Coppa Italia:Alla Lazio la finale infinita Campagnaro condanna Samp

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    23/07/2011 - 18/08/2011

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    I biancocelesti si impongono 7-6 ai rigori dopo che i tempi regolamentari si erano conclusi sull'1-1. Reti nel primo tempo di Zarate e Pazzini. Dagli undici metri decisivo l'errore dell'argentino

    ROMA, 13 maggio 2009 - Non poteva che finire così, ai rigori: squadre simili, stesse delusioni durante la stagione, stesse aspettative di riscatto dalla Coppa Italia. Alla fine la spunta la Lazio grazie anche all'errore dell'uomo Samp più rappresentativo, quell'Antonio Cassano che per tutta la partita aveva tenuto su i suoi nonostante il martellamento contro di lui da parte della tifoseria laziale, e che però non ha retto mentalmente all'ultima prova.

    LA SFIDA SUGLI SPALTI — Nonostante la netta inferiorità numerica, la tifoseria della Samp tiene botta. Il suo settore è diviso con precisione millimetrica in spicchi con i colori della squadra: bianco, azzurro, rosso e nero. significa che i quasi 20 mila doriani si sono distribuiti equamente le maglie con le varie tonalità. Stesso discorso quando si tratta di alzare le bandierine. Dall'altra parte però c'è il popolo laziale, con la Nord che addirittura si trasforma in un bandierone biancoceleste a scacchi sopra a uno striscione dedicato alla memoria di Gabriele Sandri.

    LA SFIDA IN CAMPO — La Lazio parte come da copione per fare la partita. E la fa, eccome. Zarate è in serata e si vede subito da un paio di numeri-biglietto da visita. Al quarto è già gol. Con Pazzini a terra a metà campo (si rialzerà come un grillo) e Rosetti che fa giocare, il fantasista laziale va via sulla sinistra, si beve un paio di avversari e inventa un diagonale angolatissimo sul secondo palo dove Castellazzi non può arrivare.

    PIANI SAMP IN FUMO — A quel punto, e siamo solo al quarto minuto, i piani della Samp saltano. Si aspettava una gara di rimessa ed è invece lei a dover fare la partita. Ma non è facile con una Lazio così. A metà campo Ledesma recupera un sacco di palloni, con Dabo che li distribuisce con intelligenza per poi innescare uno dei tre demoni lì davanti (Foggia, Zarate e Pandev). E ogni volta per la Samp sono dolori: come al 27, quando Kolarov aarriva al tiro dalla stessa posizione di Zarate, stavolta Castellazzi respinge, irrompe Pandev e il portiere doriano si deve superare.

    FOLATE — Così la Samp si limita a giocare a folate, nella speranza che Cassano, pur bersagliato da decine di di "buuuh", inventi qualcosa. Il che avviene puntualmente al 31', quando Fantantonio da sinistra trova sul lato opposto con un cross millimetrico Stankevicius: torre per Pazzini, girata precisa e gol. Dopo il quale i blucerchiati, si pur gradualmente, iniziano a organizzare meglio il loro gioco, con Palombo che finalmente mette ordine e verso lo scadere impegna anche Muslera con una grande punizione dalla distanza.

    LA RIPRESA — Si riparte e la Samp mostra subito che ora ci crede. Il solito Cassano va via sulla sinistra e mette Sammarco a un passo dalla porta: il centrocampista però non si coordina per la deviazione. La Lazio però non sta guardare. Foggia è rissoso ma quando fa quello che deve è irresistibile e arriva sul fondo senza che nessuno riserva a prenderlo. Oppure se il traversone lo fa qualcun altro prova lui la conclusione, anche a costo di figuracce (come il tiro al volo da pochi passi sparato alto attorno al decimo). Col passare dei minuti, comunque, la Lazio ritrova la sua supremazia, anche se le occasioni si fanno attendere. Così ecco a metà tempo il cambio annunciato: Rocchi per il convalescente Pandev. E pochi minuti dopo Rocchi e già davanti alla porta su bel traversone di Zarate ma non ci arriva di un soffio. Intanto però il tempo passa, la stanchezza toglie precisione e si profila, per poi palesarsi, lo spettro dei supplementari.

    I SUPPLEMENTARI — E si ricomincia così, in molti casi con poca lucidità, anche se ci sono le dovute eccezioni: c'è per esempio il solito Cassano che dalla distanza sfiora l'incrocio dei pali con un gran tiro. Ma le difficoltà atletiche si vedono da ambo le parti, e le due squadre tendono ad annullarsi. Fino agli ultimi minuti del secondo tempo, quando errori e squadre lunghe riaccendono le speranze che la partita si risolva. Ma anche per la giocata giusta ci vuole la benzina: e non ce n'è proprio più, si va ai rigori. Sbagliano Cassano e Rocchi. Si va ad oltranza e al settimo tiro Muslera ipnotizza Campagnaro. Così è il gelido Dabo a regalare alla Lazio la quinta Coppa Italia

     
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  2. ~ E s t r a n g e d
     
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    Sono contenta per la Lazio!
     
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    Idem.però mi dispiace un po per la Samp,aveva iniziato benissimo ma poi ultimalmente calata tantissimo(ripresa contro la goleada con la Reggina)...
    Mi piace tantissimo Antonio Cassano..
     
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  4. Kate ~
     
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    Beh, mi spiace per la Samp perchè perdere ai rigori è bruttissimo...
    Però complimenti alla Lazio per la vittoria.
    Mi ha fatto molta tenerezza vedere Delio Rossi con le lacrime agli occhi per la gioia ^^
     
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    CITAZIONE (Kate ~ @ 15/5/2009, 20:13)
    Mi ha fatto molta tenerezza vedere Delio Rossi con le lacrime agli occhi per la gioia ^^

    Anche a me :tytu:
    Rossi è un grande allenatore e spero che rimanga alla Lazio anche l'anno prossimo
     
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  6. hachiko^^
     
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    Porca vacca che ansia, la partita sembrava non finisse mai... I rigori poi mi hanno tolto lettaralmente il fiato...
    Muslera che cercava di concentrarsi per parare i rigori, Delio Rossi che non voleva guardare...
    E io che mi sentivo il cuore in gola >.<
    Poi è arrivato Dabo... E goooooooooooal!!!!
    Che spettacolo!!! Le lacrime di Rossi, la gioia dei giocatori, l'esplosione della Curva Nord, la dedica di De Silvestri a Gabbo!!!

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5 replies since 14/5/2009, 17:06   46 views
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