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Fee1702.
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INNOCENTE VITTIMA DEI MIEI SBAGLI
Sono qui a cacciare da due petali di rosa, lacrime di diamanti.
Stai piangendo, piangendo per chi non ti merita.
Versi lacrime amare da troppo tempo ormai.
Dal primo giorno in cui ti incontrai.
Mi amasti da subito, vedesti in me qualcosa in cui hai creduto, qualcosa da coltivare, qualcosa che forse non è mai esistito.
Mi hai amato Sarah.
Passasti sopra ad ogni mia cazzata, ad ogni mio sgarro.
Sempre pronta a perdonarmi, a trovare una spiegazione ad ogni mio comportamento.
Si, perché tu vuoi trovare del buono in tutti. Persino in me, persino in una persona che di buono non avrà mai niente.
Mi colpì subito la tua bellezza, mi entrasti dentro con il tuo entusiasmo, tanto da credere che quella persona che solo tu avevi il potere di vedere, regnasse davvero in me.
Troppo in la mi spinsi, forse avrei voluto davvero credere di esistere così come tu avresti voluto, Sarah.
Invece sono solo io: Daniel.
Capace di guidare un branco di pecore in cerca di fama. Capace di lanciare qualsiasi moda, di essere imitato, idolatrato. Capace solo di disprezzare e far sentir gli altri nullità.
Ti tradii, mi hai perdonato.
Ti ho deluso in più di un’occasione, ma non ti rassegnasti mai all’idea che in realtà potessi essere una persona migliore.
Ma quel giorno, quel giorno nemmeno tu potesti perdonarmi.
Lui arrivò e come ogni mattina avevo in serbo il solito benvenuto.
Si, perché non mi andava giù. Odiavo la sua camminata sicura nonostante gli occhi puntati addosso.
Odiavo i suoi capelli e il suo trucco così audaci, i suoi vestiti.
Odiavo tutto di lui.
Mi scagliai sulla sua persona dal primo giorno che incrociai il suo sguardo. Lui era così come si mostrava e non gli importava quello che dicesse la gente.
Lui era ciò che avrei voluto essere io.
Io che non avevo altro se non la mia moto che valeva miliardi.
Io che non avevo talento, se non quello di far cadere ai miei piedi ogni ragazza o quello di sistemare i miei capelli in acconciature vistose per essere perfetto.
Io che mi circondavo solo di persone prive di personalità, perché seguissero solo la mia.
Io che odiavo Bill Kaulitz.
Anche quella mattina si presentò davanti a me con un sorriso invidiabile e provocatorio, il sorriso di chi non si piegherà mai alla schiacciante omologazione di massa che faceva parte del mio mondo, non del suo.
Lo guardai avanzare avvolto dal suo giubbotto di pelle e i suoi jeans strappati.
Poi lo vidi rivolgere il suo sguardo a te, lo vidi sorriderti e vidi il tuo volto dipingersi di rosso.
Ogni mattina la mia furia si scaricava su si lui sottoforma di stupida molestia ed ogni volta ti scagliavi contro di me.
Dicevi che non sarei mai stato superiore a lui comportandomi così, dicevi che il non reagire del ragazzo la dicesse lunga sul suo carattere, secondo te da imitare.
Ma se per avere su di me la tua stima avrei dovuto imitare lui, così diverso da me, allora voleva dire uccidere me stesso e cambiare del tutto.
Voleva dire che la persona che avresti voluto davvero amare, ammirare, non avresti mai potuto trovarla in me.
Capii tutto in quel frangente, lo lessi scritto sul tuo volto, in quella smorfia di timidezza che riservasti al mio rivale e mai a me.
Mi resi conto di quanto fossi stato stupido a credere che una persona fantastica come te, sarebbe potuta stare al mio fianco.
Mi resi conto di invidiare lo zimbello della scuola, l’opposto del bello e irraggiungibile, di me.
Sentii il sangue arrivare alla testa, le mani prudere di rabbia, la vista annebbiarsi e non capii più niente.
Mi ritrovai solo pulsante, a respirare ansimando, a stringere un pugno con forza e ad osservare un corpo steso ai miei piedi.
Stava soffrendo Bill, teneva stretto lo stomaco con le braccia e strizzava gli occhi dal dolore lancinante.
Provai soddisfazione nel vedere scorrere un rivolo di sangue dalla sua bocca, provai soddisfazione nel sentirlo tossire e vederlo contorcersi.
Ma a quale prezzo?
Io ti persi per sempre Sarah.
Ti persi perché dopo quella volta non mi hai più perdonato.
Ti allontanasti da me e iniziasti a considerarmi per quello che sono realmente, per quello che sono sempre stato, un mostro.
Un mostro non può meritarsi un angelo, così spiegasti le ali e volasti via per sempre.
Non c’eri più a colorare le mie giornate.
Non c’eri più a rendere vero il mio falso mondo di apparenze.
Te ne andasti con lui a vivere il tuo primo vero amore, ma solo TUO.
Bill non capì, Bill non riuscì a comprendere la tua anima.
Lui stavolta aveva sete di vendetta.
Avevo esagerato e quella volta decise che l’avrei pagata.
E come avrei potuto stare peggio se non vedendo la persona che amavo soffrire?
Ho il cuore a pezzi mentre accarezzo i tuoi capelli ora, Sarah.
Odio me stesso perché se lui ti ha presa e gettata via è colpa mia.
Odio me stesso perché pensi che tu sia sbagliata se lui non ti ha voluta con sé, ma non è così. Non esiste persona più giusta di te.
Odio me stesso perché ti parlo ma tu non mi ascolti.
Odio me stesso perché ti consolo, ma non mi credi.
Odio me stesso perché potrei amarti, ma non me lo permetterai mai.
Odio me stesso perché se ti ha distrutta è perché io ho provato a distruggere lui.
Odio me stesso perché so chi sono ora, sono il mostro della tua vita, innocente vittima dei miei sbagli
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Kate ~.
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Oddio...
Fee, è bellissima! Insomma... tutto questo circolo vizioso, lui che fa male a lui che fa male a lei. Bellissimo e triste allo stesso tempo.
Complimenti, mi piace il tuo stile narrativo, limpido e in grado di arrivare dritto al punto.
Aspetto altre tue storie! *_*. -
Fee1702.
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Oddio Kate, non sai quanto sia felice di aver ricevuto un tuo commento sul serio! Non è per essere smielata, è perchè ti stimo davvero!
Dopo posto una mia storia se ti fa piacere *__* <---- (adoro questa faccina si è capito?)
Danke sehr!. -
Kate ~.
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Posta posta! 
E grazie a te, cara! *_* (Anche io adoro quella faccina! XD). -
Fee1702.
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Postata!!! .
Innocente vittima dei miei sbagli |
