Ragusa, bimbo ucciso da branco cani

Feriti un altro piccolo e un adulto

Un bambino di 10 anni di Modica, nel Ragusano, è morto dopo essere stato aggredito da un branco di cani alla periferia del paese. Il piccolo stava per essere trasportato dall'ospedale della zona al Cannizzaro di Catania, ma è deceduto prima che l'elicottero decollasse. Feriti non gravemente anche un altro bambino di 9 anni, ricoverato a Modica, e un 40enne. I carabinieri hanno catturato il branco di cani che potrebbe essere abbattuto.

Il bimbo di 10 anni, prima di essere assalito dal branco, era uscito di casa per fare una passeggiata sulla sua mountain bike, a Sampieri, frazione marinara di Scicli, nel Ragusano. Quindi è stato circondato, aggredito e azzannato al collo, alla testa e al torace da una quindicina di cani randagi. I morsi del branco, disperso dall'arrivo dei carabinieri, non hanno lasciato scampo al bimbo che è morto nell'ospedale Maggiore di Modica per le ferite riportare.

I carabinieri della compagnia di Modica, in collaborazione con la polizia veterinaria, ha catturato il branco di cani. I randagi potrebbero essere abbattuti su disposizione della Procura della Repubblica.

Le tre aggressioni, hanno intanto accertato i carabinieri, sarebbero avvenute in altrettante località, ma commesse dallo stesso branco. La prima ha avuto come vittima il quarantenne, la seconda il bambino di nove anni che è ricoverato in gravi condizioni, ma non in pericolo di vita, nel reparto di pediatria dell'ospedale Maggiore di Modica. E mentre i militari dell'Arma si stavano recando a compiere il secondo intervento hanno notato l'aggressione al bambino poi morto: i cani lo avevano circondato, fatto cadere dalla sua bicicletta e dilaniato a morsi.

Arrestato il custode degli animali
I carabinieri hanno arrestato l'uomo che aveva avuto in custodia giudiziale dalla Procura della Repubblica di Modica il branco di cani randagi che hanno ucciso il bambino. I reati contestati al 62enne, incensurato, sono omessa custodia, concorso in omicidio colposo, malgoverno di animali e resistenza a pubblico ufficiale. Sarebbe legato alla sua 'negligenza', sostiene l'accusa, a permettere le tre aggressioni commesse dal gruppo di randagi che aveva in custodia avvenute nel Ragusano.