Caso di Garlasco

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  1. hachiko^^
     
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    da TgCom

    Stasi:"Chiara uccisa da stampella"
    Garlasco, ecco perché accusa le cugine

    Alberto Stasi, unico indagato per il delitto di Garlasco dell'agosto 2007, nei mesi successivi, parlando con i suoi legali, cerca di far cadere le responsabilità sulle cugine della vittima, le gemelle Cappa. Agli avvocati annuncia che chiederà al suo consulente tecnico se è possibile che Chiara sia stata colpita da una stampella. "Ma perché non vanno a controllarle?" si chiede Stasi.

    Secondo Repubblica, l'ex fidanzato di Chiara mostra in più di un'occasione il suo astio nei confronti delle cugine. Quando viene a sapere dell'uscita di un servizio fotografico su un settimanale dopo un'uscita notturna con gli amici, Alberto, parlando al telefono con un suo caro amico e riferendosi a una della Cappa, sbotta: "Quella lì deve soltanto stare attenta che gli vengono a sequestrare le macchine, le biciclette, le stampelle".

    Si augura che le indagini si indirizzino altrove. Nell'aprile 2008 l'ex studente commenta con la madre l'esito di un esame sui capelli ritrovati sulla scena del delitto. Non si sa di chi siano ma Alberto spera che possano appartenere sempre a una delle due ragazze.

    Alberto sa di essere sotto controllo. "Salutiamo il maresciallo", "salutiamo i telespettatori", scherza con gli amici. Ma poi si irrita con gli investigatori: "Lavorano un giorno alla settimana, per questo ci impiegano un mese".

    Sono alcuni delle intercettazioni telefoniche pubblicate da Repubblica, depositate in vista dell'udienza preliminare il 24 febbraio. Il gup dovrà ora decidere se rinviare Stasi a giudizio o proscioglierlo da ogni accusa.

    Legale Stasi: "Autopsia incompleta"
    "L'autopsia su Chiara Poggi è incompleta". Lo afferma l'avvocato Giulio Colli, uno dei difensori di Stasi. "Il corpo - spiega il legale alla Provincia Pavese - non è stato pesato dopo la morte, perché all'obitorio di Vigevano non era disponibile una pesa. Questo è quanto è stato sostenuto dal medico legale che ha effettuato l'autopsia. In realtà - continua Colli - una pesa poteva essere richiesta a qualunque reparto dell'ospedale. Così manca il dato certo per stabilire l'ora della morte e si ragiona soltanto su supposizioni".

    Partendo dalla temperatura del cadavere al momento del suo ritrovamento, per calcolare l'ora della morte è fondamentale capire in quanto tempo il corpo si è raffreddato. Un organismo umano vivente raggiunge in media i 36-37 gradi. Determinante in questo calcolo è il peso corporeo

     
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  2. • Beatrice •
     
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    Ma quante s**onz**e tirano in ballo?
    Il dato certo è che Stasi è entrato in casa della vittima e sotto le sue scarpe non è stata trovata alcuna traccia di sangue!
    Il pavimento della casa ne era ricoperto, ma cos’ha volato?

    E’ stato detto più volte che era impossibile riuscire a vedere il corpo in fondo alle scale senza evitare le macchie di sangue,specie per uno che corre e non guarda dove mette i piedi.
     
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  3. • Beatrice •
     
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    La vita hard di Stasi Nel suo pc trovate oltre 7mila foto porno

    Milano - Più che un computer sembra un pozzo senza fondo. Dal pc di Alberto Stasi emergono ben 7.064 immagini pornografiche. Numeri francamente sbalorditi, da cultore della materia. E non è nemmeno questo il dato più inquietante: si sapeva ormai da mesi che il giovane, indagato per la morte della fidanzata Chiara Poggi, avesse una certa dimestichezza con i filmini e le foto hard. Ed era stato aperto a suo carico un procedimento per detenzione di materiale pedopornografico.

    Ma ora, come anticipato dal settimanale Panorama, è possibile piantare nel terreno processuale un altro paletto: Stasi archiviava tutto quel materiale con criteri precisi, con una metodicità che fa pensare. E che non può non rimandare, a questo punto, a un possibile movente del delitto Poggi. Che cosa accadde fra il 12 e il 13 agosto del 2007 a Garlasco? Forse Chiara scoprì improvvisamente l’altra faccia del suo ragazzo? Forse scoppiò un diverbio e qualcosa si ruppe nell’equilibrio di Alberto? Ipotesi, solo ipotesi, almeno per ora, ma quel che prima veniva solo sussurrato e respinto fermamente dalla difesa ora prende sempre più corpo.

    Un fatto è certo: il pc custodiva 7.064 immagini suddivise in 22 sottocartelle. Ripartite in modo non casuale. No, c’era l’archivio delle donne violentate, quello delle vecchiette, un altro per gli oggetti fallici e via di questo passo. «Mi sembra evidente - spiega l’avvocato Gianluigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi - che Stasi fosse un collezionista di questo materiale. E non mi vengano più a dire che qualche rara foto era finita quasi per caso nel suo computer. No, qui c’era un’ossessione, coltivata con razionalità e freddezza».
    Per la precisione, l’archivio segreto di Stasi è nascosto in un folder dal nome depistante: Militare. Qui si trovano in effetti 423 foto di aerei, ma accanto ai velivoli ecco il mondo hard di Alberto. Con sette video a luci rosse, di cui uno ha per protagonista un africano omosessuale.

    Sorpresa: a guardare si trovano anche tre filmini di Chiara e Alberto che fanno l’amore. Ma qui Tizzoni frena: «Attenzione, si tratta di tre video in formato mpg in cui in effetti i due si lasciano un po’ andare, ma non dobbiamo pensare a situazioni perverse o brutali. No, sono immagini un po’spinte di una relazione di coppia, condite con molta ironia e sorrisi. Niente a che fare col resto». Una montagna di foto. Sconvolgenti. «Chiara - ha spiegato la mamma Rita Preda - non ne sapeva nulla».

    In totale, conteggiando i file scartati, si arriverebbe al totale, strabiliante, di 32.130 foto hard. Insomma, l’immagine del bravo ragazzo, tutto fidanzata e Bocconi, dovrebbe essere rivista. Ed è infatti questo il tasto su cui batterà l’accusa nell’udienza preliminare che si aprirà a Vigevano il 24 febbraio e da cui dipenderà il futuro di Stasi: proscioglimento o rinvio a giudizio. «Ho incaricato l’ingegner Paolo Reale di studiare tutto quel che è successo su quel computer fra il 12 e il 13 agosto - aggiunge Tizzoni -, certo intorno alle 19 della domenica c’è un crash, uno spegnimento non corretto, anomalo».

    Che significa questo crash? «Potrebbe voler dire che lui ha disattivato di botto il pc». Perché? Chiara aveva forse involontariamente scoperto qualche immagine hard? Forse in quel momento è iniziato un litigio che si è trascinato fino all’epilogo di sangue l’indomani mattina? Ancora, Alberto disponeva di una chiavetta Usb che però finora non è stata trovata?
    Curioso, Stasi ha davanti agli occhi la sua ossessione anche la mattina del 13 agosto. Dà un’occhiata a sette foto porno alle ore 9.37. Poi lavoricchia sul computer fino alle 10.17. Poi il pc tace. Secondo l’autopsia, che la difesa però contesta frontalmente, Chiara sarebbe stata uccisa fra le 11 e le 11.30.

     
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  4. hachiko^^
     
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    TgCom

    Difesa Stasi verso rito abbreviato
    Garlasco, legale: "Ci pensiamo"

    "Rito abbreviato per un processo ad Alberto Stasi? Non lo escludiamo. Ci stiamo pensando". A dichiararlo è Angelo Giarda, legale del ragazzo accusato di aver ucciso Chiara Poggi, il 13 agosto 2007 nella sua villa di Garlasco, in un servizio sul quotidiano "La Provincia Pavese". Tra due settimane, il 24 febbraio, si terrà l'udienza preliminare per l'omicidio di Chiara. Stasi è l'unico indagato e si dichiara innocente.

    La difesa del giovane indagato ha sempre detto di puntare a far scagionare il proprio assistito già davanti al gup di Vigevano. Ma adesso si profila anche la possibilità di una richiesta di rito abbreviato, che eviterebbe un eventuale processo davanti alla Corte d'Assise di Pavia.

     
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  5. hachiko^^
     
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    TgCom

    Garlasco, depositate due consulenze
    Perizie sulla bici e computer di Stasi

    La bicicletta sequestrata ad Alberto Stasi, indagato per l'omicidio di Chiara Poggi, sarebbe stata lavata: sul portasapone della villetta di Garlasco sono state rinvenute le tracce del giovane e quelle "riportate" delle ragazza. Il computer di Alberto, secondo la perizia informatica, sarebbe stato spento improvvisamente la sera prima dopo aver scaricato file da due chiavi Usb. Le consulenze sono state depositate presso il giudice di Vigevano.

    Il contenuto delle due relazioni
    Le perizie, ha spiegato il legale della famiglia Poggi, "aderiscono sostanzialmente alle conclusioni dei consulenti della Procura di Vigevano ed hanno il pregio di essersi soffermate su alcuni aspetti di sicuro interesse". La prima relazione, firmata da Marzio Capra docente dell'università Statale di Milano, ha cercato di approfondire, tra l'altro, le analisi delle microtracce rinvenute sul pedale della bicicletta sequestrata ad Alberto Stasi sostenendo che si tratta di sangue della vittima e poi gli esami sulle impronte lasciate dal giovane sul dispenser del sapone che si trovava nel bagno di casa Poggi dove, secondo le indagini, l'assassino sarebbe andato a lavarsi le mani.

    La seconda relazione, stesa dall'ingegnere informatico Paolo Reale, ha analizzato il computer portatile di Alberto Stasi e in particolare ha confermato che non esistono evidenze di attività tra le ore 10:37 e le 11:57 della mattina del delitto di Chiara Poggi. Inoltre, delle due chiavi Usb utilizzate sul computer del ragazzo solo una, quella con le foto di Chiara a Londra, è stata rinvenuta.

    Alberto Stasi:"Aspetto, tranquillo"
    "La mia vita scorre normalmente. Vado al cinema, in pizzeria, la compagnia di qualche amico. Con i genitori non ho problemi. Aspetto con tranquillità. Il giorno in cui entrai in carcere sopportai, consapevole di subire un torto. Ne ho subiti parecchi. Non immaginavo di essere un obiettivo e collaboravo coi carabinieri nella speranza si arrivasse al dunque". Lo afferma Alberto Stasi, unico indagato per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi, in un colloquio con il direttore di 'Libero' Vittorio Feltri e pubblicato dal quotidiano, a poco più di una settimana dall'udienza preliminare che si terrà il 24 febbraio a Vigevano.

    "In estate sono stato in Sardegna, al mare - afferma -. C'è chi mi ferma e mi incoraggia; essere riconosciuto per strada all'inizio di sorprendeva, mi provocava disagio. Adesso sono abituato, non provo sensazioni". Stasi parla anche del fatto che gli è stata "attribuita come fidanzata" un'amica, che frequentava Chiara. "Ma la nostra non è una storia d'amore - sottolinea - parlo volentieri con lei. Il 24 febbraio mi auguro che il giudice sia di quelli non suggestionabili dai pettegolezzi e indifferente alle pressioni ambientali".

    "Vorrei riprendere il mio cammino - prosegue -. Andrei volentieri a Londra per lavorare; mi piace Londra, ci sono stato in due circostanze. Lì sarebbe più facile ritrovare l'entusiasmo. Il mio sogno era fare il commercialista, la mia materia mi appassiona. Ho studiato gli atti del processo; ne colgo al volo gli errori. Quando sei dentro non ti sfugge nulla". E su Chiara, dice: "La conobbi appena trasferito a Garlasco, mi pare nel '99. Insegnavamo entrambi ai bambini dell'oratorio. Poi sa come accade... Ci intendevamo. Ci siamo voluti bene. Lei aiutava me, io aiutavo lei".

     
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    Papà Poggi: Da casa manca martello
    Sarebbe compatibile con arma delitto


    Emergono nuovi dettagli nelle indagini sull'omicidio di Garlasco: la scomparsa di un martello levachiodi e di due teli da mare dalla villetta dove è stata uccisa Chiara Poggi. Lo ha riferito il padre della vittima, Giuseppe Poggi, a "Porta a Porta". L'uomo ha notato la mancanza degli oggetti il giorno in cui è tornato in possesso della casa e l'ha fatta verbalizzare dai carabinieri. Il martello sarebbe compatibile con l'arma del delitto.



    Intervenuto per la prima volta in televisione, in compagnia della moglie Rita, il padre della studentessa uccisa ha riferito che il giorno del rientro a casa, nel corso del sopralluogo, ha notato la mancanza di alcuni oggetti: un martello levachiodi, che teneva abitualmente sulla finestra del garage, e due teli da mare.

    Dalla lettura dell'esame autoptico, il martello mancante potrebbe essere compatibile con l'oggetto contundente usato per il delitto. Per quanto riguarda i teli, invece, potrebbero essere stati usati dall'assassino per pulirsi prima di abbandonare la villetta.

     
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  7. hachiko^^
     
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    TgCom

    Garlasco, chiesti 10 mln per Chiara
    Legali: risarcimento a famiglia


    E' di dieci milioni di euro la richiesta di risarcimento che il legale di parte civile chiederà per i familiari di Chiara Poggi, la ragazza di 26 anni uccisa nella sua villa di Garlasco il 13 agosto del 2007. La richiesta verrà presentata nell'udienza di giovedì prossimo, 9 aprile, che aprira' ufficialmente il processo (con rito abbreviato) ad Alberto Stasi, il fidanzato imputato per l'omicidio della ragazza.

    "L'aspetto economico di un processo è regolato dalla legge - ha detto alla 'Provincia Pavese' il legale della famiglia Poggi, l'avvocato Gianluigi Tizzoni -. Ma non è certo stata questa la molla che ha spinto i genitori a costituirsi parte civile. La famiglia Poggi vuole la verità. Nessun risarcimento può compensare la perdita di una figlia".
     
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6 replies since 3/2/2009, 11:43   108 views
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