Uomo vittima dell’ansia da prestazione

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  1. hachiko^^
     
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    TgCom

    Sesso: paura di un “brutto voto”
    Uomo vittima dell’ansia da prestazione


    Tempi duri per i maschi di tutto il mondo; la donna sempre più spesso lavora fuori casa e lui è costretto a dare una mano, tra cucina, aspirapolvere e bambini da accudire. Finché si tratta di fare la spesa o portare il pargoletto a scuola va tutto bene: quando si entra in camera da letto, però la faccenda diventa molto più delicata. Qui dilaga il timore di non essere all’altezza di partner sempre più esigenti e disinibite, pronte a dispensare “voti” come una volta avveniva a scuola, e a fare confronti, magari con un partner precedente. Si tratta di un’ansia da prestazione diffusa soprattutto tra i giovani, come riferiscono gli andrologi, che parlano di una vera e propria sindrome di ansia da “voto a letto”.

    "Una sindrome dell'esame che in parte nasce anche dall'atteggiamento più aggressivo della donna moderna", e che spesso trova sfogo in Internet dove "si moltiplicano i maschi confusi che chiedono certezza al medico". A descrivere il fenomeno è Bruno Giammusso, a capo dell'Unità operativa di andrologia dell'università di Catania e coordinatore scientifico della campagna di informazione “Torna ad amare senza pensieri”, promossa dagli esperti della Società italiana di andrologia (Sia).La seconda edizione dell'iniziativa è al via sabato 18 aprile con il sito www.amaresenzapensieri.it.

    Il maschio italiano che cerca nella rete risposte “intime”, ma scientificamente autorevoli, ha due volti distinti: da un lato "c'è il paziente andrologico standard - dice lo specialista - Un 60-70% di uomini 50-60enni, prevalentemente diplomati e residenti nelle grandi città, diabetici, ipertesi, cardiopatici o operati alla prostata, che pongono domande consapevoli e mature sulla disfunzione erettile". Ma dall'altra parte c'è una certa quota di giovani in piena impasse: "Un 30-40% fatto da ragazzi, ma anche da 30-40enni, che si sente sotto esame e punta alla perfezione". Questi giovani adulti si affidano all'anonimato offerto dalla Rete per “scaricare” online domande e insicurezze. Tra le domande più frequenti ci sono i dubbi dei giovani in cerca del cocktail di alcol e pasticche per una super prestazione sessuale dopo la discoteca, o di chi si sente attratto dalle pillole dell’amore o da altri tipi di “aiutini”.

    Più in generale, spiega Giammusso, c'è la paura di non possedere i requisiti di della cosiddetta normalità. "Ci chiedono quali sono le misure sessuali maschili normali - riporta l'andrologo - oppure quanti rapporti sessuali alla settimana bisognerebbe avere, o qual è l'ora del giorno in cui l'erezione è ideale, o cosa bisognerebbe fare per soddisfare la partner" o addirittura stupirla con pirotecnici
    “effetti speciali”.

    Ma non manca anche chi chiede "se la masturbazione o l'abitudine ad andare in bicicletta possono causare disfunzione erettile", e c'è chi si interroga sull'ansia da prestazione, sull'eiaculazione precoce o sul calo del desiderio. Insomma, si tratta di una forma di quella che Freud chiamava “angoscia di castrazione” spiega Giammusso, insomma “del terrore di perdere la propria virilità”.

    Nella gran parte dei casi il “virus” dell’insicurezza maschile dipende da una mancanza di una corretta informazione, ma in certi casi si tratta anche di angosce derivanti dai modelli sociali. Come spiega Silvia Leonzi, docente di processi culturali e comunicativi all'università La Sapienza di Roma, nell'era dei nuovi mass media e dei social network, “tutti cercano di mettere in scena modelli vincenti, Prototipi di perfezione che nella realtà sono impossibili da raggiungere e scatenano fragilità". La situazione è complicata anche dalla commistione dei ruoli una volta legati al sesso: lui casalingo e lei donna manager agiscono su meccanismi delicati che possono amplificare il disagio e la confusione di quello che una volta era considerato il sesso forte. "In un'epoca in cui si assiste in un certo senso alla 'femminilizzazione' degli uomini e alla 'mascolinizzazione' delle donne - commenta l'esperta - si può creare una sorta di crisi dell'identità di genere".
     
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0 replies since 3/4/2009, 20:23   497 views
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