stanotte non mi sia parso di udire i tuoi toni soavi?
    Kathy abbassò lo sguardo. Non era sua intenzione parlare di Tom, non quella mattina. - D’accordo, lo ammetto. Questa notte l’ho sognato di nuovo.
    -Beh, fossi in te non lo definirei proprio “sogno”, altrimenti non si spiega il risveglio di pochi minuti fa.
    Kathy ritenne fosse meno difficile concentrarsi sui suoi piedi, anziché continuare quella conversazione. Poi parlò, quasi all’improvviso e velocemente, come se fosse meno complicato , per sua sorella, venirne a conoscenza subito.

    -La verità è che non trovo la forza per voltare pagina. Non riesco a pensare ad una vita senza di lui. Dopo aver perso il bambino, è andato via, lasciandomi completamente sola. Non del tutto... -aggiunse, con un’occhiata fugace a Céline. -Sento che, dopo il nostro lento distacco, qualcosa tra di noi sia rimasto incompleto, in sospeso, oserei dire. So che devo parlargli, anche se rivederlo non credo sia la miglior cosa da fare, in questo momento.
    Céline rimase un attimo in silenzio, poi rispose: -Non posso dire “ti capisco”, perché sarebbe una menzogna. Ma sappi che, per qualsiasi problema, ci sono sempre per te. Intesi?
    Kathy annuì, e abbracciò sua sorella. In seguito, gettò una rapida occhiata all’orologio di fronte, e, fingendo di essere in ritardo, si congedò, dando appuntamento a Céline per ora di pranzo. Non appena fuori dal suo campo visivo, Céline sorrise: in quel momento, ebbe un’idea migliore.


    Edited by ,Baby - 30/10/2009, 23:14
     
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  13. †PrInZeSsChEn†
     
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    stupendo sorella...
    questa storia mi prende sempre di più e comunqueee...

    SPOILER (click to view)
    grugnito?!?!?!anche questa è fatta apposta?!?!xD
     
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  14. ~> Lulù°
     
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    Sento già che l'idea di Cèline mi piacera!! XD
    Brava Baby, complimenti!
    Attendo il seguito ^^
     
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  15. •Baby
     
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    Vi ringrazio, puffette!

    Posterò appena posso, promesso.

    SPOILER (click to view)
    Sorella, lo faccio sempre apposta. XD
     
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73 replies since 5/9/2008, 17:55   913 views
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