Ricordo..

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  1. ^^...IchLiebeBill...^^
     
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    Allora rieccomi qui con un'altra fanfiction, e spero vi piacerà anche questa, vi posto il priimo capitolo:

    1° Capitolo



    Flashback

    “Ehi, vieni qui non mi scappi! Presa”
    “Ahahahah”
    “Tu cosa ridi, eh?? Eheheh, ora lasciamo però..”

    Germania. Era sera, e fuori c’era un brutto temporale; Anita era distesa sul suo letto, con gli auricolari alle orecchie, e l’i-pod. Stava pensando ai bei momenti passati da piccola, con i suoi unici e più cari amici: Bill e Tom. Erano gemelli. Precisamente la ragazza stava pensando al momento in cui stavano giocando a rincorrersi a cinque anni, Bill l’aveva presa e Tom rideva; poi..

    Flashback

    “Any? Purtroppo.. dobbiamo partire e quindi.. lasciare questa città”
    “Cosa? E perché?”

    Nessuna risposta.

    Flashback

    “Piccola, adesso dobbiamo andare..”
    “è.. arrivato il momento..”
    “Ok.. oh, ragazzi mi mancherete da morire..” –abbracciandoli forte-
    “Ci mancherai anche tu..”
    “Tanto..”

    Anita però pensava anche ai momenti tristi; per esempio ora stava pensando alla partenza dei due amici, a dodici anni. Lei ne aveva undici e.. si divisero. Poi si alzò dal letto e si avvicinò alla finestra, notando le gocce di pioggia che sbattevano violentemente contro il vetro e infine, per completare quest’atmosfera: tuoni e lampi!
    La ragazza adesso aveva diciassette anni e frequentava il liceo classico; era figlia unica e da piccola per lei, i gemelli oltre che amici erano anche fratelli praticamente. Era alta, magra, capelli castani, occhi grigi e di una dolcezza infinita; era sempre gentile con chiunque e se aveva qualche problema non lo faceva notare e non lo faceva pesare a nessuno. Rifletteva ancora sulla sua felice infanzia, ma che dopo pochi anni venne infranta; gli mancavano molto i due, avrebbe voluto rivederli ed era certa che loro si sarebbero ricordati di lei.

    Era il mese di Maggio, fra pochi giorni la scuola sarebbe finita, e tutti cominciavano a ritirarsi poco a poco.

    Mattina ore 7.00

    La ragazza, aprì gli occhi grazie al suono un pò assordante della sveglia. Così prese i vestiti ed andò in bagno a farsi una doccia. Poi si preparò: si lavò i denti, pettinò i suoi morbidi capelli che le ricadevano sulle spalle; una volta ben pronta, prese lo zaino e uscì di casa.
    Il cielo era celeste, e il sole iniziava a brillare di più, dato che era mattina. La sera prima aveva piovuto a dirotto, e adesso era tutto apposto, diciamo un pò.. un tempo matto.
    Anita si diresse alla fermata dell’autobus dove incontrò altri ragazzi e ragazze. Si mise ad aspettare lì e dopo un pò di tempo, il bus passò e lasciò aprire le porte per far salire tutti. La maggior parte delle persone erano dirette alla stessa scuola, infatti la ragazza le conosceva ma solo di vista; così quando furono quasi arrivati suonarono il campanello e una volta lì davanti, l’autista li fece scendere.

    I cancelli della scuola, erano ancora chiusi. Erano le 7.45, si entrava alle 8.00 e l’autobus alla fermata era arrivato alle 7.35. Anita, teneva molto alla puntualità, e lei lo era stata dato che ancora la campana non era suonata.

    Lei non aveva amici, nella sua scuola erano tutti truzzi, e non voleva averci nulla a che fare, piuttosto avrebbe preferito avere un amico immaginario; queste persone non facevano per lei, completamente. L’unica che non si dava delle arie, era lei pur essendo brava. Poi però.. capiva anche che le persone così avevano fortuna; principalmente in fatto di amicizie. Quelle semplici invece, erano considerate sfortunate e senza speranza.

    Passarono giorni, e arrivò il tanto atteso ed ultimo giorno di scuola. Di mattina, la stessa identica storia. Quel giorno, nella sua classe (e non solo) c’erano pochi compagni. Velocemente passarono le ore, poi uscirono da quell’edificio che per tanti era definito come una tortura, e tutti dissero addio ad un altro anno scolastico e diedero il benvenuto ad una nuova estate! Anita tornò a casa.

    Con le chiavi, aprì piano la porta..

    Anita: Mamma?? Sono tornata.
    Mamma: ciao! –disse dalla cucina- Vieni qui che tra un pò è pronto.
    Anita: sì, mi lavo le mani e arrivo.

    Detto questo, la ragazza si diresse in bagno, si lavò le mani e dopo andò dalla madre.

    Anita; eccomi! Allora.. cosa c’è per pranzo??
    Mamma: sto facendo pennette con la salsa di pomodoro.
    Anita: ah.. va bene mi piacciono!

    ...

    Fine 1° Capitolo

    Ditemi sinceramente! Ciaoooo!!! ^^
     
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    Un'amica di infanzia di Bill e Tom!!!

    Mi piace come inizio, sono curiosa di vedere come si sviluppa la storia!!! ^^
     
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  3. ^^...IchLiebeBill...^^
     
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    ma grazie Silvia! ^^
     
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  4. BabyBillinaKaulitz483
     
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    è la prima tua ficcy che leggo...che tenera...continua presto ^^
     
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  5. ^^...IchLiebeBill...^^
     
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    Eccovi il continuo =):

    2° Capitolo



    Mamma: tesoro? Non ti vedo molto.. convinta. Qualcosa non va??
    Anita: ahm.. nono, nulla tranquilla! –sorridendole-
    Mamma: d’accordo, se lo dici tu..

    In realtà Anita, quando sentì la parola “pennette con salsa di pomodoro”, pensò subito a Bill e a Tom; da piccoli spesso la invitavano a mangiare a casa loro e viceversa, e sapeva che a entrambi piacevano un sacco.

    Poi Anita e la madre pranzarono tranquillamente. Al termine:

    Anita: Mamma?? Io vado in camera mia, ok??
    Mamma: sìsì, vai pure.
    Anita: se hai bisogno di me o di qualcosa, sai dove trovarmi.
    Mamma: va bene!

    La ragazza, si diresse in camera sua; si buttò sul letto, poi lentamente gli si chiusero le palpebre e si addormentò. Per fortuna, la madre non l’aveva chiamata.
    Nel tardo pomeriggio, si svegliò e notò dalla finestra, che c’era nuovamente un cielo cupo, nero e nuvoloso. Quel tempo le ispirava solitudine e malinconia, però.. in fondo a volte anche lei lo era...
    La sera, cenò e andò a letto presto ma non per dormire, si distese e iniziò a leggere un libro anche per.. far passare il tempo in qualche modo, a parte che le piaceva leggere.

    L’indomani, fu libera di svegliarsi tardi, all’ora che voleva. Non sapeva però, che..

    Ancora in pigiama, andò in salotto dove trovò la madre seduta sul divano, che.. parlava al telefono. Dopo:

    Mamma: oh, cara sei qui?? Hai.. dormito bene?
    Anita: sìsì.
    Mamma: bene. Ho una notizia, sai?
    Anita: sarebbe?? –andandosi a sedere vicino alla madre-
    Mamma: sicuramente ti sarai accorta che parlavo al telefono, no?
    Anita: certo!
    Mamma: sai chi era? Simone.

    Lei sgranò gli occhi.

    Anita: cosa? Simone?

    Ad Anita, le si gelò il sangue non appena udì quel nome. Simone, era la madre dei gemelli.

    Mamma: sì, hai capito bene. Viene di nuovo qui con Bill e Tom, i due gemelli con cui giocavi da piccola.
    Anita: sì, mi ricordo.
    Mamma: Simone domani viene qui, e ovviamente voglio che tu ti faccia vedere, in fondo ci tieni anche tu a questa famiglia, o sbaglio?
    Anita: infatti! Vengono qui, anche Bill e Tom?
    Mamma: credo di sì.
    Anita: d’accordo e.. ora se non ti dispiace vado a fare colazione.
    Mamma: no, aspetta. Dimmi ma.. non sei contenta?
    Anita: no.. non è questo, è che.. sono ancora un pò assonnata e quindi.. comunque certo che lo sono, tanto!
    Mamma: ah, ecco! –accarezzandole il viso-

    Anita, andò a fare colazione e dopo si andò a fare la doccia. Non riusciva a crederci; i casi della vita. Li pensava molto in questi giorni, come sempre del resto, e l’indomani li avrebbe rivisti. Quando terminò, andò in camera sua e iniziò a cantare; sua madre entrò e la interruppe:

    Anita: sì, Mamma dimmi.
    Mamma: comunque ci tenevo ad avvisarti che Simone e i figli arrivano domani.
    Anita: ok! Ehm.. me l’hai già detto..
    Mamma: ah, vero!
    Anita: -si mise a ridere-
    Mamma: dai, ti lascio in pace.
    Anita: grazie!


    La sera:

    Anita: Mamma? Io non ho fame, ok??
    Mamma: come, no?
    Anita: no.

    E detto questo di dileguò. Si recò in garage, lì c’erano anche scatoloni, e fra questi uno pieno di fotografie; così lo prese, lo aprì e iniziò a cercare. E infine.. eccola! L’aveva trovata. La prese fra le mani, e la guardò attentamente: la foto ritraeva lei e i suoi due amici abbracciati, Anita aveva otto anni e loro nove. Era stata scattata davanti casa di lei; di loro aveva solo questo oggetto come ricordo, e ci teneva. Poi si sedette, e ne approfittò per guardare anche altre foto di lei da piccola, ecc.. Quando terminò, ripose tutto in ordine per com’era, e tornò dentro casa con la foto in mano. Una volta arrivata, andò nella sua stanza, e appese al muro quella foto; dopo si distese nel letto. Poco dopo, esausta, si addormentò anche se.. era ancora presto.

    L’indomani:

    Diciamo che era il grande giorno. Anita era felice, perché dopo molto tempo, avrebbe rivisto delle persone a lei tanto care.

    Fine 2° Capitolo

    Ditemi se devo continuare, ciaoooo!!! ^^
     
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    Bill e Tom vanno a trovarla!!!
    Che bello, dopo tanti anni si rivedono...

    Posta presto! ^^
     
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  7. Lellenuccia.-*-.
     
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    Sono venuta a rompere anche qui! (Come se non ti bastassi a rompere nell'altra ficcy...-__-')
    Comunque è bellissimo come inizio e voglio sapere come finisce! Dai, Da, dai, dai che si rincontrano di nuovo!!!! Vai Anita!!!! Fatti sotto!!!!
    Kiss Lelle
     
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  8. ^^...IchLiebeBill...^^
     
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    Eheheheh, tranquilla non rompi affatto anzi.. mi fa molto piacere! Domani, posto! =)
     
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  9. Lellenuccia.-*-.
     
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    Evviva!!! Io sarò pronta a leggere allora!!!! ^__^
    Kiss Lelle
     
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  10. ^^...IchLiebeBill...^^
     
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    Continuo:

    3° Capitolo



    La ragazza si alzò, fece colazione e dopo.. sotto la doccia. Poi si vestì, si truccò normalmente come sempre e accese la piastra. Poi:

    Mamma: ah, sei qui! Credevo fossi andata di nuovo nella stanzetta.
    Anita: no, mi sto preparando per oggi.
    Mamma: l’ho notato. Siamo molto belle, eh??
    Anita: ma dai, non dire cavolate. Sono come sempre, più semplice possibile.
    Mamma: tu sei bella in ogni modo, tesoro!
    Anita: ora non esagerare.
    Mamma: non cambierai mai idea, vero?? Comunque.. se mi vuoi sono di là.
    Anita: d’accordo, ma.. non devi usare il bagno??
    Mamma: già fatto, da un pezzo.

    E sorridendo se ne andò, chiudendo la porta. La piastra si spense, e Anita cominciò a passarsela. Dopo, al termine, mise tutto al suo posto e andò di là.

    Ore 13.15

    La madre si trovava in cucina, perché stava facendo il pranzo per lei e la figlia, dato che il padre non c’era mai poiché lavorava ogni giorno, e per tutto il giorno. Anita entrò:

    Anita: ohi, Mamma lascia che ti aiuti!
    Mamma: grazie! –sorridendole- Mi è proprio nata, una figlia perfetta!
    Anita: ma di nulla, e poi.. io non sono perfetta, nessuno lo è.. e come tutti anch’io ho qualche difettuccio!
    Mamma: secondo me non ne hai neanche uno.
    Anita: eheheheh, ma dai!

    Così con l’aiuto di Anita, il pranzo si fece in poco tempo, e mangiarono.

    Aeroporto, stessa ora

    Simone: ragazzi, avete preso tutti i bagagli??
    Tom: sì!

    Quest’ultimo, era alto, magro, capelli rasta biondo cenere avvolti in una coda e occhi castani.

    Bill: ora dobbiamo aspettare il taxi, giusto?
    Simone: esatto, ma se ne troviamo uno già parcheggiato fuori prendiamo quello, ovvio!
    Bill: ah, ok..

    Bill invece era un pochino più alto di Tom, magro, capelli lunghi neri corvini sparati e occhi castani. Ognuno aveva il proprio stile: Tom hip-hop con vestiti larghi, cappelli ecc.. e l’altro più sul dark.
    Simone invece, era alta quanto basta, magra, capelli corti biondi e occhi castani.

    Simone: forza, usciamo fuori.
    Tom: che caldo!
    Simone: lo so, resisti! Oh, guardate lì c’è un taxi fermo, andiamo prima che se lo prenda qualcun altro.

    Così tutti e tre corsero, o almeno cercarono di farlo dato che avevano molti bagagli in mano, verso il taxi. Era vuoto, e salirono su.

    Simone: buongiorno Signore, può darci un passaggio??
    Tassista: certamente!

    Simone, spiegò la strada al tassista, e subito dopo iniziarono a camminare.

    Tom: dio! Ma che caldo! –poi avvicinandosi all’orecchio di Bill- ce l’ho sudato.
    Bill: che schifo, Tom!!!
    Tom: ahahahahah!
    Simone: ragazzi? Ascoltatemi. Oggi verrete con me.
    Bill: dove??
    Simone: lo scoprirete presto, non vi dico nulla.
    Tom: cosa? Eh, no io non vado da nessuna parte. Sono stanco.
    Bill: aspetta: perché hai utilizzato la parola “io”? Forse vorrai dire “noi”, anch’io sono stanco.
    Simone: ok, poche storie! Ho capito, non venite.
    Tom: ecco! Aprite questi finestrini per favore.
    Bill: e che cazzo Tom, per te ci vorrebbe un condizionatore puntato!
    Tom: lo so.
    Bill: e meno male.

    Poi, arrivarono a casa.
    Scesero dal taxi, e Simone diede i soldi al tassista, mentre i gemelli stavano prendendo i vari bagagli..
    Quando entrarono dentro:

    Bill: finalmente, nella nostra vecchia casa.
    Tom: già. Casa dolce casa!

    Quella casa ce l’avevano di proprietà e quindi.. per tutto il tempo che erano stati fuori città, essa era pur sempre di loro; ed era stata chiusa a chiave per bene. Simone, lo sapeva già che dopo anni sarebbe tornata, ne era certa!

    Fine 3° Capitolo

    Ditemi un pò.. Ciaoooo!!! ^^
     
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    Su su Tom, non fare troppe storie, Anita vi sta aspettando!!!

    Posta presto, sono curiosa di sapere come sarà il loro incontro! ^^
     
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  12. ^^...IchLiebeBill...^^
     
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    Eccovi il continuo ^^:

    4° Capitolo



    Bill, andò in camera sua; non gli sembrava vero di essere tornato lì. Cercò di sistemare un pò alcune cose, poi:

    Bill: sto andando a farmi la doccia!
    Tom: sì! Poi dopo di te devo entrare io e dopo Mamma, ok?
    Bill: sìsì, lo so!
    Tom: sei sempre tu, che occupi il bagno per primo!
    Bill: è la mia specialità! –ridendo ed infilandosi in bagno-

    Velocemente, arrivò il pomeriggio ed erano tutti pronti. Simone, andò a casa di Anita e i gemelli rimasero dentro; sia perché erano esausti, sia perché la madre gli aveva detto di riordinare.

    Casa di Anita:

    Suonarono alla porta, e la madre andò ad aprire:

    Mamma: Simone, ciao! –abbracciandola-
    Simone: ciao, Roberta! Quanto tempo.
    Mamma: eh, sì. Ma.. sei sola?? E dove sono Tom e Bill??
    Simone: erano stanchi del viaggio, e.. hanno preferito non venire.
    Mamma: oh, capisco. Ma che sciocca, entra su!
    Simone: grazie! E la piccola Anita? Dov’è?
    Mamma: ahahahah, la mia cara figlia non è più piccola. Adesso ha diciassette anni!
    Simone: wow, sì lo immaginavo!
    Mamma: aspetta, la chiamo! Anita??
    Anita (dall’altra stanza): arrivo!

    In fretta, arrivò in salone emozionatissima e.. convinta di trovare anche i suoi amici, ma..:

    Anita: Simone!
    Simone: Anita! –abbracciandola-

    Poi, staccandosi:

    Simone: vieni qui, fatti guardare. –squadrandola da capo a piedi- Ma sei bellissima, complimenti!
    Anita: grazie!
    Mamma: tesoro, i gemelli erano stanchi e sono rimasti a casa.
    Anita: ahm.. ok. È giusto così!
    Simone: che carina che sei. Vieni a trovarli tu, stasera!
    Anita: va bene! Ora.. torno di là, avrete molte cose da dirvi, raccontarvi...
    Simone: d’accordo, grazie cara!

    E si dileguò.

    Simone: complimenti ancora! So che da piccola era una fantastica bambina, ma non mi aspettavo di trovarla ancora più bella!
    Mamma: oh, grazie! Ma.. i tuoi figli, invece? Come sono fatti?

    Iniziarono a parlare. Invece, Anita era uscita fuori; c’era rimasta male, del fatto che Bill e Tom non si fossero presentati, ma.. pazienza. Sarebbe andata a trovarli lei stessa, quella sera.

    Simone: tua figlia, cosa fa?
    Mamma: il liceo classico.
    Simone: wow! Lì c’è parecchio da studiare.
    Mamma: sì, ma il punto è che a lei piace farlo. Sta tutti i giorni sui libri, e a fine anno ha tutti i voti che merita, sono fiera di lei!
    Simone: immagino! È molto intelligente.
    Mamma: già! E Bill e Tom? Cosa fanno?
    Simone: il periodo che siamo stati fuori città, hanno frequentato il liceo linguistico anche per adattarsi un pò.. a quel posto e devo dire che ce l’hanno fatta, con ottimi risultati! Bill maggiormente. Però.. a metà anno, la scuola ha dovuto chiudere per alcuni motivi e loro l’hanno lasciata.
    Mamma: no, mi dispiace.
    Simone: sì, lo so. Ma tanto il prossimo anno, dovranno pur fare qualcosa qui.
    Mamma: bene! Allora dato che sono già un pò.. pratici con le lingue, perché non li iscrivi al liceo classico nella stessa scuola di Anita?
    Simone: beh, sai che non sarebbe proprio una cattiva idea? Dato che.. stanno sempre insieme loro tre!
    Mamma: appunto. Posso offrirti, qualcosa? Thè freddo?
    Simone: sì, volentieri grazie! Con questo caldo, poi..
    Mamma: hai ragione, ci saranno gradi alti. Aspetta, vado a prenderlo!

    Roberta, si recò in cucina, prese un bicchiere di thè al limone, e lo portò all’amica, poi.. continuarono a parlare per tutto il pomeriggio. Verso le 18.00, Simone tornò a casa!

    Anita, si trova in camera sua quando.. entra la madre:

    Mamma: Anita? Posso entrare?
    Anita: certo. Lo chiedi?
    Mamma: eheheh! –sedendosi sulla sponda del letto della figlia-
    Anita: dimmi un pò.. sei contenta che oggi ti sia venuta a trovare la tua cara.. amica Simone?
    Mamma: sì, dai! Abbiamo parlato parecchio, anche dei vecchi tempi; è sempre la stessa. Simpatica!
    Anita: eh, già!
    Mamma: e tu? Stasera vai a trovare i gemelli?
    Anita: penso di sì..
    Mamma: togli il “penso di”!
    Anita: io sono indecisa.. e se disturbo?
    Mamma: ma no.. altrimenti perché Simone te l’avrebbe detto? Sai com’è fatta. Quando non vuole dire qualcosa, non la dice e basta.
    Anita: vero. D’accordo, ci vado!
    Mamma: -sorrise e abbracciò la figlia-

    Fine 4° Capitolo

    Poi ditemi.. Ciaooo!! ^^
     
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    Olè!!! Finalmente si rivedono!!!

    Me curiosa di sapere se ci sarà una storia d'amore e con chi! XD

    Posta! ^^
     
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  14. Lellenuccia.-*-.
     
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    Posta!!!! Si devono assolutamante incontrare!! Voglio Saaaaapereeeeeeee!!!
    Kiss Lelle
     
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  15. ^^...IchLiebeBill...^^
     
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    Grazie ragazze mi fa veramente piacere che vi piace ^^, e adesso vi posto il continuo:

    5° Capitolo



    Casa Kaulitz:

    Simone: ragazzi? Sono tornata.
    Bill: bentornata!
    Simone: avete fatto ciò che vi ho detto, vero?
    Bill: sì.. o meglio, ho fatto.
    Simone: perché tuo fratello, dov’è?
    Bill: dorme -.-
    Simone: ah.. beh, comunque noto che hai fatto un ottimo lavoro.. sei un uomo di casa! Mi sa che tuo fratello non sarebbe riuscito a fare tutto questo.
    Bill: ho fatto del mio meglio. Invece, com’è andata da quella tua amica? La vicina intendo.
    Simone: abbastanza bene!
    Bill: mi fa piacere!
    Simone: -sorrise- Vai a svegliare Tom!
    Bill: ci avevo già pensato, so io come fare!

    Il ragazzo salì in camera del fratello, e senza far rumore si avvicinò al suo orecchio. Poi:

    Bill: svegliatiiiiiiii!!!
    Tom: aaaaa!! –urlando spaventato e cadendo dal letto-
    Bill: ti sei fatto male, fratellino?
    Tom: ma sei scemo?
    Bill: no, un genio!
    Tom: come no. Ahia! –massaggiandosi la testa con una mano-
    Bill: allora la prossima volta ti sveglio in un altro modo.
    Tom: sì. Fai così, cantami una ninna nanna, oppure mi svegli con il rumore di uno scacciapensieri, è più piacevole.
    Bill: no! Ti infilo i cubetti di ghiaccio dentro i vestiti.
    Tom: provaci!
    Bill: Tom? Oggi ho messo io a posto tutta la casa. Tu te ne sei stato qui a dormire -.- fannullone!
    Tom: e allora? Avresti potuto farlo anche tu, no?
    Bill: no, perché io ho ascoltato Mamma!
    Tom: okok, basta! Non farla lunga. In fondo ora è tutto in ordine, no? Ahahahahah!
    Bill: e adesso cos’hai da ridere? Sentiamo.
    Tom: vorrei proprio vederti con la scopa in mano. Cenerentola! –ridendo-
    Bill: ah ah! Che ridere. A differenza tua, io almeno scopo.
    Tom: eh, no! Hai dimenticato un piccolo dettaglio: anch’io scopo! Ma tu scopi nel senso di spazzare il pavimento, io nel vero senso ovvero: con una bella ragazza nel mio letto, caro mio verginello!
    Bill: e qual è la novità? Questo si sapeva già da tempo. Comunque alzati!
    Tom: sì, Mammina!
    Bill: aaaaaa -.-

    Le ore passarono in fretta. Cenarono. E lo stesso anche da Anita.

    Ore 22.00, casa di Anita

    La ragazza, si stava preparando per la seconda volta in quel giorno; stava per andare a casa dei suoi amici! Al termine:

    Anita: Mamma, Papà? Sto andando a casa di Simone, a dopo!
    Mamma- Papà: ok, a dopo.

    Anita, uscì e si recò a casa Kaulitz, che era vicina. Quando si trovò davanti alla porta, un pò.. incerta suonò e.. Tom aprì:

    Tom: O.o
    Anita: c..ci..ciao!
    Tom: sei.. Anita?
    Anita: ehm.. esattamente!
    Tom: non.. non posso crederci.

    Subito la abbracciò forte. Pensava di essersi trovato di fronte una “figa pazzesca” ma poi guardandola bene.. non credeva fosse lei, e invece lo era.

    Tom: entra!
    Anita: Simone?
    Tom: Mamma già dorme, era a pezzi.
    Anita: capisco. Come.. stai?
    Tom: bene, grazie! E tu? Ti vedo.. –squadrandola da capo a piedi-
    Anita: anch’io benone! Ehi, ma.. perché mi squadrate tutti? Oggi tua madre e adesso tu!
    Tom: è impossibile non farlo. Beh, bando alle ciance andiamo da Bill. È in camera sua e.. sarà felice di vederti!

    Salirono, e:

    Tom: Bill?? Guarda chi c’èèèè??
    Bill: ??? –guardando la ragazza-
    Anita: ciao B..B..Bill! –lei non riusciva a credere ai suoi occhi-
    Bill: ahm.. Tom? Chi è questa.. ragazza?
    Anita: ehm.. ok, sarà meglio che vada.

    E di corsa uscì dalla stanza. Tom le andò all’incontro, e la fermò:

    Tom: ehi, ma.. perché te ne vai?
    Anita: ma non hai capito? Lui non si ricorda più.. di me.
    Tom: ma dai, sono sicuro che è un momento magari poi..
    Anita: Tom, è così e.. cercherò di accettarlo in qualche modo. In fondo, non si può ricordare tutto quanto nella vita e.. evidentemente io non sono stata importante per lui. Adesso, vado sto solo.. perdendo tempo. Almeno ho salutato te!
    Tom: ti prego rimani un altro pò.
    Anita: non posso.. dai, ciao. È stato.. un piacere rivederti!
    Tom: anche per me lo è stato, ciao! –dandole un bacio sulla guancia-

    Lei aprì la porta e se ne andò.
    Tom salì immediatamente da Bill, infuriato. Aprì la porta di scatto:

    Tom: poi sarei io l’idiota, eh?
    Bill: che ho fatto? Io.. non riesco a capire. Chi era quella? Me lo dici?
    Tom: cioè.. tu mi dici chi era? In tutti questi anni, non ti è rimasto nulla della nostra infanzia, allora?
    Bill: qualcosa..
    Tom: è Anita. Da piccoli giocavamo sempre con lei.
    Bill: io..
    Tom: no, tu niente! Era venuta per noi, capisci? Aspetta.. dunque oggi, la Mamma è andata a casa sua, per salutare lei e la madre..

    Nessuna risposta.

    Bill: aiutami a ricordare.. dammi almeno un minimo di comprensione, no?
    Tom: no..

    E uscì dalla stanza.
    Anita, era ancora per strada. C’era rimasta molto male... poi arrivò a casa e rientrò.

    Mamma: rieccoti tesoro. Allora? Com’è andata?

    La ragazza non rispose, e andò in camera sua. Non si aspettava questo.
    Si buttò nel letto con peso, e si girò su un fianco. Le veniva quasi da piangere; per lei Bill era importante, così come lo era Tom e non poteva sopportare una cosa del genere. Beh, avrebbe parlato solo con Tom, e le conseguenze? Quali sarebbero state, se avrebbe lasciato perdere Bill? È questo ciò che la preoccupava, ma intanto..
    Poi, si alzò e si spogliò mettendosi il pigiama, voleva stare più comoda e poi.. era probabile che sarebbe andata a dormire.

    Bill, entrò nella stanza di Tom:

    Bill: la vuoi smettere di trattarmi così?
    Tom: così, come?
    Bill: come? Tu non vuoi aiutarmi, pensi che io ci stia bene? Mi sono sentito un verme, quando mi sono trovato di fronte quella ragazza e.. non ho potuto fare nulla, perché la mia stupida mente non riusciva a ricordare chi era.
    Tom: e ora cosa vuoi da me? Arrangiati. Quando te la ricorderai, se te la ricorderai, glielo dirai. A me non riguarda, so solo che quella lì è la mia amica, e adesso che siamo tornati qui in Germania, devo tenermela stretta. Comunque.. ricordati che dobbiamo andare a scuola, dobbiamo andarci ad iscrivere ma prima.. dobbiamo parlarne con Mamma ovviamente, magari lei potrà darci qualche suggerimento.

    Nessuna risposta.

    Tom: ehi, ma ti è caduta la lingua?
    Bill: può darsi..
    Tom: no, a quanto pare. Dai, vieni qui siediti.
    Bill: cosa.. cosa devo fare?
    Tom: non so che dirti, sai? Ci penserò su. Ma.. in fin dei conti, non c’è nulla da fare. Certo, lei secondo me è rimasta delusa, me ne sono accorto guardandola negli occhi.
    Bill: va be, io vado a dormire che mi sento uno schifo. Notte!
    Tom: notte!

    Poi, si addormentarono tutti. Un pò.. pensierosi.

    Fine 5° Capitolo

    Ciaooooo!!! =)
     
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