Cyber

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  1. •Øbl;v;øn_
     
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    Breve riassunto: questa fiction parla di un amore nato attraverso il computer. In questi periodi infatti sono sempre maggiori gli adolescenti che si mascherano dietro uno schermo spesso fraintendendo i sentimenti che provano per chi scrive dall’altro lato. La storia parla di una ragazza e un ragazzo che si innamorano e decidono di incontrarsi..

    CAPITOLO1

    Quel giorno, ricordo ancora la data perfettamente, 2 settembre, effettuò l’accesso un contatto a me sconosciuto, un nome comune eppure non riuscivo a collegarlo a nessuno. Aprii curiosamente la sua conversazione ed iniziammo a parlare. Il suo nome era William. Non ricordo bene cosa ci dicemmo, però subito capii che avevo trovato un amico… o almeno un cyber-amico.
    Quel periodo non era uno dei migliori della mia vita, beh, effettivamente a soli 18 anni non potevo dire di aver vissuto una lunga vita. Però la mia adolescenza è sempre stata una catastrofe, io ero una delle poche ragazze cresciuta prima, maturata forse un po’ troppo e questo mi causava molti problemi, iniziando dalle amiche. Non amavo parlare di ragazzi, certo ogni tanto capitava di accennare un discorso su chi fosse il più carino della scuola o chi avevamo scelto come primo ragazzo, ma per loro non erano piccoli discorsi, erano veri e propri punti fissi. Così spesso ci litigavamo, a volte mi davano nomignoli abbastanza fastidiosi, etichettandomi come ‘maschiaccio’, alcuni addirittura credevano io fossi attratta dalle ragazze… ma la cosa non mi urtò gran che. Lasciai il mio solito gruppetto di amici e decisi di andare avanti come avevo sempre fatto, sola.
    L’unico mio punto di forza, se così possiamo chiamarlo, era la musica. Uno dei tanti argomenti per i quali mi prendevano in giro, eh già, una fan dei Tokio Hotel, massi! Deridiamola!...
    Una delle tante frasi? ‘Sei emo!’, ‘I Tokio Hotel offendono la musica’, ‘Non capisci niente!’, e così via. Ovviamente coloro che osavano dirmi questo, erano imbecilli ancora più di quanto una diciottenne goffa potesse esserlo, infatti, non solo non conoscevano minimamente il gruppo, ma ascoltavano musica House, che per giunta, a mio parere, non può essere di certo chiamata ‘musica’, io direi “rumore”. La cosa non era comunque influente, io continuavo ad ascoltarla, soprattutto per il fatto che avvertivo un sentimento di conforto appena accendevo computer, stereo o mp3.
    La mia problematica o depressiva adolescenza, come meglio vogliamo chiamarla, non si limitava alle cattive amicizie, ma si ampliava anche a livello affettivo familiare. Ero figlia di due grandi avvocati i quali divorziarono ai miei 12 anni, la cosa era scontata, si vedevano solo a cena per 10 minuti, e anche io li vedevo solo in quel momento… ma la scena che mi si presentava era ogni sera la stessa: mia madre spaccava un piatto innervosendosi, mio padre sbatteva la porta di casa e se ne usciva tutta la notte, risultato di un matrimonio inutile basato sul denaro. Io la prendevo abbastanza male, come potevo reagire del resto?... Mia madre ripeteva che tutto sarebbe tornato come prima, ma come ben sapevo, niente tornò come agli inizi. Noi (io e mio madre) andammo a vivere in Germania dai miei nonni e lui rimase in Italia, non lo vidi più, non volle vederci più.
    Mia madre così cadde in un periodo di depressione assoluta, non mangiava, non rideva, non puliva… la sua giornata era basata sul giacere nel letto a fissare una vecchia foto di famiglia. Spesso tentavo di consolarla facendo un bel thè e accoccolandomi al suo fianco, ma niente. Dopo qualche anno la sua condizione peggiorò, il fisico cedette e morì. Non ricordo bene come andò il funerale, forse perché la maggior parte del tempo la passai a piangere fra le braccia del nonno, ma ricordo un particolare… mio padre non c’era.
    Ovviamente il resto della mia vita la passai con i miei nonni.
    Al giorno d’oggi ho un lavoro fisso, stilista di abiti d’avanguardia, il mio nome ‘Janet Morrison’ si trova su molti capi in tutto il mondo, ho 23 anni e sono single. Che dire, la situazione si è ribaltata abbastanza. Dalla piccola e indifesa Jane alla forte donna di carriera Janet.
    In amore purtroppo non va tutto alla grande, sono single e non per scelta. Credo di essere una donna abbastanza attraente, ho un fisico nella media, sono abbastanza alta e sono sempre alla moda, non mi mancano uomini, solo che non riesco a trovare il ragazzo giusto.
    Ultimamente sono spesso al computer, per affari, e ho conosciuto molto bene William. Sono più di 2 anni che siamo amici attraverso uno schermo, e non mi vergogno ad ammetterlo. Purtroppo è anche l’unico ragazzo che mi capisce e questo ha reso tutto più difficile, non voglio rovinare l’unica ‘vera’ amicizia che ho, per una cottarella. Però le cose si sono ribaltate… lui ha deciso di venire allo Janet Studio per incontrarci. La cosa non mi eccita molto, sono sicura che, come al solito, la mia goffaggine rovinerà tutto.

    CONTINUA…
     
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  2. o.OkaUlitZForEverO.o
     
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    priiiimaaaaaaa....

    l'inizio promette beeene

    continuaa presto ^^ ti amuz caVa!!!
     
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  3. •Øbl;v;øn_
     
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    CITAZIONE (o.OkaUlitZForEverO.o @ 17/10/2009, 18:21)
    priiiimaaaaaaa....

    l'inizio promette beeene

    continuaa presto ^^ ti amuz caVa!!!

    ahah grazie amoraaaaaaaaaaa =).. sisi vedrai.. questo non è niente ù.ù
     
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  4. Vale_TH =)
     
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    ...ehi...ho letto l'inizio...e mi piace molto...
    ...sarebbe bello se continuassi X°DD
    Kissottii
     
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  5. .Amon.
     
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    Puzzolaaa, non avevo visto che avevi postato pure quiii!!**
    Belloooo!
     
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4 replies since 17/10/2009, 17:14   118 views
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