Wenn Nichts Mehr Geht *

Mah... Non mi convince, ma vi prego, commentate in tante e sincere.

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  1. •.TeKy.•
     
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    Dunque, ho iniziato a scrivere questa FanFiction questa sera, senza grosse aspettative. Una persona mi ha diciamo convinto a postarla, senza preoccuarmi del seguito... Allora mi son detta: proviamo!
    Vi prego, commentate in tante, sincere e ditemi cosa non vi piace e cosa, secondo voi, non va bene come struttura^^ Vi ringrazio in anticipo.


    °°°Wenn Nichts Mehr Geht°°°



    “Credi nelle parole che ti dicono, credi in tutto quello che fanno, credi in loro, soprattutto.
    Credi in quelle facce che t’hanno tirato su il morale troppe volte, per non considerarli, per non farli parte di te, farli crescere in te, farti dimostrare che loro valgono qualcosa in più di quello che li considerano i giornalini.
    Credono e sanno che tu ci sarai per sempre, sarai sempre al loro fianco, andando contro tutto e tutti. Katy-Kaulitz94”.

    Francesca posò il giornale e si guardò allo specchio, cercando qualcosa di sé, nel suo viso, da poter valorizzare per quello speciale appuntamento che l’aspettava, da lì a un’ora.
    “Ma che è ‘sta roba?” si chiese, prlando ad alta voce, torturandosi quel piccolo foruncolo arrossato che si trovava nel bel mezzo della fronte, “No, dico, ma cos’è?!” ripetè, sclerandosi addosso e continuando a grattare quel punto rossastro, che di certo non se ne sarebbe andato se trattato così.
    “Cosa vuoi che sia, gemellina?” sbucò Matteo, dalla porta della stanza, facendo il solletico alla sorella, “Un brufolo enorme, che più crescerai, più crescerà con te!” scoppiò in una fragorosa risata, mentre Francesca, a braccia conserte, lo fissava seria, come a dire ‘ma che, sei scemo o mangi sassi?’.
    “Eddai! Non te la prendere, Keka. Non è nulla, è solo un ricordino di quel ‘bicchierino’ di Nutella che hai prosciugato l’altra sera!Anche se l’hai mangiata con il pane, mica s’è alleviato l’effetto catastrofico sulla tua pelle!” proseguì il gemello, ironico, continuando a ridere come se nulla fosse. “Hai finito o cosa?” gli rispose tranquilla, trattenendo le mani a stento, che l’unica cosa che volevano fare, invece di stare lì ferme, era schiaffeggiare quel visino pulito che si ritrovavano davanti.
    “Ooooh, come sei permalosa!” sbuffò Teo, girò i tacchi e se ne uscì con un’ultima linguaccia verso la sorella. “Non si può mai scherzare con te!” le gridò dal corridoio, per poi non proferir più parola.
    “Ma sentilo -.-’ ” si stizzì, per poi rimettersi alla ricerca di una possibile soluzione al regalino che le aveva lasciato la sua amata Nutella.
    Girovagò per la casa, fulminando il fratello ogni volta che le passava vicino, in cerca di un determinato fondotinta che comprò il giorno prima, appena uscito e di cui trasmettevano ancora la pubblicità alla TV.
    Frugò in cassetti vari, ispezionò tutti i beauty-case che le si proponevano davanti. Nulla, come sparito.
    “Non può essere, cazzo” sussurrò fra sé e sé, spazientita. Ebbe un flash e si precipitò nella camera della madre, nella speranza di trovarlo in qualche cassetto, l’ultima rara speranza.
    “Bingo!” gridò felice, saltellando verso la sua stanza.
    Si piazzò davanti al piccolo specchio, posto sul mobile verdognolo della sua cameretta, con il piccolo flacone di fondotinta.
    “Bene, a noi due!”
    Iniziò così a spalmarne piccole dosi, sapendo che quel make-up era abbastanza coprente e, se ne metteva troppo, rischiava di notarsi troppo, facendo così la figura della ragazza vissuta, avendo solo 16 anni, tra l’altro appena compiuti.
    La pelle, piano piano, prese a tingersi di un colore candido e naturale, non lucido e non strano.
    Il foruncolo si coprì discretamente, togliendosi dai piedi e lasciando al viso una bellezza innata.
    I suoi capelli biondi e boccolosi che ricadevano sulle spalle, si lisciavano al passaggio della ImetecBellissima, lasciando spazio a lunghe striature di riflessi vellutate, che brillavano alla luce della luna, che filtrava innocente dalla finestra semi aperta.
    “Papi, dove sono le chiavi del motorino?” urlò la ragazza, mentre cercava disperatamente la maglietta nera che aveva preparato in un luogo che, evidentemente, non si ricordava minimamente quale fosse.
    “Non lo so, Francesca. Se non lo sai tu, chi lo deve sapere?” le rispose scocciato il padre, dal salotto, “Prova a guardare in cucina, magari le hai lasciate lì...”
    In slip e reggiseno, Francesca, corse in direzione della cucina, osservando attentamente la superficie di ogni mobile che arredava la villetta, nell’inutile speranza di trovarle lì. Arrivata alla cucina, si guardò intorno, scrutando ogni minimo particolare e ogni angolo nascosto, trovandole poi appese sul piccolo manico della padella, accanto al lavabo.
    Una volta recuperate, se ne tornò in camera, vestendosi con un’altra maglia, fucsia e un po’ più scollata dell’altra, e jeans neri. Ci mise un buon quarto d’ora a decidere le scarpe da indossare, poi, infine, decise di mettere le ballerine nere con i bordi fini fucsia, che non si ricordava nemmeno d’averle.
    “Io vado! All’una sono a casa!Baci, baci!” esclamò, diffondendo così quelle parole ai suoi familiari.
    Scese davanti al cancelletto ad aspettare quel dolce ragazzo che da lì a poco sarebbe passato a prenderla... Almeno così credeva.

    °°°

     
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  2. °oO.HoNey
     
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    Brava Racky!!
    Ma senti... è possibile che tutte le ff che scrivi siano così belle?!?!? Eh no caspita!! Adesso lo voglio sapere!!!
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    Posta il resto! Baci!! image
     
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  3. Baby ~
     
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    Ma brava, mia cara! Mi piace l'inizio! Continuala presto!
     
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  4. Kate ~
     
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    Racky! *_*

    Wow, ma sai che hai davvero un bello stile? Pulito, chiaro, dettagliato quanto basta, scorrevole. Complimenti cara, come inizio direi che è ottimo! ^^
     
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  5. •.TeKy.•
     
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    Grazie a tutte, siete fantastiche!Continuo...



    Era appoggiata al cancello, quando sentì in lontananza la sirena di un’ambulanza sempre più vicina.
    Si guardò subito in giro, in cerca dei lampeggianti. In fondo alla strada, a destra, vide lontane luci avvicinarsi ad una macchina nera, schiantata contro un albero, che neanche aveva notato.
    Corse a vedere cosa fosse successo, senza preoccuparsi minimamente di chi potesse essere.
    Arrivata nei dintorni della macchina distrutta, riconobbe la targa.
    GH 989 MI
    “Christian” esclamò in un sussurro, sentendosi svenire.
    “Non è Christian De Zan, vero?” chiese ad un ragazzo che assisteva alla scena.
    “Non so risponderti. Sono appena arrivato e non sono di qui” le rispose tristemente il giovane, “Se vuoi m’informo” si propose il moro.
    “Grazie, faccio da sola” girò i tacchi e se ne andò, piangendo silenziosamente.
    La ragazza s’avvicinò lentamente ad una donna in lacrime che, quando questa si girò, riconobbe all’istante.
    “Signora Lucia, mio Dio, è Christian?!” sbottò in lacrime, che ormai scendevano a litri.
    “Oh, Francesca...” mugugnò, con la bocca impastata di pianti mal soffocati, “Sì, Francesca. È lui”
    La donna scoppiò nell’ennesimo pianto isterico, buttandosi per terra, accanto al corpo coperto.
    Francesca, spaesata, si allontanò in fretta, paurosa forse di essere coinvolta in un fatto estremamente incredibile, per la sua dolce vita.
    Si lasciò cadere, ma qualcuno, dal dietro, la prese in tempo, senza farla precipitare a terra.
    Piangeva a dirotto, tremando, debole come una foglia.
    “Dai, alzati. Reggiti a me” esclamò una voce già sentita, ma di cui non sapeva ancora il nome, “Non devi mollare, dai, cazzo!”
    “Io... Io non riesco! Io... Dio, io l’amavo” brusì la ragazza, sorretta debolmente da quelle braccia fragili.
    “Sì, che riesci! Devi farcela!” la strattonò, questa volta con più forza, alzandola bruscamente e abbracciandola forte. Voleva farla sentire sicura, protetta da un mondo cattivo, senza cuore.
    Lei lo strinse, impedendogli quasi di respirare. Ma lui non le disse nulla, piangere faceva bene alla salute, basta che si considerava solo un semplice ma utile sfogo della propria anima.
    “Stringimi, ti prego” bisbigliò la ragazza.
    “Quanto vuoi, piccola”

    Dopo pochi minuti, Francesca si tranquillizzò e si staccò lentamente dal ragazzo.
    “Grazie” disse dolcemente, con ancora le lacrime agli occhi.
    “E di che, di nulla” rispose, il moro, “Ma lo stavi aspettando?” chiese imbarazzato.
    “Sì, stava venendomi a prendere per andare a fare un giro in città. Era da molto che non ci vedevamo, ci teneva tanto a me” spiegò, lasciando scendere le ultime lacrime amare di quella sera.
    “Mi dispiace, ma cerca di non pensarci, sennò è peggio” le asciugò le righe che le lacrime le avevano disegnato sul suo tenero viso, colandogli tutto il trucco. “Se continui a pensarci non lo dimentichi più e non riuscirai a scorgere le bellezze della vita” dicendo quelle parole, la fissò negli occhi.
    Gli sorrise. “Ehm...Scusa, ma ora devo andare” si congedò la ragazza, imbarazzata. Fece per voltarsi ma il ragazzo la fermò. “Ci vediamo qualche giorno? Se vuoi sfogarti ci sono” chiese affettuosamente.
    “Grazie, mi farebbe piacere” rispose sorridendo, “Quando vuoi, allora” esclamò il moro.
    “Ora vado veramente!Ci vediamo e grazie di tutto” salutò Francesca e corse verso casa.
    Si voltò un’ultima volta e incrociò il suo sguardo, forse per l’ultima volta, forse per la prima di una serie...

    Entrata in casa, gli tornò in mente l’incidente del ragazzo di cui era persamente innamorata, del ragazzo che le aveva rubato il cuore. Scoppiò nell’ennesimo pianto e venne subito accolta dal fratello gemello, Matteo, che si spaventò vedendola in quelle condizioni.
    “Hey!! Ma che succede?” chiese preoccupato, “E’ morto, è morto” ripeteva assillante, “E’ morto!” gridò per l’ultima volta.
    “Oddio, Christian!?” le chiese angosciato, “Sì, Teo...” si calmò improvvisamente, come se avesse capito che le lacrime, in quel contesto, erano apparentemente inutili.
    “Vieni qui...” l’abbracciò dolcemente, tenendola stretta a sé, come aveva appena fatto quel ragazzo sconosciuto, nel luogo dell’incidente.
    Sopraggiunse la madre dei gemelli, che chiese informazioni e che, una volta ricevute, si rattristò della situazione della figlia.
    “Mamma, io salgo di sopra. Dormo un po’, ci vediamo domani” baciò la madre e il fratello e si diresse a passo svelto al piano superiore.
     
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  6. Baby ~
     
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    Oddeo, ma quel ragazzo chi sarà mai?!

    Continua, devo saperlo! :tytu:

    Mi piace il tuo modo di scrivere, sei davvero in gamba!

    Continua presto!
     
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  7. °Aly°
     
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    Brava Raky ! mi piace molto ! sono curiosa di sapere chi è quel ragazzo !!!

     
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  8. Kate ~
     
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    Oddio ç_ç

    Adesso dobbiamo sapere chi è il ragazzo misterioso! Però, che capitolo triste... ç_ç Povera raagazza ç_ç
     
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  9. °oO.HoNey
     
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    Racky!!
    Devo sapere chi è il ragazzo!
    Non puoi farmi questo!!!
    Bravissima!
    Posta!! un bacio

     
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  10. spenkucciola
     
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    poverina... comunque bella continua su su!!!
     
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  11. •.TeKy.•
     
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    Grazie a tutte *____*

    Continuo!



    La luce della luna attraversava leggera, quasi non volesse disturbare, la finestra sopra la testata del letto, dove Francesca non riesciva a prendere sonno.
    Madida di sudore, la ragazza si alzò lentamente e, infilandosi le ciabatte fresche della notte, si frizionò i capelli velocemente.
    Un lungo sbadiglio, poi si decise a scendere le scale, anche se piano e barcollante, in direzione della cucina.
    Aprì il frigorifero, attenta a non fare rumore.
    “Hey” una voce la sorprese e sussultò, emettendo un versetto simile ad un fischio impalpabile.
    Chiuse di scatto la porta del frigo, trovandosi così davanti la faccia del fratello.
    “Ma vaffanculo..” sbottò sbuffando, “Ti sembra il caso di farmi prendere certi spaventi?”
    “Scusa!” esclamò piano Matteo, “Non riesci a prendere sonno?”
    “No guarda, sono sonnambula” rispose sarcastica la ragazza, “Che domande fai, Teo?”
    “Scusa numero 2! Uff, non parlo più...” disse scocciato il gemello.
    “Ma dai, scherzavo, permaloso! Comunque no, non riesco a dormire...Tu?”
    “Ti ho sentito scendere, credevo stessi male e allora sono sceso” spiegò Matteo, preoccupato per la sorella.
    “Non ci pensare dai, sennò è peggio” le consigliò, poi.
    *Le stesse parole di... Oddio, non so neanche il suo nome!” pensò fra sé e sé.
    “Parli uguale ad un ragazzo che ho conosciuto...” si guardò l’orologio poi riprese a parlare “tre ore fa!” esclamò sorridente.
    “E chi è questo?” rispose con fare arrogante, anche se, sotto sotto, era una fare geloso, iper-prottettivo e anti-liberatorio.
    “Hey, abbassa la cresta! E’ un ragazzo che, quando ho scoperto di Christian, m’ha consolato!” replicò, “Tutto qui, niente di più”
    “Beh, ma non t’ho detto nulla, t’ho solo chiesto.” rispose il fratello, che, dopo aver sentito la risposta della gemella, s’era tranquillizzato.
    “Non so neanche se lo rivedrò, non è di qui” abbassò lo sguardo, rattristandosi per un amicizia mai nata e che non avrebbe nemmeno la possibilità di nascere... Ma forse per un altro motivo.
    “Dai, io torno a letto” esordì poi, “Ho sonno e sono sicura che riuscirò a prendere sonno” detto questo, si allontanò, in direzione delle scale.
    “Ok. Notte, Keka!” rispose il fratello, per poi superarla ed entrare veloce nella sua camera.

    Le ore passavano lente per Francesca, che si girava e rigirava nel letto. Capì che era inutile continuare a capovolgersi nel letto ormai zuppo di sudore, dunque si prese l’occorrente e andò in bagno a farsi una doccia calma.
    L’acqua scendeva lenta sul suo viso, inumidendola e lavandole via, perlomeno momentaneamente, un ricordo troppo brutto per una ragazza così giovane e innocente. La spugna, che dolcemente passava sulla sua pelle morbida e profumata, segnava un nuovo giorno, una nuova avventura e nuove sorprese.
    Uscita dalla doccia, si vestì e si stirò i capelli. Si mise un leggero strato di ombretto rosa e un filo di mascara e, siccome erano ormai le sei di mattina, prese la cartella e uscì, lasciando un biglietto sul tavolo della cucina, che avvisava la famiglia che era andata a fare colazione.

    Prese l’autobus che precedeva quello quotidiano e, una volta arrivata alla fermata di uno dei bar dei dintorni della scuola, scese ed entrò nel locale.
    Con suo grande stupore, vide che il ragazzo della sera prima, che l’aveva aiutata e consolata, lavorava dietro al bancone.
    “Hey!” la salutò, quasi gridando per farsi notare, “Come stai?” moderò il volume, vedendo che la ragazza si stava avvicinando.
    “Ciao!” rispose, “Tutto ok... Diciamo”
    Non era molto convinta e il ragazzo se ne accorse subito.
    “Dai, passerà... Comunque, non ci siamo ancora presentati” le porse la mano, “Mattia”.
    “Francesca” rispose alla presentazione, sorridente. “Quanti anni hai?”
    “Ne devo fare 23. Tu?” rispose il ventitrèenne, “Io ne ho appena compiuti 16”
    “Sei giovane, ma al punto giusto” esclamò.
    “E che vuoi dire con questo?” si preoccupò la ragazza.
    “Nulla, nulla” s’affrettò a rispondere, “Intendevo dire che sei giovane ed ingenua, ma allo stesso tempo con la testa sulle spalle” spiegò il ragazzo.
    “Ti conviene! xD” ridacchiò la bionda, guardandolo negli occhi.
    *Che bello che è* pensò fra sé, sempre ridendo.
    “Dai, ‘sta sera, se ti va, andiamo a farci un giro. Ti va?” propose Mattia, sorridente e contento, non malintenzionato, “Ti presento qualche mio amico”
    “Certo, va benissimo!” accettò energica, “Il mio numero è +398463758209, chiamami appena puoi, così mi dici l’orario”
    “Va bene!” il ragazzo memorizzò il numero, “Vuoi qualcosa per colazione?Offro io” chiese gentile.
    “Una cioccolata calda e una brioches alla crema, grazie mille” gli sorrise Francesca.
    Una volta bevuta la sua cioccolata e mangiata la sua brioches, salutò Mattia e s’avviò verso la scuola, saltellando.
     
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  12. °Aly°
     
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    Bella Raky !! brava !!
    anche se non ho ancora capito chi è questo ragazzo !!...
     
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  13. Kate ~
     
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    Mattia... Mmh... chi sarà questo Mattia?

    Continua cara, vogliamo sapere!!!
     
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  14. spenkucciola
     
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    bella...continua !
     
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  15. °oO.HoNey
     
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    Troppo bella!!
    Racky! ...uffi.. sei davvero brava!!
    Le tue ff mi piacciono un sacco!!!
    *_____*
    Posta al più presto!
    baci
     
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42 replies since 31/10/2008, 23:58   359 views
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