E.. Ricomincio da Loitsche

Ficcy My Mel!

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. -->Mel<--
     
    .

    User deleted


    Titolo: E.. Ricomincio da Loitsche
    Autore: Mel
    Genere:Romantica


    E...Ricomincio da Loitsche



    SPOILER (click to view)


    Perchè sei un essere speciale
    ed io avrò cura di te.



    Caro diario,
    E’ strano scrivere senza sentire il rumore del traffico cittadino, quel rumore così fastidioso e irritante. Eppure io ADORAVO la città , il traffico, lo smog .
    Non capisco ancora il motivo per il quale sono arrivata in un posto sperduto, dimenticato dal mondo. Loitsche comune tedesco di 679 abitanti nelle vicinanze di Magdeburgo . E’ un incubo, eppure qui mia madre è nata e cresciuta. Non riesco a capire come uno spirito libero come lei avesse accettato tutto questo, bhe a dire la verità anche io non capisco il motivo per il quale mi trovo qui, con la mia carissima nonna Adelheid-. Ricordo che fino a 8 anni venivo ogni estate da Berlino per passare un po’ di tempo con lei. Poi il trasferimento, a Parigi. E ora dopo ben 9 anni, eccomi . Costretta a vivere qui, in un luogo sconosciuto, e sopratutto dimenticato da Dio. !!"
    IO Josephine Baker , chiusi il diario sbadigliano la stanchezza dovuta al viaggio si faceva sentire. Mi guardai intorno perplessa quella stanza non mi piaceva affatto il pavimento in legno,le pareti blu,il soffitto a punta , le tendine di pizzo ingiallite alla finestra che si affacciava sul viale di fronte casa . Tutto mi dava l’aria di un pianete alieno, tutto quel verde, foglie, muschio, perfino il cielo era verdognolo.
    Parigi, mi mancava
    Dopo aver vagato per eterni minuti per quella stanzetta da casa delle bambole. Decisi di scendere al piano di sotto . Lo stabile dove viveva la nonna, era grande, troppo grande per due persone. Tre stanze da letto, due bagni, un grande salotto, e la stanza preferita di mia nonna la sua amata cucina. Scesi le scale a tre a tre , provocando un rumore simili a quello di un branco di bufali imbestialiti.
    La figura di mia nonna apparve sulla soglia della porta, indossava una veste nera con sopra un grembiule sporco di cioccolata. Si era data subito da fare, sapeva quanto adoravo la sua torna al cioccolato.
    -Josephine, sei tu mi hai fatto prendere uno spavento.!- Disse aggiustandosi con la mano secca un ciuffo di capelli neri corvino che gli andava davanti agli occhi . Occhi uguali ai miei color ghiaccio.
    -Sisi sono io,. Scusa ho fatto un po’ di rumore.!- Mi scusai imbarazzata .
    Non mi rispose si limitò a sorridere, quel sorriso che anche con il passare del tempo mi tranquillizzava, mi faceva sentire protetta, amata.
    -Nonna stai preparando la torta vero.?- Domandai seguendola in cucina,
    -Sisi- Annui aprendo il vecchio forno ,-tesoro perché non esci un po’,?- Propose girandosi verso di me . Non ero in vena di girovagare per quel paese sconosciuto.
    -Magari piu tardi, nonna volevo ringraziati per averi preso qui con te.!- Mormorai fissando il pavimento di legno.
    Sentì i suoi passi avvicinarsi,
    -Tesoro non sei mica un pacco, sei la mia piccola Josephine.!- Disse accarezzandomi i capelli,
    -Lo so, ma magari posso disturbare, essere un peso.!- Affermai io alzando lo sguardo e incrociando il suo sguardo.
    -Sei tutta tua madre lo sai vero?, anche lei Franziska faceva sempre questo genere di domande.- Mormorò alzando gli occhi al soffitto .
    l ricordo di mia madre era ancora vivo dentro me, come dentro mia nonna.
    -Si molti dicono che siamo anzi eravamo identiche.!- Dissi mentre gli occhi cominciano a bruciare .
    -Esci un poco è cosi una splendida giornata.!- Disse cambiando argomento asciugando con il grembiule alcune lacrime che gli bagnavano la guancia.
    -Dì la verità, insisti cosi tanto perché non mi vuoi in mezzo ai piedi.?- Domandi sarcastica,
    -Mi hai scoperto, cara Jo.!- Disse ridendo, quando rideva mi ricordava la risata angelica di mia madre. Erano cosi simili, forse è stato proprio questo il motivo del loro distacco , delle loro liti, dei loro scontri.
    -Mi hai chiamato per la prima volta Jo.!- Dissi sorridendo,
    -Bhe non vuoi essere chiamata cosi.?- Chiese grattandosi il mento,
    -Certo, che è strano sentirmi chiamare così da te, comunque nonna io esco a fare un giro.- Annunciai infilandomi il giubbino di pelle color cammello.
    -Ottima idea, almeno conoscerai un po’ la cittadina.!- Disse la nonna con poco interessa ,
    -Cittadina,?, io dire “conoscerai questa specie di paesino.”.- Dissi critica, ammiccando un sorriso, lei mi guardò scuotendo la testa.
    -Anche tua madre diceva così!- Disse aprendo il frigorifero.
    Annuendo, mi diressi verso la grande porta principale.
    -Torno fra poco.!- Annunciai alzando il tono della voce. Senza aspettare risposta uscì da quella casetta. L’aria – la classica tedesca- era gelida e umida. Alzai lo sguardo verso il cielo , era limpido e la cosa mi tranquillizzò. Almeno non avrei dovuto guidare la piccola
    Mya , pg
    sotto la pioggia - per una neopatentata non era il massimo-.
    Mi infilai in macchina sorridente, l’abitacolo era caldo ed asciutto. Mya era il mio piccolo gioiello. Era stato il regalano di benvenuto di mia nonna. Avevo sempre sognato di possedere una macchina tutta mia, poi con gli specchietti “Fucustia*”.
    Il motore con un piccolo rombo prese vita.Povera Mya, stare lì al freddo.
    Guidavo tranquilla per le strade di quella sconosciuta Loitsches, arrivai in centro – se così si può chiamare-. E con mio grande stupore , lì trovai forme umane. Coppietta camminare mano nella mano, vecchietti passeggiare a gruppi di tre. Ragazzine correre . Beata gioventù. Mormorai , , avevo solo 18 anni. E credevo che con una macchina, e un po’ di libertà mi potevo definire adulta. Povera ingenua.
    Sgranai gli occhi notando un grande palazzo, sulla cui entrata spiccava un cartello
    “bibliothek”
    Ecco cosa mi mancava un buon libro. Tutta sorridente parcheggiai davanti l’edificio. Comprai un paio di libri, cime tempestose – Letto e riletto minimo 30 volte-
    Madame Bovary di Gustave Flaubert,e “ Il ritratto dorian gray “di oscar wilde.
    Soddistaffa per i mie acquisti entrai in macchina. E senza guardare minimamente alle mie spalle, comincia ad andare in marcia indietro, per uscire dal parcheggio. Canticchiavo una canzone sconosciuta che la radio stava mandando in quel momento. Ero tranquilla , forse per la rpima volta nella mia vita.
    Ma come si dice nulla è per sempre, infatti dopo circa tre secondi,un forte boato mi riportò alla realtà. Scesi dalla macchina preoccupata, avevo preso in pieno un macchina e che macchina . Il conducente della sportiva scese imprecando, era un pito strano. Moolto strano. Indossava un pantolone 4 o 5 taglie più grandi della sua reale misura, una felpa della NY blu. Senza degnarmi di uno sguardo cominciò ad esaminare la botta sul fianco destro della sua macchina,
    -Piccola stai bene.?, ti hanno fatto la bua.!- Diceva accarezzando la carrozzeria, io lo fissavo in modo strano.
    -Non credo che possa rispondere.!- Mormorai guardandolo male,
    -Senti tu, - Disse puntandomi il dito contro – Ma che cazzo pensi mentre guidi.?- Mi chiese
    -Bhe ero distratta.!- Risposi arrossendo,
    -.Non si era capito, senti ora ho fretta vado dal meccanico prima che chiuda, !- Disse velocemente entrando in macchina,
    -L’assicurazione.?-Domandai seguendolo,
    -Bhe non fa nulla, tranquilla capita a tutti., - Disse sorridendo,
    -Grazie mille..- Lo guardai curiosa non sapevo neanche il suo nome ,
    -Tom,sono Tom.!- Disse mettendo in moto,
    -Piacere Jo.!- Dissi ricambiando il bellissimo sorriso,
    -Magari ci si vede.!- Disse sfrecciando via. Rimasi li per alcuni secondi.


    Ritornai a casa dopo pochi minuti,
    Davanti la soglia di casa mia la nonna parlava con una donna. Mai vista in vita mia. Parcheggiai davanti il garage, e raggiunsi le due donne.
    -Eccoti finalmente.!- Disse la nonna sorridendo,
    -Bhe ho perso tempo il libreria.!- Rivelai sorridendo, era meglio tenermi per me il piccolo incidente .
    -Tesoro lei è Simone la nostra vicina di casa.!- Annunciò la nonna, indicando la donna affianco a lei. Simone, mi abbracciò affettuosa.Aveva un viso conosciuto ebbi come l’impressione d’averla gi vista.
    -Sei uguale a tua madre, piccola Josephine.!- Disse senza lasciarmi respirare,
    -Jo, piacere mio.!- ODIAVO essere chiamata con il mio nome di battesimo.
    -Simone era la migliore amica di tua madre, sono cresciute assieme.!- Mi spiegò la nonna Ricordai tutto all’istante la mamma nel suo vecchio album di foto ne teneva una con lei, Simone si dovevano volere davvero bene.
    -Ora vado, è ora di cena. Se non cucino i miei figli faranno l’ennesima rivolta..!- Scherzò allontanandosi,
    -Magari ci vediamo.!-Dissi io salutandola.
    -Certo che ci vedremo io vivo qui:!- Disse indicando la grande villa affianco lo stabile della nonna.
    -Allora ci si vede.!- Dissi entrando in casa seguita a ruota da Adelheid,
    -Allora come ti sembra il paesino.?- Mi chiese mentre salivo le scale,
    -Piccolo.!- Dissi entrando in stanza.
    Dopo una lunga doccia,andai a letto. Ero stanca , e mi addormentai subito dopo. Forse per la prima volta mi sentivo a casa.!


    Continua..

    N.B..siate sincere!
     
    Top
    .
  2. Barbara.K.
     
    .

    User deleted


    è molto bella questa fan fiction... la leggo solo ora purtroppo... la continui per favore?
     
    Top
    .
  3. ROKETWETY
     
    .

    User deleted


    la continui?
     
    Top
    .
2 replies since 17/5/2009, 21:41   239 views
  Share  
.